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Il bilancio di un uomo

Amore

Oggi... mi ritrovo a fare un bilancio della mia vita e capire i motivi per cui oggi... mi ritrovo... da solo!
Non è un lavoro semplice fare i bilanci... a maggior ragione se si tratta della propria vita!
A 20 anni ero un bel ragazzo e con già qualche storiella alle spalle, nulla di importante però!
Non avevo neanche bisogno di cercarle, si proponevano da sole e così dopo un po' mi seccavo e puntualmente le... abbandonavo!
La mia prima storia "importante" arrivò a 23 anni: ero in un ristorante, con una ragazza, per mangiare una pizza quando incontrai due occhi azzurri come il mare che aspettavano una risposta da me...
- Allora? Mi dice cosa posso ordinare per lei?
Era la cameriera del ristorante...
La ragazza che era con me, infastidita dal mio comportamento, alzò i tacchi e andò via brontolando qualcosa...
Ero letteralmente ipnotizzato dai suoi occhi, non mi era mai successa una cosa simile finora...
- Ho da servire altri tavoli, se non mi risponde... vado via!
- No, no... mi porti una 4 formaggi e una birra...
Ero incantato dalla sua figura: aveva un grembiulino bianco che le cingeva la vita molto sottile e lasciava intravedere dei fianchi armoniosi come il resto del corpo; capelli lunghi legati a coda molto alta, che lasciavano libero il bellissimo viso, con due straordinari occhi azzurri e una bocca carnosa quanto basta per desiderare di baciarla...
Non le staccavo gli occhi da dosso, non mi era proprio possibile... non ci riuscivo... la seguivo da un tavolo all'altro senza tregua...
La vidi arrivare con la mia 4 formaggi e la birra... naturalmente la guardai estasiato...
- Non mi guardi così insistentemente, mi imbarazza...
- Può sedersi un po' con me?
- Ma...è pazzo? Io sto lavorando!
- Le devo parlare assolutamente...
Per risposta andò via senza altre parole...
Mangiai la pizza molto lentamente, pregustando ancora i suoi movimenti tra i tavoli e me ne andai malvolentieri...
Da quel giorno andai a mangiare la pizza quasi ogni sera, da solo; le altre ragazze non mi interessavano più, erano diventate insignificanti... sotto tutti gli aspetti!
Una sera, andai per la solita pizza e incontrai subito i suoi occhi pieni di lacrime... sembravano un lago che stava per straripare!
Istintivamente la presi per un braccio, la portai fuori donandole un fazzoletto.
La guardai fissa negli occhi chiedendole una spiegazione senza parlare...
- Mi ha licenziata! Il motivo? Non voglio sottostare alle sue avances come l'altra ragazza...
Volevo andare dentro a fare quattro chiacchiere con quell'essere immondo, ma lei mi trattenne dicendomi che non ne valeva la pena.
Mi proposi per accompagnarla a casa e accettò senza indugiare...
Restammo in macchina a parlare per ore.
Il tempo si era fermato per noi... per il nostro candido piacere di guardarci negli occhi e perderci oltre l'infinito mondo dell'amore...
Si, ci stavamo innamorando!
Era sempre troppo presto, ritardavamo sempre di altri cinque minuti, e poi altri cinque e altri cinque...
Erano le tre di notte quando la salutai...
Tornando a casa mi sentivo l'uomo più felice del mondo: il cuore mi scoppiava nel petto e la bocca aperta con un sorriso a trentadue denti... non era capace a chiudersi...
La notte non riuscii a dormire, il pensiero tornava ripetutamente a lei, ai suoi occhi, alla sua bocca, alla sua voce e alla sua delicata dolcezza...
Aveva trovato lavoro presso un altro ristorante e ogni sera nell'accompagnarla a casa ritornava la magia del primo giorno...
Ancora... non l'avevo neanche baciata, lei voleva aspettare un po', e stranamente quell'attesa acuiva in modo spasmodico il desiderio di entrambi: le sue mani tremanti si intrecciavano con le mie e i suoi occhi con i miei in un vortice di sensazioni mai provate!
Il mio datore di lavoro mi annuncio' il trasferimento a 500 km di distanza dal paese e per me..e..per lei... una sofferenza indicibile.
Quella sera... nel salutarla... avvicinai la mia bocca alla sua...
morbida e suadente...
Sensazione mai più provata nella mia vita: gioia e dolore nello stesso tempo...
Una forza come una calamita non ci faceva staccare da quell'abbraccio...
Le proposi di andare a casa mia e di stare ancora un po' con me, invece passammo tutta la notte insieme e amai dolcemente e delicatamente quel corpo che non era mai stato di nessuno...
Il nuovo lavoro era molto impegnativo e riuscivo a tornare ogni 15 giorni per poi ripartire dopo due giorni intensi d'amore...
Andava tutto bene nonostante la lontananza e le difficoltà sempre maggiori per avere a disposizione quei "due giorni"...
Ma la vita a volte prende pieghe diverse, ti ritrovi in situazioni e sensazioni che non ti aspetti di affrontare e a volte può rovinare anche un grande amore come era il mio per lei...
Quella sera ero felice...
In tasca avevo un anello che dovevo regalare alla mia donna e non vedevo l'ora di vedere la sua espressione meravigliata!
La vidi arrivare con una strana luce negli occhi: non avevo mai visto quella luce nei suoi occhi...
Mi abbracciò e..
- Amore... devo dirti una cosa importantissima...
- Anche io, ma... parla prima tu...
Non poteva essere qualcosa di spiacevole pensai... aveva un viso radioso!
- Aspettiamo un bambino!
Un bambino? Nooooo, non ero pronto per essere padre, non volevo essere padre...
Le mani stringevano la scatoletta che avevo nella giacca così forte da spaccarla e sicuramente l'espressione del mio viso non poteva essere rassicurante...
- Amore... cosa c'è? Non dici nulla? Non sei contento anche tu? Dai... dimmi qualcosa...
- Io... Non voglio un bambino ora... Non è il momento...
Vidi il suo viso trasformarsi in un'espressione di dolore e senza versare una lacrima e senza dire una parola, si giro' e spari' lasciandomi da solo con l'anello che... non le avevo più dato!
Tornai a casa distrutto e incapace di prendere l'unica decisione possibile e giusta del momento: quella di assumermi tutte le responsabilità!
Codardo! Ero codardo!
L'unica cosa che sapevo era che non volevo essere padre!
Cercai addirittura di convincerla ad abortire: avrei sistemato tutto io e saremmo ritornati a stare di nuovo bene come prima... le avrei dato l'anello e prima o dopo ci saremmo sposati, con i tempi giusti, senza fretta!
Ma lei... non rispose più neanche al telefono.
Quando tornai dopo i quindici giorni soliti, lei era andata via, senza lasciare indirizzo...
Ormai non tornavo più ogni 15 giorni, non aveva senso e la mia vita riprese come a 20 anni: tra una gonna e un'altra gonna, cercando di divertirmi e di passare la vita senza problemi!
Passò qualche anno e una sera, mentre ero ad una festa di compleanno della mia ultima fiamma, conobbi la ragazza di un suo amico.
Aveva due occhioni tristi e non parlava quasi mai: se doveva rispondere chiedeva il permesso con gli occhi al suo ragazzo.
Mi turbo' molto tutto questo e alla fine della festa li seguii per vedere dove andavano...
Il giorno dopo mi appostai vicino casa con la speranza di incontrarla...
L'attesa non fu vana, la seguii per far finta di incontrarla per caso
- Ciao, ti ricordi di me? Ci siamo visti ieri sera alla festa di compleanno.
Si guardava intorno impaurita e mi rispose in modo impacciato
- Si... certo mi ricordo, ma devo correre... sono in ritardo...
Quella tristezza che leggevo negli occhi mi ricordò la disperazione dell'unica donna che avevo amato...
- perché sei così timorosa? Non devi aver paura... ci sono io qui con te...
- Non conosci il mio ragazzo, se mi vede parlare con qualcuno impazzisce e sono guai... vai via... vai via...
- Adesso si, vado via, ma ci rivedremo presto e non dovrai più avere paura...
Per motivi diversi, ma anche lei era distrutta per colpa di un uomo...
Avevo studiato il modo per vederci di nascosto un'ora quasi ogni giorno, ma dovevamo stare molto attenti...
L'amavo? Non lo so se fosse proprio amore... stavo bene con lei e i suoi occhi mi ricordavano altri occhi mai dimenticati...
Andammo avanti così per diversi mesi, sino a quella sera in cui non si presento' all'appuntamento.
Mi sembrava strano e mi avvicinai vicino casa sua con la speranza di capirci qualcosa.
C'era un mucchio di gente... carabinieri... ambulanza... cosa succedeva?
Freneticamente cercai di avvicinarmi il più possibile e... la vidi lì per terra... esanime...
Il vociare della gente mi risuonava in testa: "si sapeva, si sapeva che prima o poi sarebbe successo... povera ragazza ".
E io? Che ruolo avevo in questa faccenda? Aveva scoperto qualcosa? Ero io la causa?
Io... ma che uomo ero io? Ero un uomo non degno di essere chiamato tale!
Avevo perso l'amore della donna che amavo e da qualche parte avevo un figlio che non poteva pronunciare il nome "papà"!
Questi pensieri cominciarono a torturarmi, forse stavo diventando la persona adulta e matura che avrei dovuto essere anni prima...
Mio figlio... Avrebbe dovuto avere 5 anni, chissà com'era, avevo bisogno di vederlo, di sapere tutto di lui...
Mi precipitai al paese per cercare notizie, ero pronto a smuovere il mondo per trovarli, ma non ci fu bisogno: la vidi, bella come il sole a sbattere i tappeti dal balcone di casa sua.
Mi vide anche lei e si precipitò a fermarmi nel caso avessi voluto vedere il bambino...
- Cosa ci fai qui? Non ti permettere ad avvicinarti al bambino, non deve soffrire anche lui...
Aveva sempre quegli occhi magnetici che mi fecero innamorare...
- Inutile dirti che ho capito tante cose, inutile dirti che non ho mai smesso di amarti, inutile dirti che....
- Si! Inutile!
Me ne andai frustrato ma non disperato: avevo visto una luce nei suoi occhi... somigliava molto alla luce dell'amore..
Il bilancio che ho fatto della mia vita è pieno di errori, di paure e insensibilità! A volte è troppo tardi riparare e non si può tornare indietro a riprendere la propria vita... A volte... forse...
Oggi mi ritrovo qui... ad aspettare di incontrare per la prima volta mio figlio!
Ho portato l'anello con me e lo stringo così tanto che rischio di rompere di nuovo l'involucro...


Anna Maria Peluso 31/08/2016 00:12 968

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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