destionegiorno
Scrittore di narrativa e poeta a tempo perso. Scrivevo fin dalla più tenera età, e questo vizio mi è rimasto anche nella mia maturità. Amo la filosofia e la studio, pur essendo consapevole dell'impenetrabilità fenomenica dell'uomo. Inizio ad essere molto Socratico, perché so di non sapere. Gli ... (continua)
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Il mio sguardo attonito
riflesso nello specchio.
Il mio esistente
che mi si nasconde
da sempre.
I miei occhi increduli
avvolti di malinconie
per sottostare alle
sporche mie necessità.
Dovrei comprendere l’anima mia
che segue cieca
il... leggi...
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L’esistenza fugge
di velocità inaudita
tra sceniche fulminee.
Veloce sequenza.
Vita percepita a malapena,
e gli occhi tuoi stupiti.
Ciarli a voce alta,
lì ... donde non c’è
più speranza per il sogno.
Ossessivamente rimugini,
variabili... leggi...
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Così mi sento.
Un sasso levigato e
lanciato nelle acque
e un cerchio che si forma.
Un disegno imperfetto
nella propria geometria.
Una sfera di onde
che si allarga
che si dissolve.
Così mi sento
un vortice di vento dentro
un nugolo di... leggi...
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La brezza di mare soffia costante
il tuo viso invaso da sabbia, dal sale
e il tuo volto n'è contratto
Il tuo sguardo rasenta appena le acque
e si disperde al di la della linea dell'orizzonte
al di la dei tuoi accadimenti
Le tue esili... leggi...
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Giuliano leandro loy
| Nessun paradiso per te piccola mia
soltanto una casa non tua
Un cielo il tuo scaraventato
in un recinto dipinto
di un azzurro negato
Il tuo adolescenziale pianto
il tuo inesprimibile dolore
lontana dal tuo affetto di riferimento
Ti hanno immesso forzatamente
con un arbitrio disumano
in una casa avvilente
per la contesa tua genitoriale
Per un loro arbitrio sociale
la mercificazione della carne
la negata adolescenza
La tua innocenza contesa
giuridicamente vilipesa
dentro una disputa
che non ti appartiene
Nessun sogno per te
stella di luce spenta
soltanto una casa famiglia
ben lontana dal tuo amore
ben distante dal tuo sogno. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Le case famiglia in molti casi servono assolutamente, ma alcuni episodi di cronaca sociale ne determinano delle nostre istituzioni degli sbagli madornali. La problematica sociale che si pone in questi casi è illogica, poiché difficilmente le assistenti sociali e i giudici dei minori a determinate loro sottovalutazioni, ne rendono ammenda. Figli sottratti a chi non si dovrebbe, e adolescenti lasciati in mano di carnefici genitori, spesso i loro aguzzini quotidiani. Si pensa istituzionalmente di distinguere il giusto ... dal vero: niente di più paradossale!» |
Un'amara poesia che tocca un tema importante e attuale...Istituzioni che non sono capaci di mediazione: quante volte basterebbe un aiuto economico anche piccolo per risolvere angosce e violenze conseguenti.
Bellissima! (rosanna g.)
c'è sempre un dolore più grande del proprio dolore. Si tenta di voltar pagina e cominciare a vivere ma quel dolore è più forte anche della voglia di felicità. E' parte della tua carne e non puoi estirparlo. Bravo. (Beatrice)
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