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Antonella

Biografie e Diari

Ricordo quel giorno, impresso nella memoria come se il tempo si fosse fermato un istante.

Me ne stavo sdraiata sotto un sole cocente di Luglio, ad occhi chiusi io ancor ragazzina sognante, sentivo lontano il chiacchericcio di bambini che allegri giocavano sulla riva, mi rilassava tutto quel frastuono di voci... aspiravo profumo di mare, la brezza inebriava i miei sensi.

Ma di colpo tutta quella bellezza venne sconvolta da una improvvisa chiamata, prendemmo in fretta e furia tutti i nostri bagagli e con i miei tornammo a casa.

Mia cugina, bimba di soli 9 anni, unica figlia nata dopo 25 anni di fidanzamento (a quei tempi era normale), di genitori avanti con gli anni si era data fuoco giocando con un fiammifero. Era primo pomeriggio, il sole caldo di Luglio, le strade deserte vista l'ora... nei paesi a quel tempo si usava fare il sonnellino pomeridiano, ricordo che mia nonna, a noi bambine, metteva d'estate una coperta per terra e ci faceva sdraiare dicendo: -"bambine fatte silenzio che arriva la mamma del sole e se vi sente vi porta via",noi impaurite chiudevamo gli occhi e poco dopo dormivamo tranquille, per noi era anche divertente andare a dormire dalla nonna, per terra, nella coperta.

Era domenica e con la mamma avevano deciso di andare dalla nonna, ma visto che abitavano a un centinaio di metri di distanza lei si incamminò per prima, si ricordò ad un tratto di un gioco che aveva visto alcuni giorni prima a dei bambini sulla strada, allora di nascosto alla mamma prese dei fiammiferi e un pezzetto di "lanadacciaio" (così la chiamavamo), il gioco consisteva nell'accendere la lana e farla roteare con il braccio per aria sprigionando scintille.

La strada era deserta, lei coi fiammiferi accese la lana, la sera era molto calda ma tirava un leggero venticello, lei agghindata con un vestitino a fiori molto leggero e svolazzante non si rese conto del gioco pericoloso e una scintilla andò a finire sul suo vestitino....che prese fuoco come una torcia.

Il panico e l'ingenuità fece da padrone e lei corse dalla nonna per chiedere aiuto, mia nonna stava ancora sdraiata sul letto in dormiveglia, alle grida di terrore si alzò subito di scatto, cercò anche di buttarle addosso una coperta per spegnere tutte quelle fiamme, ma come se una forza sovrumana la spingesse indietro cadde per ben due volte senza riuscire nell'intento.

La bambina era una torcia, le grida si alzavano e squarciavano il silenzio, dopo vari tentativi riuscì a spegnere quelle fiamme ma quello che le si presentò fu atroce, nel medesimo istante tornava il padre a cavallo dalla campagna e sentendo le grida scese di fretta dal cavallo e si precipitò all'interno della casa, lo spettacolo che vide fu sconvolgente, sua figlia, la sua amata e unica figlia nera come un carbone... fu l'inizio dell'incubo.

La prese fra le braccia e la mise sotto un rubinetto nella vasca, poi la portarono al pronto soccorso ma vista la gravità della situazione la trasportarono con un elicottero a Roma, la bambina aveva ustioni di terzo e quarto grado. Per noi parenti e cugini sembrava una storia lontana, come quelle che si raccontavano ai bambini per farli stare buoni, ma purtroppo era la dura realtà. Antonella, sopravvisse per 11 giorni, con dolori atroci, soltanto il viso era rimasto indenne, il resto del corpo tutta una piaga.

Lei continuò a sorridere alla madre e al padre.

Dopo la sua morte mia zia si mise a lutto, e ancor oggi avanti con gli anni lo porta ancora, la sua vita finì con la figlia... non visse più... come un'automa si è trascinata negli anni col suo ricordo impresso nella mente.

Ho voluto raccontare questa triste storia per ricordarla ma anche perchè mi segnò molto questo dolore.

Paola Pittalis

scrissi questa poesia a quei tempi

Eri un fiore appena nato.

Eri un fiore appena nato

sei appassita senza sbocciare

senza capire cos'è la vita

senza capire cos'è il dolore.

Sei morta dopo undici giorni di calvario

ma anche di speranza

speranza che la tua vita non se ne andasse

hai lasciato tanti ricordi

tanto dolore

ora tu puoi solo guardare

le sue foto

unica cosa che di te è rimasta

per ricordare quando eri viva

quando cantavi, giocavi e ridevi.

Ma ora intorno

solo silenzio

silenzio e morte.


Paola Pittalis 29/12/2013 20:49 3 1673

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Crudele destino per la povera creatura, tragedia che segna l'animo.
Il racconto mi sembra molto piatto, ci sono dei momenti tragici, come quando la ragazza prende fuoco, che andrebbero narrati facendo sentire, vedere il fuoco a chi legge, Cercando di trasmettere la paura e la sofferenza che la ragazza ha provato in quell'istante e durante tutto il tempo in cui h chiesto aiuto.
La piccola muore, ci sono tutti gli elementi affinché la scrittura penetri nel cuore di chi legge, invece sembra un articolo di giornale in cui si riporta una notizia di cronaca.
La storia c'è, è molto triste, ma non sono riuscito a vivere le tensione, la paura, il dramma.
Credo che questa storia sia degna di una costruzione più importante prima di essere pubblicata»
Ronny

«Ho letto di come si possa morire nell'assurdo in tenerà età.
Penso anche io intensamente a quella bambina- a tornare indietro nel tempo e fargli da angelo custode- Non posso! Come tutti posso solo piangere e allungare le mie mani nel buio cercandola con gli occhi chiusi e abbracciarla con tutto il mio cuore.»
Rosafio Giancarlo gyan

«Un racconto intenso e drammatico che lascia un segno indelebile nella memoria. Ben scritto, lucido e forte come forte è il dolore provato e che si avverte perfettamente durante la lettura. Ottimo anche l'abbinamento con la poesia.»
Paolo Gugnoni

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La bacheca del racconto:

straordinaria bellezza del'animo (massimo turbi)

Ho letto ed ho sentito il dolore, ho preso fuoco (Patrizia Ensoli)

anni fa, non posso pensare a cosa ha provato (Patrizia Ensoli)

segnalibro (Patrizia Ensoli)

Sono riasta profondamente colpita da questo raccon (daniela dessì)

ben scritto, si avverte profondamente (daniela dessì)

lo stato d'animo dell'autice, sconvolto da questo (daniela dessì)

triste episodio...brava! (daniela dessì)



Ritratto di Paola Pittalis:
Paola Pittalis
 I suoi 27 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Ti scrivo una lettera che mai spedirò (20/09/2013)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Cerco ancora risposte (26/08/2022)

Una proposta:
 
Cerco ancora risposte (26/08/2022)

Il racconto più letto:
 
L’abbraccio di un angelo (09/03/2014, 3004 letture)


 Le poesie di Paola Pittalis

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