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in occasione del classico s.valentino, la perugina coi baci ha fatto a mio avviso una bellissima pubblicità, usando come testo letto una poesia di Prevert e una canzone degli Youth Group "forever young". la ripropongo, per me senza parole.
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
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Jacques Prevert
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Prevert è stato uno dei miei primi amori in parole, come Schiele lo è stato in immagini.
Guardo pochissima televisione e quasi mai pubblicità, quindi lo spot della Perugina non lo ho visto...
resta che Prevert è un autore che amo al di sopra della banalizzazione che la casa dolciaria opera nei suoi confronti.
Non amo il binomio Prevert-pubblicità... resta che in un paese dove "il grande fratello" è seguito e amato. In un paese che nel mondo suggerisce cultura e nella sua realtà umana evidenzia decadimento... ebbene, se uno spot può favorire la conoscenza di Jacques alla folla, con i denti stretti affermo la mia approvazione per l'uso di questa squisita lirica.
Un abbraccio
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Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te
amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t'ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.
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Fra le più belle di Prevert vorrei ricordare questa.
Paris at night
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
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Fra le più belle di Prevert vorrei ricordare questa.
Paris at night
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
Assolutamente unica nella sua disarmante semplicità ;)
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disarmante semplicità ;)
disarmante semplicità..... in due splendide parole hai racchiuso il mio personale concetto di bellezza (poeticamente parlando)
Prevert aveva capito tutto della vita!
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disarmante semplicità..... in due splendide parole hai racchiuso il mio personale concetto di bellezza (poeticamente parlando)
Prevert aveva capito tutto della vita!
Questo amore di Prevert ha accompagnato molte serate di me e di profonde riflessioni...
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Senza nulla togliere al suo valore indubbio, direi che Jacques Prévert è stato un poeta piuttosto "impuro" e abbastanza "commerciale". Senza la collaborazione del musicista Joseph Kosma, egli non avrebbe probabilmente avuto lo stesso enorme successo. In particolare, la poesia riportata da In Venere Veritas, "Les enfants qui s'aiment", diventò famosa grazie all'interpretazione della straordinaria Juliette Gréco.
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volevo sottolineare che secondo me l'uso in pubblicità non banalizza l'arte, ma la rende fruibile alla massa. molti ragazzi su youtube si sono incuriositi delle parole, e sia mai che uno almeno cominci a leggerlo davvero prevert (da molti ritenuto commerciale). per me i media e l'arte, la commerciabilità e la bellezza quando si incontrano fanno scintille, e in questo caso, io sorrido e ascolto ad occhi chiusi quando passa quella pubblicità.
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....leggo ora le vostre considerazioni e sento di condividere sia quelle di Venere che quelle di Moreno e di Soffuso....anch'io non guardo la tv e pertanto non ho idea di quello che passa in pubblicità, quindi diciamo che a fronte di tanta immondizia propinata dai mass media, ci può anche stare l'accostamento di Prevert ai baci Perugina...resta il fatto che non so quanto possa essere realmente ''fruito dalla massa'' un veloce passaggio d'arte, se poi manca un intenso percorso personale, che di certo non si compie, semplicemente leggendo qualche strofa di poesia.........
...ma a parte questo....personalmente credo che Prevert abbia lasciato una splendida traccia del suo sentire l'amore....
ha accompagnato i miei amori di adolescente e, leggerlo ora...commerciale o no... dopo
una vita, mi emoziona ancora profondamente.......
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purtroppo a volte la semplicità viene scambiata per commercialità, molto erroneamente aggiungerei, ed è per questo che ancora oggi si scrive molta immondizia, credendo che fare buona poesia significhi usare ancora uno stile medievale pieno di ghirigori ed effetti speciali.
La grandezza di prevert sta nel riuscire a comunicare forti emozioni con stile e immagini semplici, non banali, e che lasciano di stucco, proprio per questo contrasto tra l'intensità dei contenuti e delle emozioni che veicola e la semplicità dello stile.
Uno stile decisamente moderno ed attuale, contemporaneo direi, anche se era dei primi del 900
A tal proposito vorrei condividere con voi un'altra poesia.
LE FINESTRE
In queste buie stanze dove passo
giornate soffocanti, io brancolo
in cerca di finestre. Una se ne aprisse,
a mia consolazione. Ma non ci sono finestre
o sarò io che non le so trovare.
Meglio così, forse. Può darsi
che la luce mi porti altro tormento.
E poi chissà quante mai cose nuove ci rivelerebbero
Costantino Kavafis
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....grazie Soffuso di aver postato una poesia di Kavafis, è tra quelli che leggo molto volentieri....condivido con voi questa, che a me piace molto.....
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Brame
Corpi belli di morti, che vecchiezza
non colse:
li chiusero, con lacrime, in mausolei
preziosi,
con gelsomini ai piedi e al capo rose.
Tali sono le brame che trascorsero
inadempiute, senza voluttuose
notti, senza mattini luminosi.
Costantino Kavafis
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grande In venere Veritas,
è pensare che quando l'ho sentita ho pensato: che bel testo,
svelato il trucco!
Molto belle le poesie di Kavafis! Soprattutto "le finestre"
sono anche d'accordo con Soffuso, sottolineando però che quello scrivere semplice di cui parla non è semplice, anzi è la cosa più difficile! Bisogna che le parole risuonino senza cadere nella banalità.
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grazie a tutti. prevert per me è bravissimo, e sono felice sia stato scelto per questo motivo...
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grazie a tutti. prevert per me è bravissimo, e sono felice sia stato scelto per questo motivo...
Semplicemente... semplicemente vorrei affermare che Prevert mi ha emozionato, come mi hanno emozionato e seguitano a farlo molti meno illustri autori. Qualcuno anche del sito...
... e un'emozione vale molto più di mille recensioni e vola oltre mille stroncature...
never-more
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sono anche d'accordo con Soffuso, sottolineando però che quello scrivere semplice di cui parla non è semplice, anzi è la cosa più difficile! Bisogna che le parole risuonino senza cadere nella banalità.
Lo so bene e concordo, per questo non trovo giusto liquidare prevert col termine di commerciale e impuro.
Non ci vuole niente a mettere assieme un'accozzaglia di metafore ardite, roboanti, e spesso comprensibili soltanto a chi le scrive. Noto che spesso questa è la strada scelta da molti all'inizio del loro percorso di scrittura, poi andando avanti ci si accorge quanto sia bello e al contempo difficile trasmettere forti emozioni con un linguaggio apparentemente più semplice ("apparentemente "perchè il gioco sta tutto nel non cadere nella banalità)
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....un pensiero, quello di Moreno, assolutamente condiviso.....
...è cosa infinitamente preziosa, un'emozione...quali che siano le strade che la conducano a noi....
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Per avere garbatamente evidenziato un paio di difetti della produzione poetica di Prévert, sono stato, anche se indirettamente, accusato da qualcuno di scrivere "immondizia medievale" .
Incasso senza problemi (tra le altre cose, sono anche leggermente masochista) , ma mi vedo costretto a replicare con delle parole ben più forti, quelle del famoso romanziere francese Michel Houellebecq, del quale traduco parzialmente un articolo apparso nel numero 22 (del luglio 1992) di "Les lettres françaises" , dall'eloquente titolo "Jacques Prévert est un con" .
" (...) Se Prévert scrive, è perché ha qualcosa da dire, e questo gli fa onore. Sfortunatamente, quello che ha da dire è di una stupidità senza limiti; talvolta se ne ha nausea. Ci sono delle belle ragazze nude e dei borghesi che sanguinano come i maiali quando li si sgozza. I bambini sono di una simpatica immoralità, i mascalzoni sono seducenti e virili, e le belle ragazze nude donano il loro corpo ai mascalzoni; i borghesi sono vecchi, obesi, impotenti, decorati della 'Legione d'Onore' , e le loro donne sono frigide; i preti sono ripugnanti vecchi bruchi che hanno inventato il peccato per impedirci di vivere. Conosciamo tutto ciò; possiamo preferire Baudelaire, o addirittura Karl Marx (...) L'intelligenza non aiuta per niente a scrivere buone poesie; può però evitare di scriverne cattive. Se Jacques Prévert è un cattivo poeta è innanzitutto perché la sua visione del mondo è piatta, superficiale e falsa. Era già falsa al suo tempo; oggi la sua nullità appare con evidenza, a tal punto che la sua intera opera sembra lo sviluppo di un gigantesco cliché (...) "
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Per avere garbatamente evidenziato un paio di difetti della produzione poetica di Prévert, sono stato, anche se indirettamente, accusato da qualcuno di scrivere "immondizia medievale" .
Incasso senza problemi (tra le altre cose, sono anche leggermente masochista) , ma mi vedo costretto a replicare con delle parole ben più forti, quelle del famoso romanziere francese Michel Houellebecq, del quale traduco parzialmente un articolo apparso nel numero 22 (del luglio 1992) di "Les lettres françaises" , dall'eloquente titolo "Jacques Prévert est un con" .
" (...) Se Prévert scrive, è perché ha qualcosa da dire, e questo gli fa onore. Sfortunatamente, quello che ha da dire è di una stupidità senza limiti; talvolta se ne ha nausea. Ci sono delle belle ragazze nude e dei borghesi che sanguinano come i maiali quando li si sgozza. I bambini sono di una simpatica immoralità, i mascalzoni sono seducenti e virili, e le belle ragazze nude donano il loro corpo ai mascalzoni; i borghesi sono vecchi, obesi, impotenti, decorati della 'Legione d'Onore' , e le loro donne sono frigide; i preti sono ripugnanti vecchi bruchi che hanno inventato il peccato per impedirci di vivere. Conosciamo tutto ciò; possiamo preferire Baudelaire, o addirittura Karl Marx (...) L'intelligenza non aiuta per niente a scrivere buone poesie; può però evitare di scriverne cattive. Se Jacques Prévert è un cattivo poeta è innanzitutto perché la sua visione del mondo è piatta, superficiale e falsa. Era già falsa al suo tempo; oggi la sua nullità appare con evidenza, a tal punto che la sua intera opera sembra lo sviluppo di un gigantesco cliché (...) "
Ovviamente non sono d'accordo con questa recensione, ma so che tutto è soggettivo e filtrato attraverso il vissuto e la personalità di ognuno. Probabilmente quel romanziere, per personalità o quant'altro, si sente ben distante dal mondo e dalle emozioni che Prevert ci ha regalato.
Cmq ci tengo a precisare che quanto ho scritto non era rivolto a Terracciano, era un discorso generale. So che non è bello da dire, ma non conosco la produzione di questo autore, non credo di averlo mai letto.
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Mi piacciono solo alcune delle sue poesie (questione di gusti) e come altri di voi, trovo carino l'utilizzo di un suo testo per una pubblicità, anche se la festa di S.Valentino l'ho sempre trovata inutile, come tante altre commerciali.
L'abbinamento baci perugina-prévert è perfetto.
Come dice Caligola, lo scrivere in apparenza semplice di Prévert, è una dote rara; quella di saper cogliere del reale la superficie più significante ed essenziale, quella più emozionale. Diciamo che il suo modo di scrivere è al limite dello scontato e del banale, però riesce a non superare questo limite. E' bravo, sì, sa scrivere e sicuramente il suo stile è destinato e adatto per un pubblico di lettori molto ampio, quindi uno stile commerciale. Oh, magari non era nelle sue intenzioni scrivere commerciale: è il suo modo di scrivere e basta.
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Poissons amis aimés
Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
Vous avez assisté à cette calamité
A cette chose horrible
A cette chose affreuse
A ce tremblement de terre
La pêche miraculeuse
Poissons amis aimés
Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
De ceux qui furent péchés ébouillantés mangés
Poissons… poissons… poissons…
Comme vous avez dû rire
Le jour de la crucifixion.
Jacques Prévert, Histoires (1963)
Questa è stata la prima poesia di Prévert che la mia insegnante di francese mi ha fatto imparare in seconda media. Dice, in italiano:
Pesci, amici amati,
Amanti di coloro che furono pescati in si gran quantità
Voi avete assistito a questa calamità
A questa cosa orribile
A questa cosa spaventosa
La pesca miracolosa
Pesci amici amati
Amanti di coloro che furono pescati in sì gran quantità
Di coloro che furono pescati bolliti mangiati
Pesci... pesci... pesci...
come vi sarà venuto da ridere
il giorno della crocifissione.
Trovo che in questa poesia Prévert sia stato tutt'altro che banale! Nella nostra Italia cattolica e convenzionale, si è trattato di un grido dal sapore eretico che mi ha sempre affascinata!
In merito a Kavafis invece (interloquisco perchè è un autore che ADORO), la sua poesia più nota e per me più bella è Itaca:
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Qui, a mio parere, si esce totalmente dal binomio poesia-cioccolatini, o poesia-pubblicità, poesia-banalità. Rimane solo la Poesia. E le emozioni che sa dare
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Poissons amis aimés
Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
Vous avez assisté à cette calamité
A cette chose horrible
A cette chose affreuse
A ce tremblement de terre
La pêche miraculeuse
Poissons amis aimés
Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
De ceux qui furent péchés ébouillantés mangés
Poissons… poissons… poissons…
Comme vous avez dû rire
Le jour de la crucifixion.
Jacques Prévert, Histoires (1963)
Questa è stata la prima poesia di Prévert che la mia insegnante di francese mi ha fatto imparare in seconda media. Dice, in italiano:
Pesci, amici amati,
Amanti di coloro che furono pescati in si gran quantità
Voi avete assistito a questa calamità
A questa cosa orribile
A questa cosa spaventosa
La pesca miracolosa
Pesci amici amati
Amanti di coloro che furono pescati in sì gran quantità
Di coloro che furono pescati bolliti mangiati
Pesci... pesci... pesci...
come vi sarà venuto da ridere
il giorno della crocifissione.
Trovo che in questa poesia Prévert sia stato tutt'altro che banale! Nella nostra Italia cattolica e convenzionale, si è trattato di un grido dal sapore eretico che mi ha sempre affascinata!
In merito a Kavafis invece (interloquisco perchè è un autore che ADORO), la sua poesia più nota e per me più bella è Itaca:
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Qui, a mio parere, si esce totalmente dal binomio poesia-cioccolatini, o poesia-pubblicità, poesia-banalità. Rimane solo la Poesia. E le emozioni che sa dare
concordo
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...assolutamente d'accordo.......... ;)
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E' meravigliosa l'arte di Jacques Prévert e trovo terrificante, l'uso pubblicitario delle sue poesie.
La superficialità dilaga ed sporca ( tenta di sporcare ) la struttura profonda delle parole. Fate bene a non guardare televisione ed a non prestare orecchio alla pubblicità che è tutta una grande bugia ed illusione.
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L'uccello che canta nel mio capo
E mi ripete che ti voglio bene
E mi ripete che mi vuoi bene
L'uccello dal fastidioso ritornello
Sarà da me ucciso domattina.
Prevèrt
Avevo io una lampada
avevi tu la luce.
Chi ha venduto lo stoppino?
Prevèrt