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Laboratorio => Gruppo di lettura => Topic aperto da: Michele Tropiano - Martedì 23 Agosto 2011, 17:42:37

Titolo: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Martedì 23 Agosto 2011, 17:42:37
Poichè dall'ultimo post sono emersi, a mio avviso, interessanti abbozzi di riflessione su ciò che è la traduzione di una poesia, propongo una specie di giochino... Tutti conosciamo la celeberrima poesia di Giacomo Leopardi "L'infinito" (c'è ovunque su internet in ogni caso!), ebbene, perchè non proviamo a tradurla in tutte le lingue che conosciamo, "tutti insieme appassionatamente" in questo post?
Tradurre una poesia è cosa molto più ardua che tradurre un testo normale, in quanto molti elementi poetici e figure retoriche vengono inevitabilmente persi, dunque nella traduzione dovrete impegnarvi quantomento a rendere nella lingua di destinazione qualche accorgimento poetico, altrimenti sarebbe una traduzione meccanica. Naturalmente non dovete barare e scopiazzarla da internet  ;)

Inizio io a tradurre, in latino, senza grosse pretese. La metto "in versi" ma alla fine è come se fosse in prosa perchè non so comporre in metrica latina; in latino perchè è l'unica altra lingua che conosco oltre l'italiano, a parte l'inglese che lascierò a qualcuno molto più bravo di me.

De Immensitate

Mihi semper carus hic collis fuit desertos
atque haec saepes quam ab ultima estremae caeli parte
uisus non uidet. At consideo admirorque:
longius illam incredibilia silentia
atque quietem ima mente me fingo,
ubi paulum horrescit animos.
Ceu has in arbores sonare auram audiam,
sic illum immensum silentium existimo:
et mihi in mentem ueniunt aeternitas
et morta tempora et hoc vivus tempus et illius puellae vox.
Tandem meae hac in magnitudine cogitationes submergerint,
sed mihi hoc in mari naufragium suavest.


Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Martedì 23 Agosto 2011, 18:21:33
Scusate ho fatto un pasticcio...  ;D ;D errata corridge:

Mihi semper carus hic collis fuit desertos
atque haec saepes qua ultimam estremae caeli partem
ne videam obstat.
[...]
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: In Venere - Martedì 23 Agosto 2011, 19:13:43
Forever lovely was this high hill to me,
and this bush, that from aside
from the last horizon my sight doesnt' see.
But looking and sitting, endless
space from that there, and alien
silence, and widest quiet
I pretend in my mind, where for a while
my heart didn't fright. And as a wind
I hear moving this trees, I, that
infinite silence, to this voice
compare to: and I feel the eternity,
and dead seasons, and the present
alive, her sound... so in this infinite
my mind will be sea-alone:
and drowning is the sweetest thing
alone, in this widest ocean.



con moltissime licenze... c'ho provato.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: paolo corinto tiberio - Martedì 23 Agosto 2011, 22:52:52
mi piacciono i giochi...   :D :D :D

Sièmpre mii elevàda colìna cara fuit
& esto seto qui mucha parte de ùltimo horizònte
el visìon exclùir;
(null) estor sentèndo & observàndo,
sin tièrmines espàci inde illam, & sobrehumàno
silèncio, & profunda paz yo en pensamìento
mii fingìr; donde el corazòn no sniedo trèmor
mii para pauco, y como el viento yo oir entre àrbores,
yo ese infinìto silèncio en ista voz ir comparàndo;
& sobrevenìr mii el eterno & l'estacìon muèrte,
& el presiente & estor viva & al sònido de ella
tan entre esto inmènso se ahgàrto el mi pensamìento:
& naufragàr in este mar mii dulce
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: luigi88 - Martedì 23 Agosto 2011, 23:59:33
Allora...da adesso in poi probabilmente verrò odiato da chiunque aderirà a questo post...ma a quanto pare (da voci non verificate) siamo in democrazia...
Il "progetto" è presentato come un gioco e ovviamente è logico che resti tale, perchè pur avendo le conoscenze linguistiche ottimali non si è comunque in grado di effettuare una traduzione degna di questo nome, a meno che non si abbiano altre competenze ben precise...
Se mi si permette vorrei far emergere delle grosse inesattezze che rendono, come dire, fragile, l'impalcatura di quest'idea: è vero che le figure retoriche, il ritmo e la metrica non potranno essere riportate in maniera identica, lo capirebbe chiunque, ma è pur vero che si può far corrispondere ad ogni livello testuale un suo equivalente nella lingua d'arrivo (lingua in cui si traduce), almeno si può tentare di creare paralleli strutturali...ma ahimè bisognerebbe conoscerli...e li conosciamo? ai posteri l'ardua sentenza...
Punto due, e poi mi fermo perchè altrimenti diventerebbe un discorso troppo lungo, la prima traduzione è stata tentata in latino...io nutro un'ammirazione profonda per una tale impresa perchè al solo pensiero sarei svenuto, ma faccio notare che è impossibile tutto ciò nella pratica...NESSUNO e dico nessuno può oggi, 2011, asserire di parlare in latino o tantomeno di avere una tale padronanza...è vero che è la nostra lingua madre, ma purtroppo pochi ricordano che è come una madre che dopo averci partoriti ci ha abbandonati davanti ad un ospedale...la definizione di lingua morta è una delle più grosse cretinate mai dette ma purtroppo se ci riferiamo alla capacità di parlare questa lingua con cognizione di causa, allora sì che è bella che defunta...ormai attivamente la usa solo il santo padre la domenica per dire cose che forse nemmeno lui stesso capisce...
Detto questo faccio una piccola proposta alternativa che forse sarà più modesta nelle sue pretese ma magari più facilmente raggiungibile...la poesia di Leopardi è scritta in un modo pazzesco e dopo tanto tempo resta un capolavoro indiscusso ma certo impiega un linguaggio che oggi sarebbe un fallimento in poesia, del tutto conservatore...allora direi che ci si potrebbe cimentare a renderla una poesia del 2011, con tutta una sua nuova modernità, una nuova freschezza, magari anche con qualche concessione al gergo...io mi fermo qui...accetto ogni tipo di offesa, per chi volesse...
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 00:32:02
Allora...da adesso in poi probabilmente verrò odiato da chiunque aderirà a questo post...ma a quanto pare (da voci non verificate) siamo in democrazia...
Il "progetto" è presentato come un gioco e ovviamente è logico che resti tale, perchè pur avendo le conoscenze linguistiche ottimali non si è comunque in grado di effettuare una traduzione degna di questo nome, a meno che non si abbiano altre competenze ben precise...
Se mi si permette vorrei far emergere delle grosse inesattezze che rendono, come dire, fragile, l'impalcatura di quest'idea: è vero che le figure retoriche, il ritmo e la metrica non potranno essere riportate in maniera identica, lo capirebbe chiunque, ma è pur vero che si può far corrispondere ad ogni livello testuale un suo equivalente nella lingua d'arrivo (lingua in cui si traduce), almeno si può tentare di creare paralleli strutturali...ma ahimè bisognerebbe conoscerli...e li conosciamo? ai posteri l'ardua sentenza...
Punto due, e poi mi fermo perchè altrimenti diventerebbe un discorso troppo lungo, la prima traduzione è stata tentata in latino...io nutro un'ammirazione profonda per una tale impresa perchè al solo pensiero sarei svenuto, ma faccio notare che è impossibile tutto ciò nella pratica...NESSUNO e dico nessuno può oggi, 2011, asserire di parlare in latino o tantomeno di avere una tale padronanza...è vero che è la nostra lingua madre, ma purtroppo pochi ricordano che è come una madre che dopo averci partoriti ci ha abbandonati davanti ad un ospedale...la definizione di lingua morta è una delle più grosse cretinate mai dette ma purtroppo se ci riferiamo alla capacità di parlare questa lingua con cognizione di causa, allora sì che è bella che defunta...ormai attivamente la usa solo il santo padre la domenica per dire cose che forse nemmeno lui stesso capisce...
Detto questo faccio una piccola proposta alternativa che forse sarà più modesta nelle sue pretese ma magari più facilmente raggiungibile...la poesia di Leopardi è scritta in un modo pazzesco e dopo tanto tempo resta un capolavoro indiscusso ma certo impiega un linguaggio che oggi sarebbe un fallimento in poesia, del tutto conservatore...allora direi che ci si potrebbe cimentare a renderla una poesia del 2011, con tutta una sua nuova modernità, una nuova freschezza, magari anche con qualche concessione al gergo...io mi fermo qui...accetto ogni tipo di offesa, per chi volesse...
Luigi io sono pienamente d'accordo con quello che dici, non a caso ho usato la parola "giochino"... questo post in effetti è nato da un altro in cui io stesso ho asserito che tradurre una poesia da una lingua all'altra è impossibile; sono a conoscenza di tutte le problematiche a cui hai accennato, grazie anche ad un interessantissimo libro di Umberto Eco, il cui titolo - Dire quasi la stessa cosa - dice tutto! Riguardo il Latino,ho premesso che la mia traduzione è senza pretese, ti aggiungo però che qualche "equivalente" strutturale e lerrerario-culturale lo conosco dunque non sono andato proprio allo sbaraglio! Ti ringrazio in ogni caso perché hai scritto ciò che avrei dovuto premettere io a questo mio gioco, che resta e resterà sempre un gioco, con la consapevolezza però che, al di fuori di questo post, la traduzione di poesia è molto di più, anzi direi necessaria per la conoscenza quantomeno contenutistica di capolavori in lingue che non tutti capiscono.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: luigi88 - Mercoledì 24 Agosto 2011, 00:39:24
In tutta onestà apprezzo la tua piena coscienza della difficoltà del compito...e in effetti il mio era più che altro un monito, perchè occupandomi ogni santo giorno di queste cose, so che anche senza volerlo si rischia di banalizzare e far diventare certe questioni delle nugae (sai meglio di me cosa sono ;D)...a proposito, il libro di Eco mi è molto familiare, non sto scherzando, lo sto leggendo in questi giorni e trovo irresistibile la parte dove parla del problema nel tradurre le battute in ambito cinematografico, è davvero avvincente...vabbe ma questa è un'altra storia...ciao Michele!
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 00:41:12
In ogni caso, Luigi, la tua proposta mi piace molto, perché non apri tu un post con quest'altro gioco? So bene che, in effetti, il leopardi si rivolterebbe nella tomba se leggesse la mia traduzione in Latino... anche perché lo sapeva scrivere senz'altro meglio di me! "l'infinito" resta un capolavoro assoluto e unico: qualsiasi traduzione, anche se fatta da un professionista, sarà sempre altra cosa rispetto l'originale e decisamente inferiore!
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 00:47:42
mi piacciono i giochi...   :D :D :D

Sièmpre mii elevàda colìna cara fuit
& esto seto qui mucha parte de ùltimo horizònte
el visìon exclùir;
(null) estor sentèndo & observàndo,
sin tièrmines espàci inde illam, & sobrehumàno
silèncio, & profunda paz yo en pensamìento
mii fingìr; donde el corazòn no sniedo trèmor
mii para pauco, y como el viento yo oir entre àrbores,
yo ese infinìto silèncio en ista voz ir comparàndo;
& sobrevenìr mii el eterno & l'estacìon muèrte,
& el presiente & estor viva & al sònido de ella
tan entre esto inmènso se ahgàrto el mi pensamìento:
& naufragàr in este mar mii dulce
Cos'è spagnolo? La trovo di una musicalità devastante, nel senso buono.... tra l'altro la trovo ancor più vicina, nel lessico, al Latino più dell'italiano!
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: gio.d. - Mercoledì 24 Agosto 2011, 00:58:57
impiega un linguaggio che oggi sarebbe un fallimento in poesia, del tutto conservatore...

Hai detto bene. Del tutto avulso dalla realtà di oggi, rimanendo pur sempre un capolavoro.
Posso dire che non mi suscita alcuna emozione? Anzi...
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Ilguardianodelfaro - Mercoledì 24 Agosto 2011, 01:19:05
Faccio finta di aver letto solo il primo post di questo topic. Il latino è la nostra lingua madre e continuano a dire che è una lingua morta perché è in disuso. Vista la grande esperienza di alcuni, dovremmo essere aggiornati meglio. Ancora oggi si usano dei termini latini tipo: ex, idem, album, humus, extremis, rebus, juniores, auditorium, extra, ecc...per cui tanto morta non è. Conosco dei professori che parlavano latino fra di loro. Il papa capisce quello che dice, quindi ancora prima di pensare che forse manco lui capisce il latino, bisognerebbe avere più esperienze a riguardo, ma vedo la scarsità. I dialetti italiani derivano tutti dal latino con modifiche successive sotto l'influenza di altri popoli come i saraceni, i germanici, i bizantini ecc... So che è un'impresa tradurre le poesie in altre lingue, ma, al di fuori dal gioco come lo chiamate voi, la maggior parte delle poesie di tutto il mondo vengono tradotte in altre lingue. Non mi venite a raccontare che in America non conoscono l'Infinito di leopardi nella loro lingua. Quì e nel 3d precedente si è voluto tentare una traduzione in altre lingue per verificarne la musicalità, a parte l'esagerazione del cinese, coreano ecc... Io non lo trovo un gioco, anzi, ripeto, è stata solo una prova d'impatto per verificarne appunto la musicalità. Ora invece di stare quì a puntualizzarvi le idee condivise, pensate a come il popolo inglese avrebbe letto la poesia nella propria lingua e così via anche gli altri popoli nelle loro relative lingue. Se poi lo considerate un gioco, fate pure. La traduzione in latino è di dovere, considerando che nel passato era la lingua madre dei nostri avi; ecco abbiamo letto in che modo gli antichi avrebbero letto la poesia di Leopardi. Quante poesie di lingua straniera conosciamo tradotte nella nostra lingua? A iosa. Quindi se qualcuno crede che si rischia di banalizzare la cosa, chiudete anche questo 3d, se no, invece di sparare a vuoto, rimboccatevi le camice e iniziate a commentare quel che si deve commentare, no a polemizzare sempre, non so se rendo l'idea. In caso contrario, buona pace a tutti. Ciao,
Denis
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: paolo corinto tiberio - Mercoledì 24 Agosto 2011, 01:39:11
Cos'è spagnolo? La trovo di una musicalità devastante, nel senso buono.... tra l'altro la trovo ancor più vicina, nel lessico, al Latino più dell'italiano!


e ci vuoi anche la musicalità?...  :D :D
è una specie di lingua provenzale ma non del passato ma del futuro...  :D :D

il problema qui, visto che è un gioco, è cercare di far comprendere ad un lettore di terza media (che ha letto l'infinito) un senso che lo porta all'infinito di Leopardi... deve dire il lettore "ma questo mi pare la poesia di Leopardi tradotta in altra lingua"... ma perché è un gioco!... fuori dal gioco "tradurre" poesie è forse il compito più difficile al mondo... col latino poi, sempre fuori dal gioco, è ridicolo, poiché come svolgevano  i pensieri i romani di 2000 anni fa è completamente diverso da come svolgiamo il pensiero oggi... il latino è lingua morta perché non è più parlata nel quotidiano, non vive più in una "incarnazione" concreta e reale... io il mio codice linguistico l'ho inventato, e, tutto sommato, leggendo qualcuno farà senz'altro riferimento alla poesia di Leopardi... :)
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Antonio Terracciano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 15:07:48
Vi propongo (senza nessuna pretesa, va da sé) "L'infinito" in portoghese. Ho immaginato un Portoghese del Quattrocento (quindi di prima della scoperta delle Americhe) intento a contemplare, dal Cabo da Roca, il punto più occidentale dell'Europa, a pochi chilometri da Lisbona, l'Oceano Atlantico, la cui vista è parzialmente ostruita dalla roccia, e a fare, il più fedelmente possibile, le stesse considerazioni leopardiane.
Ho conservato, in portoghese, i quindici endecasillabi sciolti dell'originale.
Aggiungo che, a causa della mia pressoché totale ignoranza delle risorse aggiuntive del computer, mancano 4 accenti e 3 "tilde" .
Grazie per la cortese (e immeritata) attenzione.

O INFINITO

Sempre gostei do esplendido Oceano,
e do Cabo da Roca, que tao impede
o olhar ao mar, ao ultimo horizonte.
Mas, sentado p'ra ver ilimitados
espaços mais além, eu sobre-humanos
silencios, e uma paz muito profunda,
no cérebro imagino, e quase, quase
o coraçao tem medo.E se do vento
percebo a voz na rocha, eu comparo
o infinito silencio a essa sua voz.
Na minha mente entra a eternidade,
com mortas estaçoes, com a presente
e viva, e o seu sonido; assim, descido
na imensidade, vaga o pensamento:
e naufragar é doce nesse mar!
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: luigi88 - Mercoledì 24 Agosto 2011, 16:08:26
Michele, ti confesso che aprirei il post molto volentieri ma per motivi di tempo non credo potrei seguirlo come merita...io ho lanciato l'idea, poi se tu o qualche buon uomo/donna di buon cuore vorrete cimentarvi, sarete ben liberi di farlo e vi leggerò con grande piacere...
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: luigi88 - Mercoledì 24 Agosto 2011, 16:26:52
Allora, spendo qualche altro minuto semplicemente per rispondere a Guardiano...sottolineo che non è mia intenzione fare polemica come invece tu credi, e penso non sia nemmeno quella degli altri...ci siamo scambiati le nostre libere idee così come credo si convenga in un forum...non mi pare ci siamo minacciati di morte o altro...
Detto questo, passo al contenuto della tua risposta: se ti prendessi la briga di leggere con attenzione il mio discorso, ho spiegato come sia da stupidi definire il latino lingua morta, per cui è inutile che mi ricordi come l'italiano sia impastato dalla testa ai piedi della nostra lingua madre e a quegli esempi che hai elencato te ne potrei aggiungere altre diverse migliaia, includendo il greco, i prestiti e lasciti germanici e persino arabi che abbiamo al sud...ma mi sembra ovvio che non sia il caso dato che non siamo su un forum di filologia romanza...Sui professori che parlavano in latino avrei i miei dubbi...ne ho conosciuti di "professoroni" universitari e non, che a costo di farsi notare per la propria erudizione venderebbero anche la madre...a meno che noi che li ascoltiamo non conosciamo il latino meglio di loro, non siamo autorizzati a dire che lo sanno parlare...in certi casi s.Tommaso dovrebbe farci scuola...
Per quanto riguarda il papa, credevo fosse ovvio che la mia era una provocazione...fino a un certo punto...
ll paragone che fai con Leopardi in America è del tutto inappropriato, perchè (credo su questo saremo tutti d'accordo), negli Stati Uniti si parla in inglese, lingua più che mai viva e vitale che sia nell'800, sia oggi può avere un riscontro reale...ossia se ne conoscono dei parlanti in carne ed ossa, li si può ascoltar con le proprie orecchie e impararne i modi di dire eccetera...cosa che col latino, per quanto ne sappiamo non è fattibile in toto, non avendo mai ascoltato Cesare raccontare una barzelletta a qualcuno...o tu l'hai sentito per caso?
E' logico come dici tu..."quante poesie di lingua straniera conosciamo nella nostra lingua?" e anche viceversa...hai scoperto l'acqua calda...stiamo parlando di lingue che qualcuno SA parlare...
Cerco di rispettare tutte le opinioni però se qualcuno che mi accusa di commentare a sproposito, quando potrei commentare altro, vorrei che questo qualcuno fosse una persona che parla sapendo del tutto ciò che dice...e non mi sembra questo il caso come ti ho appena dimostrato...facciamo attenzione a ciò che si dice...grazie...
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Mercoledì 24 Agosto 2011, 17:05:47
Leggendo nei vari post, mi sono reso conto che in effetti c'è una condizione permanente, nell'impresa di tradurre una poesia ( ma anche un'opera di prosa, un romanzo o semplicemente un copione):ogni lingua ha la propria natura, intraducibile, letteralmente in un'altra e nel caso della poesia, intraducibile completamente. Quello che leggiamo delle poesie straniere tradotte, sono i tentativi ( a volte incredibilmente vani), di una traduzione considerando i significati. Credo che, nonostante tutto, l'unico modo per apprezzare una poesia di un autore straniero, sia ancora quello di impararne la lingua.Quindi il tentativo inverso, ovvero quello di tradurre dall'italiano leopardiano ad un altro idioma, è esattamente un gioco, come alcuni affermavano il cui prodotto finito, è qualcosa che non ha corrispondenza con l'originale.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Ilguardianodelfaro - Mercoledì 24 Agosto 2011, 17:38:27
Quoto Giampiero.
Comunque secondo me la musicalità del latino è impareggiabile e una poesia tradotta con questa lingua ha un suo fascino. Se qualcuno non vede oltre non è colpa mia, io so sempre quello che dico, meditate. I professori di chui parlavo nel mio post precedente parlavano latino non begasciano, ma latino e alcuni preti capivano ciò che dicevano e rispondevano a loro volta. Ora se per qualcuno ciò non è possibile, beh si aggiorni prima di venire a far scuola e attenzione a quello che si scrive, grazie. Bisognerebbe essere più umili e cercare di capire ciò che si legge. Cmq questo 3d per me è già andato oltre e mi fermo quì, uscendo fuori tema, comincia ad essere un insulto verso la poesia stessa e io mi dissocio. Un saluto a tutti.
Denis
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 17:47:41
Beh? Basta chiacchiere! Mancano ancora parecchie lingue, aspetto soprattutto il francese, c'è qualcuno che ne è capace?
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: luigi88 - Mercoledì 24 Agosto 2011, 18:19:09
L'unica cosa su cui concordo è ciò che dice Michele, manca il francese...qualcuno si faccia avanti, sarei tentato di farlo ma a questo punto preferisco chiamarmi fuori da questa serie di giudizi espressi senza cognizione di causa...e comunque che i preti rispondessero a loro volta non aggiunge nulla di scientificamente valido alla supposizione che i professori parlassero in latino...anche io e te potremmo inventarci una lingua e far credere a chiunque che è la corretta pronuncia ed espressione di un antico idioma del circolo polare artico...ma qualcuno potrebbe provarlo?
Sul fatto che la versione di Michele in latino sia musicale nella lettura sono il primo ad ammetterlo ma allo stesso tempo ( e non me ne voglia Michele) potrebbe anche essere errata grammaticalmente...oppure essere corretta ma ugualmente magari i latini "non lo avrebbero detto così"...
Se si parla di umilità non mi sembra di essere salito in cattedra e nemmeno voglio farlo...dico solo che ogni singola parola e idea che ho espresso è frutto di studi personali e non di frasi che vanno avanti a furia di..."si aggiorni prima di venir a far scuola"...pretendo solo che a dichiarazioni basate su dati attestabili mi si rispondesse con altrettanti concetti scientificamente quantomeno "proponibili"...se qualcuno fosse interessato a verificare ciò che dico posso dare i precisi riferimenti bibliografici...e spero che il discorso si chiuda qui perchè mi sembra si stia sfociando in chiacchiere da bar di periferia e so che invece Guardiano tu sei capace di discussioni molto più fondate e concrete...grazie e basta mi auguro... spazio agli altri per alimentare il post con le traduzioni...
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 18:40:42
Luigi, non preoccuparti, sono il primo a credere che dia probabile un mio errore grammaticale nella mia traduzione in Latino! Anzi, se c'è qualcuno che lo conosce magari può eventualmente correggere... in ogni caso, posso confermare anch'io ogni parola scritta da te e immagino anche i tuoi riferimenti bibliografici. Ho imparato a mie spese che condividere le proprie conoscenze con altri su questo sito significa automaticamente essere bollati come presuntuosi e superbi, sentendosi rinfacciato spesso la famosa frase di Socrate "so di non sapere", frase che la maggior parte della gente travisa completamente. Spero che ora finiscano le polemiche e continuino le traduzioni, così come da post. Grazie per la cortese attenzione.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Amara - Mercoledì 24 Agosto 2011, 19:07:24
..non sapendo a sufficienza il francese...
ve la propongo presa da un blog dove si può trovare anche in inglese e in spagnolo...

http://www.philohanna.blogspot.com/2008/05/traduzioni-de-linfinito-di-leopardi.html (http://www.philohanna.blogspot.com/2008/05/traduzioni-de-linfinito-di-leopardi.html)


L‘Infini

Toujours chère me fut cette colline
Solitaire ; et chère cette haie
Qui refuse au regard tant de l’ultime
Horizon de ce monde. Mais je m’assieds,
Je laisse aller mes yeux, je façonne, en esprit,
Des espaces sans fin au delà, d’elle,
Des silences aussi, comme l’humain en nous
N’en connaît pas, et c’est une quiétude
On ne peut plus profonde : un de ces instants
Où peu s’en faut que le cœur ne s’effraie.
Et comme alors j’entends
Le vent bruire dans ces feuillage, je compare
Ce silence infini à cette voix,
Et me revient l’éternel en mémoire
Et les saisons défuntes, et celle-ci
Qui est vivante, en sa rumeur. Immensité
En laquelle s’abîme ma pensée,
Naufrage, mais qui m’est doux dans cette mer.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: In Venere - Mercoledì 24 Agosto 2011, 19:49:39
oh...in francese... che leggerezza...
sembra di dare di continuo dei baci a fior di labbra... :-*
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Antonio Terracciano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 19:52:00
La traduzione in francese proposta da Amara (chiaramente per colpa del blog dal quale l'ha presa) non mi convince pienamente. A parte il numero dei versi (da 15 sono diventati 18) , c' è un accordo grammaticalmente sbagliato ( "ces feuillage" invece di "ce feuillage" ) , e poi quel "Naufrage" all'ultimo verso è nome e non verbo (dovrebbe essere "Faire naufrage" ) . Ribadisco che Amara non ha colpa: ha ricopiato perfettamente il testo del blog (che ho controllato) .
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Amara - Mercoledì 24 Agosto 2011, 20:47:03
..sulla grammatica non sono in grado di dire...
ma sull'ultimo verso.. si, l'ho notato anch'io.. però suona bene...
e se penso a certe traduzioni di baudelaire in italiano, anche autorevoli,
in cui il senso a me pareva quasi stravolto.. credo non sia un brutto lavoro..
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 20:58:52
La traduzione in francese proposta da Amara (chiaramente per colpa del blog dal quale l'ha presa) non mi convince pienamente. A parte il numero dei versi (da 15 sono diventati 18) , c' è un accordo grammaticalmente sbagliato ( "ces feuillage" invece di "ce feuillage" ) , e poi quel "Naufrage" all'ultimo verso è nome e non verbo (dovrebbe essere "Faire naufrage" ) . Ribadisco che Amara non ha colpa: ha ricopiato perfettamente il testo del blog (che ho controllato) .
Per quanto riguarda quel "naufrage" sostantivo e non verbo, non è detto che sia un'inesattezza della traduzione, però non so il francese quindi non saprei, ma posso dirti che anche io nella mia in Latino ho usato il sostantivo e non il verbo perché in Latino (almeno quello tramandato nei libri)  è una forma migliore. Non sì deve mai tradurre letteralmente!
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: luigi88 - Mercoledì 24 Agosto 2011, 21:04:42
Ho deciso che ormai sono entrato troppo in confidenza con questo topic e fosse anche in minima parte devo contibuire attivamente...è per questo che vi propongo una traduzione per così dire "bassa", "popolare"...avrei preferito in inglese o francese ma era troppo banale forse...
Qui di seguito vi presento la traduzione della celebre poesia in dialetto pugliese...
* per tutti i dittonghi e varie risonanze per la pronuncia rimando al francese (es. "oeu" è qui usato per lo stesso suono di "coeur" francese).


L'INFIN'T

Semb car m fuj sta cull'n soeul
e sta rocchij, che p nu bell poeuc
du l'u't'm orizzont m l'v a v'dut.
Ma ass'ttann'm e uardann, scunf'nat
doeup d quell, e silenzij
d quillatu munn, e na pac profond
ij fazz find ndo p'nzir, ndo p poeuc
u coeur nz spaur. E ccoeum u vint
send sturmì mizz a sti grast, ij quillu
silenzij infin't m mett a accustà
a sta voeuc: e send l'etern,
a mort i staggiun, e a presend e vv'v
e u sun suij. Accussì u p'nzir mij
spr'fonn nda l'immensità:
e è ddoeuc p mme a mm perd nda stu mar.


Buona lettura...forse...  
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: In Venere - Mercoledì 24 Agosto 2011, 21:39:01
molto...come dire...selvaggia così
soprattutto mi devi spiegare: come si legge v'vv?
però...che suono strano produce, un po'...
poi quando mi viene te lo spiego
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Mercoledì 24 Agosto 2011, 21:49:08
molto...come dire...selvaggia così
soprattutto mi devi spiegare: come si legge v'vv?
però...che suono strano produce, un po'...
poi quando mi viene te lo spiego
Fonologicamente sì scrive così credo evv'əv dove la e capovolta è uno schwa ( http://it.m.wikipedia.org/wiki/Schwa (http://it.m.wikipedia.org/wiki/Schwa) ) e l'apostrofo indica dove cade l'accento, sulla sillaba seguente
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Antonio Terracciano - Giovedì 25 Agosto 2011, 00:37:29
Gentile Michele, certo che si può mettere un sostantivo al posto di un verbo e che la traduzione di una poesia, per essere bella, può essere infedele (è classico quell'aforisma dei traduttori: le traduzioni sono come le donne, belle e infedeli, o brutte e fedeli! ) . Però, bisogna comunque rispettare la sintassi, e mi pare che la versione trovata da Amara non la rispetti tanto negli ultimi due versi, che mi permetto di riproporre in un'altra versione, trovata questa volta da me su un blog francese ( "overblog" ) : " (...) Ainsi, / dans cette immensité, se noie ma pensée: / et le naufrage m'est doux dans cette mer. "
Mi scuso per l'insistenza ed auguro buona notte.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 25 Agosto 2011, 00:48:55
Gentile Michele, certo che si può mettere un sostantivo al posto di un verbo e che la traduzione di una poesia, per essere bella, può essere infedele (è classico quell'aforisma dei traduttori: le traduzioni sono come le donne, belle e infedeli, o brutte e fedeli! ) . Però, bisogna comunque rispettare la sintassi, e mi pare che la versione trovata da Amara non la rispetti tanto negli ultimi due versi, che mi permetto di riproporre in un'altra versione, trovata questa volta da me su un blog francese ( "overblog" ) : " (...) Ainsi, / dans cette immensité, se noie ma pensée: / et le naufrage m'est doux dans cette mer. "
Mi scuso per l'insistenza ed auguro buona notte.
Sì ma io il francese non lo conosco... ho scritto "non è detto che" che significa può essere oppure no... ho solo preso l'occasione, facendo anche l'esempio della mia traduzione, per esporre un concetto generale non riguardante necessariamente la traduzione postata da amara.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: paolo corinto tiberio - Giovedì 25 Agosto 2011, 01:38:46
non so proprio cosa diavolo vi piglia... leggo post pieni di arrabbiature, risentimenti, rancori... sarà l'afa?... non so... >:(
chi ripicca se gli tocchi pirandello, chi s'incazza per il latino, chi mette il muso se lo critichi... chi annuncia chiusure, chi si blinda... oltre il lavorio spietato della redazione del sito volto a censurare qualsiasi cosa appaia loro oscura e pertanto portatrice di chissà quali nefandezze... >:(
lascio pirandello (per carità!) e mi prendo il latino, col rischio di far arrabbiare maggiormente chi già lo è... primo, nessuno sa come la gente romana "pronunciava" le parole: nessuno è arrivato vivo fino a noi per raccontarcelo né ci sono state tramandate cassette audio o dvd di quel periodo... secondo, la storia della lingua letteraria afferma un'evoluzione, cosicché il latino che parlava Ennio o Plauto era formalmente differente dal latino che tuonava Cicerone eppoi Seneca eppoi Marziale... terzo, nel periodo dell'affermazione del cristianesimo la lingua latina aveva cambiato completamente aspetto, anche la letteratura volgeva ormai alle agiografie, agli scritti apologetici, ai salmi e alle omelie... unica eccezione riguardo la Lingua Tertulliano, il quale nella sua notevole arte guardava più all'indietro che davanti... quarto, pensare di rivitalizzare oggi il latino è aver perso completamente la tramontana: una lingua è abito vivente d'una comunità (più o meno grande), cioè deve incarnarsi nell'operaio, nel contadino, nel negoziante, nel bambino e poi al mercato, sul treno, in casa, ovunque... in questo senso una lingua è viva e non un mortorio...  >:(
pertanto, tradurre "seriamente" un testo di leopardi dall'italiano (dall'italiano?... ma quale "italiano"!) in un 'altra lingua significa tralasciare necessariamente il sovrappiù semantico che è l'essenza propria della poesia... e pace! dicono i bravi traduttori, perdo qualcosa ma cerco di rendere la forma o la sostanza o cerco il ritmo, eccetera... una poesia può paragonarsi ad una carta geografica... i geografi (assieme ai marinai) sanno che rendere la superficie curva della terra su di una carta è cosa estremamente difficile... da come proietto posso avere invarianza per esempio riguardo agli angoli formati dai meridiani ma mi si sguastano le superfici, e viceversa... e un buon traduttore "proietta" in un modo, non in tutti i modi contemporaneamente...
nello specifico domando a voi se la traduzione della parola "ermo", ch'è la forma sincopata di "eremo" e che avete commutato con "solitario" ha la stessa valenza semantica della corrispondente parola inglese o fancese o russa... la valenza è diversa  (a dire il vero) anche tra un abitante di recanati che riferisce il colle al monte Tabor e un romagnolo che abita la pianura più piatta e un abitante della terra d'abruzzo, piena di eremitaggi... e il "guardo"?... e "spaura"?... per non parlare del ritmo e della musicalità...  >:(
solo come spazio ludico può caratterizzarsi  e fruttare, anche in termini di conoscenza, questo trend, tutti gli altri modi annegano nel ridicolo...  :D :D :D :D
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 25 Agosto 2011, 01:55:36
Tiberio, io sono d'accordo con te in tutto! Ribadisco... il mio è solo un gioco!

P.S. per tradurre "ermo", che era una parola arcaica e poetica già quando il buon Giacomo s'ingegnò di scrivere questi versi, ho usato la forma arcaica nonché poetica del nominativo "desertos" che naturalmente non rende bene il concetto ma quantomeno si avvicina...  ;) ;)
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: DarioC 85 - Giovedì 25 Agosto 2011, 10:39:18
primo, nessuno sa come la gente romana "pronunciava" le parole: nessuno è arrivato vivo fino a noi per raccontarcelo né ci sono state tramandate cassette audio o dvd di quel periodo... secondo, la storia della lingua letteraria afferma un'evoluzione, cosicché il latino che parlava Ennio o Plauto era formalmente differente dal latino che tuonava Cicerone eppoi Seneca eppoi Marziale... terzo, nel periodo dell'affermazione del cristianesimo la lingua latina aveva cambiato completamente aspetto, anche la letteratura volgeva ormai alle agiografie, agli scritti apologetici, ai salmi e alle omelie... unica eccezione riguardo la Lingua Tertulliano, il quale nella sua notevole arte guardava più all'indietro che davanti... quarto, pensare di rivitalizzare oggi il latino è aver perso completamente la tramontana: una lingua è abito vivente d'una comunità (più o meno grande), cioè deve incarnarsi nell'operaio, nel contadino, nel negoziante, nel bambino e poi al mercato, sul treno, in casa, ovunque... in questo senso una lingua è viva e non un mortorio... 
primo:l'italiano o il francese o l'inglese del '400 sono gli stessi che si parlano adesso?L'evoluzione di una lingua è normalissima, ma si parla pur sempre di italiano, francese o inglese...
secondo:se il primo punto è vero, tanto più può valere per il latino...Che la pronuncia di Cesare possa essere stata diversa non significa nulla;c'è una lunga tradizione latinista che ha sviluppato tale lingua, il suo modo di scrittura e la sua pronuncia, e non capisco perché non si debba parlare correttamente di latino
terzo:che una lingua debba essere parlata in una comunità per essere viva è vero...ed infatti la Chiesa Cattolica parla il latino (non tutti, è vero, ma ad es. i Cardinali in Conclave parlano latino e non altre lingue...e per l'esame che abilita alla professione di avvocato per la Sacra Rota è necessario-tra le altre prove-sostenere un colloquio di un'ora interamente in latino...)

Ovviamente non per far polemica, ma per contribuire con qualche dato ad una parte della discussione.
Chiedo scusa a Michele della divagazione, in questo topic-gioco molto divertente ed interessante.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 25 Agosto 2011, 11:16:53
primo:l'italiano o il francese o l'inglese del '400 sono gli stessi che si parlano adesso?L'evoluzione di una lingua è normalissima, ma si parla pur sempre di italiano, francese o inglese...
secondo:se il primo punto è vero, tanto più può valere per il latino...Che la pronuncia di Cesare possa essere stata diversa non significa nulla;c'è una lunga tradizione latinista che ha sviluppato tale lingua, il suo modo di scrittura e la sua pronuncia, e non capisco perché non si debba parlare correttamente di latino
terzo:che una lingua debba essere parlata in una comunità per essere viva è vero...ed infatti la Chiesa Cattolica parla il latino (non tutti, è vero, ma ad es. i Cardinali in Conclave parlano latino e non altre lingue...e per l'esame che abilita alla professione di avvocato per la Sacra Rota è necessario-tra le altre prove-sostenere un colloquio di un'ora interamente in latino...)

Ovviamente non per far polemica, ma per contribuire con qualche dato ad una parte della discussione.
Chiedo scusa a Michele della divagazione, in questo topic-gioco molto divertente ed interessante.
Scusami Dario ma non ho capito la tua obiezione... alla com fine dici le stesse cose di Tiberio con parole diverse...  ??? ???in ogni caso gradirei che chi interviene in questo post sì cimenti anche in una traduzione... se non sai altre lingue, Dario, prova con il tuo dialetto! tanto è un gioco, non stiamo qui a giudicate, è più per mettere alla prova se stessi....
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: In Venere - Giovedì 25 Agosto 2011, 13:01:38
quoto Tropiano.
vogliamo tradurre, per quanto sia un gioco sciocco, oppure continuare a protestare?
io mi sono divertita nel farlo, ho ritenuto un omaggio gigante a lui, al mitico Giacomino con due gobbette e sono sicura che lui riderebbe moltissimo (per fortuna...vista la vita deprimente che ha fatto) delle nostre sciocche intenzioni.
e magari penserebbe: ma pensa te, che roba in latino, aramaico e giapponese... e io che non avevo niente da fare quel giorno...
insomma, io lo considero un omaggio al suo genio, col mio di piccolissimo genio.
e anche un bel gioco
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: paolo corinto tiberio - Giovedì 25 Agosto 2011, 13:23:23
Tiberio, io sono d'accordo con te in tutto! Ribadisco... il mio è solo un gioco!

P.S. per tradurre "ermo", che era una parola arcaica e poetica già quando il buon Giacomo s'ingegnò di scrivere questi versi, ho usato la forma arcaica nonché poetica del nominativo "desertos" che naturalmente non rende bene il concetto ma quantomeno si avvicina...  ;) ;)

... e tradurre è proprio cercare di avvicinarsi all'oggetto... e non è che sfugge l'interpretante, ma lo stesso oggetto, che non si lascia mai afferrare... nel tradurre può instaurarsi una comparazione tra due paradigmi contrattuali... perché tra l'essere "inglese" e l'essere "italiano" almeno v'è comunanza del percepito (un'anguria è rossa per entrambi, anche se uno dice "rosso" e l'altro "red")... è da questa possibilità che sono partiti quegli uomini che hanno inteso costruire una Lingua Universale, tale da essere capita da chiunque...  ma avversa tali progetti la natura "contrattuale" del significato... :)
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: paolo corinto tiberio - Giovedì 25 Agosto 2011, 13:39:56
primo:l'italiano o il francese o l'inglese del '400 sono gli stessi che si parlano adesso?L'evoluzione di una lingua è normalissima, ma si parla pur sempre di italiano, francese o inglese...
secondo:se il primo punto è vero, tanto più può valere per il latino...Che la pronuncia di Cesare possa essere stata diversa non significa nulla;c'è una lunga tradizione latinista che ha sviluppato tale lingua, il suo modo di scrittura e la sua pronuncia, e non capisco perché non si debba parlare correttamente di latino
terzo:che una lingua debba essere parlata in una comunità per essere viva è vero...ed infatti la Chiesa Cattolica parla il latino (non tutti, è vero, ma ad es. i Cardinali in Conclave parlano latino e non altre lingue...e per l'esame che abilita alla professione di avvocato per la Sacra Rota è necessario-tra le altre prove-sostenere un colloquio di un'ora interamente in latino...)

Ovviamente non per far polemica, ma per contribuire con qualche dato ad una parte della discussione.
Chiedo scusa a Michele della divagazione, in questo topic-gioco molto divertente ed interessante.

io non so quale concetto stai portando avanti... che oggi bisogna o si deve o sarebbe bello parlare latino?... il latino piace anche a me... il problema è invece il senso da dare ad una traduzione di un testo di un poeta dell'800 in latino, non il senso da dare ad una traduzione di un testo latino in italiano... quest'ultimo un senso ce l'ha... mentre quell'altro ce l'ha igualmente ma solo in uno spazio "ludico"
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: caligola - Lunedì 24 Ottobre 2011, 19:10:20
...la definizione di lingua morta è una delle più grosse cretinate mai dette ma purtroppo se ci riferiamo alla capacità di parlare questa lingua con cognizione di causa, allora sì che è bella che defunta...ormai attivamente la usa solo il santo padre la domenica per dire cose che forse nemmeno lui stesso capisce...


Questa allusione al santo padre te la potevi anche risparmiare, è davvero di pessimo gusto.
Titolo: Re: Traduzione "L'infinito" di Leopardi
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 24 Ottobre 2011, 22:00:13
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare."  Giacomo Leopardi.

                                           L’INFINITO nell’anno 2011

Sempre cari ho sentito questo colle

e la siepe che tanto dell’orizzonte esclude.

Ma seduto a mirare sterminati spazi

oltre, e requie profonda e sublimi

silenzi, nell’idea mi figuro

sino a  paura averne,

e come il vento rotola

fra queste fronde, e mormora

d’una sua voce, io le comparo

l’infinito tutto e le morte stagioni,

e la presente e viva, e il suon di lei.

In questa immensità  il mio pensier s'annega

e a inabissarmi godo in questo mar.


poeta per te zaza