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L'ultimo umano - terza e quarta puntata

Fantascienza

L'ultimo umano - Terza puntata

A questo punto avrai capito che anche tu sei una vittima,
terrestre o disceso che tu sia, sei sotto dittatura.
Non centrano niente governi e governanti,
quelli fanno parte della struttura come te,
vengono manovrati come te, si alzano al mattino,
vanno a lavorare, guardano la TV, impiegano il loro tempo
in attività che li tengono impegnati affinché la lo

ro consapevolezza
non possa giungere al punto in cui potrebbero stimolare
le loro facoltà percettive e riattivarle, smascherando il sistema.
È già successo sai? Quante rivoluzioni sono state condotte
da visionari che volevano opporsi ad un sistema del quale,
non avevano nemmeno identificato i componenti.
Avevano cominciato a percepire, ma gli eletti, con la loro rete di
controllori, ben addestrati e attenti, se ne sono accorti
e hanno manipolato la situazione gettando discredito
sul disceso riattivato, per poi intervenire mentre questo dormiva,
disattivandolo di nuovo e rendendolo inoffensivo.
Attenzione, se sei un disceso e stai leggendo qui,
potresti accrescere la tua consapevolezza al punto tale di riattivarti,
se dovesse accadere, cerca di non farti beccare, non è facile,
non devi fermarti ad ascoltare i pensieri degli altri,
arriva quello che se ne accorge e ti frega,
devi sforzarti di tenere la mente impegnata sulle cose che fai,
ascoltare musica ti può aiutare, soprattutto la musica classica,
mettiti delle cuffiette e cerca di tenerle il più possibile,
anche quando vai a letto, almeno fino a quando dormi.
Io sfuggo a queste regole, non so perché mi stiano permettendo
di scrivere tutto questo, ma certamente tenteranno di screditarmi
presto e di impedirmi di continuare a farlo, per cui,
potrebbe accadere che mi debba fermare per un po',
ma posso assicurarti che cercherò di arrivare fino in fondo.
Dura essere soli contro tutti, soprattutto quando essere soli,
significa esattamente quello. Nelle famiglie normali,
ti accorgi che i genitori stanno sempre dalla parte dei figli,
anche quando questi sbagliano, poi metteranno le cose a posto
in casa, fra di loro, si laveranno i cosiddetti panni sporchi.
Non è molto educativo, lo so, anzi, farebbero bene
a costringere i ragazzi ad ammettere i loro errori
e a cercare di rimediare, chiedendo scusa, se necessario,
e riparando all'eventuale danno arrecato ma non è quasi mai così.
Il cuore prende il sopravvento, si considera l'inesperienza
come attenuante, si cercano soluzioni punitive che non umilino
troppo il ragazzo e alla fine, ci si schiera dalla sua parte,
dando a propria volta addosso al malcapitato,
che così, oltre al danno, subisce pure la beffa.
Quante ne ho affrontate di situazioni come questa,
capita soprattutto se si accorgono che invece, dalla mia parte,
torto o ragione che io possa avere, non si schiererà nessuno
o meglio, nessuno prenderà a cuore la tua situazione
al punto tale di volerla affrontare con me o per me.
Ti starai chiedendo perché sto parlando di questo,
semplice, ho spiegato prima, che i pochi esseri umani rimasti,
hanno una situazione anagrafica complicata, ricordi?
Ebbene, questo che ti sto spiegando è la ragione per la quale,
così, possono essere gestiti con maggiore facilità,
una famiglia umana che prendesse le parti di un figlio umano,
potrebbe sollevare troppa polvere, cercare comprensione
ed alleanze al di fuori, fra i discesi che inconsapevolmente
potrebbero dargliene e questo genererebbe legami
che sono alla base di qualunque rivoluzione.
L'hanno studiata bene, questi oppressori, d'altronde,
la maggior parte di loro sono menti eccelse, scienziati,
economisti, ingegneri, giudici, notai e anche qualche presidente.
Si possono identificare perché fanno parte di nuclei familiari,
particolarmente influenti nella società, alcuni li chiamano
gli "Illuminati" e affermano che starebbero tramando per
instaurare un "Nuovo ordine mondiale". Quello che non sanno è
che il nuovo ordine mondiale è già stato instaurato secoli fa
sotto il loro naso, o meglio, sotto il naso dei loro antenati.
Non so perché io non gli stia dando fastidio,
posso supporre che, avendo voluto concedere,
l'accesso delle masse alla tecnologia, decisione presa circa
un centinaio di anni fa, si sono trovati, con l'avvento di internet,
dei cellulari e dei mezzi di trasporto veloci, a fronteggiare
una libera circolazione delle informazioni, che la loro rete psichica
non è più capace di controllare, la situazione, a quanto pare,
gli sta sfuggendo di mano, per questo hanno innescato
la crisi economica, vorrebbero poter rifare quello che hanno fatto
appena arrivati sulla Terra, rendere povera la maggior parte
delle persone, affinché gli sia impedito l'accesso alla tecnologia,
ma questa volta, hanno a che fare con 7 miliardi di persone
e non con pochi esseri umani semplici ed ingenui.
Dimmi la verità, non ti aspettavi che un racconto di fantasia,
potesse affrontare argomenti così concreti e attuali,
io invece ci speravo, non mi piace uscire troppo dalla realtà,
ho una fantasia molto fervida e non tutti riescono a seguire
le mie evoluzioni astratte. Ogni tanto serve tornare sulla Terra,
accidenti, cosa ho detto, ma vuoi vedere che è successo
proprio questo? Come cosa? Che siete tornati, in realtà
tu siete terrestre come me, solo che insieme ad altri,
avete lasciato questo pianeta per cercarne un altro
che non avete trovato e quindi, a un certo punto,
siete tornati indietro. Solo che, dovendo vivere sulle astronavi,
avete sviluppato una capacità di comunicare particolare,
avete stimolato una zona specifica del cervello e siete
riusciti ad ottenere la percezione dei pensieri.
Questo ha però influito sulla vostra capacità di trasmettere,
che probabilmente deriva dalla simbiosi col pianeta
che appartiene a chi ha vissuto sempre qui.
Ipotesi suggestiva, forse, invece di farmi oggetto di esperimenti,
gli eletti farebbero bene a parlarmi, magari gli posso dare
indicazioni su come funziono, molto più consistenti
di quanto riescono ad intuire indagando nella mia mente
mentre dormo. Questa ancora non l'avevo sparata eh?
Ebbene si. me ne sono accorto, condizionano i miei sogni
per cercare di capire qualcosa che non sanno nemmeno loro.
Tanto fra poco gli capiterà fra le mani questa storia
e troveranno il modo di screditare tutto, per ora la scrivo
e tu la stai leggendo. Hai visto, non gliele mando certo a dire,
fai attenzione ai tuoi pensieri, se ti accorgi che stai ascoltando
i pensieri di qualcun altro, cuffiette e occhio, sono dappertutto.
L'ultimo umano - Quarta puntata

Io ho capito questa cosa solo ultimamente,
mi sono accorto che non riesco ad allacciare relazioni stabili,
anche la mia cerchia di amicizie è in continua evoluzione,
se penso ai miei amici d'infanzia, non saprei nemmeno
come contattarli, ho cercato qualcuno di loro su internet,
ma stranamente non li ho trovati. Mi sono dovuto spostare
parecchie volte n
ella mia vita e questo ha implicato
la perdita dei contatti con le amicizie che s'erano formate,
alcune di queste, le più consolidate, mi hanno lasciato il telefono,
sappiamo di poterci chiamare in qualunque momento,
ma in realtà non lo facciamo quasi mai.
Una mia carissima amica, s'è sposata 8 anni fa
ed è andata a vivere in Francia, l'ho sentita un paio di volte
da allora, poi più niente, cellulari, email, tutto tace.
Ultimamente, da circa 2 anni, ho fatto un trasloco importante,
sono venuto a vivere in Sicilia, l'ho fatto con l'idea di sposarmi
con una bella siciliana, ma le cose sono andate male,
niente matrimonio e i pochi legami che avevo dove vivevo prima,
in provincia di Bergamo, sono evaporati, salvo ogni tanto vedere
che qualcuno pubblica qualcosa e cercare di interagire con loro,
ma sempre in maniera molto distaccata.
Questo problema è sempre stato presente nella mia vita,
da bambino, mia madre doveva lavorare e non poteva seguirmi,
per cui mi ha mandato in collegio, ma ero un po' troppo vivace,
per cui, finito l'anno scolastico, le suore od i preti che gestivano
questo o quel collegio, dicevano a mia madre di trovare
un'altra soluzione, perché loro non potevano prendersi
la responsabilità di tenermi e questo perché scappavo.
Già, ricordo che una volta sono salito sul treno, avrò avuto
dodici anni, sono arrivato in stazione centrale, a Milano,
era grandissima, l'avevo già vista dal treno che mi portava
in colonia estiva, ma così, a piedi, c'era da perdersi,
verso le nove di sera, un barbone, di quelli che puzzano,
con la bottiglia di vino dentro nel sacchetto del pane,
mi s'è avvicinato chiedendomi cosa facevo in giro a quell'ora,
tutto solo, io gli ho detto che ero scappato dal collegio,
e quello s'era messo a ridere come un pazzo,
tant'è che aveva fatto ridere pure me, finita la risata collettiva,
m'ha portato con lui su un treno fermo, appena fuori dalla
stazione, m'ha dato da mangiare un panino con del formaggio,
che ho divorato senza farmi pregare, m'ha dato una coperta,
stranamente pulita e profumata e abbiamo dormito.
Il mattino dopo m'ha caricato sul primo treno per Bergamo,
ha fatto lui il biglietto e m'ha raccomandato di andare dritto
dalla mamma ma siccome lavorava, io sono andato da una zia,
che appena m'ha visto, ha chiamato mia madre per dirle
di avvisare i carabinieri che mi avevano ritrovato, pensa un po'
che testa, siamo così noi umani, imprevedibili,
sgaiattoliamo sempre via, da qualche parte.
Dieci anni di scuola in nove collegi diversi,
puoi capire cosa vuol dire? Ogni anno nuovi compagni,
nuovi insegnanti, nuovi educatori, nuovo ambiente.
Per fortuna sono sempre stato molto alto e quindi,
nelle classi dove arrivavo, alla maggioranza incutevo rispetto,
non a tutti, purtroppo, c'era quasi sempre il bulletto,
quello cattivo, io ero e sono rimasto un buono,
quello doveva dimostrare alla classe che poteva suonarmele
e indovina un po' come andava regolarmente a finire?
Esatto, ma come hai fatto a indovinare, siccome sono un buono,
avevo paura di fargli male, lui invece no, e le prendevo,
così, tutta la classe, mi considerava una mezza cartuccia,
sono traumi grossi questi, cosa ridi, ti segnano per tutta la vita.
Poi finita la scuola, una settimana a casa con mamma
che aveva preso le ferie per stare con me e via al mare,
si, in colonia però, tre mesi, mica uno, come gli altri bambini.
Quando partivano quelli del primo mese la colonia restava vuota
un paio di giorni, eravamo solo 5 o sei bambini e le inservienti
che dovevano pulire, che tristezza? Ma va, sono stati i giorni
più divertenti della mia infanzia, quante cretinate abbiamo fatto.
Ti torna qualcosa in questo racconto? la parola d'ordine,
la password è "isolamento", fin da piccolino, all'asilo,
quando mia madre tornava dal lavoro 3 ore dopo la chiusura,
l'ultimo bambino andava via e io salivo in convento con le suore,
mi davano la cena, non con loro, non so perché,
mi facevano mangiare da solo, in dispensa, poi arrivava mamma.
A 19 anni, esco di casa, non esattamente di mia volontà,
mia madre si sposa con un vedovo che ha tre figli,
più o meno della mia età, va a vivere con loro ma io non
verrò mai accolto in quella famiglia, ormai ero la pecora nera.
Vivo una vita difficile, non entro nei particolari, ad un certo punto,
me ne vado da Bergamo e mi trasferisco a Sanremo,
dove conosco Liliana, la donna più importante della mia vita.
Un fidanzamento lungo e travagliato, 9 anni, i primi 2 da idillio,
poi abbiamo avuto l'infelice idea, di far venire i suoi genitori
a stare con noi, mai scelta fu più nefasta, infatti lei si ammalò di
tumore e morì, avevamo deciso di sposarci, c'era la casa pronta,
ho ancora le fedi che abbiamo comprato, ce l'hanno impedito,
non ti sto a spiegare come, mi fa troppo male. Il motivo di questo
mio racconto, è solo quello di farti vedere l'isolamento che
ha inspiegabilmente segnato la mia vita in tutta la sua durata.
Morta Liliana non aveva più senso continuare a stare a Sanremo,
più niente aveva un senso per il vero, solo Dio, in cui credo
con convinzione e fiducia certa. Non aveva più un senso
nemmeno il mio lavoro, facevo l'assistente per gli anziani
e i disabili, e ti assicuro che lo facevo con passione.
Un amico m'ha consigliato di riavvicinarmi a mia madre,
s'era mostrata sensibile al mio dramma, la morte di Liliana,
forse m'avrebbe aiutato, infatti un po' l'ha fatto. Questo mio amico
faceva un lavoro strano, artigiano e commerciante
di pietre dure semipreziose, mi ha insegnato a conoscere le pietre
e mi ha aiutato ad avviare quel tipo di attività a Bergamo,
vicino a dove abitava mia madre. Il lavoro è andato bene,
per i primi tempi, poi è cominciata la crisi economica,
guarda un po', proprio quando io cominciavo a guadagnare
qualcosina, oggi è crisi nera chissà che non diventi uno
scrittore famoso, magari pago i debiti. Comunque, se ti interessa
saperlo, per amore del ragionamento, mia madre è morta
2 anni dopo che mi sono trasferito a Bergamo, ma guarda un po'.
Aveva preso un po' di soldini dall'eredità di mio nonno, suo padre,
ma a quanto pare, li ha spesi per ristrutturare una proprietà
di suo marito, che non è mio padre, quindi non mi spetta niente,
nemmeno glieli vado a chiedere, ho ricevuto venti mila euro,
meglio che un pugno in un occhio, ma sono serviti per tamponare
per un po' i problemi di un lavoro che ha ingranato solo
per il primo anno, poi è stato un crollo verticale.
A un certo punto conosco la bella siciliana, e decido di trasferirmi
in Sicilia, in questo paesello da cui scrivo ora il mio racconto.

Alephso 22/11/2012 23:43 1701

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Il primo racconto pubblicato:
 
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