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Discussioni in corso => Discussioni generali => Topic aperto da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 12:26:18

Titolo: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 12:26:18
Buongiorno a tutti!
Vorrei sottoporvi un quesito:
secondo voi, la grammatica dovrebbe rientrare nel criterio di valutazione delle poesie?
Un'autrice ha fatto notare alcuni errori che qualcuno ha compiuto nella sua composizione e mi è venuta in mente questa domanda.
Posso anche essere d'accordo, a patto che chi è preposto alla valutazione abbia una solida conoscenza della grammatica.
Ad esempio, un autore mi ha fatto notare che scrivo "sé stesso" con l'accento mentre, a suo dire, si dovrebbe scrivere senza.
Basta avere in casa un buon dizionario di grammatica, o affidarsi ad un qualsiasi motore di ricerca, per avere la conferma che non esiste nessuna regola grammaticale che supporti l'elisione dell'accento del "sé", in funzione di pronome, quando è seguito dai vocaboli "stesso" o "medesimo". Tempo fa si è divulgato l'uso di eliminare l'accento, perchè se il pronome è seguito dai suddetti vocaboli non c'è possibilità che venga confuso con il "se" congiunzione o particella pronominale. I grammatici, però, si oppongono fortemente a questa forma. E' come dire che si può eliminare l'accento dalla lettera "e", in funzione di verbo, quando è seguita dal vocabolo "stato", e quindi non può essere scambiata per congiunzione.
La divulgazione dell'uso non è una regola.
Ad esempio, molti medici chiamano l'appendice ponendo l'accento sulla prima lettera "e", invece di porlo sulla lettera "i", e sono convinti di pronunciare correttamente il termine.
Scusate se ho divagato.
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 13:46:21
Mi risulta che entrambe le forme se stesso e sé stesso sono corrette. È vero che la lingua è una convenzione e come tale subisce variazioni nel corso del tempo, sia nel lessico che nelle regole, ma in un determinato momento chi aspira a praticare l'arte della parola, poesia o prosa, deve dimostrare di esserne padrone o di aver desiderio di imparare. La ritengo innanzitutto una forma di rispetto verso gli altri e inoltre una dimostrazione di accuratezza, di riflessività che aumenta la credibilità dell'autore in quanto, almeno a me, fa pensare che la stessa attenzione e studio egli abbia posto e nella forma e nel contenuto. Naturalmente le regole e il lessico  possono essere aggiornati e persino sovvertiti da ciascuno, ma chi pretende di attuare tali operazioni dovrebbe dimostrare di essere cosciente di ciò che fa, insomma che non lo fa per ignoranza, e motivare le sue scelte su una base razionale e non su un capriccio, su una vera necessità linguistica e non per esibizionismo.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Lunedì 6 Settembre 2010, 14:39:36
Non mi dilungo sul "se stesso" col se accentato o meno (io non l'accento) che mi pare davvero una quisquilia davanti a certi orrori ortografici che si leggono, purtroppo, più frequentemente di quel che non si pensi (e, si badi bene, hanno l'aspetto di non essere affatto dei "refusi", che possono capitare a tutti!). E poi, non dimentichiamo la sintassi, la consecutio temporum ed altre cosettine che spesso e volentieri si leggono. Magari in una prosa fanno più effetto, però, anche in poesia... Insomma, anche una poesia, in rima o in ermetico (in quest'ultima l'errore si nasconde meglio") deve tenere conto dell'ortografia, della sintassi, della punteggiatura e via di seguito. Altrimenti la poesia non dovrebbe essere accettata. Però, come si fa. Solo taluni autori passano sotto le forche caudine di attenti e capaci redattori, il resto, sfugge via libero. E con esso passano anche attraverso le maglie di una rete che non esiste, orrori ortografici, sintassi errata, punteggiatura non messa o buttata sulle righe a caso.
Non parliamo dei commenti. Si vede che sono scritti con una furia estrema, per farne il più possibile, parole scritte a mezzo, accenti tralasciati, attaccaticci... Non ho mai visto la redazione che, almeno una volta, si sia preoccupata di dire: “Per il rispetto dei lettori e di quelli che i commenti li fanno con cura, si pregano tutti gli altri, dopo aver scritto il loro pur breve commentino, di andarselo a rileggere almeno una volta...Grazie”.
Ci si preoccupa invece di più di controllare un commento che, per certi autori abituati a averne ogni giorno trenta esaltanti quell'opera tutti allo stesso modo, suona leggermente diverso, anche se non totalmente negativo (per rispetto). Sono schiantato da ridere stamani assieme ad amici che mi hanno telefonato e scritto per farmi notare come un certo...autore avesse lasciato lo spazio ai commenti e tolta la bacheca, proprio sapendo che io, pur inibito, grazie questa volta alla pazienza della redazione e anche alla mia possibilità d'infilarmici, posso scrivere solo nella bacheca!!!
Nemmeno il grande Totò,  che io apprezzo tanto, mi ha mai fatto ridere in quel modo! Esilarante davvero...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 14:41:47
Ti ringrazio dell'intervento, Angelo.
Tralasciando le disquisizioni sull'evoluzione della lingua (ci porterebbero lontano dal topic), secondo voi, la redazione dovrebbe respingere le poesie che presentano troppi errori grammaticali, anche se di notevole contenuto?
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 14:49:40
Grazie, Monilèo.
Io, per esempio, sarei grato a chiunque mi facesse notare che un mio testo presenta uno o più errori grammaticali, per distrazione o ignoranza.
Sono sempre disponibile ad apprendere e credo che tutti abbiano qualcosa da insegnarmi.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Amara - Lunedì 6 Settembre 2010, 15:01:11
..forse qualche piccola intemperanza ortografica non rovina una poesia.. se di poesia si tratta... ma credo sarebbe bello non ci fosse... e forse lo scrivere qui e l'essere corretti nei nostri errori.. è anche un ottima maniera per migliorare la nostra conoscenza.. certamente che una correzione va fatta con cognizione.. soprattutto nelle forme particolari che possono dare adito a dubbi... poi.. un uso della lingua modificato per scelta.. può avere la sua ragione d'essere quando attuato per creare un suono particolare.. e lì sarà valutazione di chi legge, se l'operazione è riuscita o meno... :)

possono esserci poi casi particolari.. ad esempio autori stranieri che scrivono nella nostra lingua.. o diverse problematiche.. qui credo che se lo scritto abbia un qualche valore potrebbe essere accettato...ma sempre nella prospettiva di un impegno a migliorare la conoscenza ortografica..

in ultimo penso dovrebbe comunque essere nostra cura il controllare attentamente ciò che pubblichiamo, ad evitare almeno ciò che è evitabile...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 15:13:01
Grazie, Amara, copio e incollo il tuo pensiero e lo faccio mio.
Io ammetto di avere difficoltà a leggere le poesie senza punteggiatura, ma questo potrebbe essere soltanto un mio limite.
Mi dicono che l'andare a capo corrisponda alla virgola e lo spazio sostituisca il punto.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Amara - Lunedì 6 Settembre 2010, 15:17:21
Grazie, Amara, copio e incollo il tuo pensiero e lo faccio mio.
Io ammetto di avere difficoltà a leggere le poesie senza punteggiatura, ma questo potrebbe essere soltanto un mio limite.
Mi dicono che l'andare a capo corrisponda alla virgola e lo spazio sostituisca il punto.
..sorrido.. è il mo modo di scrivere.. si.. in effetti le pause possono essere definite come hai fatto...
d'altronde non scrivendo in versi estesi.. credo sarebbe inutile una virgola alla fine di ogni verso..
mi spiace crei difficoltà..
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 15:32:33
Ti ringrazio dell'intervento, Angelo.
Tralasciando le disquisizioni sull'evoluzione della lingua (ci porterebbero lontano dal topic), secondo voi, la redazione dovrebbe respingere le poesie che presentano troppi errori grammaticali, anche se di notevole contenuto?

Penso che la redazione dovrebbe segnalare agli autori gli errori, sia di lingua che di contenuto, e pretendere che vengano corretti, o giustificati nei casi dubbi, prima di accettarne la pubblicazione. D'altronde è una prassi consolidata che tutte le riviste serie adottano. L'articolo inviato viene esaminato da uno o più referees i quali possono, motivandolo accuratamente, respingerlo, pretendere spiegazioni o modifiche. Questo lavoro è fondamentale per mantenere un buon livello qualitativo e per la crescita personale. Questo però non significa che chi erra debba venir messo alla gogna e/o insultato. Infine non sono d'accordo con Monileo quando afferma che si dovrebbe respingere uno scritto per "punteggiatura non messa". Egli sa benissimo che la soppressione della punteggiatura è una scelta stilistica che fu praticata anche da Apollinaire e buona parte degli ermetici e anche da scrittori come James Joyce ed altri che anzi si sono spinti ad intaccare sintassi e consecutio temporum. Bisogna valutare caso per caso.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 15:34:41
Tranquilla, Amara, non è niente di insormontabile :)
Wow, ho visto solo ora che ho due stelle, invece di una...
Sono come la Juve!
Chiusa parentesi  :D
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 15:48:46
Aggiungo, per chiarezza, che non concordo con giudizi di respingimento o di instradamento nel portfolio basati su vaghi criteri del tipo "la poesia non è evocativa" o "è troppo prosastica", soprattutto quando sono inappellabili il che non succede nemmeno con le riviste più quotate del pianeta. Ciò è, a mio parere, scorretto e arbitrario, poiché è ovvio che ciò che non è evocativo per uno lo può essere per un altro. Io userei criteri più 'asettici' nel valutare un'opera e non mi sto inventando nulla. Basta adottare i criteri dei critici più seri, e ce ne sono, ma spesso non sono quelli che siamo abituati a vedere in tv. Sarebbe sufficiente leggersi qualche buon saggio in merito.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Saldan - Lunedì 6 Settembre 2010, 15:53:07
Io penso che la grammatica sia importante, ma può capitare di commettere errori (anche se è meglio controllare prima di pubblicare come dice sempre il nostro buon Luigi) l'importante è che da errori non si tramutino in orrori (lì la cosa sarebbe grave per se stessi e per gli altri che leggono...)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Lunedì 6 Settembre 2010, 16:17:20
Se  mi si porta ad esempio Joyce per decantare la libertà del linguaggio, allora mi cheto. Del resto si pensi che sono riuscito a leggere "l'Ulisse" per ben cinque pagine iniziali. Poi ho dovuto, necessariamente, cedere. Ho fatto abbastanza. Sono molti che, non avendo ragioni editoriali, sono andati oltre le prime tre pagine?
Posso portare ad esempio un romanzo di Giuseppe Berto: "Il male oscuro", dove in tutto ci saranno si e no dieci punti e forse dieci virgole, scritto tutto di seguito, mi lì si trattava di una psicoanalisi dell'atteggiamento, della mente e del vivere.
Al di là di queste eccezioni (diciamo allora che confermano la regola) la prosa deve essere duttile, punteggiata, ortograficamente perfetta...e sintatticamente! Un anacoluto è consentito... se voluto. Non si deve nascondere però l'ignoranza dietro la scusa dello sperimentalismo. Questo vale anche per la poesia.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Webmaster - Lunedì 6 Settembre 2010, 17:04:02
Le pagine iniziali sono forse le più normali dell'Ulisse, che avresti fatto se fossi arrivato al monologo di Molly Bloom?

Curiosità a parte, io credo che non solo le poesie, ma tutto quello che si scrive dovrebbe rispettare le regole grammaticali, gli accenti, la punteggiatura, la costruzione, della lingua in cui si scrive, o anche del dialetto. Chi, come Joyce o De Lillo o Sanguineti, non le rispettano non è perché non le conoscono, ma perché le vogliono superare.
Invece la gran parte degli errori fatti tutti i giorni, anche nelle poesie, sono fatti perché non si conosce la grammatica anche di base dell'italiano, oppure non la si considera perché ormai l'esuberanza dell'espressione, l'immediatezza, e soprattutto la fretta l'hanno superata in importanza.
La scorsa settimana ho ricevuto una mail di un (sedicente) avvocato che conteneva almeno quattro errori grammaticali che una qualunque maestra avrebbe segnato con la matita blu.

Purtroppo viviamo al giorno d'oggi e dobbiamo dare per scontato che la cultura generale, ma soprattutto l'attenzione alla cultura, l'attenzione a scrivere bene piuttosto che "distinguersi", è scarsissima. Ci capitano poesie che ci fanno pensare che nemmeno l'autore l'abbia letta, e spesso io l'ho scritto come nota a non convalide. Se nemmeno l'autore legge la propria poesia, come si può aspettare che gli altri lo facciano?
Scrivere bene, correttamente, senza errori, e rileggere bene la propria poesia è un segno di rispetto di se stessi e della propria poesia. Metterci errori come "a visto" o "goccie" ai miei occhi significa che per l'autore è più importante esprimersi che quello che esprime, è più importante pubblicare, apparire, avere letture, piuttosto che dare qualcosa di bello a chi lo legge.
Mi diranno che bisogna sperimentare, che è avvilente ridurre la poesia ad una serie di regole grammaticali. No, io non voglio ridurre la poesia, anzi.
Scrivere è un po' come cucinare. Un cuoco può sperimentare o fare vecchi piatti regionali, ma deve sempre rispettare le regole del cibo, come i tempi di cottura, l'igiene, la preparazione e la presentazione.
Un cibo elaboratissimo, una sperimentazione culinaria raffinata, sarà sempre una schifezza se il piatto ha delle impronte di grasso o un capello del cuoco. Per me leggere una poesia che inizia molto bene, promette di essere una esperienza di buona lettura e che poi presenta un errore di grammatica è come un ottimo risotto al tartufo con un capello dentro. E' un errore banale e sarebbe bastato pochissimo per evitarlo, magari rileggersi una regola sul manuale di Italiano o mettersi il copricapo, sarebbe bastato solo avere rispetto per il proprio lavoro e mostrare rispetto che chi vuole leggerlo/mangiarlo.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Lunedì 6 Settembre 2010, 19:18:20
Il webmaster Luigi, ancora un volta, mi ha fatto la più grande offesa che mi si potesse fare, quella che davvero riesce a  inquietarmi: sono COSTRETTO ad essere PIENAMENTE d'accordo con lui! Vi sembra giusto ed umano tutto questo?
Ho consumato tre etti di materia cerebrale per trovare un suo errore e poterlo ricoprire, additandolo all'inclito e all'incolta... Non me ne ha dato occasione, ma stia attento. L'infame Lorenzo è sempre dietro l'angolo, pronto a colpire!
Occhio alla penna! Gli farò fare, prima o poi, la fine di padre Zapata, che all'altare predicava bene e nell'orto razzolava male.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Lunedì 6 Settembre 2010, 19:41:03
..forse qualche piccola intemperanza ortografica non rovina una poesia.. se di poesia si tratta... ma credo sarebbe bello non ci fosse... e forse lo scrivere qui e l'essere corretti nei nostri errori.. è anche un ottima maniera per migliorare la nostra conoscenza.. certamente che una correzione va fatta con cognizione.. soprattutto nelle forme particolari che possono dare adito a dubbi... poi.. un uso della lingua modificato per scelta.. può avere la sua ragione d'essere quando attuato per creare un suono particolare.. e lì sarà valutazione di chi legge, se l'operazione è riuscita o meno... :)

Concordo con Amara. Spesso l'impatto poetico di uno scritto,  proprio in una costruzione sgrammaticata o con consecuzione dei tempi volutamente errata,  può non essere sbagliata, ma avere delle sue ragioni evocative.
Mi è capitato di farlo, non avrei potuto dare la stessa idea se non con una serie di frasi anziché un solo verso.
Sono anche ricorsa ad un linguaggio arcaico per rendere l'idea di quel che volevo, sperando che il lettore assorbisse il diverso significato di una sola preposizione!
Es:
Alba sul mare

Ed è forse questa la quiete?

A cavallo tra l'ieri e l'oggi
a chiari i raggi
pare apparir 'l domani

Dove sta la grammatica, qui? Sbagliato? (mi interessava sottolineare che quella "a" chiari, avesse significato anche di causa, come appunto in italiano arcaico) Avrei dovuto scrivere:    all'apparire dei raggi, siccome i raggi sono chiari, e rendono chiaro tutto, oh, ma quanto è chiaro,  mi sembra che anche il domani sia più chiaro, che determinatezza, oppure, domani sicuramente è un giorno migliore!
No grazie, si può anche leggere differentemente e non cogliere la sfumatura che io avrei voluto, ma non dire che è sbagliata.
Per non parlare poi dell'elisione nell'articolo, ma non è più sonoro? ve lo immaginate  caval lolo, invece il ierieloggi è molto più dolce. (ecco, arei messo volentieri l'articolo il davanti a ieri! Non lo ho fatto, però almeno ho eliso la o!
 
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 20:39:18
Ecco perchè non sono e non diventerò mai un poeta...
Io non riuscirei mai a scrivere certi versi e, con tutta la buona volontà, chiudendo gli occhi su "l'ieri", sprofonderei nell'orrido abisso di "pare apparir"  :D
Piuttosto, scriverei "lo ieri" e "sembra apparir" che, per il mio personalissimo modo di leggere i testi, mi risulterebbero musicalmente fluenti, seppur non stilisticamente impeccabili.
Ma, come più volte affermato, io compongo come un cantautore della vecchia scuola, e per me la musicalità è fondamentale. Spesso mi trovo a dover scegliere un termine, invece di uno più colto, per una pura e semplice questione di scorrevolezza melodica.
Per questo motivo, alcune poesie, pur ricche di contenuti evocativi, non riesco proprio a leggerle.
Ma io sono un intruso in un sito di poesia.  :)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Amara - Lunedì 6 Settembre 2010, 21:29:31
Concordo con Amara. Spesso l'impatto poetico di uno scritto,  proprio in una costruzione sgrammaticata o con consecuzione dei tempi volutamente errata,  può non essere sbagliata, ma avere delle sue ragioni evocative.
Mi è capitato di farlo, non avrei potuto dare la stessa idea se non con una serie di frasi anziché un solo verso.
Sono anche ricorsa ad un linguaggio arcaico per rendere l'idea di quel che volevo, sperando che il lettore assorbisse il diverso significato di una sola preposizione!
Es:
Alba sul mare

Ed è forse questa la quiete?

A cavallo tra l'ieri e l'oggi
a chiari i raggi
pare apparir 'l domani

Dove sta la grammatica, qui? Sbagliato? (mi interessava sottolineare che quella "a" chiari, avesse significato anche di causa, come appunto in italiano arcaico) Avrei dovuto scrivere:    all'apparire dei raggi, siccome i raggi sono chiari, e rendono chiaro tutto, oh, ma quanto è chiaro,  mi sembra che anche il domani sia più chiaro, che determinatezza, oppure, domani sicuramente è un giorno migliore!
No grazie, si può anche leggere differentemente e non cogliere la sfumatura che io avrei voluto, ma non dire che è sbagliata.
Per non parlare poi dell'elisione nell'articolo, ma non è più sonoro? ve lo immaginate  caval lolo, invece il ierieloggi è molto più dolce. (ecco, arei messo volentieri l'articolo il davanti a ieri! Non lo ho fatto, però almeno ho eliso la o!
 


..francamente marina quel 'apparir 'l domani' lo trovo impronunciabile.. basterebbe togliere del tutto l'articolo.. o no?...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 21:33:42
Prevedo che Marina respingerà tutte le mie prossime proposte letterarie...  :D
A parte gli scherzi, mi piacerebbe imparare ad apprezzare la poesia ed i suoi svariati stili compositivi, ma credo che mi occorrerà un po' di tempo.
Io conosco solo Baudelaire.
Dovreste consigliarmi qualche poeta che possa farmi avvicinare, gradualmente, alla poesia classica.
E' una richiesta sincera
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 21:42:09
Ho citato Apollinaire, Joyce e gli ermetici per fare l'esempio di una possibilità non certo per istigare gli altri a seguire necessariamente il loro esempio di successo. Anzi sono intimamente convinto che è meglio evitare di mettersi nel solco dello stile dei grandi personaggi, si rischiano brutte figure. Violare le regole è pericolosissimo, lo si fa a proprio rischio e c'è un'altissima probabilità d'insuccesso. Ad esempio la poesia di Marina, nonostante che lei abbia spiegato che le "sgrammaticature" sono intenzionali a me non fa un bell'effetto.
Insomma a me 'a chiari i raggi' mi suona male in ogni caso! Le tronche come 'apparir' mi suonano generalmente leziose e le tollero solo nelle composizioni antiche e in quelle comiche o satiriche, a me fanno questo effetto. E quel 'l mi fa inceppare la lettura altro che renderla più fluida! Infine la parola 'evocativo' mi fa rabbrividire ogni volta che la sento e mi fa pensare al problema del sesso degli angeli.
In questi aspetti concordo con Monileo e Ruggiu. Comunque caro Massimiliano 'lo ieri' è terribile, non senti come s'inceppa la lingua? Molto meglio l'ieri. Infine non mi risulta che i cantautori della vecchia scuola, che sono stati la colonna sonora della mia vita, per dirla con una frase un po' abusata, avessero lo stile che tu dici. Ad esempio, dove ravviseresti in De André certi stilemi che citi?
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: gio.d. - Lunedì 6 Settembre 2010, 21:44:50
Non ho letto i post precedenti, ma mi sembra il minimo scrivere in un italiano grammaticalmente corretto.
Anche se si desse più importanza alla sostanza e meno alla forma (per me sono importanti in egual misura, dovendo scrivere poesie e non pagine di diario) la grammatica italiana bisognerebbe conoscerla.

Quel "sè stesso" con l'accento, non si può sentire. Non è scorretto solo a detta di quel commentatore, lo insegnano proprio a scuola!  :angel: :-*



Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 21:56:29
In effetti, pensandoci meglio, "lo ieri" non è proprio accattivante.
Per cantautori della vecchia scuola, mi riferisco principalmente a Guccini. Conoscerai sicuramente "Lettera", una poesia in rima alternata che trovo impeccabile. De Andrè mi piace, ma preferisco Massimo Bubola, perchè è molto più nelle mie corde.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 21:57:59
Quel "sè stesso" con l'accento, non si può sentire. Non è scorretto solo a detta di quel commentatore, lo insegnano proprio a scuola!  :angel: :-*

Non è solo quel commentatore a dirlo ma anche quest'altra fonte:

sé pron. pers. rifl. m. e f. 3a pers. sing. e pl. si usa nei complementi retti da preposizione, spesso rafforzato da stesso o medesimo (e in questo caso può essere anche scritto senza l’accento)
© 2005, De Agostini Scuola S.p.a. - Garzanti Linguistica

Avrai notato che la scrittura corretta è la é con l'accento acuto!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 22:05:55
Io ho voluto sorvolare sul "sé stesso", perchè mi sono già ampiamente espresso e non amo le polemiche sterili. Ognuno lo scriva come vuole...  :)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 22:16:22
In effetti, pensandoci meglio, "lo ieri" non è proprio accattivante.
Per cantautori della vecchia scuola, mi riferisco principalmente a Guccini. Conoscerai sicuramente "Lettera". Una poesia in rima alternata che trovo impeccabile. De Andrè mi piace, ma preferisco Massimo Bubola, perchè è molto più nelle mie corde.
Sui gusti musicali non si discute credo. Comunque io ritengo Fabrizio De André soprattutto un grande poeta, una voce particolare e solo nell'ultima parte della sua vita anche un eccellente musicista. De André l'ho visto l'ultimo anno della sua vita in un concerto a Giulianova, si vedeva che era morente e non ho avuto il coraggio di parlargli. Invece Bubola l'ho incontrato in un concerto a Roccaraso anni fa. Mi ha fatto l'impressione di un ottimo musicista ma di un pessimo cantante dal vivo perché incurante della vocalità. Tutto l'opposto di De André che era indistinguibile dai dischi e dal vivo. Guccini l'ho seguito dai suoi primi tentativi fino all'album Metropolis (1981) poi ho perso un po' interesse. Lo considero un ottimo cantastorie, una buona voce e un discreto musicista.
Comunque non ritengo la presenza della metrica e/o della rima un ingrediente indispensabile ad una poesia, e sono l'ultimo a dirlo, personaggi ben più autorevoli l'hanno mostrato con i fatti e ci hanno preso anche il Nobel.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 22:28:07
Caro Angelo, non puoi parlare di poesia con me, perchè è noto che io non ne capisca proprio niente  :)
De Andrè, per sua stessa ammissione, emulava lo stile di Leonard Cohen ed è per questo che Bubola smise di collaborare con lui, essendo più portato verso la musica Tex-Mex o rock. Comunque, insieme, hanno composto tantissimi capolavori.
Se ascolti i quattro volumi de "Il cavaliere elettrico", apprezzerai Bubola anche dal vivo. Io lo stimo molto, anche se non è il mio artista preferito. Io adoro Bruce Springsteen, inimitabile per intensità letteraria e musicale.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 22:38:34
De André ha tradotto qualcosa di Leonard Cohen come di altri ma è arcinoto che i suoi ispiratori fossero i cantautori francesi e Brassens in primo luogo. Dico ispiratori perché De André non imitava nessuno: ho una consistente parte della sua produzione, dei suoi spartiti, e l'ho suonato e cantato per anni e non ho avuto la tua impressione. Forse però stiamo derivando dal discorso originale. Mi taccio e spero di leggere qualche altra risposta al tuo quesito iniziale.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Lunedì 6 Settembre 2010, 22:49:42
..forse qualche piccola intemperanza ortografica non rovina una poesia.. se di poesia si tratta... ma credo sarebbe bello non ci fosse... e forse lo scrivere qui e l'essere corretti nei nostri errori.. è anche un ottima maniera per migliorare la nostra conoscenza.. certamente che una correzione va fatta con cognizione.. soprattutto nelle forme particolari che possono dare adito a dubbi... poi.. un uso della lingua modificato per scelta.. può avere la sua ragione d'essere quando attuato per creare un suono particolare.. e lì sarà valutazione di chi legge, se l'operazione è riuscita o meno... :)

possono esserci poi casi particolari.. ad esempio autori stranieri che scrivono nella nostra lingua.. o diverse problematiche.. qui credo che se lo scritto abbia un qualche valore potrebbe essere accettato...ma sempre nella prospettiva di un impegno a migliorare la conoscenza ortografica..

in ultimo penso dovrebbe comunque essere nostra cura il controllare attentamente ciò che pubblichiamo, ad evitare almeno ciò che è evitabile...



Cito anch'io l'intervento fatto da Amara, perchè più non saprei dire a riguardo, che per quanto coinciso, reputo abbondantemente esaustivo, oltre a trovarmi daccordo con la sua chiave di interpretazione dei refusi e delle diverse licenze poetiche. Citato in toto, ovviamente, anche l'ultima parte che riguarda anche me, in quanto di errori ortografici mi capita di commetterne in abbondanza, nelle mie. Detesto le dilungaggini, e qui chiudo.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 22:50:01
Mi riferivo allo stile con il quale Leonard Cohen metteva in musica le sue poesie, essendo questi anche un famoso poeta. E' ovvio che De Andrè non avesse bisogno di clonare lo stile compositivo di nessuno.
Scusa, ma quando si tratta di musica tendo sempre a dilungarmi...  :)
Ora aspetto l'intervento indispettito di Marina...  :D
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Lunedì 6 Settembre 2010, 23:20:00
Lo ieri mi portò nello domani
e siccome ne 'l scriver sono scaltro
schiudo la rima dentro le mie mani
e vi mando all'istante al domanl'altro.

Il futuro mi pare già apparire
ed è 'l domani che tu vuoi mostrare,
ti prego solo, sai, di non morire
perchè  tuoi versi voglio contemplare.

Tu dello scriver sei quale sovrana
che ammiro nello stile e nel linguaggio,
la grammatica mandala a puttana
e senza lei tu scrivi allora 'l saggio.

A questi versi che non diano botta
alcuna, che la cosa è assai preclara,
nè Ruggiu e nè l'Angelo Ricotta...
non mi faccia soffrir neppur...l'Amara!


Riprendiamo fiato, allora...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 23:34:05
Monilèo, sei davvero simpatico  :)
Almeno il "né" potevi scriverlo bene...
"Lo ieri" mi sta riconquistando. Credo che lo inserirò nel mio prossimo testo...  :D
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Lunedì 6 Settembre 2010, 23:47:45
Sempre bravo nel rimare
ma la lingua fai inceppare
son proceduto a balzelloni
che mi sembravan cavalloni
di costrutti molto arditi
d'ironia abbelliti
troppo forte Monileo
imbattibile orfeo

P.S. Mi sa che ho commesso un refuso!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Lunedì 6 Settembre 2010, 23:54:41
Mi raccomando, non mettetevi a litigare.
Ho fatto l'educatore per anni e, in questo sito, vedo spesso le stesse dinamiche della comunità per minori nella quale lavoravo.
Detto sinceramente, io apprezzo il senso dell'umorismo e la cultura di Monilèo, anche se a volte si immedesima troppo nel personaggio.
Possiamo ritornare al topic, per favore?  :)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 00:17:04

orbene, do seguito al mio pensiero riguardo alla discussione in atto, tanto per ribadire che né forma né scelta del linguaggio possono inficiare sulla creatività. Grammaticalmente parlando dovrebbe essere inesatta, con qualche licenza di troppo qua e la.

Comunque vado:




-Poesia del Politico-



La vita ce la fa per giunta e per caso quasi,
mi scervello premunendo nel deliberare un cerchio
senza guardarmi troppo attorno a spazi vuoti d'arco
e freccia qualora di faretra avanza quella caccia antica
stringo passeri da laccio dalla cintola che mi feconda
con cartucce da cucchiaio a lunga-media gittata.

Premo grilli artificiali da boati e conce di pelli all'incontrario,
va la barca su pel' fiume viceversa va' de retro questo ammanco
di coraggio al non correggo a carreggiate larghe va di stipule stipendio
quote da scommesse e scommetto differente per mio singolo tiraggio
non ammesso reitero e ritengo la riprova e il compromesso
di puttane pattumiere petto-sodo patti-chiari pendolo perdonami
appretti e disfunzioni su per panni da grinzare e bottoni a premere.

Palle d'occhi di rimprovero gonfi a sparizione di volume tra le gambe
inutili abbondanti insufficienti naturali e intelligenti a tratti e a tratte
vo a scavalchi a saltelli a trampoli ti inombro mi faccio d'ombra figlio zoppo mai
t'insemino ti scorgo t'apro la pancia ti miracolo e così via
e così sia ti rivedo t'abbraccio e non mi muovo mentre torni al posto
mentre posti mentre pasti mentre pisti mentre pesti così via
così via dal mondo sei stato a lungo e in largo ritardo m'hai ignorato
e ignoro ignaro ingoio incastro m'imbatto m'abbatto e mi ributto

Teste tasto non detesto il lancio d'ogni giorno triste e intruso
non commento non collaboro designo il punto dell'impatto e fremo
bocca di cannone e connotati da forviare fumi e lumi d'escrescenza
niente cresce più dell'erba e più di me che l'erba voglio e vaglio
retrocedo retrogrado retrogusto retro-apposto supposto suppongo
su per linee in viso scavo e schivo scovo sobrio come scomposto sei
mentre ti carezzo caro ragazzo in vita e in morte ti conguaglio
e giuro un poco non denuncio ciò che ho preso e non è tuo

Le bocche de cannoni qui hanno passi ampi di mille teste a botto
non mia colpa se non c'entro in traiettoria traggo musica da mastico
destinato a dare fuoco a micce mica mi consolo e console mi faccio
faccio il punto e a capo cupo cippo-cioppo cepu ciocco ciccia cago

E adesso tocca a te, .

-INFORMATI-

(pensata come se l'avesse scritta un politico. Ma non uno qualunque. Quello là)




Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Martedì 7 Settembre 2010, 00:33:01
Caro Alex la tua poesia è un concentrato di errori grammaticali e sintattici. La tua spiegazione certo chiarisce qualcosa e se uno cerca bene ritrova Lui in qualche punto (c'è una certa analogia col ventennio fascista anche come durata!). Se però avessi dovuto basarmi solo sul titolo, al massimo avrei potuto pensare che tu avevi voluto imitare il nonsense tipico dei politici. Sono però operazioni che non mi convincono personalmente. Avrei fatto un'operazione diversa sul politichese però grammaticalmente e sintatticamente corretta. Se fosse dipeso da me non l'avrei accettata per la pubblicazione motivandotelo nel modo suddetto e poi scendendo nei dettagli analitici sui quali qui è meglio sorvolare. Ovviamente questa è solo la mia valutazione, sarebbe interessante leggere il pensiero di altri.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Martedì 7 Settembre 2010, 00:39:04
Preferisco decisamente quella che hai scritto nell'altro topic...  :)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 00:50:16
Caro Alex la tua poesia è un concentrato di errori grammaticali e sintattici. La tua spiegazione certo chiarisce qualcosa e se uno cerca bene ritrova Lui in qualche punto (c'è una certa analogia col ventennio fascista anche come durata!). Se però avessi dovuto basarmi solo sul titolo, al massimo avrei potuto pensare che tu avevi voluto imitare il nonsense tipico dei politici. Sono però operazioni che non mi convincono personalmente. Avrei fatto un'operazione diversa sul politichese però grammaticalmente e sintatticamente corretta. Se fosse dipeso da me non l'avrei accettata per la pubblicazione motivandotelo nel modo suddetto e poi scendendo nei dettagli analitici sui quali qui è meglio sorvolare. Ovviamente questa è solo la mia valutazione, sarebbe interessante leggere il pensiero di altri.

Evidentemente non c'è nulla di avventato nella tua analisi. Evidentemente è un non-sense e premesso da me stesso che ci fosse la presenza di errori, come tu hai ravvisato soprattutto nella sintattica, mi è sembrato un tantino superfluo che sia stato ribadito. Potrei portare molti altri esempi di creatività ma questo risulterebbe un mio voler salire in cattedra, cosa di cui mi guardo bene e lascio fare ad altri. Potrei scusarmi se ti ha dato disturbo, se fosse dipeso da me.

Grazie per la tua attenzione, comunque.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 00:58:23
Preferisco decisamente quella che hai scritto nell'altro topic...  :)

Capisco... ma questa come l'altra non sono dimostrazioni di bravura... l'una per il motivo per cui è nata e l'altra per il motivo per cui non è nata.  :)

vabbé, a me andava di sdrammatizzare un po' giocandoci su, ma comprendo anche l'urgenza di fare chiarezza sulla questione.

olivedolci (come suoleva salutarmi il mio vecchio salumiere di fiducia)

Buon Proseguimento.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Amara - Martedì 7 Settembre 2010, 01:02:04
..sinceramente.. non mi sono posta, in questo caso, il problema di individuare errori sintattici....
perchè mi ha trascinato il suono e del suono sono parte stessa... sono arrivata in fondo d'un fiato con un sorriso....:) ;D
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Martedì 7 Settembre 2010, 01:38:30
Evidentemente non c'è nulla di avventato nella tua analisi. Evidentemente è un non-sense e premesso da me stesso che ci fosse la presenza di errori, come tu hai ravvisato soprattutto nella sintattica, mi è sembrato un tantino superfluo che sia stato ribadito. Potrei portare molti altri esempi di creatività ma questo risulterebbe un mio voler salire in cattedra, cosa di cui mi guardo bene e lascio fare ad altri. Potrei scusarmi se ti ha dato disturbo, se fosse dipeso da me.
Grazie per la tua attenzione, comunque.

Mi pareva di aver capito che tu volevi un giudizio sulla tua poesia e io ho dato il mio del tutto disinteressatamente, con assoluta sincerità. Non vedo motivi per scusarti e non capisco la storia del disturbo. Perché dovrei essere disturbato? L'ho analizzata, ho capito il tuo intento, ho detto quel che ne penso, questo è il mio modo di affrontare qualsiasi opera. Vedo, ad esempio, che Amara ha tutt'altro approccio. Non ho dato giudizi di valore, mi guarderei bene dal farlo, con quale autorità poi e a che pro? Ho solo detto che questo modo di poetare non mi piace e l'ho motivato. Non sono nella commissione di nessun premio letterario e, probabilmente, non lo sarò mai, perciò puoi dormire sonni tranquilli e magari sperare...non si sa mai...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 02:47:11
"Se fosse dipeso da me non l'avrei accettata per la pubblicazione motivandotelo nel modo suddetto e poi scendendo nei dettagli analitici sui quali qui è meglio sorvolare."

Signor Angelo, Il fatto di scusarmi o meno per il suo disturbo è nato da questa sua affermazione sopra, che più che vicina all'opinione mi è sembrata decentrata verso l'indignazione e alla censura. Comunque, nessun problema, io ci metto sempre la faccia in quello che scrivo ed ero ben consapevole di andare in contro a valutazioni o critiche, seppure l'intento era quello di strappare un sorriso. La sua analisi, del tutto onesta sulla struttura sintattica e grammaticale in quanto è un vero e proprio guazzabuglio, della "poesia" (poesia però che non è poesia, e c'era un filo di ironia anche nel chiamarla tale) mi è apparsa superflua solo nei punti che già Le ho evidenziato. Ma Anche di questo non potrei fargliene una colpa, evidentemente ho sbagliato io il momento e il luogo per fare una sortita gioviale ( una volta che mi va di giocare… !), in quanto mi rendo conto che è un argomento abbastanza serio, e che Lei come altri intervenuti stanno affrontando con altrettanta dovuta serietà. Mi creda, se avessi pensato di presentarmi di fronte a una commissione di un premio letterario, avrei avuto ben altro da esporre. Ma ahimé, ripeto, sbagliai comunque il luogo e il momento. Tutto qui. Credo non ci sia nulla da aggiungere per me è tutto chiarito.

Mi spiace che se ne sia risentito per la mia risposta sopra ma ero rimasto un po' infastidito (soprattutto dalla frase che ho riportato). Le confermo il mio rispetto che per quanto possa essere resterebbe comunque invariato, e la mia stima di Lei come Persona e Poeta.


Saluti e buon proseguimento.

Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 04:27:19
 Aggiungo solo un'altra cosa, che poi mi è sovvenuto sia la causa del malinteso, credo. La cosa che ho riportato sopra "poesia del politico" nacque come un gioco e per quello la postai in un paio di siti, proprio per ironizzare sull'importanza della forma rispetto al contenuto. In seguito cancellata e tornata nel cassetto insieme ad altre mille. Non è certo una cosa di cui vado particolarmente fiero, sinceramente, e mi guarderei bene di proporla seriamente, per di più sotto la voce "poesia". l'ho portata nel topic proprio per ironizzare sulla forma e i metodi di scrittura, e soprattutto miei. Mi era sembrato il caso, insomma. Quindi penso il signor Angelo abbia creduto che era una poesia che proponevo all’attenzione degli autori per un parere pre o post  inserimento, ed io ho creduto lui consigliasse il bannaggio della stessa dal topic.



Poi, per controcanto, adesso mi toccherà dare un saggio di cosa intendo per poesia.



-Pane e pomodoro-

La terra si spazza facile
portata dentro da ognuno
che entra come deve entrare
se concesso
da un mediocre mantenimento dell’uscio
e per chi ospita legna all’angolo
di un vano arredato dall’odore dolciastro
dei baffi carbone sulla bocca del camino
i ferri sono azzurro cenere



la saponiera magnetica
è il gettone di metallo sul pane
da tenere un po’ negli occhi
maneggiando la cura
l’ordine da fare sulla mensola
sulle ceramiche rosa e nello specchio
con una finestra sui rumori fuori
dei cani mai sazi a girare
attorno alla rete del pollaio
delle uova fresche da vendere



- Tra poco arriverà il postino,
il sabato anche qualche avventore.
Non ho mai amato far sapere di cosa mangio.




Questo, il bello del pane al pomodoro.
Ci si lava le mani dopo,
senza sia detto necessario farlo.

(Alex Manunta)




Saluti.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Martedì 7 Settembre 2010, 08:58:43
Quest'ultima l'avrei accettata...a parte gli scherzi io non banno nessuno né mi sono mai sognato di proporre pratiche del genere. Ti avrei chiesto di spiegarmi una sola cosa, perché hai scritto 'di cosa mangio' anziché 'che cosa mangio' che mi sembra più corretta. Nel tuo caso poi (diamoci del tu) non sussisteva alcun motivo. Mi ero messo per un attimo solo nei panni di un redattore di una rivista letteraria e mi sono chiesto, in base alle mie convinzioni, come mi sarei comportato di fronte a un componimento del genere.E poi non era il tema della discussione? Io sono abituato ad avere a che fare con referees di riviste (scientifiche nel caso mio), a volte tra l'invio dell'articolo e la pubblicazione può passare anche un anno perché qualche referee non è convinto di quel che hai scritto o di certi passaggi e allora s'innesca una fruttuosissima quanto estenuante discussione nella quale si scende nei minimi dettagli.Il tutto avviene in inglese che complica di molto. Per fortuna finora non ho avuto mai un rifiuto ma l'ho rischiato diverse volte e comunque ho quasi sempre sudato per farmi accettare gli articoli. Ma non recrimino sul sistema, lo ritengo necessario. Ciao
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 10:55:45
Quest'ultima l'avrei accettata...a parte gli scherzi io non banno nessuno né mi sono mai sognato di proporre pratiche del genere. Ti avrei chiesto di spiegarmi una sola cosa, perché hai scritto 'di cosa mangio' anziché 'che cosa mangio' che mi sembra più corretta. Nel tuo caso poi (diamoci del tu) non sussisteva alcun motivo. Mi ero messo per un attimo solo nei panni di un redattore di una rivista letteraria e mi sono chiesto, in base alle mie convinzioni, come mi sarei comportato di fronte a un componimento del genere.E poi non era il tema della discussione? Io sono abituato ad avere a che fare con referees di riviste (scientifiche nel caso mio), a volte tra l'invio dell'articolo e la pubblicazione può passare anche un anno perché qualche referee non è convinto di quel che hai scritto o di certi passaggi e allora s'innesca una fruttuosissima quanto estenuante discussione nella quale si scende nei minimi dettagli.Il tutto avviene in inglese che complica di molto. Per fortuna finora non ho avuto mai un rifiuto ma l'ho rischiato diverse volte e comunque ho quasi sempre sudato per farmi accettare gli articoli. Ma non recrimino sul sistema, lo ritengo necessario. Ciao





Angelo ( si diamoci del tu che è meglio, anche se al momento non sono troppo infastidito: non so se ci hai fatto caso, quando sono infastidito do del tu a priori… brighella!) questa è un’osservazione che non è la prima volta che mi si fa, e come altre volte mi trovo a dover spiegare: Far sapere cosa si mangia è una cosa irrilevante sul piano intimo. Più profondo, quindi da tenere ben celato,  è far sapere “di” cosa si mangia. So, anche se suona male musicalmente, che rinunciarvi è come rinunciare alla classica ciliegina sulla torta, insomma. Nella scena infatti, ho dipinto un personaggio che, come mi è stato espresso nel commento più vicino al significato della stessa, “si legittima nello sprecare la vita”. Un personaggio cupo,  sicuramente scontroso, avido, che vive la sua grottesca solitudine come una sublimazione dell’esistenza, da tenere ben nascosta, segreta appunto. Nonostante sia evidente la condizione della sua esistenza agli occhi di chi lo frequenta occasionalmente, come il postino o gli avventori del fine settimana, lui non lo sa, fa finta che non lo sa, non se ne vuole rendere conto, soprattutto non vuole sapere se gli altri se ne rendano conto. Come voler evitare interferenze con i suoi tanto cari privati piani di processo alla vita. E di questo appunto mangia, di solitudine protetta, di cose che non si ritengono sane, indispensabili, che lui per sé decide e solo lui può smettere. Il pane al pomodoro, metaforicamente è la vita, che lui mangia avidamente, spesso ciucciandosi le dita alla fine, ma in segreto, e da concludere correttamente se è in vista possa giungere qualcuno, sorprendendogli quella stana luce negli occhi, quella sua eccitazione che è quel qualcosa a cui lui non rinuncerà, che non molla a nessuno, mollandogli piuttosto il suo ghigno, quello sicuro, quello preventivo sempre in ombra.

Ora, non sai quanto detesto spiegare le cose che scrivo, ritengo le poesie che si scrivono non vadano MAI spiegate. Ognuno prende ciò che vuole, ci vede ciòche vuole, ciò che ha. Ed ha la sua immaginazione, la sua esperienza cognitiva, la sua sensibilità, questo deve bastare, e viva Dio la poesia è bella proprio per questo. La poesia racconta, e a ognuno ciò che si vuole/deve raccontare.

Poi, ricordo dei tuoi impegni, della tua professione, abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere in luogo dell’incontro a Roma. Ti ricordo simpaticamente. Un saluto.

Chiedo scusa a chi ha aperto il topic se sono andato un po' fuori tema (a questo punto sembra sia stato aperto per me) e se ho annoiato qualcuno con le mie dilungazioni (io sono sempre quello che detesta le dilungaggini, eh!)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Martedì 7 Settembre 2010, 11:32:09
Mi sembra del tutto in tema il tuo intervento. Ti avevo chiesto un chiarimento grammaticale e tu me l'hai ampiamente giustificato. Adesso ho capito che tu hai semplicemente usato 'mangio' in luogo del più corretto grammaticalmente 'mi nutro' retto da 'di cosa', proprio per attrarre l'attenzione sul tema di fondo della poesia. È una dissonanza perfettamente accettabile. Al contrario di te io amo spiegare le poesie, anche e soprattutto le mie naturalmente. Mi sarebbe piaciuto incontrare qualche grande poeta e farmi spiegare le sue. Voglio entrare nell'anima degli altri e confrontarla con la mia. Questo atteggiamento lo estendo ad ogni forma di conoscenza e mi porta sempre a fantasticare su cosa veramente avesse voluto dire o provato questo o quello, a cercare di immedesimarmi. Trovo però il compito molto difficile quando si tratta di una donna! Penso che questo discorso sia molto interessante. Ciao.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Amara - Martedì 7 Settembre 2010, 13:12:21
Trovo però il compito molto difficile quando si tratta di una donna! Penso che questo discorso sia molto interessante. Ciao.
..credo che ci siano sensazioni e pensieri trasversali al genere... magari vissuti con qualche differenza emotiva.. ma comunque comprensibili e in cui potersi immedesimare...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Martedì 7 Settembre 2010, 13:40:26
..credo che ci siano sensazioni e pensieri trasversali al genere... magari vissuti con qualche differenza emotiva.. ma comunque comprensibili e in cui potersi immedesimare...

Ci sono senz'altro punti di contatto. Però, ad esempio, io non capisco lo strabordante interesse per l'amore che ha la stragrande maggioranza delle poetesse del sito e ciò fa sì che io, in pratica, commento molto più gli uomini che le donne. Ho l'impressione, ma potrei sbagliarmi non avendo fatto una vera statistica, che i poeti hanno interessi più diversificati. Poi le poetesse hanno un peculiare modo di parlare dell'amore, come dire mitizzandolo, mentre gli uomini affrontano il tema in modo più materiale ma che io considero più realistico e comunque più vicino alla mia sensibilità.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Amara - Martedì 7 Settembre 2010, 13:53:52
..beh.. in questo mi trovi d'accordo.. anche se qualche volo l'ho fatto... ho scritto anche un testo come 'tufo'..
però io leggo molte donne più vicine a me che non alla mitizzazione enfatica..
cercale.. ci sono.. :)
(scusa la divagazione massimiliano)..
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Martedì 7 Settembre 2010, 19:56:02

Quel "sè stesso" con l'accento, non si può sentire. Non è scorretto solo a detta di quel commentatore, lo insegnano proprio a scuola!  :angel: :-*

ahhhah! A noi a scuola insegnavano esattamente quello che si diceva prima: l'accento va usato tutte le volte che il vocabolo dà adito a dubbi. Anche ancòra e àncora (che andrebbe  accentata sempre) va accentato se da adito a dubbio.
Quindi il dà del verbo dare, che non è preposizione, dò, che non è la nota, ecc...
Ma la lingua si evolve oppure è una comodità per mancanza di conoscenza?
Se è per questo hanno da tempo tolto anche la divisione in sillabe andando a capo, ma per me non è forse un errore, ma lo trovo inesatto.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Martedì 7 Settembre 2010, 19:58:13
Ci sono senz'altro punti di contatto. Però, ad esempio, io non capisco lo strabordante interesse per l'amore che ha la stragrande maggioranza delle poetesse del sito e ciò fa sì che io, in pratica, commento molto più gli uomini che le donne. Ho l'impressione, ma potrei sbagliarmi non avendo fatto una vera statistica, che i poeti hanno interessi più diversificati. Poi le poetesse hanno un peculiare modo di parlare dell'amore, come dire mitizzandolo, mentre gli uomini affrontano il tema in modo più materiale ma che io considero più realistico e comunque più vicino alla mia sensibilità.
ahahahh! Non mi ci ritrovo proprio-
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Martedì 7 Settembre 2010, 20:13:30



A cavallo tra l'ieri e l'oggi
a chiari i raggi
pare apparir 'l domani

ahahha!
Mi viene da ridere, perché allora, musicalmente avevo ragione se mettevo l'articolo "il a ieri! Ma togliere l'articolo no, non lo trovo giusto: non è la stessa cosa ieri-giorno appena passato, e lo ieri-periodo passato.
Ma a parte questo, ho detto che ho usato uno stile arcaico, come arcaica l'alba!
Poi lo ritengo questione di gusti e diversa sensibilità, ma è appunto per rispetto anche della metrica che mi è piaciuta così!

Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 20:57:12
Mi sembra del tutto in tema il tuo intervento. Ti avevo chiesto un chiarimento grammaticale e tu me l'hai ampiamente giustificato. Adesso ho capito che tu hai semplicemente usato 'mangio' in luogo del più corretto grammaticalmente 'mi nutro' retto da 'di cosa', proprio per attrarre l'attenzione sul tema di fondo della poesia. È una dissonanza perfettamente accettabile. Al contrario di te io amo spiegare le poesie, anche e soprattutto le mie naturalmente. Mi sarebbe piaciuto incontrare qualche grande poeta e farmi spiegare le sue. Voglio entrare nell'anima degli altri e confrontarla con la mia. Questo atteggiamento lo estendo ad ogni forma di conoscenza e mi porta sempre a fantasticare su cosa veramente avesse voluto dire o provato questo o quello, a cercare di immedesimarmi. Trovo però il compito molto difficile quando si tratta di una donna! Penso che questo discorso sia molto interessante. Ciao.



toh...!!  :o  ho centrato il tema della discussione del topic e non me ne sono nemmeno reso conto!  ;D ........  8)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Martedì 7 Settembre 2010, 21:19:33



toh...!!  :o  ho centrato il tema della discussione del topic e non me ne sono nemmeno reso conto!  ;D ........  8)
:D :D :D :D
 ;D a volte capita!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Martedì 7 Settembre 2010, 21:51:46
Ci sono senz'altro punti di contatto. Però, ad esempio, io non capisco lo strabordante interesse per l'amore che ha la stragrande maggioranza delle poetesse del sito e ciò fa sì che io, in pratica, commento molto più gli uomini che le donne. Ho l'impressione, ma potrei sbagliarmi non avendo fatto una vera statistica, che i poeti hanno interessi più diversificati. Poi le poetesse hanno un peculiare modo di parlare dell'amore, come dire mitizzandolo, mentre gli uomini affrontano il tema in modo più materiale ma che io considero più realistico e comunque più vicino alla mia sensibilità.

Beh, caro Angelo, io allo strabordante interesse per l'amore ci credo, in poesia sta magnificamente se bene espresso, e, ovviamente l'amore è un sentimento estremamente contrastante, certamente non è solo quello del sole-cuore-amore- papaveri e papere. Di Autrici (che brutta parola poetesse, forse alla maturità, poetesse) valide per la quale vale sempre la pena buttare un occhio, nel sito ce ne sono diverse (e bada non ho detto molte, ho detto diverse). Altresì, invece, non credo del tutto allo strabordante quantitativo di poesie d'amore che vedo scrivere, come se buttarla in amore garantisse alcun risultato (anche se si dice che in poesia, buttarla in amore è un risultato già ottenuto, quindi facile) e questo da parte sia di autori che di autrici. Poi ovviamente, parlo sempre in completa soggezione dei miei gusti poetici, certo, mica sono un guru, eh!

Potrei portarti dei nomi se non fossi cosciente di che sarei un tantino indelicato, e spero si facciano avanti loro stesse per difendere da sé la loro causa. Comunque,  ce n'è una tra queste che mi colpisce particolarmente, per la sua versatilità e potenza evocativa, per il suo autentico talento nel portare le opere dove devono andare, e per la quale varrebbe la pena citare qualche testo in questa discussione, proprio a darne un seguito efficace, altrimenti finisce che ognuno dice la sua e all'atto pratico non ne rimane niente. Darò solo un piccolo indizio: GS.

----------------------------------------------------------//

Vedi, ho salutato tante volte e sono ancora qui. Perché poi non frequento i forum è chiaro, finisce che una discussione mi prende (ma solo quelle che mi interessano veramente) e mi fotto tanto di quel tempo che non mi posso nemmeno permettere. Qui ovviamente è il caso di cui tra parentesi.”
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Martedì 7 Settembre 2010, 22:33:22
Che ti devo dire? De gustibus non est disputandum. A proposito dell'autrice cui accenni se è colei che immagino ti dirò: scrive molto bene ma le sue tematiche non mi appassionano. Inoltre ho la sensazione che ricerchi molto l'effetto (ma in questo è in numerosa compagnia) a scapito di un più sincero significato. Io amo la poesia sanguigna, vera fino in fondo, senza infingimenti ed effetti speciali, dura, fatta di tormenti reali. Voglio l'anima nuda senza veli in tutta la sua violenza corporea. Però non vorrei andare troppo fuori tema.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Giorgia Spurio - Martedì 7 Settembre 2010, 23:13:51
alex mi ha mandato un messaggio e ho così notato il topic.
lo ringrazio tantissimo per le sue parole speciali...
sono onorata di tutti i suoi complimenti...
e rispondendo a lui, gli avevo detto che forse così "mi dà troppa importanza"  :D e che la versatilità in un poeta penso sia spontanea, penso che uno scrittore o un poeta debba saper essere un pittore delle varie realtà che si presentano a noi e così il colore delle poesie prende vita secondo le emozioni e i mondi che vengono descritti.

riguardo al topic in sè..ma non si parlava di grammatica?
riguardo alla grammatica, scusatemi, ma penso che se uno scrive deve scrivere bene, quindi la grammatica è scontata.

riguardo alle poesie d'amore...
o comuque le poesie in generale..
ognuno ha un proprio modo di comunicare, che ci sia l'effetto o non...
ognuno è sincero a suo modo...(non penso che si possa giudicare la sincerità di un autore in ciò che esprime... penso che però un vero poeta sia sempre sincero -o debba esserlo- perchè altrimenti non sarebbe coerente con ciò che esprime...)
siamo un po' come dei registi...e ognuno ha una sua personalità quindi ognuno ha il suo stile, quindi è ovvio e penso anche meglio che le poesie non siano uguali tra di loro.
il mondo è bello perchè vario, nello stesso modo le poesie che sono figlie di noi umani e vanno a specchiare l'anima di noi...e siamo anime diverse che sentono e comunicano in modo diverso.
proprio perchè il mondo è vario così i gusti..non tutti abbiamo gusti uguali ed è giusto che sia così, le menti hanno opinioni diverse in politica come in musica come in letteratura.
e penso che non ci sia però bisogno di distinguerci in uomini e in donne per parlare di poesie che hanno in sè termini riciclati o che parlino di sentimenti di cui già si è detto tutto...ciò può succedere a qualsiasi poeta che sia uomo o donna...può succedere a causa del proprio vocabolario o semplicemente perchè è venuta meno l'ispirazione...l'importante è che l'anima cerchi comunque di comunicare anche se magari con delle interferenze o dei termini abusati.

...ecco...
ehm ..e ora forse però il topic ha preso tutta un'altra rotta.

quindi penso che si debba rientrare in careggiata.
e buona discussione a tutti.
 :)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Martedì 7 Settembre 2010, 23:26:20
Quasi tutte le donne che scrivono poesie, le scrivono d'amore.  Tutte, dico e ripeto quasi tutte, quel loro amore l'hanno perduto attraverso vicende romantiche (qualche volta clawnesche). E il lor pianto si stende a puntate, sempre lo stesso, sempre quel grande amore che più grande al mondo non c'è mai stato, travolto delle onde di un enigmatico, fatale, imperioso destino.

Questo amore fu immenso
costruito con carte da gioco.
Ma fu amore il più grande
che mai nei secoli
sotto le stelle si vide.
Soffio di vento del destino
rovino quel castello
che sembrò costruito
su robustezza di roccia...

A proposito di grammatica, mi è scappato quel "amore il più grande" che è un autentico "francesismo", mentre, in buon italiano, si deve dire "ma fu un grande amore". Però, in poesia, quello che non sarebbe mai permesso in prosa, penso si possa dire senza provocare scandalo.

Tutto questo tanto per rientrare nel tema e non lasciarci fuorviare dal lamento di préfica delle femmine.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Martedì 7 Settembre 2010, 23:39:58
Leggo solo ora il messaggio di Giorgia Spurio. Di lei non ho certo invidiato la forma grammaticale-sintattica delle sue poesie, sicuramente perfette, ma ho sempre invidiato (e ci siamo anche sentiti in proposito tramite la posta) la sua capacità di immettere una poesia e, un minuto dopo, ritrovarsi una quarantina di lettori, tutti nello stesso momento.
E' capitato una volta o due anche a me, ultimamente. Siccome non partecipo a facebook o ad altri similari, ho scritto alla redazione di controllare il server (si dice così?) per vedere se qualcosa non andava. Non sono abituato ad avere dieci letture di "anonimo" tutte di fila e tutte alle dieci e venti! Senza commenti.

A proposito di commenti, e tanto per restare in tema. L'ho già detto in precedenza, ma non è male ripeterlo. Scriveteli un po' meglio, rileggeteli almeno una volta. Ci sono spesso sfondoni tali che consumerebbero in pochi minuti la matita blu della maestra!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Martedì 7 Settembre 2010, 23:44:54
Molto acuto come al solito il nostro Monilèo (stavolta l'ho scritto bene, anche se io l'ho sempre letto bene lo stesso senza accento grafico per la naturale tendenza italiana a pronunciare in modo piano le parole). Riscrivo per esteso qui la frase che tu affermi contenga un francesismo 'Ma fu amore, il più grande che mai nei secoli sotto le stelle si vide.' Non vedo come si potrebbe dire diversamente in italiano.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Mercoledì 8 Settembre 2010, 00:23:35
Hai letto l'inciso in maniera diversa da come io intendevo. Ripeto che è francesismo il dire, ad esempio: "Egli fece la cosa la più bella che si potesse fare".  E' esatto invece: "Egli fece la cosa più bella che si potesse fare".
Io abito a due passi dall'Arno. Domani ci faccio una capatina e lavo in quelle oramai sporche acque (addio Arno d'argento!) i mie panni, casomai dovessi sbagliarmi. Ci trovo sempre l'ombra di don Lisander che sciacqua in quelle acque (ai suoi tempi pulite) i suoi panni...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 00:36:38
Che ti devo dire? De gustibus non est disputandum. A proposito dell'autrice cui accenni se è colei che immagino ti dirò: scrive molto bene ma le sue tematiche non mi appassionano. Inoltre ho la sensazione che ricerchi molto l'effetto (ma in questo è in numerosa compagnia) a scapito di un più sincero significato. Io amo la poesia sanguigna, vera fino in fondo, senza infingimenti ed effetti speciali, dura, fatta di tormenti reali. Voglio l'anima nuda senza veli in tutta la sua violenza corporea. Però non vorrei andare troppo fuori tema.

Azz... ci ho messo un po' a rispondere e sono stato subissato!


Si, credo tu abbia capito, e visto che ormai si è di chiarata da essa lo dico, è Giorgia spurio. Vedi, la ricercatezza di cui parli è proprio dettata dalla sua grande sensibilità, e dalla quale Essa descrive le cose in modo molto intenso, cogliendone sfumature che alzano inaspettatamente il livello emotivo del lettore. Evidentemente io non ci vedo nessuna forzatura, proprio per quanto espresso sopra, e nessun effetto aggiunto appositamente per stupire, questo è assolutamente da riconoscerglielo. Scrive così, offrendo a un già tanto inflazionato panorama poetico il suo punto di vista, il suo particolare punto di vista. Con originalità, direi, più che altro. D’altra parte l’autrice è ancora molto giovane, che per fare strada ci vuole altra strada, ma il buongiorno si vede dal mattino, come dire. Poi mi sembra giusta la storia del "De gustibus non disputandum est",  i in ogni caso vanno rispettati i gusti personali altrui. Ed ovviamente i tuoi non è che siano tanto lontani dai miei, poiché a me piace anche qualche tua( dico qualche perché non le ho lette tutte, e forse per te è una fortuna, chissà? ) Va bene, effettivamente così si va divagando, semplicemente ritenevo fosse il caso di portare all’attenzione qualche testo, si rende necessario per poter mettere mano alla discussione. Ho citato la GS in quanto i suoi testi mi sembrano proprio il caso per vedere se c’è un eccezione alla regola. A mio parere eccome. Poi se qualcuno altro trova che mettersi in gioco sia in qualche modo produttivo per l’andamento del topic, faccia. Anzi, a mio parere deve.

Anzi ora vedo che qualcuno lo ha già fatto! Gagliardo Moniléo, come suo solito  :)

Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 00:37:46
Su quest'altra frase sono d'accordo ma sulla precedente se dovessi sostituire l'espressione che tu definisci italiana si produrrebbe o una brutta ripetizione o un significato diverso. Infatti si dovrebbe scrivere o  'Ma fu un grande amore il più grande che mai nei secoli sotto le stelle si vide oppure 'Ma fu un grande amore che mai nei secoli...che ha un senso diverso. Non mi convince quel che affermi in merito.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 00:50:10
Ed ovviamente i tuoi non è che siano tanto lontani dai miei, poiché a me piace anche qualche tua( dico qualche perché non le ho lette tutte, e forse per te è una fortuna, chissà? )

Sulla vanità faccio un'eccezione: non ha sesso né limiti. Magari le avessi lette tutte! Accetterei anche critiche spietate purché mi si legga. Bando alle battute e aspettiamo che qualcuno apporti qualche nuova idea alla discussione. Mi spiace solo che GS se la sia presa per quel che ho scritto (lei però dà del lei quando si arrabbia). Che ci posso fare se mamma buonanima mi ha sempre detto "Figlio mio dì sempre la verità perché le bugie hanno le gambe corte". E a me il pensiero che le gambe mi si accorciassero mi terrorizzava!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 01:06:33
Leggo solo ora il messaggio di Giorgia Spurio. Di lei non ho certo invidiato la forma grammaticale-sintattica delle sue poesie, sicuramente perfette, ma ho sempre invidiato (e ci siamo anche sentiti in proposito tramite la posta) la sua capacità di immettere una poesia e, un minuto dopo, ritrovarsi una quarantina di lettori, tutti nello stesso momento.
E' capitato una volta o due anche a me, ultimamente. Siccome non partecipo a facebook o ad altri similari, ho scritto alla redazione di controllare il server (si dice così?) per vedere se qualcosa non andava. Non sono abituato ad avere dieci letture di "anonimo" tutte di fila e tutte alle dieci e venti! Senza commenti.

A proposito di commenti, e tanto per restare in tema. L'ho già detto in precedenza, ma non è male ripeterlo. Scriveteli un po' meglio, rileggeteli almeno una volta. Ci sono spesso sfondoni tali che consumerebbero in pochi minuti la matita blu della maestra!


eh eh Lorenzo, Tu sei sempre molto schietto e questo ti fa onore e te lo ho detto, ma, alle volte la buona fede è cosa indispensabile, se si vuol procedere ad una cordiale convivenza. (con questo non dico che uno si deve tappare gli occhi ma...) Io per esempio, sono in buona fede verso tutti, principalmente verso il Sito. Queste ultime notti me le sono fatte tutte in bianco, trovandomi a girovagare nei meandri dei suoi diversi contenitori, e, Ti posso assicurare, che il numero degli anonimi presenti nel sito raramente è sceso sotto i cento, e di appena qualche unità, altrimenti sempre ai limiti della velocità massima prescritta sulle autostrade. Ora, secondo te, debbo pensare che il sito abbia un qualche marchingegno particolare con il quale riesce a mantenere sempre una buona media per impiegare le canoniche 5 ore per poter arrivare a Bari, o piuttosto che su migliaglia (che dico migliaia) di frequentatori del web alcuni di loro conoscono il sito ,che tra l'altro è frequentatissimo (3.540 visite in un pomeriggio!!), e che tra essi ci sono un centinaio di sfigati come me che non prendendo sonno e sono in giro a leggere purché gli torni? (e in qualche isolato caso il sito scrivere può aiutare, diciamocelo) La Spurio è un'autrice attiva, e credo, conoscerà pure qualcuno che la legge, o no? Sarà seguita, o no? Io credo di si. Poi, Tu fai Tu, eh!   :)

Dai.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 01:18:35
alex mi ha mandato un messaggio e ho così notato il topic.
lo ringrazio tantissimo per le sue parole speciali...
sono onorata di tutti i suoi complimenti...
e rispondendo a lui, gli avevo detto che forse così "mi dà troppa importanza"  :D e che la versatilità in un poeta penso sia spontanea, penso che uno scrittore o un poeta debba saper essere un pittore delle varie realtà che si presentano a noi e così il colore delle poesie prende vita secondo le emozioni e i mondi che vengono descritti.

riguardo al topic in sè..ma non si parlava di grammatica?
riguardo alla grammatica, scusatemi, ma penso che se uno scrive deve scrivere bene, quindi la grammatica è scontata.

riguardo alle poesie d'amore...
o comuque le poesie in generale..
ognuno ha un proprio modo di comunicare, che ci sia l'effetto o non...
ognuno è sincero a suo modo...(non penso che si possa giudicare la sincerità di un autore in ciò che esprime... penso che però un vero poeta sia sempre sincero -o debba esserlo- perchè altrimenti non sarebbe coerente con ciò che esprime...)
siamo un po' come dei registi...e ognuno ha una sua personalità quindi ognuno ha il suo stile, quindi è ovvio e penso anche meglio che le poesie non siano uguali tra di loro.
il mondo è bello perchè vario, nello stesso modo le poesie che sono figlie di noi umani e vanno a specchiare l'anima di noi...e siamo anime diverse che sentono e comunicano in modo diverso.
proprio perchè il mondo è vario così i gusti..non tutti abbiamo gusti uguali ed è giusto che sia così, le menti hanno opinioni diverse in politica come in musica come in letteratura.
e penso che non ci sia però bisogno di distinguerci in uomini e in donne per parlare di poesie che hanno in sè termini riciclati o che parlino di sentimenti di cui già si è detto tutto...ciò può succedere a qualsiasi poeta che sia uomo o donna...può succedere a causa del proprio vocabolario o semplicemente perchè è venuta meno l'ispirazione...l'importante è che l'anima cerchi comunque di comunicare anche se magari con delle interferenze o dei termini abusati.

...ecco...
ehm ..e ora forse però il topic ha preso tutta un'altra rotta.

quindi penso che si debba rientrare in careggiata.
e buona discussione a tutti.
 :)



Vedi perché dico che sei brava, oltretutto  :) Non c'è di che Giorgia se uno se lo merita se lo becca, un complimento.
Capisco il tuo defilarti, anche se avrei preferito tu portassi un testo per la discussione in atto. Comunque vabbè, rimandiamo a tempi migliori i tempi migliori... se mai sia il caso ( We, mica siamo obbligati, neh!)  :)

buonanotte.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 07:57:47
D’accordo,  visto e considerato già esaustivo (come anche nell'ottimo intervento di Luigi) quanto detto a riguardo della necessità  dell’uso corretto della grammatica nello scrivere, (cosa che io ritengo essenziale, ovvio, altrimenti sembra voglia difendere i refusi che soprattutto nelle mie mi capita fare) qui chiarisco il mio intento, che, andava un po’ in là, ma non fuori dal limite. La lingua italiana è una delle lingue più complesse, ed è quella che richiede maggiormente il rispetto delle regole che essa comporta proprio per una completa comprensione della stessa. Adoperata in poesia, comunque, non sarebbe mai corretto l’uso che se ne fa, in quanto per scelte di suono, di incisione , di immagine e quanto altro può fare parte della personalità di un testo quindi anche della creatività di un autore, porterebbero comunque all’inosservanza di alcune regole (es . interpunzione , articolazione e sintattica, che per il rispetto della stessa si farebbero comunque indispensabili) facendo sì che ogni singolo autore parli in un proprio dialetto (o anche detto: espressione della fantasia). Diciamo, per rendere l’idea ma non so se calza, che è come pretendere che uno scultore scolpisca una pietra senza però poterla ridurre più di tanto, che può anche andare bene a qualcuno non abbia in mente grandi cose facendone una sfera perfetta, ma che sarebbe alquanto limitativo per uno scultore abbia in mente una statua, chessò. Ovviamente per poterla portare a una forma tanto personalizzata bisogna comunque averne un'ottima conoscenza di base e cognizione di ciò che si fa per un risultato efficace. Insomma, la mia intenzione poi, era portare alla luce questo fatto, naturalmente con la compartecipazione dei diversi autori che avessero voluto scegliere un proprio lavoro da analizzare e far analizzare, proprio per convenire, in ultima analisi, che no: le poesie non devono essere grammaticalmente impeccabili. La lingua Italiana sì, invece, sia parlata che scritta. Certamente, scelte come quelle di Joyce o De Lillo o Sanguineti , come ha riportato Luigi nel suo intervento e che sopra cito, naturalmente, le lascerei a compiere a chi ne ha perfetta capacità, come gli stessi appunto. Già so ci sarà una attenta replica del buon Angelo Ricotta ma io mi sono esaurito qui. E chiudo.


Buono scrivere a tutti, infine.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Mercoledì 8 Settembre 2010, 09:34:51
Mi permetto d'intervenire ancora una volta, e sarà forse l'ultima, tanto per fare di necessità virtù, perché la scure della censura, che pure io reputo giustizia quando interviene a proposito (e in questo caso potrebbe esserlo), avrebbe diritto di tagliarmi la testa per il fatto che sono in parte costretto ad uscire dal tema.
Mi fanno sobbalzare gli errori di grammatica etc, anche se purtroppo mi accorgo che qualche volta ne infarcisco, pure io che predico, qualcuno nei miei scritti., e l'ho espresso chiaramente in questi miei interventi che Angiolo ha voluto definire “esilaranti”nel commento a una mia poesia sul suo...omonimo, il mio Angelo custode col quale sono in un rapporto tutto particolare.
Mi sento però meno “feroce” con gli errori grammaticali, ed acquisto un maggiore disponibilità e pazienza verso quegli autori che hanno bisogno di esprimersi e lo fanno come possono, anche se fanno errori ortografici e di sintassi pe mancanza di scuola,, quando mi trovo ad imbattere in realtà diverse. Apprezzo gli autori che m scrivono: “Per favore, non ti riguardare a dirmi dove a te appare che sia da criticare, mi farai piacere, perché prenderò il giudizio ed approfitterò del la critica come motivo per crescere.
Mi riferisco a quelle persone che, pur avendo, si sente, fatto studi che permettono loro di addentrarsi un una ortografia senza errori, portano la loro infinita superbia a limiti estremi, accettando solo commenti che esaltino la bellezza della loro poesia, e se uno si prova ad uscire dal coro, sono pianti e lamenti contro di lui! Anzi, se costui può solo scrivere in bacheca (forse grazie proprio a loro) – e la redazione in questo riesce a chiudere un occhio, per non essere troppo oppressiva, perché quel costui risulta ufficialmente anche cassato dal fare commenti in bacheca, però riesce a passarci egualmente – taluni (che siano molti o uno solo non importa) tolgono anche la possibilità di scrivere nella oro bacheca, così il centodieci e passa dei commenti positivi (direi anzi superesaltativi) del gruppo dei grandi salivatori sarà tutto ed esclusivamente per quella poesia.
E quando si arriva a festeggiare un...anniversario (!) tali modesti poeti scrivono un canto che è tutto un epitalamio della grandezza della loro poesia. Senza mai riuscire a capire, nella loro credulità infinita, di essere grandi poeti solo per l'ampiezza ultraleccante di commenti assurdi e spesso senza capo né coda, che avranno danni irreversibili per la loro personalità. Il giorno in cui, per qualsiasi ragione, l'ipocrisia verrà a mancare, si ritroveranno soli, disperati, e rimpiangeranno forse l'incredibile fastidio che hanno provato per un commento che si distaccasse dalla comune prassi di leccamento a ritmo di cane randagio assetato davanti ad una pozza d'acqua piovana. E lo rimpiangeranno, e si pentiranno di non averlo meditato.
Per festeggiare quell'anniversario, non potendolo fare in altro modo, scrivo qui, in questo forum dove una maggior libertà d'espressione è possibile, il mio commento: “Non mi spiace, in fondo, che l'autore faccia l'elogio della sua produzione poetica, almeno ci dice chiaro e tondo che per lui (l'autore, ma potrebbe essere una lei, cioè un'autrice) non esiste alcun dubbio sulla bellezza della sua poesia. E il coro egli “ammiratori” scriverà che quella poesia è più grande di quella della Emily Dickinson. E l'autore ci crederà. E non gli potrà mai passare per la mente, come dimostrano i suoi atteggiamenti, che proprio la persona meno gradita e respinta, contestata fra le lacrime davanti alla redazione per avere osato tanto, potrebbe essere la sola, con la sua sincerità a rimettere la stima che essa ha di sé nei giusti binari, contro l'insincero coro che finirà per intossicarla definitivamente spandendole sempre intorno, in turiboli d'argento (o addirittura d'oro), volute ' incenso che potrebbero da un momento all'altro trasformarsi in veleno. E del veleno hanno già, in potenza, le caratteristiche precipue.”
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Mercoledì 8 Settembre 2010, 10:21:33
Trattandosi di un topic dove si parla del "bello scrivere", mi scuso per taluni refusi che non mi è dato di poter correggere. I due o tre lettori avranno pazienza...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Mercoledì 8 Settembre 2010, 10:57:21
Ringrazio tutti gli autori intervenuti in questo topic, fornendo pareri che ho letto con grande interesse.
Purtroppo, si finisce sempre per parlare di commenti.
Io ho eliminato da un po' lo spazio dei commenti dal mio "layout", perchè non sono minimamente interessato al numeretto in rosso. Ora ho deciso di eliminare anche la bacheca. Io, quando leggo una poesia che mi piace, non ho l'assoluta necessità di commentarla o scrivere "meravigliosa" in bacheca (ci sono già troppe poesie meravigliose nel sito) e mi limito a segnalarla. Se devo esprimere un parere articolato, nell'ambito della mia incompetenza, lo faccio utilizzando i messaggi privati.
Se qualcuno volesse aggiungere il proprio pensiero inerente lo scopo del topic, sarei felice di leggerlo, altrimenti potrei anche ritenere conclusa la discussione.
Peace & Love!  ;)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Mercoledì 8 Settembre 2010, 12:26:32
Anche per me si può chiudere, ma il mio invito conta ben poco. Decidano i maggiorenti.
Apprezzo comunque il post ultimo di Massimiliano, il quale ha detto una cosa che comprovo in pieno sui giudizi alle poesie. Lui non elimina un settore dei due possibili, ma tutti e due, senza quindi preoccuparsi di di avere tutto un eventuale clan a sua disposizione per volere solo commenti esaltativi.
Io sarei andato anche ben oltre, e si sarebbe visto, se fossi stato ascoltato, un totale rovesciamento della situazione.
I commenti non dovrebbero portare la firma di chi li ha scritti,e allora vediamo come farebbe il clan a riconoscersi.
Mi prendo subito di bischero dall'Angelo custode che in questo momento è accanto a me.
"Bischeraccio!" mi dice affettuosamente, "ma non ci arrivi a capire che il clan non morirebbe mai, perché troverebbero sicuramente all'istante una parola segreta da inserire per il riconoscimento? Sei un gran coglione, ma io in fondo amo i coglioni come te che almeno dicono ad alta voce le cose che tanti vorrebbero dire ma che hanno paura ad esprimere. Perché hanno un timore matto che la scure della redazione si abbatta su di loro, togliendogli il sommo gaudio del commento e facendoli passare sotto le forche caudine del controllo anticipato, e fare attendere la pubblicazione del loro capolavoro almeno ventiquattro ore (quando va bene!) Mentre gli altri navigano felici nell'infinito spazio loro concesso, "summa atque aextrema sodisfatio".
E poi ha concluso: “Tu non ti credi bravo, perché effettivamente, te lo dico io che sono il tuo Angelo custode, in poesia non vali una cicca. E poco anche nelle strimpellate. Ma anche tu sarai capace, te lo do per vero, se riuscirai ad arrivare, navigando abilmente fra gli scogli, alla centesima poesia, di festeggiare l'anniversario con un canto di autoesaltazione. Ma tutti capiranno - e lo fai sempre ben capire, tu che  spesso sai prenderti in giro - che quel canto è pieno di autoironia ridanciana e che tu ti prendi bellamente per il culo.
A differenza di altri, che festeggiando l'anniversario si autoesaltano on l'immancabile giornaliero scritto... Sono un Angelo, e non posso dire più di quello che ho detto, Ed ora ti ordino di chiudere e di non dire più niente."
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Saldan - Mercoledì 8 Settembre 2010, 12:49:05
I commenti non dovrebbero portare la firma di chi li ha scritti, e allora vediamo come farebbe il clan a riconoscersi.

Sono quasi d'accordo (strano ma vero)...secondo me dovrebbero restare anonimi entro il limite minimo di una settimana e solo dopo lasciare l'anonimato...questo servirebbe ad evitare commenti di scambio per così dire immediati, allo stesso tempo però l'autore potrebbe sapere da chi provengono dopo un certo lasso di tempo...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: India - Mercoledì 8 Settembre 2010, 13:18:38
Per Massimiliano Ruggio

ho letto che hai tolto dal tuo layout la possibilità di commentarti, ma mi chiedo che fine hanno fatto tutti quei 18- 25 commenti che ricevevi sulle tue prime poesie?
Sai, mi avevano piuttosto incuriosito perchè la maggior parte erano fatti da persone che commentavano solo te e che non avevano mai scritto una poesia.
Piuttosto insolito che una persona commenti solo esclusivamente un autore ( soprattutto se non ha mai scritto una poesia), diventa ancora più insolito se non si tratta di una persona ma di una decina.
tutti quelli che non scrivono sul sito ma commentano, amano solo ed esclusivamente Massimiliano Ruggio? Oddio ! tutto è possibile, allora mi chiedo come mai  questi commenti sono spariti improvvisamente.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: India - Mercoledì 8 Settembre 2010, 13:37:55
MA figurarsi! i commenti anonimi ! non realizzabili. Ciascuno si inventerebbe una parole d'ordine per farsi riconoscere. Molti già ce l'hanno. Tanto per citare un esempio di una spelndida persona c'è il " cià" di Aldo Bilato e poi state tranquilli che molti alla fine del commento metterebbero nome e cognome ( come oltremodo ho già visto su una poesia a tema , anzi in una poesia a tema di questa settimana c'è come immagine addirittrura la foto di chi l'ha scritta), oppure si sriverebbero in privati per dirsi che si è fatto il commento.
Come si dice: " fatta la legge trovato l'inganno".
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Massimiliano Ruggiu - Mercoledì 8 Settembre 2010, 14:05:39
Non so davvero che pensare dell'intervento di Gabriella Caruso...
Per natura, sarei portato ad ignorarlo, perchè non amo le polemiche e provo un sincero fastidio per quelle sterili, volte soltanto ad attirare l'attenzione.
I commenti non sono spariti ma, avendo eliminato lo spazio a loro dedicato dal layout, non possono essere letti dagli altri utenti del sito.
Se frequentassi il forum, sapresti che ho detto fin dal primo post che ero commentato quasi esclusivamente dai miei amici di facebook che mi hanno seguito in questo sito. Ma, siccome i miei amici non possono né votare né segnalare i miei testi, il fatto che io sia stato l'autore della settimana, significa che esiste qualcuno, (misteri della vita...) al di fuori dei miei amici, a cui le mie umili composizioni non fanno schifo.
E con questo chiudo definitivamente.
Non ti conosco, cara Gabriella, ma sappi che ti voglio bene e ti rispetto come mio prossimo.
Che la pace sia con te  :)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: India - Mercoledì 8 Settembre 2010, 14:15:24
Massimiliano ti ho fatto delle domande perchè la cosa mi aveva incuriosito. Non negherai che la cosa era piuttosto insolita. Ora ti sei spiegato e ok
Mi verrebbbe da risponderti " e con il tuo spirito"
cpmunque io parlavo di quelli precedenti all'eliminazione del layot dei commenti. Intendo dire sulle poesie dove prima i commenti erano visibili a tutti. Non mi risulta che i precedenti possano diventare improvvisamente non visibili, ma certamente mi sbaglio.
certo che su questo sito siete tutti permalosi, se non venite sempre e solo elogiati diventate veramente strani.
comunque le tue poesie mi piacciono e te lo dico sinceramente. Sai passo meno tempo sul forum e di più a leggere poesie, quindi non posso essere informata di tutto.
eivto di salutarti con una benedezione da prete come hai fatto tu.
ciao
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 14:57:33
Mi sembra che nell'essenziale siamo tutti d'accordo nella necessità di rispettare le regole della lingua nella quale si pretende di esprimersi e di evitare di invocare, inopportunamente, gli sperimentalismi attuati da mostri sacri per giustificare nostre carenze ben più terra terra. I gradi bisogna guadagnarseli sul campo uno per volta, lavorando duramente, e non autonominarsi di colpo generali. Voglio però rispondere ad un'affermazione di Alex che mette le regole tutte sullo stesso piano. Io non ritengo che una scelta diversa sull'interpunzione sia lo stesso che confondere l'ausiliare essere con avere. Infatti le regole sull'interpunzione non sono così restrittive quanto l'uso degli ausiliari e lo stesso vale per altri aspetti della grammatica e della sintassi. Nel caso specifico dell'interpunzione, ad esempio, la sua completa soppressione in poesia può essere ritenuta una scelta stilistica non un errore, in quanto si può supplire alla sua funzione con un'opportuna verticalizzazione dello scritto e idonei raggruppamenti dei versi e distribuzione di parole nei versi. Se invece scrivo 'ho andato' questo è un errore e basta.
Infine sono lieto del messaggio indirizzatomi da Giorgia Spurio che mi rassicura di non essersela presa per le mie valutazioni. Credo fermamente che la sincerità debba essere messa al primo posto nei rapporti interpersonali come nella scrittura stessa.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Mercoledì 8 Settembre 2010, 15:02:21
E allora entro io con un francescanissimo "PACE E BENE". Nonchè, naturalmente, anche con un successivo "E DIVINA PROVVIDENZA A TUTTI".
Che gran Poeta è san Francesco! E che grande esempio d'umiltà per tutti noi. In quell'unica Poesia che ci ha lasciato, che è sopravvissuta ai secoli (le nostre durano finchè restano in prima pagina!) egli non loda certo se stesso, come noi siamo soliti fare...ma manda la sua laude stupenda (qui si può usare questo aggettivo, e non come nei commenti, dove predomina assurdamene, tanto da avere perso tutto il suo valore!) al Signore ed alle Sue opere. "Laudato sii, mi' Signore..."
E non faceva errori grammaticali...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Saldan - Mercoledì 8 Settembre 2010, 15:37:26
Oddio stupenda è una parola grossa, è senz'altro un esempio di buona poesia senza errori grammaticali, non certo un capolavoro...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 16:15:10
Mi sembra che nell'essenziale siamo tutti d'accordo nella necessità di rispettare le regole della lingua nella quale si pretende di esprimersi e di evitare di invocare, inopportunamente, gli sperimentalismi attuati da mostri sacri per giustificare nostre carenze ben più terra terra. I gradi bisogna guadagnarseli sul campo uno per volta, lavorando duramente, e non autonominarsi di colpo generali. Voglio però rispondere ad un'affermazione di Alex che mette le regole tutte sullo stesso piano. Io non ritengo che una scelta diversa sull'interpunzione sia lo stesso che confondere l'ausiliare essere con avere. Infatti le regole sull'interpunzione non sono così restrittive quanto l'uso degli ausiliari e lo stesso vale per altri aspetti della grammatica e della sintassi. Nel caso specifico dell'interpunzione, ad esempio, la sua completa soppressione in poesia può essere ritenuta una scelta stilistica non un errore, in quanto si può supplire alla sua funzione con un'opportuna verticalizzazione dello scritto e idonei raggruppamenti dei versi e distribuzione di parole nei versi. Se invece scrivo 'ho andato' questo è un errore e basta.
Infine sono lieto del messaggio indirizzatomi da Giorgia Spurio che mi rassicura di non essersela presa per le mie valutazioni. Credo fermamente che la sincerità debba essere messa al primo posto nei rapporti interpersonali come nella scrittura stessa.







Angelo, tu mi fai rompere promesse che so io quanto mi costeranno. Io non generalizzavo, sostanzialmente la regola è quella, quella della creazione, non matematica. all’occasione ti mostro il tuo esempio cosa può far nascere:




Scritta dalla dimensione di un bambino, e i bambini sono angeli, quindi non è intitolata a di te.  :) !


-Angelo-

il sole riporta sui tetti
ombre sottane sottane e gatti
sottane e appesi come stelle
cadenti cadente cado
luce che poi piove poi
poi piove poi
giochi  in ordine rimessi
rimessi in ordine rimessi
e vita a un alluce battuto
su porte poi fuori
fuori chiuso tutto fuori

mamma ho andato
andato ho a mamma
silenzi come stelle cadenti
cado
come stelle silenzi
intorcolato a silenzi da qui
silenzi ho mandato a silenzi
come me appesi a fili




 

chiedo scusa ma ho un ego ingombrante. mi basta io lo so.

alex

Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: lunamagika - Mercoledì 8 Settembre 2010, 16:49:43
Sono l'ultima arrivata, forse dovrei tacere. Ma...
Sono convinta che la poesia debba essere musica per occhi e cuore, debba suscitare emozioni in chi legge e magari una sensazione di nostalgia per aver già finito di leggere qualcosa di bello. Questa mia convinzione implica l'uso corretto della lingua. Non so per voi, ma quando m'imbatto in un errore (grammaticale, di sintassi, di punteggiatura) è come se ascoltassi una sinfonia con una nota stonata. Si dimentica la bellezza della sinfonia e si rimane disturbati e memori solo della stonatura.
Questo è il pensiero di chi è cresciuta respirando Neruda, Kavafis, Hikmet, e fino a un anno fa non aveva mai scritto una poesia.
Eh sì. Forse dovevo tacere...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 17:10:41
Sulla mancanza di punteggiatura nulla da ridire per le ragioni già espresse, così anche sulle ripetizioni in quanto è ben noto, anche dalla musica, e la poesia è molto vicina a quest'altra forma d'arte, che le ripetizioni possono avere un valore artistico se sapientemente utilizzate perché evidenziano certi significati. Ritengo però inaccettabili gli errori grammaticali e le incongruenze logiche e sintattiche, soprattutto quando si sente che sono forzate, arbitrarie, fatte per stupire. Questa non è arte e si vanifica qualsiasi possibilità di comunicazione. Le regole di qualsiasi disciplina possono essere sì superate nel tempo ma ci devono essere le premesse giuste, ci devono essere state delle esplicite tappe, la conquista delle basi opportune, della dovuta credibilità, non lo si può fare a capriccio, ad arbitrio. Le violazioni insomma devono essere fatte ad arte, devono essere condivise, anche se detto così sembra un paradosso. Ossia ci vuole il tempo e il luogo giusto perché sortiscano il loro effetto e non devono essere generalizzate. Quando Picasso passò dal figurativismo al cubismo si era già guadagnato i suoi gradi e, nel frattempo, si era creata una temperie culturale che reclamava a gran voce questa transizione, non ci fu nulla di arbitrario. Attenzione a scimmiottare le avanguardie senza rendersi conto del reale significato di esse.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: pattyrose - Mercoledì 8 Settembre 2010, 17:37:54
Sono l'ultima arrivata, forse dovrei tacere. Ma...
Sono convinta che la poesia debba essere musica per occhi e cuore, debba suscitare emozioni in chi legge e magari una sensazione di nostalgia per aver già finito di leggere qualcosa di bello. Questa mia convinzione implica l'uso corretto della lingua. Non so per voi, ma quando m'imbatto in un errore (grammaticale, di sintassi, di punteggiatura) è come se ascoltassi una sinfonia con una nota stonata. Si dimentica la bellezza della sinfonia e si rimane disturbati e memori solo della stonatura.
Questo è il pensiero di chi è cresciuta respirando Neruda, Kavafis, Hikmet, e fino a un anno fa non aveva mai scritto una poesia.
Eh sì. Forse dovevo tacere...

Sono convinta che la poesia debba essere musica per occhi e cuore, debba suscitare emozioni in chi legge e magari una sensazione di nostalgia per aver già finito di leggere qualcosa di bello.

Concordo con quanto scritto dalla nuova autrice, benvenuta. Nulla da eccepire riguardo grammatica , sintassi ecc. . Forse qualche volta sorvolerei sulla punteggiatura.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Mercoledì 8 Settembre 2010, 18:24:53
Attenzione invece proprio alla punteggiatura! Io scrissi un sonetto sugli animali, così (cito solo il verso" incriminato")

"Cane morde, l'uccello non più canta,"

e per una trasposizione della punteggiatura mi venne presentata così la strimpellata:

"Cane morde l'uccello, non più canta,"

Vedete come, un semplice spostamento di virgola cambi il senso della frase?
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: lunamagika - Mercoledì 8 Settembre 2010, 18:46:03
Attenzione invece proprio alla punteggiatura! Io scrissi un sonetto sugli animali, così (cito solo il verso" incriminato")

"Cane morde, l'uccello non più canta,"

e per una trasposizione della punteggiatura mi venne presentata così la strimpellata:

"Cane morde l'uccello, non più canta,"

Vedete come, un semplice spostamento di virgola cambi il senso della frase?

Sorrido nel leggere, anche se immagino l'orrore dell'autore che si è visto la virgola spostata, il senso travisato e il proprio nome in calce all'obbrobrio!
Ma penso che il commento sulla punteggiatura si riferisse a quella mancante. Anch'io ho il vizio a volte di usare l'a capo come virgola e lo spazio tra le righe come punto.
Comunque grazie per il sorriso!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 20:41:32
Ma certo che la punteggiatura influisce sul significato delle frasi!
Si possono fare miriadi di esempi illuminanti.
Dai più facili come quello da te citato e questi

1a.Mentre Luca salta, l'ostacolo cade.
1b.Mentre Luca salta l'ostacolo, cade.
2a. Disse il re: grazia, non concessa fucilazione.
2b. Disse il re: grazia non concessa, fucilazione.

ai più sottili

3a. Mia cugina, Laura, è un’ottima cuoca.
3b. Mia cugina Laura è un’ottima cuoca.
4a. La dieta: a pranzo carne e verdura, alla sera riso, insalata e frutta a volontà.
4b. La dieta: a pranzo carne e verdura, alla sera riso, insalata, e frutta a volontà.

Ma io mi riferivo ad un uso accorto di essa fino ad arrivare alla sua soppressione per scopi espressivi, fatta in modo cosciente per ottenere un determinato effetto. Se continua questa discussione potrò fare qualche esempio.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Mercoledì 8 Settembre 2010, 22:44:10
Si ricordi la famosa frase della Sibilla, che vaticinava, sempre... esattamente, se il soldato che partiva per la guerra si sarebbe salvato o sarebbe morto:

IBIS, REDIBIS, NON MORIERIS IN BELLO ! (ANDRAI, RITONERAI, NON MORIRAI IN GUERRA)

Spostate ora la virgola:

IBIS, REDIBIS NON, MORIERIS IN BELLO (ANDRAI, NON TORNERAI, MORIRAI IN GUERRA)

E poi vai a convincermi che la punteggiatura non ha un valore essenziale!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Mercoledì 8 Settembre 2010, 23:52:03
L'ho già detto che ha la sua importanza. Ma se io intenzionalmente scrivo un verso 'IBIS REDIBIS NON MORIERIS IN BELLO' tu come lo interpreti? Puoi farlo in due modi, come hai detto. È proprio l'effetto che volevo ottenere, esprimere lo spirito ambiguo della sibilla! Personalmente non uso la punteggiatura, ad eccezione del punto interrogativo a volte, perché, come è già stato detto da altri, in generale l'a capo del verso, soprattutto se questo è breve, può sostituire la virgola e il raggruppamento in paragrafi il punto. Inoltre io uso anche le maiuscole a capoverso per sottolineare questi stacchi. Un altro mio accorgimento consiste nello scegliere la sequenza delle parole nel verso in modo che gli accenti tonici e le concordanze tra i termini suggeriscano l'esatto significato del verso, quando, come invece nell'esempio latino, io non voglia intenzionalmente produrre ambiguità. Insomma sto esplorando le possibilità espressive offertemi dall'assenza di punteggiatura sostituendola con una 'geometria' delle parole. Finora trovo che questa tecnica compositiva mi permette di esprimere adeguatamente ogni significato e anzi che mi offre una maggiore libertà espressiva. Non è escluso che occasionalmente ritorni ad usare la punteggiatura. Non sono legato a vita a nessuna tecnica particolare.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Giovedì 9 Settembre 2010, 00:06:31
L'ho già detto che ha la sua importanza. Ma se io intenzionalmente scrivo un verso 'IBIS REDIBIS NON MORIERIS IN BELLO' tu come lo interpreti? Puoi farlo in due modi, come hai detto. È proprio l'effetto che volevo ottenere, esprimere lo spirito ambiguo della sibilla! Personalmente non uso la punteggiatura, ad eccezione del punto interrogativo a volte, perché, come è già stato detto da altri, in generale l'a capo del verso, soprattutto se questo è breve, può sostituire la virgola e il raggruppamento in paragrafi il punto. Inoltre io uso anche le maiuscole a capoverso per sottolineare questi stacchi. Un altro mio accorgimento consiste nello scegliere la sequenza delle parole nel verso in modo che gli accenti tonici e le concordanze tra i termini suggeriscano l'esatto significato del verso, quando, come invece nell'esempio latino, io non voglia intenzionalmente produrre ambiguità. Insomma sto esplorando le possibilità espressive offertemi dall'assenza di punteggiatura sostituendola con una 'geometria' delle parole. Finora trovo che questa tecnica compositiva mi permette di esprimere adeguatamente ogni significato e anzi che mi offre una maggiore libertà espressiva. Non è escluso che occasionalmente ritorni ad usare la punteggiatura. Non sono legato a vita a nessuna tecnica particolare.
Quoto in pieno.
Anche io scrissi volutamente in chiusa:

e lievita il giorno

è solo
l'alba
che muore.

Muore l'alba o è la sola alba a morire? Se si leggono i commenti ci si rende conto di come ognuno la interpreti secondo sensibilità.
http://www.marinacomo.scrivere.info/index.php?poesia=53114&t=E+ti+affacci+nel+giorno (http://www.marinacomo.scrivere.info/index.php?poesia=53114&t=E+ti+affacci+nel+giorno)

Insomma, io credo che come in tutte le arti ed espressioni, bisogna conoscere le tecniche essenziali, ma non si possono imporre regole rigide, altrimenti si castra proprio la spontaneità che è alla base della creatività.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 00:22:33
Quoto in pieno.
Anche io scrissi volutamente in chiusa:

e lievita il giorno

è solo
l'alba
che muore.

Muore l'alba o è la sola alba a morire? Se si leggono i commenti ci si rende conto di come ognuno la interpreti secondo sensibilità.
http://www.marinacomo.scrivere.info/index.php?poesia=53114&t=E+ti+affacci+nel+giorno (http://www.marinacomo.scrivere.info/index.php?poesia=53114&t=E+ti+affacci+nel+giorno)

Insomma, io credo che come in tutte le arti ed espressioni, bisogna conoscere le tecniche essenziali, ma non si possono imporre regole rigide, altrimenti si castra proprio la spontaneità che è alla base della creatività.

Stavolta sono d'accordo con te! Continuerei a sottolineare soltanto che queste manipolazioni non siano arbitrarie ma dettate da una reale esigenza espressiva, che siano insomma comunque comprensibili in modo da non ledere l'efficacia della comunicazione che rimane, per me, l'imperativo categorico di ogni forma d'arte.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Alex Manunta - Giovedì 9 Settembre 2010, 00:36:29
Sulla mancanza di punteggiatura nulla da ridire per le ragioni già espresse, così anche sulle ripetizioni in quanto è ben noto, anche dalla musica, e la poesia è molto vicina a quest'altra forma d'arte, che le ripetizioni possono avere un valore artistico se sapientemente utilizzate perché evidenziano certi significati. Ritengo però inaccettabili gli errori grammaticali e le incongruenze logiche e sintattiche, soprattutto quando si sente che sono forzate, arbitrarie, fatte per stupire. Questa non è arte e si vanifica qualsiasi possibilità di comunicazione. Le regole di qualsiasi disciplina possono essere sì superate nel tempo ma ci devono essere le premesse giuste, ci devono essere state delle esplicite tappe, la conquista delle basi opportune, della dovuta credibilità, non lo si può fare a capriccio, ad arbitrio. Le violazioni insomma devono essere fatte ad arte, devono essere condivise, anche se detto così sembra un paradosso. Ossia ci vuole il tempo e il luogo giusto perché sortiscano il loro effetto e non devono essere generalizzate. Quando Picasso passò dal figurativismo al cubismo si era già guadagnato i suoi gradi e, nel frattempo, si era creata una temperie culturale che reclamava a gran voce questa transizione, non ci fu nulla di arbitrario. Attenzione a scimmiottare le avanguardie senza rendersi conto del reale significato di esse.


Ti ringrazio Angelo, evidentemente mi interessava/interesserebbe il tuo parere. Sapevo saresti stato trasparente e del tutto distaccato. Hai ottime competenze a riguardo. Ti passerei preventivamente un po' dei miei testi in futuro per un tuo parere, se mi concederai del tempo. Mi sei simpatico, per questo lì si scimmiottava un po'.


Buon Buon.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 00:40:50
Aspetto di leggere i tuoi testi! Sono naturalmente interessato ad entrare nella mente degli altri. Mi sarebbe piaciuto fare il profiler. Buona notte!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: pattyrose - Giovedì 9 Settembre 2010, 07:28:53
Attenzione invece proprio alla punteggiatura! Io scrissi un sonetto sugli animali, così (cito solo il verso" incriminato")

"Cane morde, l'uccello non più canta,"

e per una trasposizione della punteggiatura mi venne presentata così la strimpellata:

"Cane morde l'uccello, non più canta,"

Vedete come, un semplice spostamento di virgola cambi il senso della frase?

Hai ragione Lorenzo, infatti io ho scritto qualche volta, nelle poesie ermetiche per esempio... Grazie dell'attenzione!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 09:14:00
Vorrei portare qualche altro elemento oggettivo al discorso.

Intanto conosco questi altri divertenti esempi:
1a. Il maestro Rossi, disse il direttore, è un asino.
1b. Il maestro Rossi disse: il direttore è un asino.
2a. Mentre la mamma dorme in camera sua, il bambino gioca.
2b. Mentre la mamma dorme, in camera sua il bambino gioca.

Se però scrivo il tutto senza punteggiatura costringo il lettore a ricostruire da sé il significato che sarà diverso a seconda della sua psicologia. Queste sono le situazioni che, a volte, mi piace creare nelle poesie.

Comunque cito un passaggio dalla grammatica di Marcello Sensini, Le parole e il testo, Mondadori, 1988: <Peraltro, proprio per la sua importanza e per le diverse funzioni che è chiamata a svolgere nel testo scritto, la punteggiatura non ubbidisce a norme ben precise e facilmente individuabili. Essa, anzi, è un fatto eminentemente soggettivo e personale: ognuno, nel rispetto di talune consuetudini accettate da tutti, può servirsi liberamente della punteggiatura e farla diventare anche un fatto di stile, cioè un elemento atto a conseguire particolari effetti espressivi.>
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: caligola - Giovedì 9 Settembre 2010, 12:08:16
Le poesie sono come sono, se le scrivi in fretta, forse ci saranno errori, se non sai una regola, probabilmente sbaglierai.
In ogni caso  non credo che nel sito scrivere sia un grande problema se uno fa un errore di battitura o sbaglia un ne o un se.

Personalmente ho l'abitudine di valutare le poesie a prescindere da errori di questo genere.
E a dir la verità non capisco neppure come si possa parlare per 7 pagine di questo argomento. Sarà l'invecchiamento.  ;D
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 12:39:48
Personalmente ho l'abitudine di valutare le poesie a prescindere da errori di questo genere.
E a dir la verità non capisco neppure come si possa parlare per 7 pagine di questo argomento. Sarà l'invecchiamento.  ;D

L'invecchiamento di chi?  È molto probabile che sia il tuo, dato che la stessa incuria che, presumibilmente, porti nel valutare le poesie la mostri anche con queste tue affermazioni. Se avessi letto con la dovuta attenzione, e rispetto per gli altri, la discussione avresti capito che qui non si parla solo di sviste o di refusi o anche solo di errori grammaticali e sintattici, si parla a tutto tondo anche di forma e contenuti e delle loro strette interrelazioni. D'altronde chi pretende di praticare l'arte della parola come minimo ha il dovere di mostrare una certa competenza in merito. Forse ti apparirà più ovvio se ti faccio un esempio musicale. Se non so tenere in mano uno strumento secondo te potrei pretendere di farmi passare per musicista perché mi autodefinisco uno che ha delle cose importanti da comunicare all'umanità? Casomai potrei pretendere al titolo di filosofo, ma è un altro mestiere.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Saldan - Giovedì 9 Settembre 2010, 13:00:25
E' giusto parlare di queste cose, a tal proposito ringrazio Angelo per la critica alla mia ultima poesia "Sonny boy" che mi ha fatto riflettere, anche se poi devo spiegare meglio il perché del titolo (in effetti mi rendo conto che non è molto chiaro)...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 13:11:53
E' giusto parlare di queste cose, a tal proposito ringrazio Angelo per la critica alla mia ultima poesia "Sonny boy" che mi ha fatto riflettere, anche se poi devo spiegare meglio il perché del titolo (in effetti mi rendo conto che non è molto chiaro)...

Ti ringrazio Salvo per aver preso la mia critica per il giusto verso e per aver capito che non aveva nulla di malevolo. Ti tengo d'occhio perché sei un poeta interessante. E hai ragione sulla mia Ballata dell'ateo e su Notte. Purtroppo non sempre si riesce a dare la forma poetica voluta a una buona riflessione. Spesso è colpa della fretta di pubblicare, maledetto-benedetto internet! Chissà se Leopardi aveva un analogo problema? Comunque ce la metto tutta per conciliare la necessità di pubblicare in tempi ragionevoli, publish or perish si dice nel nostro competitivissimo ambiente scientifico, con la qualità della pubblicazione.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Giovedì 9 Settembre 2010, 13:33:00
Angelo, non ti offendere se gioco sul tuo cognome. La ricotta a me è sempre piaciuta, anche perchè ha poche calorie e non ti fa ingrassare. Che sia fatta col latte di pecora o di mucca, non ha valore.
Ha valore però quello che tu dici, che mi sembra saggio. Ed io, che sono l'opposto del saggio, ho sempre avuto un debole per i saggi, grazie anche a quella categoria della mente che Freud intese con incredibile abilità d'interpretazione dell'animo umano.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: caligola - Giovedì 9 Settembre 2010, 13:40:46
L'invecchiamento di chi?  È molto probabile che sia il tuo, dato che la stessa incuria che, presumibilmente, porti nel valutare le poesie la mostri anche con queste tue affermazioni. Se avessi letto con la dovuta attenzione, e rispetto per gli altri, la discussione avresti capito che qui non si parla solo di sviste o di refusi o anche solo di errori grammaticali e sintattici, si parla a tutto tondo anche di forma e contenuti e delle loro strette interrelazioni. D'altronde chi pretende di praticare l'arte della parola come minimo ha il dovere di mostrare una certa competenza in merito. Forse ti apparirà più ovvio se ti faccio un esempio musicale. Se non so tenere in mano uno strumento secondo te potrei pretendere di farmi passare per musicista perché mi autodefinisco uno che ha delle cose importanti da comunicare all'umanità? Casomai potrei pretendere al titolo di filosofo, ma è un altro mestiere.

Ma ovviamente intentevo il mio di invecchiamento (era una battuta autoironica la mia).
Mamma mia, che cattiveria!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: gio.d. - Giovedì 9 Settembre 2010, 14:35:10
Le poesie sono come sono, se le scrivi in fretta, forse ci saranno errori, se non sai una regola, probabilmente sbaglierai.
In ogni caso  non credo che nel sito scrivere sia un grande problema se uno fa un errore di battitura o sbaglia un ne o un se.

Personalmente ho l'abitudine di valutare le poesie a prescindere da errori di questo genere.
E a dir la verità non capisco neppure come si possa parlare per 7 pagine di questo argomento. Sarà l'invecchiamento.  ;D

Beh, tu parli di cattiveria???

Hai scritto: "In ogni caso  non credo che nel sito scrivere sia un grande problema se uno fa un errore di battitura o sbaglia un ne o un se". Questa frase non l'ho interpretata affatto positivamente, ma come un "non importa se non scrivete correttamente tanto il livello su scrivere è quello che è, nessuno se ne accorge", sottintendendo che il tuo livello sia superiore... mah! :-X
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 15:10:04
Angelo, non ti offendere se gioco sul tuo cognome. La ricotta a me è sempre piaciuta, anche perchè ha poche calorie e non ti fa ingrassare. Che sia fatta col latte di pecora o di mucca, non ha valore.
Ha valore però quello che tu dici, che mi sembra saggio. Ed io, che sono l'opposto del saggio, ho sempre avuto un debole per i saggi, grazie anche a quella categoria della mente che Freud intese con incredibile abilità d'interpretazione dell'animo umano.

Il saggio non è necessariamente buono ma sempre giusto (non è un proverbio cinese ma umile creazione della mia mente). Con saggio mi riferisco ovviamente a te, perché tu le hai le caratteristiche del saggio inteso come sopra.

P.S. A proposito, ci dev'essere una certa correlazione tra il mio cognome e il fatto che anch'io adoro la ricotta!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: goccia - Giovedì 9 Settembre 2010, 15:17:24
Beh, tu parli di cattiveria???

Hai scritto: "In ogni caso  non credo che nel sito scrivere sia un grande problema se uno fa un errore di battitura o sbaglia un ne o un se". Questa frase non l'ho interpretata affatto positivamente, ma come un "non importa se non scrivete correttamente tanto il livello su scrivere è quello che è, nessuno se ne accorge", sottintendendo che il tuo livello sia superiore... mah! :-X

Io credo che ci sia poco per cui inalberarsi..il livello è quello che è..perchè dire il contrario? Non c'è nessun premio fedeltà che io sappia

Saluti
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Saldan - Giovedì 9 Settembre 2010, 15:37:17
Io credo che ci sia poco per cui inalberarsi..il livello è quello che è..perchè dire il contrario? Non c'è nessun premio fedeltà che io sappia

Saluti

Il livello è quello che è ma ci sono tanti gradi di valutazione, c'è chi è convinto che il livello di qualità derivi da un corretto utilizzo della lingua italiana (anche se magari certe poesie sono perfette a livello grammaticale ma non dicono nulla) e chi pensa che il tutto debba essere valutato in base a ciò che un testo riesce a trasmettere.

Non credo ci sia una regola universale da questo punto di vista, dipende da ciò che ognuno di noi vive e rivive in una data poesia, perchè cercare di mettere dei paletti? a cosa serve? e chi siamo noi per dire che un testo fa schifo o è un capolavoro? sono valutazioni prettamente personali ma magari diciamo che non ci piace una poesia perchè possibilmente non riusciamo a carpirne il senso!

Credo sia infantile pensare che una poesia o sia bella o sia brutta in maniera categorica, possiamo dire se ci è piaciuta o meno, quello si ma qui nessuno (e sottolineo nessuno) può dare giudizi universali perchè significa essere presuntuosi.

Questo è il mio umile pensiero, poi ognuno la pensi come vuole.
Titolo: Un'altra inutile polemica che ripete sempre gli stessi battibecchi
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 16:16:15
Credo sia infantile pensare che una poesia o sia bella o sia brutta in maniera categorica, possiamo dire se ci è piaciuta o meno, quello si ma qui nessuno (e sottolineo nessuno) può dare giudizi universali perchè significa essere presuntuosi.

Questo è il mio umile pensiero, poi ognuno la pensi come vuole.

Concordo con tutto quello che hai scritto! Quando io mi arrischio a dare giudizi sottindendo sempre, e spesso anche esplicitamente, che sono valutazioni personali. Non faccio parte di nessuna commissione letteraria, non conto niente nel mondo della letteratura e in nessun altro mondo se non in quello mio privato, perciò mi sento sollevato da ogni responsabilità. Premesso ciò, i giudizi dobbiamo però darli e con la dovuta serietà, mai con seriosità, se vogliamo che siano utili alla nostra crescita culturale, altrimenti si perde solo tempo. Certo essi non devono, come mi ha fatto notare Aldo Bilato, con il quale concordo appieno, diventare fonti di ulteriori ansie in un mondo che ce ne dispensa già troppe. Ma insomma qualche critica mirata facciamola. Ad esempio io finora ho scritto pochissimi commenti, non perché non ci siano tantissimi poeti che mi interesserebbe commentare, ma per gli scrupoli che mi assalgono soprattutto quando devo essere un po' critico. Però sto cercando di sforzarmi di contribuire in maniera più fattiva al sito, e mi costa un grande tormento e tempo. Contrariamente a certuni che dicono di essere capaci, anzi raccomandano, di giudicare la singola opera e a pelle, io al contrario prima di esprimermi ho bisogno di conoscere la persona, sapere il più possibile della sua vita, entrare nella sua anima e poi confrontare le impressioni personali con quello che scrive. È stato sempre così, fin dai tempi di scuola. Preferisco non commentare se non riesco ad inquadrare in questo modo la persona.
Titolo: Un'altra inutile polemica che ripete sempre gli stessi battibecchi
Inserito da: Angelo Ricotta - Giovedì 9 Settembre 2010, 16:30:16
Rimando a più tardi la discussione analitica sulla poesia di Nemesis, causa impegni. Voglio solo dire che sono stato due volte recentemente chiamato a giudicare le poesie a tema e mi sono trovato in grande imbarazzo per il loro numero elevato e quindi per l'impossibilità di procedere ad un'analisi esaustiva come io pretendo. Preferirei a questo punto che ogni iscritto del sito possa votare. Non è che mi fidi ciecamente della democrazia ma forse è il male minore.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Webmaster - Giovedì 9 Settembre 2010, 19:16:07
...'è chi è convinto che il livello di qualità derivi da un corretto utilizzo della lingua italiana (anche se magari certe poesie sono perfette a livello grammaticale ma non dicono nulla) e chi pensa che il tutto debba essere valutato in base a ciò che un testo riesce a trasmettere.

Non credo che vi sia nessuno che pensa così. Credo che tutti le valutino per quello che trasmettono.
Il problema è che spesso, soprattutto se non vengono usate punteggiature, c'è una costruzione un po' "personale" e magari qualche errore di battitura o grammatica, quello che l'autore pensa di trasmettere non è quello che il lettore riceve.

L'autore ha in testa quello che vuole esprimere, e per lui è ovvio che il significato di quello che scrive sia quello che lui ha in testa. Invece chi legge non può sapere quello che l'autore ha in testa, può solamente leggere quello che ha scritto e se lo scritto non riesce a rappresentare quello che l'autore voleva trasmettere, lì nasce il problema.
Tanti litigi per commenti ritenuti "impropri" dall'autore della poesia sono dovuti proprio a questo. L'autore non riesce a mettersi nei panni di chi legge la sua poesia, o non pensa opportuno farlo, e quindi non sa o non vuole "mettere a punto" il testo in modo che trasmetta in modo efficace quello che lui ha in testa.

Quindi si, il valore della poesia deve essere basato su quello che la poesia trasmette, ma siccome la trasmissione avviene tramite la scrittura, tramite parole, verbi,. nomi, aggettivi, frasi... l'elemento "materiale" della scrittura ha una certa influenza. E' vero che ci sono poesie correttissime dal punto di vista grammaticale o metrico ma che non trasmettono niente, però ci sono anche tante emozioni bellissime che non riescono ad essere trasmesse perché l'autore le scrive male.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: lunamagika - Giovedì 9 Settembre 2010, 19:49:21
Che belli i commenti di Luigi! Non so chi sia (sono in questo sito solo da cinque giorni) ma mi piacciono molto la sua pacatezza e la sua chiarezza. E condivido profondamente i contenuti. Io avevo voti pietosi in grammatica e sintassi, ma (dicono) scrivo correttamente  perchè "sento" parole e frasi come musica, ed ogni stonatura risalta all'udito. Sono in questo sito per imparare a scrivere poesie: quelle che i redattori hanno cortesemente pubblicato sono frutto d'impulso di una neofita stupita lei stessa da questi versi che imperiosamente chiedono di esser scritti. Non avevo mai provato nulla di simile fino a un anno fa. Fino ad allora mi commuovevo alla lettura di versi che mi risuonavano nell'anima, e li cercavo assetata, di frequente. Oggi mi trovo a proporre - umilmente e con parecchi timori - una parte di me che non sapevo di avere. La correttezza grammaticale, la punteggiatura e la sintassi sono gli strumenti. Ma è l'anima che bisogna riuscire a vedere. Senza gli uni è difficile arrivare all'altra.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Giovedì 9 Settembre 2010, 19:56:31
E' giusto parlare di queste cose, a tal proposito ringrazio Angelo per la critica alla mia ultima poesia "Sonny boy" che mi ha fatto riflettere, anche se poi devo spiegare meglio il perché del titolo (in effetti mi rendo conto che non è molto chiaro)...
oh,  :o  Salvo! Hai forse scritto una poesia con ispirazione una delle mie canzoni preferite? E non me lo hai detto? O non ti riferivi a Lucio Dalla? Uff... mi tocca leggerti!
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Marina Como - Giovedì 9 Settembre 2010, 20:15:40
Uff... che fatica: ti ho letto! E pure in evidenza, che mondo, non la ho dovuta neanche ricercare! ahahha!
Scherzi a parte. Condivido il commento di Ricotta parzialmente.
Secondo me però andrebbe molto bene se la strofa "Io ottempererò... irrevocabili" venisse spostata come chiusa, e seguita magari dallla ripetizione a chiusura di "in fondo". Non si perderebbe il senso del quasi (dico solo per banalizzare "tutti i nodi vengono al pettine" o "domani" aggiusterò tutto) Avrebbe un senso quello scappare senza pensare agli errori e correzioni da fare. E quell'in fondo diventerebbe la fine, la tua fine, fino alla morte.
Citando una altra autrice dico anche io "così la ho letta". Molto ben fatta visivamente la strofa con l'ombra ed i lampioni, un quadretto in china.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Monilèo - Giovedì 9 Settembre 2010, 20:46:24
Per Lunamagika. Ti noto scrivere correttamente, e quindi mi meraviglio assai che tu usi quell'orribile "k" nel tuo pseudonimo. Zero quindi al tuo nick e dieci al tuo commento, in tutto fa la media di cinque.
Zero assoluto per la tua interpretazione di Luigi. Se tu lo conoscessi bene come lo conosco io... Ti basti sapere che è un senese di dentro porta Camollìa. Ed io i senesi, specie quelli dentro porta Camollìa, li conosco anche troppo bene. Se vuoi sapene di più...
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: caligola - Giovedì 9 Settembre 2010, 22:17:59
Beh, tu parli di cattiveria???

Hai scritto: "In ogni caso  non credo che nel sito scrivere sia un grande problema se uno fa un errore di battitura o sbaglia un ne o un se". Questa frase non l'ho interpretata affatto positivamente, ma come un "non importa se non scrivete correttamente tanto il livello su scrivere è quello che è, nessuno se ne accorge", sottintendendo che il tuo livello sia superiore... mah! :-X

A volte interpretare e sottindendere fa male.
Mi sembrava abbastanza chiaro che un errore di battitura non pregiudica una poesia (come neppure un ne o se)
qui non si tratta di andare in stampa con un libro o di vincere un Nobel e quindi alcuni errori non verranno considerati gravi dai lettori con un po' di sale in zucca.
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: Saldan - Venerdì 10 Settembre 2010, 11:51:15
Uff... che fatica: ti ho letto! E pure in evidenza, che mondo, non la ho dovuta neanche ricercare! ahahha!
Scherzi a parte. Condivido il commento di Ricotta parzialmente.
Secondo me però andrebbe molto bene se la strofa "Io ottempererò... irrevocabili" venisse spostata come chiusa, e seguita magari dallla ripetizione a chiusura di "in fondo". Non si perderebbe il senso del quasi (dico solo per banalizzare "tutti i nodi vengono al pettine" o "domani" aggiusterò tutto) Avrebbe un senso quello scappare senza pensare agli errori e correzioni da fare. E quell'in fondo diventerebbe la fine, la tua fine, fino alla morte.
Citando una altra autrice dico anche io "così la ho letta". Molto ben fatta visivamente la strofa con l'ombra ed i lampioni, un quadretto in china.

Grazie degli ottimi consigli!!  :D :D

Ci penserò su  :)
Titolo: Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
Inserito da: lunamagika - Venerdì 10 Settembre 2010, 13:44:02
Per Lunamagika. Ti noto scrivere correttamente, e quindi mi meraviglio assai che tu usi quell'orribile "k" nel tuo pseudonimo. Zero quindi al tuo nick e dieci al tuo commento, in tutto fa la media di cinque.
Zero assoluto per la tua interpretazione di Luigi. Se tu lo conoscessi bene come lo conosco io... Ti basti sapere che è un senese di dentro porta Camollìa. Ed io i senesi, specie quelli dentro porta Camollìa, li conosco anche troppo bene. Se vuoi sapene di più...

Eheh! Lo shock della famigerata K del mio nick forse richiede una piccola spiegazione...
E' stata una scelta ponderata in due sensi: il primo è evocativo della luna come spazio infinito dell'immaginario, magico di per sé; il secondo (l'uso della K) è stato dettato dal desiderio di creare una dissonanza irritante, a costante ricordo che la perfezione non esiste e bisogna evitare di esaltarsi o autoincensarsi. Ecco, la K mi serve per restare umile.
Quanto al mio commento all'intervento di Luigi: era assolutamente positivo, intendevo esprimere il mio apprezzamento. Lui parla di esprimere le emozioni, io parlo di "far vedere" l'anima. Le due cose - per me - sono quasi equivalenti.