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Discussioni in corso => Discussioni generali => Topic aperto da: India - Mercoledì 26 Gennaio 2011, 20:49:45
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Salve a tutti,
per quelle che sono le mie conoscenze di lingue straniere ( minime conoscenze e solo tre lingue), ho notato che solo nella lingua italiana si fa la differenza tra amare e volere bene.
In inglese: I love you
in francese: Je t'aime
in spagnolo: Te quiero
e si usano indifferentemente per dire " ti voglio bene" o " ti amo"
mi chiedevo se l'italiano è una lingua più ricca e articolata oppure se le due espressioni tendono a definire lo stesso concetto.
io credo che i concetti sono ben diversi, ne è la prova che possiamo affermare: " ti voglio bene, ma non ti amo"
come fa un inglese, un francese, o uno spagnolo a comunicare questo sentimento?
siamo noi che mentiamo quando facciamo un'affermazione simile?
Ancora, possiamo dire a una persona: " Tu ti devi volere più bene" difficilmente usiamo " Tu ti devi amare di più", come se amarsi fosse un comportamento narcisista
Il Vangelo e la Bibbia parlano solo di amore. Anche un comandamento recita : " Ama il tuo prossimo come te stesso".
Difficilmente un figlio dice al proprio padre o alla propria madre " Ti amo" invece che " ti voglio bene"
Solo noi italiani facciamo differenza tra volere bene e amare?
C'è differenza?
e ancora qualcuno sa dirmi se in altre lingue le due espressioni esistono?
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Mentre "amare" ha dei riferimenti anche sessuali, "voler bene" ne è privo ( "amare un fratello / una sorella / un padre / una madre / un figlio / una figlia" , ad esempio, potrebbe presupporre anche un incesto) .
Perché in italiano c'è questa differenza, e nelle altre principali lingue europee no? Probabilmente per la bimillenaria massiccia e capillare azione della Chiesa cattolica, che spesso vedeva il peccato anche dove non c'era...
Ma c'è chi riesce a fare anche di "peggio" , cioè ad eliminare completamente il verbo "amare" , e ad avere, anche nell'accezione sessuale, soltanto "voler bene" , come parecchi dialetti italiani ( "vulé bène" in napoletano e "vlé bén" in pesarese, i due dialetti che io conosco meglio) e addirittura l'insospettabile olandese ( "houden van" , cioè "tenere per" ) .
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Amare implica volere bene, mentre volere bene non implica necessariamente amare.
Quale sentimento supera l'altro? Io penso in intensità l'amore, ma mentre quest'ultimo può finire, il volersi bene dovrebbe essere un sebtimento destinato a durare per sempre.
Chi smette di amare una persona , continua a volerle bene? Se devo fare un discorso personale, io non mi sono mai liberata delle persone che ho amato, continuo a volergli bene.
in questo il volere bene è un sentimento più forte, più puro, più vero, meno egoista e totolitario, non minato dalla gelosia e possessività.
Si vuole bene a tanta gente ma se ne ama solo una e questo si pretende dall'amata/o
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Si vuole bene a tanta gente ma se ne ama solo una
solo una??
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Mentre "amare" ha dei riferimenti anche sessuali, "voler bene" ne è privo ( "amare un fratello / una sorella / un padre / una madre / un figlio / una figlia" , ad esempio, potrebbe presupporre anche un incesto) .
Perché in italiano c'è questa differenza, e nelle altre principali lingue europee no? Probabilmente per la bimillenaria massiccia e capillare azione della Chiesa cattolica, che spesso vedeva il peccato anche dove non c'era...
Ma c'è chi riesce a fare anche di "peggio" , cioè ad eliminare completamente il verbo "amare" , e ad avere, anche nell'accezione sessuale, soltanto "voler bene" , come parecchi dialetti italiani ( "vulé bène" in napoletano e "vlé bén" in pesarese, i due dialetti che io conosco meglio) e addirittura l'insospettabile olandese ( "houden van" , cioè "tenere per" ) .
Nel dialetto salentino (quello di un tempo) e non solo, si usava il verbo "ulire" ("volere") al posto del verbo "amare". Ad esempio, anziché dire "si amano", si dice "se olane" ("si vogliono").
Non so se può essere d'aiuto.
Secondo me non siamo gli unici al mondo a fare questa (sottile, se vogliamo) distinzione...
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anche in calabrese c'è un'espressione che tradotta in italiano significa " si vogliono"
Soffuso, la mia affermazione " si vuole bene a tante persone e se ne ama solo una" era riferita al concetto esposto da Antonio Terracciano su volersi bene e amarsi.
Se è vero che amarsi ( almeno in lingua ialiana) ha dei riferimenti sessuali, si dovrebbe amare una sola persona.
Ovviamente se il significato è esteso a figli, genitori, amici, il discorso cambia.
Vi ringrazio per i vostri interventi e per il contributo che date al chiarimento di questa sottile linea di confine.
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Non so se può essere d'aiuto.
oh si, a me può sicuramente essere d'aiuto!! come sei dolce
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non c'è differenza: amo i miei amici, parenti, nemici eccetera.
certo dico loro ti voglio bene per non incorrere in fraintendimenti, ma ad alcuni amici dico anche che li amo.
e non centra il coinvolgimento erotico, che per me parte dal rispetto per l'altra persona.
se sai che puoi, che sei desiderato di contrordine (a parte i parenti ovvio) perchè negarlo? non significa consumare, o altro, solo che amore e voler bene non stanno sul confine del desiderio sessuale.
se ho un amico/amica bellissimo/a sensuale etc, cosa mi impedisce di desiderarlo?
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Secondo me amare è solo una forma generica per dire tante cose attinenti al possesso dell'altro, la forma che brama e che permette di dare uno spessore ed un indirizzo univoco viene camuffata semplicemente con un ti amo, oppure ti voglio bene...spesso conta il contesto in cui si esprime o la forma in cui si dice oltre all'inflessione che si usa, per me quindi dire vi amo tutti non indica che vi voglio possedere o forse si ma in forma virtuale nel senso che vorrei essere nella vostra intimità cioè in quella parte nuda e cruda del proprio essere per avere la certezza della vicinanza e della confidenza...
dire vi voglio bene è un'altra forma per trasmettere che esiste un pensare che ci lega all'altro e dire ti o vi voglio bene è rammentarlo...una dichiarazione d'intenti che fa parte del buon costume che lega più persone che si stimano...
Ma dette in presenza dell'altro e in situazioni di intimità le cose cambiano, cambia secondo me anche da personna a persona la timbrica, la sensualità, la sessualità che ne esce, ed il tono di voce...quanto sono dolci e quanto è gratificante poterle declamare alla persona del cuore.
Vorrei esporre un esempio che un giorno molto lontano mentre assistevo ad una trasmissione televisiva dove si parlava di recitazione e teatro il fu attore Carlo Giuffrè declamò la frase in svariati modi e tonalità che mi rimasero impresse...la frase era " au portau u pane papà?" o "o purtau o pane papà?"
e su questa falsariga proporrei far scorrere mentalmente "Ti amo" o "Ti voglio bene" e credo che in queste c'è un mondo positivo che pulsa e ringrazio tanto chi ha proposto questo topic che mi ha permesso di disquisire su questo argomento, un saluto a tutti, vi voglio bene.
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oh si, a me può sicuramente essere d'aiuto!! come sei dolce
Se hai bisogno di un aiuto di "amore" ricordati che c'è sempre la pineta!
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Sono concetti molto relativi...il voler bene come sentimento può persino arrivare a lambire l'amore stesso, ad esempio l'amicizia (quella vera) ed il conseguente volersi bene incondizionatamente possono anche raggiungere come importanza l'amore per il/la proprio/a partner...
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Se hai bisogno di un aiuto di "amore" ricordati che c'è sempre la pineta!
La famosa Pi-neta!! ;D ;D
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Probabilmente per la bimillenaria massiccia e capillare azione della Chiesa cattolica, che spesso vedeva il peccato anche dove non c'era...
UUUUUUUUhhh....c'è qualcuno che soffre di paranoie...Il gran nemico del mondo la Chiesa Cattolica s.p.a.! ...che gran cazzata.!(lo dice uno assolutamente non bigotto)
Amore non è sesso...non lo è mai stato, ai tempi di mia nonna si diceva addirittura andare a fare l'amore per scambiarsi due baci in un pic-nic sul prato, fare l'amore come "scopare" è arrivato decisamente dopo.
Peccato che il concetto di amore parta proprio da lì, infatti è legato al sacrificio di Gesù sulla croce per amore verso l'umanità.
Semplice quindi la risposta alla differenza tra amore e volere bene: per ogni qual cosa si ami si è disposti a rinunciare alla propria vita.
Prendetela così:
morireste per salvare la vita ai vostri figli, al coniuge o alla fidanzata? li amate
non morireste per salvare la vita a un amico? gli volete bene
In fondo ci vogliamo tutti bene :D
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UUUUUUUUhhh....c'è qualcuno che soffre di paranoie...Il gran nemico del mondo la Chiesa Cattolica s.p.a.! ...che gran cazzata.!(lo dice uno assolutamente non bigotto)
Amore non è sesso...non lo è mai stato, ai tempi di mia nonna si diceva addirittura andare a fare l'amore per scambiarsi due baci in un pic-nic sul prato, fare l'amore come "scopare" è arrivato decisamente dopo.
Peccato che il concetto di amore parta proprio da lì, infatti è legato al sacrificio di Gesù sulla croce per amore verso l'umanità.
Semplice quindi la risposta alla differenza tra amore e volere bene: per ogni qual cosa si ami si è disposti a rinunciare alla propria vita.
Prendetela così:
morireste per salvare la vita ai vostri figli, al coniuge o alla fidanzata? li amate
non morireste per salvare la vita a un amico? gli volete bene
In fondo ci vogliamo tutti bene :D
Posso anche darti ragione Fuori, ma anche tu vedi una differenza tra amare e volere bene. Perchè non la vedono gli inglesi gli spagnoli, i francesi? perchè i napoletani se parlano in dialetto non vedono la differenza?
Ecco questo era il mio dubbio, forse non c'è differenza.
Chiedomici una cosa: ci fa piacere più se una persona ci dice di volerci bene o se ci dice di amarci? o ci è indifferente quale delle due espressioni usi?
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UUUUUUUUhhh....c'è qualcuno che soffre di paranoie...Il gran nemico del mondo la Chiesa Cattolica s.p.a.! ...che gran cazzata.!(lo dice uno assolutamente non bigotto)
Noooo la Chiesa non ha mai fatto nulla di male, specie nel Medioevo... che fortuna anzi che hanno avuto tutti coloro che sono passati dalla santa inquisizione perché magari erano convinti che la terra non fosse piatta... ;D ;D
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Posso anche darti ragione Fuori, ma anche tu vedi una differenza tra amare e volere bene. Perchè non la vedono gli inglesi gli spagnoli, i francesi? perchè i napoletani se parlano in dialetto non vedono la differenza?
Ecco questo era il mio dubbio, forse non c'è differenza.
Chiedomici una cosa: ci fa piacere più se una persona ci dice di volerci bene o se ci dice di amarci? o ci è indifferente quale delle due espressioni usi?
Credo sia una differenza prettamente linguistica, non tanto di contenuti...magari gli inglesi diranno solo "I love you" ma il significato dipende dal contesto...mica sconoscono la differenza tra amare e voler bene... ;)
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Scusa panta rei, se la differenza è prettamente linguistica e non di contenuti, perchè gli inglesi dovrebbero conoscere la differenza tra amare e volere bene?
ah un'altra cosa, si dice " disconoscono" non " sconoscono"
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Scusa panta rei, se la differenza è prettamente linguistica e non di contenuti, perchè gli inglesi dovrebbero conoscere la differenza tra amare e volere bene?
ah un'altra cosa, si dice " disconoscono" non " sconoscono"
Era un refuso, grazie per avermelo fatto notare...alle volte scrivendo velocemente può capitare, dovresti saperne qualcosa...comunque per quella differenza che è linguistica è inutile che provo a spiegartelo perché non credo che capiresti...non per chissà quale motivo ma perché se non conosci l'inglese non vedo come potrei fartelo capire...
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No, no Pantarei, vorrei che tu me lo spiegassi, ho aperto il topic proprio per avere dei chiarimenti in merito.
Comunque non è che sia proprio all'oscuro della lingua inglese.
Se poi non riuscirò a capirlo, pazienza!!!
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Noooo la Chiesa non ha mai fatto nulla di male, specie nel Medioevo... che fortuna anzi che hanno avuto tutti coloro che sono passati dalla santa inquisizione perché magari erano convinti che la terra non fosse piatta... ;D ;D
...stavamo parlando dell'amore del sesso forse ti sei perso qualche passaggio.
Posso anche darti ragione Fuori, ma anche tu vedi una differenza tra amare e volere bene. Perchè non la vedono gli inglesi gli spagnoli, i francesi? perchè i napoletani se parlano in dialetto non vedono la differenza?
Ecco questo era il mio dubbio, forse non c'è differenza.
Chiedomici una cosa: ci fa piacere più se una persona ci dice di volerci bene o se ci dice di amarci? o ci è indifferente quale delle due espressioni usi?
Non la vedono perché culturalmente da loro non esiste...non mi porrei troppe domande, loro usano il contesto noi usiamo un'altra parola (siamo decisamente più avanti! ;) ).
Per quanto riguarda la seconda domanda se un mio amico mi di dicesse ti amo penserei che sia diventato gay, se me lo dicesse mia madre o mia sorella che siano ubriache e ovviamente non potrei mai dirlo nemmeno io nonostante renda più l'idea di quello che provi, dire "amo scrivere" invece non mi turba affatto. Lo so siamo strani!
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...stavamo parlando dell'amore del sesso forse ti sei perso qualche passaggio.
Ma sei tu che hai preso la discussione della Chiesa, difendendola a spada tratta...io ho solo espresso il mio punto di vista...
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E' cultura di popoli, tutto quì. In inglese I love you ha il doppio significato: ti amo e ti voglio bene, e di pende dal contesto in cui viene collocata la frase. Come in inglese chiedere scusa si può dire in due modi: sorry o ecxuse me, mentre noi usiamo solo scusa. Vedete? Anche se il paragone tra i due detti non è proprio giusto, fattibile, fa capire come una lingua viene culturalmente adottata. Ma anche in inglese ci sono altre forme, compromessi per esprimere affetto: I'm very fond of you (ci tengo molto a te), I really like you (mi sei molto simpatico/a), You're a great guy (un modo informale per dire "ti stimo molto" - detto fra uomini, anche da donne a uomini), ecc...
I love you (in tutt'e due i sensi) è usato spesso tra due persone di sesso diverso amiche o tra familiari, mentre le altre forme vengono usate tra due persone di sesso uguale, es: avete mai sentito dire tra due uomini o tra due donne (amici) i love you? Non credo. Quindi la loro cultura vuole che il contesto faccia la sua parte. Ciao a tutti
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. Come in inglese chiedere scusa si può dire in due modi: sorry o ecxuse me, mentre noi usiamo solo scusa.
..beh non direi.. sorry corrisponde a mi spiace (dispiace) e abbiamo ancora.. perdono.. chiedo venia.. e magari altro che io non ricordo..... :)
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..beh non direi.. sorry corrisponde a mi spiace (dispiace) e abbiamo ancora.. perdono.. chiedo venia.. e magari altro che io non ricordo..... :)
In inglese mi spiace o meglio mi dispiace si traduce I'm sorry, mentre solo sorry la traduzione in italiano è scusa, fidati :)
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In inglese mi spiace o meglio mi dispiace si traduce I'm sorry, mentre solo sorry la traduzione in italiano è scusa, fidati :)
I'm sorry si usa per chiedere perdono o comunque per dire che si è dispiaciuti. Excuse me si usa invece pe chiedere un "permesso", ad esempio un'indicazione.
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UUUUUUUUhhh....c'è qualcuno che soffre di paranoie...Il gran nemico del mondo la Chiesa Cattolica s.p.a.! ...che gran cazzata.!(lo dice uno assolutamente non bigotto)
Amore non è sesso...non lo è mai stato, ai tempi di mia nonna si diceva addirittura andare a fare l'amore per scambiarsi due baci in un pic-nic sul prato, fare l'amore come "scopare" è arrivato decisamente dopo.
Peccato che il concetto di amore parta proprio da lì, infatti è legato al sacrificio di Gesù sulla croce per amore verso l'umanità.
Ecco, sinceramente credo che se non venissimo da secoli di condanna al sano formicare, e sulla santità del talamo, non saremmo al punto da confondere delle sane pulsioni erotiche con l'amore od il voler bene ;D (che per me sono la stessa cosa, entrambi riconoscono un cedimento di vita personale per metterla in comunione con l'altro. Forse, cambia solo l'entità del quanto si cede di sè e di quanto l'altro appartiene al nostro sentire quotidiano)
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Ecco, sinceramente credo che se non venissimo da secoli di condanna al sano formicare, e sulla santità del talamo, non saremmo al punto da confondere delle sane pulsioni erotiche con l'amore od il voler bene ;D (che per me sono la stessa cosa, entrambi riconoscono un cedimento di vita personale per metterla in comunione con l'altro. Forse, cambia solo l'entità del quanto si cede di sè e di quanto l'altro appartiene al nostro sentire quotidiano)
Accetto il punto di vista ma non lo condivido...che sia di nuovo colpa della chiesa se miliardi di persone non capiscano la differenza tra aver voglia di scopare una persona o esserne innamorate mi sembra un tantino un iperbole
...e poi esistono tante altre religioni molto più permissive sulla vita sessuale eppure anche n quelle società c'è la famiglia, il talamo ecc...
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Ecco, sinceramente credo che se non venissimo da secoli di condanna al sano FORMICARE, e sulla santità del talamo, non saremmo al punto da confondere delle sane pulsioni erotiche con l'amore od il voler bene ;D (che per me sono la stessa cosa, entrambi riconoscono un cedimento di vita personale per metterla in comunione con l'altro. Forse, cambia solo l'entità del quanto si cede di sè e di quanto l'altro appartiene al nostro sentire quotidiano)
Mi piace tantisimo quel "sano FORMICARE", che sta ad indicarere rapporti sessuali illeciti fra le formiche, che nel linguaggio popolare toscano vengono chiamate FORMICOLE. Da cui il nuovo verbo popolare: FORMICOLARE, sempre riferito a rapporti sessuali illeciti (fra le formicole).
Il "neologismo" è essenza della lingua!
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:D :D :D :D :D Se non vi sono leggi, non vi sono atti illeciti. Se non vi sono atti illeciti non vi sono condanne! Ergo... non rimane che... le formi.cola.azioni!
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Che l'italiano abbia due termini separati a differenza di tutte le altre lingue è un fatto, per così dire, casuale, dettato da ragioni storiche. L'italiano, si sa, deriva dal latino: in latino, c'era una sola parola, ovvero "amor" per indicare l'amore e l'affetto. Il problema è che nel lungo evolversi della lingua italiana ci sono state molte parole che sono entrate nella nostra lingua come "doppioni" ovvero un doppio termine per intendere lo stesso concetto: una risalente alla volgarizzazione delle parole latine, un'altra risalente dalla tradizione auilica, parola impiantata in un secondo momento. Non è esattamente il nostro caso, perchè amore e affetto non esprimono lo stesso identico concetto, ma il procedimento è sicuramente stato simile. Ora non ho gli strumenti per farti una disquisizione approfondita sulla storia linguistica del termine amore, ma evidentemente ha seguito questa linea direttrice, ovvero da una parte c'è stato il termine della varietà popolare (probabilmente "il bene") dall'altra quella della tradizione aulica ("amor - amore"), derivata con grande probabilità dal linguaggio poetico; del resto, la lingua italiana è una lingua nata con una serie di operazioni letterarie. Grazie a questo sviluppo parallelo (letterarietà e pololarietà) abbiamo la "fortuna" di poter esprimere questi due concetti con due termini diversi, ma, appunto, è stato un fatto dettato da ragioni storiche, non dalla maggior precisione di sentimenti degli italiani!
D'altra parte, poi, che praticamente tutte le lingue (compresa il latino) abbiano un solo termine per indicare questi due concetti è sintomatico del fatto che il genere umano ha sempre confuso le due cose - e questo lo possiamo costatare nel linguaggio (che è tutt'altro che nuovissimo!) dei giovani, in alcune espressioni, per esempio, del tipo "ti amo di bene"... Siamo una razza più stupida di quanto non si voglia credere, questo l'ho sempre pensato. ;D ;D
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l'italiano è una lingua meravigliosa ricca di sfumature... per dire un stesso concetto esistono svariati modi...
per me l'amore implica un coinvolgimento totale... fisico e spirituale ma non è detto che sia un esclusiva degli amanti... anzi forse tra amanti ci si può perdere, l'amore si può attenuare... un figlio o un genitore si amano anche oltre la vita...
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:D :D :D Tra madre/padre e figlio... certo! Più carnale di così! Un pezzetto da noi.