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Carla M Casula
Le 133 poesie di Carla M Casula
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Io scorsi da lontano il dolce volto,
legati son da lacci tanto uniti
amanti il cui disio non è mai sciolto.
Condanna i loro corpi a stare dritti
l'unione d'una stretta dolorosa,
a prima vista parvero atterriti.
Ed io smarrita da
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Canto per te
l'odore del fuoco
tra le onde selvagge
che indossano bacche
e il rosso
quando gocciola i monti
danza tra pietre e memorie
Dondolio di catene
non sente
la jana rupestre
nei suoni di fiabe
ed i passi smarriti
congiungono
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Circumnavigo ancora
la nostra ellisse muta
di parole
dentro passi scalzi
e neanche il buio
inventa più ombre
per legare istanti
ormai scuciti
in quella rosa
che d'ore bambine
conserva solo l'acre
e il pianto
Gocce e
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Sbatte le ciglia
l'aurora
-le trecce saltellano di rosso-
e slaccia l'ultimo bottone
nel pizzo della notte
Gusci azzurri
srotolano
il tappeto del cielo
tra velieri di nubi
al pascolo
e lumache di luci
scarmigliate
che zampettano
come
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| Ti svolgo e ti respiro
incenso rosso
sulle nudità di burro
quando l'argento s'affaccia
al davanzale
e riempie le mani turgide
di voglie
nel fiato serpentino
che striscia tra le dita
implora
scorre
e insinua frenesia
di graffi e di
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C'incontrammo
ai vagiti del sole
tra i rovi zafferano
e le zagare croccanti
da sfogliare
era maggio
nell'alcova scomposta
delle nuvole
al traboccar obliquo
di luci
pudiche come spose
Cantavano le viole
col velluto delle pesche
nei
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Incorollati di me
di quei petali bambini
che raccontano la luce
nel cammino adolescente
che risvolta gli anni e le stagioni
Incorollati di me
dei miei silenzi rosa
dei sussurri sdraiati nei colori
sopra un arcobaleno balzellante
Incorollati
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Sazio attimi di noi
con dita accese
e rifletto il pizzo rosso
in occhi di parole
che sciolgono la brace
nell'attesa gonfia
tra dune roride
di fiato
mentre scivoli la vita
sui fianchi scoscesi
Assaggiami l'anima
germogliami la pelle
con
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Si affacciano
con boccoli rosa
giorni di zucchero filato
tra fragole e cinguettii
e già saltellano
su biglie di fata
le manine tese
che sfogliano ore e ciglia piumate
per canticchiare
latte d'amore
in quel sentiero
liscio di sale e
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Non so se voleranno
dentro crisalidi abbozzate
o indosseranno sorrisi intermittenti
come ballerine d'arabesque...
Sono scaglie d'anima
quel che rimane dopo il frullo
serotino, tra pensieri arruffati
e lacrime di fiore
col vestito delle
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Là
in fondo a quella strada
i miei occhi
seduti ad aspettare
-la tristezza chiusa tra le mani-
con le ciglia dentro il fiume dell'oblio
e le pupille
che tessono gli anni sfilacciati
uno ad uno
Una nube pulsa d'inchiostro
-ruvida di
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Ho chiuso l'atto di dolore
nell'armadio
-doppia mandata antiripensamenti-
e nella borsa
non c'è posto per nuove litanie
-ne ho già sgranate trentacinque-
I fiocchi e il linguaggio
da mademoiselle
li ho bruciati nel libro senza
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Ho appeso il tuo cuore
al soffitto
-gli occhi son telescopio-
nè terra
nè acqua
nè galoppo
solo ruggine e suture
che pietrificano il rosso
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| ...e ti sciolgo
come giocattolo
liquidamente
di respiri sinuosi
aiuola che trabocca
petali di carne
Mi sorvoli il collo
marchiando frutti rossi
tatuaggio di spilli
e di piacere
nell'aria nuda
senza orpelli
mentre scivoli di zucchero
tra
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Era un giovedì bicolore
e senza chiedere il permesso
ebbro di piume e ruota
hai spettinato i giorni del sorriso
con articoli non scritti e bugie
che spacciavi per cristalli di giornale.
Correvano parole in retromarcia
su quel treno che
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| Fermati
senti il nostro rosso?
Ti canto che l'amore non ha unghie
ma dita di cotone
e mi siedo sui glicini
per intrecciare notti d'ametista
goccia
goccia
goccia
la bottiglia delle ore
incunea il velluto
e ti fai vela
che soffia fino al
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Halloween 2009 Autori Vari
Poesie per Halloween
Pagine: 32 - Anno: 2009
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Carla M Casula.
In quella salita dei quarantatré
mi hai covata
-sasso umido di rosa-
in mezzo a sterpi e bocche del destino
fameliche di semi senza frutto
e l'ultimo bagliore hai innaffiato
in attesa di un unico faro
a rincorrere, sorda, la
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Siedo, avvinghiata a biglie di silenzio
-con la safena che gocciola vuoto-
e traccio, alle spalle, un calendario
ma i Santi non lo sfogliano
e i giorni si rinchiudono
dentro numeri ammuffiti.
Voglio nutrirmi, ancora, di parole
quelle che ho
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| I vetri bagnano la pioggia
di quel viso sconosciuto
nella sera intermittente
che sbuffa, asciutta di colore
e sei nebbia che trabocca
ore scavate
dentro acini di noia
nel tintinnio muto del sole
che volge gli occhi ad ovest.
Cerco il velluto
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Bussano alle pupille
ombre di legno
-la notte soffia timori-
Nel buio incancrenito
mi attorciglio
e rumino coraggio
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| Sento i minuti
voltarsi, a testa in giù
orfani di scarpe
appesi a due grammi di silenzi.
Sciolgo le briglie al tempo
m'inclessidro di sale ed erbaspina
in questo viaggio acerbo di parole
che fugge, senza chiedere il biglietto.
Si
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| Spreme la ruota
fino all'ultima goccia
nel suo divano acquoso
-sfarfallano i baffi del mare-
e piove d'arancio
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| Ti sono cerbiatta
quando l'ombra mi accenna i ricci
e bevo il tuo fiato
come la luna beve dalle mani del sole
nella notte che scivola
fra le anse burrose
fremendo i polsi
slegati di respiri
Golosa
-batte la voce umida-
mi appendo alle tue
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Sento
le unghie del tempo
corrodere
brandelli d'anima
come l'acqua impiccata
al davanzale
che svena e ammutolisce
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Ho cancellato il bianco
-occhi nudi di tulle-
e conto le dita da sposa
senza più velo
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In piedi
il do maggiore
buca il pentagramma
-pupille ermetiche-
ma
annuso il si bemolle
reclinato sotto il fumo
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Ti ho strizzato
-solido-
dalla mia pezza di dubbi
ma
nell'
acqua
vuota
resta
la macchia dell'impulsività
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Di sete mi sazierò
perché l'acqua non disperda solitudini
e d'acqua
farò trecce compagne
in quello specchio
che solo me duplica
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| Numeri, numeri, numeri
-scrosciante il rumore del nulla-
e negli applausi ti specchi,
come un lecca lecca per bambini analfabeti.
Su quella strada lubrica
spalmi il tuo successo,
giallo e spinoso
di chi asciuga lacrime stonate
con fazzoletti al
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Non perdermi
come l'acqua rannicchiata
alla tua fonte
quando beve la musica dei passi
ché,nei giorni diroccati, sentirò
-pupille gelide-
la figura senza mani
acerba di regalo mai scartato
e il tempo non stirerà le
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133 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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