E' quel sentore
che attanaglia
il pungolo che muove
i nostri passi
incerti naviganti
senza porto
passeggeri in un vento
di domande
è quella nebbia
a ottenebrare il senno
e voci mai sopite
che rombano le orecchie
arconti o galeotti
che liberano sogni
che terre ne' confini
distruggeranno mai
liberami-liberati
il soffio del tempo
è piuma,
senz'ancora nè ormeggi
e si veleggia a vista
con l'orizzonte aperto
agli occhi e al cuore.
[/i]
(Testo scritto con la collaborazione di questo autore di Scrivere poco conosciuto qui ma che ho avuto modo di apprezzare più approfonditamente altrove...la sua duttilità di stile ha reso il cambio di mano impercettibile...grazie di questo esperimento)