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rob ponzani
Le 134 poesie di rob ponzani
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Lo strofinar tra intuito e sapere
pietra focaia tra meningi posta
scoccar fa la scintilla delle idee
e alla scoperta
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Non amo l’ermetico Orientale
perché convenzionale
rispetto ad un
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Vorticoso rivolo d’acque tiepide e meravigliose
scorri tra intime valli madide e boscose
salendo per il monte di Venere e per contrà pallose.
Misuri la
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Il pio Barcalanga
viaggiava in motocicletta
Per strade e per villaggi
di una valle stretta stretta
Occhialoni come fanali
e sciarpa tesa al vento
Passava per le case
ma dormiva sempre in convento
Portava stivaloni con lacci colorati
Un
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Mancata pubblicazione non è una buona idea
per una poesia pura per una poesia vera
Lasciamo il contenuto, alla rabbia del poeta
la libertà d’azione per un’espressione mera
Esser condizionati da schemi e da laccioli
lascia il poeta solo, di fronte
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s’ arruffa il Tronfo e gnippe e gnappa
alla parete del budellazzo squassa
gorgota, urpa e tra le pieghe attrappa
e piegar ti fa e ti sconquassa
e tu artieni con le mani armasse
sulla pancia gloglotata bassa
scrigni li denti della bocca
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Cosa è la Solitudine?
Se non ossigeno per anime irrequiete.
Irrefrenabile bisogno di sguardi nel vuoto
di rumorosi silenzi e impercettibili risate
Amante segreta che furtivamente arrivi di notte
Ti aspetto in vestaglia, il caffè sul fuoco
Beata
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Dondola la Lanterna
sull’albero maestro
illumina la faccia fradicia
del marinaio desto
Dondola la Lanterna
tra i vortici di neve
lungo la rotaia gelida
del ferroviere greve
Dondola la Lanterna
sulla garitta grigia
la sentinella all’erta
il
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Globale spesso rima con banale
Leone non fa rima con tastiera
Le mani son veloci sui tasti
Gli spazi sono immensi sono
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Si torna tutti lassù!
Tra cipressi familiari, paciosi
Accarezzati da un vento capriccioso
che spettinarli non può
Si torna tutti lassù!
Con vestiti di larice
Nelle giornate grigie, sudate di nebbia
che accorciano il giorno ma non il dolore
Si
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Irrequieti tramonti lassù
verso il cielo artico del Nord
Fustigate d’aria gelida
segnano le guance rosse
lucide come
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fisarmonico andazzo
in un mimetico percorso
strabordante di
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-il mondo si è fermato-
disse il gigante al nano
-cosa vedi all’orizzonte?-
rispose il nano a fronte
-solo nuvole nere tempeste e temporali-
-io nuvole chiare che Tu non puoi osservare-
Ma spesso Sua Altezza, il Grande, il Tiranno
ci indica la
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File interminabili di formiche nere!
Tra spighe baffute di colore giallo
che ondeggiano come in tempesta
su colline verdi brillantinate a festa
Timida è la pannocchia rossa
fa capolino tra i filari di turco
che nell’ aia in ansia vergognosa
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Non parlerò più con nessuno! Un giorno!
La stupidità del mondo mi ha reso arrogante
come quelli che arroganti hanno reso il mondo stupido.
Quelli che non hanno memoria
quelli che per esistere, per dire ci sono devono avere un nemico
quelli che non
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siam veneti siam veneti non siamo sicilian
siam persone precise e anche alla man
ci piace il grappin e anche il resentin
mangiamo la polenta con un buon bicchier di vin
siam sicilian focosi e spesso levantini
su tutti generosi gelosi degli
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a rob ponzani.
è lì
nel buio dell’esistenza
nella appartata desolazione
che disperazioni diverse,
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una trave traballante che trasborda all’ altra riva
superar fa il mare mosso i problemi e incomprensioni
riappacifica le parti
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come dune al vento
appaiono e scompaiono
tra onde di seta di bermuda svolazzanti
Esili bottoni di camicie, inermi,
a fronte di seni prorompenti... baldanzosamente arroganti
goccia furtiva di sudore
accorcia nel solco naticale
fin giù... alla
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pacioso sguardo al vento di scapigliata chioma
la indole mai doma di nascosto tormento
percorsi visionari di solitudine angoscia
che l’esistenza accorcia nel bosco degli affari
all’apparenza rude ché la radice segna
di un destino cinico senza
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umida anda tra stretti vicoli
saliva di sigaro su suola e salsedine
Capelli appiccicati su sedie di paglia
di intimo pronto per varia ciurmaglia
Chi può raccontarci i carroggi?
Solo il macaia, amico
solo il macaia...
Illumina la notte tra il
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si muore di sera! Sempre.
in un giorno qualunque
di notti
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maledetta emulazione
o dir meglio scimmiottare
reso arido hai il mondo
trascinandolo nel fondo
tatuaggi con linguaggi
orecchini e barbe corte
pantaloni allentati
con culetti affusolati
tutti uguali negli sguardi
le movenze in sala prove
Se
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Mi hanno dato la piastrina
stamattina di buonora
Con le scarpe e i calzoni
e mille e più informazioni
Mi hanno dato la piastrina
e al collo l’ho portata
Era fredda, lucidata
di passione l’ho scaldata
Mi hanno dato la piastrina
con su un
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riposi nella notte con il lupo per amico
che ulula nella notte il suo amore infinito
Solitario compagno di solitudini giorni
in attesa del tempo di desiderati ritorni
Occhi rossastri nel buio dal profumo del bosco
lacrimanti arrossati dal fumo
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siamo naufraghi senza meta senza approdo
nel triste destino di certezze incerte
come ciechi
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rosso bianco e viola
per ricordar dolore
resurrezione e
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non amo metter punti virgole e interrogativi
mi piace esser anarchico errati i congiuntivi
il poetar è tale perché
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veloci dal cielo amici diversi
stretti per mano acca due acca
ossigeni soli quasi
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sommersi da una valanga di numeri
frustati da curve sinuose che ci mettono nudi
turbinio di cifre manovrate da remoto ignoto
il più o il meno su numeri... che non hanno più nomi
fatale destino segnato da un tratto di penna
legati speranzosi ad una
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134 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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