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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.

Il treno

Erotismo e per adulti

Ogni mattina alle 6. 30, ormai da 3 anni, saliva su quel treno che la portava in Città, al lavoro presso il liceo scientifico. Si sedeva, apriva il giornale e attendeva che il treno partisse. Poi, un ultimo controllo ai compiti in classe o alla lezione del giorno. Sempre, da 3 anni, dannatamente uguale.

Ancora venti minuti. Fra poco sarebbe passato il controllare, meglio preparare l'abbonamento.

Sulla carrozza nessuno, solo lei, Camilla. Jeans, maglietta lunga e gilet, stivaletti, lunghi capelli ramati e ondulati che le incorniciavano il viso, nemmeno un filo di trucco, un'aria da ragazzina, ma aveva in realtà 28 anni e tanti sogni ancora da realizzare. Insegnare l'annoiava, avrebbe messo da parte ancora qualche soldo e a fine anno … basta!... chiuso! … in viaggio, destinazione India.

Lo scatto della porta la distrasse dai suoi pensieri, vide avanzare verso di lei una bellissima donna in divisa, un tailleur attillato che le metteva in mostra le gambe perfette e il corpo sinuoso, un seno per nulla mortificato dalla camicia azzurra e la cravatta, due occhi verdi come un mare di smeraldo. Nel guardarla non poté fare a meno di chiedersi cosa ci facesse lì, quella donna, che poteva benissimo stare in una sfilata d'alta moda, in un cast erotico, in un atelier di uno scultore …. insomma, una donna controllore con quel fisico!!

-favorisca il biglietto, grazie!-

e mentre lo diceva la fissava senza minimamente distogliere lo sguardo!

-si si... ecco!-

e le porse l'abbonamento.

Lo rigirò più volte tra le mani

-bella foto, però, Camilla …. non ti rende giustizia-

Le disse avvicinandosi al suo viso, mentre lei andava quasi a raggomitolarsi nell'angolo della poltrona.

Le passò le dita sulle sopracciglia e sulle palpebre, sul naso e infine sulle labbra

-Vedi? La foto non dice quanto la tua pelle è vellutata, quanto i tuoi occhi fremono al tocco delle palpebre, quanto le tue labbra siano morbide … e vogliose. E così dicendo si abbassò e cominciò a leccarle, costringendola ad aprirle, le passò la lingua all'interno, in modo che il desiderio crescesse, senza ancora inebriarsene. Camilla non si ritrasse, la lasciò fare, impietrita ma col l'innegabile piacere che aumentava, lo sentiva dalle vibrazioni del sangue, da quella netta sensazione di desiderio che i seni di una donna conoscono bene. Iniziò a muovere la lingua cercando l'altra, ma lei gliela negò. Scese invece sul collo, mentre le slacciava il gilet e le sollevava la maglietta. Camilla fece per allungare una mano sul viso di lei, ma lei la fermò.

-Devi solo lasciarmi fare- disse

La sua bocca corse avidamente sul seno di Camilla, senza levarle il reggiseno, mentre una mano apriva la zip dei jeans e accarezzava lentamente la schiena, i fianchi, la pancia. I capezzoli erano turgidi, vette di cattedrali che aspettavano solo l'urlo del cielo. Le sollevò il reggiseno e succhiò avidamente prima l'uno poi l'altro, mentre la mano iniziava a frugare sotto gli slip.

-Adesso accarezzati i seni- le sospirò- ma prima.... - e così dicendo, le passò la lingua sull'ombelico e poi andò a cogliere il nettare della sua bocca, un bacio infuocato, esigente, che nulla voleva lasciare imperlustrato, piccoli morsi sulle labbra, lingue che si assaporavano, piccole serpi che si contorcevano e si aggrovigliavano. La mano di lei sentiva negli slip di Camilla i fremiti di un piccolo orgasmo. Staccò la bocca dalla bocca e ripercorse il seno, il ventre, andando a soffermarsi sugli slip, con le labbra spalancate riscaldava e degustava quella soffice nicchia, mentre Camilla cominciò a sollecitare i capezzoli. Le tirò giù jeans e slip e s'infilò nei morbidi e succosi meandri dell'amore primordiale, lentamente crescendo come la bacchetta di un direttore d'orchestra che si esalta, si enfatizza finché ogni strumento raggiunge l'apice delle note trascritte. Così la lingua di lei e il corpo di Camilla ritmicamente innalzavano il suono sino al raggiungimento del trionfo finale, accompagnato dall'acuto dell'artista. Camilla si lasciò andare sfiancata.

-Siamo quasi alla fermata. Ricomponiti- E se ne andò.

Frettolosamente si ricompose e si avviò alla scuola. Dentro di lei un tumulto sino ad allora sconosciuto. Le ore non passavano mai. Ritrovarla al rientro sul treno sarebbe stato magnifico, ma non ci sperava, avrebbe atteso la mattina dopo. A casa non faceva che pensare a lei, ogni tanto si accarezzava i seni e passava la mano sugli slip, come a ricordare quei momenti. Vinse la tentazione di masturbarsi, avrebbe atteso l'indomani.

La musica del cellulare la scosse. Era Renato, il suo compagno: -amore, alle 19. 00 sono a casa. Ho una voglia pazzesca di te-

-si, amore … -

-che hai? Ti sento strana-

-nulla, dai … solo un po' stanca. A dopo. Ti amo-

Ma la sera si negò .... era come se volesse che nulla contaminasse quel rapporto, che le procurava sensazioni contrastanti e devastanti: piacere, vergogna, desiderio, sensi di colpa … passione.

La mattina successiva, come al solito, alle 6. 30 era sul treno. Soliti jeans, maglietta e gilet. Ma oggi non lesse giornali, non ripassò la lezione …. stette in attesa, solo in ansiosa e trepidante attesa. Lei avrebbe aperto la porta tra i vagoni tra poco. Guardava fuori dal finestrino e sbirciava. Eccola! Finalmente!

Nooooooooo …. un uomo! Due baffoni e una prominente pancia. Dov'era lei?

-biglietto prego-

gli porse l'abbonamento

-mi scusi … sa dirmi se la sua collega di ieri mattina ha per caso cambiato turno?-

Il controllore la guardò: -signorina, forse lei ha sbagliato treno!-

.no no … glielo assicuro-

-allora non so di che collega parli, questa settimana sono di turno io e ieri mattina a quest'ora non sono passato, né io né nessuno-

Le restituì l'abbonamento e si allontanò.

Tornò indietro e la fissò per due secondi:

-Quella foto non le rende giustizia-

E sparì.


Maria Carmela Dettori 66 21/04/2014 18:46 35178

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

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bel racconto, con il ritmo adeguato ()



Ritratto di Maria Carmela Dettori 66:
Maria Carmela Dettori 66
 I suoi 5 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Il treno (21/04/2014)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Imperfetta (03/08/2014)

Il racconto più letto:
 
Il treno (21/04/2014, 35179 letture)


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