Dinanzi allo specchio
lasciando cadere
ogni veste ed ogni artificio
sto nuda.
Discende lo sguardo
al pieno dei seni
ancora stillanti di latte
un fioco sorriso mi sfiora
e continuo...
il ventre...
il rosa del pube
una lacrima amara
d'acido atroce
mi segna la guancia
Lì, immoto rimane
il marchio
di un gelido istante
ogni punto di sutura
ha sigillato
il ricordo feroce
di un amplesso rubato
e quel che bocciolo
dai poeti è cantato
mi sembra soltanto
un mostro sboccato.
19.08.2007
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