| Stringo il volante
delle vacanze- luce
senza badare
a chi mi dice: qui.
Mi fermo altrove
ma non aspetto il buio
ché i fari estranei
abbagliano paure
a trasportarle lì.
Ma tu chi sei?
Nel chiuso delle labbra
parlano gli occhi,
ascolto col pensiero.
Mi dici: il vento
non canta sopra i grilli.
Sai che in estate
compare quando ha tempo.
Sempre respira. |
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| Gli occhi a intravedere
un altro tempo
e il battito del cuore a registrarlo,
mentre i piedi
riconoscono il cammino.
Le mani in tasca al caldo dei ricordi. |
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È la danza del tempo
quella d'onde
che di slancio
carezzano le coste,
dando ritmi leggeri
o tempestosi
a questa terra,
scandendoci la vita
dall'eterno,
sotto lo sguardo aperto
di quel cielo
che avvolgente e complice
respira. |
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| Ci sono angoli, al mondo,
di bellezza
tale che sembra ti rapisca il cuore
e di pace un sollievo ti pervade
contemplativo quando questo accade.
Ma c’è una condizione, la seguente:
che sia predisposta al bello e al bene
la natura dell’uomo nell’ambiente;
se no, l’inconsapevole o il malnato
poca gioia ha dei fiori e del creato.
Poiché la tempra, la natura umana,
- alla luce calda o fredda
dei casi della vita -
non è giammai cambiata dai primordi,
sempre reagisce per come è maturata ...
...così,
dai raggi più cocenti proiettata
o da quelli di luna, affievoliti,
non muta l’ombra dell’uomo che si staglia
nello spazio che il corpo suo ritaglia. |
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Questo, ti dico,
che cerca il bene tuo, è l’amico;
che sbalza le sue paure, in una notte nera,
per scacciare le tue, d’ogni maniera,
e mentre lui s’ingegna ad aiutarti,
sia l’umore incagliato - sollevarlo -
sia il cuore imprigionato - liberarlo –
tu lo guardi ed apprezzi il tentativo:
maldestro o no, raggiunge l’obiettivo. |
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Ai bordi del pensiero
sta il silenzio,
per cingerlo e proteggerlo,
per porgerlo,
indenne dai rumori,
al tuo giudizio.
Non farti frastornare
mentre pensi.
Se ti avvicini
ai bordi del silenzio,
rispettalo o indietreggia,
finché arriva,
intatto e da plasmare,
quel pensiero.
Non farti frastornare
quando pensi. |
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Pinocchio ha una sorella, Betulletta,
porta tosta sugli occhi una frangetta,
e se Geppetto in fallo la sorprende
diventa rossa, è rossa quando mente.
Quando incontra un Lucignolo rifatto,
lei s’innamora, lui si sente attratto.
“Sembri un pezzo di legno, però" dice;
lei arrossisce sino alla cervice,
ma quanto sia nel vero non gli dice.
“Quanto è bella costei perché arrossisce”,
pensa lui, ma la favola finisce... |
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Ho in faccia
l’espressione del tramonto,
quello mio
e dell’astro che saluta,
condensato di sfondi
e di condotte.
Sereno
il crepuscolo d'entrambi,
questa sera,
e voglia mi sorprende
di credere a una vita
che riprende
dall’Aurora! | |
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Piango anch’io
in quel campo
- distrutto dalla grandine
il raccolto -
su un masso, con mio padre
e la famiglia di lui,
ante il mio tempo.
E mi vedo
nell’aia della fattoria
quando l’ufficiale tedesco
punta il fucile su mio padre
ma non sparerà.
Sento mia madre dire a un ingegnere
“No”, perché ama un altro,
un contadino.
Vedo
mia zia portare
mucche al pascolo,
bambina all’alba,
e poi correre a scuola,
faccia sporca,
ma con la voglia di imparare
netta.
Me le hanno raccontate
le radici della mia storia,
del mio albero;
le ho assorbite,
vissute dentro il tronco,
dove ho appreso
dall’esempio.
Dopo,
ho aperto i rami,
quelli miei,
fidando sulla loro resistenza
o comunque rischiando
si spezzassero,
alcuni,
perché la vita è rischio,
scoperta, schianto,
sudore e conoscenza,
ricerca di noi stessi
e dell’amore,
ma la fiducia
la danno le radici
ed il sapere,
per me,
ante il mio tempo,
ante tutti i tempi...
"Chi" ha piantato l’albero. |
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Fatti
svegliare
gli occhi
dal vento
e le idee
dai colori.
Esci
dalla bàita:
è l’aurora! |
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Dov’è Abele? Non ne ho conto,
mica sono il suo custode
dacché prende la tua lode
se un agnello, riverente,
lui ti porge in sacrificio;
per la mia fatica niente!
E il frumento in beneficio
e la frutta ti ho portato.
Manco poco hai apprezzato!
Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino.
Certo lui è delicato,
pastura il gregge nel prato,
mentr’io mi spacco la schiena
nei campi con buona lena.
Lo faccio da sempre col babbo
che sa che lavoro e non gabbo,
ma un compenso diverso deploro
a scàpito del mio lavoro.
Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino.
Son geloso, sì, rabbioso,
ora molto vergognoso;
devo dirlo: l’ho colpito,
la mia forza m'ha tradito,
atterrandolo all’istante
senza vita fra le piante.
Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino.
Andrò solo per quel mondo
che nessuno ha visto a fondo;
che sia pegno del perdono
se la rabbia qui abbandono.
Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino. | |
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Hanno pochi spazi
per disegnare segreti
a colori fiammanti
mai visti prima
nei cieli persi |
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| Non si sapeva cos’eran le rose
ma si sapeva che andavano spose.
Rosa la madre, Rosa la figlia,
Rosa la nuora della bisnonna,
era Rosa pure quella,
come le altre era buona, era bella.
Tutto il paese e le vicinanze
profumavano delle fragranze
di questi fiori di nome e di fatto,
e della grazia in ogni lor atto.
Nel paese delle Rose
eran cercate tutte le spose,
ma purtroppo i loro mariti
non erano amabili, non erano miti.
Così di fronte a tanti dolori
che albergavano in tutti quei cuori,
quel paese un bel giorno scomparve
ed al suo posto ecco che apparve:
una distesa di rose rosa
degne da allora d’ornare ogni sposa.
E a ricordare che questa esistenza
non è mai fatta di sola dolcezza,
ecco le spine che son sofferenza,
ma anche difendono tanta bellezza.
Non si sapeva cos’eran le rose
ma si sapeva che andavano spose... |
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La nobiltà è dell’animo dell’uomo
quella che gli fa grande la persona,
montante della volontaria essenza
di valori morali e resistenza. |
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Se rifletti la bellezza, le appartieni,
ne fai parte
come una pennellata a un quadro:
questione d’armonia
di nitidezza
proporzioni
e profumo di valori
che sottotraccia nascono migliori.
Sottende ai nostri sensi l’emozione
di godere del bello l’espressione. |
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| È un pugno in petto
che toglie il fiato,
è un fiore guasto
che va levato
e si combatte
sino allo stremo:
non siamo vinte,
mai lo saremo.
Fior di statistiche
dicono il vero:
bisogna crederci
e per davvero.
Però cogliamo
ogni occasione
per fare un gesto
di prevenzione! |
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Il mondo gira
con le quattro stagioni,
sempre meno presenti
a se stesse,
tranne una:
primavera di gemme
che di un nuovo sorriso
ci abbaglia. |
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Ha un altro passo
il tempo
nella sera
e non segue più il nostro,
sopravanza,
come l'ombra
che al contrario
va
verso la luce. |
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Toglimi
la forma delle nuvole,
incostante,
dammi i colori
dell'istante dell'alba
d’ogni giorno
e il sottofondo del mare
quando smorza
la sua forza
sulla rena. |
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Per me è esistita una banca speciale
dove ho prelevato qualcosa che vale;
rimborsi a chiusura delle obbligazioni,
conti che hanno reso più forti le mie azioni.
Per tutti quei soldi che non ho mai contato,
per tutti gli storni quando avevo sbagliato,
perché un archivio, sai, non è un nascondiglio,
per tutti i grazie per un buono consiglio.
I clienti stressanti e quelli contenti,
i clienti "brucianti" e quelli più abbienti,
per quel che gli ho dato e per quello che ho avuto,
una bella conferma nel loro saluto.
E ai colleghi “proattivi”, che ho molto apprezzato,
quasi tutti presenti al mio odierno commiato,
un grande interesse, quello non svalutato:
per me i conti tornano e dico: “ho quadrato!” |
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| Se stai pensando ad un proponimento,
a una speranza per l’anno che comincia,
lo stesso
come gli altri,
smetti subito,
svaria nei progetti e proiezioni,
prova a pensare a questo, assieme a me:
che il nuovo anno
mi palesi il falso
per tenerlo a distanza,
e mi proponga tre spunti:
il bello
il buono
il vero
e che questi io abbia in calendario
ogni mattino che apra il mio destino. |
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Ha appena avuto i suoi, di piccoli,
ma quando le succede di trovarsi
accanto a due cuccioli di uomo,
la natura di madre ha il sopravvento
su quella della fiera.
Darà la vita
col suo latte ai piccoli
ed alla storia
di una grande civiltà,
quella romana,
dal buio di una tana.
Anche nell'animale più cattivo
si trova il bene che si sa istintivo.
E, che sia storia o sia leggenda,
di questa lupa niente ci sorprenda. |
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Sono nuovi
i sorrisi dei bambini
e non sono involontari,
sono veri;
accendono le luci
dentro gli occhi,
i loro
e di chi guarda
e ti sembra
di scorgere l’eterno
dell’amore. |
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Se del senso d’amore hai imparato
la carne, il desiderio, e poi la presa,
la passione a clessidra, fin che sabbia
calda trasudi e scorra nelle vene ...
quello ti aspetti, sesso e non pensieri,
atti tra i fatti, non amori veri ...
tu non temere chi ti voglia amare
diversamente dal tuo repertorio;
non può prestarsi un’anima a un afflato
- vertiginosa gioia del donato -
se non s’abbia natura coltivata
al dono ed al calore, all’attenzione,
alla premura, vera confidenza;
non vi riconoscete, è un’evidenza:
se ne andrà tosto ignaro, per prudenza ...
Perché amare è la vera appartenenza,
pieno dono di sé dal primo bacio;
degli animi rispecchia conoscenza,
e nei corpi in disegni e iniziativa
fa indicibile ai cuori gioia viva. |
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| La cattiveria
è una gabbia interiore
tappezzata d’invidie e
rancori
che emana
per osmosi diretta
i suoi fluidi boriosi e
rabbiosi. |
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