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Amore



Erano bambini, lei gracile, bionda, piena di riccioli, e un nasino grazioso all’ insù, ma con un caratterino pestifero: guai a contraddirla, guai a non fare quello che voleva lei, perchè cadeva giù il mondo... Lui invece era pienotto, non grasso però, robusto, ecco la definizione giusta, capelli nerissimi, pieno di riccioli anche lui, e un dolcissimo sorriso sempre stampato sul suo bel viso buono, lui la accontentava sempre, le diceva sempre di si, era pronto a sacrificarsi e rinunciare a fare qualcosa che gli piaceva, pur di vederla contenta e di non farla arrabbiare.

Ogni giorno s’ incontravano, dopo la scuola, vivevano in due case vicinissime, lui era due anni più avanti, e l’ aiutava anche a fare i compiti, facevano merenda, poi come sempre andavano a camminare per un parco pieno di alberi e panchine, con laghetti artificiali, e fiori bellissimi. Le giornate trascorrevano veloci, e le stagioni si alternavano, vedendoli di volta in volta a correre in mezzo ai prati, oppure a tirarsi palle di neve, e a Natale avevano l’ abitudine di andare a cercare delle pigne, per fare adobbi natalizi con rami di pino, e portarli di casa in casa per venderli a pochi centesimi...

Gli anni passavano, e nemmeno se ne accorgevano che erano diventati due ragazzi stupendi, lei alta e snella, bellissima, portava i capelli sciolti che le incorniciavano il viso delicato, non aveva piu i riccioli sulla fronte, ma una graziosa frangetta che la rendeva ancora più carina, gli occhi verdi come smeraldi, che avrebbero fatto impazzire qualsiasi ragazzo se li avessero guardati, ma non a Federico, che la conosceva talmente bene, che sapeva a memoria ogni piccolo dettaglio del suo viso, e che non si rendeva nemmeno conto della bellissima ragazza che aveva a fianco, e lo stesso succedeva a Mariangela, quel ragazzo pienotto, ora andava in palestra e aveva un fisico mozzafiato, occhi neri profondi, e capelli neri con due riccioli che gli cadevano a un lato.

...Studiavano al liceo, e non si vedevano tutti i giorni come prima, ma ugualmente, vivendo così vicini, c’ erano mille occasioni per incontrarsi, raccontarsi le loro vicende e andare assieme a mangiarsi un bel gelato. Federico incominciò ad accorgersi che quando uscivano assieme i ragazzi si giravano a guardare Mariangela, alcuni se la mangiavano con gli occhi, e questo gli dava un non so che di fastidio, che nemmeno lui sapeva esattamente cosa fosse, ma di sicuro non era niente di gradevole.

Un pomeriggio, erano seduti ad un tavolino di una gelateria del centro, e un ragazzo grande e grosso in jeans passandole vicinissimo, la sfiorò apposta con il suo braccio mentre le diceva qualche cosa al orecchio a bassa voce. Mariangela arrossì di colpo, e questo non sfuggì a Federico, che si alzò immediatamente, raggiungendo il tipo coi jeans, e domandandogli che cosa stava cercando, lo prese per il collo della camicia con aria minacciosa.

Mariangela che aveva seguito la scena, si alzò anche lei, e prendendo Federico per un braccio, lo tirò con forza dicendogli di andare via, che lasciasse perdere. Federico diede retta a Mariangela, e uscirono dal locale immediatamente. Camminarono in silenzio per una decina di minuti, e alla fine Federico le chiese a Mariangela cosa le avesse detto quel tipo, da farla arrossire in quel modo, lei lo guardò come se lo vedesse per la prima volta, e vide un bel ragazzo che la guardava preoccupato, e anche geloso! Le venne quasi da ridere, e con un malizioso gesto molto femminile, gli rispose: "Tu, cosa pensi che mi abbia detto?" Lui la guardò con stupore e anche rabbia, come si permetteva di giocare con i suoi sentimenti? Le rispose molto arrabbiato che in fin dei conti non gli importava un bel niente!

Mariangela si fermò e si mise di fronte a lui, guardandolo seria seria negli occhi, e gli disse: "Se ti interessa veramente, te lo dico con molto piacere, altrimenti da oggi in poi non mi dovrai chiedere più niente!" Federico allora, fece una cosa che non avrebbe mai pensato di fare: La prese tra le braccia e la baciò, un bacio lunghissimo che Mariangela ricambiò con tutta se stessa. Erano sul marciapiedi, e la gente li guardava sorridendo, e pensavano alla loro gioventù. AH, l’ amore, che cosa meravigliosa....


franca merighi 42 05/03/2018 17:09 763

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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un racconto scorrevole, intenso, intriso (Adele Vincenti)

meraviglioso..Franca è scritto bene complimenti! (Adele Vincenti)

intriso di quotidianità..semplice amore di ragazzi (Adele Vincenti)

Racconto piaciuto! Grazie per i fiocchi ai testi. (Galante Arcangelo)



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franca merighi 42
 I suoi 78 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Era il 1942 (13/07/2017)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Tutti i fiori del mondo non basteranno (01/11/2023)

Una proposta:
 
Tutti i fiori del mondo non basteranno (31/10/2023)

Il racconto più letto:
 
Era il 1942 (13/07/2017, 1731 letture)


 Le poesie di franca merighi 42

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