destionegiorno
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sono nato a Vercelli una città adorabile artisticamente come del resto tutto il nostro bel paese . Dopo un interruzione durata parecchi anni per vari motivi ho ripreso A scrivere ad apprezzare la Poesia un dono che non tutti possono avere. Non sono un poeta ma a me piace scrivere quello che ... (continua)
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E poi
quella leggerezza
lambiva l’espressione
lontana dal passato.
Spavalda malinconia
serpeggiava presso
quella carne involta
da quel riso
che mai era privo
ma pretendeva
con note e melodie
il godimento della vita.
Ciò orribilmente
ti è... leggi...
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Accanto al silenzio
il momento
poi la sorte
ha fomentato
quel concerto
che mai avvertivo.
Due note bellissime
all’apice del pentagramma
della vita.
Remote tra esse
ma congiunte
d’amore infinito.
Avvolgendo ogni palpito
da una amabile... leggi...
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Vano allontanarsi
tu sei ovunque.
Quell’oscurità perversa
che, estirpa l’essere
taciuto in quel corpo
quasi laceratomi
dal dolore.
Gocce di pianto
sparse nella speranza
di svellere
l’anima confinata
a quella notte eterna.
Mai più
il... leggi...
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Indugiasti, giacente
su quel telo candido,
e contemplai
la sostanza tua nuda
e indifesa.
Mieto gocce di pianto
e col... leggi...
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Come cristallo d'acqua
laddove l'emblema riflessa
della coscienza mia
scrisse quella placidità
che, solo la creazione
osò dare, frammenti di poesia.
Schiuse i suoi petali
a levar dell'alba
per aspargere quel frutto
tanto... leggi...
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Il cuore, condusse il mio viaggio ai tuoi piedi.
Seduto sulla scogliera
lontano da quel suono assordante
ma, immerso nella quiete
come il velato pensiero mio.
Lanterna... un ciclope
pare essere uscito dal poema studiato
sul banco da quella... leggi...
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Quella luce accesa,
nel colore
dei tuoi capelli.
Quel biondo
come il grano,
ricorda la mietitura
per teneri chicchi
che,
scivolano a terra.
Col passare dell'alito,
che soffia con tenerezza,
sfiorando quelle dolci note
che compongono
una... leggi...
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Daniele miraflores
| Gemmasti
da quel seme
fruttato dall’amore
che vide
la prima volta
quella luce intensa
attorno a se.
Quel senso
che divenne
albero accanto
a quel verde velo
a volte calpestato
e mai amato.
Proferisti
ai monti che fecero
in te rifugio al fine
di una difesa violata.
Sfamasti
le radici tue
di ricordi per
un tempo ancora
prospero d’armonia
e melodia e dalla
fonte quella
limpidezza linfa
alla vita e sprecata
da quel essere
che mai portò
rispetto dovuto.
Ma...
dagli occhi
del poeta caddero
gocciole che su
quel frammento
di carta tramontarono
in detti quel dolore
in amore come
un figlio implorò
scusa a sua madre
quella terra un
istante amata. |
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«A qualche giorno dalla festa di quella madre a volte dimenticata ecco che un figlio decide di sedersi accanto sapendo che in silenzio viene ascoltato. quel figlio chiede scusa attraverso il suo pensiero scritto il suo lamento per un oltraggio verso altri suoi figli come piccoli esseri viventi animali e vegetali e pure oltraggio ancor più grave verso la linfa della vita sprecata e uccisa. l’autore a questa possibilità scrivere e urlare Basta! Mai Pìù! Grazie Madre» |
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Molto bella. (Francesco Rossi)
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