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Giulia Penzo
Le 9 poesie di Giulia Penzo
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L’anestetico
entra piano
e fluido nelle vene:
si rimane immobile
contro il tempo,
senza volontà
a bere l’attesa
della
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Come mi guardi, amore.
Mi guardi come se fossi
solo per te
anima e corpo insieme.
Mi guardi come il bimbo
spalanca gli
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Dentro un cono di carta,
la chirurgia del cuore
tagliata con forbici,
ricomposta da colla.
Composizione fittizia,
un
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Sulle dita ne ho contato uno.
Era un ti amo leggero
morto sulle tue labbra
ancor prima che raggiungesse le mie.
Era un ti
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Passami piano
la mano sulla spalla
perché sono ferita,
uccello malandato
che non riesce ad aprire le
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| Chi mai avrebbe detto
che quel chiodo scaccia chiodo
mi avrebbe affisso il cuore?
Perché ora ogni fibra di me
desidera e desidera te.
Da lontano accarezzo la tua bocca,
accompagno con lo sguardo
il tuo sorriso, labbra gonfie,
labbra che
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| Sei tu la mia parola magica,
parola ripetuta
dove il nero abbaglia
e nella caduta
è un precipizio perenne
sul filo di quell’ineffabile
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| M’amerai ancora
quando non avrò
questa pelle ripiena,
quando negli occhi
lo sguardo si spegnerà un po’
per lasciar spazio
a innegabili dimenticanze,
quando m’appoggerò
a comodi appigli?
M’amerai ancora,
non so.
So che
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| Se vuoi che mi apra
batti forte,
forte un rintocco,
uno soltanto
per arrivare là dove inizia
il
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