Pubblicare poesie

I mesi dell’anno
di Alberto De Matteis
Dodici fratelli

Le 12 poesie pubblicate nella raccolta

Gennaio

Fiabe
Gennaio allunga i giorni d'una spanna
ma tutti fa tremar come una canna.
Neve, freddo e gelo sempre in agguato
ti fanno rimanere imbacuccato.

È tutto bianco il vecchio suo mantello,
ma non s'addice mai al poverello.
Se poi per qualche giorno splende il sole
è un brulicar d'augelli nelle aiuole.

Ma presto poi arriva il grande gelo
che a volte può arrivare infino al cielo.
Son della Merla gli ultimi tre giorni
ch'ha veduto un camino nei dintorni.

Lì dentro si posa coi figlioletti,
poi che di neve son coperti i tetti.
Ma quando poi l'algore è più leggero,
s'avvede che il piumaggio è tutto nero.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 16/01/2017 20:05 5 2105

Febbraio

Fiabe
E' il piccolo di dodici fratelli,
è Febbraio, e per nulla pensa a quelli.
Fa pure tante bizze e non si pente,
e col vento urla e il freddo tra la gente.

Ma se nell'aria incombe la bufera,
porta pur qualche dì di primavera.
E i bimbi attendon proprio lui, Febbraio,
per vivere un periodo un po' più gaio.

Poi di coriandoli empiono ogni via
per mandar fuori la malinconia.
E quand'egli si veste d'Arlecchino
è, quel Febbraio, proprio birichino.

Si lamenta infin d'essere il più corto,
e c'è qualcun che lo vorrebbe morto.
Ma lui resiste urlando tutt'intorno,
finché non gli è concesso un altro giorno.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 06/02/2017 02:06 9 2301

Marzo

Fiabe
Marzo arrivato è già di gran carriera
felice d'annunciar la Primavera,
dai fratelli consigli lui non vuole,
ma con le nubi gioca e con il sole.

Non cercar con lui di voler celiare,
ché nessuno sa come lui, barare,
e se ti mostra il sol, prendi l'ombrello,
ché molto spesso agisce da monello.

Contento, egli divide due stagioni,
fiero è di questo e d'altre sue ragioni,
e se qualcuno lo chiama pazzerello
lui crede sempre d'essere il più bello.

E pure, ai bimbi piace questo mese
che si dimostra lor molto cortese,
fa cogliere nei campi i primi fiori
per farne dono ai loro genitori.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 02/03/2017 00:02 16 2057

Aprile

Fiabe
Dopo il volubil Marzo, arriva Aprile,
che dei fratelli forse è il più gentile,
i rami tutti ha fatto già fiorire,
a ognuno rende dolce il suo dormire.

Di fiori variopinti empie ogni via
dal cuor levando la malinconia;
giocano i bimbi e fanno una gran festa
là dove la natura si ridesta.

E’ arrivato Aprile di rose e viole,
porte e finestre aprite al primo sole;
non è uno scherzo né pesce d’aprile,
poi che lui non agisce mai da vile.

Aprile ha la sua storia assai importante,
poi che libera da ogni tracotante;
la libertà ha donato agli Italiani
vessati già da uomini inumani.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 01/04/2017 00:01 10 2039

Maggio

Fiabe
E l’odoroso Maggio è già tornato,
di fiori variopinti inghirlandato;
son rose porporine, gigli e calle,
con bianche margherite in ogni valle.

S’alzano festosi i canti d’augelli,
sono merli, usignoli e pur fringuelli;
gioisce il cielo dipinto d’azzurro,
insieme a lieve di vento sussurro.

Colgon fiori i bimbi nei prati in festa,
mentre l’allodola il suo canto arresta;
con l’ali sue li sfiora e poi s’invola,
per iniziar nell’aer la sua carola.

È, Maggio, il mese caro alla Madonna;
Lei d’ogni esser creato è la colonna,
che il mondo ognor sostiene infino al cielo,
ed ogni male copre col suo velo.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 02/05/2017 00:01 8 1881

Giugno

Fiabe
A grandi passi è già arrivato Giugno
con la sua falce luccicante in pugno,
le spighe d’oro ondeggiano col vento
mentre sorride il contadin contento.

Sugli alberi già stride la cicala
da quando sorge il sole a quando cala,
sui papaveri volan le farfalle
che sorridono ai prati ed alla valle.

Viene ai bambini l’acquolina in bocca
per nespole, ciliegie e l’albicocca,
e inizian le vacanze con letizia
gustando il frutto ognor d’ogni primizia.

Sui balconi fioriscon tulipani
con rose gialle e rosse e con gerani.
Giugno è il mese che tutti fa sognare
che ci conduce tutti in riva al mare.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 01/06/2017 05:54 12 5237

Luglio

Fiabe
Da Giulio Cesare così chiamato,
Luglio col grande caldo è già arrivato
e il canto stridulo delle cicale
assorda l’aria senza alcun rivale.

Solerte il contadin falcia le messi,
nudo il petto e i ginocchi genuflessi
da quando il giorno inizia ad albeggiare
infino all’ultimo suo tramontare.

Lasciano ormai la scuola gli studenti
e vanno in riva al mar tutti contenti,
ove di giorno abbronzano la pelle
e di notte ognor sognano le stelle.

Ma più felici ancor sono i bambini
che giocano nel mar con i pinguini,
e sulla sabbia guidan l’aquilone
col guardo loro in alto un po’ sornione.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 01/07/2017 00:01 6 1605

Agosto

Fiabe
Ben venga Agosto con la sua calura
che tutti al mar conduce e alla frescura
di monti, fiumi e laghi in abbondanza
lasciando la città, per la vacanza.

Ma egli non può dimenticare i vecchi,
né mai considerarli rami secchi,
son lor che fanno germogliare il fiore
con la dolcezza e tanto tanto amore.

E Agosto è già arrivato frettoloso
aumentando di luglio il caldo afoso,
mentre tanti bambini sono al mare
tra ombrelloni e sabbia tutti a giocare.

Guardan le mamme i loro bimbi in acqua
che, roteando, guizzano sottacqua,
ove coi pesci fanno compagnia
fino a tarda ora... e poi vengono via.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 04/08/2017 00:02 9 1596

Settembre

Fiabe
Settembre. La vendemmia è già alle porte
e d’acini son pieni cesti e sporte,
e i bimbi vanno e corron tra i filari
sotto gli occhi di tutti i loro cari.

Depongon sporte e cesti poi sul carro
guidato da un cavallo un po’ bizzarro,
che poi capisce ben qual è il suo ruolo
correndo lesto a guisa d’un capriolo.

Quando vien messa l’uva nel palmento
grandi e piccoli sono in gran fermento,
e iniziano le danze a piedi nudi,
mentre a mosto e vino tu già preludi.

E, dopo le danze, aprono le scuole
anche se poi a qualcuno questo duole,
ma non a te, che vuoi ben cominciare,
poi ch’hai traguardi tanti da onorare.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 04/09/2017 02:25 7 1822

Ottobre

Fiabe
Il decimo mese sono dell’anno,
Ottobre mi chiamo e molti già sanno
che ero l’ottavo nel mondo romano
col calendario detto pre- giuliano.

La grande America io ho scoperto
con Colombo che avea tanto sofferto,
quando con le caravelle andò via,
la Nina, la Pinta e Santa Maria.

L’uva raccolgo, le ulive e castagne,
le caldarroste dell’alte montagne,
i chicchi vermigli di melagrana,
lasciando all’estate la melanzana.

Io porto ai bimbi dei nonni la festa,
che tanta gioia in noi tutti ridesta,
la rondine cerca calda dimora
e col garrire altri cieli colora.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 01/10/2017 00:01 13 2610

Novembre

Fiabe
Inizio con la festa d’Ognissanti
e il ricordo dei Morti tutti quanti,
Novembre son, l’undecimo fratello,
mi chiaman triste, ma son pure bello.

Va il contadin nei campi a seminare,
contento è veder loro germogliare,
e poi gustar del suo lavoro il frutto
nella bontà del ciel fidando in tutto.

Io porto tanta ebbrezza in ogni tino
poi che dell’uva il mosto cambio in vino,
e se c’è pioggia, vento o ciel turchino
mostro l’Estate pur di San Martino.

So che piaccio tanto pure ai bambini
che attendon già Natale e i regalini,
e ai nonni che al calore dei camini
raccontano le fiabe ai nipotini.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 01/11/2017 00:42 12 1897

Dicembre

Fiabe
E’ dicembre, e vien subito la sera,
ma più vicin si trova a primavera.
Son gli alberi già spogli e pien di neve
e il sole piange dalla nube greve.

Pioggia e brina nei campi desolati,
grande ansia per vederli germogliati.
Ora la terra appare addormentata,
ma presto sarà sveglia ed iridata.

Felici sono i bimbi in questo mese
ché alle vacanze hanno le orecchie tese,
e poi con gioia attendono il Natale,
festa dell’anno di cui non c’è uguale.

E nasce in una grotta il Redentore,
che porta gioia a tutti ed è l’Amore
per chi è contento, triste o poveretto,
ma soprattutto per i senzatetto.

Ed io m’affaccio per guardar la luna,
che saluta l’anno, col ciel che imbruna.
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Club ScrivereAlberto De Matteis 01/12/2017 00:10 13 2208



Alberto De Matteis
Alberto De Matteis Alberto De Matteis è nato il 18 febbraio 1940 a Pisignano (frazione di Vernole, provincia di Lecce), piccolo centro, ricco di memorie storiche, artistiche ed umane, situato a poche miglia dal capoluogo e dall’incantevole ed accogliente mare del Salento.
Al termine delle scuole elementari e medie, ha frequentato il ginnasio ed il liceo presso i Salesiani, conseguendo la maturità classica presso il Liceo "Don Bosco" di Catania.
Laureato in Pedagogia all’Università degli Studi di Lecce, dopo brevi periodi di insegnamento in istituti privati di Brindisi, Venosa (PZ) e Lecce, è stato dipendente dell’Amministrazione Finanziaria per oltre trent’anni.
Pensionato dal 2002, si dedica, in modo particolare, ai suoi hobby preferiti: lettura, musica e poesia. La musica che diventa poesia quando al pianoforte esegue dei brani ai lui cari e la poesia che si trasforma in musica quando dal cuore partono versi melodiosi.
Non ama il rumore assordante di oggi; a lui piace ascoltare e scrivere quello che il cuore gli detta.

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