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Laura I° episodio (capitolo I° e II°)

Amore

Laura non avrebbe mai capito quel tipo di donne che raccontano le loro stragi di cuori come fossero un vanto e non come motivo di profondo disagio... Qualche volta, perfino di indelebile dolore. Che può portare alla chiusura, alla paura di parlarne, finanche alla paura di vivere... E poi, il ruolo della "donna sciupa uomini" proprio non le apparteneva, non lo sentiva suo, non era consono all'essenza della sua anima. Laura era nata cosi... con quegli occhi pieni di meraviglia... come se il dolore non avesse mai potuto sfiorarla, non avesse mai potuto scalfire quella sua fiduciosa natura di esistere. Erano freschi i suoi sorrisi. Come l'acqua di rugiada incontaminata dalla siccità del buio. Sarebbe stato un delitto che qualcuno, qualcosa, si fossero frapposti ad offuscare quegli occhi che parevano riflettere la serenità dei prati. Decidendo, di fatto, di lasciarsi morire per lei... Un destino che, più volte, Laura era riuscita ad allontanare da sé, dalle prime inconsulte avvisaglie: comportamenti sconsiderati, che la lasciavano smarrita, indifesa, che alimentavano paure... Come la volta in cui quel suo giovane coetaneo di quindici anni aveva aperto alcuni bottoni della sua camicia e le aveva mostrato il suo nome inciso a fuoco sul petto nudo. Un ragazzino col quale v'era stato solo un rapporto di simpatia. Più avanti, fra i ragazzi della comitiva studentesca che frequentava, le era capitato di ricevere in dono gioielli di un certo valore, senza che vi fosse stato un sentimento corrisposto da parte sua, e che lei, imbarazzatissima e timorosa di poter urtare l'altrui sensibilità, rifiutava, cercando di usare il più garbato dei modi. Pur essendo molto giovane percepiva un suono d'allarme in quei gesti alquanto inopportuni, per nulla appropriati a dei semplici rapporti camerateschi. Ecco, se poi s'imbatteva in qualcuno che s'infuriava perché il dono non era stato ben accetto, quel tremore improvviso che avvertiva dentro, fugava qualunque remora sulla decisione d'interrompere qualunque tipo di rapporto. Ma il cielo, forse, sembra volere affidare proprio al sereno respiro dei prati i fardelli più onerosi. Anche se Laura, ogni volta, ne era uscita miracolosamente indenne. Non è mai questo l'amore - pensava - o non era il tipo di amore affine al suo modo di percepire la realtà della vita. Di questo era certa. Quel tipo di follie, tipiche dei comportamenti immaturi, avevano il potere di sconvolgerla... Laura, infatti, temeva molto meno l'opposto. Accorgerci di soffrire per qualcuno che non merita il nostro amore fa soffrire assai meno. O, probabilmente, fa guarire di colpo - si diceva - Soprattutto non lascia traccia di rimorsi... Erano queste le sue congetture sull'amore. Lei, non lo aveva idealizzato l'amore... Era certa che nel momento in cui l'avesse incontrato avrebbe saputo coglierne l'essenza in un tutt'uno con la sua. Lungo i sentieri della vita... talvolta, irti, impervi, colmi di foschie... ma mai saturi di vivere, d'amare. "E tutte le cose/ hanno un vestito nuovo/ danzano e cantano con il linguaggio più antico del mondo..." - erano stati alcuni versi di una sua poesia - E questo amore era arrivato... All'improvviso... Il primo grande amore della sua vita. Roberto faceva parte della cerchia di studenti con i quali Laura usciva nei week end: per un gelato, una pizza, una festa di compleanno, piccole gite al mare o in montagna. Tre anni più grande di lei, Roberto frequentava già il primo corso di laurea in scienze politiche, mentre lei era al quarto anno delle superiori. Non era stato un colpo di fulmine fra loro. Quando Roberto aveva iniziato a corteggiarla, a guardarla in modo diverso dal solito, Laura aveva provato un moto di smarrimento... forse, perché l'inconscio le stava già comunicando la fine di una spensierata amicizia. O forse, perché era proprio di spensieratezza che ella sentiva ancora il bisogno... E Roberto non aveva mancato di cogliere quei segnali... Ma le sue armi di seduzione erano state la discrezione, la perseveranza e la pazienza di saper attendere, per molti mesi e senza alcuna certezza, che i tempi maturassero propizi alle sue speranze... Cosi, all'improvviso, in un assolato pomeriggio d'agosto, Laura aveva provato quelle profonde emozioni che in seguito avrebbero espresso i suoi versi... Già pregustava il momento di dirglielo... L'incredulità nello sguardo di Roberto, l'insolito balbettio della sua voce, avevano accentuato nel cuore di Laura l'emozione di quel loro primo tenerissimo bacio... Quella sera, Laura, aveva contemplato in modo del tutto nuovo quella falce di luna silenziosa che scopriva lo scenario delle stelle... Mentre la notte era ancora tanto lontana dalle loro vite...

*
Da quel momento, quel magico momento, l'amore, per i due giovani, era stato un crescendo di emozioni... Mai sazi di cercarsi, di stare insieme, di passeggiare sotto il sole, la pioggia il vento... o restare teneramente accoccolati a casa di lui o di lei. Dove le rispettive famiglie avevano visto nascere, con lieta approvazione, la loro storia d'amore. E come tutti i ragazzi che si amano, il mondo, tutto il resto del mondo non esisteva se non come da cornice alla loro storia d'amore. Era stupore quella scoperta di trovarsi innamorati ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, più del giorno prima... Di scoprire la sorprendente affinità delle loro anime, del loro sentire. Anche in assenza di parole. Fino a conquistare, col tempo, quella serenità che deriva dalla quieta consapevolezza d'amare e di essere amati. Neppure quando, inesorabile, l'obbligo del servizio di leva per Roberto aveva procurato quella loro prima forzata separazione s'era dissolta la forza del loro amore... Che, invece, l'aveva rafforzata a dismisura... La sera prima della sua partenza, inviato ad una sede di servizio cosi tanto lontana dalla loro città, s'erano rifugiati, insolitamente, in un angolo di giardino presso l'ospedale più vicino alle loro abitazioni. Appoggiati ad un albero secolare dove l'oscurità, discreta, nascondeva i loro volti sofferenti alla vista di qualche frettoloso passante. Poi, improvviso, il pianto dirompente di Roberto... seguito, immediatamente dopo, da quello di Laura... mentre, convulsamente, si stringevano fino a farsi male. Era la prima volta che Laura lo aveva visto piangere... Assai più tardi Laura avrebbe sperimentato che v'è un dolore assai più oscuro del distacco forzato di due giovani che si amano. Un dolore più oscuro perfino della della fine di un amore. Ed è quello di sopravvivere ad un amore sbagliato. Al disagio di un amore malato. Perché il destino non ci sfugge... o pare che taluni di noi siano proprio calamitati da un certo destino... Ove non v'è scampo, né via di ritorno. Si alzò di scatto in preda ad un improvviso tremore, come se a un tratto fosse impazzita la bobina che snodava le immagini dei suoi ricordi, saltando qualche capitolo precedente, Laura si rivide rannicchiata su quell'ultima volta in cui aveva lottato con tutte le sue forze per sfuggire a quella che pareva essere un'inesorabile sorte. Ogni tanto pareva che le sue ali sbattessero ancora in un timido guizzo di vita, poi tornavano ad assopirsi, come in un luogo senza tempo... dove anche i sogni, straniti, stavano accovacciati al suo stesso vago torpore... Come cuccioli di cani in attesa di un ritorno o fedelmente pronti a morire d'un mancato risveglio. Eppure, le stelle s'erano sbiadite da un pezzo nel pallido cielo. E il sole corteggiava già i tetti delle case...

Anna Maria Scamarda 19/11/2012 02:08 1085

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:
«Ho scritto questo racconto qualche tempo fa, ma non sono riuscita a completarlo per ragioni di salute. Cosi ho pensato, intanto, di pubblicare la prima e la seconda parte.»

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Libro di poesieCristalli nel vento
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Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.

Pagine: 182 - € 10.00
Anno: 2010 - ISBN: 978-88-95160-26-9


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