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Laboratorio => Gruppo di lettura => Topic aperto da: Maurizio Brancaleoni - Domenica 1 Luglio 2007, 11:41:43

Titolo: Salvatore Quasimodo
Inserito da: Maurizio Brancaleoni - Domenica 1 Luglio 2007, 11:41:43
ED E’ SUBITO SERA

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

IL MIO PAESE E' L'ITALIA

Più i giorni s'allontanano dispersi
e più ritornano nel cuore dei poeti.
Là i campi di Polonia, la piana di Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, là i reticolati
per la quarantena d'Israele,
il sangue tra i rifiuti, l'esantema torrido,
le catene di poveri già morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
là Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; là Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese è l'Italia, o nemico più straniero,
e io canto il suo popolo, e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.

Titolo: Re: Salvatore Quasimodo
Inserito da: Il Massimale - Venerdì 27 Luglio 2007, 12:59:54
Eh beh!..La prima è stupenda..una poesia ermetica!!!
Titolo: Re: Salvatore Quasimodo
Inserito da: Paolo Ursaia - Venerdì 17 Agosto 2007, 22:49:48
La prima è decisamente stupenda...piena di significati nel suo ermetismo. La seconda non la conoscevo...
Titolo: Re: Salvatore Quasimodo
Inserito da: Filippo Salvatore Ganci - Sabato 18 Agosto 2007, 15:44:51
 8)
Eccelse poesie !
 8)

Si nota subito l'alta Poesia di uno dei più grandi poeti

N.b.
Non conoscevo queste belle poesie
Grazie|
Titolo: Re: Salvatore Quasimodo
Inserito da: Alessandro Di Costa - Venerdì 11 Settembre 2009, 20:32:29
Entrambe molto belle!
Ma di Quasimodo preferisco "Alle fronde dei salici"
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
tra i morti abbandonati nelle piazze,
sull'erba di ghiaccio,
al lamento d'agnello dei fanciulli,
all'urlo nero della madre
che corre incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo.
Alle fronde dei salici
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
(scusate se la punteggiatura potrebbe non corrispondere all'originale, ma l'ho citata a memoria).
Titolo: Re: Salvatore Quasimodo
Inserito da: filippo arge - Sabato 10 Ottobre 2009, 01:41:47
Vorrei proporre questo testo tratto dalla raccolta "Ed è subito sera", il cui titolo è "SPECCHIO":
   
Ed ecco sul tronco
           si rompono gemme.
           un verde più nuovo dell'erba
           che il cuore riposa:
           il tronco pareva già morto,
           piegato sul botro.

           E tutto mi sa di miracolo;
           e sono quell'acqua di nube
           che oggi rispecchia nei fossi
           più azzurro il suo pezzo di cielo,
           quel verde che spacca la scorza
           che pure stanotte non c'era.

Titolo: Re: Salvatore Quasimodo
Inserito da: Marina Como - Sabato 10 Ottobre 2009, 16:14:23
 :-*  grazie, mi hai fatto rileggere una delle mie preferite!
Che dire oltre la grandezza delle immagini che "riflettono" l'introspezione!