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Laboratorio => A più mani => Topic aperto da: Goldstyles - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:35:25
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Ciao,
Sperando sia la sezione giusta, vorrei chiedere se a qualcuno va di scrivere qualcosa insieme. Personalmente penso mi possa essere utile, mi possa arricchire, se a qualcuno fa piacere :) accetto proposte, e scusate se non propongo, ma essendo novellino della cosa dovrete un pò instradarmi :D
Grazie
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Scrivere qualcosa insieme è una sfida bella, che spesso dà adito a risultati inattesi. Sarebbe mica male pero' dare almeno un indizio sull'argomento, sul genere che ti piacerebbe condividere. E poi - se non sbaglio - (sono novellina anch'io!), è d'uso iniziare con la prima o le prime strofe ;D
Comincia, che noi ti seguiamo!
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Ciao
Grazie per avermi risposto, ma non so veramente di cosa parlare ...
magari giusto per buttar li una cosina, provavo ieri a pensare delle cose,
ma poi non ci ho più perso tempo su, visto che non mi convinceva, e iniziava cosi:
Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
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Io ci provo
grigi colori impastati d’argento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e un’ultima dedica
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Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
grigi colori impastati d’argento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e un’ultima dedica
Trema la pelle decadente e nuda,
fuggo dall'oblio, dal tuo letto di giada.
Mi baciasti amore, dolore e giuda,
nel cammino dove la luna è guida.
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Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
grigi colori impastati d’argento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e un’ultima dedica
Trema la pelle decadente e nuda,
fuggo dall'oblio, dal tuo letto di giada.
Mi baciasti amore, dolore e giuda,
nel cammino dove la luna è guida.
E fui così, privata di desio
con l'anima tremante e senza vita
Baciai i tuoi occhi, nel sonno del pensiero
unico amante mio, poeta, amico.
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Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
grigi colori impastati d’argento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e un’ultima dedica
Trema la pelle decadente e nuda,
fuggo dall'oblio, dal tuo letto di giada.
Mi baciasti amore, dolore e giuda,
nel cammino dove la luna è guida.
E fui così, privata di desio
con l'anima tremante e senza vita
Baciai i tuoi occhi, nel sonno del pensiero
unico amante mio, poeta, amico.
Invade le città il turbamento
scivola per arterie marce e pulsanti,
di foschia si decora il cemento,
l'albeggiare, il gallo e i suoi canti.
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Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
grigi colori impastati d’argento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e un’ultima dedica
Trema la pelle decadente e nuda,
fuggo dall'oblio, dal tuo letto di giada.
Mi baciasti amore, dolore e giuda,
nel cammino dove la luna è guida.
E fui così, privata di desio
con l'anima tremante e senza vita
Baciai i tuoi occhi, nel sonno del pensiero
unico amante mio, poeta, amico.
Invade le città il turbamento
scivola per arterie marce e pulsanti,
di foschia si decora il cemento,
l'albeggiare, il gallo e i suoi canti.
plumbeo nel grondare di pelle
quel solcar le rughe il tempo,
scroscia inganni il firmamento
in quel nero che mi fa ribelle.
Stanco d'avvizzir nel marmo
brancolo nel nulla mio disarmo
annaspo tra le ossa lembi e scorno
quel ritrovar di me ch'è disadorno.
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Infondo non mi pare malvagia la composizione :D
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Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
grigi colori impastati d’argento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e un’ultima dedica
Trema la pelle decadente e nuda,
fuggo dall'oblio, dal tuo letto di giada.
Mi baciasti amore, dolore e giuda,
nel cammino dove la luna è guida.
E fui così, privata di desio
con l'anima tremante e senza vita
Baciai i tuoi occhi, nel sonno del pensiero
unico amante mio, poeta, amico.
Invade le città il turbamento
scivola per arterie marce e pulsanti,
di foschia si decora il cemento,
l'albeggiare, il gallo e i suoi canti.
plumbeo nel grondare di pelle
quel solcar le rughe il tempo,
scroscia inganni il firmamento
in quel nero che mi fa ribelle.
Stanco d'avvizzir nel marmo
brancolo nel nulla mio disarmo
annaspo tra le ossa lembi e scorno
quel ritrovar di me ch'è disadorno.
;D No, non è malvagia, si è conservata l'aria, il tema ed il protagonista, ma non è ancora composizione.
Ora si tratta di limare, limare, limare, rimestare, scambiare, cambiare, rivedere...
ecc... ecc... le incongruenze, il ritmo, le rime.
Ad es, sicuramente sono da spostare le strofe: non è che è notte, alba e subito notte! Il giorno viene o non viene? Ed una chiusa? La parte più importante non si capisce mica. Ovvero: molto bello il fatto che ci si ritrovi e ci si senta quanto meno disadorni da morti, ma... perché serve il sole per scoprirsi disadorni? Certo che no, o forse si... attendo una chiusa, oppure un qualcosina di cambiato che mi faccia capire!!!
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:D Alcuni versi mi piacciono proprio, non si buttano via! Continuate il lavoro, vi prego.
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Infondo non mi pare malvagia la composizione :D
Mi piacciono le tue strofe gold styles,
mi ricordano tanto quello che qualche anno fa io e zima avevamo scritto a due mani ma allora mi chiamavo fallin ela poesia era tutta in LSD.
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Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
grigi colori impastati dargento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e unultima dedica
Trema la pelle decadente e nuda,
fuggo dall'oblio, dal tuo letto di giada.
Mi baciasti amore, dolore e giuda,
nel cammino dove la luna è guida.
E fui così, privata di desio
con l'anima tremante e senza vita
Baciai i tuoi occhi, nel sonno del pensiero
unico amante mio, poeta, amico.
Invade le città il turbamento
scivola per arterie marce e pulsanti,
di foschia si decora il cemento,
l'albeggiare, il gallo e i suoi canti.
plumbeo nel grondare di pelle
quel solcar le rughe il tempo,
scroscia inganni il firmamento
in quel nero che mi fa ribelle.
Stanco d'avvizzir nel marmo
brancolo nel nulla mio disarmo
annaspo tra le ossa lembi e scorno
quel ritrovar di me ch'è disadorno.
E tace l'alba dell'arcaico mondo
voci invane tormentano il tramonto
dei suoi figli sangue a fiumi
nel fluido osar d'amor perduto
Prendi me oh eterno luogo
lugubri e ombre son sonfitti,
e piume di salice ad abbracciar le stelle
a scalar la vita dell'immenso oblio.
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Tomba di marmo fredda alla sera,
antro in disarmo di quiete vera.
Sole nero, vitreo, rigato da steli,
fiori dal cuore ateo, fiori gentili;
grigi colori impastati d’argento
respiro profondo di chi non respira
alito di vento poggiato su pietra
un nome un volto e un’ultima dedica
Trema la pelle decadente e nuda,
fuggo dall'oblio, dal tuo letto di giada.
Mi baciasti amore, dolore e giuda,
nel cammino dove la luna è guida.
E fui così, privata di desio
con l'anima tremante e senza vita
Baciai i tuoi occhi, nel sonno del pensiero
unico amante mio, poeta, amico.
Invade le città il turbamento
scivola per arterie marce e pulsanti,
di foschia si decora il cemento,
l'albeggiare, il gallo e i suoi canti.
plumbeo nel grondare di pelle
quel solcar le rughe il tempo,
scroscia inganni il firmamento
in quel nero che mi fa ribelle.
Stanco d'avvizzir nel marmo
brancolo nel nulla mio disarmo
annaspo tra le ossa lembi e scorno
quel ritrovar di me ch'è disadorno.
E tace l'alba dell'arcaico mondo
voci invane tormentano il tramonto
dei suoi figli sangue a fiumi
nel fluido osar d'amor perduto
Prendi me oh eterno luogo
lugubri e ombre son sonfitti,
e piume di salice ad abbracciar le stelle
a scalar la vita dell'immenso oblio.
:D ;)