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Questo racconto è inserito in:
 Parte 8 della raccolta "Le visioni oniriche della speranza " di Annamaria Gennaioli (13 racconti)
 Racconti che si susseguono tra passato e presente per innescare un futuro

Ordinaria arroganza

Sociale e Cronaca

Passeggiando per le strade secondarie di una civile cittadina, dove tutto scorre e la tranquillità scandisce i giorni,
forse l’ apparenza inganna anche in questi luoghi dove i giovani ci sono, ma in minoranza, gli adulti pieni di nostalgici ricordi e nel dire comune di "quando si stava meglio quando si stava peggio"..
Questo detto che accompagna tutti o quasi, chi scrive non ricorda molto bene quei periodi, anzi preferisce sempre il presente e il futuro, anche se angoli oscuri si fanno sempre più minacciosi..
Ma che dire, in tutti i periodi storici ci sono stati i periodi bui, e il popolo non contava nulla, pieno d'ignoranza e l’ arroganza era condivisa, ad eccezione di cuori semplici e puri che si prodigavano sempre in favore di tutti ma non facevano molto chiasso, rimanevano invisibili.
Ritornando al camminare quotidiano che alla differenza di ieri, oggi si cammina per smaltire grassi accumulati, oppure per muoversi un poco all’ aria aperta senza andare come tanti in chiuse palestre a fare movimento, che per arrivare spesso vanno in macchina e poi lavorano nelle discipline scelte..
Lungo il percorso, in questa strada anche se secondaria il traffico non manca, l’ asfalto logoro, si intravede in alcuni punti la ghiaia e il resto è contornato da buche, l’ incontro, con un signore di mezza età, forse 40 anni portati mali, un grembiule blu e un odore forte, forse un solvente, lui andava in senso inverso, proseguendo, la puzza si fa sempre più forte e, davanti ad una casa, dalla parte opposta dell’ abitazione c’ e’ una Ape parcheggiata, un veicolo che stava perdendo abbondantemente benzina, senza nessun triangolo che segnalasse il pericolo, con il traffico che al giorno d’ oggi, (anche in periodi passati), buttare roba dal finestrino è abitudine sovente, ho pensato subito ai mozziconi di sigaretta..
Ho suonato alla casa, s’ intravedeva dal cancello una specie di officina, venuto fuori il meccanico, ho segnalato che davanti incustodita c’ era un'ape che perdeva carburante.
Subito è intervenuto, ha messo sotto la perdita un contenitore di plastica, poi cercava di chiudere il flusso, l’ ape era aperta e aveva anche un carico e tutto coperto dal un tendone, non si intravvedeva nulla.
Nel frattempo ricordandomi dell’ uomo vestito di blu, sono tornata indietro, poco sopra c’ e’ un piccolo Cimitero, infatti dal cancello d' ingresso ho intravisto l’ uomo blu, con un altro uomo, questo vestito di verde . più anziano, forse un 70 anni ed erano intenti a murare una tomba..
Non entrando dentro, rimanendo all'ingresso, ho chiesto se l’ ape era la loro, annuendo volevano sapere il perché? la risposta:
< L’ ape perde benzina, e il liquido ha fatto una lunga striscia>, loro mi hanno risposto che erano al corrente, dovevano finire il lavoro e di pensare ai cavoli miei, tutto con arroganza e maleducazione al cubo, che ero una ficcanaso e giù anche bestemmie, ho fatto notare il luogo sacro, e loro incuranti mi hanno ancora aggredito, molto di più l'anziano, allora ho fatto presente che avrei chiamavo i carabinieri, non gli importava nulla, sempre ingiurie e male parole, sono venuta via..
Tornata all’ape ho chiamato i carabinieri spiegando l'accaduto, dopo un po' e’ venuto l’ uomo blu, di nuovo ingiurie verso di me, non ero sola c’ era anche il meccanico che non ha detto nulla, di sicuro lo ha aiutato ad accomodare l’ ape, infatti dopo li ho visti passare sia il padre che il figlio con il veicolo e vedendomi hanno continuato le imprecazioni e gesti poco belli ..
Sono arrivate le forze dell’ ordine, raccontato il tutto , sono andati a cercare questi uomini incivili, ritornati di nuovo dicendomi se volevo fare la denuncia e la querela verso di loro, ho detto di no, non ne valeva la pena.
Pensavo alle parole che hanno detto e che mi hanno detto, e precisato, potevano dire lo stesso di me .. la loro parola valeva quando la mia, anzi di più avevano la testimonianza l'uno dell'altro.
L'arroganza a questi livelli non è bella, se cerchi di fare il tuo dovere, sei bistrattata, oppure inascoltata, certo lo sbaglio e’ stato mio, non dovevo andare a cercare la persona, ma chiamare subito le forze dell’ ordine e lasciare a loro il bandolo della matassa..
Oggi, come ieri e come sempre, la prepotenza e’ la stessa e l’ ignoranza dilaga, le regole non si rispettano, meglio prevenire che curare, invece si preferisce curare e così tutti traggono profitto da un accaduto anche se all’ apparenza sembra innocuo, le conseguenze a volte sono imprevedibili..
Allora che fare, che dire, si stava meglio quando si stava peggio?, non credo, dipende solo da noi essere civili ed educare i figli verso il rispetto dell’ altro e non creare dei mostri che poi si rivoltano anche verso chi li ha educati a quel modo..
Andare avanti e cercare di non vedere non va bene uguale, l'ignavia non fa per me, devo sempre dire quando qualcosa non va, come spesso accade nei supermercati o negozi, osservare le persone adulte, palpare il tutto senza guanti, anche qui, quando ho fatto notare, molti hanno sempre risposto male..le migliori erano di pensare ai cavoli miei..
Siamo una società che guarda solo ai soldi, anche chi deve sorvegliare e fare rispettare tali regole ha una certa tolleranza per non perdere il cliente, non sono molte le persone che brontolano, se perdono me ,il danno e’ minore.....Poi per non parlare dei parcheggi.....
Un giorno di arroganza ordinaria..


Annamaria Gennaioli 15/10/2014 00:22 1048

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«Spesso ci comportiamo come esseri impulsivi e arroganti, senza badare alle conseguenze, la fortuna non sempre ci assiste...»

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