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♦ Daniele Piredda | |
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TheSoundOfSilence
Le 17 poesie di TheSoundOfSilence
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| Cupo rossetto, cela anche oggi
ogni innocenza dalle mie labbra.
Ma testardo il sorriso permane.
Nerissime ciglia trasformano
imbarazzi e paure in cupa, severa malizia.
Lasciando viva la malinconia nei miei occhi.
Maschera di passato presente e
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| Baciare la morte, sussurrando un addio
alle dolci parole che tuonano adesso
nella mente mia aliena.
Psicoanalisi di giovane donna.
Nudità mai svelate, paure
e cicatrici nascoste sotto la cipria
di anni di finzione.
Mentire a se stessi
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| Sboccia fra le mie dita
il pallido giglio della timidezza
che con garbo hai colto
da altre mani e altri sogni.
Le ciglia di bambina
un po' troppo truccate
si abbassano all'eco
delle tue prudenti carezze.
E il respiro si fa più
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| Pupille dilatate popolano
la visione d profondi oblii
di sensi.
Beffarda la luna pende sul cielo
come freddo gioiello su seni
di Madre.
Ora la zattera della mia mente
prende il largo in balia
di mari impossibili.
"La bussola
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| Recitava il verso
Parole ormai vuote.
Cupola di desideri
trafitta da invisibili lucciole.
Ed il dardo è sempre lo stesso,
vibra nell'aria cercando la preda.
"Chi oggi è degno di sorridere?"
La notte
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| Insicuri i tuoi passi
Parevano ai più
Delusi, fra la pioggia
E sui fiori.
Mani distanti lodano
La tua esistenza finita
Mentre ancora filtra la luce
Sull'ultima
Pellicola dei tuoi sogni.
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| Miope desiderio d'affetto
Cullato nella nebbia di
Utero caldo.
Dita stringono dita,
Pigro risveglio d'infante.
Amore cicatrizzato
Smembrato da freddo metallo.
Assassinio su un letto di ospedale.
Urla mute e lacrime asciutte.
Vecchia bambola
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| Trascina il tempo
Le timide certezze
Che l'amata voce nemica
Ha inciso nel mio petto ansante.
Falsi sorrisi feriscon la fiducia
Di timida bambina che guarda
Dall'alto davanzale
Protesa sulle punte
Cader la neve all'alba
Di un'altra delusione.
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| Cullami ancora
Sui binari del tuo cuore.
Cantilena lontana.
Pennellate di buio
E ombre sul tuo viso.
(malizioso sorriso di donna
sul marciapiede lontano.)
Vagoni merce
Per il paradiso.
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| Ormai candida e fresca
Lasci cadere a terra
La tua veste leggera;
Passi decisi sul
Pavimento di marmo,
Sensuale ancheggiare del tuo corpo nudo.
Non un sussulto.
Labbra serrate, sguardo lontano
Ti liberi del rancore con una scrollata.
Lieve
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| Chiara selva di lucciole
illumina il respiro della terra.
Piedi nudi e fango.
Le sue labbra assassine
sfiorano il mio
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| Unica certezza
Immersa nel fango dei ricordi
Rimane il mio riflesso
Pronto ad attirare
Come umida rosa
Infinite candide mani
Liete di recidere
Con un solo gesto
Tremanti sguardi di ragazza
Che ormai svestita dei suoi petali
Asciuga
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| Lamenti lontani che
Piangon bestemmie
Che pregan piangendo.
Attraverso un sorriso
S' infrangono contro vetri
Di una
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| Invitami solitudine
nella tua fredda bara;
dove ogni bacio
annaffia infinite
fragili corolle di ricordi.
Lasciami abbandonare sui freddi argini
del mio passato che sembra bruciare
a quest'ultimo squillo di tromba.
Povero mio cuore
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| Svegliato da un sonno
Pigro e indolore
Mi aggiro per le umide
stanze del mondo.
Le urla lontane si
Ingarbugliano nell'aria
insieme a vergognosi
desideri.
Un corpo morto in mezzo alla
Strada.
Lacrime fredde di un bambino
Si mescolano sulla
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| Addormentata nell'incoscienza;
Cullata da falsità
E ignoranza
Sognavo la realtà
Esattamente come la
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| Qualcuno se ne sta andando.
Un lampione non basta
A illuminare la strada di un uomo.
L'ombra scivola nella notte
Silenziosa e impavida nella sua bellezza.
Non un sussulto.
Cammina decisa
Miope nella sua gloria.
Lontano.
Un
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