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        | Hai preso il mio corpo demolendolo.
 
 Hai dissetato il tuo ego
 con il sudore della fronte,
 quando
 imperlato dal sale
 t'imploravo pietà.
 
 Quando
 in ginocchio
 m'affannavo in un respiro,
 la tua mano
 ha  serrato la gola.
 
 Cosi
 cadendo disteso
 ho visto la fine.
 
 Addormentato in silenzio
 con la sola mente
 vagante
 tra vecchi ricordi
 e nuovi dolori.
 
 Piano ti avvicini
 alle mie labbra
 e soffi leggero
 quel tanto che basta
 a mantenermi in agonia.
 
 Poi avida come una puttana
 il tuo piede serra la mia trachea
 e ansimi di piacere
 per il mio dolore.
 
 Godi maledetta
 finché puoi
 perché un giorno
 verrà la fine.
 
 Un giorno,
 un solo vincitore,
 o tu
 o io,
 con lacrime di sangue
 comunque vada,
 sono destinato.
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