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Il canto del cigno (2° parte)

Dramma

Da dentro i jeans di Caer si sentì salire un tuono che sconvolse la povera ragazza che l'aveva appena emesso,'' ppprrremmm!!!

''OOOOHHH e che cazzo! Senti che musica. Ora ti sei rilassata. Giusto!''

Le disse in tono complice.

''Mmmhh.....emmmm..... si, diciamo di sì!'' Le rispose Caer rossa in viso.

Lolair: ''Ne hai un'altra? Sparala, senza timore, senza paura....vai!''

''Nono, non ne ho più. Ti giuro che sono vuota ora.'' Disse Caer ancora più rossa.

Lolair: ''Mmmm profumata proprio eh! Che cazzo ti sei mangiata a pranzo? Ti eri seduta in un campo di cipolle e le hai falciate tutte con i denti? Sbottò a ridere. ''Brava così sono più gustose. Creano l'atmosfera e riscaldano d'inverno sotto le lenzuola hahahaha.'' Rise.

'' Dai provati quelli che ti piacciono. Io sceglierò il mio preferito....un ARMANIIIII! Dietro quelle porte ci sono borse e borsette da abbinare e una valanga di paia di scarpe.'' Disse indicandole delle porte scorrevoli con specchi grandi sulla superficie.

Caer optò per un Valentino mentre Lolair indossò il suo Armani preferito.

Si truccarono perfettamente e misero un profumo buonissimo sui polsi e sul collo.

Presero la Bentley del padre di Lolair e si avviarono verso uno dei pub più esclusivi della città.

''Oh mio Dio lì no!'' Disse Caer quando vide dove si stavano dirigendo.

Lolair: '' Paura? Io per niente, non devi averne ci sono io con te. E con noi le carte di credito del caprone.''

Arrivarono davanti all'entrata del locale, parcheggiarono la macchina in uno degli stalli ed entrarono. Erano bellissime ed irraggiungibili in quei vestiti favolosi.

Alte snelle con un corpo scolpito nel marmo. Acconciature meravigliose ed un trucco da star. I camerieri le accolsero gentilmente e le accompagnarono ad un tavolo libero, uno dei migliori del locale. Tutti gli uomini si voltavano a guardarle tanto erano splendide. Le donne le guardavano ma con un certo veleno. Una di loro disse ad un altra mentre le due passavano.

'' Ma quella non è la figlia del diplomatico, la pazza! Quella che diede fuoco alla macchina del sindaco.''

Altra donna: '' Oh mio Dio, si è vero! Con che coraggio si presenta in posti così esclusivi, dopo quello che ha fatto.'' Disse indignata.

Le due ragazze si sedettero ad un tavolo con vista su un boschetto di larici dove vi era un laghetto naturale e dei piccoli ponti di legno che collegavano i canaletti.

I camerieri facevano a gara per andare a prendere le loro ordinazioni.

''Buona sera signorine, benvenute nel nostro locale. Cosa desiderate prendere da bere? Abbiamo del ottimo champagne, dello squisito brandy, dei cocktails esotici fatti dai nostri migliori barman.''Disse un cameriere in livrea scura, molto tirato e visibilmente colpito dalla bellezza delle due ragazze.

''Birra grazie, dieci boccali.'' Ordinò Lolair.

Cameriere: '' Birra??? Dieci boccali???'' Disse come un automa.

''Potrei consigliarv....''Stava per proporre qualcos'altro quando Lolair lo interruppe.

''Si grazie, dell'ottima birra scura. Dieci boccali ma ce li porti a due a due così rimane fresca e spumosa.'' Ripetè concisa, con garbo.

Il cameriere un po' in imbarazzo.

'' Abbiamo dei fantastici cocktail esotici fatti da....''

Lolair: '' Si abbiamo capito non ci piacciono quelle diarree che preparate. Vogliamo la birra, va bene. Cos'è, hai i tappi di cerume nelle orecchie o dobbiamo andare in un altro locale per bere un po' di birra?'' Disse risoluta.

Cameriere: '' No no signore, abbiamo dell'ottima birra scura, birra irlandese! ''

Lolair: '' Quella! Vorremmo bere proprio quella. Ci porti qualcosa d'accompagnamento, delle patatine, noccioline, tortillas, olive quel che cazzo vuoi, basta che ci porti sta benedetta birrozza!'' Disse alzando volutamente un pochino la voce per attirare l'attenzione dei presenti.

Il cameriere con i brividi di paura addosso si ritirò nelle spalle come una lumaca nel guscio.

''Va bene signore, vi porterò dell'ottima birra.''

Lolair: '' Ecco bravo, comincia a pedalare sulla sinistra che ch'arrivi prima.'' Guardò ridendo Caer irrigidita dal ghiaccio dell'aria tesa, mentre lei si divertiva da matti.

Dopo cinque minuti tornò il cameriere con il vassoio e le prime due birre. In un angolo del vassoio c'erano dei contenitori di cristallo con noccioline salate, tortillas e olive snocciolate.

Lolair: '' Se aspettavi ancora un po' mi cresceva l'orzo addosso e la birra me la facevo io direttamente.'' Disse apposta per metterlo a disagio.

Cameriere: '' Scusate signore, abbiamo fatto il più velocemente possibile.'' Rispose mortificato.

''Si va beh va beh, metti tutto sul tavolo e togliti dai coglioni!'' Disse accompagnando la frase col gesto della mano.

Il cameriere mise tutto sul tavolo quanto più velocemente possibile dileguandosi in fretta e furia.

''Perchè lo tratti così?'' Le chiese Caer quando il ragazzo si allontanò.

Lolair: ''Non sto trattando lui in particolare così, ma tutto il sistema bigotto, stronzo ed ipocrita di questa fascia della società. Mi divertirò ancora di più quando verrà qui da noi il proprietario hahahaha. Vedrai come verrà!'' Rispose entusiasta.

Caer: ''Hem....Lolair io non so se riesco a sopportare questi atteggiamenti. Non so se riuscirò a tenere duro fino in fondo. Io sono molto timida.'' Disse con un filo di voce.

Lolair: '' Lascia fare a me e fai quello che faccio io quando faccio finta di schiarirmi la voce.'' Disse questo facendole un'occhiolino.

Si misero a sorseggiare le loro birre parlando dell'università e di tante altre cose. Ad un certo punto, le tre ragazze che le avevano viste entrare poco prima e di cui Lolair ne aveva sentito i commenti acidi, si avvicinarono al loro tavolo con espressioni ciniche.

La prima ragazza: '' Toh, guarda chi c'è, la figlia del diplomatico. Ma come stai mia cara e da tanto tempo che non ci si vede.''

'' E meno male,'' le fece coda l'altra ragazza.

''Cosa ci fai qui, hai smarrito quel poco di ragione che ti era rimasta?'' Le disse con tono soave ma acido.

La terza ragazza: '' Non vorrai dare fuoco anche al locale spero! Con te non si sa mai, bisogna camminare con l'estintore nella borsetta avendoti vicino.'' Dicendo questo si toccò una spalla facendo il gesto di pulirsi da polvere inesistente.

Lolair che nel frattempo stava bevendo la sua birra, mentre le guardava negli occhi con sguardo candido, staccò le labbra dal bicchiere tirando un rutto da far impallidire le rose rosse che erano nei portafiori in cristallo sui tavoli.

''Oh, questa birra è ottima mia cara amica, dovresti berla anche tu ti sgonfierebbe un pochino quelle tette... rifatte vero? Rifattissime direi. Non è che si può passare dalla prima alla quarta in due mesi senza neanche una botta di vento nei paraggi!

Rivolgendosi alla sua amica di bevuta: '' Caer ti presento Wiber, la figlia del governatore. Un tipino così dolce ed educato che già il nome è un biglietto da visita. Si perchè devi sapere mia cara Caer che Wiber in gallese vuol dire vipera, e lei di questo tenero animale ha preso solo la faccia ed il veleno.'' Si schiarì la voce.

Caer aprì la bocca e tirò fuori un altro rutto che sembrava le si aprisse lo stomaco a ventaglio.

''Molto piacere Wiber, le altre due chi sono cip e ciop cadute dal pero?''

Wiber: '' Sembrate uscite da un circo con quelle acconciature da passeggiatrici lungo i muretti del porto.'' Disse con aria di sfida cercando di non far vedere il nervosismo.

Lolair tirò un altro rutto rumoroso da far rizzare i capelli alle persone dei tavoli vicini.

'' Dio santo questa ragazza ha il potere di farmi digerire anche le pietre. No Caer non sono cip e ciop cadute dal pero. Una è una specie di coda di lucertola di Wiber e l'altra è il suo buco del culo. Stai attenta quando ti da le spalle perchè potrebbe lasciarti il bisognino.'' Disse asciugandosi finemente le labbra col tovagliolo.

Caer: '' Senti Wiber, mi dici dove sono questi muretti vicino al porto, potrebbero essere interessanti visto che li conosci così bene. Cosa sono le tue postazioni preferite?'' Concluse con un rutto sonoro.

Wiber: '' Vi siete proprio trovate voi due eh! Che orrore. Andiamo ragazze, questo non è posto per noi, c'è puzza di stalla intorno a questo tavolo.'' Disse con aria di superiorità.''

Lolair: '' E tu di stalla te ne intendi vero, visto che la verginità l'hai persa proprio in una di quelle così profumate, facendoti sbattere dal professore di filosofia nella sua tenuta davanti al mare. '' Dicendo questo si mise in maniera molto fine dei salatini in bocca, con un cucchiaino d'argento.

Wiber la guardo con un tale odio che gli occhi gli si diventarono stretti come due fessure.

Caer: ''Non ti concentrare troppo altrimenti ti esce l'uovo marcio dalle mutande.'' Disse bevendo una sorsata di birra.

Lolair: '' Non ne porta, lei usa nature. Le piace farsi accarezzare i peli in mezzo alle chiappe dal vento. Ciao Wiber …....ssssssssssssssss!'' Concluse facendo il verso del serpente, ma lo fece talmente forte da spruzzarle addosso un po' di salatini masticati che aveva ancora in bocca.

Le tre serpi se ne andarono isteriche di rabbia. Quasi non riuscivano a respirare per il nervosismo che le strizzava come polpette in un imbuto.

Lolair: '' Sei stata fantastica. Quella dell'uovo marcio che le cade dalle mutande non mi sarebbe venuta in mente neanche a me! Bravissima.''

Caer: '' Quella si è fatta sbattere in una stalla?'' Le chiese con gli occhi sbarrati.

Lolair: '' Si, guarda caso è stata proprio la sua migliore amica a sputtanarla durante una lite tra tutte e due nel bagno delle ragazze della scuola, dopo che la stessa amica aveva fatto collegare un piccolo microfono agli altoparlanti in filodiffusione. Pensa un po' te quanto sono vipere l'una con l'altra.''

I boccali di birra erano arrivati a sei quando il proprietario cordialmente si avvicinò al tavolo delle due ragazze.

Proprietario: '' Buonasera ragazze, vi state divertendo? Volevo augurarvi una piacevole serata e magari chiedervi gentilmente di abbassare i toni perchè alcuni clienti si stanno lamentando.''

Lolair: '' Ciao Rocas, come va la vita! Bello il tuo locale, così chic, mondano, in prima linea col lusso.''

Rocas: '' Ti ringrazio Lolair, spero che godiate di tutto questo splendore messo a disposizione di tutti i miei clienti.''

Lolair: ''Ah ma noi ne stiamo godendo alla grande direi, vero Caer.'' Rivolta alla sua amica.

Caer annui tirando di pancia un altro di quei bei rutti.

Rocas rimase esterrefatto.

Lolair: ''Anzi io avrei un'idea. Ora ti siedi e ti unisci a noi e alla nostra gara di rutti. Altrimenti sputtano tutto mettendomi sul tavolo.''

Rocas: '' Non ci penso minimamente. Sputtanare tutto cosa? Io non ho niente da nascondere.'' Disse alzando un sopracciglio.''

Lolair: ''Niente, niente?''Gli chiese ironicamente,''neanche di aver dato fuoco alla macchina del sindaco perchè non ti dava le concessioni per aprire il tuo locale. Per aver abusato del figlio minorenne di un certo assessore, portandolo nella villa di campagna lontano da occhi indiscreti?

Guarda caso il ragazzino è venuto a piangere e sfogarsi proprio da me ed io ho filmato tutto con una sua dichiarazione firmata. Mentre nel primo caso ti sei fregato da solo perchè la macchina del sindaco era parcheggiata davanti al cancello di casa mia e le telecamere di sorveglianza hanno ripreso tutto compresa la tua faccia da Vespasiano in un bagno pubblico.

Lo sai che il sindaco aveva chiesto a mio padre se poteva lasciarla lì perchè quel giorno la sua macchina lo aveva lasciato per strada e tu, stronzo, bastardo, hai dato la colpa a me per il fatto dell'incendio nel fienile di cui neanche li avevo colpa. Hai fatto si che io passassi per pazza in tutta la città e tu ti sei vendicato uscendone pulito dal misfatto. Ora ti siedi, ti scoli tante birrozze, e fai dei rutti di pancia da far rivoltare anche le fogne sennò ti rigetto addosso tutta la merda che hai buttato su di me, davanti a tutte queste personcine con la puzzetta sotto il naso.''

Rocas: '' Lolair, non potremmo parlarne a quattr'occhi. Sistemeremmo la faccenda in modi molto più convenienti?'' La pregò con i nervi tesi.

Lolair: '' No caro, siamo venute apposta per vederti pisciare nei boccali dopo che te li sei svuotati tutti, davanti al tuo pubblico di cristallo. Siediti e ordina fino a scoppiare!''

Rocas: '' Sei una pazza, una stronza bastarda!''

Lolair: '' Sono tua cugina. Sicuramente abbiamo molto in comune! Siediti ti ho detto!'' Gli disse fissandolo.'' Non te lo ripeterò più.''

Rocas si sedette al tavolo con le ragazze e ordinò una birra dopo l'altra.

Lolair: '' Slacciati la cintura e stravaccati. Rutta come se si stessero aprendo le acque davanti al porto, mio caro!''

Rocas: '' Ti prego non farmi fare queste figure.''

Lolair si alzò in piedi, prese un cucchiaino e cominciò a picchiare su un bicchiere richiamando l'attenzione degli altri presenti.

''Avrei qualcosa da dirvi miei cari signori,'' disse risoluta con un sorriso lindo sulla faccia.

''No no aspettaaaaa! Va bene va bene,'' disse stringendo i denti.

Bevve tutto d'un fiato un boccale grande di birra e mentre lo posava sul tavolo, tiro un rutto che per poco non si ribaltava la tovaglia.

Le signore lo guardarono disgustate. Una di loro si mise una mano davanti alla bocca come per frenare un conato.

Qualcuno si alzò e se ne andò imboccando la porta d'uscita.

Lolair: '' Volevo dirvi solo che oggi il signor Rocas O' Gallagher ha deciso di dare in beneficenza tutto quello che incasserà a fine serata evolvendo il ricavato alla mensa dei poveri. Un applauso per il signor Rocas per favore.'' Sottolineo queste parole alzando un boccale di birra e ruttando così forte da far venire la pelle d'oca a tutti i presenti.

Caer la seguì a ruota e Rocas dovette farlo ancora più forte incalzato dalla pedata sotto il tavolo che gli diede Lolair.

Quella sera la reputazione di Rocas andò in frantumi. Ad un certo punto ormai sbronzo e privo di freni inibitori, cosa che Lolair sapeva benissimo visto che Rocas non reggeva assolutamente l'alcol, l'uomo si calò giù i calzoni ballando seminudo sui tavoli di alcune clienti che scapparono schizzando come formiche. E per chiudere in bellezza, urinò nelle vasche degli acquari dei favolosi pesci angelo, tra un tavolo e l'altro. La gente uscì dal locale disgustata e determinata a non metterci più piede li dentro.

La cosa finì sui giornali del giorno dopo con tanto di fotografia di Rocas mezzo nudo col puledrino di fuori, intento ad urinare davanti agli occhi strabuzzati di alcune signore che lo guardavano orripilate.

Caer non si era mai divertita tanto anche se in certi momenti le sembrava che il cuore partisse da solo per uscirle dalla gola, per la paura.

Gianny Mirra 03/08/2012 00:25 1199

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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