Pubblicare poesie

Never- more
di Moreno Tonioni
"le urla del silenzio"

Le 52 poesie pubblicate nella raccolta

20 settembre 1870

Cronaca
20 settembre 1870Il bercio concitato di tremebonde porpore
nunzia l’abbordo di piumati elmetti
rutule martinelle unisone
assordano becche pieghe trasteverine

Il barullare confuso di babelici armigeri papalini
è foriero di una storia già scritta
mentre un niveo vessillo sventola sulla torre campanaria
segnacolo della capitolazione romana

All’atteso sboccare del certame
nell’anelato deporre d’arme e ferro
sabaude braccia, pietose, sollevano da terra i feriti vinti
L’Italia s’è fatta... e anche gli Italiani
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 18/12/2010 00:55 2 3987

7 - 17 - 27

Introspezione
7 - 17 - 27
Peregrinando a piedi nudi sulle taglienti ubbie
il male di vivere m’ha infettato
e così genuflesso all’altare del malessere
traccio cinabre croci con le unghie spezzate
mentre l’anima inquieta volteggia fra nauseabondi incensi
Dall’ambone giunge sorda la prosopopea
d’adombrati avi e dall’oscura abside
gagnolanti prefiche sussurrano un’angosciante litania
mentre labbra aduste avidamente precipitano
nell’acquasantiera colma di venefico fiele
prodromo di un divenire infausto
che esacerba l’assillo inficiando il discernimento.
Ustolando l’immagine del Cristo
mendico quiete e risoluzione della dolorosa affezione
la geremiade del male di vivere infine cessa
all’accasciarsi sordo della vizza materia
e all’ultimo battito dell’enervata durame
un raggio di sole trafigge caffe navate
ammiccando la passione alle tavole
sette diciassette e ventisette.

Peregrinando a piedi nudi su taglienti ubbie
il male di vivere m’ha assassinato.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 28/12/2010 22:18 4 6940

A noi " buona ramogna"

Amore
A noi " buona ramogna"
L’averla incontrata è reminiscenza del primevo amore,
guardarla primaverile danza di colorati lepidotteri su candide margherite
udirla eufonico cinguettio di uccelli all’alba
abbracciarla è gargatta strozzata, mente inebriata dall’avvolgente effluvio

accarezzarne il viso è dolcezza e gioia di eloquenti occhi
averla è gemino seppur fuso, serenità unita a turbolenza nel ritrovato nido
baciarla è fusione di bocche avide, lingue curiose in madidi palati
nuda è raffinato erotismo estasi del ganghire l’adamitica immagine

amarla è smania accolta di corpi bramosi, avvinghiati e fusi
membra lussuriose calde e vibranti,
fresco aroma di una primaverile mareggiata di dolci profluvi

l’averla incontrata sbaratta dubbi e pavidia
incoraggiando l’inizio di un viaggio del quale non si conosce fine
lunga la strada che ci accingiamo a percorrere con mani giunte

a noi buona ramogna.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 06/10/2010 00:19 5 8148

A te... semplice

Amore
A te... semplice
A te... semplice amore
inestinguibile pensiero dal rinnovato desto al ninnato dell'oltre vespertino
A te... semplice amore
venustà e fragranza d'aranceti in fiore d'ogni mio sguardo e respiro...
A te ... semplice amore
amica compagna e amante
la veemenza di un ennesimo disperato abbraccio...

A te... semplice
che sei
"in me" e "di me"...
l'amore
Perché io sono
"di te"
e
"non amo"
ma semplicemente
" te amo"...
A te...
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 12/02/2011 16:56 4 6106

Abiura di me

Introspezione
Abiura di me
Comandante di una ciurma fantasma conduco la mia fenice
lungo un firmamento di cinabre stelle
ed acque salmastre abitate da oscuri prodromi
che lambiscono lo scafo e la stanca mente

con mestizia il vascello della sopravvivenza
solca lento un mare di perniciosi pensieri
mentre la vorace teredine generata da insalubri ubbie
strazia il senescente fasciame.

Improvvisa s’infuria la procella lambendo i confini della ragione
e inficiandone il discernimento
abbarbicato al timone osservo l’oscillare del pennone
e il lacerarsi delle laide vele.

Il versiero s’azzangola nel mio glabro cranio
e l’afrore del suo alito scatena l’ambascia
mentre oppongo le ultime inani resistenze
all’inevitabile subisso

la logora chiglia improvvisamente s’inclina
segnacolo dell’imminente capitolazione
e inabissandomi con la mia fenice
sforzo un ultimo sorriso prima di sbasire.

Agucchiato alla mia chimera proclamo
l’abiura di me
fiducioso nel prossimo
rinnovarsi dell’antesi.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 19/02/2011 10:01 5 3760

Camminare a piedi nudi sul lastricato delle buone intenzioni

Ribellione
Camminare a piedi nudi sul lastricato delle buone intenzioni
L’incedere ubbioso a piedi nudi sul lastricato di buone intenzioni.
Mani cascanti a reggere calzari logori,
piedi che dolgono il supplizio di mille schegge e antiche callosità.
Trascino la gamba costretta dal cilicio delle scelte avventate
Camminare a piedi nudi sul selciato dimentico del freddo e del pietrisco tagliente.
Il mio cilicio come semi di melograno,
il mio essere tramutato in moderna Persefone.
Ade inclemente compagno di oggi e di domani regge i cardini della mia dorata segreta.
Oh demetra, matrice delle mie debolezze invoglia la primavera affinché io possa gioire delle tue messi e nella tua letizia acquistare la forza per riconsegnarmi sommesso agli inferi.
Ade riavrà la mia carne come ghirba piena di sabbia.
Ade non avrà la mia anima promessa a un sogno di una risata argentina
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 19/06/2010 19:17 3 4525

Condividemmo

Amicizia
Condividemmo
Endemiche creature figlie di un diverso seme e dello stesso suolo
condividemmo il refolo che accompagna l'avvicendarsi delle stagioni.
Infanti nati nello stesso cortile, sodali nel gioco
condividemmo querimonia e ilarità

Teneri virgulti mutati in alberi
condividemmo l'intreccio d' avide rigogliose radici
imberbi giovani divenuti uomini
condividemmo la nostra diversità nel vicendevole vellicarsi.

Forti querce radicate nello stesso giardino
condividemmo lo sfiorarsi delle nostre fronde agitate dal vento
e adulti consci della nostra disuguaglianza indifferenti a disdoro e ludibrio
condividemmo una danza di lingue in madidi palati.

Il giorno in cui i rigogliosi tralci divennero fruttiferi
condividemmo la primaverile fioritura,
consapevoli dello scadere del nostro tempo
condividemmo la rinuncia a quell'atipico amore.

In quell'estate di maturi frutti sugli abbarcati rami
condividemmo la gaiezza della vita riformata
ed il giorno del mio imeneo con il seme di essi
condividemmo l'intrinsichezza e l'arcano.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 27/11/2010 00:15 3 4453| Racconto su 'La tua diversità'

Cosa sappiamo della morte

Riflessioni
Cosa sappiamo della morte
Cosa sappiamo della morte?
accadimento che seppur non ci appartiene ci accompagna,
aderenza che abbarca le nostre spalle di infossate memorie.

Vile e impietosa s’ammanta di nero,
leva la falce su teneri germogli a capolinea di un viaggio negato.
Lorda pagine bianche mai scritte alla stregua di immature spighe di grano
seguendo con occhi vacui scabre anime che volteggiano su candide bare.

Fasciata di bianco dona pietade a membra avvizzite, dolenti, invalide.
Con un palmo sulla fronte cala le palpebre su svigoriti occhi,
mentre l’altro, nel petto, serra il cuore all’ultimo battito.
L’alito si disgiunge dalle sofferte spoglie disegnando un ultimo sorriso sulle logore volte.

Paradossalmente epicurea siede di fronte al fato,
veste abiti da giullare nel giocare la riffa.
A ogni giro di ruota recide il perdente
e non conta età, colore, sesso o credo.
Cachinno è il verso che accompagna il calare dell’inattesa lama.

Cosa sappiamo della morte?
Accadimento che seppur non ci appartiene,
ci accompagna,
tracciando dolorose croci sull’abaco assiso nel nostro cuore.

Nulla sappiamo di questo svanire nell’ignoto inatteso o invocato,
sino al giorno in cui
verremo condotti dall’arcangelo Michele
a ricongiungerci, commossi, alle nostre memorie.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 10/08/2010 10:08 6 3572

Decadente me

Introspezione
Decadente me
Avvizzita foglia trascinata dalla veemente procella
m’assoggetto all’uzzolo dell’anima esaustata dai furiosi elementi.

Infradigiata brattea gravata dall’acquerugiola acquisto peso
precipitando sorda al suolo, mentre muta urlo la mia passione.

Cinerea putrescente linfa m’assoggetto alla terra
che ingorda fagocita la sovvertita materia.

Germe di un me che non si narrava, sgravata dalle ubbie
libero l’assillo rinascendo liliale germoglio.

maipiù veracondiamente mutola
maipiù deità e pavide reticenze

never- more... di una decadente me
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 27/02/2011 21:42 1 3595

Di me... e l’angelo

Introspezione
Di me... e l’angelo
Vorrei essere uno iemale refolo di vento
che vagolando fra disadorni sopiti rami
sussurra ilare a vizze rade foglie mute

Vorrei essere lo scirocco che in una diaccia giornata
vibra raggelate anime contrite in dolenti involucri
donando loro il tepore di un assegnamento

Vorrei essere la veemente procella che precipitando al suolo
svellisce il malfido sentire lasciando solidi appigli
ancorati ad un sorriso argentino

Vorrei essere l’acquerugiola primaverile
che raccolta da impetranti palmi e aspersa su disamorate volte
avvolge di bisogno pago

Vorrei essere taumaturgico linimento
che acquieta e fortifica anime affrante
esortando lo spirito bambino ad impossessarsi della complessione

Vorrei essere cagione di una leggiadra danza d’aliti
su lussureggianti prati verdi da gioirne alla vista
per poi beato estinguermi in un sorriso
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 06/02/2011 15:17 6 3718

Empatia

Riflessioni
EmpatiaL’empatia è parassita nella mia anima
invasiva ingloba utilitarismo e raziocino
condanna a veglia eterna la mente affranta da belluine grida.

L’empatia è liquido dissetante eppur venefico
abboccato d’aulente assenzio impreziosisce la durame
adombrando ragione.

L’empatia è senno che non ravvisa approdo
vascello alla deriva nel pelago dell’umana afflizione
sottomesso al maroso.

L’empatia è algia assisa al cuore
pieride e guida della mia mano
nello scarabocchiare candidi fogli bianchi.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 04/09/2010 09:50 3 9213| Racconto su 'Qualcosa di me (Ognuno parli di se stesso)'

Esiziale bramosia

Impressioni
Esiziale bramosia
La brama s’azzangola inquieta sulla sofferta durame
come rondine presso il violato nido
ribelle all’ostentata parvenza che millanta serenità
rifiuta l’inganno esacerbando l’assillo

Come il pellicano lacera le sue carni per preservare la prole
l’anima mia soffoca l’anelito per quietare l’impellenza
e abbigliandosi d’impostura recita mutola
la pedissequa pantomima al pubblico opinante

La cupidità dilania le membra col nodoso nerbo del malfido fare
provocando lo sgorgare copioso dell’illune cruore sull’infranto desio
vacui occhi ustolano all’ambizione come famelici canidi
che mirando la preda ne pregustano l’assoggettamento

Bubbolando nella notte ad un’intorbidata luna
l’anima sì carca dell’allignato patema
e non ravvisando nella cervice alcun discernimento
asperge d’oblio il compromesso intendimento

Nell’antalgico estremo gesto
l’alito vitale sbaratta l’afflizione sacrificando l’anelito
per poi esaustata sbasire
mano nella mano all’esiziale bramosia
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 14/04/2011 21:41 3 3549

Essere o apparire

Ribellione
Essere o apparire
Io non ci sto;
all’allinearsi come soldatini di piombo lungo la passerella delle lusinghe, avulsi dalla tipizzazione che distingue.
All’inguattare unicità dimentichi dell’intimo sentire.

Io non ci sto;
al narcisismo dell’apparire ad adombrare l’essere.
Umanità preda della globalizzazione e dei media, succube duplicato dell’immagine contingente.
D’aspetto e con vesti deliberati dall’olocenico guru.

Io non ci sto;
all’indossare la pirandelliana maschera, infrattare astenie e buscherare realtà.
Cancellare la diversità dell’essere fonte dell’evoluzione umana, nelle sue espressioni più eccelse come nelle più umili.

Io non ci sto;
all’immagine riflessa sullo specchio cangiante di fate ignoranti o grottesche streghe.
All’apparire oppongo l’essere dell’uomo gasindo, semplice e limpido come zampillo di sorgente spontanea.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 24/07/2010 03:13 3 7131| Racconto su 'Io non ci sto'

Femina

Donne
Femina
Elegante gazzella danza leggiadra,
lambita dalla flebile luce dell’elegiaca luna
brillanti gli occhi, stelle riflesse nell’ardente cuore,
varchi contigui all’anima gentile
eufonia di flautato lessema, ammalia e rapisce,
come bucolico concerto di grilli e augelli all’alba.
Aggraziata pantera avanza silente,
baciata dal lussurioso sole
occhi famelici, cinabri rubini incastonati nel marziale sguardo,
limite prossimo al lussurioso anelito,
scompaginante fonema, turba l’anima cheta,
voluttuosa danza di languide epigee ninfe.

Ineffabile donna, divina creatura,
verdeggiante prato accarezzato da impetuosi venti,
eloquenti occhi, perle incastonate in un circolare abbraccio,
valico accosto al sublime sentire
bercio affrancato dalla salica carta,
libera danza di lucciole fra incoronate càule contigue.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 21/09/2010 14:47 5 6067

Figlia di un sentire maggiore

Riflessioni
Figlia di un sentire maggiore
La pazzia è la sgraziata figlia di un sentire maggiore
d’asperso discernimento veste l’anima contrita
iracondia sbattuta dalla procella alla deriva della ragione in mari furiosi
o diversamente abulia che involge e languisce ad obnubilare l’essere

La pazzia è l’ubertosa figlia di un sentire maggiore
di venustà e bellezza arricchisce il mondo
fonte limpida nella quale si specchia rapsodia ninnata dal concertare delle fronde
che agitate dal vento affrescano policromi empirei

La pazzia è l’illuminata figlia di un sentire maggiore
assetata ninfea avida di conoscenza promuove l’innovazione
mareggiata di genialoidicità s’abbatte su secolari pontili
frangendone il legname e riformandone il dettame

La pazzia è la smodata figlia di un sentire maggiore
personificazione dell’umanità nel desolato hamada come
nella lussureggiante vivida selva
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 06/01/2011 07:02 8 3237

Giochi di noi

Erotismo
Giochi di noi
Siamo adulti immersi in ludi fanciullesche
ebbri di gioco e scoperta liberiamo l'estro
bradi, a gavazzare del gemino anelito.

I corpi sguainati si fondono originando una novella chimera
la sapidezza emoziona, l'effluvio involge e
l'amplesso, germogliato dall'encefalo, fruttifica in sessi famelici.

La satiriasi lenisce ed esulcera sgravando sospiri strozzati,
canzonatorio coito alterna risa e celia a gemiti e voluttà
la copula garbata e canina nell'incalzante baloccarci.

Diletto e lussuria nel delibare bocca, seni e i copiosi profluvi del delta
ebbrezza e spocchia della verga nelle tue giocose mani.
Nell'alonato di te, il compiuto machismo appaga l'ego.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 11/09/2010 11:14 2 9249| Racconto su 'Mi piace il mio corpo quand'è col tuo'

I sette vizi capitali e mezzo

Erotismo
I sette vizi capitali e mezzo
Nessun colore nell’adamitica immagine riflessa del maschio scapato.
Il promotore della salica carta, abbacinato dalla superbia si specchia tessendo lodi alla sua satiriasi.
La fica è sacello e il goloso cazzo pastore dell’ancestrale rito.

Il maschio scapato iracondo libera l’abiatica invidia verso l’altrui femmina.
La copula, perniciosa causa dello sbercio fra il tronco e il capo invoca alla lussuria.
Cervello avulso dalla ragione della verga in balia di dolci profluvi buschera l’avarizia d’intenti nel promuovere l’accidia.

Il tempo scangeo veste il bianco mantello, e scabino sbardica la satiriasi.
Il maschio scapato osserva la cachettica immagine riflessa la quale non attragellisce oltre il valore di un solo sapeco.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 25/07/2010 19:59 1 8921

Il bacio sulla bocca

Erotismo
Il bacio sulla bocca
Abboccamento,
concupiscenza,
sfrenata lussuria.

Aderenze di labbra scuotono sessi frenetici,
impazienti.

Paura strozzata.
L’impeto che c’assale nella smania accolta.

Lingue curiose danzano in madidi palati.
Dita impazienti percorrono gote ardenti
abbozzano anelli nella chioma fluente.

Saporosi umori, procaci vibrazioni
precipitano dal cervello esplodendo in sessi cupidi.

Corpi frementi si liberano di ogni orpello mescolandosi, fondendosi.
Eros pago di cotanta licenziosa dissolutezza.

Cerebro metabolizza a frenesia dissolta.
Labbra contigue, morbidi petali di rosa, dolce fragranza.

Anima smossa dal sapore che sussurra casa,
nel fare l’amore come se fosse l’ultima disperata volta.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 18/08/2010 15:31 7 20361

Il soldato di Auschwitz

Uomini
Il soldato di Auschwitz
All’occaso il demonio avvolge esacerbando l’addebito
mentre l’attore non regista sottomesso all’altrui spocchia
abbassa la vile scure a spezzare l’ultimo tremito

Il lercio floema degli atti compiuti volteggia attorno al glabro cranio
con pagine lordate dalla cieca ubbidienza che narrano di mozzati semitici,
d’infanzia violata, di verginità offese e di negate sussistenze.

All’occaso il demonio avvolge esulcerando il male di vivere
con la tenebra priva di quiescenza che logora le imbelli membra
mentre l’afrore alitato dal versiero sbaratta la certezza obnubilando inani difese.

L’ignominia non obliata
è lurida sargia agucchiata all’ariana pelle
abulico adombrare d’umanità e pietade

All’occaso il demonio avvolge, frangendo il respiro,
l’assillo d’imploranti perle incastonate in aride lacrime
che esortano a pagare il fio in insonni tenebre

Lui, pavido complice del vile burattinaio,
recide fili tesi provocando il rovinare al suolo d’ immaturi frutti
coonestando il sordido fare con la cieca ubbidienza
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 14/11/2010 18:45 5 3747

Io sono tenebre e oscurità

Morte
Io sono tenebre e oscurità
Nessun suono dalla gargatta strozzata
Ne’ luce e colore nei vacui occhi
Nessun sapore giunge all’arido palato

Né profluvi o puzziteri a solleticare le nari
Nessuna melodia o frastuono raggiunge le pieghe becche
Non vi è calore nelle mani giunte

Nessun palpito nel pertugiato petto
Nessuna algia a martoriare la diaccia materia
L’anima avulsa dal corpo barulla spaurita

Azrael m’afferra acquietando l’alito
Adiaforo all’altrui dolenza arrido all’ineluttabile divenire
accomiatandomi dalle annose tedie spoglie
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 22/10/2010 00:00 8 6711

L' onnibenevolente

Impressioni
L' onnibenevolente
L'onnibenevolente dio diaspora in endemiche geldre
capeggiate da perniciosi condottieri.
L'ignoranza raffa discernimento in fratelli abbacinati dal gagnolare d'avide porpore.
Epidermide lattea o saura
dipinta dello stesso rosso da gelide lame.
Non volere di dio,
volontà d'uomini che s'inventano dio si è compiuta.
Sbercio sulla sargia a sbasire dottrina e fratellanza.
Caino ha giustiziato Abele, lode a Caino.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 04/07/2010 19:20 3 4038| Racconto su 'Guerre di religione'

L’amore di te

Amore
L’amore di te
L’amore di te non è incantevole rosa di sale normanno spazzata dai venti
Suggestiva cascata che rovinando a valle si cheta e annulla
Elegiaca nube disciolta in pioggia

L’amore di te non è fascinoso fiore che appassisce
Profumato frutto maturo che a terra imputridisce
Leggiadro volo di farfalla sbasito all’occaso

L’amore di te non è scritta sulla sabbia cancellata dal maroso
Lussuriosa concupiscenza asservita, che accomiata
Traguardo agognato che raggiunto reindirizza

L’amore di te è forte quercia radicata nel profondo
possente e longeva sfida le intemperie
Sopravvivendo al nostro breve tempo

Nel bramato divenire del sogno
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 14/10/2010 11:00 6 5717

L’anelito dell’anima

Riflessioni
L’anelito dell’anima
Adiafora alla fragilità del corpo l’anima tua si denuda,
abbacinata dall’anelito tendendo la fune dell’illusione a pencolanti mura
con legacci di dilaniato certame.

Adamitico funambolo appeso nel vuoto del pedissequo vivere affranchi l’ubbia
che scioglie i cinabri nodi precipitando nel nulla
mentre belluine grida sgretolano declive frangibili mura.

L’anima contrita piange l’assillo nell’evacuare lo scompaginato corpo,
fia della sua scelleratezza s’aliena al versiero mendicando orfismo
mentre lo sventurato involucro lento spande le proprie sanie.

Il mefistofelico divenire dona un redivivo ricettacolo al soffio vitale
che con destro fare rimira algido l’anelito
plasmando radicate mura a cui assicurare una solida sagola.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 07/11/2010 23:10 2 3474

L’inespresso

Riflessioni
L’inespresso
L’inespresso nasce
.
compositore di musiche
.
suonate
.
da orchestrali ciechi
.
ad un pubblico sordo
.
che alla fine della melodia ringrazia
.
con un applauso muto
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 16/03/2011 00:36 2 3447

L’inganno di eros

Riflessioni
L’inganno di eros
Abbacinato da una perla incastonata in circolare abbraccio,
adiaforo alla fragilità dell’essere,
liberi dai puzziteri cenci l’anima nuda,
Nirvana nella compiutezza della perfetta forma.

L’occaso svela l’inganno di una prosaica pietra.
Anima rannicchiata su te stessa a chimera dissolta,
pertugiato da gelide lame,
lanci l’ultimo querulo appello per poi sbasire.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 26/08/2010 17:55 3 3538

L’ira di Giunone

Introspezione
L’ira di Giunone
Accovacciato al margine del bosco osservo i cocci del mio gamelio
scagliato su di una prosaica pietra.
Mentre fronde agitate dal vento sussurrano queruli vespri
che precipitando nelle pieghe becche instillando il germe della quiescenza

Prono sulla ripa del torrente assisto abulico
al fluire della mia miserabonda vita
quando dall’incipiente luco giunge assordante lo spincionare di Giunone
ad esecrazione e condanna per l’infranto suggello

Genuflesso sulla proda del lago piango l’assillo
della passione che m’ha involto e soverchiato.
Un plumbeo nembo oscura il sole nell’attimo stesso in cui lo stilo
pertugia l’inaridito petto

Supino accanto all’uscio della vita osservo il cruore sgorgare copioso
mentre l’anima nuda abbandona l’esanime tronco danzando leggiadra
La raggiunta veemenza scaccia la mutria donandomi
un ultimo sorriso prima d’abbandonarmi all’eterno sonno.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 03/12/2010 21:03 4 4488

L’ultimo respiro

Amore
L’ultimo respiro
Le mie gambe immobili colonne di marmo,
la pavidia che m’immolle e mi frena,
il treno è partito e io calpesto il selciato.

Il salato degli occhi traccia una smorfia sul mio volto,
fragile donna che non conosci perdono
ti dono questa faccia abrasa dal dolore.

La tua falce alzata a mozzare l’ultimo respiro,
io, incapace di alcuna tiepida reazione
a spiare dalla fessura dell’uscio la mia vita che scorre via.

Aspettare la morte a spegnere l’amore,
gli occhi che hanno accompagnato mille eventi
si illuminano di umide stelle.

Le membra assalite dagli ultimi tremiti,
la tua voce non suona melodie,
non voglio così morire.

Fragile donna che non conosci pietà
volgi per l’ultima volta il tuo sguardo su di me,
osserva il tuo nome scritto a fuoco sul mio petto.

Illumina i tuoi occhi al profumo di un ricordo,
io,
sorriderò per non morire,
sorriderò per i giorni sognati che mai verranno.

Ti porgo il capo, chiudo gli occhi sereno,
la tua falce a mozzare l’ultimo respiro.

Morfeo non mi negherà l’immagine di te.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 21/05/2010 11:47 8 14154

L’uomo zoppo

Uomini
L’uomo zoppo
L’incedere babelico dell’uomo zoppo;
piedi forzati nelle strette scarpe del pedissequo fare.
Mente smarrita fra realtà e sogno di chi vorrebbe sbasire
la stretta vita.

L’incedere sofferto dell’uomo zoppo;
piedi nudi nell’attraversare la fitta garzaia del desiderio.
Mente avulsa dal discernimento smarrita in dolci profluvi
di giovanili turbamenti.

L’incedere lento dell’uomo zoppo;
piedi afflitti dal solito ciottolato e da antichi calli.
Mezza vita spesa nel fare di una donna un’infelice,
e l’ambizione folle di rattristarne un’altra.

L’incedere ostinato dell’uomo zoppo;
piedi fra loro vincolati da pesanti catene.
Fedifrago incallito attende buscherando
l’astruso desiderio con rassicurante fare.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 03/08/2010 22:18 1 4049

L’uroboro

Riflessioni
L’uroboro
La progenie è come tenia amorevolmente allevata nelle viscere.

Ineluttabile voragine nella quale fluisce vigore e amorevolezza,
allibra le sue matrici nel ruolo più rassicurante,
ravvisandole scevre da umane ambizioni.

Taumaturgica sanguisuga ben salda sul petto,
nella regione accanto al cuore,
germoglia,
divenendo giudice e carnefice della carne natale
imponendo il cilicio per le dissentite scelte
inconsapevole del potere che esercita sulla sua mente.

La progenie,
stringendo la pisside colma di insolenza,

fiorisce sino a diventare adulta.
Dal suo congiungimento nasce una nuova discendenza
che assisa al petto limita il respiro
imponendo ravvedimenti, seminando incertezze.

L’uroboro,
in perpetuo divenire,
scandisce l’inizio e la fine dell’ennesimo ciclo.

E la progenie affranta e in lacrime al capezzale di quel corpo esanime piange abbracci negati riscuotendo l’ultimo amorevole sorriso

Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 20/07/2010 10:33 3 4458

La lontananza da te fratello

Introspezione
La lontananza da te fratello
La lontananza da te fratello è come notte di luna senza stelle.
Il saperti vicino eppur così lontano è doloroso assillo.

Deboli figli dello stesso seme e della medesima zolla disamorati dal querulo gagnolare dell’oratore di turno.
Diaspora in "d" minore che affligge causando un doloroso sbercio nel petto all’altezza del cuore.

Il non averti avuto accanto nell’ultimo anelito di mamma come nell’estremo doloroso rantolo di babbo è bisogno perso.
L’accompagnare le fredde bare seguendo il mesto corteo, e l’averti scientemente lasciato lontano durante le susseguenti esequie è vergogna non obliata.

Due lustri spesi nell’aggirarci ha generato ignoti nipoti di misconosciuti zii.
Compleanni mai celebrati e pranzi di Natale incompleti.
Conforto né ricevuto né dato, gioia incondivisa in abbracci mancati.

La lontananza da te fratello è negazione della famiglia originale,
contravvenzione ai materni insegnamenti, sfregio alla rettitudine paterna,
dolore e rabbia tormentosamente assise sul mio glabro cranio.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 31/07/2010 19:33 1 3972| Racconto su 'Il mio sassolino nella scarpa'

La mia cassandra

Ribellione
La mia cassandra
Nell’apollineo sacello giace
l’anatema officiato da sacre serpi,
inalberato ostensorio colmo del divino sputo,
condanna Cassandra all’afono allarmare.

Nel suo berciare malefico
allontana Morfeo dalle tediate membra
e nefasto oracolo
raffa discernimento e quiescenza.

Come funesta ombra, contigua al tronco, svanisce col sole
rinascendo nella luna piena,
ostinata vaticinatrice istilla dubbio e sospetto
logorando la stanca mente.

La violenza di Locride e Aiace nel proditorio stupro,
disegna un ignominioso sorriso
nelle disamorate volte.
Del Cachinno lo sgravio saperla morta per mano d’Egisto.

Nessun pentimento per l’indegno gavazzare
nell’abbandonarsi lieve fra le braccia d’ipno.
Ninnato dal ritrovato sogno, infine s’eclissa il malfido sentire.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 28/09/2010 18:11 4 3803

La pesantezza del dubbio che m’assale

Ribellione
La pesantezza del dubbio che m’assale
La pesantezza del dubbio che m’assale è la fonte alla quale dissetarmi.
Sorgente nell’oscurità della più lugubre foresta,
fontanile d’acqua maleodorante e venefica.

Chino il capo abbeverandomi con le labbra
rivoli densi percorrono mento, collo, petto provocando dolorose ustioni.

La pesantezza del dubbio che m’assale mi ammanta
mentre riverso sui miei umori piango il mio assillo.
La bocca impastata da quel denso fluido mi impedisce di gridare aiuto.

Nessun suono dalla mia bocca storta e dalle labbra vischiose.
L’angoscia si appropria della mente cancellando ogni ragione.
La pesantezza del dubbio che m’assale si ciba di carni e discernimento.

L’oblio m’involge rallentandomi e facendo venire meno il respiro.
Dalla torre campanaria un suono assordante giunge alle pieghe becche,
strappandomi dalle braccia di ipno.

La pesantezza del dubbio che m’assale si dissolve col dischiudersi degli occhi.
Abbandono il madido giaciglio e vesto la camicia a righe del pedissequo fare.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 30/05/2010 17:10 3 4391

La strega innamorata (l'illusa)

Donne
La strega innamorata (l'illusa)
Mi hanno cavato gli occhi e ho gioito del tuo sorriso.
Hanno colato cera bollente nelle mie pieghe becche e ho udito la tua voce.
Mi hanno strappato il naso e ho odorato la tua pelle.
Hanno tagliato la mia lingua e ho sentito il tuo sapore.
Mi hanno mozzato le mani e ho sentito la tua consistenza.
Mi hanno messa al rogo e sono rinata nel tuo calore.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 07/08/2010 11:01 3 8367| Racconto su 'Donna violata nella sua essenza'

Lustri

Introspezione
Lustri
Dieci lustri d' albe ritagliano le tessere di un composto puzzle
nell'immagine riflessa, frammentato specchio,
padrino e testimone, d'ogni singola scissura.

Dieci lustri d'ignorati prodromi s'affrancano dalla pavidia,
belluine grida si liberano brade collassando la lisa bugna
diaspora di mille acuminati frantumi sparsi sul pedissequo sentiero.

Dieci lustri di pensieri taciuti rovinano al suolo come mille taglienti stelle.
Genitrice d'esecrazione scagli il quinquennale anatema dello specchio
inizio del lustro d' aurore a piedi nudi su acuminate schegge d'anima infausta.
Racconto in esclusiva
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Moreno Tonioni 19/09/2010 13:58 2 4365| Racconto su 'Frammenti'

Ma quale amore!

Riflessioni
Ma quale amore!
Ma quale amore
agognato implorato
e rincorso in notti insonni scrutando stelle
che forse mai precipiteranno al suolo.

Ma quale amore
la scuola dell’amore licenzia rare anime gemelle
costrette in corpi piegati e mani callose
e la lambiccata dottrina suggerisce
nella passione la via del raggiungimento.

Ma quale amore
questuante d’amorevolezza genuflesso
ai piedi delle tue urgenze non ravvisi l’altrui aspirazione
egoico accentrista ineducato al donare
avochi sedicente amore misconoscendo il pellicano

Ma quale amore!
Nudo d’anima e corpo attraversi la fitta garzaia
martirizzando la debole carne
profondere se stessi
è l’indeclinabile precetto per unirsi
al canto delle megattere.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 12/12/2010 23:25 6 3904

Narciso

Satira
Narciso
Il privato è l'ambito più narrato
da chi vuole esser ricordato.

L'entourage indiviso
non compiace al narciso.

Edonismo accigliato
del papavero ignorato.

Rinomanza mancata
nella privacy rispettata.

Tu di lui non ti vuoi occupare
stanne certo, ti verrà a cercare.

Cicalecci ormai assopiti
dal vanesio inaspriti.

Chi il privato vuol conservare
un nessuno dovrà restare.

Notorietà minacciata
nella nomea immacolata.

Ho capito cosa fare
vado in piazza a scoreggiare.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 22/08/2010 13:36 3 4448| Racconto su 'Toglietemi tutto ma non la privacy'

Notte insonne di mezza estate

Impressioni
Notte insonne di mezza estate
Pensieri gravi come stelle cadenti
rotolano da occhi di luna in eclissi
accompagnati dal barullare d’abuliche lucciole
nei pressi di mozzate messi.

Il travaglio dell’inassolto vivere
accalda e immolla membra esauste.
Insicure mani tracciano cinabre croci
sull’abaco delle gesta compiute.

La pira arsa su spiagge lambite da perpetui marosi
diaspora in accecanti barbagli.
L’assillo avvinghiato al versiero
danza macabro fra luccicanti faville.

Sguainati corpi terminano in acque illuminate dalla luna nuova
mischiandosi.
La liberata virile possanza distrae dalla marea
spiriti orfani d’amore.

L’antalgica aurora sbaratta tenebre e oscurità
placando l’affanno,
il tormento sospeso sino al successivo occaso
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 29/08/2010 18:51 4 4649| Racconto su 'Notti d'estate'

Occhi

Riflessioni
Occhi
Ed è degli occhi l’albergare del limite più prossimo all’intimo essere
brillanti pietre assise in invitanti castoni
varchi contigui alla cervice
cresta della cateratta che s’infrange sulla durame

La mutola eloquenza di uno sguardo è la sorgiva dell’intimo sentire
fiumana d’ inespresse parole traslate da amanuensi anime
sulle invergate pagine di un intonso libro
custode dell’intrinsichezza e dell’arcano

E’ negli occhi che è racchiusa la purezza del recondito sentire
l’inespresso gelosamente custodito con attenta dissimulazione
nello sguardo la debolezza dell’inespugnabile rocca
ingresso frangibile per rare empatiche anime
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 16/01/2011 13:38 7 3564

Perdere le parole

Introspezione
Perdere le parole
Flesso sulle ginocchia in riva al greto del ruscello
abulico e indolente osservo le parole
che s’azzangolano nel mio cranio
dopo aver abbandonato la mia assillata mente.
Geloso e iracondo invidio prolifici autori scevri
dall’impietosa censura che m’involge.

L’anelato del mio narrare viene inficiato
dall’incapacità di deliberare meritevoli metafore
ravvisando nelle mie bozze indegni sproloqui
scaglio al vento intonsi fogli bianchi
alla guisa del vernale disperdersi di vizze foglie.

Carnefice e vittima della mia criticità
biasimo blasfemi altrui scritti per poi precipitare
nel disprezzo verso il peculiare mio narrare
come anacronistico martire.
Flesso sulle ginocchia in riva al greto del ruscello
osservo lo scorrere giocoso di freschi scritti
abbandonando alla fiumana scarabocchiati luridi fogli
alla guisa di frangibili barche di carta.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 06/03/2011 20:04 8 3583

Petali di luce nella notte

Amicizia
Petali di luce nella notte
Squisita fata dall’anima libera danza leggiadra mentre
profonde se stessa irradiando petali di luce fra liberate candide piume d’angelo.
Generosa ninfa assiste inerme allo straziante travagliarsi del suo spirito libero
mentre l’alito vitale stilla gocce di salata rugiada sulle spoetizzate volte.

Stellante novelliere traccia arcobaleni che diasporando in mille frammenti
donano ilare ad acerbe imperfette creature.
L’anima sguainata urla silente disattese instanzie
che come vizze foglie precipitano al suolo muto.

Bardo femmineo disegna parole arricchite dagli eloquenti occhi
mentre agili dita abbozzano policromi scenari.
Ondina in balia del maroso affattura il suo arco vitale
per turlupinare l’anima contrita.

Poliedrica donna veste ancipite maschere di compassionevole accondiscendenza.
Come il girasole avvizzito dona sussistenza e nuova semenza
lei adiafora alle richieste dell’alito vitale immola se stessa
coonestando il suo fare con la munificità dell’anima libera.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 09/12/2010 10:29 2 3625

Peteguless

Comicita'
Peteguless
Nell’umano ho osservato
la passione allo sparlato
il bacato socializzare
che diviene vero insozzare.

Gioia e brama del pettegolezzo
nel narrare con disprezzo
delle gesta della vicina
come di quelle della cugina.

Del capoufficio poi si narra
l’abitudine bizzarra
di vietare alle impiegate
di tener le gambe accavallate.

Se poi la moglie del panettiere
s’appartasse col salumiere
quante cose da inventare
quante balle da narrare

Tanto appaga la maldicenza
da non poterne fare senza
poco conta chi si mira
l’importante è la cospira

La gioia e il gaudio della comare
Nasce nell’altrui beffeggiare
con il quotidiano vilipendere
chi ignaro, non si può difendere.

Cieco e sordo, il maldicente
non nota proprio niente
dalle corna personali
ai suoi incerti e oscuri natali

Quanto sciocca è la gente
che del proprio nulla sente
parla e sparla immoralmente
mentre perde il convivente
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 31/01/2011 12:05 6 3923

Raccolgaci un'unica bandiera una speme

Riflessioni
Raccolgaci un'unica bandiera una speme
Nell'aggregante Tricolore alberga l'emblema della sodalità
sgargiante vessillo avvolge e unisce
una moltitudine d'endemiche geldre
sotto il medesimo drappo.

Nell'illuminista Tricolore risiede l'Italica genialoidicità
ubertosa terra genitrice d'illustri menti in sane complessioni
asperge nel mondo il seme del bello
con mani tinte d'inchiostro o di mille colori.

Nel longamine Tricolore è racchiuso lo stoicismo
che coonesta prematuri lutti
solenne emblema ricopre tigliosi frassini
lucidati con cere estratte da vite spezzate.

Dal fervente Tricolore nasce l'Italica vigorosa ginnicità
ferace nazione impone allo sguardo del mondo
la gagliardia e la possenza
di solide querce e di generosi fruttiferi.

Dallo stellante Tricolore inalberato ed esposto
germoglia il pathos che unisce
Da melodici ottoni diasporano austere le note del Silenzio
mentre mani d'ogni stagione paiono agucchiarsi al fiero petto.

Raccolti in un unico vessillo una speme
rendere purezza della sorgiva all'eccezione dell'abusata poli- tica
Tripudio e incontro di diversità in un'unica condivisa danza
generatrice della cateratta che travolge e sbaratta
egoicità e individualismo.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 17/03/2011 00:46 3 3811

Regalami un sorriso

Famiglia
Regalami un sorriso
Nel giovane leone
la rabbia e il disprezzo
esondano dal centro come acqua pazza
e come l’acqua pazza
dopo la mareggiata torna nel mare
la rabbia e il disprezzo
rovinano nel tracotante cuore

Il vecchio con un annoso vomere
traccia solchi discontinui sul viso rugoso,
ove la vizza mano depone una carezza e un seme
nutrito dall’ultimo salino di riarsi occhi

La clessidra del tempo esaurisce la renella
e il cuore esaustato si contrae
nell’ultimo sofferto battito
senza poter vedere germogliare il seme
dell’agognato sorriso.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 01/09/2010 21:33 6 8774

Se te ne andassi

Introspezione
Se te ne andassi
Se te ne andassi...
un autunno sfiorito mi condurrebbe alla requie
mentre l’iemale brezza agiterebbe le fronde
provocando il precipitare al suolo
d’ immaturi frutti.

L’enervato mio spirito bambino sfiorirebbe
disegnando mestizia sulle logore volte
e l’ambascia dominerebbe il mio respiro
esacerbando il battito della pertugiata durame.

Se te ne andassi...
sotto un’incessante pioggia
inani difese disegnerebbero ali di cartone
su braccia tese a tracciare una croce.

Volgerei l’altero volto verso il cielo affinché il salino degli occhi
si confondesse con l’acquerugiola
mentre un’ascendere di gravi pensieri
oscurerebbe luna e stelle negandomi l’azimut.

Se te ne andassi...
sarei un compositore privato dell’udito
condannato a disegnare spartiti per orchestrali ciechi.

L’iconografia delle mie futili gesta arderebbe in un campo di girasoli adunchi
nell’attesa del sole che non torna.
L’anima disgiunta dal sogno grevemente rovinerebbe nell’oblio.

Se te ne andassi...
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 21/11/2010 08:26 2 3377

Senza te sarei stelo senza corolla

Amore
Senza te sarei stelo senza corolla
Senza te sarei stelo senza corolla,
sterile caule privo di umbellato,
fastello inaridito e spinoso tenuto avvinto da una lurida sagola,
peduncolo mozzato, ricco solo di spine adunche,
orfano del colore negato.

Senza te sarei solo un uomo condannato a abbacare astenico
l’avanzo di vita rimastami.

Senza te sarei stelo senza corolla,
inaulente forma di vita disgiunta dall’olfatto
negazione dell’aroma bramato,
infruttifero tralcio avulso dal pericarpo
bistrattato da operosi insetti impollinatori.

Senza te
sarei solo un grottesco paccheo flesso sulle ginocchia,
questuante di un sorriso.

Senza te...
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 12/08/2010 20:53 6 11025

Solo

Riflessioni
SoloL’azzurro del cielo è troppo luminoso per due soli occhi
Il mondo troppo vasto per due sole gambe
L’ardente sole è troppo caldo per una sola pelle
Il flautato cantico degli augelli troppo allegro per due sole orecchie
La fragranza del pane è troppo intensa per due sole nari
La percezione di un amore inudibile per un solo cuore
La costruzione di un amore è impossibile per due sole braccia
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 04/10/2010 22:38 4 3628

Sono d’autunno

Introspezione
Sono d’autunno
Sono d’autunno, di foglie vizze che precipitano al suolo silenti
monocromo stinto dell’avviarsi al letargico sonno.

Sono d’autunno d’ ubertose ricche viti e d’abboccato mosto
del dimenarsi di scalze fanciulle in annosi tini.

Sono d’autunno dei primi freddi che all’addiaccio suggeriscono termine
dell’acquerugiola e del fortunale, di un’indolente pallido sole.

Sono d’autunno di deschi ingemmati da risa e rinnovellati ludi
di rubicondi vini, d’aduste carni e abbrustolite castagne.

Sono d’autunno e di foglie stinte sbarbicate da assopiti rami
d’un pungente refolo che vellica la negletta campagna.

Sono d’autunno di cieli plumbei e d’ inopinati scrosci d’acqua
di camini ridestati dagli accecanti barbagli di crepitanti resine.

Sono d’autunno, di quiescenza e fanciullesca celia
di sapidi frutti, d’intimità e di sodale calore.

Sono d’autunno
del ventotto settembre
e di procrastinati amori
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 26/03/2011 21:15 8 4434

Stasera non zoppico... volo

Amore
Stasera non zoppico... volo
Ninnato dal flautato della sua voce muoio per risorgere Mercurio,
messaggero degli dei, nunzio della venustà delle sue forme
e... stasera non zoppico, volo

Nell’alonato del suo sorriso si dissolve l’algia che m’asserve.
Antalgica creatura profonde se stessa donandomi talari alati
e... stasera non zoppico, volo

Un cinabro lapis nelle sue mani veste il mio capo col cilindro di Musante
donando colore all’immagine mia sbiadita
e... stasera non zoppico, volo

Nel circolare abbraccio della sua delizia sbaratto la pavidia che m’immolle
svincolando dall’abbarco le adunche spalle
e... stasera non zoppico, volo

Attore in un dipinto di Chagall cingo la sua leggiadra materia
affrancando i nostri corpi dal pedissequo vivere
e... stasera non zoppico...

...voliamo!
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 30/10/2010 12:30 5 4876

Toccarti nella tua solitudine

Erotismo
Toccarti nella tua solitudine
Vederti nuda è semplice
ammirazione e gioia nel contemplare la primaverile antesi

Toccarti nella tua solitudine è emozione
bramosia e turbamento che animano pubere non estinte

L’ansare dei nostri corpi fusi è un eufonico fonema
armonioso concerto d’archi e ottoni per due

Il sincrono orgasmo è un’impetuosa cateratta
fragoroso salto d’acqua che precipitando a valle si cheta

Il sodale assopimento è equanime quiescenza
atteso ristoro dell’appagata durame

Il condiviso risveglio è sublimato accadere
diuturno nirvana del ninnato e realizzato SOGNO
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 31/12/2010 22:07 3 8071

Inane pervicacia

Ribellione
Inane pervicacia
Accovacciato nei pressi dell’uscio
vezzeggio le mie ragioni
mentre osservo l’ancipite tua figura
barullare nella mia circostanza

Abbisognando d’opinare il mio sentire
volgo a te la mia diligenza
incensando l’iconografia delle tue gesta
fidente nella tua retta

Carco delle mie pene
miro ad un reciproco convenire
nel manifestare il mio avviso
con speranzoso assegnamento

Malaccetta s’affaccia la tua mutria
a subissare l’intento
e piccato dall’acredine che m’avvolge
svellisco il benevolo fine

Abbarcato dalle tue querimonie
m’abbandono ad un’inaulente dire
per poi impetrante varcare l’uscio
oltre le mutole mie ragioni
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 03/05/2011 08:05 3 4142

Un pierrot vestito da geisha

Donne
Un pierrot vestito da geisha
Guardi quel maschio ancestrale, epicureo gaudente fra le tue calde braccia di messalina,
divenire asceta virtuoso nel baciare i propri figli e la madre di essi.
Come fragile anfora dall’apparente durezza colma di inezia
in ogni donna non consanguinea vede la femmina dissoluta alla quale nulla è dovuto.
Epidermica creatura incapace di ravvisare oltre la superficiale parvenza!

Impalpabile come una piuma che giunge al suolo il tuo urlo di geisha, afono e silente,
scuote l’anima accompagnandolo con lo sguardo mentre varca l’uscio
gli occhi e il volto, disincantati e fieri, di chi ben conosce l’uomo.
Luminose stelle cadenti tracciano una scia luminosa sulle tue guance scavate dagli anni e dai perituri amori

Nello specchio il tuo viso madido di lacrime salate è riflesso come luna e stelle in un quieto stagno.
Maschio ancestrale, irresoluto, incerto, vile, navighi alla ricerca della donna valchiria,
approdando poi con la fragile chiatta dell’insicurezza nella baia delle vergini...
Ti nutri del suo corpo di messalina straziandone l’anima con un vacuo "ti amo"
e già ne hai rigettato il pensiero.

La geisha rannicchiata ai piedi dell’ancora caldo giaciglio, ginocchia piegate al petto
mani sulle guance, tristemente si accarezza il volto attendendo il nuovo tramonto.
Lo sguardo edotto e disilluso di un pierrot nella grandiosa cornice di luna e mille stelle,
amato e cantato,
per il breve tempo che il sole compie l’eterno rito.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 02/10/2010 22:18 7 12046

Verdicchio

Comicita'
Verdicchio
Bighellonando per le antiche vie d’Ancona
giunsi al chiosco di una treccona.
In visibilio e con incommensurabile emozione
la vidi li, adagiata al lurido bancone.

La treccona gelosamente la detiene,
ma lei, a quell’ambiente non appartiene.
Affascinato da cotanta bellezza
me ne impossessai con immoderatezza.

Le sue forme, accentuate da curve eleganti
mi suggerirono pensieri intriganti.
La schiusa avvenne in labbra contigue e aderenti
affermando nell’incontro il miglior degli abboccamenti.

La feci mia con prepotenza
per quietare l’impellenza.
Mandorla e fruttati dalla lingua al palato
mi donarono un piacere inusitato.

Tu che mi leggi con stupore
sei caduto nell’errore.
Ma a che mai stavi pensando
mica parlavo della moglie del Nando.

Divertito tossicchio
mentre finisco di bere il mio verdicchio.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Moreno Tonioni 19/10/2010 10:56 4 3368



Moreno Tonioni & never-more
Moreno Tonioni Sono Moreno nella vita reale e never- more (assoluta negazione) quando esprimo emozioni in parole.
Nato a Bologna nel settembre del 1959, vivo nelle dolciniane valli della Valsesia.
Ottimo gourmet amo la buona cucina abbinata a buoni vini.
Questa mia passione culinaria è stata per un importante periodo della mia vita un mestiere oltre che un amore.
Ed è a questo amore che paragono la poesia.
Come per un buon piatto si comincia dagli ingredienti che devono essere di prima scelta, freschi, profumati. Le parole... una ricerca che non stanca mai perché la nostra bellissima lingua ha davvero un termine per ogni sfumatura di pensiero e di emozione, e le parole giuste vanno ricercate, quasi scovate, come l’ingrediente speciale che renderà unico il piatto.
Vanno poi uniti i vari elementi, a volte arditamente, aggiungendo un pizzico di follia e l’intuizione giusta affinché ogni ingrediente esalti l’insieme.
Fondamentale è indubitabilmente la presentazione, che deve essere ricercata ed attirare i sensi e l’anima, l’abbinamento con elementi esterni, un’immagine o una musica particolare, ritengo che siano come un buon vino che accompagna il “piatto” senza mai far perdere di vista i sapori che gusteremo.
E quando si unisce passione, ricerca, originalità, quando di ogni passo della preparazione si ha attenta cura, il tutto può finalmente essere mostrato agli occhi del mondo, con quel misto di emozione e di trepida attesa del giudizio e della condivisione di coloro che si avvicineranno al risultato della mia creazione.
E voglio aggiungere infine che la poesia per sopravvivere necessita certo di persone capaci di trasmettere emozioni ma ancora di più di empatici lettori.
Seppur da tempo abbia preferito la collaborazione, piuttosto che la partecipazione a concorsi letterari, i miei scritti hanno ottenuto generosi consensi, essendo stato premiato, tra l’altro, presso l’università di Tor Vergata e più volte in Campidoglio a Roma.
Recensore delle liriche partecipanti a vari concorsi, sono stato a mia volta recensito Dalla Dottoressa Livia Di Pietro, esperta di didattica della poesia e promotrice d’eventi culturali nella capitale trasteverina.
Attualmente, collaboro a vari concorsi di poesia e mi presto come curatore di pubblicazioni
editoriali.
Dei miei aforismi ve ne è in particolare “Amare è gioia del dare e stupore del ricevere”.
e- mail;
Buona vita a chi mi legge
Viviamo d’un fremito d’aria, d’un filo di luce, dei più vaghi
e fuggevoli moti del tempo, di albe furtive, di amori nascenti,
di sguardi inattesi. E per esprimere quel che sentiamo
c’è una parola sola: disperazione".
Vincenzo Cardarelli
Oggi 23 agosto 2011 esce "never- more", la mia prima raccolta di poesie divenuta libro è acquistabile (oltre che sul sito ilmiolibro. it) nella libreria Feltrinelli on- line e ordinabile presso ogni punto vendita della Feltrinelli.

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