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Poesiaerre
Le 496 poesie di Poesiaerre
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| Forse nessun uomo avrà promemoria
per ricordare il punto raggiunto
con la battitura di un sentimento.
E, se poi "un amore" si scrive senza apostrofo,
dove sarà mai finito?
Sarà nome maschile di un raggio di
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| S' avvertono rumori in prossimità dei piedi,
come se freni toccassero i passi,
stridii li bloccano sulla porta del presente.
No, nessuna retromarcia.
Sono interi crocchi di pensieri
nell'ibrida mescolanza parlano di ingiurie del
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| Una cuspide nel modello di una notte,
quando molteplice attraversa la schiena
ricoprendola di aculei,
draga passi al di fuori degli errori di una eclissi lunare,
ed è percezione di una scala.
Nel transito gradini di un'ottica di
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| Strapparmi gli occhi
uno specchio senza luce.
Se invece dondolassi tra ghiaccio e fuoco,
arenerei nel buio del labirinto della mente
una barca in fiamme,
e i suoi fumi raggiungerebbero l'uscita.
Reggerei la parete rimossa dal vento
e
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| Io sono Mia
tra pareti che escludono le nuvole,
tra scritte cancellate che ressero il fuoco.
Non c'è storia o cifre
che rilanciano il tempo passato,
si è consumata la scissione.
Alla mia stanchezza non c'è un'insegna
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| Piovra il tempo.
Spruzza inchiostro nell'abisso,
riempendo bocca
di ciò che sfugge,
di anima sanguigna
che si ama nella follia di cucirsi
nell'orlo di radici.
Pieghe,
cambiamento che pur non hanno torto.
in direzioni che mutano
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| Qualcuno è entrato ed uscito come il vento
quasi senza muoversi,
respirando nella telecamera immagini scure.
Ha preso dei contanti dal tavolo,
ed un puzzle dal mosaico sconosciuto,
senza figura e memoria che li unisse.
No (forse)
era da
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Un tintinnio di braccialetti
nel buco della pancia,
e ciondoli che cadono in fila indiana di una illusione.
Vien voglia di mettere un cerotto ad un cambio look.
O spettinarlo di vento,
sterrare il rosso della polvere che calpesta ciocche di ogni
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| Era metà,
tra due pugnali delicati .
Non uccidevano,
scorticavano ferite nella carne.
Fissavano dritti le gocce che scivolavano dappertutto
bagnando la pelle di ansia.
Alla sommità,
le due impugnature sembravano impossibili
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| Un dì nel do,
cosa sa di me.
In calce al giorno,
un due ha scissione,
si lancia con l'elastico
sull'ultima riga di un circuito,
è a terra.
Cosa starà misurando?
Radici rampicanti o note spezzate,
rami o aghi di una
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| Il nulla risuonò inopportuno in mezze maniche,
scontrandosi e lottando gelido
il residuo di un delirio che accresceva le punte,
di un nulla di sbagliato .
Il sole raggelò questa respirazione artificiale,
la proporzione di un
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| Piango senza aver scelto questa volontà,
(dice una lacrima).
Dall'anticamera di pelle,
brucio di un dolore che non riesco a liquefare.
Non riesco a far nulla,
se non scendere fino al cuore senza voce
in un viaggio che blocca il respiro
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| Polvere di sera e sabbia.
Nei granelli,
aghi di buio dopo miscela di raggi di sole,
e acqua di marmo che han respirato di lacrime nei petali chiusi.
Una lastra il deserto,
e come piombo la ghigliottina,
taglia il giorno tempo fine.
Una rosa
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| Nel pizzo randagia.
Al di sotto del silenzio,
al di sopra di una sfoglia di pelle.
Chissà
se anche altri avranno il mio palato.
Non mi stanca spalmare il mio profumo
sul fuoco,
né mi basta mangiare
dei tuoi avanzi,
se ne
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| Sintonizzarsi con l'anima.
Interferenze elettrizzano il percorso,
bruciano cavi d'interconnessione
non hanno più indirizzo né nome.
Non si riesce.
Neanche ad importare una via preferita,
da un ricordo.
La mente è
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| E' quell'incapacità di lasciarsi andare che stringe.
Si divincola, scalcia.
Si guarda.
Da lontano c'è stato un tempo adatto.
Nello scatto è scarto.
Non prolifera,
resta duro nell'acceso di un attimo,
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| A volte non ci sto.
Annerita dalla noia,
alata rattoppata in una realtà scartabellata da istanti fermi.
Non vorrei rimanere qui,
senza scoprire il tempo.
In un click su questo sfondo nero,
vorrei giocar con lui...
Corrergli
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| Sono fermi che si riannodano.
Mutano scenografie, trasformano le frasi
includono ritardi di pedaggi del vento.
Sono forza su lapidi,
di labile confine di pelle.
Divelte,
evocano ricordi ed animano statue
di peeling d'intima
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| Convincimi di te
e il tuo desiderio ugola
sia goccia che trabocchi nella mia anima.
Sulle mie labbra si posi il segno ignoto,
e fin giù il suo possesso.
Nel canto di lingue,
si sciolga la lite.
Nel dirompente bacio e nel suo
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| Che il presente continui!
Siglato da un bacio senza clausole,
tra una somma pari o dispari
o col resto di pene.
Si,
dirò al messaggero che decido di amare,
di attraversare il suo cuore.
Quel contratto inseguito da virgole
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| Come quando adesso.
Mi ripeto.
Seguo un modulo di braccia socchiuse,
aderisco adesivi di baci rubati alla pelle,
sbatto il cestino lo capovolgo sul tappeto,
mi rotolo tra carte accartocciate di zucchero
tra briciole di pane amaro che svolazzano
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| Scivola di storia e s'innamora l'idea.
Nella posizione zenit è prona quando s'insinua immaginaria
e insegue nell'angolo giro dell'anima a risposta chiusa.
Rincorre, circonda, cavalca,
cambia colore ai lacci e spreme tempo.
Tiene il
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| Nell'intenzione di camminare di più,
accompagnando un non so che cosa voglio,
né cosa cerco,
l'obiettivo titubante di nuvola fumosa,
ti ha giá raccontato come.
Nel transito di poche volte,
questo è sicuro,
se
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| E poi,
in un bianco sono sola,
abbandonata tra pareti che recingono l'atmosfera.
Ad occhi altrui,
solinga o solitaria,
inospita o selvaggia.
Non dolgono i freddi chicchi che ondeggiano
sulle spalle che sorreggono l'attesa.
Intrecciati a
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| Nella hall sommersa di luce ho chiuso gli occhi.
A tentoni niente mi è percepibile,
neanche mi riempissi di semi di coscienza.
Se mi avvicinassi al centro,
un varco nascosto mi porterebbe dove non vorrei.
Nel dedalo,
è esclusa
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| Ai bordi di quella vena di follia color arcobaleno,
il respiro della sera è nudo.
Nel singhiozzo di un gufo canterino,
nel giro d' arco della notte,
l'innegabile primo attimo d'ombra trasparente
s'abbandona nella biblioteca d'anima
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| Mi voglio.
Lentamente scivolo in me,
e nel pizzico in gola
mi pretendo.
Nella rossa seta,
si strozza e divarica l'orgasmo,
tra fior di aureole vibranti,
tra le anse inarcate
tremano le mani concesse al monte del peccato.
Tra le virgole
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| In questa memoria di soste,
nello spazio possibile di una tappa nel lento,
dondola più lunga di una virgola.
Nel necessario per congiungere una intuizione
anche se spezzata continua nella riga di un secondo.
Nel richiamo ripetuto dalla
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| Mi arrotola la tua smania di possesso, quel tuo sentirti.
Una spirale guida dei miei pensieri,
un pacco dorato di coriandoli lanciati nella mia testa
che scendono ricoprendo la mia anima rosa rossa .
Sei valigia di ogni viaggio mentale,
non
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| Non combacia, realtà e mito.
Quando il tutto intero si adatta,
e non viceversa,
la differenza è un buco nel tempo
.
Un apostrofo di luce sospeso senza scivolare,
diventa un colpo di fuoco,
tra l'ombra e la regola.
Se tutto
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496 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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