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Laboratorio => A più mani => Topic aperto da: aureliastroz - Lunedì 25 Gennaio 2010, 17:16:08

Titolo: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Lunedì 25 Gennaio 2010, 17:16:08
ovvero:
(dedicato agli artisti poco propensi alla critica)


(http://www.lsd.co.it/vari/photo_v/asino.jpg)

Quando a dieci anni scrissi due strofette
credetti d’esser diventato un vate
mi crogiolavo fossero perfette
solo perché le avevo allineate

di spuma delle onde o laghi cheti
e di tramonti scrivevo con fervore
pensavo che per essere poeti
bastasse fare rima cuore-amore

ero la fiera della banalità,
ma un giorno un tizio un poco più sapiente
senza badare alle formalità
mi disse che chi scrive è anche la mente.

Sembrava una cazzata, sì lo ammetto,
è il cuore che comanda in certe cose,
ma dopo aver cambiato mi son detto:
se fioriranno saran forse  rose.

Avevo tredici anni ve lo giuro
quando iniziai a scrivere “elegante”
compresi allor che è certo più maturo
utilizzar lo studio per collante.

Quando si scrive quel che il cuore detta
lasciandosi guidare dal trasporto
ne può sortire appena qualche arietta
buona soltanto a fare il cascamorto

se poi ignoriamo le critiche feroci
perché le riteniamo indecorose,
non ci si meravigli che si sfoci
in nenie a dire poco vergognose

per sua natura e predisposizione
si sa che l’uomo normalmente sbaglia
ma se dell’ignoranza ha vocazione
- altro che poetare -
lui resta ciuco e come tale raglia.




Si parla sempre di commenti e critiche ai testi che vengono pubblicati nel sito di scrivere. Ho creduto originale ribadire in rima il mio modo di intendere la poesia e le critiche in generale.
La mia visione certamente non coinciderà con quella dei più, questo però non fornisca spunto per iniziare polemiche che non avrebbero seguito (almeno da parte mia).
Per il resto ben vengano pareri contrastanti purché  rigorosamente  in metrica e in rima. Anche questo è un modo per scrivere a quattro, otto, dieci, dodici, quattordici, sedici, (ecc...) mani. ;D
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Lunedì 25 Gennaio 2010, 20:03:05
Mio caro conte, un principe io sono,
se vuoi sentire del mio dire il suono
ascolta questa mia quartina a volo...
è un raglio che so emettere io solo!

E se tu ne sai fare dei migliori,
all'istante li devi tirar fuori fuori,
noi ci combatterem fino alla morte
per vedere chi sa ragliar più forte!

Tu mi puoi criticare "obtorto collo",
ma io che sono asino e non pollo
ti dico che se al collo ci hai la storta
al farmacista sol la cosa importa.

Egli ben saprà darti un lenimento
che alla cervice tolga quel tormento,
ed io che non riesco ad altro fare
continuerò vicino a te ragliare!

Un'improvvisata per un poeta in rima, che almeno si fa capire. Se tu avessi invece scritto in ermetico...

Lorenzo C.

Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Lunedì 25 Gennaio 2010, 22:12:39
Caro Crocetti, son perplesso alquanto
tu fai del tuo ragliare un grande vanto
vorrei provare a dirti  immantinente
che di ragliare a me non frega niente

ho altre occupazioni al momento
e del mio dire sai non mi lamento
invece vedo che da buon somaro
dell’organismo non ti è proprio chiaro

dove siano situati quei congegni
che tra individui fan la differenza
e se la cervicale mi dà i segni
della  cervice ahimè non ho dolenza

perciò se come dici in poesia
del farmacista  io ho necessità
a te urgon lezion d’anatomia
che lì scarseggi in tutt’onestà.




(Tanto per continuare la "tenzone"  ;D)
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Martedì 26 Gennaio 2010, 08:19:47
Mi dispiace, messere, non duello
con chi sa misurar solo l'uccello
e pur l'anatomia crede sapere
e soltanto la sua sa ben vedere.

Si nota egli più grande agli altri in tutto,
però questo primato è solo frutto
d'un metro costruito con gran cure
che raddoppia al suo corpo le misure!

Ragliar non t'interessa, come affermi,
però, con buona pace ti confermi
che insieme a me, agli occhi della gente,
anche tu ragli molto... fortemente!

Lorenzo C.
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: masman - Martedì 26 Gennaio 2010, 11:40:42
Lo misi in versi ciò di cui ragioni,
che a me i tramonti m’han rotto i coglioni,
e pure in blanda prosa ci ho provato
ma il mio grido è rimasto inascoltato.

Io fui – pensa! – addirittura accusato
d’esser empio, saccente e pure ingrato
perché osai criticare un certo autore,
con intelletto onesto e non col cuore.

Nulla da opporre a quanto scrivi, Conte,
so di cosa parli, ne so la fonte –
non chiedermi pareri contrastanti:
sei nel giusto, perciò non sei dei tanti.
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: masman - Martedì 26 Gennaio 2010, 11:53:41
Eppur lo stimo il buon Crocetti,
ha gran talento inoffensivo:
si perde spesso in quei verdetti
che non han nulla di nocivo.

Orsù, Messer Lorenzo, tenta!
A che serve tanto rancore?
Non giova aver la lenza lenta
per poi tirarla con furore!
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Martedì 26 Gennaio 2010, 14:40:02
Mi permetto di correggere al buon Manocchia (con una sola...ene!) il terzultimo verso della sua pima poesia, che appare come uno stonatissimo endecasillabo. Invece andrebbe meglio:

"so di che parli, pur ne so la fonte"

Io sono entrato un po' a caso in questa disputa, e sono intervenuto perché, quando si ragiona in rima, mi unisco sempre volentieri alla compagnia, specie con un Conte e soprattutto un Manocchia che a me personalmente non sono per niente antipatici. Al Manocchia glielo avevo già detto.
Anche a me - se qui si può parlare liberamente - rompono i coglioni le poesie con i tramonti d'oro di un astro lucente che si perde dietro montagne che si colorano di rosa, però ancor più mi rompono quelli che ho già detto e che è inutile ripetere, gli amori perduti ed insostituibili, di quelli che di più grandi non ce n'è mai stati - Paolo e Francesca di fronte a loro è un'inezia - e che sono finiti tutti, ahimè, nel più doloroso dei tritelli, ma devono essere ogni giorno ricordati e cantati con la solita solfa.
Anzi, vanno annaffiati con acqua e adatto concime, perché crescano sempre più rigogliosi.
Spero di non essermi ancora... compromesso di nuovo, perciò è meglio che faccia punto sull'argomento.
Ripeto che nella mia odierna strimpellata, "spero, promitto et iuro", alla maniera degli antichi pagani latini, che di tutti parlavo tranne che... dei partecipanti a questo sito.
Vedo con sommo piacere che, giustamente, tutti ci hnno creduto. E questo mi riempie di... soddisfazione.
 
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Martedì 26 Gennaio 2010, 14:59:15




A questo punto serve una pulzella
che non tema vestirsi da asinella
e che fra i ragli sia degna ragliessa
sfrontata sì, ma a volte anche dimessa

Le rime qui non sono da buttare
anche se noto tra il vostro ragliare
al vero qualche lieve ruzzolone
che il conto fa mancar di perfezione

Ma non importa, io son malleabile
e in poesia ancora più volubile
Mi muovo agevolmente tra la metrica
poi  con lo stile sfocio nell’ermetica

Chiedetemi ogni tipo di scansione
competerò con rara precisione
Dopo, se non bastasse solo quella
son pronta ad alzar pure la gonnella

E se qualcuno parla di misure
l’onere a me di fare le visure !





 :angel:
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Martedì 26 Gennaio 2010, 15:23:52
Mi dispiace, messere, non duello
con chi sa misurar solo l'uccello
e pur l'anatomia crede sapere
e soltanto la sua sa ben vedere.

Si nota egli più grande agli altri in tutto,
però questo primato è solo frutto
d'un metro costruito con gran cure
che raddoppia al suo corpo le misure!

Ragliar non t'interessa, come affermi,
però, con buona pace ti confermi
che insieme a me, agli occhi della gente,
anche tu ragli molto... fortemente!

Lorenzo C.


E qui a dire il vero non capisco
io di volatili non ho mai parlato
e più lo leggo e ancor più mi stupisco
di come dalla rabbia sia accecato

ma forse dovrei dirtelo più chiaro
o magari facendoti un disegno
perché alla fine tu, da buon cazzaro
possa tornare a utilizzar l’ingegno

mi riferivo al corpo femminile
quando accennavo all’anatomia
ma tu nell’ignoranza giovanile
forse non hai l’idea di cosa sia

perciò per evitare malintesi
e per colmare questa tua lacuna
ti chiarirò, e senza sottintesi,
quello che ha già compreso la Tribuna.

Cervice: è la porzione inferiore dell'utero. È rivolta in basso, verso la vagina, sulla quale si inserisce ...

Cervicale: Il plesso cervicale è uno dei sei plessi nervosi appartenenti al sistema nervoso periferico costituito dai rami anteriori dei nervi spinali ...



P.S.

Non è mia intenzione creare un post dove ci si lamenti sempre delle stesse cose allo stesso modo. L’intenzione è quella che, se lo si vuol fare, lo si faccia in maniera creativa: in rima.
Pertanto invito tutti coloro che volessero unirsi alla compagnia a pubblicare solo ed esclusivamente in metrica ed in rima.
Invito tutti a non rispondere ad eventuali post dovessero non attenersi a tale semplice regola. GRAZIE

Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Martedì 26 Gennaio 2010, 16:05:41



A questo punto serve una pulzella
che non tema vestirsi da asinella
e che fra i ragli sia degna ragliessa
sfrontata sì, ma a volte anche dimessa

...




Ma guarda tu che bella improvvisata
tra tanti ciuchi ecco la somara
mi piace che si sia qua presentata
e che si unisca tosto alla cagnara

Amica c’hai ragione, qua la mano
nel primo testo anch’io son scivolato
il metro che c’avevo era ben strano
perché da tempo non l’ho calibrato

Or bene con il Massi, con Crocetti
e gli altri che faranno compagnia
saranno tutti quanti ben accetti
per fare un gran casino e così sia.
 
Se poi per strada mancherà la voglia
o se scarseggeranno gli argomenti
potremo sempre, stando sulla soglia,
leggere quei commenti deprimenti

sono sicuro che tra due “sentita”
e quattro o cinque “bella e condivisa”
ritornerà la voglia mai sopita
di confinare tutti su, in banchisa


Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Martedì 26 Gennaio 2010, 16:30:15
Hai ragione da vendere tu, Conte,
per questo fatti dare un bacio in fronte
da Arcadica, la gran verseggiatrice
che quello che ci ha in cuore te lo dice.

Arcadica è simpatica davvero,
mi piace il verso suo perché sincero
ed è pronta, lei stesso ce lo dice,
ad insegnarmi dove... è la cervìce.

Vola verso di lei la simpatia
di chi errore lo fe' d'anatomia,
ma la visura no non mi fo fare,
perchè solo ci avrei da scapitare.

Infatti mi toccò tal triste fato
di avercelo ben poco evidenziato,
e tal difetto sempre che perdura
mi fa ogni volta far brutta figura.

Arcadica, tu alzati la gonna
e guarderò le gambe tue di donna,
però, ti prego, non mi far visure...
prendi sol del mio verso le misure!

================

Arcadia si è presentata con uno spirito e una simpatia davvero accettabili. Se potessi e il regolamento non me lo impedisse, le dedicherei volentieri sul sito un sonetto... d'amore o d'altro, secondo il suo gradimento!
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Martedì 26 Gennaio 2010, 17:23:17

...

Arcadia si è presentata con uno spirito e una simpatia davvero accettabili. Se potessi e il regolamento non me lo impedisse, le dedicherei volentieri sul sito un sonetto... d'amore o d'altro, secondo il suo gradimento!



La tua richiesta Lorenzo e sì toccante
che le regole modifico all’istante
anche se il senso ne resterà immutato
dispongo che il cambiamento sia immediato
chi vuole potrà d’amore qui parlare.
Io che non son capace resto a guardare
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Martedì 26 Gennaio 2010, 18:09:52
Crocetti ha solo chiesto un gradimento!
Gradirei  che nessuno stia a guardare
nel frattempo nemmeno rinunciare
a versi offerti con compiacimento

Mi basterà un omaggio floreale
che il suo sonetto canti le parole
d’una campagna persa nelle viole
d’un lago, un monte, un angolo di viale

Così che le mie labbra andando a zonzo
rechino con dei baci in piena fronte
la simpatia  che provo per il Conte
e il mio più caldo "grazie", a Lorenzo
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Martedì 26 Gennaio 2010, 20:34:13
Arcadica, tu "zonzo" con "Lorenzo
hai voluto per forza far rimare,
ti cambio il verso come io lo penZo
perchè mi sembra proprio da rifare.

Così che le mie labbra andando a giro
rechino con dei baci sulla fronte
la simpatia che provo per il Conte...
ed a Lorenzo un grazie glielo giro!
______

Non ho bene capito, e con rispetto
qui l'esprimo all'Arcadica col cuore
se vuole o non lo vuole il mio sonetto
che parlerà per lei solo d'amore.

Se tale offerta mia lei non la sfrutta
e vuole un canto d'altro sentimento,
io le posso parlar di pastasciutta
condita coi miei versi sul momento!
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Amara - Martedì 26 Gennaio 2010, 22:17:37
io che le critiche non temo mai
mi appresto qui ad attrarne a iosa
poichè non conto, Conte, tu lo sai
non mi riesce proprio questa cosa

ma se mi prenderete come sono
mi faccio due risate qui con voi,
con Arcadica di già spesso ragiono,
col Conte e Massi,si sa che imparo, poi

concordo coi tramonti e i cuoricini,
mi astengo dai commenti per dovere
non mi sottraggo a certi battuttini ( ;D)
posso restare??..fatemi sapere...
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: masman - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 08:33:19
Chetatevi, compagni di tenzone,
vi cheti il cuore l’affannoso ormone:
a cuor virtual, virtuale ormone arride,
virtuale pure il premio per le sfide;

e tu, Arcadica formosa e dolce,
dalla quieta voce che il cuore molce,
sii più saggia del bel Conte e del Bardo,
tenebroso l’uno, l’altro infingardo;

e volgi a me le tue tigliose stelle,
ch’io possa mostrartele ancor più belle.
Sonetti o, se rifiuti, pastasciutta?
Io t’offro poemi, e fresca frutta.
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 11:02:27
Ma bene, son contento di notare
che a poco a poco tutti ci si scioglie
ed anche chi se ne stava a guardare
or l’opportunità al volo coglie

mi riferisco alla sora Amara
che afferma d’aver poca padronanza
guarda che a noi rimani sempre cara
dunque sìì benvenuta nella danza

la metrica è importante e pur la rima
usiamo anche le mani per contare
unisci a questo un poco d’autostima
e dopo chi ti riuscirà a fermare ?



Crocetti non ti è chiara la risposta?
Ma è ovvio che l’Arcadica gradisca,
non ti capisco, serve il nullaosta
o che in chiaro te lo ribadisca?

Quindi dissipa tosto il tuo dilemma
e dedicale pure quel sonetto
davanti a tal beltà lei sarà gemma
ed al suo cuore sarai benaccetto

Certo non sarà semplice l’impresa
vista l’intraprendenza del Manocchia
anche perché se ella è principessa
voi due mi ricordate una ranocchia


Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Zima - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 11:39:10
se due donzelle sono poche ancora
per tre infingardi come i nostri amici
allora spero io saran felici
d'avermi accanto almeno per un'ora

però vi prego non mi biasimate
io son fanciulla dalle piume lisce
che cade tra le grinfie delle bisce
se conto mal gli accenti perdonate

Manocchia, Crocetti e Conte belli
potete fare a men di litigare
ci son tre dame veramente rare
già pronte per voi a sciogliersi i capelli


non per altro ma solo per l'età
io vorrei la più giovane metà!  :angel:
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 16:13:21
Arcadica, tu "zonzo" con "Lorenzo
hai voluto per forza far rimare,
ti cambio il verso come io lo penZo
perchè mi sembra proprio da rifare.

Così che le mie labbra andando a giro
rechino con dei baci sulla fronte
la simpatia che provo per il Conte...
ed a Lorenzo un grazie glielo giro!



Hai proprio ben ragione di rifare
la quartina ove sei protagonista
E per me l'occasion di ripassare
la mancanza che provocò la svista
Per ritornare al tema di partenza:
le critiche arricchiscon la sapienza


 :)
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 18:04:20
Si, è vero, le critiche arricchiscono la sapienza, ma quando vanno dritte ed esatte al punto giusto, come la mia.
Non sempre le critiche vanno prese in considerazione, come ad esempio quella che stasera il Conte ha scritto nel messaggio alla mia poesia "Sonetto dello strimpellatore... a se stesso".
La critica, per essere vera critica e da prendersi in considerazione, deve specificare dove sta l'errore, altrimenti resta un vuoto quaqquaqquà.
Non basta dire "questo sonetto mi pare che sia sbagliato nella metrica", si deve invece dire: "...perchè il verso tale non rima, nell'altro l'accentazione è sbagliata, poi si riscrive il sonetto e si fa vedere come andava fatto." E solo allora il criticato potrà dire "hai ragione" o, al contrario, dargli del bischero.
Insomma, invece di mettere un commento a casaccio, tanto per criticare, senza avere supporti logici alla propria critica, sarebbe meglio stare zitti! Ed evitare così di... ricoprirsi!!!
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 18:42:52
il Conte ha detto sembra ed io confermo
ché prima dovrei dare un bel ripasso
ma tento di spiegarlo col mio passo
e dove non ricordo poi mi fermo

nelle quartine va tutto molto bene
ABAB ABAB le rime
nei canoni le vedo come dime
ma le terzine sono alquanto aliene

CDC DEE, non torna il conto
la rima non s'incrocia, anzi slitta
CDC DCD era più dritta
CDE, CDE ed il ritmo è pronto

comunque un bel ripasso mi ci vuole
magari farlo insieme meno duole.



http://it.wikipedia.org/wiki/Sonetto


sì la conferma e più d'un ampliamento
ma torno per finire il mio commento

scusa la fretta. a dopo.


Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 20:54:00
L’avevo detto precedentemente
chi raglia forte non ha mai ragione
anzi si corre il rischio immantinente
di fare la figura del coglione

Arcadica tu sei proprio riuscita
a palesare con grande maestria
per mezzo di una rima ben costruita
l’idea che prima avevo fatto mia

Ritorno a dire, e qui la lingua batte
le critiche si accettan volentieri
ma in rima qui desidero sian fatte
che il resto e solo roba da ciarlieri.


Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 21:48:00
(concludendo sulla seconda terzina del sonetto di Lorenzo)




Ma ancora ripassando il ri/passato
che sia una giusta coda -è ammesso-
come ultima terzina  del caudato
ma non seconda del sonetto stesso

... che perciò resta alquanto mutilato


(come dovesse avere
coda senza sedere)
  :angel:





Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Mercoledì 27 Gennaio 2010, 21:51:00
sorry!
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Giovedì 28 Gennaio 2010, 00:40:24
Vi posso dire solo gentilmente
con grande stile, affetto e simpatia,
che sul "sonetto" non capite niente,
non sapete nemmen che cosa sia.

Voi non siete dei rimatori veri,
perché sbagliate rima e pure il verso,
a me ben lo insegnò Dante Alighieri
il sonetto, e mai mi ci son perso.

Le due terzine in fondo del sonetto
posson rimar fra loro tutte e tre,
ma anche è consentito, sia ben detto,
altro schema che pur perfetto è!

Perciò le due terzine, mondo bue!
si possono rimare due a due.
Se continuate poi con Wkipedia...
mi farete morire per inedia!

Nota in prosa: visto che siete piuttosto incerti nella metrica, nelle accentazioni, nelle rime e anche in qualche altra cosa, se volete posso esservi Maestro ed insegnarvi. Altrimenti tornate pure a scrivere in ermetico. Basta, in quel caso, ogni tanto andare a capo, non far capire quello che si vuol dire... e il gioco è fatto!

Se poco voi capite dello stile
poetico che viene fatto in rima,
vi posso assicurar che fate prima
ad accendere in mente certe pile

venendo, senza un'altra soluzione
dal sottoscritto a far ripetizione!
E prima di far critiche infondate
a quel che dite molto attenti state.

Altrimenti chi qui non è ignorante
potrà darvi del bischero all'istante.
Io che ve l'ho già dato non ripeto...
perché basta una volta... e sono lieto!

 
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Giovedì 28 Gennaio 2010, 08:56:33
A dimostrazione del mio assunto già esposto, secondo cui per fare una critica bisogna avere piena cognizione e cultura, altrimenti è meglio stare zitti, vi presento qui il sonetto di uno dei più grandi poeti contemporanei, che usa il metro delle due ultime terzine del sonetto nella maniera permessa, come faccio io:

NOTIFICAZIONE DI PRESENZA SUI COLLI EUGANEI.

Se la fede, la calma d'uno sguardo
come un nimbo, se spazi di serene
ore domando, mentre qui m'attardo
sul crinale che i passi miei sostiene,

se deprecando vado le catene
e il sortilegio annoso e il filtro e il dardo
onde per entro le piú occulte vene
in opposti tormenti agghiaccio et ardo,

i vostri intimi fuochi e l'acque folli
di fervori e di geli avviso, o colli
in sí gran parte specchi a me conformi.

Ah, domata qual voi l'agra natura,
pari alla vostra il ciel mi dia ventura
e in armonie pur io possa compormi.

Come si vede le due terzine sono rimate a due a due e non a tre a tre come spesso avveniva nei classici.

"E questo fia suggel ch'ogni omo sganni",
se continuate sol su Wikipedia
senza senza levare il culo dalla sedia
le critiche saranno solo... danni!

Leggete bene, dunque, miei Soloni,
non vi fermate solo al primo rigo,
leggetelo il poeta, siate buoni,
che nacque proprio a Pieve di Solìgo.

Andrea zanzotto, il citato, è infatti proprio di quelle parti.
Mi aspetto pubbliche scuse, ben convenienti da parte di improvvidi allievi verso il maestro.

Inchinatela, arcadica ed il Conte
davanti a me alfine vostra fronte!!!
Il vostro criticare non fu scaltro,
e adesso rivolgiamoci a a ben altro!

Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Giovedì 28 Gennaio 2010, 13:06:16
L’esempio* che portate ha un buon rigore (CCD, EED)
opposto alle terzine “del  Crocetti”
per questo accetterò d’esse’ in errore
se verrete con uno dei sonetti
di quel citato Dante sommo autore
che abbia i vostri schemi chiari e netti (CDC, DEE)
in cui logica no, non so trovare
tanto  men, quanto più ci sto a guardare

Se no, non resta che di  reputare
la vostra scelta goffa e grossolana,
lecita sì, per poco faticare
a raggiungere su di un fil di lana
il compimento del vostro rimare
Dante ha tutt’altre perle per collana
ed il sonetto vola sì fulgente
quanto per voi rimane a luci spente

Ma lungi a dir che non capite niente
come Signor, di noi, voi dite ormai
pronto a tirarci dietro un accidente
Darvi del bischero, non lo farò mai!!!
Discuto il  vostro metro solamente
Noi camminiamo contro, nel  via vai
e siamo qui a portarne la ragione
e non darci del fesso o del coglione

Pubbliche scuse(?), a voi la prelazione
al sommo Dante sì, per carità
per un peccato d’equiparazione
Se lui ha difetti, son genialità
ma per maestri senza professione
saranno sempre e sol bestialità
Come ostentassi voce di gallina
per riprodur la tempera di Mina



* io conosco l'autore in questione
condividiamo spazi di poesia
(Di Belle Donne, conoscete La Via)
e lo stimo per la sua produzione




Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Tosco32 - Giovedì 28 Gennaio 2010, 15:01:33
Del proverbio dimentichi il sapore,
Arcadica che vuoi solo ragione
"che c'entra il culo con le quarant'ore"
e l'insistere pare un'ossessione.

Non è sol Dante, questo se permetti,
il gran poeta vanto ch'è mondiale
a scrivere a suo modo i suoi sonetti,
anche ridotto nel moderno vale!

Se poi ragione vuoi ad ogni costo,
sappilo che io son verace Tosco
e che mandare so proprio in quel posto
chi per bile mi rende iroso e fosco.

Ma a tal poetessa come ti dimostri
io non so dire quel vaffà si' bello,
e allora limo i miei feroci rostri
ed un bacio ti do... che grande orpello!
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Stefano Toschi - Giovedì 28 Gennaio 2010, 16:54:46
Suvvia ragazzi non v’accapigliate!
Di schemi in rima ce ne sono a iosa:
forme frequenti o alquanto inusitate,
se sia  inedita questa, chi dir osa?

Ma in fondo non son poi sì tanto strane
le rime scelte per quelle terzine:
han lo schema, comune come il pane,
che è tipico adottar per le sestine.
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: aureliastroz - Giovedì 28 Gennaio 2010, 19:44:48
se due donzelle sono poche ancora
per tre infingardi come i nostri amici
allora spero io saran felici
d'avermi accanto almeno per un'ora

però vi prego non mi biasimate
io son fanciulla dalle piume lisce
che cade tra le grinfie delle bisce
se conto mal gli accenti perdonate

Manocchia, Crocetti e Conte belli
potete fare a men di litigare
ci son tre dame veramente rare
già pronte per voi a sciogliersi i capelli


non per altro ma solo per l'età
io vorrei la più giovane metà!  :angel:



Per come ella s’appresta o mia madonna
ben più d’un ora deve starci accanto
voglio spiare sotto la sua gonna
-le piume lisce annunciano l’incanto-

Non conterò per lei neanche gli accenti
non grinfie o bisce, ma solo carezze
e se le troverà non convincenti
posso inondarla, ma di tenerezze

Vorrei però da lei un’informazione
quella metà che dice di volere
posso fornirla solo concessione?
Se gliela do la voglio poi riavere.


Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Zima - Giovedì 28 Gennaio 2010, 21:17:26
spregiudicato Conte io m'imbarazzo
se sotto la mia gonna vuol spiare!
le lisce piume lei potrà guardare
quand' 'o padrone sarà asciut' pazzo  ;D

e poichè la padrona sono io
e pazza ci divento sol d'amore
mi deve conquistare col suo ardore
far ribollir la testa dal desio

ma prima di rispondere al quesito
ho ancora da sapere una cosina
davvero è lei il più giovane in vetrina?
s'è giusto certo cederò all'invito  ;)
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Amara - Venerdì 29 Gennaio 2010, 01:57:40
ma che succede qui, porca miseria
non si parlava solo dei commenti?
la faccenda si fa non poco seria
se scivola sugli abboccamenti

a causa dell'età (son veritiera)
per non rischiar d'aver per compagnia
sol un bicchiere con una dentiera
io fischiettando me la filo via!  ;D

Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Venerdì 29 Gennaio 2010, 07:28:54



un solo slittamento Sora Amara
al verso quattro, ma non altrimenti
riparalo così, che ti compara
"se si scivola sùgli abboccaménti"


 


:-*
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: arcadica - Venerdì 29 Gennaio 2010, 08:57:12


e tu, Arcadica formosa e dolce,
dalla quieta voce che il cuore molce,
sii più saggia del bel Conte e del Bardo,
tenebroso l’uno, l’altro infingardo;

e volgi a me le tue tigliose stelle,
ch’io possa mostrartele ancor più belle.
Sonetti o, se rifiuti, pastasciutta?
Io t’offro poemi, e fresca frutta.





dulcis in fundo a te la mia risposta
a patto che non sia già troppo tardi
ti farò omaggio di tutti gli sguardi
se fulgente sarà la tua proposta

dall’attacco così, fino alla chiusa
ti volgerò  le mie tigliose stelle
ché possa tu mostrarmele più belle
e di poemi e frutta sarò musa

guidami nella rima più svariata
però senza mai perdere di vista
la critica ch’è la protagonista

muta il fluir di penna addormentata


Titolo: Sor presidente
Inserito da: aureliastroz - Lunedì 1 Febbraio 2010, 22:37:40
(http://ermocolle.interfree.it/immagini/adelchi.jpg)



Minchia sor presidente!

siamo arrivati al 2010
e c’è una crisi che c’attanaglia
che ci ricopre tutti di feci
e lei s’abbuffa con la gentaglia,
chi più chi meno con precedenti,
che ci ha ridotti tutti in mutande
e devo dirlo fuori dai denti:
il suo sorriso ci ha rotto il glande

che vuole ognuno accondiscendente

Minchia sor Presidente!

che quando penso che a questa figlia
non riesco a dare più un’istruzione
perché le leggi sulla famiglia
le mette dopo le assoluzioni
mezzo paese sta nella neuro
mentre voialtri state a ciarlare
provate a vivere con mille euro
e ne possiamo poi riparlare

che avete il ventre assai capiente

Minchia sor presidente!

che se l’avessi saputo prima
che dell’Italia lei se ne fotte
e mentre alleste una pantomima
c’ha solo in testa le sue mignotte,
avrei arrischiato di traslocare
cercare altrove la mia pagnotta,
ma adesso è tardi per ripensare
per ritornare alla vecchia lotta,
e voi l’avete certo capito
che siete pronti già a seguitare
per soddisfare il vostro appetito

la vostra fame è sempre crescente

Minchia sor presidente!

che quando penso che ho cinquant’anni
e  sono pure disoccupato
mi vengon tanti di quegli affanni
perché lo so che son condannato,
ma a lei capisco non freghi molto
di questa Italia delle banane
che a lei interessa essere assolto
ed a mio figlio che chiede il pane

come gli dico che non ho niente?

Minchia sor presidente!

ma lei che cazzo ne può sapere
della miseria che ci tormenta
per lei è importante solo il potere
e tutto quello che lo incrementa
ma siamo stanchi di digiunare
che quando arriva metà del mese
facciamo a turno a chi può mangiare
nel mentre gli altri stanno in attesa

e siamo in tanti di questa gente

Minchia sor presidente!

lei che s’intasca tanti milioni
non può capire quanto è penoso
vivere in queste condizioni
che anche il morire è meno angoscioso
ed a quei padri che ingenuamente
le han dimostrato perfino affetto
non resta altro, terribilmente,
che di lanciarsi da sopra un tetto.

E fate ancora finta di niente.

Minchia sor presidente!







Mi sarebbe piaciuto pubblicare questo testo sul sito, ma non so se cozza col regolamento. A me sembra di no, ma nel dubbio preferisco evitare. Se qualcuno sa darmi una risposta, gliene sarei grato. Altrimenti lo invio e poi ci pensi la redazione.
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Marina Como - Martedì 2 Febbraio 2010, 00:07:27
 ;D  non sono ammesse canzoni, nè parodie. Ma...
Clap, clap, clap! Minchia signor demente!
Che forse il pensavo, ma lei è un tenente!
Ma no che dico? un comandante!
Ma di poesie ce ne son già tante!
Minchia, son deficente!
A parte un applauso, non ho detto niente!
Stupenda, stupendissima, ossequiamente stragiudizievole, concomitante, superbamente sforacchiante rinfresca-mente.
Titolo: Re: De criticae obtorto collo.
Inserito da: Saldan - Lunedì 15 Febbraio 2010, 11:53:16
Ho letto i versi del Conte caro
col quale ebbi una piccola lite
qui devo dirlo, il suo scritto amaro
di noi italiani ha descritto le vite.

Vite di merda grazie a uno stronzo
c'altri han votato, piuttosto da pazzi,
Lui per mignotte va in giro, va a zonzo
noi manco il pane ci abbiamo, sti cazzi!

Ma lamentarsi è un pò deleterio
tutti sappiamo ch'è dura la crisi
non convien certo star tra no'invisi
diam voce a Tartaglia, e quivi son serio!
 ;D ;D ;D ;D