Ma è "Natura morta"
questa canestra di abbondanza
che sporge in precaria circostanza
a simboleggiare vanità,
offerta al tempo stesso all'umanità?
Singolari peculiarità l'occhio attento
esaltano l'olio su tela, minuscolo,
del pittore maledetto!
La realtà... Solo apparente.
I frutti son d'ogni stagione.
Incanta il digradar di luce chiara
sui verdi acini del bordo dell'intreccio
che splendono nel maturo incupirsi
di quelli dietro.
Poggia, tra il chiaro e scuro,
tornito e rosso, il pomo
che mostra il trapano del baco
per raccontare caducità fatale
e inesorabile trascorrere del tempo
che tutto rende secco o marcescente.
Canestra di splendente ambiguità:
all'apparire fresca di fragranze
per disvelarsi vero
nel putrido che avanza.
Giusta metafora
della nostra breve giovinezza
che presto volge in grama l'esistenza.