Non me ne volere se non ho saputo cogliere appieno il senso della poesia, ma così l'ho letta... Un sorriso... "MOI"
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Frattali di speme
Proietto squarci di parole
senza suono
sulla via che percorre
il Dubbio
(Qui l’autrice indica l’alternare dei pensieri che vengono paragonati a “squarci di parole senza suono” perché appunto racchiusi nella mente. Pensieri che non seguono certezze ma dubbi)
Di certezze
esigue
mi rivesto
per stupirmi
(Le certezze, in effetti, sono minime, ma intensamente desiderate, ecco perché se ne riveste per stupirsi)
come appena sorta
al far del giorno
(Stupirsi come potrebbe essere lo stupore nello scorgere un nuovo giorno forse fatto di stupendi colori)
Incontro occhi
sbiaditi
di rimpianto
(Ma ecco che si scontra con la realtà, dove lo specchio della sua anima “occhi” non trovano appagamento ma solo desiderio inappagato)
Ragnatele sottili
dell'Inesistente
(Dsiderio che, per non averlo potuto vivere, diviene un intricato filo di ragnatela costruito sul nulla)
Membra staccate
dalla vita
Vagare di ectoplasmi
dietro sembianze di velluto
(Qui… entra in gioco l’interiorità… l’espressività dell’intimo che come ectoplasma a volte vive in una sorta di piacere che non sempre è veritiero (dietro sembianze di velluto) piacere che a volte ci si vuol dare ma non sempre corrisponde a realtà)
E orfana
rimembro gli antenati
della Valle d'Oro
e l'antico culto
che onorava l'Uomo...
(Ecco allora che nella solitudine ricorda le cose belle del passato)
Alla dignità perduta...
(Poi senza ritegno…)
Al silenzio
affido pensieri
all'ascolto dei suoni
della Notte
(lascia la mente vagare per carpire ciò che la Notte le ispira)
per ritrovar
frattali
di fiduciosa speme
(per ritrovare appunto quell’aggrovigliarsi di emozioni sperate)
e di astri
di imperturbabile bellezza
a risuonare forte...
(che pienamente sente)
Amore
(e che conducono all’Amore)