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Laboratorio => A più mani => Topic aperto da: Giorgia Spurio - Giovedì 10 Giugno 2010, 20:16:20
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Fermarmi tra le tue labbra
Persa in nebbie di terra
-carbonauta asmatica-
scherzi di cielo fuso
a polvuscoli stellari
in maree di parole incerte
Respiro rubato
ai graffi della luna
Miagolami in gola
Angoli riflessi
da specchi partorienti
porto-nautici lunari
- Scavami fin le ossa
dalla bocca
con artigli
Squarciami il sogno
prima che cali il buio
prima che sia incubo-
Ti bramo cicatrice, come un sole
che non sei
se al fondo, quanto amore
non soffoca i sospiri
-
Il tempo nei respiri
-cosa importa-
sarà sentire
contare i respiri, nei giorni
come minuti
e quando a te
ora
sarò accanto
tra mute braccia
del tuo vento gli occhi
succhierò il silenzio
(consiglio: leggete la poesia ascoltando Happy you're gone-Placebo)
-
Giorgia, non ti arrabbiare...
Senza titolo: uncensored
Tra i fumi di cipressi e resine sciolte
bruciarmi nei polmoni
tra le sigarette delle tue bocche
e tra l'inguine delle lenzuola
e delle parole
socchiuse come
poesie opacizzate sulle finestre
copia incolla di catrame sulle suole
nell'andare asfaltati di sudore
fantastici
Incollami le labbra al filo dei tuoi anni
sì, allora levami la colla dalle copie
ahah
jazz?
non è tanto semplice toglier gomme dalle suole
e suole dai passi
gomme masticate come tracce da lasciare
se poi si fanno calli di dolori in primavera
le veschiche saranno spose dell'inverno
valleverde è in un altro pianeta
ahah
e le madonne resteranno su nel cielo
-daiiii
stiamo diventando dementi...
eravamo partiti bene-
a rimpiangere i comignoli d'estate
-tagliamo le parti demenziali-
e ricuciamoci le mani
-ehm direi di si-
come sarti addolorati in mezzo ai campi
pomodori mai pelati
ahah
ma qualcuno eppur mi sembrò rasato!
forse solo concentrato
rosso all'osso d'ogni spremitura
le ossa furon spremute
come piedi in marcia
verso le uova di nuove bulimie
e muffe acriliche in sottovuoti spinti
salviamo tutto, poi ripuliremo...
nel perder niente c'è il meglio, credo
reciclando il sottosuolo e le sue necropoli
popoli disseminati in erbe, voglio per dire
e mine antimine di passeggiate nel lungofare
voglio esplodere nel volo delle bombe antitodos
e ingoiare le mille arie che mai ho sentito
Spandimi sulla terrà come nutella
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ahhahahaahahhaahahahha!!! ;D
aspe...mettiamo anche quella boh... dove ho tagliato i pezzi..
Tra i fumi di cipressi bruciati e resine sciolte
poter bruciarmi nei polmoni
tra le sigarette delle tue bocche,
e tra l'inguine delle lenzuola
e delle parole socchiuse
come poesie opacizzate
sulle finestre.
Copia-incolla di catrame sulle suole
nell'andare asfaltati di sudore,
ed ora… incollami le labbra al filo dei tuoi anni.
A guardare gomme masticate
sui marciapiedi
come tracce da lasciare ai passi
come impronte di dita da imprimere ai vetri
di Quello che non c’è,
a rimpiangere i comignoli d'estate
per ricucirci le mani
come sarti addolorati in mezzo ai campi
tra giovani e vecchi cadaveri
per avere smorfie di dolore
come il rosso all'osso d'ogni spremitura:
le ossa furon spremute
come piedi in marcia
verso le uova di nuove bulimie.
Mentre le muffe acriliche in sottovuoti spinti,
salveremo tutto e poi… ripuliremo...
nel perder niente c'è il meglio, Credo
Riciclando il sottosuolo e le sue necropoli
Popoli disseminati in erbe -voglio per dire-
e mine antimine di passeggiate nel lungofare
e attenderò il tuo corpo
-voglio esplodere nel volo di bombe antiuomini-
e ingoiare le mille arie che mai ho sentito
per spandermi sulla tua terra .
Però, l'originale con "jingle" "jazz" e il suo "rap" è insuperabile!! ;D
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ops!!
ma all'originale manca..c'era poi la rima a nutella..
com'era??
...filante come mozzarella...?
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Mosaico
Se ti donassi occhi celesti dalle greche statue
soffieresti sui gomitoli di sale?
Come edera su scale di cristallo?
Tieni tra le mani rughe di occhi, i miei, piccola,
rampico i seni ed il marmo nel bianco dei sorrisi lunghi
a trovarmi pioggia per poi caderti dentro
in lacrime di amori,
ritrovarmi mosaico
come punta d'angolo fra specchi di sole
od una rosa al vento che piega il sentire
o petali curvati a rompersi... per divenire
goccia, sfera accolta
nei nostri occhi, colonne nel passeggiarsi.
Potrei vedere ragnatele d'oro
di abissali richiami
torri o grattacieli
di città affogate
che riprendono vita
nelle tue pupille
e persino si ascolterebbe il richiamo dei vecchi campanili,
un ritratto in bianco e nero tra le onde
nell'ambra che assaggia il morbido d'un cuore
per dirsi sciolta di un solo colore
-tra le tue mani, mie rosse, tulipani-
o nel bronzeo d'armatura il cielo di savana
tra i cerchi di gigli e betulle
- tra le tue mani, mie bianche, libellule senza ali-
E così di damasco mi vesto la pelle, e cielo
incanto d’opaco lucido nel tempo.
Giorgia Spurio e El Corripio