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Giorgio Dello
Le 406 poesie di Giorgio Dello
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Guardo il buio che scioglie
le nubi nella valle
mentre mordo le mele,
tutte quelle marce
con sapore di zolle
odio i sogni
la loro saggezza,
le cose che non agogni
un'acqua di purezza
che al risveglio
si trasforma in miglio
perché
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| Non senti
dopo il lampo il tuono va via
balla con me
finché resto con te
non guarirò mai
è la bugia di vivere
non so sciogliere i muri o morire così
nel soffio del vento nulla resta com'è
balla con me
le
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| Scopro com'ero selvaggio
il destino non è fatato
tra le sbarre di una culla
il mondo è passato
suona la campana
assorbo esperienza
in giro per il mondo
in una stiva di pazienza
mente errante
pellegrino scalzo
le mani al
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| Sono nato in una giungla di città
brucia il tuo oro nero
e respiro cemento
per soffocare la rabbia che sento,
là dove scorre un fiume d'odio e d' alluminio
non c'è scampo nell'umano sterminio
su sentieri lontani dalla
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Terra inumidita e la notte dilegua
brucia la legna
scrolla manto di rugiada
e anfratti di luna dentro la rada
riprendo il cammino
s'intreccia il destino
serti di spine cingeranno il capo
nel verde che ammanta
s'invola quel
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| Non ricordo il senso
ma ne sono certo
l'ho goduto anch'io
quello stesso corpo
al fianco accanto è imploso
ogni gesto ravviso
di là delle vesti
dilette membra e sessi
pelli e rimorsi inutili
si formavano intenti
profilati
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| Chiedo perdono vita mia
alla mia persona
ingannata e giudicata
da me stesso isolata
chiedo perdono
alla pretesa
di un sogno negato
o di un frutto proibito
dentro il cielo
grida nel jazz
ridiventa suono il mio dolore
la mia disperazione
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| Io sono inquieto e tu non credi
che il ramo dei germogli
soffra il suo sboccio nei frutti duri
e la sua linfa annodi di sforzi
quell'ansia di vita e bisogni crudi
rami impazienti le mie mani
si protendono a te che appena sfiori
colmi d'amore e
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| Il vento soffia il suo candore
nel volto di un mimo
dove aleggia tristezza e dolore
cantami una canzone
nel seme fecondo
di infinita bellezza
di umana comprensione
sol ieri le mani tremavano
oggi un raggio di luna
illumina il cammino
nel
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Indossi il tuo abito di luna
la sabbia tra le dita
nei tuoi occhi il tremare
delle stelle del mare
ogni oggetto ha la tua luce
la tua voce,
ore e ore nel limbo
a pensare al tuo grembo
ti prego, se non è così molesto
a braccia
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L'estate ti danza tra le braccia
s''insinua fulva di capelli
sciolti sull'omero biondo
abbagliata di sole in faccia
là dove son larghi spazi
là dove musica dilata
senza urto alle pareti
e la mia anima anela
gli alberi
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| Metto la mano su quel monte
bramo il tuo latte
per vedere il tuo carro in fiamme
procreare alla fonte
i gatti miagolano nel tempio
e tu regina del tuo nido possente
stanotte e per sempre
liberi il tuo amato nello scempio
toccami la candida
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Niente è più straziante
del tuo gemito invitante
terra mia
emetti suoni e lamenti melodia
non drammatizzi gridi senza parole
convulsa nei raggi di sole
straziata e già spenta
nel cerchio che rallenta
rispondi come petalo
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Io ho scelto,
la notte prima di dormire
davanti al fuoco e sulla riva
dove un pittore dentro un fiocco di neve
disegnava
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| Odio il freddo e il suo volger fugace
nello sguardo che gela
e il silenzio ch'opprime
ho bisogno di luce
di colori e di voce
ama questo volto
se amar ancora vuoi
amalo come sono
nella bontà del tuo perdono
non fu bello mai
ma ti
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| Strada di sole folgorata
morta di sonno su porta chiusa
due vecchie sul gradino ad imitare
gracchio di comare
decidi cielo
non so che farmene di grigio velo
dai forza alla grande pioggia
su vecchio cuore
su inerti seni afoni d'amore
queste
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Giorgio Dello.
Indirizzo personale di Giorgio Dello: giorgiodello.scrivere.info
| Or di te restano o Padre
ore chiare e poche
nel tempo che
memoria adduce
furono anni
nel tuo volto ridevi
ed io bambino
di fronte spalle tali
su cui ti avvali
nella terra
respirare un fiore
da te appresi
gesti inconsci ormai lesi
sei
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| Racchiusa nel bozzolo la notte delizia
separa il giorno da pudica malizia
carpendo quei pensieri soli
e parole scippate da borsaioli
tutto ciò che si vive e si muore
si chiude nell'ultima porta incolore
su fantasmi che stanno a
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| A te grigio demone
labbra vermiglie senza sapore
dove romba una canzone
contro arcate di pietra senza rumore
di vuoti giorni e verdi aiuole
in un mare di schiuma steso al sole
non ti fermi e non salvi alcuno
salti e ridi nel camice di lino
il
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| E' confusa l'ansia
nei lampi d'aria
brucia il delirio
con brividi di vento
esser accanto al sole
leggero tra occhi lievi
tra ali d'angelo
dove l'azzurro ha sete
perder tra le dita
luna e stelle
viver nel cielo
e morir per
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Ti senti grande
e sei davanti,
a cotanta potenza
fitta seppur celata,
come la densa coltre
su case di borgata
colui che viene
ascolta con dovuta riverenza
l’ansia delle mete
spesso evanescente,
la nebbia or s’annida
nel dubbio, così
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Come velluto
anime tra virgolette bianche
s'appoggiano al nero stanche
gli anni han seguito
silenti e ubbidienti
in tempeste di fuoco e venti
non può esser ricucito
chiaro vestito di fanciullezza
in tutta la sua bellezza
corse nei
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| Cosa resta anima
di un giorno finito
sminuzzato in secondi mortali
ametista d’ombre e alito di vita
cercherai sosta
nel notturno del cielo
ignorerai stridor di voci
sulla croce ormai deposta
nei sogni e nel pianto
pensieri e dubbio
e dal
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Il buio si discioglie
in egual grigiore
perduta memoria
di petali d'ore
e piove fitta e lenta
tutto un languore
di trame e parole piane
nel ritegno del cuore
tutto è silenzio
tutto è colmo e denso
minuti tra virgolette
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E' quel rosso che mi opprime
e mi prende per le rime
il rosso del mio sangue
è l'unico colore
che mi provoca dolore
non è dell'anima che parlo
il corpo
non ha pudore
pioggia e lacrime
nel sole
giocano su quelle
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| Afrodite
frenesia tumultuosa
desiderio e gemito
di fervore meretrice
nel mirto fiorito
la colomba e il passero
sacri simboli del tuo mito
intrappolata in trono magico
di quel triste dio del fuoco
vogliosa del cinto fallico
diletti il corpo
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| Velo la vista ad un mondo freddo
fino a che le tue labbra son rosse
e i tuoi capelli neri, portano in seno
voglie per catturare il vento
bacia il mio silenzio
fino a che il mio intatto petto
ad ogni segreto ti è svelato
nel mio cuore
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| Sorride il sole
pene che ognuno porta seco
in quel canto d'allodole
svaniscono tutte nell'orizzonte in bilico
ricordi, emozioni e sentimenti
rifioriscono veementi
mistica atmosfera quando l'uomo
fatto spoglio di se stesso
finalmente si
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Corica la testa
qui, sulla mia nuda spalla
inizia un nuovo sogno
prima che faccia giorno
per stanotte il cielo è fatato
è il momento più amato
gli Angeli son più forti
ed i cuori son desti
metti giù la testa
non restare desta
ascolta cosa
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| Camminiamo
senza sentire i corpi
come canne al vento
come fili di seta
forse ci siam perduti
nei soffi dei venti,
nei boschi dove ombre
salgono dalle radici
forse abbiamo lasciato noi stessi
sulle sponde di lunghi fiumi
dove l'erba è
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406 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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