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Discussioni in corso => Discussioni generali => Topic aperto da: Anfra - Domenica 8 Marzo 2009, 14:00:14

Titolo: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Domenica 8 Marzo 2009, 14:00:14
Oggi, sono molte le donne che festeggiano, ma molte altre sono tristi, spesso mi chiedo il senso di alcune feste, come queste e come altre, esempio? La festa della mamma, del papà, dei nonni, perchè esistono? Si dice che sono state istituite per ricordarsi almeno una volta l'anno di esistere, ma noi ci ricordiamo una volta l'anno di essere donne? O di essere mamme? O papà? O nonni? Io penso che ogni giorno di ogni anno, noi siamo quel che siamo, figli, nipoti, genitori, donne e uomini, ma perchè festeggiare? Se ho voglia di fare un regalo ad una persona a me cara, per dirgli un grazie per tutto ciò che fa per me, c'è proprio bisogno di aspettare uno di questi giorni? E poi perchè si festeggia questo giorno? Questo giorno dai miei ricordi è un giorno triste perchè delle donne lavoratrici hanno pagato con la vita, cosa c'è di bello di interessante di gioioso a me viene solo una grande tristezza. E voi cosa ne pensate?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Alessio J - Domenica 8 Marzo 2009, 19:10:41
Passeggiando in centro ho notato una coppia con un bambino che passeggiavano mano nella mano con tutta tranquillità. Ad una bancarella il marito ha acquistato un mazzolino di mimosa e l'ha donato alla moglie la quale ha ricambiato il dono con un bacio. Durante la passeggiata il figlioletto di pochi anni è sfuggito dalla mano della mamma e il padre/compagno lo ha dapprima rincorso e preso e poi riportato alla madre.
Niente di strano se non per il fatto che l'uomo ha iniziato ad inveire contro la sua donna, ma inveire di "brutto",  fino ad insultarla pesantemente con parole simili a "schiaffi".
Un momento prima la mimosa e il gesto "d'abitudine", un momento dopo...

Siamo d'accordo che questo è un piccolo esempio e non dimostra nulla ma...la realtà è che le feste comandate hanno perso il loro reale valore.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: arostàzazzà - Domenica 8 Marzo 2009, 19:23:53
... E poi perchè si festeggia questo giorno? Questo giorno dai miei ricordi è un giorno triste perchè delle donne lavoratrici hanno pagato con la vita, cosa c'è di bello di interessante di gioioso a me viene solo una grande tristezza. E voi cosa ne pensate?

Assolutamente d'accordo, ma in una società come la nostra non ci si può scandalizzare di essere riusciti a commercializzare la morte, perchè questo avviene ogni giorno (basta guardare i tg e i programmi di "approfondimento").

Del resto anche il primo maggio non ha più nulla dell'originale protesta dei lavoratori; e da commemorazione delle vittime della rivolta di Haymarket nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago, si è trasformata in una kermesse musicale dalla quale si affacciano ogni volta personaggi (più o meno affermati) in cerca d'autore.




Siamo d'accordo che questo è un piccolo esempio e non dimostra nulla ma...la realtà è che le feste comandate hanno perso il loro reale valore.

Non sono le feste comandate ad aver perso valore, è il senso stesso del rispetto verso gli altri (siano essi mogli, figli, amici, semplici conoscenti o perfetti sconosciuti) che sembra aver perso ogni riferimento.

Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Alessio J - Domenica 8 Marzo 2009, 22:11:28

Non sono le feste comandate ad aver perso valore, è il senso stesso del rispetto verso gli altri (siano essi mogli, figli, amici, semplici conoscenti o perfetti sconosciuti) che sembra aver perso ogni riferimento.



"Il senso del rispetto".    Sarebbe un bell'argomento da trattare in un nuovo topic cosi come il cercare di stabilire se decenni fa le donne fossero più rispettate di adesso, cosi come i bambini o il prossimo in genere...
Molto probabilmente c'era più silenzio, meno enfatizzazione alle stesse problematiche di oggi.    Andava di moda il "nascondere", il non parlarne, il non denunciare pubblicamente per il senso di vergogna che ne scaturiva recando biasimo alla famiglia. Ma i problemi erano gli stessi di oggi, con "solamente" più rispetto nella facciata.
Ma tornando al topic aperto da Anfra, certe feste come quella di oggi andrebbero abolite. Se fossi donna non vorrei gli auguri. 
Opinione personale.

Saluti
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: straniera - Domenica 8 Marzo 2009, 22:33:11
già...il rispetto è senz'altro un argomento vasto che meriterebbe il giusto spazio. leggendo questo topic ho fatto qualche riflessione: primo, io non sono affatto favorevole alle feste comandate che presuppongono comportamenti e gesti imposti. e il resto dei giorni dell'esistenza di una persona?
si vuole festeggiare la donna? ok, ma credo che il festeggiarla risieda nella condivisione, in tutti questi semplici gesti che fa il suo uomo, o la sua famiglia, o anche un passante per la strada che le sorride.
e farlo un giorno, o dire di farlo quel giorno mi sembra più un'imposizione, una cosa data per scontata. se qualcuno vuole regalare un fiore a una donna lo fa in qualsiasi momento, semplicemente per farle un dono.
e poi...d'accordo che la donna in passato avrà affrontato un sacco di difficoltà. ma io credo sia al pari dell'uomo, eppure a lui non è dedicata nessuna festa!!!!!!
e la cosa è anche positiva, così la donna può festeggiare l'uomo ogni momento, ogni volta che vuole dirgli: sei speciale.
d'accordissimo che feste come queste andrebbero abolite.
non dovrebbe essere una cosa del tutto normale e quotidiana "festeggiarsi" o regalare gesti agli altri, uomini o donne che siano?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Zima - Domenica 8 Marzo 2009, 22:37:07
ma questa non è una festa, bensì una commemorazione di una conquista sociale oltre che di giorno di lutto. così come esiste la festa della Repubblica o così come si ricorda l'olocausto.

onestamente, quello che a me non va bene non è tanto che esista un giorno come questo, bensì che anche questo diventi "consumismo". fiori, regali, feste ridicole tra donne che, recluse tutto l'anno, vanno in giro come in calore, in discoteca urlando come galline davanti ad uno streap maschile, orde barbariche di derelitte ubriache... ecco, questo no! è inaccettabile! come è inaccettabile che il "rispetto" per la donna si ostenti con un unico gesto un istante solo all'anno.

ben venga invece la presa di consapevolezza da parte del genere femminile della propria importanza all'interno della società, ben vengano associazioni, manifestazioni intelligenti volte a ricordare al mondo intero che la donna è indispensabile alla vita e all'accrescimento così come (se non più) dell'uomo.
solo questa presa di coscienza può elevarci e spingerci all'autoaffermazione.


Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Paolo Ursaia - Domenica 8 Marzo 2009, 22:49:15
Anche l'8 Marzo, come tutte le altre feste comandate, mi provoca una certa orticaria...A Natale...bisogna essere più buoni; a carnevale...bisogna essere allegri; per S. Giuseppe...bisogna festeggiare i papà; per l'8 Marzo...bisogna festeggiare la donna. Tradotto, nei restanti giorni dell'anno bisogna: essere cattivi, tristi, picchiare tuo padre e tua madre, essere sgarbati con le donne? E' evidente che tutti questi giorni più o meno commemorativi avevano un senso, un significato profondo alla loro origine. Per lo più oggi ignorato, se non travisato. L'unico comune denominatore...? COMPRARE qualcosa...eventualmente, STRUMENTALIZZARE per qualche motivo...
  Le donne, così come le mamme, i papà, la Nascita di Nostro Signore...etc etc...meritano molto di più e di meglio....
  Poi, detto per inciso, ho sempre vissuto in ambienti dove era assolutamente impensabile il solo supporre che donna ed uomo non fossero identici per dignità ed importanza. La sensazione che ricavo dalla Festa della Donna, così come è, non è quella della commemorazione di una parità conquistata...bensì che tale conquista sia ben lungi dall'avvenire.  Nonchè, vedendo certe scene cui allude Roberta, un certo senso di disagio, ricordando la tragedia effettivamente alla base di tale giorno...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: arostàzazzà - Domenica 8 Marzo 2009, 23:27:09
ma questa non è una festa, bensì una commemorazione di una conquista sociale oltre che di giorno di lutto. così come esiste la festa della Repubblica o così come si ricorda l'olocausto.

...

Beh anche su questi due ultimi ho delle enormi riserve, ma finirei nella politica, cosa che mi guardo bene dal fare in un forum come questo.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Lunedì 9 Marzo 2009, 01:58:27
http://www.umbriaearte.it/festa-della-donna-umbria.htm

...mi sono già pronunciata ieri con quella specie di poesia...e ho detto tutto!
...ma poi; non è mancanza di rispetto verso quelle povere disgraziate fare una festa così fuori luogo, fuori dal suo significato?
...e non è consumismo sfrenato far pagare un mazzetto di mimose 5 o 10
euro?
...se lo vuoi te lo strappo io dall'albero...già da gennaio!...e te lo porto almeno per tre mesi! e non un giorno...te lo porto a mazzi, a rami, se vuoi l'intero albero!

8 marzo...la festa della donna...e si continua ancora a "farle la festa"!
Cosa è cambiato?
Nulla...anzi, forse le cose sono peggiorate, almeno qui, in questa grande città, dove uscire la sera da sole non è più il caso...

ps: solo per citare uno dei tanti torti perpetrati sulla donna.

Buonanotte!
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Lunedì 9 Marzo 2009, 08:24:26
Ragazzi no npensavo tanto scalpore per questo argomento ne sono felice. Noto il fatto che molti di voi dicono di abolirla, secondo me non va abolita ma cercare di non festeggiarla, nel senso, come dice anche Zima, non va bene il consumismo, le donne che festeggiano questa festa fosse quasi un giorno di liberazione da catene che ci tengono legate tutto l'anno una specie di addio al nubilato che si ripete in questo giorno, è un giorno di lutto, appunto, un giorno che va si ricordato ma senza auguri, senza fiori, ma con una presa di coscienza da parte delle donne che siamo persone identiche agli uomini, certo non siamo fisicamente o moralmente uguali, ma non lo si è ne tra donne ne tra uomini uguali, non capisco il perchè ci venga imposta questa festa come fossimo persone deboli, dovremmo ricordarlo come il giorno dell'olocausto, come un giorno triste. Ci dovrebbe essere più rispetto verso la donna e non quei falsi aguri che ci sono in questo giorno, ci dovrebbe essere una rieducazione ai valori, alla dignità, al rispetto di essere persone prima di tutto.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Zima - Lunedì 9 Marzo 2009, 09:30:05
il rispetto dell'individuo prima di tutto, della donna in particolare, è andato a farsi friggere insieme a molti valori e se ne potrebbe parlare per ore, giorni e settimane senza arrivare ad una soluzione.

però, mi dico che se stiamo qua in 10 a parlarne, probabilmente non tutto è perduto... probabilmente questo valore persiste anche in una società in cui la violenza e l'intolleranza sembrano aver preso il sopravvento. allora forse, invece di lamentarcene, dovremmo muoverci attivamente per affermare i nostri punti di vista e valori, cercando di trasmetterli.

come? ognuno a modo suo, ognuno secondo le proprie possibilità.
in famiglia ai più piccoli, nella società tramite associazioni, gli insegnanti nelle scuole, i medici negli ospedali. perseguire la via del rispetto durante il corso della propria giornata e della propria vita...

ritornando alla festa della donna, io non la festeggio e mi sento molto fortunata poichè ho chi mi rispetta sempre e chi non attende un giorno "comandato" per portarmi un mazzo di fiori (a livello simbolico). gli auguri di qualche amico li accetto comunque e col sorriso... non c'è nulla di male se essi sono accompagnati da un rispetto e da una sincerità d'animo che perdura 365 giorni all'anno.
probabilmente se non fosse così mi sentirei offesa, come mi sento offesa dalla mercificazione e dall'ipocrisia di fondo di questa e di tutte le altre feste istituzionali che nel tempo hanno perso di valore... per molti, ma non per tutti.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Lunedì 9 Marzo 2009, 09:37:23
il rispetto dell'individuo prima di tutto, della donna in particolare, è andato a farsi friggere insieme a molti valori e se ne potrebbe parlare per ore, giorni e settimane senza arrivare ad una soluzione.

però, mi dico che se stiamo qua in 10 a parlarne, probabilmente non tutto è perduto... probabilmente questo valore persiste anche in una società in cui la violenza e l'intolleranza sembrano aver preso il sopravvento. allora forse, invece di lamentarcene, dovremmo muoverci attivamente per affermare i nostri punti di vista e valori, cercando di trasmetterli.

come? ognuno a modo suo, ognuno secondo le proprie possibilità.
in famiglia ai più piccoli, nella società tramite associazioni, gli insegnanti nelle scuole, i medici negli ospedali. perseguire la via del rispetto durante il corso della propria giornata e della propria vita...

ritornando alla festa della donna, io non la festeggio e mi sento molto fortunata poichè ho chi mi rispetta sempre e chi non attende un giorno "comandato" per portarmi un mazzo di fiori (a livello simbolico). gli auguri di qualche amico li accetto comunque e col sorriso... non c'è nulla di male se essi sono accompagnati da un rispetto e da una sincerità d'animo che perdura 365 giorni all'anno.
probabilmente se non fosse così mi sentirei offesa, come mi sento offesa dalla mercificazione e dall'ipocrisia di fondo di questa e di tutte le altre feste istituzionali che nel tempo hanno perso di valore... per molti, ma non per tutti.
Sono d'accordo su tutto ciò che dici, penso però che la maggior parte di noi sa bene cosa c'è dietro il simbolo di questi giorni, ma purtroppo è l'abitudine una disgrazia, tutto oggi si fa per abitudine, perchè lo fanno gli altri, perchè non dovremmo farlo anche noi? Questa è la risposta che ti senti dire, l'educazione al rispetto c'è sempre stata, il problema che un bambino crescendo va a verificare chi gli ha insegnato il rispetto se nella vita lo adopera, così vieni a scoprire che quelle stesse persone che ti hanno detto devi rispettare sono proprio loro i primi che non hannop regole di buona educazione, allora come si fa? dovremmo cambiare noi per primi, nel modo di comportarci ed approcciarci alla società e forse un qualcosa arriverà anche ai livelli superiori
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: cipreacalend - Lunedì 9 Marzo 2009, 17:08:10
Non amo molto le ricorrenze, così come non amo le medaglie, i "contentini", specie se poi vengono strumentalizzate. Amo però ricordare, e con rammarico e delusione, che nonostante siano passati parecchi anni, da quando ero una adolescente, non si sono fatte grandi conquiste in questo Bel Paese, per quanto riguarda le cosiddette pari opportunità. E del resto non mi stupisce visto il degrado socio politico e culturale dell'Italia. E non parliamo poi dell'influsso del cattolicesimo che ancora detta legge su ogni questione che riguarda la diversità, l'etica, la morale che non sia quella propria e quindi come stupirsi e non indignarsi. Anch'io nei miei ambiti, sono rispettata come persona e come donna, ma questa purtroppo non è la regola e forse, se in una occasione come questa, invece che distruggere alberi di mimose, facessimo davvero qualcosa per le donne che vengono ancora picchiate, stuprate, che ricevono molestie sessuali sul lavoro, che non vengono assunte in aziende se non con contratti a tempo, spesso trimestrali o semestrali, in modo da essere licenziate se decidono di avere un figlio, eccetera eccetera... Beh, se una commemorazione come questa servisse a portare soluzioni, leggi adeguate, rispetto, allora sarei per considerare questo giorno uno di battaglia, altrimenti, scusate, neanche io ci tengo a fiori e sorrisi...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Lunedì 9 Marzo 2009, 17:15:04
miri?
ti sei dimenticata di dire...che le donne vengono assunte ancora e spesso solo dopo accurata "visita medica" da parte del capo...ohiohiohiohioi...

eppure è così!

...e comunque siamo stati creati di due tipi, ben distinti ma simili, uomo e donna, quindi una ragione ci sarà se dobbiamo rispettarci veramente e incastrarci come pezzi di puzzle a dovere, senza aver bisogno di smussare un fico secco...o no?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: arostàzazzà - Lunedì 9 Marzo 2009, 20:22:36
... Beh, se una commemorazione come questa servisse a portare soluzioni, leggi adeguate, rispetto, allora sarei per considerare questo giorno uno di battaglia, altrimenti, scusate, neanche io ci tengo a fiori e sorrisi...

Sì Mirella, ecco perchè purtroppo nonostante le serate in pizzeria e le rivendicazioni di una sessualità di bassa lega fatte il giorno dell'8 marzo, le donne si resvegliano il giorno dopo sapendo che passeranno altri 364 giorni senza mimose e soprattutto con la consapevolezza che la strada è ancora troppo lunga.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Amara - Martedì 10 Marzo 2009, 01:17:14
..avrei voluto rispondere... ma zimi..mire.. e anna.. hanno già detto tutto... :)
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Martedì 10 Marzo 2009, 14:11:31
Dovremmo ideare qualcosa far capire alla società di non essere così contente di avere questa festa come se fossimo principesse solo 5 min il momento in cui ti fanno aguri baci abbracci e poi torna tutto com'era prima tra odio e invidia non c'è differenza. Dovremmo dire basta ai soprumi ma non solo quelli fisici ma anche quelli mentali, una mia amica mi ha scritto un sms di auguri che non ho aprrezzato per gli auguri ma per le parole che in esso vi erano scritte, ve lo riporto: SIAMO IMPERFETTE, LUNATICHE, TANTO FORTI QUANTO FRAGILI... SAPPIAMO ESSERE: AMICHE, AMANTI, MOGLI, MADRI, COMPLICI O NEMICHE INVIDIOSE.. SIAMO DOLCI, SENSIBILI,MISTERIOSE E STRAVAGANTI... A VOLTE INDIFESE, ALTRE SICURE E DETERMINATE, ALTRE ANCORA ISTERICHE... ABBIAMO LA FORZA DI DARE TANTO ANCHE QUANDO RICEVIAMO POCO O NULLA... DONIAMO NOI STESSE PER AMORE, SPESSO CI PIEGHIAMO MA SENZA SPEZZARCI E RIUSCIAMO A SORRIDERE ANCHE QUANDO IL CUORE LACRIMA E A DARE CONFORTO QUANDO INVECE NE AVREMMO BISOGNO... ABBIAMO IL DONO PIU' BELLO QUELLO DI DONARE LA VITA , OGNIUNA DI NOI E' UNICA E PREZIOSA SPLENDIDA GIONATA DELLA DONNA.


Ecco vorrei che tutti uomini e donne prendessero coscienza di come siamo fatte, il primo valore da eseguire dovrebbe essere il rispetto verso di noi creature della natura.
E ricordare ai maschietti che senza la donna nemmeno loro esisterebbero, ricordare una frase di una canzone di mia martini, gli uomini sono figli delle donne ma non sono come noi, però devono darci il rispetto che meritiamo.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Michele Serri - Mercoledì 11 Marzo 2009, 23:05:57
Penso siano quasi tutte le ricorrenze che vengono osservate e festeggiate quasi con lo spirito di una moda, perchè "così fan tutti" e che, proprio perchè feste comandate,raramente siano sentite con naturalità..in effetti i "buoni comportamenti", per essere credibili, dovrebbero essere continui e costanti..ma credo che per uscire da queste "strade obbligate" non possa che esserci una risposta soggettiva, cioè che ognuno, se non ci crede, facesse esattamente come si non ci fossero, ma la cosa ovviamente, cioè andare controcorrente, non è facile...e mi pare che la tendenza sia quasi sempre, anche se magari di malavoglia, quella di conformarsi e contribuire così all'eternarsi delle varie ritualità, anche quando diventano magari anacronistiche e stupide..ma non è in fondo su questo tipo di comportamenti che si fonda l'ipocrisia, che si amplia sempre più quella frattura fra pensiero soggettivo e comportamento sociale?..Ma stando al tema specifico della "festa delle donne" questa certezza della loro discriminazione è poi proprio così certa? MI pare che come fatto si dia un pò troppo come scontato, quasi un dogma, un pensiero che a forza di essere ripetuto si è fatto dogma, e contro cui sembra sia diventato quasi impossibile obiettare qualcosa, "è così e basta"..ma forse come questione andrebbe anche un pò analizzata e dimostrata o no?..Sul piano legale di certo mi risulta che discriminazioni non ne esistono e più facilmente, se ne esistono, sono in senso contrario...o questa discriminazione è proprio così reale ed indubitabile?

Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Zima - Giovedì 12 Marzo 2009, 09:16:06
onestamente, questa discriminazione è lampante, anche se non sul piano legislativo. ma è assolutamente visibile ogni giorno su tutti i posti di lavoro.
come mai, ad esempio, tra le alte cariche sia dello stato, sia delle grandi e piccole aziende, figurano così poche donne? (eppure ci sono nel mondo più donne che uomini). come mai lo stipendio di una donna è spesso più basso di quello di un uomo a parità di mansioni svolte? come mai la prima domanda che ti rivolgono ad un colloquio di lavoro è se hai intenzione di avere figli?
thò, che strano...

e ti sei mai chiesto perchè le donne per fare carriera debbano rinunciare, il più delle volte, ad avere una famiglia?
bhe, più dimostrato di così...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Giovedì 12 Marzo 2009, 11:28:52
Per la prima parte del tuo post, caro Michele sono d'accordo dici bene infattoi che è diventato una moda, che è spesso difficile andare contro corrente ma se nessuno si muove nulla cambia, per la seconda parte invece sono d'accordo con Zima, gurada nelle università ogni anno si laureano più donne che uomini con alti voti, peròà caso strano la donna finisce per fare la casalinga o lavori poco retribuiti e l'uomo pur non avendo un titolo con un voto alto ricopre cariche spesso importanti, voi uomini vi scordate la maggior parte delle volte che dalla nascita fino alla morte dovete dirci grazie, perchè purtroppo vi mettiamo noi al mondo, vi accudiamo,  vi educhiamo alla vita ,vi sosteniamo quando ne avete bisogno e passate la stragande maggioranza delle volte dalla madre, alla moglie, alla figlia per fare insomma della vostra vita un appoggio sulla donna, ma la donna non è solo la vostra spalla... vogliamo anche noi essere giudicate come persone capaci e spesso si riscontra anche più capaci più adatte al rischio di voi uomini, allora la domanda è perchè la nostra societa ci tiene buone buone per fare solo le madri di famiglia?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Alessio J - Giovedì 12 Marzo 2009, 18:45:05
thò, che strano...

e ti sei mai chiesto perchè le donne per fare carriera debbano rinunciare, il più delle volte, ad avere una famiglia?
bhe, più dimostrato di così...


Beh, ti sei risposta da sola. Perchè quando le donne scelgono di fare figli sanno in partenza di rinunciare a dedicare uno o due anni ( come minimo...per ogni figlio) all'azienda, la quale risulterà penalizzata dalla mancanza di quella figura nell'organigramma. E oggigiorno, cosi come ieri ma molto più accentuato, questo penalizza il profitto dell'azienda stessa, venendo meno lo "storico" e le capacità che la donna si porta a casa.

Tutto questo è corretto? No, sicuramente, perchè le aziende dovrebbero attrezzarsi, perchè i contratti tutelano i/ le lavoratori/trici, perchè...bla...bla..bla...
Fatto sta che effettivamente tutto questo è difficoltoso per chi deve organizzare il lavoro e fare in modo che i conti tornino ogni mese...Insomma, diciamocelo chiaramente. Se per esempio tu avessi un'azienda medio piccola con il 50 per cento del personale femminile, in età fertile, e molte di queste decidessero di rimanere incinte, non ti troveresti in seria difficoltà a ricoprire nel migliore dei modi quelle mansioni d'esperienza e di responsabilità nel momento in cui queste si assentano per la maternità?
Ripeto, non è corretto strumentalizzare la natura femminile. Né in un senso né nell'altro

E ora lo so...inizia il massacro  ;D

Quindi non è discriminazione ma fatto oggettivo. La donna è nata con il potere di procreare che dovrà esercitare sapendo in anticipo che forse rinuncerà (speriamo di no) alla carriera.

(pauraaaaaaa... :D)
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Zima - Giovedì 12 Marzo 2009, 19:27:10
hai fatto la scoperta dell'acqua calda! ahahahahahahah
è ovvio che è così come dici, ma una donna allora deve realizzarsi solo come madre e moglie? oppure deve scegliere di rinunciarvi per perseguire un obiettivo lavorativo?

e sai perchè succede questo? perchè la società nella quale viviamo è machilista di fondo, pensa al maschile (sia le donne che gli uomini) e non crea un ambiente in cui le due cose possano coniugarsi agevolmente.

noi portiamo in grembo la vita, ma non solo. perchè per la maggior parte delle volte, a causa della nostra cultura, anche dopo aver dato alla luce una nuova creatura, tutto ricade sulle nostre spalle. non è l'uomo, nella maggior parte dei casi, ad occuparsi dei figli, non è l'uomo a svolgere la duplice mansione di portare a casa "il pane" e a fare in modo che la casa funzioni come una piccola società perfettamente organizzata, non è l'uomo a fare questi sacrifici... non ci pensa proprio! anzi, per lui è normale rientrare e trovare la cena pronta, le camicie stirate e la casa in ordine. magari se non è così si lamenta pure! e allora?...

questo solo per parlare della più piccola società che è la famiglia, ma anche fuori non è certo differente! quanti asili nido esistono? ce lo siamo mai chiesti? quante aziende mettono a disposizione spazi di qst tipo per favorire le donne?

insomma... io non so se cambierà mai qualcosa ma, poichè all'uomo fa tanto comodo così, siamo noi donne a dover portare avanti qst lotta per una parità che non sia solo apparente ma effettiva!
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Alessio J - Giovedì 12 Marzo 2009, 19:41:39
hai fatto la scoperta dell'acqua calda! ahahahahahahah
è ovvio che è così come dici, ma una donna allora deve realizzarsi solo come madre e moglie? oppure deve scegliere di rinunciarvi per perseguire un obiettivo lavorativo?

e sai perchè succede questo? perchè la società nella quale viviamo è machilista di fondo, pensa al maschile (sia le donne che gli uomini) e non crea un ambiente in cui le due cose possano coniugarsi agevolmente.

noi portiamo in grembo la vita, ma non solo. perchè per la maggior parte delle volte, a causa della nostra cultura, anche dopo aver dato alla luce una nuova creatura, tutto ricade sulle nostre spalle. non è l'uomo, nella maggior parte dei casi, ad occuparsi dei figli, non è l'uomo a svolgere la duplice mansione di portare a casa "il pane" e a fare in modo che la casa funzioni come una piccola società perfettamente organizzata, non è l'uomo a fare questi sacrifici... non ci pensa proprio! anzi, per lui è normale rientrare e trovare la cena pronta, le camicie stirate e la casa in ordine. magari se non è così si lamenta pure! e allora?...

questo solo per parlare della più piccola società che è la famiglia, ma anche fuori non è certo differente! quanti asili nido esistono? ce lo siamo mai chiesti? quante aziende mettono a disposizione spazi di qst tipo per favorire le donne?

insomma... io non so se cambierà mai qualcosa ma, poichè all'uomo fa tanto comodo così, siamo noi donne a dover portare avanti qst lotta per una parità che non sia solo apparente ma effettiva!


Certo. La donna deve, dovrà scegliere tra le due cose. Cosi come ha scelto l'uomo quando ha deciso di rinunciare a pulire la casa, a stirare le camicie, a preparare la cena...
...ha scelto che sia la donna a fare questo. Lui, l'uomo...ha da fare cose più..impegnative  ;D

P.S. sono proprio curioso di conoscere il tuo punto di vista sull'affermazione che hai fatto ( siamo noi donne a dover portare avanti qst lotta per una parità che non sia solo apparente ma effettiva).
Come e cosa intendi/ intendete fare per...?   ???
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: straniera - Giovedì 12 Marzo 2009, 19:46:52
la donna è nata con il potere di procreare. e già questo di per sè dà un sacco di risposte, comunque rimane pur sempre una questione di scelte.
che cosa rende davvero affermata una donna?
la carriera? tanto poi dice che le manca la realizzazione nella famiglia
la famiglia? tanto poi si lamenta dicendo che non si realizza nel sociale.
ora il punto focale credo sia uno e cioè decidere una volta per tutte cosa si vuole.
non si può cambiare la società ed è certo che un'azienda che dovesse sopperire a mancanze per maternità andrebbe incontro a notevoli disagi, ma questo dipende da come è strutturato il mondo del lavoro, un'altro tipo di discorso.
tornando alla donna...io sono donna, la mia realizzazione? qualcosa che segni il mio proseguo, la mia traccia in questa vita. può darmelo qualcosa di materiale ed effimero come la carriera? non credo, quel genere di materiale poi passa, si dimentica, e viene sostituito.
quindi credo che la realizzazione primaria stia proprio nel procreare ed essere il perno e il nucleo di una famiglia.
ora, per quale motivo si vuole a tutti i costi avere una carriera o una socialità al pari degli uomini?
perchè non lasciare all'uomo il suo ruolo? solo per dimostrargli che si è migliori di lui?
beh, recentemente ho visto qualcosa che mi ha rabbrividito e commosso al tempo stesso...una donna dà tutto e per tutto per la sua carriera e per dimostrare che ha pieno diritto di ricoprire ruoli "maschili", indaffarata in tutto ciò trascura la sua famiglia.
a quel punto il padre diventa il punto di riferimento del figlio, effettivamente lui lo cresce, lui lo va a prendere a scuola, lui segue i suoi allenamenti di calcio, lui la sera studia e poi gioca con lui.
eppure quando quest'uomo e questa donna si separano il figlio viene affidato a lei.....e questo lascia me a pensare...

quindi sarà forse il caso di riflettere seriamente su cosa significa sentirsi affermati e realizzati?

buona serata a tutti  ;)
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Giovedì 12 Marzo 2009, 19:52:43
Riprendo il discorso di AJ

...ma infatti proprio per questo oggi si fanno meno figli!

1) perché si finisce di studiare intorno ai 30 anni...
2) e quindi ci si sposa tardi...
3) a riprodurre ci si pensa poco perché ci sono pesanti mutui da pagare per comprare casa e i figli costano
4) considerando anche che gli asili nido sono molto esosi e posteggiare un figlio in uno di questi in tenera età non è una delle cose migliori
5) insomma, se tutto va bene, si avrà il primo e forse l'ultimo figlio intorno ai 35 anni
6) il che vuol dire che gli stessi figli si ritroveranno madri vecchie e poco pimpanti!

Oggi è tutto posticipato e dilatato nel tempo e le nonne non sono più quelle di una volta in quanto impegnate anch'esse nel lavoro! ... quindi non hanno né tempo né voglia di fare le balie!
Ecco, fortunata è la donna che può affidare i figli a quei nonni vecchio stampo e dedicarsi al lavoro e, dove ve n'è la possibilità fare carriera.

Io ho cominciato a fare figli a 22 anni e ho finito a 32, con delle scadenze quasi da contratto...ahahah...e credetemi, da sola, non sono riuscita che a fare la mamma a tempo pieno, dividendo le mie ore fra tutti gli impegni e i tre figli con età diverse...è stata tutta una corsa...senza escludere che quando si ammalavano in tre la casa sembrava un ospedaletto ed io riuscivo a passare intere settimane a misurare la temperatura e dare medicine...che casinooo...aiuto!...e se mi attaccavano qualcosa me lo tenevo con affetto ma dovevo correre ugualmente!
Ho seguito fino a qualche anno fa corporalmente il più piccolo, seguendolo anche nelle partite a calcio e in tutto quello che serviva...
ora la vita è più riposante fisicamente ma con la testa, le mamme sono sempre occupate, per altre questioni...adesso bisogna aiutarli a trovare lavoro...insomma, quando si sceglie di essere madre...o padre...non si finisce maiii...

Figuratevi quindi cosa può essere tutto ciò per una donna che vuole fare carriera!
Si può, certo, ma devi essere affiancata da altre persone, altrimenti non ce la fai!

ciaooo...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Zima - Giovedì 12 Marzo 2009, 19:53:24
vedi? ha scelto l'uomo!
j, se mi vuoi fare inkazzare ci stai riuscendo alla grande!!!!... e so che lo vuoi fare!  ;D

sai, a casa mia tutto questo funziona già. mio padre è sempre stato attivo nello svolgere anche i ruoli che l'uomo di neanderthal ha deciso per la donna... lui sa stirare, cucinare e lavare e lo fa... ma non è un casalingo!
così il mio uomo lo farà.

le cose si cambiano dalla radice, forse ci vorranno millenni... ma si parte dall'educazione dei figli, senza discriminanti tra maschi e femmine, ad esempio. così i miei figli, sperando di avere almeno un figlio maschio (un uomo rispettoso in più sulla faccia della terra), sapranno da subito cosa intendo! ahahahahahaahahah

ritornando seri... credo che tutto parta dalla consapevolezza. solo quando la donna si libererà dal pensiero collettivo che, per il sesso con cui è nata, ella è designata a tali compiti, potrà insegnarlo al mondo intero.

ma dov'è Mire? ho bisogno del suo aiuto!!!!!!!  :D

Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Giovedì 12 Marzo 2009, 20:03:52
io sono passata mentre postavate...e zimetta...pure tu hai ragione!

cmq ci vuole molta collaborazione tra i coniugi...infatti mia madre è stata fortunatissima ad avere un uomo che a suo tempo faceva le parti della seconda donna...insomma, di tutto di più...stirava pure le camicieee...
ed io da piccola sognavo di sposarlo!

bacio!
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Zima - Giovedì 12 Marzo 2009, 20:04:49
nella mia precedente c'è anche un po' di risposta per ciò che dice Barbara...

io credo che volere una bella famiglia e un buon lavoro non siano cose inconiugabili. certo, se devo cucinare, stirare, pulire, fare la spesa, oltre che lavorare e OVVIAMENTE stare con i miei figli, non ce la posso fare. ma se per i lavori domestici c'è chi fa a metà con me, posso dedicarmi a tutto il resto senza problemi.. se poi le istituzioni mi dessero una mano, non per farmi un favore ma per migliorare l'intera società e renderla veramente civile, allora sarebbe ancora meglio.
d'altra parte la donna sa fare contemporaneamente più cose e tutte bene!  ;D

l'uomo e la donna sono diversi e complementari, ma non per questo la società deve impedire o rendere difficoltosa la realizzazione delle donne in ambito lavorativo.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: arostàzazzà - Giovedì 12 Marzo 2009, 20:58:19
C'è una sola cosa che la donna sa fare molto meglio dell'uomo, che fa da sempre e continuerà a fare in barba alle mode ed alle rivendicazioni sociali.


Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Michele Serri - Giovedì 12 Marzo 2009, 20:58:43
Mi apprestavo a scrivere e il post di Alessio mi ha tolto un pò le parole di bocca, pardon di tasto...credo a mia volta che l'economia abbia le sue regole, certamente ciniche, e come unica logica quella del profitto e che non si tratti quindi di una discriminazione diretta verso la donna, ma di una discriminazione più ampia e generale, verso chi, a torto o ragione, si considera meno ottimale per il profitto..ma in alternativa cosa potrebbe esistere, l'imposizione per legge all'economia di una sorta di par condicio a tutto campo?...sicuramente i contratti collettivi di lavoro non consentono diversità di compensi fra uomo e donna..è sui livelli successivi, di libera contrattazione, che probabilmente questo avviene, ma lo credo appunto frutto della logica di profitto e non di discriminazione..e certamente ci sono anche situazioni opposte, come immagino che una modella d'alta moda sia più compensata di un modello...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Michele Serri - Giovedì 12 Marzo 2009, 21:01:57
C'è anche credo il fatto che la dedizione professionale dell'uomo è molto più intensiva di quella femminile e certamente questo perchè non ha quel doppio ruolo che riguarda la donna, ma per l'uomo la professione è sempre stata molto più sentita esistenzialmente che non per la donna, l'uomo tende ad identificarsi con la professione, ed in parte questo gli è anche preteso, mentre per la donna se non è secondario vive comunque la sua esistenzialità in modo più variegato (l'uomo che non riesce in un lavoro è più o meno un fallito, mentre il fallimento una donna lo percepisce di più magari in altri ambiti) ed in molti ambiti è forse questo diverso sentimento di partecipazione che fa la differenza...ed uno di questi ambiti è probabilmente il potere che l'uomo per cultura persegue con tutto sè stesso (ma poi è davvero così importante toccare i massimi vertici del potere? e chissà quante donne trovano molto più piacevole goderne dei riflessi pratici senza la fatica di perseguirlo)...comunque la discriminazione è rivolta secondo me verso tutto ciò che non è considerato produttivo e di profitto e questo può valere anche per tanti uomini che non siano considerati abili allo scopo...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Michele Serri - Giovedì 12 Marzo 2009, 21:04:52
Poi tante volte mi sono chiesto perchè le donne non fondano un loro partito, il partito delle donne, finalmente si risolverebbe il problema del bipolarismo, anche se imperfetto, dove avrebbero sempre la maggioranza assoluta, se è vera la storia della solidarietà femminile, e potrebbero così occupare tutti i vertici del potere...magari è vero che le donne sono discriminate, diciamo che tanti fattori possono essere considerati da diverse prospettive ed assolutizzare in un senso o nell'altro è difficile...sono stato un pò prolisso ma sono questioni in cui è difficile non esserlo...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Alessio J - Giovedì 12 Marzo 2009, 21:08:33
...insomma, quando si sceglie di essere madre...o padre...non si finisce maiii...


Annamaria ha detto una sacrosanta verità. Scegliere di essere Madre (maiuscolo...) è di per se un obbiettivo e un "lavoro", che può essere affiancato dal canonico impiego al di fuori della famiglia ma che secondo il mio parere deve essere il primario. Specie quando si è scelto!!!


la donna è nata con il potere di procreare. e già questo di per sè dà un sacco di risposte, comunque rimane pur sempre una questione di scelte.
che cosa rende davvero affermata una donna?
la carriera? tanto poi dice che le manca la realizzazione nella famiglia
la famiglia? tanto poi si lamenta dicendo che non si realizza nel sociale.
ora il punto focale credo sia uno e cioè decidere una volta per tutte cosa si vuole.
non si può cambiare la società ed è certo che un'azienda che dovesse sopperire a mancanze per maternità andrebbe incontro a notevoli disagi, ma questo dipende da come è strutturato il mondo del lavoro, un'altro tipo di discorso.
tornando alla donna...io sono donna, la mia realizzazione? qualcosa che segni il mio proseguo, la mia traccia in questa vita. può darmelo qualcosa di materiale ed effimero come la carriera? non credo, quel genere di materiale poi passa, si dimentica, e viene sostituito.
quindi credo che la realizzazione primaria stia proprio nel procreare ed essere il perno e il nucleo di una famiglia.


e Barbara...  alla Barbara piacerebbe essere come le donne di una volta, casa e famiglia, crescere i figli e preparare la pasta fatta in casa.  Ma è meraviglioso!!!  Ecco un motivo per amare le donne!
La riscoperta della semplicità coniugata con l'impegno per la famiglia, coadiuvata dalla consapevolezza che l'essere Donna è un privilegio grande quanto poter mettere al mondo la Vita.  Woaw!!!


... credo che tutto parta dalla consapevolezza. solo quando la donna si libererà dal pensiero collettivo che, per il sesso con cui è nata, ella è designata a tali compiti, potrà insegnarlo al mondo intero.


Zima, quello che scrivi è la vittoria delle donne. Ed è fantastico entrare nel merito, dando a questa tua affermazione quanto spetta. Sapere per prime di avere la "magia" nelle vene, un autentico potere segreto, tra equilibrio e amore, che non deve essere riduttivo o violentare il proprio IO.
Le donne devono divenire simboli dell' insegnamento, devono esercitare le loro passioni sollecitando la percezione di chi vive dietro a maschere stereotipate. Questo comporta dare un "vero" significato all'essere Donna.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Alessio J - Giovedì 12 Marzo 2009, 21:16:23
Poi tante volte mi sono chiesto perchè le donne non fondano un loro partito, il partito delle donne, finalmente si risolverebbe il problema del bipolarismo, anche se imperfetto, dove avrebbero sempre la maggioranza assoluta, se è vera la storia della solidarietà femminile, e potrebbero così occupare tutti i vertici del potere...magari è vero che le donne sono discriminate, diciamo che tanti fattori possono essere considerati da diverse prospettive ed assolutizzare in un senso o nell'altro è difficile...sono stato un pò prolisso ma sono questioni in cui è difficile non esserlo...

Il partito delle "Amazzoni" ...SPETTACOLARE !!!!!    Hanno da subito il mio voto!!!   ;D
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: straniera - Giovedì 12 Marzo 2009, 21:26:39
Il partito delle "Amazzoni" ...SPETTACOLARE !!!!!    Hanno da subito il mio voto!!!    ;D


le Amazzoni...questa è bellissima, e parecchio interessante!!!!!!
guerriere che cavalcano!!
bellooooooooooooooooooooooo
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Venerdì 13 Marzo 2009, 00:23:05
C'è una sola cosa che la donna sa fare molto meglio dell'uomo, che fa da sempre e continuerà a fare in barba alle mode ed alle rivendicazioni sociali.




Spero sia la pasta al forno...vero Conte?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Venerdì 13 Marzo 2009, 00:45:41


io credo che volere una bella famiglia e un buon lavoro non siano cose inconiugabili. certo, se devo cucinare, stirare, pulire, fare la spesa, oltre che lavorare e OVVIAMENTE stare con i miei figli, non ce la posso fare. ma se per i lavori domestici c'è chi fa a metà con me, posso dedicarmi a tutto il resto senza problemi.. se poi le istituzioni mi dessero una mano, non per farmi un favore ma per migliorare l'intera società e renderla veramente civile, allora sarebbe ancora meglio.
d'altra parte la donna sa fare contemporaneamente più cose e tutte bene!  

l'uomo e la donna sono diversi e complementari, ma non per questo la società deve impedire o rendere difficoltosa la realizzazione delle donne in ambito lavorativo.

Letto questo post faccio una carezza a Zima!

...e ti capisco perfettamente piccola grande Donna: ma secondo voi, una ragazza giunta alla fine della sua carriera scolastica, che ha dedicato un terzo della sua vita allo studio per il raggiungimento di un alto livello culturale che userà in ambito lavorativo...secondo voi...adesso deve mettere da parte tutte queste fatiche per fare solo la mamma-moglie?
E no...ha ragione a urlare al mondo che vuole lavorare!...e fare carriera!
Troverà poi il modo di farsi aiutare in casa e se serve, con parte di quello che guadagnerà, ci pagherà una domestica o una baby sitter, ma in vecchiaia avrà la sua pensione assicurata e sarà più serena.                   
Sarà inoltre una donna soddisfatta e libera dalla dipendenza dell'uomo anche se l'amerà.

Ma non solo: avrà realizzato uno dei suoi Sogni!

E questo lo aggiungo in generale, per una sicurezza economica: quante donne si sono trovate, da grandi, costrette a lavorare, con serie difficoltà, solo perché ad un certo punto hanno divorziato?
O non si sono separate pk non avevano quest'autonomia e hanno quindi dovuto rinunciare alla loro vita?
Sono cose che capitano sempre più spesso: non è più come una volta che si restava divisi in famiglia subendo uno stato di prostrazione e di rinuncia.

Quindi, tornando all'urlo di Zima dico:
forza, vola e fatti valere e la tua fatica non sarà stata inutile.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Venerdì 13 Marzo 2009, 12:18:17
C'è anche credo il fatto che la dedizione professionale dell'uomo è molto più intensiva di quella femminile e certamente questo perchè non ha quel doppio ruolo che riguarda la donna, ma per l'uomo la professione è sempre stata molto più sentita esistenzialmente che non per la donna, l'uomo tende ad identificarsi con la professione, ed in parte questo gli è anche preteso, mentre per la donna se non è secondario vive comunque la sua esistenzialità in modo più variegato (l'uomo che non riesce in un lavoro è più o meno un fallito, mentre il fallimento una donna lo percepisce di più magari in altri ambiti) ed in molti ambiti è forse questo diverso sentimento di partecipazione che fa la differenza...ed uno di questi ambiti è probabilmente il potere che l'uomo per cultura persegue con tutto sè stesso (ma poi è davvero così importante toccare i massimi vertici del potere? e chissà quante donne trovano molto più piacevole goderne dei riflessi pratici senza la fatica di perseguirlo)...comunque la discriminazione è rivolta secondo me verso tutto ciò che non è considerato produttivo e di profitto e questo può valere anche per tanti uomini che non siano considerati abili allo scopo...
Prima di andare avanti ti voglio rispondere, ma pensi davvero che lòa donna non si sente realizzata avendo un proprio lavoro e quindi di conseguenza una indipendenza, bhe ti sbagli, io sono stata educata al lavoro e moltissime di noi, ma credo sia normale che ad un certo punto la donna voglia diventare madre ma anche l'uomo vuole essere padre con la differenza che l'uomo spesso abbandona ilfiglio o figli alla donna, lasciandola la maggior parte delle volte a fare più cose e non solo i figli e la carriera ma la casa la spesa le bollette e tante milioni di cose, che la donna riesce a fare l'uomo invece fa solo cara hai preparato il pranzo? dove sono quei pantaloni li che mi piacciono? (la donna) oggi puoi faretu la spesa? (risposta dell'uomo) cara sai che non posso finisco tardi sono chiusi i negozi, e magari hanno il tempo di andare al bar con gli amici, e questo va bene, ma perchè noi dobbiamo essere discriminate solo perchè svolgiamo più ruoli e spesso non ci riusciamo a fare tutto se qualcuno non ci aiuta?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Venerdì 13 Marzo 2009, 12:25:08
Letto questo post faccio una carezza a Zima!

...e ti capisco perfettamente piccola grande Donna: ma secondo voi, una ragazza giunta alla fine della sua carriera scolastica, che ha dedicato un terzo della sua vita allo studio per il raggiungimento di un alto livello culturale che userà in ambito lavorativo...secondo voi...adesso deve mettere da parte tutte queste fatiche per fare solo la mamma-moglie?
E no...ha ragione a urlare al mondo che vuole lavorare!...e fare carriera!
Troverà poi il modo di farsi aiutare in casa e se serve, con parte di quello che guadagnerà, ci pagherà una domestica o una baby sitter, ma in vecchiaia avrà la sua pensione assicurata e sarà più serena.                   
Sarà inoltre una donna soddisfatta e libera dalla dipendenza dell'uomo anche se l'amerà.

Ma non solo: avrà realizzato uno dei suoi Sogni!

E questo lo aggiungo in generale, per una sicurezza economica: quante donne si sono trovate, da grandi, costrette a lavorare, con serie difficoltà, solo perché ad un certo punto hanno divorziato?
O non si sono separate pk non avevano quest'autonomia e hanno quindi dovuto rinunciare alla loro vita?
Sono cose che capitano sempre più spesso: non è più come una volta che si restava divisi in famiglia subendo uno stato di prostrazione e di rinuncia.

Quindi, tornando all'urlo di Zima dico:
forza, vola e fatti valere e la tua fatica non sarà stata inutile.

Pienamente D'ACCORDO!!!

Un piccolo esempio, due anni fa nel mio paese si è votato il sindaco, bene c'era un partito fatto di donne, siamo arrivati secondi purtroppo chi hanno votato un uomo! Questo per dire la donna sarà sempre sottovalutata perchè purtroppo è una società maschilista e fatta soprattutto di gente adulta e gli adulti comprese le donne sono persone che pensano al maschile! Ma oggi noi siamo diversi donne e uomini emergenti che scalciamo ma non ci ascoltano!
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Amara - Venerdì 13 Marzo 2009, 12:28:51
...eeeeeehhhhhhh!... vedo che i discorsi... servono a poco come sempre..
anche gli uomini che dimostrano molta intelligenza e rispetto.. arrivando al punto..
rimangono uomini...
credo che sia davvero difficile comprendere il nostro sentire sull'argomento.. per chi ha avuto la strada spianata da sempre..
e forse non comprende che anche uno sguardo apparentemente innocente.. o una battuta apparentemente innocua.. possono far sentire tutto il peso della discriminazione...

ma il potere di cambiare è nelle nostre mani..
nei nostri rifiuti.. nel nostro volere..

le lotte per i grandi diritti..peraltro ottenuti sulla carta.. sono già state fatte..
ora bisogna liberarci.. nel quotidiano..
imparare ad amarci davvero.. ed 'educare' gli altri ai nostri bisogni.. non solo ai diritti legali...

vabbè.... basta... sennò... mi incarognisco... ahahaha.. :laugh:

ahi quanto sono lontani gli anni 70....... :)
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Amara - Venerdì 13 Marzo 2009, 12:34:08
Poi tante volte mi sono chiesto perchè le donne non fondano un loro partito, il partito delle donne, finalmente si risolverebbe il problema del bipolarismo, anche se imperfetto, dove avrebbero sempre la maggioranza assoluta, se è vera la storia della solidarietà femminile, e potrebbero così occupare tutti i vertici del potere...magari è vero che le donne sono discriminate, diciamo che tanti fattori possono essere considerati da diverse prospettive ed assolutizzare in un senso o nell'altro è difficile...sono stato un pò prolisso ma sono questioni in cui è difficile non esserlo...

perdonami michele.. ma trovo questa tua affermazione... terribilmente sessista.... è così difficile vivere le donne come 'persone'.. e non soltanto come 'donne'?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: cipreacalend - Venerdì 13 Marzo 2009, 16:19:48
Complimenti ai signori uomini!!!  ;D Ebbene, la risposta alla discriminazione l'avete fornita voi, con i vostri preconcetti, con le vostre teorie sul profitto... e, infatti, i risultati in cui versa questa società, dove chi fissa regole sono sempre e solo uomini, beh, è quello della decadenza dei valori, dello sfruttamento sessuale, del "buco di pensiero" in cui si educano i figli, nella povertà e discriminazione razziale, nell'impoverimento delle risorse... e poi continuare all'infinito. La corsa al potere economico, all'avidità ha creato una società costruita su falsi valori, su falsi ruoli, mantenuti da una casta che oserei dire ristretta. E' un retaggio medievale, risale ai tempi dell'inquisizione, relegare il femminile ad ambiti che non siano di conoscenza o di potere... e sapete perché? Perché il confronto sarebbe a dir poco umiliante. Nelle società dove la donna occupa ruoli di potere e di prestigio si è cresciuti nella ricerca, nella protezione dell'ambiente, nella cultura e nell'arte.
Oggi, all'uomo è data l'opportunità di rimanere lui a casa, al posto della donna che ha concepito un figlio. Ci sono coppie che scelgono di alternarsi proprio per dare l'opportunità ad entrambi di coltivare le proprie passioni, il proprio lavoro, che non è certo prerogativa di uomini, intesi come maschi, naturalmente. Si, miei cari signori, io sono fermamente convinta che le donne hanno più capacità in tanti settori e devono anche faticare il doppio per dimostrarlo, agli uomini serve solo il loro sesso, spesso non gli si richiede più di tanto... anche perchè forse hanno solo quello ;D
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Michele Serri - Venerdì 13 Marzo 2009, 19:14:11
Devo dire che mi sento un pò disorientato sotto questa grandinata di parole e spero di non perdermi fra tutti questi pensieri..intimorisce anche un pò procedere in questo covo di amazzoni (scherzo ovviamente...)

perdonami michele.. ma trovo questa tua affermazione... terribilmente sessista.... è così difficile vivere le donne come 'persone'.. e non soltanto come 'donne'?

veramente non comprendo in cosa sarebbe sessista quella mia affermazione...è soltanto la sincera espressione di un pensiero che mi è venuto molte volte, mi chiedevo appunto perchè mai, vista la palese critica delle donne ai vari livelli di potere dai quali si sentono nulla o male rappresentati, perchè mai non si fossero impegnate per la conquista di quello stesso potere con un partito tutto loro...che ci sarebbe di sessista in questo, a parte che sia fantapolitica o immaginazione?...per quel che mi riguarda tendo ad umanizzare e a non fare distinzioni, nè di sesso nè di altro, ma mi pare, almeno da certe frasi che circolano con notevole intensità, del tipo per esempio "donna è bello..siamo donne...sono mia e mi gestisco io..e chi più ne ha più ne metta" che siano soprattutto le donne, o almeno una certa loro cultura di riferimento, a fare distinzioni nette e ed enfatizzare in modo così assoluto quel loro "essere donne" quasi, per necessario contrasto, da far sentire quasi una vergogna, una sorta di peccato originale, l'essere uomo o peggio maschio (che tra l'altro nell'essere uomini o donne non c'è nessun merito o colpa, ma è solo una casualità della natura, e credo senza ombra di dubbio che quelle stesse donne fiere di esserlo se fossero nate uomini sarebbero esattamente identiche a quegli uomini che criticano, sarebbe allora forse il caso di interrogarsi sulle origini di tali "diversità"?)..che l'uomo se dovesse prendere davvero sul serio quelle parole gli converrebbe "spararsi un colpo alla tempia" appena nato...ma anche qui sembra che il sessismo non possa che andare in una sola direzione
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Venerdì 13 Marzo 2009, 19:49:51
Complimenti ai signori uomini!!!  ;D Ebbene, la risposta alla discriminazione l'avete fornita voi, con i vostri preconcetti, con le vostre teorie sul profitto... e, infatti, i risultati in cui versa questa società, dove chi fissa regole sono seoompre e solo uomini, beh, è quello della decadenza dei valori, dello sfruttamento sessuale, del "buco di pensiero" in cui si educano i figli, nella povertà e discriminazione razziale, nell'impoverimento delle risorse... e poi continuare all'infinito. La corsa al potere economico, all'avidità ha creato una società costruita su falsi valori, su falsi ruoli, mantenuti da una casta che oserei dire ristretta. E' un retaggio medievale, risale ai tempi dell'inquisizione, relegare il femminile ad ambiti che non siano di conoscenza o di potere... e sapete perché? Perché il confronto sarebbe a dir poco umiliante. Nelle società dove la donna occupa ruoli di potere e di prestigio si è cresciuti nella ricerca, nella protezione dell'ambiente, nella cultura e nell'arte.
Oggi, all'uomo è data l'opportunità di rimanere lui a casa, al posto della donna che ha concepito un figlio. Ci sono coppie che scelgono di alternarsi proprio per dare l'opportunità ad entrambi di coltivare le proprie passioni, il proprio lavoro, che non è certo prerogativa di uomini, intesi come maschi, naturalmente. Si, miei cari signori, io sono fermamente convinta che le donne hanno più capacità in tanti settori e devono anche faticare il doppio per dimostrarlo, agli uomini serve solo il loro sesso, spesso non gli si richiede più di tanto... anche perchè forse hanno solo quello ;D


oooo...era ora Miri!
Ma dov'eri andata, a prendere la clava?
Quello che purtroppo resta un dato di fatto, soprattutto qui in Italia, paese molto maschilista, è che affinché le cose cambino si dovrà sudare ancora parecchio!


Molto ben fatti anche gli interventi della nostra Amy  :-*
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: arostàzazzà - Venerdì 13 Marzo 2009, 19:52:08
C'è una sola cosa che la donna sa fare molto meglio dell'uomo, che fa da sempre e continuerà a fare in barba alle mode ed alle rivendicazioni sociali.





Avrei voluto proseguire dicendo che quella cosa che vi rende uniche è la capacità di amare anche nelle difficoltà, la storia di sopraffazioni che ha caratterizzato l'evoluzione della donna l'ha resa più forte, più resistente e sicuramente più intelligente e scaltra dell'uomo che è rimasto primitivo nelle emozioni e nelle reazioni.
Ma a volte mi ricredo leggendo certe cose, ed ora non sono più sicuro di aver scritto una cosa giusta...


Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Amara - Venerdì 13 Marzo 2009, 20:06:55
Devo dire che mi sento un pò disorientato sotto questa grandinata di parole e spero di non perdermi fra tutti questi pensieri..intimorisce anche un pò procedere in questo covo di amazzoni (scherzo ovviamente...)

perdonami michele.. ma trovo questa tua affermazione... terribilmente sessista.... è così difficile vivere le donne come 'persone'.. e non soltanto come 'donne'?

veramente non comprendo in cosa sarebbe sessista quella mia affermazione...è soltanto la sincera espressione di un pensiero che mi è venuto molte volte, mi chiedevo appunto perchè mai, vista la palese critica delle donne ai vari livelli di potere dai quali si sentono nulla o male rappresentati, perchè mai non si fossero impegnate per la conquista di quello stesso potere con un partito tutto loro...che ci sarebbe di sessista in questo, a parte che sia fantapolitica o immaginazione?...per quel che mi riguarda tendo ad umanizzare e a non fare distinzioni, nè di sesso nè di altro, ma mi pare, almeno da certe frasi che circolano con notevole intensità, del tipo per esempio "donna è bello..siamo donne...sono mia e mi gestisco io..e chi più ne ha più ne metta" che siano soprattutto le donne, o almeno una certa loro cultura di riferimento, a fare distinzioni nette e ed enfatizzare in modo così assoluto quel loro "essere donne" quasi, per necessario contrasto, da far sentire quasi una vergogna, una sorta di peccato originale, l'essere uomo o peggio maschio (che tra l'altro nell'essere uomini o donne non c'è nessun merito o colpa, ma è solo una casualità della natura, e credo senza ombra di dubbio che quelle stesse donne fiere di esserlo se fossero nate uomini sarebbero esattamente identiche a quegli uomini che criticano, sarebbe allora forse il caso di interrogarsi sulle origini di tali "diversità"?)..che l'uomo se dovesse prendere davvero sul serio quelle parole gli converrebbe "spararsi un colpo alla tempia" appena nato...ma anche qui sembra che il sessismo non possa che andare in una sola direzione
quel che intendevo michele.. è che le donne non sono una 'categoria'..  e nell'ambito della sfera femminile.. vi è ogni tipo di idea.. di posizione politica.. di concetto di vita.. pertanto trovano spazi condivisibili in ogni 'luogo' sociale.. e pensare di riunirle in un partito è assai riduttivo e sinonimo di sottile discriminazione..
tutto ciò.. senza scomodare un più o meno condiviso 'femminismo'.. ma utilizzando semplicemente il buon senso del rispetto e della vera condivisione in ogni ambito...

mmmh... spero di non aver fatto confusione..  ;D
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Amara - Venerdì 13 Marzo 2009, 20:09:35
Citazione

Avrei voluto proseguire dicendo che quella cosa che vi rende uniche è la capacità di amare anche nelle difficoltà, la storia di sopraffazioni che ha caratterizzato l'evoluzione della donna l'ha resa più forte, più resistente e sicuramente più intelligente e scaltra dell'uomo che è rimasto primitivo nelle emozioni e nelle reazioni.
Ma a volte mi ricredo leggendo certe cose, ed ora non sono più sicuro di aver scritto una cosa giusta...




eh.. mi rendo conto.. di quanto sia difficoltoso far comprendere il nostro stato d'animo... il mio almeno..
che non è 'contro'... ma una ricerca di comprensione vera delle proprie emozioni...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Venerdì 13 Marzo 2009, 20:12:00

Avrei voluto proseguire dicendo che quella cosa che vi rende uniche è la capacità di amare anche nelle difficoltà, la storia di sopraffazioni che ha caratterizzato l'evoluzione della donna l'ha resa più forte, più resistente e sicuramente più intelligente e scaltra dell'uomo che è rimasto primitivo nelle emozioni e nelle reazioni.
Ma a volte mi ricredo leggendo certe cose, ed ora non sono più sicuro di aver scritto una cosa giusta...




...ooo...ma certo che lo sanno ancora fare, forse oggi meglio di ieri, forse oggi quell'amore è indirizzato anche verso se stesse...non credi?
E' naturale che ci si difenda con i denti e le unghie; quello che è innaturale è che non ci dovrebbe essere necessità di difesa ma purtroppo nel corso dei millenni questo è successo...
Vogliamo ancora parlare di maschilismo...
Vogliamo ancora cominciare dalle origini?...
Perché Dio non è Donna?
Perché non c'è mai stato un papa Donna (e non si parli di discriminazioni perché non sono riusciti a farne almeno uno negro)?

ecco...e non è la febbre che mi fa ragionare così!...e che c....  >:(
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Sabato 14 Marzo 2009, 07:15:46
...ooo...ma certo che lo sanno ancora fare, forse oggi meglio di ieri, forse oggi quell'amore è indirizzato anche verso se stesse...non credi?
E' naturale che ci si difenda con i denti e le unghie; quello che è innaturale è che non ci dovrebbe essere necessità di difesa ma purtroppo nel corso dei millenni questo è successo...
Vogliamo ancora parlare di maschilismo...
Vogliamo ancora cominciare dalle origini?...
Perché Dio non è Donna?
Perché non c'è mai stato un papa Donna (e non si parli di discriminazioni perché non sono riusciti a farne almeno uno negro)?

ecco...e non è la febbre che mi fa ragionare così!...e che c....  >:(

Sono d'accordo io sin da piccola ho sognato di diventare sacerdote.. ma poi crescendo ho scoperto che prima di cristo esistevano le sacerdotesse, con la venuta di cristo è anche entrato il maschilismo, perchè?
Volevo solo dirti Annamaria che negro è un offesa, bisogna dire uomo di colore, se dici negro si incazzano... pardon per questa breve parentesi, tornando al discorso principale, l'italia credo sia una delle nazioni più maschiliste, tra le nazioni avanzate, vabbè se poi andiamo nei paesi arabi la donna non è per niente una persona ma considerata un oggetto. Però il brutto sta proprio qui nel fatto che nonostante siano passati milioni di anni la donna viene considetata poco meno di nulla, ai maschi piace la donna che sta a casa a cucinare lavare stirare occuparsi dei figli, però prendo il mio raga per esempio vuole che lavoro perchè dice se no non riusciamo a campare, ma allora volete un piede in due scarpe?
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Sabato 14 Marzo 2009, 15:09:50
No Anfra, non si offendono perché loro di noi dicono che siamo i bianchi...vai giù dalle loro parti e vedi come ti additano!
Dire di colore sarebbe stato troppo generico...poteva essere giallo, rosso, oliva...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: arostàzazzà - Sabato 14 Marzo 2009, 19:09:45

Cazzo c'entra adesso il papa nero e gli uomini verdi, gialli, cyan e magenta?

Una conversazione che finisce in tinte surreali. Magritte ci andrebbe a nozze.





Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: rafael - Domenica 15 Marzo 2009, 00:16:38
Il genere femminile è la mia grande speranza:le donne possono cambiare il mondo,anche se gli ultimi segnali sono sconfortanti.Sento parlare di carriera,competizione.In televisione ho visto Lilly Gruber affermare che l'emancipazione è essenzialmente una questione di conquista dei posti di potere...La cosa più atroce che abbia sentito da una donna.
Quel che serve al mondo in primis, e alle donne, è un cambiamento radicale, una vera rivoluzione.E non un avvicendamento ciclico tra sessi nelle stanze dei bottoni.
Cosa mi aspetto dalle donne?Che cancellino la parola "potere" dalle priorità del genere umano, che sostituiscano il termine "competizione" con "cooperazione", che distruggano ogni forma di violenza, prepotenza,ogni "machismo" dalla faccia della terra.Siano le paladine dei soliti vecchi valori che tanto agognamo, solidarietà, uguaglianza.
Forse sono troppo sognatore;ma questa è la mia interpretazione del noto pensiero di Dostoevskij "la bellezza salverà il mondo".Per me le donne devono salvare il mondo.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: cipreacalend - Domenica 15 Marzo 2009, 16:10:56
Il genere femminile è la mia grande speranza:le donne possono cambiare il mondo,anche se gli ultimi segnali sono sconfortanti.Sento parlare di carriera,competizione.In televisione ho visto Lilly Gruber affermare che l'emancipazione è essenzialmente una questione di conquista dei posti di potere...La cosa più atroce che abbia sentito da una donna.
Quel che serve al mondo in primis, e alle donne, è un cambiamento radicale, una vera rivoluzione.E non un avvicendamento ciclico tra sessi nelle stanze dei bottoni.
Cosa mi aspetto dalle donne?Che cancellino la parola "potere" dalle priorità del genere umano, che sostituiscano il termine "competizione" con "cooperazione", che distruggano ogni forma di violenza, prepotenza,ogni "machismo" dalla faccia della terra.Siano le paladine dei soliti vecchi valori che tanto agognamo, solidarietà, uguaglianza.
Forse sono troppo sognatore;ma questa è la mia interpretazione del noto pensiero di Dostoevskij "la bellezza salverà il mondo".Per me le donne devono salvare il mondo.

Grazie Alessandro... era ciò che intendevo... e non aggiungo altro.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Alessio J - Domenica 15 Marzo 2009, 21:37:04



http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200903articoli/41684girata.asp

Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: straniera - Domenica 15 Marzo 2009, 21:59:52


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200903articoli/41684girata.asp





sono davvero senza parole....cioè le avrei ma avevo già in precedenza espresso la mia opinione circa certi argomenti, tipo il tradimento.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Domenica 15 Marzo 2009, 22:55:33


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200903articoli/41684girata.asp



bhe no, così è uno schifo...ma allora, se ogni pretesto è buono per festeggiare cornificando...che lo facessero tutti i giorni...
Questi non sono traguardi ma stupide ripicche...cattiva pubblicità...sfinimento della figura femminile...
e un quotidiano può essere una buona arma per diffondere certe idee fasulle...sta poi all'intelligenza del lettore fare una netta distinzione nella organizzazione del proprio pensiero!


purtroppo la mercificazione di ogni argomento e la pubblicizzazione di certe prese di posizione, purché si faccia qualcosa di plateale, è una moda insana, che tende non a valorizzare la figura della donna, ma, così facendo, privarla di quei sani principi basati su di se:
e allora, mi chiedo, quel pilastro della società...dov'è finito?
Così non ci sto, ditemi quello che vi pare, ma per me il rispetto viene per primo e in questi comportamenti non ve n'è di alcun tipo:
prima di essere donne siamo esseri umani e IL RISPETTO NON HA SESSO, NON HA EPOCA STORICA, NON HA COLORE POLITICO!

IL RISPETTO E'

...questo è il mio slogan...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: cipreacalend - Domenica 15 Marzo 2009, 23:02:05


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200903articoli/41684girata.asp



... si, purtroppo la stupidità non ha sesso. è figlia prolifera...
però, mio caro... io mi sento offesa.. e sai perché? il mondo è grande, immenso e pieno di persone pulite, oneste.. ma quelle non fanno notizie e nemmeno ridere, e nemmeno ridacchiare e nemmeno portare ad esempio come modello... sono altri i modelli femminili, a cui io mi rifaccio e voglio portare a chi si affaccia alla vita, quei modelli di onestà, di aiuto e solidarietà, di cooperazione, di amore, con cui sono cresciuta e vivo.
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: AnnamariaMilazzo lightdark - Domenica 15 Marzo 2009, 23:21:04
...
Titolo: Re: 8 marzo 2009
Inserito da: Anfra - Lunedì 16 Marzo 2009, 09:45:00
...

No no, non sono assolutamente d'accordo, non le reputo donne capaci di vivere e di rispettare la loro dignità, e che facciamo, se voglio far le corna devo aspettare l'8 marzo? ma va... Credo che la donna debba cambiare in modo radicale e con fermezza il modo di pensare maschilista.. ma non con queste scemenze e scommetto che i mariti nemmeno lo sanno che senso ha allora tutto cio?