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Laboratorio => Acrostici => Topic aperto da: Benito Ciarlo - Venerdì 3 Ottobre 2008, 21:25:37
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L' ora non è feconda.
Infatti, che germoglia
Tra gli arbusti scheletrici?
Asperrima acrimonia!
L'aridità dei cuori
Inonda (ah! paradosso)
Anche i margini muti:
È cagna ch'oltre all'osso
Rifiuta il continuare.
Abbaia sì, non spolpa.
Zanne senza mordente,
Zanne senza futuro.
Immemore non vuole
Sostanza e linfa nuova:
Troppo cieca per chiedere
Aiuto alla sua storia
?
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Non credo affatto che la si possa
Oltraggiosamente definire razzista:
E' piuttosto a mio avviso
In cerca di una sua collocazione
Nazionalista in un momento in cui
Tutti sono
Ovunque proveniendo da
Luoghi diversi.
La cosa più preoccupante è che
Evitiamo di ammettere di aver paura del "non conosciuto"
Rintanandoci nella questione
Ahimé spinosa del razzismo.
Non capisco perché non vogliamo
Tendere la mano ad altre culture.
E non significa farle proprie, ma accettarle e rispettarle.
scusami non son capace di far acrostici poetici. cmq secondo me di fondo c'è una profonda ignoranza.
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Non capisco perché non vogliamo
Tendere la mano ad altre culture.
E non significa farle proprie, ma accettarle e rispettarle.
.....................secondo me di fondo c'è una profonda ignoranza.
Accettare la cultura altrui, rispettandone la diversità senza necessariamente condividerla o subirla è segno di civiltà. La civiltà, appunto, esigerebbe che gli altri rispettassero la nostra senza anteporre necessariamente i loro principi alle nostre scelte. In una parola:
Rispettare gli altrui convincimenti
E non deriderli, non frapporre veti,
Cercando di capire le ragioni,
Invece di produrre sbandamenti
Potrebbe fare meglio dei Decreti
Roboanti. Colloqui, non prigioni.
Ottimo poi sarebbe s'anche gli altri
Capissero le nostre tradizioni.
I nostri vecchi schemi sono scaltri:
Ti rispetto davver se mi rispetti,
Altrimenti son "musi" e non confetti!
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hai colto esattamente il mio pensiero ::)
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Accettare la cultura altrui, rispettandone la diversità senza necessariamente condividerla o subirla è segno di civiltà. La civiltà, appunto, esigerebbe che gli altri rispettassero la nostra senza anteporre necessariamente i loro principi alle nostre scelte. In una parola:
Rispettare gli altrui convincimenti
E non deriderli, non frapporre veti,
Cercando di capire le ragioni,
Invece di produrre sbandamenti
Potrebbe fare meglio dei Decreti
Roboanti. Colloqui, non prigioni.
Ottimo poi sarebbe s'anche gli altri
Capissero le nostre tradizioni.
I nostri vecchi schemi sono scaltri:
Ti rispetto davver se mi rispetti,
Altrimenti son "musi" e non confetti!
Perfettamente d'accordo...
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In fondo non si comprende
La ricchezza, la varietà
Di espressione...
Il diverso è diverso e basta.
Via da qui, via da qui!
Ecco quello che si pensa...
Resta soltanto un'assurda certezza di sé,
Solitudine accentuata da muta ignoranza.
Ognuno è speciale, ma questo non lo vedono.
Forse... un giorno.. i nostri figli
Avranno l'intelligenza e l'umanità
Per capire... per accettare
Anche chi non è come loro...
Usando la diversità per imparare,
Riuscendo a comprendere.
Adesso però tocca a noi.
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se avessimo davvero paura dei diversi
credo, rosalunare, cadremmo giù dal pero
ci sentiremmo persi; dovremmo ragionare
sulla diversità: è diverso chi uccide
però ha la faccia d'angelo, d'un angelo che ride,
e induce alla pietà. E' diverso chi ruba
però fa il finanziere e quando parla tuba
perciò diciamo è furbo. E' diverso il paniere
chiamato carovita per questo qui mi turbo
vorrei farla finita: a me non fa paura
chi viene da lontano, i colori non temo
ne trema la mia mano se tocco quella gialla
d'un malato, o putrida tremante d'un drogato
o flaccida del gay più trasandato.
Mi fan paura invece i diversi normali
quelli che con il calcolo allertano i giornali
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Mi fan paura invece i diversi normali
quelli che con il calcolo allertano i giornali
Su questo non potrei essere più d'accordo....
Ma non si può negare
che non tutti riescono a pensare
in questo modo maturo:
per questo hanno un atteggiamento duro.
A me fa paura il non voler capire,
se proprio te lo devo dire...
la gente che non ama
ma il contrario proclama.
Per me non esiste diversità...
ma solo interessante varietà
da cui imparare, scoprire...
con cui la vita arricchire.
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:D
E' no...
Qui
un
essere,
lo vedi,
lui non sarebbe
oppresso
chi lo
ha
espresso?
i
giornali,
incombono
ormai
roteando
nelle
assurdità
lecitamente
ipocrite
dicerie
imbellettate
come
ovvie
normalità
ovvero
pure
estrapolazioni...
resoconti
cianciaroni...
offerte
nelle
varie
incontestabili
necessarie
compostamente
equilibrate
ricerche di mercato
castrate all'
impossibile
spremono
intelligenza
acuta
come
offertorio
sociale
illibato
hihihihi... nota dell'autore: sono vent'anni che ho smesso di dare il mio "obolo" quotidiano ai giornali, perchè pensavo (ebbene, vent'anni fa ancora riuscivo a pensare! Che vi credete... sono stata intelligente anche io!) stavano tramando per farci diventare razzisti, dicendo "il tot per cento di italiani pensano che gli stranieri ci tolgono il lavoro... Ma... dov'è la notizia? (pensavo) Ma quanti sono gli stranieri che lavorano? E giù, a girare tutte le pagine, a girare tutte le testate (a dare le testate ai giornali ma qualcuno già le aveva comperate tutte)... NULLA! Non c'era... nulla... non ho mai saputo quanti erano, quanti lavoravano, che facevano gli stranieri in Italia venti anni fà! "Ma che sono scemi? proprio a noi? A noi italiani che siamo andati a rompere ovunque ed abbiamo sofferto, per questo e per il razzismo ricevuto? Ma sono scemi?... E... come rimanevo male quando nei bar sentivo: "gli stranieri però... perchè ci tolgono il lavoro" diamine! Ripetevano quello che riportava il quotidiano la mattina... ecco... forse in quell'occasione ho capito che era vero quello che i professori mi dicevano: che ero intelligente... Ragazzi... forse però ancora non ci sono riusciti proprio del tutto.
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Non credo che il mondo lo sappia
e nessuno può dire il contrario
siamo angeli caduti sul mondo
siamo demoni che hanno nostalgia del cielo
una domanda risuona nella mente
noi siamo realmente reali?
oppure solo immagini di altro mondo
ciascuno crede di essere il modello
ognuno pensa di essere il meglio
navighiamo in questo mondo senza remi
orizzonti di mondi al di fuori del tempo
stelle stanche osservano dall'alto
caste ragazze si danno senza freni
esponendo al vento il corpo nudo
lampi illuminano lo spazio
'che il cielo ha iniziato a capire
ancora il pianto di chi non è cristallo
spenti gli ardori resta il fuoco fatuo
puttana sei chiamata nel silenzio
e ancora nessuno ha risolto il quesito
troppo grande l'onta perché il tempo cammini
troppo lontano il ricordo per il perdono
oppure si è perso
domani un giorno nuovo
il cielo ancora in piedi
Domande senza risposte torneranno
Io ancora uomo
O angelo o nulla.
Nessuno conosce l'aspetto di Dio
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Per me non esiste diversità...
ma solo interessante varietà
da cui imparare, scoprire...
con cui la vita arricchire.
Posso invitarti a leggere "Angeli" sul mio blog? http://www.scrivere.info/community/index.php?ind=blog&op=home&idu=4687
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:D
E' Quello che i giornali dicono per convincerci sia così
Volemo dì le cose come stanno?
Allora c'e' bisogno de coerenza
e ce vorrebbe puro, all'occorenza,
n'approfondito esame de cuscienza.
Si Shàron spara e provoca gran danno
li giornalisti grideno ch'è grave
mentre si un terrorista su na nave
ammazza crocieristi è 'n fatto lieve?
Si n'antro s'imbottisce de tritolo
e fa sartà per aria dieci ebrei,
siccome more, nun c'è stato dolo?
La verità cià facce, cinque o sei,
sempre diverse come che la guardi
ed ogni faccia cià parecchi nei.
Si volemo capì nun è mai tardi:
bisognerebbe avecce la pazienza
di nun sentì politici infingardi
ch'in nome de la loro appartenenza
te giureno che Cristo lipperlì
morì de raffreddore un venerdì.
Bisognerebbe legge tutti li giornali
de destra de sinistra e senza mano
pe' cercà de scoprire piano piano
quarsìa la verità, 'ndo so' li mali...
Stesso discorso li teleggiornali:
si senti solo Fede sta' tranquillo
la verità se veste de celeste
ha cosce lunghe e ccià li tacchi a spillo.
Mentre sur tiggitrè nun ce so feste:
la via è brutta, pare na meggera
te fa venì la vojia de nun c'èsse,
che tutti sanno è poco lusinghiera.
Er fatto vero?: Na tela che nun tesse
er telaro sincero de la Storia:
è solo 'n cencio lurido 'n'a schiera
de farsità spacciate con gran boria!
B.
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Non credo che il mondo lo sappia
e nessuno può dire il contrario
siamo angeli caduti sul mondo
siamo demoni che hanno nostalgia del cielo
una domanda risuona nella mente
noi siamo realmente reali?
oppure solo immagini di altro mondo
ciascuno crede di essere il modello
ognuno pensa di essere il meglio
navighiamo in questo mondo senza remi
orizzonti di mondi al di fuori del tempo
stelle stanche osservano dall'alto
caste ragazze si danno senza freni
esponendo al vento il corpo nudo
lampi illuminano lo spazio
'che il cielo ha iniziato a capire
ancora il pianto di chi non è cristallo
spenti gli ardori resta il fuoco fatuo
puttana sei chiamata nel silenzio
e ancora nessuno ha risolto il quesito
troppo grande l'onta perché il tempo cammini
troppo lontano il ricordo per il perdono
oppure si è perso
domani un giorno nuovo
il cielo ancora in piedi
Domande senza risposte torneranno
Io ancora uomo
O angelo o nulla.
Nessuno conosce l'aspetto di Dio
Grande Alfio: quanti spunti di riflessione ci regali! Dio è senza nome e senza volto per sottolineare che l'importanza è l'Essenza, non l'Aspetto.