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«Dal Talmud, la grande raccolta delle tradizioni religiose giudaiche: "State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi perché dovesse essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale, un po' più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere amata". "Nata da te" è una poesia che s'ispira a questo appello. Non è una poesia dedicata ad una donna, ma da una donna rivolta ad un uomo, come sono molte delle mie poesie nella categoria "donne". E' una poesia dedicata agli uomini che ho amato ed amo e dai quali sono sempre nata e rinata perché, per fortuna mia e loro, ben poche sono le lacrime che mi hanno fatto versare e sempre, sempre per amore.» |
Inserita il 02/02/2015 |
Sono nata da te
un giorno che non ho scelto
dallo spasmo del tuo sterno
al nostro primo bacio,
dalla ruvida tenera carezza del vasaio
sulla mia gota accesa di terra rosa
oltre l’insenatura dell’angelo,
oltre la collina dei melograni,
nel liquido mescolio dell’otre colmo
di lingue e vento ad assegnare un nome
alle nuvole soffici del cuore
foriere di cambiamento.
Sono nata il giorno
che ti ho creduto infatuazione,
dapprima un vagito sommesso,
in seguito sei diventato desiderio,
il pianto si è tramutato in annuncio di vita,
a tratti vissuta quando ti trasformasti in passione,
feconda quanto una pioggia torrenziale sulla pelle nuda.
Ora è liberatorio canto di felicità
il tuo ultimo bacio,
mi fa nascere ogni giorno, che non ho scelto,
come una vanessa da ghirlande di gerbere,
una terra d’oltremare da colonizzare per gioco,
senza alcun sopruso.
Io sono nata da te quando ti ho chiamato amore. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«L’immagine è dell’autrice, "Amorino in riva al mare", olio su tela.» |
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