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Laboratorio => Poesie sperimentali => Topic aperto da: fallin - Venerdì 28 Novembre 2008, 11:31:58
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Si/No: Ventidue.Undici
Eccome, perchè l'andare è il buffo
groviglio di autostrade, pare
mentali. Pensava il Matto con il suo
scatolino di luce e lettere quadrate
(tic tac come tas to)
pensava come il Tamigi avrebbe fatto
la sua irruzione il giorno con il sole
- paroline e cortesia da destra a sinistra -
il tavolo come il centro del mondo sconosciuto
Colombo
e le americhe poetiche, poche
manciate di riverenza e zitto! Zitto!
La schizzofrenia intrufolatasi
in lui come una bilingua lo rese
intermittente di battute, un'atleta del salto
coll'asta, la vendita dei biformi pensieri.
Così lo rinchiuse l'istinto
a simulare scuse letterali
per paure reali
e pianificare l'alternativa con i cocci.
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Io non l' avrei respinta, anche se personalmente trovo debole la prima strofa. Affascinanti le seguenti due.
Questo è il mio piccolo parere.
Shalom!
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io la trovo a dir poco splendida!
ci dovrebbe far riflettere tutti su come spesso ci si chiude in un mondo fatto delle lettere scatolari di una tastiera e di una finestra lattiginosa aperta sul mondo... un mondo intangibile.
bellissime le metafore del Tamigi, fiume in piena dei sentimenti repressi e di Colombo...
la pazzia... quel senso di volersi scoprire, cercare, trovare, in mezzo alle parole digitate come scuse, sul tic tac dei tasti (scuse letterali per paure reali)...
bhe, cosa dire... fallin, sai emozionarmi! :o
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è bellissima
a pelle, già nel titolo
nei suoi numeri primi,
nei suoi magici numeri,
si sviluppa il tema dell' inconscio
della follia : parola blasonata , presa in prestito,dai ben pensanti, per schernire contenuti che non fanno ancora parte della propria sfera interiore
NEANCHE IO L'AVREI RESPINTA ....,anzi
credo che l'autore di spiccata intelligenza e sensibilità,pur adattandosi al
" musicale ruolo comunicativo della poesia ", come tanti, non ha ricevuto la giusta considerazione su un profondo contenuto, esposto sotto le veraci ali della poesia
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A me è piaciuta.