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Laboratorio => Commenti => Topic aperto da: Michele Tropiano - Venerdì 12 Agosto 2011, 17:37:14

Titolo: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Venerdì 12 Agosto 2011, 17:37:14
Voglio sottoporre ai vostri commenti critici la mia ultima poesia, che io giudico la più originale, stilisticamente parlando, della mia produzione poetica ed insieme decisamente la più controversa e ricca di sperimentazione. Se qualcuno vuole spendere solo poche righe in proposito, faccia un commentino sotto la mia poesia nell'area specifica del sito: la pubblico anche qui perchè gradirei qualcosa di molto più ampio di un commentino. Premetto che la lunghezza del testo è dovuta al modello che mi ha ispirato, ovvero "Novissimum Testamentum" di Edoardo Sanguineti, componimento che consta di una decina di pagine di foglio a5, testo che purtroppo non trovate in rete, qualora vogliate fare un confronto.
Grazie in anticipo a chiunque si voglia cimentare in maniera seria.


Di quelle lunghe passeggiate
lungo sentieri sconosciuti
non resta che un rauco ricordo
sbiadito come una tela antica
appesa in un museo di muse
piangenti come i soliti salici
lungo sentieri sconosciuti
ignoti come suoni mai emessi
trasmessi nel silenzio dei venti
eventi forse mai accaduti
e la loro bugiarda memoria
s’infrange sulle scogliere del
tempo di capire tempo di amare
tamponando ogni possibile dolore:
quando saremo stanchi di vagare
ogni sensazione si dissolverà
sull’orlo del grande baratro
e il vuoto catturerà i nostri ricordi
rubandoli dal ripiano dei souvenir
adagiato con un paio di chiodi al
muro del pianto e del rimpianto
del se avessi saputo se non avessi fatto
tutte quelle cose di cui mi pento
e mi dolgo con tutto il cuore dei miei
peccati beccati in flagranza di reato
forse non punibile a norma di legge
(quella legge che è uguale per tutti
i morti di fame e di sete) del mondo
fin ora conosciuto… ce ne saranno altri?

In attesa che scoprano altri mondi
forse più felici forse meno angusti
prima che sia poi troppo tardi
il mio testamento io qui sigillo
lasciando in eredità le sole mie parole
a mia madre mio padre mio fratello
a tutti quelli che m’han voluto bene
e a tutti gli altri che m’hanno odiato
al genere umano a cui non mancherò
a Darwin e la sua stramba evoluzione
l’involuzione ancor più strana
che rappresento con la mia parola
astratta come un quadro di Kandinsky:
è la mia storia la mia vita che vi lascio
e ne farete poi ciò che più vi piace
com’io ho fatto e continuo pur a fare
impastando ogni attimo fuggente con
il sangue che gronda e sprizza
sregolato come un quadro di Pollock
macchiando il mondo con la morte
assassina d’ogni sogno vacillante
barcollante come un giovane ebbro
al volante della sua BMW a cento
all’ora allora poi si schianta e se ne va
senza nemmeno siglare testamento
fra cento sogni e mille miglia
che ormai non percorrerà più
lungo sentieri sconosciuti… ancora?

Non conoscerò il mio destino
fin quando non me lo vedrò di
faccia quel che vuole di me
tanto io ho scritto testamento
e chi mi farà strada al camposanto
con i volti a lutto a tutto a niente
saprà che farne della mia memoria:
non piangerete per me prefìche
(l’accento mi piace più così!)
né voi salici né scultoree madonnine
che di miracoli ne han già sentiti
tanti auguri a te tanti auguri a me
nell’anno duemila e undici
nel mese di luglio torrido e caldo
quasi il quarto di secolo io compio
e mi sembra quasi ora di fare i conti
anche senza l’oste senza soldi
senza un briciolo di amor proprio
e la dignità sotto le suole delle scarpe
lucidate di tutto punto per finire nella
bara il tempo ingannando anche sé stesso
corre a volte lento e lesto l’altre volte,
perciò io scrivo scrivo e mi dilungo
sperando di esser compreso un giorno.

Tutt’un tratto le lunghe passeggiate
s’attenuano come fumo acre al vento
s’esauriscono come maestre d’asilo
intente a sgridare i propri alunni
o forse a violentarli luride bastarde
per questo vedete il mondo non è
più posto per me che sono uomo
buono (forse solo quando dormo!):
non getto la spugna perché son curioso
di sapere come va a finire questo film
diretto male e interpretato ancora peggio
e quando alla fine scriverò la recensione
vedrete che parole dure avrò senza
censura controllo condanna cuculo
col culo col cazzo che mi fermerete
e scusate l’espressione ma or ci vuole
ci prende e ci pretende la Morte
dall’alto del suo trono possente
potente come Barack Obama
Bill Clinton Monica Lewinsky
e i suoi esami orali passati a pieni
voti e vota a destra vota a sinistra
la ics la metto ma solo sul mio petto
scelgo me me solo me medesimo
mi autogoverno e mi punisco
ma mi tutelo e siglo testamento.

Forse vi ho stancato e già ringrazio
chi m’ha seguito fin quaggiù
lungo sentieri sconosciuti
alla poesia più corretta e giusta:
la poesia e le mie poesie ecco
questa è la mia sola eredità.

(Amen)
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Silvia Piga - Martedì 16 Agosto 2011, 09:14:19
Questa poesia è davvero lunga!  :)
Ho avuto una certa difficoltà a leggerla, per via dell'assenza di interruzioni. Ricorrerei alle pause, con virgole o spazi, per renderla più scorrevole. Ma, come detto nel mio intervento precedente, è solo una questione di gusti. Mi sembra più uno sfogo che una poesia vera e propria. Forse è troppo discorsiva. Nonostante il tema affrontato, il testo non è riuscito a coinvolgermi emotivamente.  :angel:
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Ilguardianodelfaro - Mercoledì 17 Agosto 2011, 17:08:30
Questa poesia è davvero lunga!  :)
Ho avuto una certa difficoltà a leggerla, per via dell'assenza di interruzioni. Ricorrerei alle pause, con virgole o spazi, per renderla più scorrevole. Ma, come detto nel mio intervento precedente, è solo una questione di gusti. Mi sembra più uno sfogo che una poesia vera e propria. Forse è troppo discorsiva. Nonostante il tema affrontato, il testo non è riuscito a coinvolgermi emotivamente.  :angel:
quoto e aggiungo:
non credo che si accosti a una poesia sperimentale, essendo abbastanza discorsiva la sottoporrei più come nuova narrativa sperimentale, anche se assomigli a un diario di memorie. Ne più ne meno.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 17 Agosto 2011, 18:18:46
è evidente che non cogliete minimamente gli espedienti poetici che utilizzo (se ci sono ci sono, non è che me l'invento io per appararmi), nè la portata della sperimentazione (c'è, certo che c'è, ed un autore l'ha colta e si è complimentato con me), ma naturalmente me l'aspettavo  ;D è molto dialogica sì, si avvicina alla narrativa sì, ma è poesia perchè faccio uso del verso - del verso in quanto tale - e degli enjambement (in prosa non ci sono!) per la mia sperimentazione e per tutti i miei accorgimenti leggermente velati fra i versi.
ma al di la di questo, vi avevo pregato di intervenire in questa discussione solo ed esclusivamente per lasciare qualcosa in più che due righe.. vabè pazienza
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Saverio Chiti - Mercoledì 17 Agosto 2011, 21:55:21
_________________________________________________ _________________________________________________ _________________________________________________ _________________________________________________

va bene così?
è ovvio che scherzo...
permettimelo, in fondo è Agosto  ;D

...ahh la poesia non l'ho letta, troppo lungo il testo  ???
anche la mia modesta mente è in ferie!
mi ripropongo di tornarci più in là...

ch.s.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Walker Boh - Giovedì 18 Agosto 2011, 05:58:48
Qualunque cosa sia, l'ho trovata davvero soporifera. Sembra di leggere il diario di un adolescente. Non ci vedo un briciolo di originalità e sperimentazione.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 18 Agosto 2011, 13:10:19
Qualunque cosa sia, l'ho trovata davvero soporifera. Sembra di leggere il diario di un adolescente. Non ci vedo un briciolo di originalità e sperimentazione.

Grazie per la tua analisi completa ed esauriente, così come avevo chiesto. Se l'originalità a la sperimentazione non ce la vedete, il problema è vostro, perchè c'è, eccome se non c'è. Non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere  ;D ;D
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Walker Boh - Giovedì 18 Agosto 2011, 13:34:38
E non c'è peggior cecità della presunzione!  ;D
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 18 Agosto 2011, 13:39:23
E non c'è peggior cecità della presunzione!  ;D

no, non è presunzione, perchè 1 ho sperimentato con criteri ben precisi dunque non sono un visionario o un pazzo 2 perchè un autore l'ha notata questa sperimentazione e si è complimentato con me, dunque è un pò improbabile che sia io sia lui ce la siamo inventata.

amico mio, la poesia sperimentale non è roba per tutti, lascia perdere
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Amara - Giovedì 18 Agosto 2011, 15:46:29
..ci provo a dire qualcosa tropy.. anche se non sarà quel che chiedi...
conosco la poesia che ti ha ispirato.. ma non farò paragoni o parallelismi che sarebbero in parte inappropriati.. e che d'altronde non ho i mezzi per esplicitare...

trovo sia un gran lavoro.. forse non ne saprò cogliere gli aspetti strettamente sperimentali... anzi.. di certo.. però mi era piaciuta la prima volta che l'ho letta.. e l'ho riapprezzata...

non mi piacciono molto la seconda parte della penultima strofa e l'ultima.. che non trovo all'altezza del resto del componimento..e non vedo una grandissima originalità, ma nell'insieme ha un bel sapore..

ti chiedo quello che mi sono chiesta alla prima lettura..
quanto è stato scritto più o meno di getto.. e quanto costruito a tavolino?
perchè forse questo è il 'difetto' che riscontro nei tuoi scritti.. un costruire che si sente...
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 18 Agosto 2011, 15:54:17
ti chiedo quello che mi sono chiesta alla prima lettura..
quanto è stato scritto più o meno di getto.. e quanto costruito a tavolino?
perchè forse questo è il 'difetto' che riscontro nei tuoi scritti.. un costruire che si sente...


io costruisco sempre tutto a tavolino, non lascio mai nulla al caso: non è un'emozione immediata che voglio trasmettere al lettore - d'altronde oramai di emozioni ne abbiamo abbastanza in millenni di poesia - ma altro. e anche in questo sta la sperimentazione. questa, in particolar modo, è una compisizione che mira a trasmettere un messaggio non attraverso il contenuto, ma lo stile. e di messaggi ce ne sono anche parecchi, in molti versi, gli enjambenents mi permettono di dire più cose con una sola frase, dipende da che punto di vista la si legge. il messaggio generale è la relatività delle cose e, come dichiaro alla fine, di alcune mie poesie, checchè se ne pensi, lontane dalla poesia tradizionale. tutto il resto, tutte le altre cose che dico, non sono nient'altro che un contuto che fa da contenitore (!!) e non mi stupisco che ad una lettura disattenta emergano solo quelle.

Ad esempio

lucidate di tutto punto per finire nella
bara il tempo ingannando anche sé stesso


il doppio significato della parola "bara" cioè il sostantivo femminile e il verbo "barare" mi da la possibilità di creare una doppia frase in una sola, seppur grammaticalmente scorretta, ovvero:

lucidate di tutto punto per finire nella (bara) - bara il tempo ingannando anche sé stesso

se non è sperimentazione questa.... e mi aiuta il verso, perchè in prosa sarebbe stata assurda e confusionaria una cosa del genere, ma in poesia con l'enjambement è più chara (o forse meno astrusa!!)

Al verso successivo, comunque, torno per un attimo ad una poesia più tradizionale

corre a volte lento e lesto l’altre volte

con un chiasmo ed una forte allitterazione

...
Non si dovrebbero spiegare le proprie poesie, ma mi rendo conto che a questo punto sia necessario...
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Amara - Giovedì 18 Agosto 2011, 16:06:33
..scusa.. vedo che ho sbagliato nello scrivere...
è la prima parte della penultima.. non la seconda parte..

sul resto ragionerò ancora.... non voglio  rispondere in modo affrettato...
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 18 Agosto 2011, 16:09:32
..scusa.. vedo che ho sbagliato nello scrivere...
è la prima parte della penultima.. non la seconda parte..


si hai ragione, non piacciono tanto nemmeno a me quei versi sulle maestre d'asilo... era solo per fare un riferimento, forse inutile, ad alcuni fatti di cronaca contemporanei
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: paolo corinto tiberio - Venerdì 19 Agosto 2011, 00:13:54
un modo per risvolgerla, visto che ti ha ispirato l'ottimo Sanguineti:

di quelle (lunghe...???) passeggiate lungo il lungotevere (non a me)
sconosciuto dei sentieri di ieri (resta?) rauco ricordo, sbiadita tela
antiqua e appesa ad un museo di muse (ma presto! ai Vaticani si va via
al tramonto languente) piangenti portanti saluti ai soliti salici
lungo sentieri ignoti (si cambia, arte è varietà, la carrà, bonolis, non un
de profundis...) : sconosciuti suoni mai emessi immessi nel (gran...?)
silenzio dei venti...

 :) :)
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Venerdì 19 Agosto 2011, 00:29:26
un modo per risvolgerla, visto che ti ha ispirato l'ottimo Sanguineti:

di quelle (lunghe...???) passeggiate lungo il lungotevere (non a me)
sconosciuto dei sentieri di ieri (resta?) rauco ricordo, sbiadita tela
antiqua e appesa ad un museo di muse (ma presto! ai Vaticani si va via
al tramonto languente) piangenti portanti saluti ai soliti salici
lungo sentieri ignoti (si cambia, arte è varietà, la carrà, bonolis, non un
de profundis...) : sconosciuti suoni mai emessi immessi nel (gran...?)
silenzio dei venti...

 :) :)
Sinceramente, non capisco a che pro... però... divertente questo remake
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: marilinda santi - Venerdì 19 Agosto 2011, 19:38:38
E' un bel lavoro però, anziché leggere un  epigono di Sanguineti, preferirei leggere direttamente Sanguineti  stesso.  Non credi? E parlerei di sperimentazione se tu stessi cercando uno stile tuo, veramente innovativo. Detto questo, la poesia è molto interessante e rivela grande virtuosismo.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Venerdì 19 Agosto 2011, 20:07:53
E' un bel lavoro però, anziché leggere un  epigono di Sanguineti, preferirei leggere direttamente Sanguineti  stesso.  Non credi? E parlerei di sperimentazione se tu stessi cercando uno stile tuo, veramente innovativo. Detto questo, la poesia è molto interessante e rivela grande virtuosismo.

Non sono assolutamente un epigono o un pedissequo imitatore di Sanguineti, anzi questa poesia ha molto poco di Sanguneti, se lo conosci bene; io ho solo detto che mi ha ispirato una sua poesia. Lo stile di questa è abbastanza particolare, perciò mio e solo mio.  ;)
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: marilinda santi - Domenica 21 Agosto 2011, 09:36:57
Leggendo questa poesia e le tue risposte ai commenti ho scoperto una cosa che nella tua, ancorché breve, vita nessuno probabilmente ti ha detto mai:<< Se un  ragazzo umile>>. Uso naturalmente l'aggettivo in un senso un po' più ampio di quello comune e, se vuoi, in modo un po' paradossale ma non ironico.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: marilinda santi - Domenica 21 Agosto 2011, 09:40:04
Manca una "i":<<Sei un ragazzo umile>>
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Domenica 21 Agosto 2011, 13:59:29
Leggendo questa poesia e le tue risposte ai commenti ho scoperto una cosa che nella tua, ancorché breve, vita nessuno probabilmente ti ha detto mai:<< Se un  ragazzo umile>>. Uso naturalmente l'aggettivo in un senso un po' più ampio di quello comune e, se vuoi, in modo un po' paradossale ma non ironico.
Lo prenderò per un complimento....
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: marilinda santi - Lunedì 22 Agosto 2011, 19:17:51
Sì è un complimento perché finalmente trovo uno che possiede l'umiltà -  cioé l'intelligenza - di rimboccarsi le maniche, di studiare, approfondire, sperimentare e lavorare a tavolino. Di sudare, insomma (che poi ci sta, visto il caldo!). Finalmente uno che non si accosta all'arte da dilettante. Non ho niente contro i dilettanti (lo sono anch'io ma consapevole di esserlo perché il mio campo è un altro) ma che non si atteggino a poeti! L'arte è una cosa seria, non un semplice mezzo per titillare l'animo di emozioni.

Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Lunedì 22 Agosto 2011, 19:29:41
Sì è un complimento perché finalmente trovo uno che possiede l'umiltà -  cioé l'intelligenza - di rimboccarsi le maniche, di studiare, approfondire, sperimentare e lavorare a tavolino. Di sudare, insomma (che poi ci sta, visto il caldo!). Finalmente uno che non si accosta all'arte da dilettante. Non ho niente contro i dilettanti (lo sono anch'io ma consapevole di esserlo perché il mio campo è un altro) ma che non si atteggino a poeti! L'arte è una cosa seria, non un semplice mezzo per titillare l'animo di emozioni.

mi dispiace deluderti, ma io mi sono accostato da dilettante tanto tempo fa, ho apporofondito e studiato: oramai però mi atteggio a poeta perchè ho ottime ragioni per credere di esserlo, se non altro di esserlo in confronto alla media di coloro che ritengono a torto di esserlo e di coloro che con falsa modestia asseriscono di non esserlo ma invece lo pensano. sembra uno scioglilingua, ma mi piace  :)
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: marilinda santi - Lunedì 22 Agosto 2011, 19:55:02
Mi spiace deluderti ma quello che dici non contraddice quello che ho detto (anche il mio sembra uno scioglilingua e anche a me piace) anzi! Leggi bene.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Lunedì 22 Agosto 2011, 19:57:44
Mi spiace deluderti ma quello che dici non contraddice quello che ho detto (anche il mio sembra uno scioglilingua e anche a me piace) anzi! Leggi bene.

mi era sfuggito un "non"  ;D ;D eh... si... il caldo!!  :laugh:
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Mauro - Domenica 11 Settembre 2011, 12:14:32
A me è piaciuta. Indipendentemente che sia poesia o narrativa, la trovo piena di verità e la lettura è scorrevole e avvincente, degna di grande fantasia e profusa con impegno. Non sono d'accordo su alcune espressioni adottate che trovo un tantino forti, ma chi di noi vede tutto allo steso modo? Nella sintesi...si..posso affermare di averla molto gradita. Questo è il mio pensiero.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: passaone - Venerdì 6 Gennaio 2012, 00:32:54
poesia, non poesia.
Io noto solo qualche cosetta e non lo dico nè da letterato nè da poeta, perchè magari nemmeno mi spetta (e ho fatto su pure la rimajavascript:void(0);).
Son contento di scrivere il mio primo messaggio su questo sito in un thread nel genere, perchè mentre aspettavo di essere abilitato ho avuto modo di leggere diverse discussioni, più o meno recenti, nelle varie aree.

E beh...dico io cosa leggo...
leggo presunzione...e la presunzione (parlando da studente di psicologia) è la più becera consigliera che si possa avere nella vita.

poeta o non poeta? Stile e virtuosismi o meno? Poco importa...
si può anche essere dei piccoli d'Annunzio, ma se non si avere il dono e il buon gusto soprattutto di possedere un minimo di umiltà non si va da nessuna parte non nella poesia/arte, ma nella vita.

Dico io, dunque, cosa ci leggo.
Ci leggo un tentativo di ostentare tutta una serie di virtuosismi di un ragazzotto (per lo meno dentro) esaltato, laureato o vicino ad una laurea in lettere (o qualcosa di simile) che ritiene la poesia un ostentare le proprie belle regole studiate a tavolino, sperando di essere scambiato da qualcuno per un novello D'Annunzio.
Beh...la cosa mi fa alquanto sorridere...
Perchè di eresie, psicologicamente parlando, caro il mio Michele nei tuoi commenti letti qua e là ne ho lette fin troppe. E con troppe intendo che un mio "collega" di università potrebbe scriverci sopra una tesi di Laurea :-)

Ma passiam un attimo oltre.

E presunzione per presunzione, immagino, pure il tipo di risposta che riceverò. Perchè magari chi ha scritto la poesia ad inizio della discussione si riterrà forse un neonato D'Annunzio, ma io, da buon studente di psicologia, ci vedo lungo e conosco i miei polli e, se Michele tu ti ritieni un piccolo D'Annunzio, io mi ritengo un piccolo Freud.

Ho letto quanto mi basta del soggetto e seppur io non sia Pascoli o Neruda posso dire di aver letto e apprezzato sia l'uno che l'altro, posso dire di conoscere Leopardi e Pessoa, Lorca e la Merini ecc...ecc..
posso dire di aver studiato abbastanza anche le regole principali da usare in poesia (dalle figure retoriche alla metrica, da questo a quello e blablabla) e ti dirò di più: studiando psicologia certi "fenomeni" o meglio chiamarle "figure" del discorso le riesci a spiegare anche sotto il profilo psicologico ed è tutto ancora molto più semplice.


Sul testo cosa ci leggo? Sperimentazioni? Si ne vedo. Virtuosismi? Si ne vedo...
vedo riprese, allitterazioni e tutte quelle figure di suono che a te gustano tanto e di cui è inutile farci la trafila
vedo gli enjambement che tanto sbandieri ai quattro venti come fossero una nuova conquista e tu fossi un piccolo esploratore, unico al mondo :SSS
Eh vorresti anche un applauso immagino...

C'è solo una piccola differenza.
D'Annunzio, quando scriveva,  scriveva sì calibrando le parole fino a comporre autentiche opere di virtuosismo puro ("La pioggia nel pineto", "Le stirpi canore" ecc...ecc...), ma nei suoi versi si legge irrimediabilmente anche il sentimento che si nasconde dentro.
Leggiti "La pioggia nel pineto", piena di virtuosismi stilistici. Leggitela fino allo sfinimento.
Quando hai smesso di pensare solo allo stile ti renderai conto che quello stile accompagna ed è accompagnato da un sentimento che smania per essere raccontato.

Ma non sono ipocrita...qualcosa del tuo componimento lo salvo sì.
Tanti virtuosismi stilistici qualcosa di buono l'hanno fatto; qua e là ci son versi degni di nota...
...ma...forse sei così impegnato a pensare solo alla forma che ti dimentichi del contenuto. Contenuto di sentimenti e contenuto di parole.

Quindi? Forse la farei leggere in classe agli studenti per insegnarli cos'è una figura piuttosto che un'altra in modo intuitivo...nulla più...se questo è il tuo obiettivo...e contentu tu...
se invece l'obiettivo era di arrivare al cuore, di tenere incollate le persone fino alla fine, con immagini nuove e qualcosa di diverso...beh mi spiace dirlo, ma per me hai fatto un completo buco nell'acqua.

Certe sperimentazioni sinceramente non solleticano la mia fantasia (ma è una mia personalissima opinione); aggiungo inoltre che le immagini che si stagliano nella mente a lunghi tratti sono banali esattamente come sono banali le immagini di tante altre poesie o componimenti (i miei in primis e non voglio neanche perdere tempo per eticchettarli con un nome)...
"tempo di capire tempo di amare
tamponando ogni possibile dolore:
quando saremo stanchi di vagare
ogni sensazione si dissolverà
sull’orlo del grande baratro"

un esempio a caso...
parlami di stile, virtuosismi, figure retoriche, di suono, di quel che vuoi...
sono versi sempliciotti...
l'unica cosa che san fare è essere orecchiabili...ma contenuto...contenuto trito e ritrito che non ti lascia niente se non le solite immagini.
Ed è in gran parte così la tua poesia di cui ti fai gran vanto fin dai tuoi primi versi
"di quelle lunghe passeggiate lungo sentieri sconosciuti non resta che un rauco ricordo sbiadito come una tela antica"
insomma ci manca sol scrivere in qualche verso qua e là anche un bel "e tu cara saresti il mio fiore, odore che colgo" --> e magari diresti anche se lo scrivessi tu "figo....fiore, ripreso con odore...che verso sublime"javascript:void(0);

E potrei continuare così per quasi tutta la poesia.
Nella seconda parte forse c'è più sperimentazione ed è quella che poi mi solletica meno la mente e su cui comunque leggo le solite immagine fiappe. Non sto qua a dirti tutto passo a passo, ma grosso modo è un discorso simile al primo immagino e non mi va nemmeno di pensarci più di tanto su :-)

E detto questo, apprezzo più chi oggi non si limita a certi virtuosismi (soprattutto se fiappi e senza un particolare sapore e non dicono un bel nulla dell'autore), ma anche dando immagini "sporche", anche "sporcando" le regole, lo stile, il nome stesso della poesia riesce a trasmettere qualcosa di suo...qualcosa che racconta la propria vita.

E detta come va detta...apprezzo poesie di diversi autori nel web non conditi da tanta presunzione che però arrivano molto di più.
E ti dirò ancora di più.
I miei stessi testi che dal punto stilistico non sono nè studiati a tavolino, nè altro (dal momento che le mie poesie sono scritte di getto in 5 minuti e in 5 minuti immagini, figure di suono e tutto quanto devono condensarsi in un fiume di parole e non lasciar spazio a troppe rivisitazioni) li considero per quanto stilisticamente imprecisi, a volte appesantiti ecc...ecc... migliori di certi testi che mi risultano solo pecche di presunzione non dovuta.
Che si è bravi o meno spetta agli altri dircelo...troppo facile dirselo da soli e solo sulla propria scala di giudizio. E questo non solo per la poesia, ma in tutto nella vita. Appuntati anche questo.
Ed in ogni caso è anche stupida una gara di poesia "a chi ce l'ha più lungo" sbandierando per l'ennesima volta che qualcuno in privato è venuto a complimentarsi con noi, per la sperimentazione e blablabla.
Se è per quello io ad ogni poesia pubblicata qua e là nel web ricevo sempre 2-3-4-5 commenti di complimenti, di gente che si sente smossa nell'animo...e altrettanta gente (e molte di più) ovviamente mi manifesta apprezzamenti tra i conoscenti (ma lì è più facile).
Apprezzamenti di testi, poesie o chiamali come vuoi che tu probabilmente reputi robaccia...
mi dispiace per te...sappi che diversi (e qualcuno l'ha scritto pure qui) reputano robaccia il tuo modo di pensare e di scrivere poesia.
De gustibus. Punti di vista. Quelli che probabilmente non conosci o non sai accettare. Fan parte della vita, bello mio :-)

La presunzione, ribadisco, non porta da nessuna parte e povero te se ne sei  tanto convinto...

Il poeta, parlando psicologicamente, sublima le proprie emozioni per dar sfogo a sè stesso.
Nella tua poesia si legge solo a tratti questo. Non si legge l'anima. Sai come va a finire "Il Ritratto di Dorian Gray"? E' la fine di chi si dice da solo di essere bello e bravo. E sempre da "psicologo" (o meglio futuro psicologo) ti consiglierei di cambiar rotta nella vita. E lo dice uno che in molte cose è egocentrico come pochi (uno che si è sempre considerato filoso più di tutti gli altri e da ragazzino migliore di tutti gli altri).
Il punto, però, è proprio quello. Il momento in cui ci si ritiene "intoccabili e indistruttibili" psicologicamente parlando è quello adolescenziale. Idealizzazione, astrazione ecc...ecc...
arrivati alla fase matura si dovrebbe arrivare al punto in cui si è capace di distinguere certi dettagli e se così non è sarebbe meglio lavorarci sopra (ed io ho imparato a lavorare su di me tanto in questi anni).

Spero che accetterai il mio parere per quello che è, spero non per la tua arte, ma per la tua vita che tu possa imparare a vedere oltre il tuo becco...e lo dico senza cattiveria...perchè quei tuoi messaggi letti qua e là sul forum mi fanno sorridere un pochino...e lo dico con tanta tenerezzajavascript:void(0);

E concludo dicendo che la poesia a mio modo di vedere è espressione ed è un mezzo del cuore. E a questo nemmeno D'Annunzio in persona può venire a ribattere. Se diventa solo un inno al proprio narcisismo significa che è arrivata proprio alla fine e ha perso il suo unico significato che ha sin dai tempi più antichi (regole o non regole e che le si voglia rispettare o meno).
:-)
Buone cose e spero, comunque, sia apprezzato l'impegno per aver letto e risposto sia sulla poesia specifica, sia sul concetto di poesia che tante fuori ritiri fuori qui sopra (giusto per poter fare il bello un pochino javascript:void(0);) e sia sul mio parere in generale su come si dovrebbero interpretare le cose, la poesia e la vita.
Insomma, non sono 2 righe.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Past_Or0 - Mercoledì 1 Febbraio 2012, 16:58:34
nel mio commento ti avevo scritto che lo vedevo più come un monologo poeteatrale che una poesia... rileggendola mi ha colpito questo pezzo

Citazione
vedrete che parole dure avrò senza
censura controllo condanna cuculo
col culo col cazzo che mi fermerete
e scusate l’espressione ma or ci vuole
ci prende e ci pretende la Morte
dall’alto del suo trono possente
potente come Barack Obama
Bill Clinton Monica Lewinsky
e i suoi esami orali passati a pieni
voti e vota a destra vota a sinistra
la ics la metto ma solo sul mio petto
scelgo me me solo me medesimo
mi autogoverno e mi punisco
ma mi tutelo e siglo testamento.


credo che sia il nucleo centrale e teorico del componimento... il problema è che nelle poesie successive non ho trovato le parole dure(pure) senza (auto) censure... hai negato il tuo testamento, per paura di ereditare troppi debiti ??? ;)
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Claudio Toccafondi - Mercoledì 7 Marzo 2012, 22:17:22
Voglio sottoporre ai vostri commenti critici la mia ultima poesia, che io giudico la più originale, stilisticamente parlando, della mia produzione poetica ed insieme decisamente la più controversa e ricca di sperimentazione. Se qualcuno vuole spendere solo poche righe in proposito, faccia un commentino sotto la mia poesia nell'area specifica del sito: la pubblico anche qui perchè gradirei qualcosa di molto più ampio di un commentino. Premetto che la lunghezza del testo è dovuta al modello che mi ha ispirato, ovvero "Novissimum Testamentum" di Edoardo Sanguineti, componimento che consta di una decina di pagine di foglio a5, testo che purtroppo non trovate in rete, qualora vogliate fare un confronto.
Grazie in anticipo a chiunque si voglia cimentare in maniera seria.


Di quelle lunghe passeggiate
lungo sentieri sconosciuti
non resta che un rauco ricordo
sbiadito come una tela antica
appesa in un museo di muse
piangenti come i soliti salici
lungo sentieri sconosciuti
ignoti come suoni mai emessi
trasmessi nel silenzio dei venti
eventi forse mai accaduti
e la loro bugiarda memoria
s’infrange sulle scogliere del
tempo di capire tempo di amare
tamponando ogni possibile dolore:
quando saremo stanchi di vagare
ogni sensazione si dissolverà
sull’orlo del grande baratro
e il vuoto catturerà i nostri ricordi
rubandoli dal ripiano dei souvenir
adagiato con un paio di chiodi al
muro del pianto e del rimpianto
del se avessi saputo se non avessi fatto
tutte quelle cose di cui mi pento
e mi dolgo con tutto il cuore dei miei
peccati beccati in flagranza di reato
forse non punibile a norma di legge
(quella legge che è uguale per tutti
i morti di fame e di sete) del mondo
fin ora conosciuto… ce ne saranno altri?

In attesa che scoprano altri mondi
forse più felici forse meno angusti
prima che sia poi troppo tardi
il mio testamento io qui sigillo
lasciando in eredità le sole mie parole
a mia madre mio padre mio fratello
a tutti quelli che m’han voluto bene
e a tutti gli altri che m’hanno odiato
al genere umano a cui non mancherò
a Darwin e la sua stramba evoluzione
l’involuzione ancor più strana
che rappresento con la mia parola
astratta come un quadro di Kandinsky:
è la mia storia la mia vita che vi lascio
e ne farete poi ciò che più vi piace
com’io ho fatto e continuo pur a fare
impastando ogni attimo fuggente con
il sangue che gronda e sprizza
sregolato come un quadro di Pollock
macchiando il mondo con la morte
assassina d’ogni sogno vacillante
barcollante come un giovane ebbro
al volante della sua BMW a cento
all’ora allora poi si schianta e se ne va
senza nemmeno siglare testamento
fra cento sogni e mille miglia
che ormai non percorrerà più
lungo sentieri sconosciuti… ancora?

Non conoscerò il mio destino
fin quando non me lo vedrò di
faccia quel che vuole di me
tanto io ho scritto testamento
e chi mi farà strada al camposanto
con i volti a lutto a tutto a niente
saprà che farne della mia memoria:
non piangerete per me prefìche
(l’accento mi piace più così!)
né voi salici né scultoree madonnine
che di miracoli ne han già sentiti
tanti auguri a te tanti auguri a me
nell’anno duemila e undici
nel mese di luglio torrido e caldo
quasi il quarto di secolo io compio
e mi sembra quasi ora di fare i conti
anche senza l’oste senza soldi
senza un briciolo di amor proprio
e la dignità sotto le suole delle scarpe
lucidate di tutto punto per finire nella
bara il tempo ingannando anche sé stesso
corre a volte lento e lesto l’altre volte,
perciò io scrivo scrivo e mi dilungo
sperando di esser compreso un giorno.

Tutt’un tratto le lunghe passeggiate
s’attenuano come fumo acre al vento
s’esauriscono come maestre d’asilo
intente a sgridare i propri alunni
o forse a violentarli luride bastarde
per questo vedete il mondo non è
più posto per me che sono uomo
buono (forse solo quando dormo!):
non getto la spugna perché son curioso
di sapere come va a finire questo film
diretto male e interpretato ancora peggio
e quando alla fine scriverò la recensione
vedrete che parole dure avrò senza
censura controllo condanna cuculo
col culo col cazzo che mi fermerete
e scusate l’espressione ma or ci vuole
ci prende e ci pretende la Morte
dall’alto del suo trono possente
potente come Barack Obama
Bill Clinton Monica Lewinsky
e i suoi esami orali passati a pieni
voti e vota a destra vota a sinistra
la ics la metto ma solo sul mio petto
scelgo me me solo me medesimo
mi autogoverno e mi punisco
ma mi tutelo e siglo testamento.

Forse vi ho stancato e già ringrazio
chi m’ha seguito fin quaggiù
lungo sentieri sconosciuti
alla poesia più corretta e giusta:
la poesia e le mie poesie ecco
questa è la mia sola eredità.

(Amen)

- Non sono all'altezza di fare critiche ma vorrei rappresentare la profonda emozione che mi ha dato questa lirica e di lei soprattutto la prima parte. Sono ammirato di tutto, ritmo, metrica, lessico, tutto.
Titolo: Re: Panegirico a San Domenico
Inserito da: paolo corinto tiberio - Mercoledì 7 Marzo 2012, 23:28:07
gulp...!    :o
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 11 Luglio 2012, 16:49:39
poesia, non poesia.
Io noto solo qualche cosetta e non lo dico nè da letterato nè da poeta, perchè magari nemmeno mi spetta (e ho fatto su pure la rimajavascript:void(0);).
Son contento di scrivere il mio primo messaggio su questo sito in un thread nel genere, perchè mentre aspettavo di essere abilitato ho avuto modo di leggere diverse discussioni, più o meno recenti, nelle varie aree.

E beh...dico io cosa leggo...
leggo presunzione...e la presunzione (parlando da studente di psicologia) è la più becera consigliera che si possa avere nella vita.

poeta o non poeta? Stile e virtuosismi o meno? Poco importa...
si può anche essere dei piccoli d'Annunzio, ma se non si avere il dono e il buon gusto soprattutto di possedere un minimo di umiltà non si va da nessuna parte non nella poesia/arte, ma nella vita.

Dico io, dunque, cosa ci leggo.
Ci leggo un tentativo di ostentare tutta una serie di virtuosismi di un ragazzotto (per lo meno dentro) esaltato, laureato o vicino ad una laurea in lettere (o qualcosa di simile) che ritiene la poesia un ostentare le proprie belle regole studiate a tavolino, sperando di essere scambiato da qualcuno per un novello D'Annunzio.
Beh...la cosa mi fa alquanto sorridere...
Perchè di eresie, psicologicamente parlando, caro il mio Michele nei tuoi commenti letti qua e là ne ho lette fin troppe. E con troppe intendo che un mio "collega" di università potrebbe scriverci sopra una tesi di Laurea :-)

Ma passiam un attimo oltre.

E presunzione per presunzione, immagino, pure il tipo di risposta che riceverò. Perchè magari chi ha scritto la poesia ad inizio della discussione si riterrà forse un neonato D'Annunzio, ma io, da buon studente di psicologia, ci vedo lungo e conosco i miei polli e, se Michele tu ti ritieni un piccolo D'Annunzio, io mi ritengo un piccolo Freud.

Ho letto quanto mi basta del soggetto e seppur io non sia Pascoli o Neruda posso dire di aver letto e apprezzato sia l'uno che l'altro, posso dire di conoscere Leopardi e Pessoa, Lorca e la Merini ecc...ecc..
posso dire di aver studiato abbastanza anche le regole principali da usare in poesia (dalle figure retoriche alla metrica, da questo a quello e blablabla) e ti dirò di più: studiando psicologia certi "fenomeni" o meglio chiamarle "figure" del discorso le riesci a spiegare anche sotto il profilo psicologico ed è tutto ancora molto più semplice.


Sul testo cosa ci leggo? Sperimentazioni? Si ne vedo. Virtuosismi? Si ne vedo...
vedo riprese, allitterazioni e tutte quelle figure di suono che a te gustano tanto e di cui è inutile farci la trafila
vedo gli enjambement che tanto sbandieri ai quattro venti come fossero una nuova conquista e tu fossi un piccolo esploratore, unico al mondo :SSS
Eh vorresti anche un applauso immagino...

C'è solo una piccola differenza.
D'Annunzio, quando scriveva,  scriveva sì calibrando le parole fino a comporre autentiche opere di virtuosismo puro ("La pioggia nel pineto", "Le stirpi canore" ecc...ecc...), ma nei suoi versi si legge irrimediabilmente anche il sentimento che si nasconde dentro.
Leggiti "La pioggia nel pineto", piena di virtuosismi stilistici. Leggitela fino allo sfinimento.
Quando hai smesso di pensare solo allo stile ti renderai conto che quello stile accompagna ed è accompagnato da un sentimento che smania per essere raccontato.

Ma non sono ipocrita...qualcosa del tuo componimento lo salvo sì.
Tanti virtuosismi stilistici qualcosa di buono l'hanno fatto; qua e là ci son versi degni di nota...
...ma...forse sei così impegnato a pensare solo alla forma che ti dimentichi del contenuto. Contenuto di sentimenti e contenuto di parole.

Quindi? Forse la farei leggere in classe agli studenti per insegnarli cos'è una figura piuttosto che un'altra in modo intuitivo...nulla più...se questo è il tuo obiettivo...e contentu tu...
se invece l'obiettivo era di arrivare al cuore, di tenere incollate le persone fino alla fine, con immagini nuove e qualcosa di diverso...beh mi spiace dirlo, ma per me hai fatto un completo buco nell'acqua.

Certe sperimentazioni sinceramente non solleticano la mia fantasia (ma è una mia personalissima opinione); aggiungo inoltre che le immagini che si stagliano nella mente a lunghi tratti sono banali esattamente come sono banali le immagini di tante altre poesie o componimenti (i miei in primis e non voglio neanche perdere tempo per eticchettarli con un nome)...
"tempo di capire tempo di amare
tamponando ogni possibile dolore:
quando saremo stanchi di vagare
ogni sensazione si dissolverà
sull’orlo del grande baratro"

un esempio a caso...
parlami di stile, virtuosismi, figure retoriche, di suono, di quel che vuoi...
sono versi sempliciotti...
l'unica cosa che san fare è essere orecchiabili...ma contenuto...contenuto trito e ritrito che non ti lascia niente se non le solite immagini.
Ed è in gran parte così la tua poesia di cui ti fai gran vanto fin dai tuoi primi versi
"di quelle lunghe passeggiate lungo sentieri sconosciuti non resta che un rauco ricordo sbiadito come una tela antica"
insomma ci manca sol scrivere in qualche verso qua e là anche un bel "e tu cara saresti il mio fiore, odore che colgo" --> e magari diresti anche se lo scrivessi tu "figo....fiore, ripreso con odore...che verso sublime"javascript:void(0);

E potrei continuare così per quasi tutta la poesia.
Nella seconda parte forse c'è più sperimentazione ed è quella che poi mi solletica meno la mente e su cui comunque leggo le solite immagine fiappe. Non sto qua a dirti tutto passo a passo, ma grosso modo è un discorso simile al primo immagino e non mi va nemmeno di pensarci più di tanto su :-)

E detto questo, apprezzo più chi oggi non si limita a certi virtuosismi (soprattutto se fiappi e senza un particolare sapore e non dicono un bel nulla dell'autore), ma anche dando immagini "sporche", anche "sporcando" le regole, lo stile, il nome stesso della poesia riesce a trasmettere qualcosa di suo...qualcosa che racconta la propria vita.

E detta come va detta...apprezzo poesie di diversi autori nel web non conditi da tanta presunzione che però arrivano molto di più.
E ti dirò ancora di più.
I miei stessi testi che dal punto stilistico non sono nè studiati a tavolino, nè altro (dal momento che le mie poesie sono scritte di getto in 5 minuti e in 5 minuti immagini, figure di suono e tutto quanto devono condensarsi in un fiume di parole e non lasciar spazio a troppe rivisitazioni) li considero per quanto stilisticamente imprecisi, a volte appesantiti ecc...ecc... migliori di certi testi che mi risultano solo pecche di presunzione non dovuta.
Che si è bravi o meno spetta agli altri dircelo...troppo facile dirselo da soli e solo sulla propria scala di giudizio. E questo non solo per la poesia, ma in tutto nella vita. Appuntati anche questo.
Ed in ogni caso è anche stupida una gara di poesia "a chi ce l'ha più lungo" sbandierando per l'ennesima volta che qualcuno in privato è venuto a complimentarsi con noi, per la sperimentazione e blablabla.
Se è per quello io ad ogni poesia pubblicata qua e là nel web ricevo sempre 2-3-4-5 commenti di complimenti, di gente che si sente smossa nell'animo...e altrettanta gente (e molte di più) ovviamente mi manifesta apprezzamenti tra i conoscenti (ma lì è più facile).
Apprezzamenti di testi, poesie o chiamali come vuoi che tu probabilmente reputi robaccia...
mi dispiace per te...sappi che diversi (e qualcuno l'ha scritto pure qui) reputano robaccia il tuo modo di pensare e di scrivere poesia.
De gustibus. Punti di vista. Quelli che probabilmente non conosci o non sai accettare. Fan parte della vita, bello mio :-)

La presunzione, ribadisco, non porta da nessuna parte e povero te se ne sei  tanto convinto...

Il poeta, parlando psicologicamente, sublima le proprie emozioni per dar sfogo a sè stesso.
Nella tua poesia si legge solo a tratti questo. Non si legge l'anima. Sai come va a finire "Il Ritratto di Dorian Gray"? E' la fine di chi si dice da solo di essere bello e bravo. E sempre da "psicologo" (o meglio futuro psicologo) ti consiglierei di cambiar rotta nella vita. E lo dice uno che in molte cose è egocentrico come pochi (uno che si è sempre considerato filoso più di tutti gli altri e da ragazzino migliore di tutti gli altri).
Il punto, però, è proprio quello. Il momento in cui ci si ritiene "intoccabili e indistruttibili" psicologicamente parlando è quello adolescenziale. Idealizzazione, astrazione ecc...ecc...
arrivati alla fase matura si dovrebbe arrivare al punto in cui si è capace di distinguere certi dettagli e se così non è sarebbe meglio lavorarci sopra (ed io ho imparato a lavorare su di me tanto in questi anni).

Spero che accetterai il mio parere per quello che è, spero non per la tua arte, ma per la tua vita che tu possa imparare a vedere oltre il tuo becco...e lo dico senza cattiveria...perchè quei tuoi messaggi letti qua e là sul forum mi fanno sorridere un pochino...e lo dico con tanta tenerezzajavascript:void(0);

E concludo dicendo che la poesia a mio modo di vedere è espressione ed è un mezzo del cuore. E a questo nemmeno D'Annunzio in persona può venire a ribattere. Se diventa solo un inno al proprio narcisismo significa che è arrivata proprio alla fine e ha perso il suo unico significato che ha sin dai tempi più antichi (regole o non regole e che le si voglia rispettare o meno).
:-)
Buone cose e spero, comunque, sia apprezzato l'impegno per aver letto e risposto sia sulla poesia specifica, sia sul concetto di poesia che tante fuori ritiri fuori qui sopra (giusto per poter fare il bello un pochino javascript:void(0);) e sia sul mio parere in generale su come si dovrebbero interpretare le cose, la poesia e la vita.
Insomma, non sono 2 righe.

e non sono 2 righe, infatti, ti ringrazio tantissimo di aver perso tempo a scrivermene più di 2. in effetti hai colto nel segno: virtuosismo ma nessuna emozione. il punto è che ciò è fatto di proposito, anche se qualche emozioncina qua e là c'è. la poesia, per me, è satura di emozioni. dopo 2000 anni, secondo me, deve cambiare rotta. una qualsiasi persona, oramai, sa scrivere emozioni: la poesia deve essere altro, al di la di esse! io voglio andare oltre i contenuti per creare poesia dove sia più importante la forma. è una mia personale via, una battaglia contro i mulini a vento, un qualcosa che sicuramente ha dell'originale nel panorama poetico odierno. tutto il resto, sono parole.. parole.. che comunque ti ringrazio di aver scritto, perché significa che, se non altro, la mia poesia ha suscitato una reazione.

p.s.s a proposito, mi hai inquadrato bene psicologicamente, ma già sapevo tutto questo di me, ma... l'importante è esserne consapevoli, no?  ;)
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: In Venere - Mercoledì 11 Luglio 2012, 18:06:06
"ogni persona sa scrivere emozioni"
deduco che siamo tutti poeti?
chiunque chiunque?
interessante.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 11 Luglio 2012, 18:20:28
"ogni persona sa scrivere emozioni"
deduco che siamo tutti poeti?
chiunque chiunque?
interessante.

questa sorta di sillogismo non funziona perchè la definizione di poeta non è "colui che scrive di emozioni"  ;) non più almeno, nel 2012

nonostante lo slogan di questo sito ci induca a pensare il contrario, "spazio alle emozioni": quelle anche su un blog si possono liberare... e molto più liberamente!
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: In Venere - Mercoledì 11 Luglio 2012, 18:34:08
allora poeta è quello che cerca la forma?
non è un sillogismo, ma direi una ricerca di definizione.
puro spirito di contraddizione, sai com'è
aloha tropi
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 11 Luglio 2012, 18:45:57
allora poeta è quello che cerca la forma?
non è un sillogismo, ma direi una ricerca di definizione.
puro spirito di contraddizione, sai com'è
aloha tropi


e vabè torniamo sempre alla solita discussione! ja già lo sai il mio pensiero!
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 11 Luglio 2012, 21:00:15
"ogni persona sa scrivere emozioni"
deduco che siamo tutti poeti?
chiunque chiunque?
interessante.

allora poeta è quello che cerca la forma?
non è un sillogismo, ma direi una ricerca di definizione.
puro spirito di contraddizione, sai com'è
aloha tropi


Partendo dai paradossi espressi da iVv,

 poeta è chi sa dare forma lirica alle emozioni?
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 11 Luglio 2012, 22:13:55
poeta è chi sa dare forma lirica alle emozioni?

anche... ma secondo me la sfida della poesia contemporanea è trascendere i contenuti. oramai è stato detto tutto e in tutti i modi possibili. bisogna creare una poesia nuova, partendo da forme vecchie, ma riscrivendole senza contenuti, facendo diventare la forma - il contenitore - un nuovo contenuto. difficile, lo so, ma forse affascinante...
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Mercoledì 11 Luglio 2012, 22:17:21
Il poeta, è colui che scrive ciò che vuole. Sente emozioni, emana emozioni. Non c'è una definizione. Non è un letterato, altrimenti, tutti i letterati sarebbero poeti, concetto insostenibile. E' qualcosa che non è definibile, quello che possiamo apprezzare non è la causa, ma l'effetto di ciò che scrive. Sono tutte sciocchezze le definizioni. Perchè cercare una definizione? Quello che conta è soltanto ciò che mi resta, dopo la lettura. Non resta nulla? Allora a chi interessa? Resta qualcosa, una riflessione, una parola, un concetto, qualcosa che può farmi crescere? Allora mi interessa, mi appassiona, è importante, focalizzo la mia attenzione e voglio sapere chi ha scritto quella cosa. Sensibilità che va e viene, si scrivono versi profondi oppure oceani di idiozie, non c'è una regola,la gente è interessata alla vita, a ciò che resta dopo la gioia, il dolore, un viaggio dall'altra parte del mondo, la disperazione, l'entusiasmo. Louise-Victorine Ackermann, una poetessa francese ha detto :"il poeta è un evocatore di sentimenti e immagini e non un arrangiatore di parole e rime" Era ancora circa il 1850, ma credo avesse già percepito molti concetti della poesia moderna. Io sinceramente penso che ognuno possa scrivere quello che vuole in una poesia e se gli altri, non lo chiamano poeta, sopravviverà ugualmente.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 11 Luglio 2012, 22:24:20
Si potrebbe dire
che una frase,
detta da chi ci ama,

arriva al cuore,
 
ma certe poesie
di estranei

arrivano all'anima?

Zaza
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Giovedì 12 Luglio 2012, 01:01:13
Penso che si potrebbe dire, che bastonare l'acqua di un lago, non è pescare; molti potrebbero arrivare ad affermare che chi bastona l'acqua non ha la minima consapevolezza di quello che sta facendo.E' un punto di vista.Legato ad uno stereotipo definito da un gruppo di persone che un giorno ha deciso che pescare era legato a regole ben determinate.Credo che la poesia, risenta dello stesso problema, nel tempo tanti, sono arrivati alla mia stessa conclusione, cercando di riprendere il germe originale della poetica, il vero scopo per cui è stata creata. Una volta dicevo a me stesso, di non buttarmi su questi discorsi, per il semplice fatto che non ero preparato ad affrontarli. Oggi scrivo, leggo e butto nella mostatrice tutto quello che mi succede, senza preoccuparmi troppo. Credo che in fondo, sia l'unico modo per riuscire a scrivere poesie. Quel che esce, chi può dire sia un male o un bene?
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 12 Luglio 2012, 11:42:40
Il poeta, è colui che scrive ciò che vuole. Sente emozioni, emana emozioni. Non c'è una definizione. Non è un letterato, altrimenti, tutti i letterati sarebbero poeti, concetto insostenibile. E' qualcosa che non è definibile, quello che possiamo apprezzare non è la causa, ma l'effetto di ciò che scrive. Sono tutte sciocchezze le definizioni. Perchè cercare una definizione? Quello che conta è soltanto ciò che mi resta, dopo la lettura. Non resta nulla? Allora a chi interessa? Resta qualcosa, una riflessione, una parola, un concetto, qualcosa che può farmi crescere? Allora mi interessa, mi appassiona, è importante, focalizzo la mia attenzione e voglio sapere chi ha scritto quella cosa. Sensibilità che va e viene, si scrivono versi profondi oppure oceani di idiozie, non c'è una regola,la gente è interessata alla vita, a ciò che resta dopo la gioia, il dolore, un viaggio dall'altra parte del mondo, la disperazione, l'entusiasmo. Louise-Victorine Ackermann, una poetessa francese ha detto :"il poeta è un evocatore di sentimenti e immagini e non un arrangiatore di parole e rime" Era ancora circa il 1850, ma credo avesse già percepito molti concetti della poesia moderna. Io sinceramente penso che ognuno possa scrivere quello che vuole in una poesia e se gli altri, non lo chiamano poeta, sopravviverà ugualmente.

d'accordo ma il mio è un altro discorso
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Skias Onar - Venerdì 13 Luglio 2012, 01:14:19
L'importanza che dai alla forma e alla cesellatura laboriosa dei versi mi ricorda un poco l'estetica dei Parnassiens, che volevano epurare nell'ideale di una bellezza esclusivamente formale gli eccessi sentimentali dei poeti romantici. Il motto dei Parnassiens era "L'arte per l'arte, la grazia prima di tutto".

Rimbaud voleva essere un Parnassien e dopo essersi cimentato in poesie più classiche (anche se il tema trattato era all'epoca scandaloso), seppe esprimere la bellezza in un modo totalmente nuovo : la poesia in prosa visionaria.

La tua composizione è ricca di figure di stile, allitterazioni e ardite costruzioni sintattiche con numerosi giochi di enjambement, è vero, ma alcuni passaggi, andrebbero, secondo me, rivisti,  per rendere l'insieme più equilibrato ed intenso : il lettore rischia di perdersi in questo flusso di forti dichiarazioni, che scorrono a tutta velocità. Alcune poesie richiedono una o più letture attente prima di essere comprese nella loro complessità ; ci vuole un po' di pazienza.

Capisco che tu abbia voluto porre l'accento sul contenente, più che il contenuto, per creare una poesia razionale, ma mi sembra che manchi ancora qualcosa... una sorta di "insouciance" dell'arte. Come dire? Penso che ci sia troppa consapevolezza.
Continua a sperimentare fino a trovare ciò che cerchi, è interessante confrontare diverse concezioni della poesia.  ;)
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Michele Tropiano - Venerdì 13 Luglio 2012, 12:31:20
Continua a sperimentare fino a trovare ciò che cerchi, è interessante confrontare diverse concezioni della poesia.  ;)

Ah io continuo sempre, stai sicuro. Non mi fermo mai  ;) la poesia è sempre ricerca.
Titolo: Re: Testamento
Inserito da: Alma Gjini - Mercoledì 15 Agosto 2012, 19:15:18
premetto che io di poesia esperimentale non so niente. premetto anche di non averla letta tutta, troppo lunga ma non solo per questa ragione. La trovo disconnessa, Ce l’afflato poetico in questa poesia,ma non basta, dev’esserci il ritmo, se così vogliamo dire. Altrimenti ciò che ne sortisce è prosa. La poesia è contenuto, ma non solo contenuto, è anche forma, ovvero sintesi, e armonia.La trovo una poesia con un linguaggio abbastanza piacevole, delle metafore azzeccate se fossero usate in un contorno più fluido,   ma ti frena, perchè leggendola non ti da un incentivo per arrivare in fondo, e ti fa rivedere troppe immagini sconnessi tra loro togliendo la musicalità alla poesia e rendendola più un Esse o una narrativa fredda pur avendo una buona metrica. li manca la musicalità e il ritmo, e non intendo quel ritmo e musicalità che avevano un tempo le poesie recitate, ma una musicalita che ti fa leggere i versi come se fossero una cascata. E anche vero che la poesia ha mille sfaccettature ed ispirazione ma per essere una buona poesia deve anche coinvolgerti , rapirti lasciarti un'immagine ben precisa una volta finita di leggerla,ma in questa poesia questo coinvolgimento temo sia indefinibile. Non trovo punti comuni tra i versi, la continuazione sembra vincolare e tarare il pensiero in ottime qualità di frasi singolarmente,ma che nel insieme rendono questa poesia un colonnato terremotato. Penso che a una poesia ben costruita (anche se personalmente non li rileggo nemmeno le mie poesie, le scrivo di getto e basta, non sarei in grado di costruirne una, vengono da sole al momento) ma a una poesia ben costruita, neanche una virgola si può cambiare, in questa poesia potrei tirare via dei versi interi e cambiare delle parole e il nucleo non cambierebbe.