Le umide cavità
che lente si dipanano
sguiscido il mio seme
mentre rimpiango
appigli e vasi.
Il nero è proprio nero
ma nero nero nero
come il pelo
come il mio occhio
come il sole eclissato
la tua pelle è bianca
ma bianca bianca bianca
come marmo
come morta
come ...se sei fredda...
rosso però, possiamo
metterne una punta?
I capezzoli, la lingua
che fremono
al tocco della luna
dei corvi che ti staccano
amorevoli occhi e dita.
Eh sì, una notte tremenda
una notte di streghe
tu che sei il mio angelo
che mentre muore
sospira di piacere
e la passione
delle caverne
mi distrugge
il pinnacolo.
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