Visto che la mia "poesia" breve non è stata convalidata dalla redazione ed è inerente all'argomento, penso di non fare un torto a nessuno e di non essere fuori tema postandola qui.Il paradosso del poeta
Mentre gli uomini
scrivono poesie, il poeta
scrive versi. Per certi versi
è un paradosso.
Non si sa mai, potrebbe essere di spunto per la discussione!
GrinVisto che la mia "poesia" breve non è stata convalidata dalla redazione ed è inerente all'argomento, penso di non fare un torto a nessuno e di non essere fuori tema postandola qui.Il paradosso del poeta
Mentre gli uomini
scrivono poesie, il poeta
scrive versi. Per certi versi
è un paradosso.
Non si sa mai, potrebbe essere di spunto per la discussione!
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Postato da: Salvo D’Angelo
I
A me veramente sembra degnissima d'esser pubblicata in questo sito....però sai com'è, io non ne capisco mica faccio parte della redazione!
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Non solo è degnissima di essere pubblicata, ma è consigliabile la sua pubblicazione: ottima riflessione, ottimo gioco di parole, ottimo spirito e sagacia in pochissimi versi. Solo che la redazione non può pubblicarla nel forum nella sezione aforismi, lo deve fare l'autore, Salvo! E non era, credo, il lamentarsi di una mancata pubblicazione lo scopo dell'intervento di Dave, ma riflettere sulla figura del poeta. A me fa molto riflettere: sulla differenza tra il pensare e l'agire; sulla poesia che si trova anche e soprattutto nelle azioni, più che nelle parole.
Solo che la redazione non può pubblicarla nel forum nella sezione aforismi, lo deve fare l'autore, Salvo!
Nel frattempo noto che i "Sì" hanno rimontato, e a pensare che avevo posto questa domanda perchè in privato quasi tutti mi dicevano di non sentirsi poeti.
Voglio aprire una piccola parentesi, non per polemizzare, sia chiaro.Bene, ottimo. Allora una idea. Visto che a maggioranza la redazione (composta da autori come voi, non poeti o studiosi eccelsi di poesia, ma soltanto volontari che danno un loro parere secondo le loro conoscenze, e inoltre come tutti anche a volte possono sbagliare) si è espressa per aforisma, apriamo un topic e chiediamo, o meglio farne un sondaggio! Avremmo sicuramente tutti da riflettere e crescere dai diversi interventi. Si, mi piacerebbe lo facessi, meglio se nella sezione aforismi così impariamo dal posto giusto.
La metterei nella sezione aforismi se fosse un aforisma. Per me non lo è.
Non voglio neanche dire che è poesia perchè oltre a peccare di presunzione contraddirei la mia risposta al sondaggio.
Un saluto a tutti.
Dave
Bene, ottimo. Allora una idea. Visto che a maggioranza la redazione (composta da autori come voi, non poeti o studiosi eccelsi di poesia, ma soltanto volontari che danno un loro parere secondo le loro conoscenze, e inoltre come tutti anche a volte possono sbagliare) si è espressa per aforisma, apriamo un topic e chiediamo, o meglio farne un sondaggio! Avremmo sicuramente tutti da riflettere e crescere dai diversi interventi. Si, mi piacerebbe lo facessi, meglio se nella sezione aforismi così impariamo dal posto giusto.
Bene, ottimo. Allora una idea. Visto che a maggioranza la redazione (composta da autori come voi, non poeti o studiosi eccelsi di poesia, ma soltanto volontari che danno un loro parere secondo le loro conoscenze, e inoltre come tutti anche a volte possono sbagliare) si è espressa per aforisma, apriamo un topic e chiediamo, o meglio farne un sondaggio! Avremmo sicuramente tutti da riflettere e crescere dai diversi interventi. Si, mi piacerebbe lo facessi, meglio se nella sezione aforismi così impariamo dal posto giusto.
Avevo detto di non voler polemizzare, ma qui è quasi impossibile avere un confronto senza colpi bassi.oh, diamine! Devo essermi spiegata malissimo! Parlavo davvero seriamente consapevole che
Io ho detto che per me quello scritto non è un aforisma e spero di essere libero dire la mia, anche perchè ne sono l'autore. Non ho messo in discussione la decisione della redazione, l'ho postato qui solo perchè inerente all'argomento trattato.
Pertanto, ringrazio la redattrice per il suggerimento ma non mi interessa aprire un topic del genere.
Dave
Io sono un genio...lo ammetto.
Mi sentirei poeta se lo facessi di mestiere o a tempo pieno. Per quello ribadisco che in quei pochi momenti della mia vita che scrivo poesia mi sento poeta... ma sono istanti. Però sono bello, non per istanti, ma sempre. ;D
Io sono un genio...lo ammetto.
Io l'ho detto che mi sento un pò poeta ahahahah ;D
A parte questo i più dicono di non esserlo per finta modestia secondo me....per scrivere qui, per farci chiamare tutti quanti "autori" un minimo si ci devono sentire tutti... ??
Per quanto mi riguarda è solo e semplicemente una sorta di passatempo...poetico?
Boh!
Saluti
Come al solito invece non capisco il ma dai! di Salvo, problema mio, e del mio pensarlo forse prevenuta in maniera polemica.
Luigi e Ausilia sono pienamente d'accordo con voi! basta con le solite frasi "ma no io poeta? macchè scrivo tanto per...." e allora perchè pubblichi scusa? ??? ???
Un consiglio a chi non ha fiducia in se stesso: Ama te stesso come ameresti il tuo prossimo.AHAHA
Un consiglio a chi non ha fiducia in se stesso: Ama te stesso come ameresti il tuo prossimo.AHAHA
Ama te stesso come ameresti il tuo prossimo.AHAHA
:-\Non ricordo cosa ho risposto, in questo momento sono Poeta, lo sento...la realtà è in mutazione, girano... girano e non si fermano...costretto nella carne cerco una via di fuga...ma il vento mulinante vieta vita alternata piegandomi orecchie chiudendomi occhi...tra poco esco, energetico che traspare e traspira da cellule...divengo poesia, fuggendo il senso i contenenti sarò essenziale, libero, poesia purissima, incontenibile...che non riuscirò a scrivere, ma vivere...ahahaha...nella follia più strafottente, annullando la carne e godendo tutti i sogni che posso sognare, anche quelli mai sognati...e lascio che girino ancora, ma non avranno me ad alimentare i venti.
Sono d'accordo con Luca Torri, c'è differenza tra sentirsi poeti ed esser poeti, anche se poi le due cose possono coincidere.
qualcuno mi ha chiamato??? :Dconcordo in pieno, ma... perché coincidono sempre con gli altri?
....
..dici più fiducia.. non è facile quando leggi altri... e senti lo spessore che cerchi...
..eh si... a volte coincidono... :)
Io moltiplico i pesci...
Quando susciterete negli altri un misto di pietà spaventata e di disprezzo, saprete che siete sulla buona strada.
Potrete cominciare a scrivere".
E potrei continuare...
Io voto "sì", anche se aggiungo, con forza, "di serie D".
Forse chi vota "no" lo fa per non confessare a se stesso che la condizione di poeta è dolorosa, per non ammettere che il rovescio della medaglia di essere qualcuno nell'arte è quello di essere quasi nessuno nella vita.
A questo proposito, mi piace tradurre dal francese, se vi fidate, una parte di "Rester vivant", brevissimo saggio sulla poesia scritto nel 1991 da Michel Houellebecq, più conosciuto come romanziere, ma anche poeta.
"Amate il vostro passato, oppure odiatelo; ma che resti presente ai vostri occhi. Dovete acquisire una conoscenza completa di voi stessi. Così, a poco a poco, il vostro io profondo si staccherà, scivolerà sotto il sole; e il vostro corpo resterà sul posto, gonfio e irritato, maturo per nuove sofferenze.
La vita è una serie di test di distruzione. Superare i primi test, e soccombere agli ultimi.Mancare la propria vita, ma mancarla "di poco".. E soffrire, soffrire sempre.Dovete imparare a provare il dolore attraverso tutti i vostri pori. Ogni frammento dell'universo deve essere per voi una ferita personale. Però dovete rimanere vivi, almeno per un certo tempo.
La timidezza non va disdegnata. La si è potuta considerare come la sola fonte di ricchezza interiore; e non è falso. In effetti, è in questo momento di frattura tra la volontà e l'atto che i fenomeni mentali interessanti cominciano a manifestarsi. L'uomo in cui questa frattura non avviene resta simile all'animale. La timidezza è un eccellente punto di partenza per un poeta.
Sviluppate in voi un profondo risentimento nei confronti della vita. Questo risentimento è necessario per ogni vera creazione artistica.
A volte, è vero, la vita vi sembrerà semplicemente come un'esperienza incongrua. Ma il risentimento dovrà sempre restare vicino, a portata di mano, anche se scegliete di non esprimerlo.
E tornate sempre alla fonte, che è la sofferenza.
Quando susciterete negli altri un misto di pietà spaventata e di disprezzo, saprete che siete sulla buona strada.
Potrete cominciare a scrivere".
E potrei continuare...
Io voto "sì", anche se aggiungo, con forza, "di serie D".
Forse chi vota "no" lo fa per non confessare a se stesso che la condizione di poeta è dolorosa, per non ammettere che il rovescio della medaglia di essere qualcuno nell'arte è quello di essere quasi nessuno nella vita.
A questo proposito, mi piace tradurre dal francese, se vi fidate, una parte di "Rester vivant", brevissimo saggio sulla poesia scritto nel 1991 da Michel Houellebecq, più conosciuto come romanziere, ma anche poeta.
"Amate il vostro passato, oppure odiatelo; ma che resti presente ai vostri occhi. Dovete acquisire una conoscenza completa di voi stessi. Così, a poco a poco, il vostro io profondo si staccherà, scivolerà sotto il sole; e il vostro corpo resterà sul posto, gonfio e irritato, maturo per nuove sofferenze.
La vita è una serie di test di distruzione. Superare i primi test, e soccombere agli ultimi.Mancare la propria vita, ma mancarla "di poco".. E soffrire, soffrire sempre.Dovete imparare a provare il dolore attraverso tutti i vostri pori. Ogni frammento dell'universo deve essere per voi una ferita personale. Però dovete rimanere vivi, almeno per un certo tempo.
La timidezza non va disdegnata. La si è potuta considerare come la sola fonte di ricchezza interiore; e non è falso. In effetti, è in questo momento di frattura tra la volontà e l'atto che i fenomeni mentali interessanti cominciano a manifestarsi. L'uomo in cui questa frattura non avviene resta simile all'animale. La timidezza è un eccellente punto di partenza per un poeta.
Sviluppate in voi un profondo risentimento nei confronti della vita. Questo risentimento è necessario per ogni vera creazione artistica.
A volte, è vero, la vita vi sembrerà semplicemente come un'esperienza incongrua. Ma il risentimento dovrà sempre restare vicino, a portata di mano, anche se scegliete di non esprimerlo.
E tornate sempre alla fonte, che è la sofferenza.
Quando susciterete negli altri un misto di pietà spaventata e di disprezzo, saprete che siete sulla buona strada.
Potrete cominciare a scrivere".
E potrei continuare...
Chiunque scrive poesie ( e specialmente se le pubblica ) si sente un poeta, poi non lo ammette perché è un insicuro, o ignorante come il sottoscritto.
Questo per ora è il mio parere, domani...chissà!
Shalom
non mi sento ne insicuro, ne tantomeno ignorante... ma neanche poeta! ;D
scrivo, pubblico... basta! ma perchè si deve sempre e per forza appicciacare etichette agli altri! ???
vi sentite poeti? ok... per me va bene! ma rispettate chi non si sente così...
come ho detto e stra-ridetto... scrivo, poi cosa siano o cosa sono... se permettete, dovranno essere altri a dirlo, non io!
POI se per "qualcuno" continuo ad essere ipocrita... sai che risate!
"io sono nulla! ma il mio esser niente... è tanto più di chi crede d'esser molto!"
ahahahaha ;D sai che risate! e il riso si sa abbonda sulla bocca degli sciocchi!
ecco... sarò scioccante? mah... ???
ChS
Il tuo pensiero Saverio è libero da qualsiasi etichetta e diceria di chicchessia, ma...tu non ti senti "né insicuro né tantomeno ignorante" giusto?
Beh, come vedi è sempre una questione di soggettività!
Tu scrivi bene, quello conta, poi il mio pensiero e il tuo sono ugualmente validi.
Shalom
Io mi chiedo che senso ha giudicare quello che ognuno crede. La nostra realtà è fatta dai nostri pensieri e, proprio per questo, ognuno la percepisce in un modo del tutto singolare. Non esiste una percezione obiettiva della realtà. Semmai possiamo essere d'accordo su alcuni parametri che derivano dalla nostra percezione sensoriale. I colori, per esempio. Ma qualora cercassimo di individuare un parametro che richieda l'interpretazione di una certa percezione (l'intensità di una certa tonalità di verde, per esempio), ci renderemmo conto che ognuno offre una versione del tutto soggettiva.
Che qualcuno creda essere un poeta oppure no, ha ragione comunque.
Non mi sento poeta.....come non mi sento musicista se pur suono da 30 anni...non mi sento cuoco neppure se tutti giorni faccio da mangiare....
per sentirmi poeta dovrei farlo di professione.....dovrebbe essere la mia primaria attività...allora si che potrei sentirmi poeta!!!!!
Mi sembra che all'interno della discussione nessuno abbia detto il contrario.Ma nessuno l'ha nemmeno asserito. Se così fosse stato non ci sarebbe stata nessuna risposta ;)
Dave
Questo è un periodo in cui tutto è in transizione. Il mondo si sta assestando e tutto ne risente, l'uomo compreso; tutto ne è influenzato.Concordo: più che mai oggi l'uomo ha difficoltà ad affermarsi uomo, cerca una ragione del suo esistere dimostrando che sa fare Arte.
Ci sono troppe seghe mentali in questo ragionare, chiunque scrive e pubblica crede di fare cose belle, vuole essere accettato e basta, altrimenti non lo farebbe. La tecnica, il cuore, la metrica, gli stili ecc. non contano nulla davanti all'approvazione di massa ed è quest'ultima a cui tutti mirano.
Se mi sento un poeta, un musicista, un paroliere o quant'altro, nessuno mi può dire il contrario; ma solo finché resta mio.
Il problema di fondo a tutte le domande è che nessuno si sente libero di dire la verità e dall'altro lato c'è chi è pronto a tutto per non accettarla.
La totale mancanza di commenti negativi e il putiferio che ne scaturisce quando questi appaiono, ne sono la conferma.
Concordo: più che mai oggi l'uomo ha difficoltà ad affermarsi uomo, cerca una ragione del suo esistere dimostrando che sa fare Arte.
Cosa volevo dire davvero lo so, ma forse mi sono espresso male.
Il buonismo infatti non è il voler bene, è più simile ad un ''volemosi bbene'' e ad un ''lasciamo correre'' anche ad un ''ma dai, è solo un gioco''.
Non aiuta però la crescita artistica, rischia solo di illudere.
Io per primo non critico mai davvero ciò che leggo, perchè non voglio sembrare il cattivo della situazione, ma so che se lo facessi, sarebbe la cosa più costruttiva; comunque ci sto pensando...
Se è per la nostra crescita artistica io sono pronta a pubblicare con dei limiti (una, due a settimana? al mese?), scelti liberamente dalla redazione. Inoltre si potrebbe creare uno spazio (...mi sembra già ci sia...?) per chi voglia proporre un proprio scritto non tanto per farselo commentare genericamente ma per un preciso parere "formale". Della serie: mettiamo da parte il contenuto e vediamo come la cosa viene detta, se poeticamente o meno, secondo una serie di canoni che qualsiasi antologia scolastica propone (in seguito si può anche pensare di scardinare il canone; in seguito, però ;) ). Sui commenti dico solo che vanno accettati - belli o brutti - con lucidità e apprezzando quelli costruttivi; non accetterei "no, non va, perché non lo so bene ma non mi piace" e quelli positivi generici personalmente non mi hanno mai indotta a pensare di essere chissacchì, ma nemmeno la caccola di chissacchì ;D.
Io spero che a memoria d'uomo nessuno abbia mai scritto offese del genere in questo sito, che scopo avrebbe? Sono comunque convinta che non bisogna nemmeno credere di essere in possesso della verità assoluta, uno può esprimere gentilmente un suggerimento a fin di miglioramento e con i dovuti modi la persona apprezzerà; questo però io credo vada fatto in un ambiente tipo forum e solo se lo scrittore si mette in gioco volontariamente, oppure se sappiamo per certo che l'autore apprezza un parere imparziale. Altrimenti si rischia di dare pareri non richiesti, allora meglio leggere e fare silenzio, vivere e lasciar vivere.
Comunque...lo facciamo un topicchino piccino picciò in cui scannarci? :D ;D
Su questo non concordo Codia.
Chi pubblica si mette già in gioco, se non vuole pareri negativi può tenersi per sé i propri scritti. E' proprio questo che non funziona qui.
Questo mi sembra addirittura ovvio.
Primo, piacere di conoscerti virtualmente :). Secondo, sì hai ragione ma se uno il parere negativo non lo vuole ( e te ne accorgi quando non lo vuole) meglio lasciar perdere, è un problema suo. Questo il mio pensiero "debole" ;). Infine, io lancio l'idea del topic libero in cui con buona creanza ci si dica cosa va e cosa non va nella propria poesia e lo lancio a chiunque voglia aderire, anzi se mi va entro stasera lo creo con una cosa mia. Può essere costruttivo, se nessuno realmente pensa di salire in cattedra ma solo di mettersi in gioco.
E, come dici tu, shalom :)
Piacere mio.
Attendo la tua creazione! Io dirò quello che penso, compreso se mi è piaciuta o meno. 8)
Va bene ???. Devo preoccuparmi? Spero di no :P
:)
Io credo di si...AHAHAHHAHAHAHAHHAHAAH!!!
...Se mi sentissi solo una scribacchina, non pubblicherei, lo stesso vale per gli altri.