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Tendenze

Sociale e Cronaca

Mi piace osservare intorno a me questo mondo che cambia.

Ogni giorno trovo qualcosa di diverso da come io ero abituata a vedere ... Lavori che scompaiono mentre intorno la città si spoglia di luci e di persone ..Negozi con le saracinesche abbassate dove un tempo era un fiorire di passi: il profumo fresco del pane, con il sacchetto che quando lo aprivi e ci tuffavi il naso era come un tesoro prezioso da portare a casa che avrebbe fatto parte della cena.

Oggi mi scopro anche io a comprarlo una sola volta alla settimana e a congelarlo. Perchè? Eppure quei pochi passi dentro a un negozio profumato di buono non mi rovinerebbero la giornata.

I negozi di alimentari, dove un tempo compravi il latte fresco o il prosciutto, frutto di tante merende o pasti veloci..

No, oggi si parla male degli insaccati, dei conservanti, e il latte fa male, dicono, perchè le mucche mangiano erba piena di pesticidi. Inoltre, dicono, siamo gli unici esseri viventi che consumano il latte mentre gli animali lo bevono solo da cuccioli... Così, anche io ho iniziato a bere il latte di soia, negando a me stessa che tutto quanto si spacci per bio in realtà cresce in terre distrutte da rifiuti e discariche sotterranee, bagnati da piogge acide.

Mi fermavo spesso dal giornalaio da ragazza, e guardavo i titoli di fotoromanzi o testate rosa popolati delle protagoniste della mia adolescenza: dalla principessa Carolina di Monaco così bella e radiosa fino a quando ha avuto accanto il suo Stefano, a Madonna che cantava le canzoni che ascoltavo via cd o registravo sulle mie cassette delle quali si sfilavano sempre i nastri..

Oggi i giornalai sono così così pochi.. Sempre al supermercato, scelgo frettolosamente un giornale, lo guardo e lo ripongo al suo posto, perchè le stesse notizie scorrono via smartphone, e anche la carta stampata che adoravo annusare quando compravo i miei libri nuovi è stata sostituita da Ebooks.

Tutto oggi scorre attraverso un etere che funziona attraverso onde wi- fi, e queste onde che ci circondano cosa provocheranno nell'uomo? Non si cerca più la spiaggia con ombrelloni distanti ma quella col servizio wi- fi, perchè anche le onde del mare annoiano e si preferisce scorrere implacabilmente lo schermo pieno di colori e notizie dove tutti sorridono e nessuno vede passare il tempo.

Le nostre foto, che un tempo facevamo fermi dal fotografo per poi portarle per i documenti di identità, sono di un simil giallo che copre le nostre imperfezioni. Siamo tutti giovani e con un colorito splendente, i raggi di un sole virtuale ci ringiovaniscono e cancellano i segni del tempo.

Il tempo, dove è il tempo? La mia giovinezza continua ed entrando in un negozio, tutti questi negozi di questi templi commerciali che cambiano di nome ma che offrono tutti la stessa merce e poca qualità, mi scopro a cercare indumenti che mi facciano sembrare sempre una ragazza. Poi li provo e mi viene in mente mia madre alla mia età, la sua serenità e il suo procedere dolcemente verso i 50 anni.

Poso il capo dove l'ho trovato ed esco, dicendo a me stessa che nonostante non sia bello invecchiare, non posso pormi come una giovane di 20 anni con i jeans strappati o con magliette aderenti e poco traspiranti. Mi osservo camminare dalle vetrine dei negozi e spesso mia madre, che mi cammina accanto nel suo mondo assente, e che cerco di trattenere ravvivando di presenza e amore, mi sembra più collocata di me: lei non ha tendenze, lei è. Chi sono io in questo mondo di extension, seni finti e eterna giovinezza? Quanti anni ho? Quanti ne ha la mia anima?

Dove è la mia tendenza? Invecchiare è un lusso ormai, e mi chiedo spesso perchè gli anziani che incontro al supermercato alle 8 del mattino siano tutti così arrabbiati e incattiviti.

Perchè non diano più la precedenza e non sorridano, perchè anche in auto siano così violenti verbalmente, se sono riusciti ad arrivarci a quella età.

Se sono presenti ed autosufficienti.

Litigo col destino e mi accade spesso, mentre sempre osservo.

Poi mi immergo in letture che ricerco per riempire questo tempo di qualcosa che dia un significato e mi riempia di bellezza e cerco poesie per la mia paginetta....entro nei profili tumblr o instagram e trovo ragazze ..Ragazze carine, che dotate certamente dell'ultimo modello di cellulare /iphone, e avvalendosi delle foto che fanno a tutto (dalla tazzina del caffè, alle scarpe, al reggiseno sapientemente fotografato ad effetto vedo- non vedo, ai cieli rossi di posti di villeggiatura, alle poesie che trovano, a tutto quanto le colpisce) mostrano a chi le guarda un viso che non sorride mai e frasi tristi, frasi nelle quali cercano se stesse, frasi che sanno di vuoto interiore eppure non manca loro l'ultimo paio di scarpe da sfoggiare e nemmeno il denaro per bere interminabili aperitivi che finiranno nella bacheca facebook o nella raccolta pubblica instagram perchè avere seguaci significa essere amati e avere personalità...

Mi soffermo su questi volti, mi sono imbattuta nelle foto molto belle di Laura Makabresku, la ragazza di Cracovia che è diventata famosa per fotografare uccelli e cerbiatti morti, e se stessa fotografata in svariati morti come se fosse morta.

Le sfumature opache ad hoc, i capelli lunghi e fluttuanti mentre osserva il cimitero di lapidi nere tipiche del suo paese, i boschi nebbiosi e il suo volto pallido e i vari graffi che si infligge lesionando la sua pelle dalla quale si intravedono ossa sporgenti.

Un mito, milioni di fans attratti da questa patologia in vendita, oggi si fotografa la propria depressione e la si vende, si ha la tendenza a seguire personaggi tormentati anzichè ricercare la gioia di un sorriso.

Il culto della sofferenza in una società che ha in sè il vuoto, dove si preferisce fotografare anzichè vivere, e lanciare messaggi allarmanti o ad effetto anzichè parlare con qualcuno.

Il campanello di casa di un amico che viene a chiamarci è stato sostituito dal bip di whatsapp dove scorrono filmati e audio di una vita che passa prima attraverso una forma digitale e poi arriva agli occhi o all'udito.

Tutto è tradotto e filtrato da un monitor/telefono, da una telecamera o registrazione, la nostra vita scorre attraverso immagini che propinano colori che non esistono e volti che non hanno età.

Siamo sempre in onda su una vita che tutti possono vedere ma a questo pubblico che ci osserva offriamo solo una scena che ci conviene, quella perfetta e smagliante anche il nostro sguardo è sofferente di un male silenzioso che non ha nome perchè bussa a un vuoto di spettatori silenti e indifferenti.

Un click solo per guardare foto, un click per far passare il tempo, per riempirci degli affari degli altri senza in realtà provare interesse per loro.

Un parlare attraverso condivisioni di citazioni o articoli, materiale altrui che usiamo per consumo nostro.

Ma noi, la nostra anima il nostro vero sentire, dove sono?

A chi stiamo gridando digitando compulsivamente tasti che sporcano i display di iphone coperti da gadgets che trasmettono uno stato d'animo che non è nostro, cosa stiamo comprando mentre entriamo in amazon, quale spesa facciamo se non tocchiamo le verdure e ci arriva il camion sotto casa con la spesa fatta, quale amore sentiamo se mandiamo messaggi a sconosciuti playboy senza volto che fanno innamorare donne sole attraverso video altrui abilmente pubblicati nelle bacheche del silenzio?

Quanta infermità esiste dietro questa finestra che si chiama mondo reale sul quale camminiamo e restiamo collegati anche attraversando la strada e mangiando una pizza?

Quando vuoto c'è dietro queste tendenze di sentimenti trafugati al vero?


andena tatiana 13/05/2016 12:19 996

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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