Forum degli autori

Laboratorio => Commenti => Topic aperto da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 12:09:26

Titolo: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 12:09:26
Molte volte in questo forum ho potuto verificare che sono sorte delle discussioni (pacate) sulla possibilità di identificare un testo come prosa piuttosto che come poesia.
Io stesso in un altro post  (http://www.scrivere.info/community/forum/index.php?topic=2348.msg31230#new) ho sollecitato la redazione ad essere più inflessibile con gli autori che incorrevano in tali "sviste".
Confortato dall'intervento di un componente la redazione ho deciso di portare come esempio uno dei tantissimi brani di "poesia-prosa" che stanno invadendo il sito.
Per motivi di lunghezza lo riporto, nella sua intierezza nel post che segue. Seguiranno le mie considerazioni.



Ovviamente saranno ben accette anche le vostre.


Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 12:12:12

Nello strutturare seme, mi porgesti uomo
 In quanto mi donasti angustie e pene
 Dio, mai dormirò tranquillo sapendo gene...
 Che mio fratello nero, come me vuole essere galantuomo.
 
 Quanti dispersi dalla vita, erranti senza patria,
 lasciano il limbo per trovar l'inferno, dove tutto ricco appare,
 piangere lacrime sorelle e mangiare nello stesso piatto...
 Anche il cibo mio transfuga il portafogli, in carestia di casa.
 
 Quanto fratello ponesti in conto, l'apprender di aver trovato...
 Povertà vestita a lusso, che canta nelle chiese e mangia ostie e pane,
 forse troverai una casa, come noi che sarà il tuo traguardo, tribolato...
 Saprai aggirare i tranelli di questa sobria società o farai vita da cane?
 
 Parlami fratello dei tuoi fratelli che hai lasciato, non lasciare asciutta la tua lingua...
 Spera fratello nella fede in quella che non credo più io... Mio Dio...
 Facciamo festa alla miseria, scordiamoci i bisogni che stanno nell'armadio
 Uniamoci al dolore dividendoci anche questa, di miseria... Che si estingua,
 
 pure il mutuo! Che tracolli la finanza! Che affondino illeciti e profitti...
 Che il miracolo ci tocchi! Che azzeri tutti i buffi e crollassero gli affitti!
 Tanto è ingiusto quel lucrare, che la gente muore per gli stenti e la finanza gonfia i petti.
 Fratello lo sapevi, sapevi che col tuo petrolio ci danno fame e smog e con l'oro ci fanno bare?
 
 Perché trasudi sangue, di dolore, le tue carni scure che la pelle fan brillare...
 Piangi la tua terra invasa dai signori e dai tumori che mangiano ricchezza e cuori...
 Tu che fuggi al Dio nella fame, implori mondo per uscirne fuori.
 Delle tue ricchezze son pieni i forzieri ma le tue tasche vuote a mendicare...
 
 Sei come me fratello stiamo navigando sullo stesso mare, perché affondare,
 uniamo le miserie abbattiamo le barriere a che serve recitare la commedia...
 vestiamo i stessi panni ci siamo illusi d'esser ricchi ma ci hanno rifocillato per guadagnare,
 ci hanno dipinto la Gioconda in viso e c'hanno tolto l'anima, adesso lo sai fratello.
 
 Lo sai che ricchi si aiutano, i miliardi che hanno ricevuto, azzereranno tutto quel perduto...
 Ci ristrozzeranno per far profitto e noi che abbiamo subito torti e massacrati,
 niente, niente da azzerare, lo sai che se eravamo delinquenti ci davano l'indulto?
 E invece sono povero non mi guardare così se ho un vestito, la casa e la macchina, sono pignorati,
 
 Siamo sulla stessa barca fratello! Remiamo..


Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 12:14:15
Mantengo fede alla mia promessa di non usare ironia né sarcasmo.
Vorrei iniziare questo commento evidenziando la buona volontà dell’autore nell’affrontare un tema di estrema attualità come quello della integrazione razziale, della tolleranza e del razzismo. Si evince immediatamente come e quanto questi temi gli stiano a cuore. Ci sono dei passi in questo “brano” (non posso chiamarlo diversamente) che rappresentano la realtà in tutta la sua drammaticità e ci riportano (semmai ce ne fosse bisogno) alla crudezza della vita quotidiana fatta di sperequazione delle risorse e sopraffazione dei deboli. E’ un richiamo alla nostra distrazione verso i popoli di quella parte del mondo afflitta da guerre fratricide che hanno il solo scopo di far arricchire l’altra parte del mondo, quella più esigua che, pero, controlla l’economia globale.
E’ un popolo di “disperati” di defraudati, di persone che in nome di un profitto sempre maggiore è stata privata anche di quel poco che aveva ed ai quali, come ultima possibilità di sopravvivenza, non è rimasto null’altro che migrare verso quelle terre abitate dagli stessi individui che hanno causato la loro miseria. Ecco lo spunto alla riflessione datoci dall’autore. Riflessioni che in un sito di poesia, dove a prevalere sono gli stimoli dettati da sentimenti ed emozioni, non devono mai mancare.
E’ per questo che ho inizialmente provato difficoltà a lasciare un commento “caustico” nella bacheca relativa a questo testo.
Purtroppo una cosa è pubblicare un testo cercando di svegliare la coscienza degli individui, altro è pubblicare un testo poetico che abbia lo stesso scopo.
Ed eccomi al motivo del mio commento.
Mettendo da parte le considerazioni umanitarie e sociali che hanno spinto il nostro autore alla composizione di questo brano, quando si lascia un commento ad un testo, si dovrebbe essere consci di ciò che si è letti, ma soprattutto bisognerebbe essere obiettivi quando  questo si presuppone rappresenti quella parte di letteratura che va sotto il nome di "componimento poetico" o  più semplicemente “poesia”.

Detto cio, sebbene la poesia abbia subito nel corso dei secoli (e perfino negli ultimi anni) dei notevoli mutamenti sia nello stile che nella semantica (vedi avvento della poesia con linguaggio sms), “sopravvivono” dei canoni indiscutibili che permettono l’identificazione di un testo come appartenente al genere prosa piuttosto che alla poesia.
Uno di questi è la concisione.
Nella poesia i concetti vengono espressi in maniera concisa, senza esplicazioni immediate o addirittura prolisse.
Il pregio della poesia è quello di riuscire a trasmettere, in pochi versi, tutto ciò che un autore di prosa scrive in decine di pagine. 


(continua)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 12:18:17
Un'altra caratteristica della poesia è l’immediatezza.
Il concetto deve arrivare immediato e senza distrazioni. L’autore di prosa si dilunga in descrizioni essenziali ai fini della sua narrazione, prende in esame gli avvenimenti di contorno e gli sviluppa secondo un canovaccio che trae origine anche dalla sua cultura e dal suo stile narrativo.
Il poeta non si dilunga in descrizioni, lui è sintetico, focalizza il soggetto del suo testo ed è in grado di esprimere e trasferire le emozioni tramite poche, accorte e scelte parole. Lascia al lettore la capacità di costruire l’ambientazione, lui si limita a fornire suggerimenti che sfruttano la capacità intuitiva di chi legge.

Più volte ho espresso questi concetti, ma mai ho potuto portare un esempio concreto. Ora, grazie a questo brano, posso evidenziare come, a volte la soddisfazione di aver letto qualcosa di emozionante ci possa fuorviare al punto tale da scambiare per poesia qualcosa che non lo è e commentare con termini che possono riferirsi solamente ad un testo poetico.

Non ci sono versi in questo testo, solo periodi, frasi costruite in maniera più o meno appropriata, ma assolutamente non identificativi di una “poesia” in quanto tale. 
Molte sono le letture di altri autori nelle quali ho riscontrato lo stesso principio ispiratore: buoni propositi, ma nessuna attinenza poetica se non l’impaginazione con qualche a capo ogni tanto.

Devo ribadire ancora una volta che, per me, la poesia è anche studio, non inteso come testi da consultare o classici da analizzare (o almeno non solo), ma studio inteso come ricerca, come affinamento della capacità di esprimere concetti complicati in maniera concisa e fruibile al lettore. La poesia è il frutto di intuito, immaginazione, capacità di astrazione, di coinvolgimento, concentrazione, stimolo, ispirazione. E’ un condensato di piccole grandi capacità che bisogna possedere perché le si sviluppino col tempo. L’unica cosa con cui la poesia non si identifica è l’improvvisazione intesa come “butto giù una cosa, mi piace e siccome piace a me allora piacerà agli altri”; questo la maggior parte delle volte non è vero.   

Avrei molto da dire anche sul brano riportato. Mi limiterò tuttavia a fare una sola constatazione sul primo periodo che per comodità riporto:

Nello strutturare seme, mi porgesti uomo
 In quanto mi donasti angustie e pene
 Dio, mai dormirò tranquillo sapendo gene...
 Che mio fratello nero, come me vuole essere galantuomo.
     

La cosa che colpisce immediatamente (ed io non sono particolarmente malizioso, tutt’altro) è l’utilizzo di tre sostantivi come “seme” , “uomo”  e “pene”. L’accostamento di queste tre parole (anche se il significato che si vuol dare loro è completamente diverso)  può innescare una miscela che distrae la lettura ed il conseguente coinvolgimento fino alla fine.


(continua)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 12:20:41
Di qualunque natura sia il testo che si è composto, la lettura successiva e ripetuta dello stesso permette all’autore di rilevare eventuali errori, difetti o possibilità che si ingenerino eventuali fraintendimenti non piacevoli.
Potrei continuare nel commento del brano, ma a parte la noia che vi provocherei, il mio intento non era di entrare nel merito del brano, quanto quello di fornire degli elementi di discussione che prescindessero il più possibile da riferimenti personali all'autore e di esortare comunque, chi ha la competenza e la responsabilità di gestire il sito, a suggerire agli autori (perché sono parecchi) di brani come questo la possibilità di non pubblicarli (visto che, oltretutto, il regolamento vieta di pubblicare brani di prosa).
Mi rendo altresì conto che l’enorme quantità di testi pubblicati ogni giorno non permettono il vaglio di ognuno di essi. A questo punto entra in gioco il buon senso e la capacità di discernimento degli autori stessi, ma, dato che “ogni scarrafone è bell a mamma soj”, difficilmente un autore rinuncerà alla “impellente necessità edonistica” di vedere pubblicato un suo testo, di qualunque cosa si tratti.

Morale: solo i commenti “intelligenti” e non di circostanza possono fare la differenza. E qui ritorniamo punto e a capo. Finché ci saranno persone che commentano con frasi come: “bei versi”, qualcosa che non possiede versi o poesie erotiche che sforano nel cattivo gusto, il destino di questo sito è di rimanere nella mediocrità.

Lo dico con la pena nel cuore.



(fine)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Nikita - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 13:25:44
Mah, non saprei davvero. Allora, mi pare d'aver capito che il punto qui sia la "quantità" e non la "qualità". Vero è che, da che mondo e mondo, la poesia e distinta dalla prosa proprio in base alla brevità, etc... D'altra parte, come hai detto giustamente tu, la poesia stessa si evolve in continuazione. Prova a "tagliare" mentalmente questo testo, a rendere i periodi più brevi o -in parole povere- ad andare a capo più spesso. Ad esempio:

Nello strutturare seme, 
mi porgesti uomo
In quanto mi donasti
angustie e pene
Dio, mai dormirò tranquillo
sapendo gene...
Che mio fratello nero,
come me vuole essere galantuomo.

Beh, ora i periodi sono più brevi, possono essere considerati dei versi. O no? D'altronde, ho letto molti testi molto -ma molto- lunghi che, se compattati, sarebbero diventati dei brani di prosa.

Non saprei davvero da che parte stare, dal momento che il concetto di poesia -a parer mio- è troppo soggettivo. Se l'unico problema è la lunghezza dei versi, allora questa sopra è una poesia e non ho cambiato una sola parola...

Discorso difficile. ::) Ai posteri l'ardua sentenza.

Un bacio.

Nicole

p.s. non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che esista anche la poesia "in linea", cioè scritta tutta di seguito -su una sola riga-. Eppure la chiamano poesia... ;)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Marina Como - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 15:16:22
 :D per quanto se mi sforzassi e cercassi di capirli i primi versi (in genere mi ci impegno di più lo confesso), potrei dire qualcosa di più, comunque a me pare che non sia certo la prima quartina nella quale comunque c'è almeno un connotato della poesia che è la rima, e se ci fosse magari anche un accenno di tecnica metrica, nessuno potrebbe contestarle. E' credo tutto il resto del testo in questione che non credo mantenga la capacità evocativa del sentimento provato, ma il suo esatto contrario, ciòè si tende a spiegarlo e non ad evocarlo nel lettore. Ad esempio in
"Quanti dispersi dalla vita, erranti senza patria,
 lasciano il limbo per trovar l'inferno, dove tutto ricco appare,"
la seconda parte della riga, spiega senza ombra di dubbio e non dando la possibilità al lettore di ornare con scenari diversi il pathos dato dalla prima parte. Per me un inferno poteva essere diverso, invece è solo che vengono meno le mie aspettative di ricchezza. Quindi rimango comunque 'intrappolata' dal racconto a livello di empatia, ma non provo il sentimento di delusione di un emigrato, o se lo provo, lo ritrovo solo attraverso il ragionamento. Ecco per me questo "passaggio per il cervello" (come lo chiamo io) attraverso il ragionamento, non fà parte della poesia, ma della prosa.

Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Nikita - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 15:43:18
Lo so che non c'entra -quasi- nulla con l'argomento del topic, ma

posso permettermi una domanda?

Non una polemica o un'imposizione (vi prego, non prendetela male), soltanto una domanda dettata dalla mia voglia di capire (che ci crediate o meno ;D ).

Allora, ho letto moltissime voci cantare all'unisono questa opinione: " la poesia deve lasciare al lettore la possibilità di immaginare, ergo non deve perdersi troppo nelle descrizioni, etc...". Più o meno così.

Ora, il mio approccio con la poesia è recente -troppo recente-, ma vorreste spiegarmi? Io sono rimasta alle poesie che celebrano il tramonto, l'alba, un bel laghetto di montagna et similia...se non descrivo il tramonto, l'alba etcetera che senso ha? ??? Se parlo dell'amore che provo per una persona, ma non descrivo il sentimento, che cosa sto scrivendo?

Scusate, probabilmente sono tocca, ma proprio non ci arrivo. Vorreste, per cortesia, illuminarmi? :angel:

Vi ringrazio. :-* Un bacione.

Nicole

p.s. le mie scuse a Gianburrasca per aver invaso il topic con questa domanda poco pertinente. ;D Un sorriso.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Paolo Ursaia - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 16:09:22
...Caro Gianbu...non ti nascondo che ho faticato a leggere tutto quello che ci hai proposto. Ho faticato a leggere, più che altro, il testo che hai proposto alla nostra osservazione. Effettivamente, e senza nessuna intenzione polemica, non rientra nei miei personalissimi canoni della "poesia". Mi sembra una prosa, impegnata, certamente, ma prosa. Si tratta, ovviamente, dei miei canoni personali. E l'autore mi può sempre rispondere"...appunto, sono i tuoi canoni. Secondo i miei, è poesia."
  A questo punto, la Redazione dovrebbe stabilire uno spartitraffico, tra ciò che è poesia e ciò che non lo è. Ma, per esperienza vissuta....non sempre il filtro riesce a seguire tutte le poesie. Qualcosa sfugge, nel mare magnum. Quindi, torno, e concordo, alla tua riflessione finale...almeno i commenti dovrebbero essere equilibrati.
  Ma anche qui...anche i commenti sono soggettivi. E possono vedere poesia dove te ed io, magari, non ne vediamo. Alla fine, certi scritti non poetici in un sito di poesia non dovrebbero nemmeno apparire...torniamo alla Redazione...che dovrebbe essere di 20 persone, per filtrare tutto adeguatamente.
  Insomma, un serpente che si morde la coda.
 Il problema, comunque, è reale.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Paolo Ursaia - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 16:15:28
Lo so che non c'entra -quasi- nulla con l'argomento del topic, ma

posso permettermi una domanda?

Non una polemica o un'imposizione (vi prego, non prendetela male), soltanto una domanda dettata dalla mia voglia di capire (che ci crediate o meno ;D ).

Allora, ho letto moltissime voci cantare all'unisono questa opinione: " la poesia deve lasciare al lettore la possibilità di immaginare, ergo non deve perdersi troppo nelle descrizioni, etc...". Più o meno così.




       Siamo anche qui nel campo dei gusti personali...nella storia della poesia ci sono alcuni poeti (...alcuni esempi, per dire, addirittura nella Bibbia) in cui la struttura poetica è strettamente legata alla minuta descrizione di un panorama, di un'emozione, di una situazione. E questo non inficia il lavoro di fantasia del lettore...Altri autori preferiscono accennare, a volte in maniera oscura...
  Ambedue le forme sono...poesia. De gustibus...dipende da come usi i tuoi strumenti preferiti, e non dal tipo degli strumenti, se ottieni un effetto poetico o meno...e dipende, poi, dal gusto del lettore...
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Marina Como - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 17:22:09
Lo so che non c'entra -quasi- nulla con l'argomento del topic, ma

posso permettermi una domanda?

Non una polemica o un'imposizione (vi prego, non prendetela male), soltanto una domanda dettata dalla mia voglia di capire (che ci crediate o meno ;D ).

Allora, ho letto moltissime voci cantare all'unisono questa opinione: " la poesia deve lasciare al lettore la possibilità di immaginare, ergo non deve perdersi troppo nelle descrizioni, etc...". Più o meno così.

Ora, il mio approccio con la poesia è recente -troppo recente-, ma vorreste spiegarmi? Io sono rimasta alle poesie che celebrano il tramonto, l'alba, un bel laghetto di montagna et similia...se non descrivo il tramonto, l'alba etcetera che senso ha? ??? Se parlo dell'amore che provo per una persona, ma non descrivo il sentimento, che cosa sto scrivendo?

Scusate, probabilmente sono tocca, ma proprio non ci arrivo. Vorreste, per cortesia, illuminarmi? :angel:

Vi ringrazio. :-* Un bacione.

Nicole

p.s. le mie scuse a Gianburrasca per aver invaso il topic con questa domanda poco pertinente. ;D Un sorriso.
Mi sembra una domanda lecita, la tua. Credo che la differenza sia nel fine che si vuole ottenere, non se vi siano o meno descrizioni. Se tu mi dici che provi pace guardando il rosso tramonto e il mare ecc... è diverso dal se tu descrivi un tramonto e me la fai provare a me la pace. Credo sia il secondo caso una poesia, il resto è prosa.
Inoltre anche molte prose (come in questo caso) riescono a trasmettere emozioni, ma di riflesso a seguito di un seguire il filo del discorso, il ragionamento. Nella poesia il sentimento ti coglie improvviso e spesso devi poi ragionarci sopra al sentimento provato per sapere il perchè e capire il messaggio. Se dico
Mare, blu sotto il cielo
i suoi occhi mi parlano di Te
Trovo diverso dal dire
Dio, ti trovo
negli occhi blu di un mare
sotto il cielo.
eppure ho cercato di usare la stessa immagine
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: mp47pasquino - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 18:29:02
Poesia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai a: Navigazione, cerca
La poesia è l'arte di usare, per trasmettere il proprio messaggio, tanto il significato semantico delle parole quanto il suono ed il ritmo che queste imprimono alle frasi; la poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa.

Una poesia non ha un significato necessariamente e realmente compiuto come un brano di prosa, o, meglio, il significato è solo una parte della comunicazione che avviene quando si legge o si ascolta una poesia; l'altra parte non è verbale, ma emotiva. Poiché la lingua nella poesia ha questa doppia funzione di vettore sia di significato che di suono, di contenuto sia informativo che emotivo, la sintassi e l'ortografia possono subire variazioni (le cosiddette licenze poetiche) se questo è utile ai fini della comunicazione complessiva.
A questi due aspetti della poesia se ne aggiunge un terzo quando una poesia, invece che letta direttamente, viene ascoltata: con il suo linguaggio del corpo e il modo di leggere, il lettore interpreta il testo, dandogli (inevitabilmente) una nuova dimensione, teatrale. Questo fenomeno, insieme alla parentela con la musica, viene sfruttato nei Lieder tedeschi, poesie sotto forma di canzone.

Questa stretta commistione di significato e suono rende estremamente difficile tradurre una poesia in altre lingue, perché il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che in genere è solo una approssimazione dell'originale.


Ho due o tre cose da dire...
Il signor Giamburrasca si camuffa da critico, da diudice, da censore, da intenditore, da fine dicitore di poesia, non aggiungo altro, qui nel sito come ben potete verificare ha pubblicato N° 8 opere, avrei avuto piacere vedere la presenza di una delle sue e che con la sua eleganza e signorilità oltre che all'educazione dubbia, questa ultima viene dal fatto che non si è preoccupato assolutamente della mia approvazione a mettere qui sul forum una mia opera.
Quando si vuole portare avanti qualsiasi cosa degna di rispetto si usano altre forme e sistemi, invece questo signore pubblica poco, affari suoi, ma rompe le scatole in un modo placido senza la minima preoccupazione di offendere, usa fare commenti indecorosi oltre che offensivi tipo (Ma quanti euro paghi per avere questi commenti) ed io sono uno di quelli poco commentati, ho segnalato alla redazione l'offesa e ancora non trovo riscontro, poi vengo nel forum e trovo quello che trovo.
Non ho intenzione di fare polemiche oltre a tutto non mi sogno lontanamente di essere coinvolto da una persona che non mi va a genio.
chiedo alla redazione di prendere provvedimenti e a questo signore lo diffido di usare qualsivoglia cosa che fa riferimento alla mia persona.  
 
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 18:29:33
O mamma mia! E’ sempre molto difficile stabilire che cosa può essere definito poesia e che cosa invece deve essere classificato come prosa, specialmente quando l’autore propone il testo come testo poetico.
Dopo le infinite ed autorevoli contaminazioni tra i due generi ci si potrebbe limitare ad accettare come testo poetico qualunque testo che l’autore abbia avuto intenzione di scrivere come tale.
A questo punto resta solo un giudizio di valore sulla base delle convinzioni poetiche del lettore.
Tuttavia si può forse provare a definire la caratteristica propria del testo poetico come quello in cui l’autore si esprime non solo attraverso il significato delle parole e del discorso, ma anche attraverso le loro qualità musicali (il suono, il ritmo, le pause).

La poesia qui proposta colpisce per l’argomento trattato e per la partecipazione emotiva dell’autore, ma non lascia al lettore, mi pare, la sensazione di aver letto un testo poeticamente ben riuscito.
Il problema non è che il testo sia in prosa, perché anche in prosa non risulta molto soddisfacente.
Si tratta effettivamente di una specie di prosa frammentata, ma questo non esclude la poesia.
Il problema, secondo me, è nella scelta di quei caratteri che dovrebbero trasformare questa prosa frammentata in poesia che appaiono un po’ maldestri e poco azzeccati.
Gianburrasca ha già evidenziato come la scelta dei termini nella prima strofa sia infelice, io stesso al terzo verso mi sono soffermato dubbioso dell’argomento trattato, d’altra parte l’indeterminatezza del senso già toglie di mezzo l’idea che lo scritto non abbia un carattere evocativo, anzi, se ci si fa un’idea del significato della prima strofa questo avviene solo per evocazione visto che da un punto di vista semantico risulta piuttosto sconclusionata.

Continua... :-\
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 18:30:37
Ma altri chiari esempi di questo malriuscito tentativo di poetizzare il testo si hanno nella seconda strofa, prendiamo i primi due versi:
Quanti dispersi dalla vita, erranti senza patria,/ lasciano il limbo per trovar l'inferno, dove tutto ricco appare,
La costruzione del periodo è perfettamente lineare, tranne per l’apocope (trovar) e la giustapposizione del verbo finale (ricco appare), purtroppo siamo lungi dal conferire ai versi una veste poetica.
Nel terzo verso:
piangere lacrime sorelle e mangiare nello stesso piatto...
Abbiamo due frasi coordinate, la prima presenta un accostamento (lacrime sorelle) di gusto squisitamente poetico, il momentaneo innalzamento di tono è però subito depresso dalla “frase fatta” che segue.
Anche nel terzo verso:
Anche il cibo mio transfuga il portafogli, in carestia di casa.
Si osservano delle deviazioni dal regolare periodare prosastico: l’inversione “cibo mio”, l’uso di “transfuga” al posto di un più lineare “svuota” e di “carestia” anziché “mancanza”.
Il verso, però, piuttosto che poetico appare “arzigogolato”.

Direi quindi che un tentativo di scrivere poesia c’è.
Se testi di questo genere devono essere esclusi non credo lo si possa fare per il fatto che sono in prosa, perché questo testo in prosa lineare e congruente non lo è più, ma in base ad una valutazione di qualità poetica.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Paolo Ursaia - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 18:45:45
Ma altri chiari esempi di questo malriuscito tentativo di poetizzare il testo si hanno nella seconda strofa, prendiamo i primi due versi:
Quanti dispersi dalla vita, erranti senza patria,/ lasciano il limbo per trovar l'inferno, dove tutto ricco appare,
La costruzione del periodo è perfettamente lineare, tranne per l’apocope (trovar) e la giustapposizione del verbo finale (ricco appare), purtroppo siamo lungi dal conferire ai versi una veste poetica.
Nel terzo verso:
piangere lacrime sorelle e mangiare nello stesso piatto...
Abbiamo due frasi coordinate, la prima presenta un accostamento (lacrime sorelle) di gusto squisitamente poetico, il momentaneo innalzamento di tono è però subito depresso dalla “frase fatta” che segue.
Anche nel terzo verso:
Anche il cibo mio transfuga il portafogli, in carestia di casa.
Si osservano delle deviazioni dal regolare periodare prosastico: l’inversione “cibo mio”, l’uso di “transfuga” al posto di un più lineare “svuota” e di “carestia” anziché “mancanza”.
Il verso, però, piuttosto che poetico appare “arzigogolato”.

Direi quindi che un tentativo di scrivere poesia c’è.
Se testi di questo genere devono essere esclusi non credo lo si possa fare per il fatto che sono in prosa, perché questo testo in prosa lineare e congruente non lo è più, ma in base ad una valutazione di qualità poetica.


   Caro Stefano...hai sapientemente riportato il tema al centro del problema...il rischio è, come sempre, quello di cadere nella rissa. Tuttavia, non vedo come si possa ovviare
 a queste differenze di opinioni. E' sicuramente necessario un metro per decidere cosa può essere proposto come poesia nel sito e cosa non può essere inserito. Tuttavia tale metro sarà sempre contestabile, in quanto non oggettivabile. Ed anche avendolo, ci vorrebbe una Redazione di 20 persone per non "perdere" una poesia...
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: mp47pasquino - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:03:50
Poesia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai a: Navigazione, cerca
La poesia è l'arte di usare, per trasmettere il proprio messaggio, tanto il significato semantico delle parole quanto il suono ed il ritmo che queste imprimono alle frasi; la poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa.
Il signor Giamburrasca si camuffa da critico, da diudice, da censore, da intenditore, da fine dicitore di poesia, non aggiungo altro, qui nel sito come ben potete verificare ha pubblicato N° 8 opere, avrei avuto piacere vedere la presenza di una delle sue e che con la sua eleganza e signorilità oltre che all'educazione dubbia, questa ultima viene dal fatto che non si è preoccupato assolutamente della mia approvazione a mettere qui sul forum una mia opera.
Quando si vuole portare avanti qualsiasi cosa degna di rispetto si usano altre forme e sistemi, invece questo signore pubblica poco, affari suoi, ma rompe le scatole in un modo placido senza la minima preoccupazione di offendere, usa fare commenti indecorosi oltre che offensivi tipo (Ma quanti euro paghi per avere questi commenti) ed io sono uno di quelli poco commentati, ho segnalato alla redazione l'offesa e ancora non trovo riscontro, poi vengo nel forum e trovo quello che trovo.

Sembra per altro che il mio post sopra, si completamente ignorato, oltre a ciò in me non c'è nessuna presunzione di sbandierare la "POESIA" ma di fare come tutti la mia poesia, per quanto riguarda le parole almeno le mie non sono copiate da nessuna parte sono le mie, senza pretese ritengo il mio modo di fare poesia personale, non ho autorizzato a trattarlo smembrarlo attribuirgli epiteti o significati e addirittura sottintesi, se tra l'altro si voleva fare dispregio e non semplice analisi qualcuno ci è riuscito, io avrei fatto un'analisi delle letture e chi ha letto e perché ha letto e perché in alcuni casi si è reiterato nella lettura questa già l'avrei ritenuta un'argomentazione valida con apporto di umana socialità.
Quì non si pubblica per passare sotto torchio o fare l'esame da poeta, vorrei conoscere un vero poeta vivente, abbiamo esempi addirittura dissacratori verso alcuni poeti da suoi eccelsi contemporanei, ma di questi ultimi non ne conosciamo nemmeno l'ombra.
Grazie per la lettura.      
 
 

Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Grenouille - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:11:18



Ho due o tre cose da dire...
Il signor Giamburrasca si camuffa da critico, da diudice, da censore, da intenditore, da fine dicitore di poesia, non aggiungo altro, qui nel sito come ben potete verificare ha pubblicato N° 8 opere, avrei avuto piacere vedere la presenza di una delle sue e che con la sua eleganza e signorilità oltre che all'educazione dubbia, questa ultima viene dal fatto che non si è preoccupato assolutamente della mia approvazione a mettere qui sul forum una mia opera.
Quando si vuole portare avanti qualsiasi cosa degna di rispetto si usano altre forme e sistemi, invece questo signore pubblica poco, affari suoi, ma rompe le scatole in un modo placido senza la minima preoccupazione di offendere, usa fare commenti indecorosi oltre che offensivi tipo (Ma quanti euro paghi per avere questi commenti) ed io sono uno di quelli poco commentati, ho segnalato alla redazione l'offesa e ancora non trovo riscontro, poi vengo nel forum e trovo quello che trovo.
Non ho intenzione di fare polemiche oltre a tutto non mi sogno lontanamente di essere coinvolto da una persona che non mi va a genio.
chiedo alla redazione di prendere provvedimenti e a questo signore lo diffido di usare qualsivoglia cosa che fa riferimento alla mia persona.  
 



Appoggio pienamente l'obiezione del Sig. Pasquino circa la mancata richiesta d'approvazione di mettere nel forum una sua poesia. Non è corretto prendere un testo e metterlo alla pubblica gogna senza che l'autore ne abbia dato il consenso.

Saluti  
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:13:52
Pofferbacco, avevo preparato una risposta per Nicole, ma urge darne una al caro Pasquino che non comprende che le persone non stanno sempre davanti allo schermo.

Punto primo.
Non credo di avere usato termini offensivi né tanto meno di essere stato poco rispettoso nei tuoi riguardi (e nemmeno nei riguardi del tuo brano che ho solo definito “non poesia”), almeno per una volta riconoscetemelo. Ho riportato un brano che secondo me poteva essere portato come esempio e su quello ho costruito il mio commento.

Punto secondo.
Per ciò che concerne il permesso ad inserirlo nei commenti, non credo si debba chiedere il permesso a nessuno, è un testo che si trova sullo stesso sito e quindi di dominio pubblico. Le persone che pubblicano sanno che  il loro testo può essere oggetto di commenti positivi o negativi e ne accettano o meno la possibilità che vengano effettuati. L’unica diversità è che ho riportato il testo sul forum per effettuare un commento più completo, ma questo non contrasta con nessun articolo del regolamento del forum.

Punto terzo.
Il fatto di rilasciare commenti negativi alle poesie non mi pare possa contrastare con la linea redazionale perché (anche in questo caso) non è contemplato in nessun punto del regolamento che i commenti debbano essere positivi a tutti i costi.
In due soli tuoi testi ho lasciato un appunto in bacheca, ma rivolto a chi aveva lasciato commenti a mio parere inadeguati.
Se questo vuol dire offendere allora mi sa che che sei troppo permaloso e dovresti rileggerti lo zanichelli alla voce “offesa”.

Punto quarto.
La mia cultura nonché la mia educazione non sono certo oggetto di questo post, per cui riterrei più opportuno che tu le tenessi fuori entrambe, fosse altro che per mostrare la tua superiorità.

Punto quinto ed ultimo.
Pubblico poco sul sito è vero, ma solo perché per mia scelta non ritengo di aderire alla linea della redazione (assolutamente corretta) sui diritti d’autore. Come disse Troisi nel “Postino” la poesia è di chi ce n’ha bisogno”. E’ per questo che la maggior parte dei miei testi li trovi sul forum e non sul sito.  


Vedi, il fatto che tu abbia riportato il risultato della ricerca effettuata su wikipedia ( teniamo presente che wikipedia è composto da una serie di articoli frutto di inserimenti effettuati da persone assolutamente anonime che inficiano l’articolo con le loro considerazioni personali, anche io se lo volessi potrei inserirne uno) non fa altro che portare acqua al mio mulino. Difatti se avessi letto attentamente ti saresti accorto che l’articolo dice esattamente quello che ho detto io nel mio commento.
Che dire? Qui ogni volta che si tocca la “creatura” di qualcuno si scatena il putiferio, ma allora ditelo che non volete commenti, esiste anche questa possibilità, se tu l’avessi richiesta, caro Pasquino, io non avrei potuto commentare il tuo testo.

E piantiamola di vedere sempre attacchi personali, cribbio!!!
 
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:14:54
Intanto raccomando a Pasquino, di cui apprezzo assolutamente la carica umana e la presenza sul forum, di prendere la mia critica come un fatto squisitamente tecnico, legato alla mia personale concezione della poesia e come tale opinabile.

   Caro Stefano...hai sapientemente riportato il tema al centro del problema...il rischio è, come sempre, quello di cadere nella rissa. Tuttavia, non vedo come si possa ovviare
 a queste differenze di opinioni. E' sicuramente necessario un metro per decidere cosa può essere proposto come poesia nel sito e cosa non può essere inserito. Tuttavia tale metro sarà sempre contestabile, in quanto non oggettivabile. Ed anche avendolo, ci vorrebbe una Redazione di 20 persone per non "perdere" una poesia...
Infatti, secondo me la redazione di un sito, come quella di un giornale o di una casa editrice, è composta da un certo numero di persone scelte dall’editore che decidono cosa pubblicare e cosa no in base al fatto che ritengano quanto proposto adatto o meno al sito. In maniera insindacabile. Chi gradisce ciò che viene pubblicato frequenterà con piacere il sito, chi non gradisce si rivolgerà altrove.
C’è poi la possibilità di leggere, nell’enorme mole di pubblicazioni proposte, solo ciò che piace. :)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Paolo Ursaia - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:17:30
 Caro Pasquino...personalmente, pur avendo un modo di scrivere totalmente diverso (...diverso...non migliore) rispetto al tuo, me ne guarderei bene dallo spregiare i tuoi scritti.
  Come temo sempre, e come sempre puntualmente si verifica, la discussione è diventata personale...Per quanto riguarda me o Stefano sono tranquillo nell'affermare che non c'è nessun intento dispregiativo nei confronti del tuo poetare. Quello che, almeno personalmente, intendo dire è che sì, effettivamente, ci vuole un'unità di misura per decidere cosa sia inseribile in un sito di poesia e cosa no; tuttavia, ritengo quasi impossibile stabilire tale unità di misura...tante teste, tante opinioni. E, una volta che si fosse stabilitò tale confine, ritengo difficile applicarlo sempre.
  Tutto qui. Ti saluto.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Paolo Ursaia - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:18:32
Intanto raccomando a Pasquino, di cui apprezzo assolutamente la carica umana e la presenza sul forum, di prendere la mia critica come un fatto squisitamente tecnico, legato alla mia personale concezione della poesia e come tale opinabile.
Infatti, secondo me la redazione di un sito, come quella di un giornale o di una casa editrice, è composta da un certo numero di persone scelte dall’editore che decidono cosa pubblicare e cosa no in base al fatto che ritengano quanto proposto adatto o meno al sito. In maniera insindacabile. Chi gradisce ciò che viene pubblicato frequenterà con piacere il sito, chi non gradisce si rivolgerà altrove.
C’è poi la possibilità di leggere, nell’enorme mole di pubblicazioni proposte, solo ciò che piace. :)


             Sottoscrivo pienamente ;)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:24:30
Ma tralasciando le polemiche, nelle quali ho deciso di non entrare, perchè ogni mia parola non farebbe altro che gettare benzina sul fuoco, vista l'impossibilità di comunicare in maniera civile, ritorno al punto focale del topic rispondendo a Nicole.

Cara Nicole ogni osservazione è pertinente sia che concordi con il mio punto di vista sia che se ne discosti.
Intanto ti faccio osservare che nel mio pistolotto sulla necessità di distinguere la poesia dalla prosa non ho parlato di lunghezza del verso.
Ho, semmai parlato di lunghezza totale del testo, ma nemmeno questo. La poesia, come dici tu, non è data dalla lunghezza del verso o dal fatto che si vada a capo prima o dopo, infatti io contesto proprio questo. Un testo può essere poesia anche se scritto su un’unica linea. Mi è capitato di leggere dei racconti in cui interi capitoli erano pura poesia, non per questo l’autore li avrebbe inseriti in una collana poetica.
Per quanto riguarda la tua domanda posso risponderti con un esempio (abbastanza sciocco) che forse vale più di cento parole.



“E si forarono gli occhi mentre il sole moriva. “

Sto descrivendo una situazione in cui due persone (un lui ed una lei) si trovano ad affrontare una situazione particolare. Uno sguardo intensissimo, tanto da forare gli occhi di entrambi. Nessuno dei due dice una parola, gli occhi parlano per loro. Sullo sfondo un tramonto che fa da palcoscenico.
Prima di proseguire, chi mi sa dire se questo tra i due è un abbandono o un innamoramento?
Difficile vero? Beh! io dico che dipende dal vostro stato d’animo.



II°
“Fu nello stesso istante che si scambiarono un’ occhiata fugace, ma profonda. I loro occhi sembravano scavarsi fin nelle viscere e compenetrare i pensieri più reconditi. Alle loro spalle, dietro la collina appena ondulata,  il sole trascolorava rendendo l’aria più frizzante.Era il tramonto, ma loro non se ne accorsero.”

Stessa situazione della precedente, anche qui regna l’alea di incertezza sulla situazione dei due protagonisti.
Anche qui non si è in grado di stabilire con sicurezza quale situazione i due stiano affrontando.

C’è, però, una sostanziale differenza tra i due testi; il primo ricorre ad immagini evocative, il lettore può immaginare un tramonto sul mare, in montagna, in campagna, può creare da sé la scenografia ed immaginare i due protagonisti nell’atteggiamento che più è consono al suo stato d’animo in quel momento e dunque essere protagonista attivo della storia.
Nel secondo è già tutto predisposto, preordinato non si deve far altro che leggere e capire. L’attività “cerebrale” del lettore è notevolmente ridotta.

Quali dei due è più valido?

Se uno sia poesia e l’altro prosa  lascio a voi deciderlo.
 
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:36:20

.
Intanto raccomando a Pasquino, di cui apprezzo assolutamente la carica umana e la presenza sul forum, di prendere la mia critica come un fatto squisitamente tecnico, legato alla mia personale concezione della poesia e come tale opinabile.
Infatti, secondo me la redazione di un sito, come quella di un giornale o di una casa editrice, è composta da un certo numero di persone scelte dall’editore che decidono cosa pubblicare e cosa no in base al fatto che ritengano quanto proposto adatto o meno al sito. In maniera insindacabile. Chi gradisce ciò che viene pubblicato frequenterà con piacere il sito, chi non gradisce si rivolgerà altrove.
C’è poi la possibilità di leggere, nell’enorme mole di pubblicazioni proposte, solo ciò che piace. :)




Assolutamente d'accordo.

Come ho avuto modo di rispondere in pivato a chi me lo chiedeva, io non ho assolutamente nulla contro Pasquino, checchè lui possa pensare, ho solo portato ad esempio un suo brano, ho condiviso il suo modo di partecipare all'esposizione delle sue emozioni, ne ho preso parte durante la lettura e mi sono lasciato coinvolgere.
Poi, dato che mi se ne prestava l'occasione, l'ho preso ad esempio come testo scritto con passione e sicuramente con trasporto, ma che per me non rappresentava un testo poetico. Non vedo l'offesa.
Mi spiace che si possa scendere in polemica per questo, mi piacerebbe che tu (Pasquino) rileggessi il mio post con un po' di calma ed in maniera oggettiva, se lo facessi, ti accorgeresti senza dubbio che non c'è nessun intento di attaccare la tua persona (e poi perchè avrei dovuto farlo) né  di sbeffeggiare i tuoi testi (e non l'ho fatto).




Mi piacerebbe che ritornasse la calma e si discutesse solo circa la poesia e la prosa
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Grenouille - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:42:34
Estratto dal regolamento del sito "Scrivere":

"Contemporaneamente o successivamente alla pubblicazione sul sito opera collettiva "Scrivere", l'autore potrà pubblicare la stessa opera in altre forme, in modo autonomo o presso altri editori, fatta salva la contemporanea pubblicazione sul sito opera collettiva "Scrivere", senza doverne dare alcun avviso.
  Al di fuori del presente accordo, nessuno potrà pubblicare od utilizzare tale opera od una sua traduzione, totalmente od in parte, con nessun mezzo di riproduzione, senza l'autorizzazione dell'autore."
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Nikita - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 19:53:07
Concordo, a volte è bene lasciare degli spazi bianchi, così da permettere a colui che legge di immaginare la scena. Mi chiedevo: non è anche la via più semplice? A me piace scrivere perchè adoro usare la fantasia, ma se lascio questo piacere al lettore, a me cosa rimane? ::) Non so se avete capito ciò che voglio dire: non mi divertirei più a scrivere poesie-o-qualunque-cosa-siano-le-"cose"-che-pubblico. Mah, forse è un mio limite. Comunque, nel tuo esempio Gianburrasca è evidente che è più "poetico" il primo componimento. Mi contraddico da sola, vabbè. ;D

Se avete capito quello che ho detto, fatemelo sapere, chè io mi son persa. ;D
Un bacio.

Nicole
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:05:21
Estratto dal regolamento del sito "Scrivere":

"Contemporaneamente o successivamente alla pubblicazione sul sito opera collettiva "Scrivere", l'autore potrà pubblicare la stessa opera in altre forme, in modo autonomo o presso altri editori, fatta salva la contemporanea pubblicazione sul sito opera collettiva "Scrivere", senza doverne dare alcun avviso.
  Al di fuori del presente accordo, nessuno potrà pubblicare od utilizzare tale opera od una sua traduzione, totalmente od in parte, con nessun mezzo di riproduzione, senza l'autorizzazione dell'autore."


E che palle, quando si finirà???
Va be' rispondo anche stavolta, ma che sia l'ultima per favore.


Infatti io non ho pubblicato il testo al di fuori del sito, mi sono limitato a trasferirlo, riportandolo integralmente su un altra sezione del sito (sul forum dello stesso) dunque non può ravvisarsi la situazione  di violazione dell'articolo da te citato in quanto lo stesso risulta parzialmente interpretabile. Infatti dove recita "Al di fuori del presente accordo, nessuno potrà pubblicare od utilizzare tale opera od una sua traduzione, totalmente od in parte, con nessun mezzo di riproduzione, senza l'autorizzazione dell'autore", non si ravvisa nessun riferimento alla possibilità del semplice trasferimento all'interno dello stesso sito nel quale parimenti l'autore ha accessibilità e dunque risulta esserne parte attiva.
D'altronde avendo l'autore stesso dato liberatoria circa la possibilità di ottenere commenti al suo testo, non può ravvisarsi un illecito, né tanto meno violazione del regolamento il fatto di aver espresso questa possibilità riportandone il testo in cima all'intervento.
Essendo il forum parte integrante del sito "Scrivere" ed essendo prevista la possibilità nello stesso di commentare riportando in parte o integralmente i brani che vengono pubblicati, avoco a me il diritto di esprimere tale libera opinione.
Quella da me effettuata è stata solo una copia effettuata per una più comoda esposizione del commento.

Adesso possiamo ritornare al topic?
Mi piacerebbe che altri si esprimessero sull'argomento, non sul testo da me riportato, ma in generale.



Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: filodiseta - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:10:51

Caro Pasquino, sinceramente ti invidio e invidio il tuo modo di scrivere. Guarda quanto tempo e quante, ma quante parole stanno dedicando alla tua poesia. Sarà perché, sono per il "purché se ne parli".

Invece, per quanto mi riguarda, il testo che ho pubblicato io poco tempo fa, non ha suscitato il benché minimo interesse. Mah!

Ti faccio i miei più sinceri complimenti  ;)

Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Webmaster - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:26:19
Appoggio pienamente l'obiezione del Sig. Pasquino circa la mancata richiesta d'approvazione di mettere nel forum una sua poesia

Ragazzi, parliamoci chiaro, perché finché si parla va bene ma ad un certo punto se si va nella malafede o nel voler acuire le polemiche solo per abitudine, non va più bene.

E' perfettamente lecito prendere una poesia del sito e commentarla o criticarla nel forum. C'è uno spazio apposito chiamato "Commenti", altrimenti che ci starebbe a fare? Che siamo pazzi che facciamo uno spazio nel forum per qualcosa che al tempo stesso vietiamo?

Così come è del tutto lecito commentare una poesia. Ma siamo matti? C'è libertà di espressione e finché vale la Costituzione è possibile fare una critica di una poesia, a patto che sia una critica sulla poesia e non sull'autore, che non si vada mai sul personale, che non sia speciosa e che i commenti siano commenti civili e non insulti.

Altro punto fondamentale, smettiamo di chiedere "ma tu chi sei per dire se è una poesia o no"? Non è necessaria una autorizzazione per scrivere poesie, ma non è necessaria una autorizzazione nemmeno per leggerle ed avere una opinione.

Questo post mi sembra perfettamente legittimo, ed anzi ben venga nel sito la capacità di discutere e mettere in discussione.
L'unico problema è stato che forse non era proprio opportuno che venisse scelta questa poesia. Ce ne sono molte altre che presentano lo stesso problema, perché scegliere la poesia di un autore che ha già avuto a che ridire con te? M74pasquino già ci era rimasto male e se l'era presa per il tuo attacco alla cena, ricordiamo le scintille, era proprio il caso di andare a riaccenderle?
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: mp47pasquino - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:34:39
Qui si travisa il commento in quanto tale, cioè nello spazio congenito a cui fa riferimento e non al trasloco di un'opera da un ben ristretto spazio e di difficile copiatura a meno che non si fa quella visiva, o si usino altri mezzi di trasporto e qui si entra nel merito, Caro Gian burrasca tu, puoi fare tutti i commenti leciti che vuoi anche non necessariamente benevoli ma attenzione a non usare parole come quelle che tu hai usato nemmeno nel commento, ma in bacheca facendo capire a chiare note  "Che li paghi questi commenti" questo ti pare nei miei confronti una bella cosa?
Poi dici che leggendo l'opera che tu hai senza permesso messo alla gogna solo per denigrare e portare avanti un tuo disegno, questo non te lo concedo sulla mia persona, a me andava bene come stava e li doveva rimanere come si evince e comprende,anche dai regolamenti, ho letto le mie poesie controllando i tracciati delle letture e fatalità così per caso guarda un po', poiche si vogliono combattere cause a me ignote  e non so per quali fini si continui a dire che è tutta una mia impressione, non lo è.
Ti vuoi faru un forum padrone, vuoi parlare di poesia padrone, ma non ti far forza su cose che non puoi usare! Non è lecito.
 
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Webmaster - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:46:58
Questo conferma che il problema non è il topic in se stesso. E' legittimo commentare e criticare e non serve nessun diploma, autorizzazione o permesso.

La polemica che c'è in questo topic non è dovuta al diritto di critica od altro, ma solo al fatto che è del tutto inopportuno scrivere "Che li paghi questi commenti" sulla bacheca di una poesia e poi prenderla come soggetto per una critica. O l'una o l'altra, perché se ci scrivi una critica devi partire da una posizione non preconcetta, non ti si deve poter dire "ma allora ce l'hai con me!". Altrimenti la "scientificità" della critica, l'oggettività, per quel che si può, va a farsi benedire.
Va a farsi benedire anche la possibilità di discutere con calma e va a farsi benedire la capacità dell'autore di accettare le critiche.
Così puoi scrivere anche cose giuste, ma passano in secondo piano ed invece di discutere del vero problema si discute sulla polemica.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Zima - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:56:59


E' perfettamente lecito prendere una poesia del sito e commentarla o criticarla nel forum. C'è uno spazio apposito chiamato "Commenti", altrimenti che ci starebbe a fare? Che siamo pazzi che facciamo uno spazio nel forum per qualcosa che al tempo stesso vietiamo?

Altro punto fondamentale, smettiamo di chiedere "ma tu chi sei per dire se è una poesia o no"? Non è necessaria una autorizzazione per scrivere poesie, ma non è necessaria una autorizzazione nemmeno per leggerle ed avere una opinione.



questo lo scrive il w.m. in persona... chi meglio di lui?


ebbene, io non volevo nemmeno entrare nella discussione, ma, pur non riguardando me, ne sono rimasta colpita.
troppe volte si viene denigrati e accusati di essere "cattivi" solo perchè si esprime un'opinione non proprio benevola nei confronti di un testo, troppe volte a causa di questo si viene finanche emarginati. ma perchè?

la poesia, lo scritto in generale, una volta pubblicato è di tutti e tutti possono leggerlo, commentarlo, vivisezionarlo come meglio credono, purchè si resti nell'ambito della civile conversazione. e per una volta nella sua vita il Giamburrasca aveva messo da aprte sarcasmo ed ironia, portando un esempio...

ti prego, Gianburrasca, prendi un mio testo, il peggiore (purchè recente) e metti sotto gli occhi di tutti le lacune che vedi...
io non mi offenderò! perchè è solo così che si migliora sempre!

se io scrivo, dando spazio alle mie emozioni, devo anche prevedere che queste non siano esposte nel migliore dei modi e che qualcuno potrebbe farmelo notare.
io sarò ben felice di saperlo, perchè, quando pubblico, il mio scopo è quello di comunicare e trasmettere qualcosa, renderlo bello al cuore, ma anche agli occhi e alle orecchie... la poesia non è solo emozione!

a Pasquino invece dico che, pur apprezzando la sua energia e la sua voglia di fare, pur rendendomi conto che una propria creatura è sempre sacra ai nostri occhi, non dovrebbe offendersi, bensì accorgersi che a volte si agisce in nome di una idea... gianburrasca l'ha fatto in nome di quella che è la sua idea sacra di poesia, ma non ci ho visto la voglia di offendere nessuno... con tutti i suoi difetti, questo proprio no.

per concludere...
spesso è facile distinguere una prosa poetica da una poesia, ma altrettanto spesso è difficilissimo stabilirne il confine...
sono due mondi che si intrecciano e che si sciolgono, quando si intecciano è una bella lotta!  :)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Elisabetta Randazzo - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:58:50
Buona sera a tutti, voglio precisare che Giamburrasca mi ha chiesto se ci fosse stato qualcosa in contrario nel prendere il testo per commentarlo sul forum, ed io ho risposto che poteva farlo, perchè non pensavo che ci fosse qualcosa di male e soprattutto dell'astio tra di voi. Mettiamo in un angolo i rancori, visto che nella vita reale ne abbiamo tantissimi. Un consiglio che vi voglio dare è di chiarirvi, siete persone intelligenti quindi riuscirete a trovare una soluzione.

PS: comunque ho telefonato nel tardo pomeriggio a Pasquino per scusarmi.

Elisabetta
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 21:09:23
Qui si travisa il commento in quanto tale, cioè nello spazio congenito a cui fa riferimento e non al trasloco di un'opera da un ben ristretto spazio e di difficile copiatura a meno che non si fa quella visiva, o si usino altri mezzi di trasporto e qui si entra nel merito, Caro Gian burrasca tu, puoi fare tutti i commenti leciti che vuoi anche non necessariamente benevoli ma attenzione a non usare parole come quelle che tu hai usato nemmeno nel commento, ma in bacheca facendo capire a chiare note  "Che li paghi questi commenti" questo ti pare nei miei confronti una bella cosa?
Poi dici che leggendo l'opera che tu hai senza permesso messo alla gogna solo per denigrare e portare avanti un tuo disegno, questo non te lo concedo sulla mia persona, a me andava bene come stava e li doveva rimanere come si evince e comprende,anche dai regolamenti, ho letto le mie poesie controllando i tracciati delle letture e fatalità così per caso guarda un po', poiche si vogliono combattere cause a me ignote  e non so per quali fini si continui a dire che è tutta una mia impressione, non lo è.
Ti vuoi faru un forum padrone, vuoi parlare di poesia padrone, ma non ti far forza su cose che non puoi usare! Non è lecito.
 

???

Ok mi rassegno (quasi): non si può ricondurre il discorso al topic originario.



Intanto se si riporta un commento bisogna avere l'accortezza di riportarlo senza travisarlo, perchè anche una parola modificata, cambia il significato dell'intervento.

Io ho commentato (in bacheca) due soli testi di pasquino e l'ho fatto in questi termini:

1. "Ma questi commenti sono ricompensati in euro?"
   Rilasciata al testo "Lei china su di me"

2. "Versi??? Ma dove sono??? Mi devo essere distratto."   
    Rilasciato al testo "Rema... fratello".

In entrambi i casi è immediato il riferimento a chi aveva rilasciato i commenti. Nel primo è evidente l'ironia sul fatto che tutti (ma proprio tutti e su tutte le poesie di tutti gli autori) i commenti sembrano fatti da amici che poi si ritrovano al bar a bere un caffe con l'autore che paga per tutti.

La seconda è evidentemente riferita (ancora) a chi ha commentato dato che continuano a dire "bei versi" ed io non capisco dove siano i versi dato che vedo solo periodi più che strofe.

Elisabetta tu ti sarai anche scusata, ma francamente non ne vedo il motivo.

Per quanto riguarda la discussione tra me e Pasquino sulla cena di Roma, mi rifiuto di credere che una persona come Pasquino, così solare, possa ancora tenere rancore per una discussione morta e sepolta.
Io non ne ho.
Infatti sono prontissimo a chiarire in modo urbano il fraintendimento. Magari in privato per non tediare il lettore.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Zima - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 22:25:39
ok.. sperando che i nostri amici si chiariscano in privato, vorrei rientrare nel discorso della differenza tra prosa e poesia, proponendovi un breve testo che ho scritto sulla scia di una musica che mi ha particolarmente colpito l'altra sera.

http://www.youtube.com/watch?v=qK_JfNlNSTk

è uno scritto al confine... prosa o poesia?


mille passi nei viali d'autunno.
è tutto rosso, giallo, arancio come le foglie cadute.
cammino con una danza nel cuore, cammino senza pensare, qualche città dell'est mi accoglie nel freddo caldo che mi sciolgie gli occhi, i bambini corrono con i cappotti lisi, i gatti si nascondono tra le panchine del parco. e non è forse un volteggiare d'anime il mio in questo meriggio dorato?
attorciglio fili di musica e pensieri, ticchettii di dita sulla schiena... è un pianoforte e tu sei un grande maestro se sai suonarmi così, nell'andare tornare venire partire piangere godere dormire sedere sentire vedere...morire. sei una lettera arrivata inaspettata, sei da scartare come l'ansia, sei da bere come il vino d'inverno, sei fuoco che mi arde, sei pioggia battente sui capelli, sulle spalle, sei acqua in cui cadere stanchi... e sciogliersi di pelle.. .





Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stellaerratica - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 22:47:57
 :'( Avevo scritto un bell'intervento ma mi si è cancellato tutto  :'( provo a riassumerlo.
Ho letto molti spunti interessanti:

Stefano Toschi (ricordo bene?): dice che c'è stato un tentativo di poesia. Non mi riferisco ora al testo in questione ma in generale e mi chiedo se un tentativo giustifichi la pubblicazione sul sito. Se così fosse, ma a me pare irragionevole, la Redazione non si dovrebbe nemmeno permettere di rifiutare un testo.

Il saggio Paolo Ursaia faceva notare che il senso poetico è più soggettivo che oggettivo, per cui i confini tra prosa e poesia possono essere labili. Ma un componimento può allontanarsi molto da questi confini ed essere altamente poetico o altamente prosastico.
E qui sorge spontanea una considerazione: credo che sia più facile -per chi sa usare le parole- trovare accostamenti ad effetto e risultare poetico dello scrivere un buon testo in prosa (soprattutto in italiano corretto, ortografia, sintassi, ecc. incluse. E in questo, ve lo garantisco, una laurea in lingue o affini non è una garanzia, ahimé).
Per cui mi verrebbe da dire a Pasquino che se anche il suo testo qui analizzato (e a parer mio, cioè di chi non è diretta parte in causa, Gianbu non sembrava offensivo ma anzi costruttivo, ecc.) può non risultare poetico a qualcuno, può risultare molto emozionante per qualcun altro. Anche se in prosa.
Il Piccolo Principe è una splendida poesia sottoforma di prosa, no?

Voglio inoltre sottoscrivere ciò che diceva Luigi. Lo esprimo a parole mie: non serve avere una laurea in lingue per riconoscere una poesia. E' la sensibilità nonché la cultura personali ad aiutarci in questo.
Se fosse necessaria una laurea in lingue (o affini, intendiamoci), beh allora la Redazione credo che dovrebbe cambiar organico, o sbaglio?
E' questione di occhio ed orecchio interni, riconoscere se un componimento è puramente poesia o vagamente prosa.

(to be continued...)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stellaerratica - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 22:48:30
(...)
Credo che le vere critiche (tipo quella di questo topic di Gianbu) siano quelle che più ci fanno crescere.
Se poi il nostro intento è di riuscire ad emozionare, perché prendercela se qualcuno non condivide il nostro stile? Siamo riusciti nel nostro intento, il resto non conta. Se ce la prendiamo troppo, mi viene il sospetto che o ci reputiamo "grandi" e non bisognosi di critiche, o temiamo che forse ci abbiano toccato il tasto giusto...
Banalizzando: se vesto spesso in jeans e maglietta a caso e scarpe da ginnastica (sul jeans ci sta bene quasi tutto), la mia collegamica fronscese mi farebbe notare che forse una maglietta tagliata leggermente a pipistrello e con uno scollo un pochino più azzardato di una t-shirt mi potrebbe star meglio. Un pantalone morbido potrebbe essere più "chic" di un jeans. Non mi starebbe dicendo "ti vesti una m...a", ma mi starebbe ricordando (se già lo sapevo, se no me lo farebbe proprio notare) che visto che sono carina, posso essere più carina.
E' un gran peccato che prendiamo sempre tutto troppo personalmente, soprattutto se le nostre poesie sono il riflesso di emozioni interne non sempre rispecchianti la reale quotidianità: non verrebbero attaccate le emozioni interne, ma solo criticate (in senso più puro del termine) le tende alla finestra della nostra sensibilità, magari di colore inadeguato o che tende non sono (piuttosto copriletti riadattati).

Gianbu ti devo mandare un mio componimento in rima e sarcastico sul Principe Azzurro, così lo critichi per bene e dici che non si giustifica una poesia solo con l'uso (nel mio caso abuso senza reale cognizione di causa) delle rime?

Sinceramente, è più vivo e vero un sito con commenti corretti e rispettosi e realmente critici (ripeto: nel senso più puro del termine) di un sito dove si scrivono troppo spesso banalità scontate e buonistiche gratuite.
Quando un insegnante dà troppi voti positivi indistintamente, solitamente non è un buon segno. E nessuno si distinguerebbe, per un motivo o per l'altro.
Ma è sempre il solito discorso.
 ::)

(the end)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Marina Como - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 23:14:52
(...)
............. soprattutto se le nostre poesie sono il riflesso di emozioni interne non sempre rispecchianti la reale quotidianità: non verrebbero attaccate le emozioni interne, ma solo criticate (in senso più puro del termine) le tende alla finestra della nostra sensibilità, magari di colore inadeguato o che tende non sono (piuttosto copriletti riadattati). ..........

anche se si cambiano le tende e si intravede la luce, essa assume diverse sfumature, non per questo riadattate! Semplicemente diverse, non per questo di minore pregio.
Non credo che siano le luci che non passano da questo testo, che comunque emoziona, ovvero trasmette emozioni, soltanto se sia possibile decidere se un copriletto possa chiamarsi tenda, se b una tenda.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stellaerratica - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 23:17:39
anche se si cambiano le tende e si intravede la luce, essa assume diverse sfumature, non per questo riadattate! Semplicemente diverse, non per questo di minore pregio.
Non credo che siano le luci che non passano da questo testo, che comunque emoziona, ovvero trasmette emozioni, soltanto se sia possibile decidere se un copriletto possa chiamarsi tenda, se b una tenda.
Beh, magari ci sono bei copriletti che starebbero bene anche come tende...  ;D
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Marina Como - Mercoledì 15 Ottobre 2008, 23:26:54
scusate! mi è partito il post! eccolo...
anche se si cambiano le tende e si intravede la luce, essa assume diverse sfumature, non per questo riadattate! Semplicemente diverse, non per questo di minore pregio.
Non credo che siano le luci che non passano da questo testo, che comunque emoziona, ovvero trasmette emozioni, soltanto se sia possibile decidere che un copriletto possa chiamarsi tenda, se basta pensare che lo sia per trasformarlo in una vera tendina.
E che sia prosa o poesia, non cambia affatto l'idea che sia un testo che emozioni. Se questo era il fine dell'autore, oltre a quello di far riflettere, esso è comunque raggiunto. Vi sono ottimi scrittori di prosa, ottimi poeti, ottimi scrittori che scrivono sia poesie che prose.
Mi spiace vedere spesso, quando si parla di prosa, che la reazione dell'autore sia sempre difensiva. Se vorrete potrete continuare il discorso con una mia schifosa poesia (?) pubblicata per rispezzare il ghiaccio con lo scrivere e di cui mi premeva il messaggio. Non vi fate ingannare dalla metrica forse studiata (come cerco di fare in genere ma non ricordo) o da qualche assonanza o divisione in versi. E' poesia?

La musica migliore.

In sottofondo...
come la musica migliore.
Corrono, faticano
piangono e gioiscono.

Sbraitano le chiacchiere
di stolti, a relegare
la musica migliore
in sottofondo...

Paravento, paraculo
tutto parano gli eroi.
La grinta per le sfide
non è quella para a noi.

Parano gli insulti
superiori a testa alta
sgorgan dal letame

di chi getta la sostanza.

Ma oltre ai fuochi artificiali
qualcos'altro è da mostrare
la sfida vera per la vita
di ogni essere speciale.

Si discostano i mass- media

che non vedono il perfetto...

Sulle paraolimpiadi
solo qualche trafiletto.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Giovedì 16 Ottobre 2008, 00:37:39
La musica migliore.

In sottofondo...
come la musica migliore.
Corrono, faticano
piangono e gioiscono.

Sbraitano le chiacchiere
di stolti, a relegare
la musica migliore
in sottofondo...

Paravento, paraculo
tutto parano gli eroi.
La grinta per le sfide
non è quella para a noi.

Parano gli insulti
superiori a testa alta
sgorgan dal letame

di chi getta la sostanza.

Ma oltre ai fuochi artificiali
qualcos'altro è da mostrare
la sfida vera per la vita
di ogni essere speciale.

Si discostano i mass- media

che non vedono il perfetto...

Sulle paraolimpiadi
solo qualche trafiletto.

Per me sì che è poesia.
Ripeto, dal mio punto di vista la poesia è strettamente connessa alla musicalità del testo, questo dipende dalla sua stessa origine.
La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.
Non è detto che ciò debba avvenire attraverso la musicalità (forse questo è solo il modo più facile), ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa, tutto è esattamente come deve essere, una matura ragionevolezza ha preso il posto della fluidità del sogno.
Però il confine riconosciuto tra poesia e prosa è ormai labilissimo, per esempio questa poesia di Raboni che riprendo dal web vi pare poesia o prosa?

Contestazione

Una, improvvisamente
s'alza dal letto dicendo
"questo non si può fare", E s'agita, tira fuori
roba dai cassetti nello spazio impiccato
tra comò e attaccapanni, a momenti
fa cadere la lampada, il catino - e
fiera nelle sue scarpe davanti allo specchio
dove affiora la nebbia, ogni
tanto toccandoli col palmo della mano infone
il fissatore-insetticida sui capelli.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Giovedì 16 Ottobre 2008, 00:50:07

mille passi nei viali d'autunno.
è tutto rosso, giallo, arancio come le foglie cadute.
cammino con una danza nel cuore, cammino senza pensare, qualche città dell'est mi accoglie nel freddo caldo che mi sciolgie gli occhi, i bambini corrono con i cappotti lisi, i gatti si nascondono tra le panchine del parco. e non è forse un volteggiare d'anime il mio in questo meriggio dorato?
attorciglio fili di musica e pensieri, ticchettii di dita sulla schiena... è un pianoforte e tu sei un grande maestro se sai suonarmi così, nell'andare tornare venire partire piangere godere dormire sedere sentire vedere...morire. sei una lettera arrivata inaspettata, sei da scartare come l'ansia, sei da bere come il vino d'inverno, sei fuoco che mi arde, sei pioggia battente sui capelli, sulle spalle, sei acqua in cui cadere stanchi... e sciogliersi di pelle.. .



E' prosa, prosa poetica, visionaria, ma prosa, perché tu la hai voluta scrivere come prosa.
Se tu l'avessi voluta scrivere come poesia l'avresti scritta in versi e sarebbe stata poesia.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Giovedì 16 Ottobre 2008, 09:25:27
Caro Pasquino, sinceramente ti invidio e invidio il tuo modo di scrivere. Guarda quanto tempo e quante, ma quante parole stanno dedicando alla tua poesia. Sarà perché, sono per il "purché se ne parli".

Invece, per quanto mi riguarda, il testo che ho pubblicato io poco tempo fa, non ha suscitato il benché minimo interesse. Mah!

Ti faccio i miei più sinceri complimenti  ;)




Povera filo... se vuoi commenti adeguati non puoi ostinarti a scrivere belle poesie.

Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Giovedì 16 Ottobre 2008, 12:44:55
...

Però il confine riconosciuto tra poesia e prosa è ormai labilissimo, per esempio questa poesia di Raboni che riprendo dal web vi pare poesia o prosa?

...

Sono d'accordo con te Stefano quando affermi che il confine tra poesia e prosa è labile, d'altra parte l'arte in generale negli ultimi decenni ha subito tali modificazioni da spostare i confini in maniera sensibile. Per esempio chi può dire quando finisce la musica ed inizia il frastuono? Con tutti i generi di musica venuti fuori negli ultimi anni puoi passare da Haydn a Jimy Hendrix a Vasco Rossi all'heavy metal quasi senza soluzione di continuità. Dunque è vero, a volte (vedi l'esempio da te riportato) è arduo circoscrivere un testo in una categoria ben precisa.
E' ovvio che, in questi casi particolari, è solo il gusto personale a guidarci e d'altronde non potrebbe essere che così, anche se alcune piccoli particolari o dettagli potrebbero farci propendere per l'una o l'altra decisione.
Ad esempio quello "spazio impiccato" utilizzato nell'esempio da te riportato è un classico riferimento poetico, difficilmente in prosa uno spazio si definirebbe impiccato.

C'è poi un'altra cosa sulla quale mi hai fatto riflettere. Quando si dice che il testo di un autore è prosa e non poesia sembra lo stiamo offendendo, quasi come se la prosa fosse la figlia illeggittima della letteratura. Non è solo il caso di Pasquino, ho avuto modo, in passato, di commentare altri testi allo stesso modo (dicendo che mi sembravano prosa e non poesia)  e sempre inevitabilmente mi si rispondeva in privato che tali commenti me li potevo tenere per me e che a loro stavano bene così.Bah!

Qualche mese fa lessi un libro di un autore americano, un ragazzo che ha fatto un successo enorme ed è già al suo secondo libro. Non ricordo né il titolo né il nome dell'autore (ormai l'età avanza  :-[) ed il libro lo avevo preso in biblioteca.
Comunque... non avevo mai letto un libro di questa fattura, c'erano dei capitoli in cui si rimaneva affascinati tanto era la poetica di quell'autore. Avrei voluto mandarlo a memoria, ed ogni nuovo capitolo si schiudevano emozioni impensate. Non era semplicemente un romanzo o un racconto, era l'apoteosi della parola, una miscellanea di verbi, aggettivi, sostantivi che producevano sensazioni sublimi.
Quando finii la lettura mi rimase la sensazione di aver letto davvero una pagina di storia della letteratura, anche se, probabilmente, questo autore non entrerà mai a far parte di alcuna antologia.





Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Giovedì 16 Ottobre 2008, 15:13:03
Sono d'accordo con te Stefano quando affermi che il confine tra poesia e prosa è labile, d'altra parte l'arte in generale negli ultimi decenni ha subito tali modificazioni da spostare i confini in maniera sensibile. Per esempio chi può dire quando finisce la musica ed inizia il frastuono? Con tutti i generi di musica venuti fuori negli ultimi anni puoi passare da Haydn a Jimy Hendrix a Vasco Rossi all'heavy metal quasi senza soluzione di continuità. Dunque è vero, a volte (vedi l'esempio da te riportato) è arduo circoscrivere un testo in una categoria ben precisa.
E' ovvio che, in questi casi particolari, è solo il gusto personale a guidarci e d'altronde non potrebbe essere che così, anche se alcune piccoli particolari o dettagli potrebbero farci propendere per l'una o l'altra decisione.
Ad esempio quello "spazio impiccato" utilizzato nell'esempio da te riportato è un classico riferimento poetico, difficilmente in prosa uno spazio si definirebbe impiccato.

Questo testo, secondo me, è a pieno titolo poesia, infatti rimanda decisamente il lettore ad un significato altro rispetto al fatto descritto in sé stesso, direi che ha una notevole potenza evocativa. Alcuni accorgimenti, la scelta di alcune parole (“impiccato” come hai notato tu) in sintonia con l’atmosfera che lo attraversa aiutano questa potenza a manifestarsi e  connotano il testo poeticamente, sebbene la forma resti fortemente prosastica.
Scartare un testo del genere solo per la sua apparenza di prosa sarebbe un grave errore.

Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto.
Il giudizio dovrà essere dato su quel testo come poesia, e potrà essere giudicata come una poesia bella o brutta, interessante o banale, riuscita o malriuscita.
Resta il fatto che un testo scritto senza una suddivisione in versi, lo dobbiamo considerare per questo stesso fatto in prosa (mantenendo la posizione conservatrice) e quindi non proponibile in un sito di poesia.
Volendo abbandonare la posizione conservatrice si potrebbero considerare generi ibridi e nuovi, non riconducibili pienamente né alla prosa né alla poesia come di fatto avviene ormai largamente nell’arte dove le vecchie categorie di pittura, scultura, ecc. sono insufficienti a definire le nuove forme espressive.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Giovedì 16 Ottobre 2008, 15:13:53
ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa

Tornando alla prosa, prima ho usato il termine “degrada”, ma avrei potuto dire “progredisce”.
In effetti la poesia è la forma espressiva del sogno, dell’intuizione, della civiltà primitiva per la quale tutto è misterioso e sostanzialmente inafferrabile; la prosa lo è dello stato di veglia, della razionalità, della civiltà matura per la quale tutto è conosciuto o conoscibile.
Questo, naturalmente, schematizzando, nella realtà è tutto molto più interconesso ed anche la poesia ha dovuto assumersi la fatica di rimanere al passo con i tempi pur mantenendo la sua natura.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stellaerratica - Giovedì 16 Ottobre 2008, 16:58:25
scusami Stefano, forse sono distratta (ah, il lavoro...) ma tu quindi giustifichi un testo come poesia solo per la suddivisione di un testo in versi?
io sinceramente non sarei di questo avviso: non sono rime né suddivisione in versi a giustificare la poeticità del testo. cioè non solo.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Giovedì 16 Ottobre 2008, 17:06:38
...
Ripeto, dal mio punto di vista la poesia è strettamente connessa alla musicalità del testo, questo dipende dalla sua stessa origine.
La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.
Non è detto che ciò debba avvenire attraverso la musicalità (forse questo è solo il modo più facile), ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa, tutto è esattamente come deve essere, una matura ragionevolezza ha preso il posto della fluidità del sogno.
...

...
Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto.
Il giudizio dovrà essere dato su quel testo come poesia, e potrà essere giudicata come una poesia bella o brutta, interessante o banale, riuscita o malriuscita.
Resta il fatto che un testo scritto senza una suddivisione in versi, lo dobbiamo considerare per questo stesso fatto in prosa (mantenendo la posizione conservatrice) e quindi non proponibile in un sito di poesia.
...

Perdonami Stefano, ma mi pare di cogliere una leggera contraddizione in ciò che affermi nei due post.

Se affermi nel primo che “La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.” … “ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa”.
Nel secondo invece mi pare di cogliere una definizione molto più generica:  “Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto”.

Non vorrei aver capito male, ma in questo caso affermi che un testo deve essere valutato come poesia per il solo fatto che l’autore lo intende tale. Mi sembra ci sia un netto capovolgimento di fronte rispetto al primo post.
Poi aggiungi che un testo con degli a capo è poesia un testo continuo è prosa. Quasi non ti riconosco più in quest’ultimo post.




Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Giovedì 16 Ottobre 2008, 17:45:51
Perdonami Stefano, ma mi pare di cogliere una leggera contraddizione in ciò che affermi nei due post.

Se affermi nel primo che “La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.” … “ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa”.

Sì, dal mio punto di vista, che un altro potrebbe anche non condividere, è così: questa è la mia idea di poesia.

Citazione
Nel secondo invece mi pare di cogliere una definizione molto più generica:  “Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto”.

Non credo ci sia contraddizione: “deve essere valutato come poesia”, non “ è poesia”.
Cioè, io prendendo in considerazione quel testo lo giudicherò, lo valuterò (nell’ipotesi sia chiamato a farlo, ma leggendolo non potrei non farlo) come poesia, secondo la mia concezione di poesia, quella che ho spiegato sopra.
Perché come tale l’autore lo ha proposto alla mia attenzione.
Il mio criterio di valutazione sarà diverso da quello con il quale valuterei un testo in prosa.
Alla fine potrò anche dire che quella poesia non mi piace, magari proprio perché non ha le caratteristiche che io mi aspetto da una poesia. Magari secondo il mio modo di intendere la poesia non la considererò nemmeno vera poesia.
Viceversa un testo che mi è proposto in forma di prosa, non in versi, potrà apparirmi altamente poetico. Ma resta pur sempre un testo in prosa.

Insomma, da un punto di vista pratico, credo che nella selezione delle poesie da pubblicare sul sito non sia un buon criterio far riferimento alla forma più o meno vicina alla prosa (fatto salvo il caso in cui un testo non sia esplicitamente in prosa), ma alla qualità più o meno buona della poesia; valutazione, questa, che resta in buona parte soggettiva.

Non so se sono riuscito a spiegarmi… O mi sono intrecciato ancora di più?  ???
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Zima - Giovedì 16 Ottobre 2008, 18:58:25


mille passi nei viali d'autunno.
è tutto rosso, giallo, arancio come le foglie cadute.
cammino con una danza nel cuore, cammino senza pensare, qualche città dell'est mi accoglie nel freddo caldo che mi sciolgie gli occhi, i bambini corrono con i cappotti lisi, i gatti si nascondono tra le panchine del parco. e non è forse un volteggiare d'anime il mio in questo meriggio dorato?
attorciglio fili di musica e pensieri, ticchettii di dita sulla schiena... è un pianoforte e tu sei un grande maestro se sai suonarmi così, nell'andare tornare venire partire piangere godere dormire sedere sentire vedere...morire. sei una lettera arrivata inaspettata, sei da scartare come l'ansia, sei da bere come il vino d'inverno, sei fuoco che mi arde, sei pioggia battente sui capelli, sulle spalle, sei acqua in cui cadere stanchi... e sciogliersi di pelle.. .




E' prosa, prosa poetica, visionaria, ma prosa, perché tu la hai voluta scrivere come prosa.
Se tu l'avessi voluta scrivere come poesia l'avresti scritta in versi e sarebbe stata poesia.



è ovviamente una prosa, la mia, ma nettamente al confine...
se l'avessi spezzettata -senza cambiare nulla- forse qualcuno avrebbe potuto vedreci una poesia, ed è quello che spesso si vede nel sito, anche meno poetico di così...
ma, secondo il mio punto di vista, seppure tagliata andando a capo ogni tanto, questa non sarebbe risultata poesia in ogni caso...
tutta la prima parte è descrittiva, richiama immagini precise senza lasciare troppo spazio all'immaginazione, ha una cadenza ed un linguaggio puramente prosastici, mentre nella seconda parte -in cui il "delirio" prende forma, si intravedono immagini poetiche, l'utilizzo di metafore, le assonanze, le allitterazioni e le varie figure retoriche; si sente un ritmo e una musicalità che fanno pensare ai versi di una poesia... ma sempre prosa è...

il confine è così labile (come lo stesso Ramboni ci insegna) che spesso la valutazione è meramente soggettiva. è per questo che ogni redazione stabilisce un proprio metro di valutazione e lo mantiene e che nessuno dovrebbe offendersi davanti ad un rifiuto, come è per questo che nessun autore dovrebbe offendersi di fronte ad un commento negativo, poichè esso è frutto di interpretazione soggettiva degli intenti e della forma.


al resto risponderò con più calma...  ;)
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Giovedì 16 Ottobre 2008, 19:01:56
Sì, dal mio punto di vista, che un altro potrebbe anche non condividere, è così: questa è la mia idea di poesia.

Non credo ci sia contraddizione: “deve essere valutato come poesia”, non “ è poesia”.
Cioè, io prendendo in considerazione quel testo lo giudicherò, lo valuterò (nell’ipotesi sia chiamato a farlo, ma leggendolo non potrei non farlo) come poesia, secondo la mia concezione di poesia, quella che ho spiegato sopra.
Perché come tale l’autore lo ha proposto alla mia attenzione.
Il mio criterio di valutazione sarà diverso da quello con il quale valuterei un testo in prosa.
Alla fine potrò anche dire che quella poesia non mi piace, magari proprio perché non ha le caratteristiche che io mi aspetto da una poesia. Magari secondo il mio modo di intendere la poesia non la considererò nemmeno vera poesia.
Viceversa un testo che mi è proposto in forma di prosa, non in versi, potrà apparirmi altamente poetico. Ma resta pur sempre un testo in prosa.

Insomma, da un punto di vista pratico, credo che nella selezione delle poesie da pubblicare sul sito non sia un buon criterio far riferimento alla forma più o meno vicina alla prosa (fatto salvo il caso in cui un testo non sia esplicitamente in prosa), ma alla qualità più o meno buona della poesia; valutazione, questa, che resta in buona parte soggettiva.

Non so se sono riuscito a spiegarmi… O mi sono intrecciato ancora di più?  ???



Sì, messa così assume contorni accettabili, poiché se io dovessi commentare una poesia solo perché l’autore me la propone come tale, nel mio commento potrei esprimere le mie perplessità sulla differenza col mio modo di intendere la poesia e sarebbe un commento valido e non una polemica.

Per quanto riguarda l’ultima parte del tuo post non posso che concordare con la soggettività sulla “qualità” di un testo. E se la valutazione è soggettiva, sembrerebbe non esserci altra strada che accettare tutto quello che viene proposto a parte la spazzatura in quanto tale, ed anche su quella potremmo esprimere discordanze dato che resterebbe sempre una valutazione soggettiva. Dunque in ogni caso ci sarebbe sempre la possibilità che ciò che per me è prosa per qualcun’altro potrebbe essere poesia e ancora ciò che per me è un pessimo testo, e quindi impubblicabile, per altri potrebbe essere un testo geniale.  Come uscire fuori da questa enpasse?
Soprattutto se c’è questa aleatorietà nel discernimento della qualità di un testo, chi decide sulla sua validità?
E se comunque la decisione è sempre soggettiva, perché deve essere valida una posizione piuttosto che l’altra.
Allora spostiamo l’attenzione su questo quesito:
“E’ corretto esprimere valutazioni soggettive su un argomento così aleatorio come la poesia?
In parole povere come assurdo si arriva alla domanda:
E’ corretto commentare una poesia?
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Stefano Toschi - Giovedì 16 Ottobre 2008, 19:53:59
Allora spostiamo l’attenzione su questo quesito:
“E’ corretto esprimere valutazioni soggettive su un argomento così aleatorio come la poesia?
In parole povere come assurdo si arriva alla domanda:
E’ corretto commentare una poesia?

Nel momento in cui una poesia è pubblicata, cioè proposta alla lettura del pubblico, ognuno vi si relaziona come soggetto e quindi ne dà un giudizio soggettivo.
Il fatto stesso che entri a far parte dell’universo di conoscenze del soggetto implica un approccio soggettivo ad essa, un’interazione tra soggetto fruitore e poesia fruita che ne determina la percezione.
Il commento quindi non può che essere soggettivo e, che sia espresso o meno, è implicitamente autorizzato dall’autore per il fatto stesso di averla pubblicata.
Una valutazione “oggettiva” del valore di una poesia presupporrebbe un canone sulla base del quale eseguire questa valutazione.
D’altra parte nel corso della storia ci sono stati canoni poetici in base ai quali ciò che in un'epoca era considerato bello è poi stato considerato brutto e viceversa.
Per cui anche una valutazione di questo tipo finisce con l’essere in qualche modo soggettiva.

Ecco perché, da un punto di vista pratico, dico che una redazione deve decidere secondo suoi criteri ed essere insindacabile.
Poi si potrà essere più o meno d’accordo con questi criteri, ma la redazione ha il diritto di attenervisi.

Per attenuare il relativismo della posizione che ho espresso sopra si può osservare che ogni ambito culturale, anche il nostro, conserva dei canoni poetici seppure labili e variegati per cui una certa possibilità di valutare “oggettivamente” una poesia c’è.
D’altra parte un modo totalmente nuovo di scrivere poesia dovrebbe in qualche modo essere giustificato teoricamente (come hanno fatto le avanguardie).
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Marina Como - Giovedì 16 Ottobre 2008, 21:44:50
Per cui anche una valutazione di questo tipo finisce con l’essere in qualche modo soggettiva.

Ecco perché, da un punto di vista pratico, dico che una redazione deve decidere secondo suoi criteri ed essere insindacabile.
Poi si potrà essere più o meno d’accordo con questi criteri, ma la redazione ha il diritto di attenervisi..................
Per attenuare il relativismo della posizione che ho espresso sopra si può osservare che ogni ambito culturale, anche il nostro, conserva dei canoni poetici seppure labili e variegati per cui una certa possibilità di valutare “oggettivamente” una poesia c’è.
D’altra parte un modo totalmente nuovo di scrivere poesia dovrebbe in qualche modo essere giustificato teoricamente (come hanno fatto le avanguardie).
Concordo in pieno. D'altro canto però nel regolamento del sito si recita che non sono ammesse poesie di tipo sperimentale, e che esse vanno pubblicate nella sezione apposita del forum.
Secondo me, andrebbe rivalutata l'idea del pubblicare sul forum! Molti pensano sia un ripiego. Nulla di più sbagliato, in quanto la discussione dei commenti ha più ampia possibilità, e specialmente laddove si prevede una sperimentazione, credo che questo confronto aiuti molto.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: Marina Como - Giovedì 16 Ottobre 2008, 21:49:24
Riguardo la poesia prosaica, o prosa poetica, non è mai facile bilanciarne le componenti. Ed in genere nel sito non si accetta proprio perchè difficilmente si riesce a darne l'esatta collocazione.
A malincuore moltissime volte rimandiamo indietro dei bellissimi testi.
Così come capita di pubblicare qualche testo dove noi abbiamo intravisto evidentemente più componente poetica che prosaica.
A maggioranza redazionale, e secondo le soggettive opinioni, naturalmente. Inopinabili (giuste o sbagliate che siano), come tutte le cose soggettive.
Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: khay - Venerdì 17 Ottobre 2008, 00:08:14
Non so che dire, l'ho letta e riletta.
Inizia poesia e finisce prosa, al di là della suddivisione in versi.
Sicuramente la preferisco a molte cosiddette"poesie" che rientrano nei canoni di concisione ma che poco hanno da dire e risultano banali come la lista della spesa...
Se ne fate un discorso di regole, questo non è un testo che va semplicemente a capo ogni tanto. Possiede una sua forza, una sua musicalità, un suo pathos... Certo, è troppo descrittivo e discorsivo a volte. E' molto teatrale. Ciò non toglie che alla fine ti lascia qualcosa di piacevole dentro... Spesso io ho composto lenzuoli...che poi nel tempo ho tagliuzzato, conciso, cesellato...perchè li sentivo ingombranti o con termini e aggettivi assolutamente accessori... Ecco, se c'è una cosa che la poesia non dovrebbe avere, al di là della lunghezza dei versi... non dovrebbe avere parole in più, aggiuntive, ridondanti.... il troppo in poesia stroppia...  ma questo lo troviamo anche nelle poesie normali, perciò bisogna fare attenzione...
E' poesia? Direi di sì, secondo me è una poesia in costruzione...
Ma io... ne capisco qualcosa? :-\

Titolo: Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
Inserito da: gianburrasca - Venerdì 17 Ottobre 2008, 08:51:43
Non so che dire, l'ho letta e riletta.
Inizia poesia e finisce prosa, al di là della suddivisione in versi.
...
E' poesia? Direi di sì, secondo me è una poesia in costruzione...
Ma io... ne capisco qualcosa? :-\




Giustappunto, se è in costruzione perchè pubblicarla e proporre a tutti un prodotto grezzo?