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Un'insolita lezione di scienze

Ragazzi
- Oh oh ragazzi ragazzi, la prof, arriva la prof. occhio occhio sta entrando!
Disse Massimino, agitatissimo.
In tre secondi tutti seduti. Non era conveniente con la prof. di scienze farsi trovare in piedi sui banchi a tirarsi la carta o a scattare foto con il cellulare. Non lo era affatto. Quella era capace di fartela pagare all’ infinito.
Buongiooorno ragazzi!
(sorriso a 360 gradi, e mezzo)
- Che bella giornata fuori! E che sole … è primavera e ho pensato di farvi fare un bel compito in classe a sorpresa!
Un silenzio improvviso e anomalo scese nella classe. La prof. di scienze sempre si era sempre vestita in tailleur, seria seria, e vederla entrare in classe tutta strana, ma strana forte, aveva scioccato tutti. Un paio di jeans chiari con tante cuciture, a vita bassa e bottoncini che erano una “ figata”, scarpe da ginnastica alte, color jeans tendenti al violetto, aveva una t- shirt nera di maglina morbida che lasciava trasparire le sue forme. Un girocollo d’ oro, fine fine, che brillava come i suoi occhi, strani ripeto strani, i capelli erano insolitamente sciolti e aveva una pettinatura sbarazzina un taglio di quelli spettinati ma ondeggiavano soffici assieme ai suoi movimenti. Strani anche quelli. E da mora che era, adesso aveva riflessi color rame. Era ancora una bella donna lei, nonostante i suoi 50 anni. Sopra aveva una giacchetta rosa intenso. Era davvero luminosa.
"Rosa ho detto rosa ma che diavolo succede, che festa è oggi, che … Rosa! sempre tutta grigia e marrone e spenta oggi? Rosa … C’è dello strano nell’ aria oggi. Non può essere. Pensai io, seduta infondo all’ ultimo banco, a bocca aperta."
- Allora ragazzi!
Ripeté sempre sorridente. Parlava tutta esclamativa. Mah! Strana …
- Pensavo di farvi fare un compito in classe a sorpresa stamattina. Ah! Nooo scusate è già mezzogiorno hihihihi
Rise con la mano davanti alla bocca un po’ stile sciocchina.
"Che strana la prof. oggi … pensai di nuovo io. Strana troppo strana."
- Scrivete su! Pronti? Dettò, sempre col sorrisetto:
Quando il cervello pensa troppo, fa male - Punto! - Quando il cuore batte forte fa bene - Punto! - Se il cuore lo fermiamo ragionando fa un male assurdo, anche alla mente stessa - Punto! - Se invece la ragione cede al cuore, stiamo da dio! - Punto!
- Ci siete?
Tutti in coro: Sì prof.!
e altri due tre sì che arrivarono fuori dal coro, per esempio anch’ io:
- Sì!
- sì
- s ..
- Allora scrivete la domanda. A quale dei due e meglio dare retta? Avete 1 ora e 30’ per finire!
Dopo un’ ora, alle 13: 00, la prof. era diventata ansiosa, quasi pallida, nervosa agitava il piede sotto la cattedra, si alzava guardava dalla finestra, di tanto in tanto chiedeva:
- Bene. A che punto siete?!
Poi si sedeva di nuovo, calma 2 minuti e di nuovo, il piedino sotto, si guardava allo specchietto e lo rimetteva nella borsa. Ancora si alzava, la finestra, la domanda, e si sedeva.
Strana … troppo strana …
Gli sguardi in classe, il silenzio che caricava, caricava, e caricava, come se fosse uno di quei silenzi che precedono un’ esplosione, un tuono. Era come se stesse per arrivare “ qualcosa” di improvviso e questo “ qualcosa” stesse risucchiando tutti i rumori fino al più piccino, per poi poter esplodere più forte che mai, e lei che da tutta allegra e luminosa, serena, stava diventando un’ iperattiva in catene, un cavallo selvaggio chiuso in un recinto, un toro che scalpita per scrollarsi di dosso un domatore, era come se lei sentisse quel “ qualcosa” lì, arrivare da dentro e lo stesse trattenendo nervosamente, alzandosi, distraendosi, agitando il piede.
Ad un certo punto si alzò e velocemente esplose il “ qualcosa”.
Successe tutto nel giro di 6 secondi:
(2 secondi)
- Beh scusate! Io so già a cosa dar retta, e devo fare presto altrimenti partirà! Dovete finire da soli e … forse, domani ci rivedremo e ritirerò i compiti fatti!
(1 secondo)
Tutti in coro:
- Ma come for ..?
… e i soliti due tre in ritardo:
- ma c …
- ma …
- m..
(3 secondi)
- Ragazzi io vado giù al bar! Se la Preside viene in classe ditele che sono in bagno! Mi sta aspettando il prof. di filosofia (sorrisetto da ebete) e … devo correre! A voi la scelta! Vi voglio beneeee eee ee e … aw …
E fuggì, saltellando leggiadra …


Maria Antonietta Calabrese 08/08/2014 10:33 1282

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«Immaginazione»

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Immaginazione che può tendere alla realtà... (Antonio Terracciano)



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Maria Antonietta Calabrese
 I suoi 8 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Un'insolita lezione di scienze (08/08/2014)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Chissà (11/10/2014)

Una proposta:
 
La notte (18/08/2014)

Il racconto più letto:
 
Forse (09/08/2014, 1339 letture)


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