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Laboratorio => Poesie sperimentali => Topic aperto da: Michele Tropiano - Mercoledì 14 Settembre 2011, 16:19:21
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Pubblico qui una poesia che dal sito mi è stata isolata dalla redazione, stavolta devo dire con buone ragioni. Avrei dovuto pubblicarla direttamente qui, in sperimentali! ;)
Stanotte ho sognato i primi due versi di questa poesia, non so come, non so perchè, al risveglio ne avevo solo un vago ricordo e li ho riprodotti così... Chissà, forse nel mio inconscio qualcosa volevano dire...
Fare poesia è scrivere totalmente, a 360 gradi, fare poesia è scrivere sorprendente-
mente, è ripetere oppure variare ritmicamente, fare poesia è poetare poeticamente?
Fare poesia cos’è nessuno lo sa,
ma tutti alla fin fine la fan.
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peccato... l'avevo già commentata non sapendo che eri te... :'( (spero che tu non l'abbia scritta su un fazzoletto sporco ;) sai prima di addormentarsi :laugh:)
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tu pensa che volevo leggerla! mannaggia, arrivata tardi! :-[
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(spero che tu non l'abbia scritta su un fazzoletto sporco ;) sai prima di addormentarsi :laugh:)
;D ;D ;D ;D no tranquillo!
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tu pensa che volevo leggerla! mannaggia, arrivata tardi! :-[
fa lo stesso, l'hai letta qui :)
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stai arrivando a nuove forme che ritengo davvero particolari, personali, inconsuete. stai battendo nuove strade, e penso sia questo che apprezzo maggiormente di questo tuo scrivere nuovo.
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stai arrivando a nuove forme che ritengo davvero particolari, personali, inconsuete. stai battendo nuove strade, e penso sia questo che apprezzo maggiormente di questo tuo scrivere nuovo.
non bisogna mai fermarsi, arenarsi su un modo di scrivere, o di pensare, o di fare... ma io, "sperimento" sempre sulla scorta di conoscenze, non a capa di cazzo come a volte si usa sperimentare su questo sito ;D ;D
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ecco, sei poco cambiato in questo.
però dai, potevi rispondere peggio.
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ecco, sei poco cambiato in questo.
però dai, potevi rispondere peggio.
beh dai, una passo alla volta... e poi a me i complimenti non è che piacciano molto... perché non puoi rispondere!! Hihi
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a parte gli scherzi tropiano, lo dico con cognizione di causa e obiettività, stai andando oltre a te stesso, e questo, è molto bello.
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non sapevo fosse tua.. e sai che ti ho scritto...
soprattutto per gli ultimi due versi........ terribili per me...
però leggendoti anche oggi... concordo con venere...
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non sapevo fosse tua.. e sai che ti ho scritto...
soprattutto per gli ultimi due versi........ terribili per me...
però leggendoti anche oggi... concordo con venere...
ma il senso è proprio quello.. la banale rima finale... la critica (seppur onirica) che in Tropiano è sempre presente contro la massa che fa poesia tanto per fa' e lui che fa come faber con limae labor... è una poesiuola "elitaria" nella sua "terralità"
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Per quanto legga, non riesco a afferrare quella originalità che dovrebbe emergere dai versi. SI tratta indubbiamente di un mio limite, ma se dicessi che è per me è qualcosa di diverso, mentirei.
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l'originalità sta nella lunghezza, nella voluta presa in giro e nel modo nuovo che l'autore propone di scrivere, nuovo e personale, come forma e contenuti, volutamente ridicolizzanti.
non è altro che un gioco, ma un gioco fatto tanto bene che diventa serio.
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ma il senso è proprio quello.. la banale rima finale... la critica (seppur onirica) che in Tropiano è sempre presente contro la massa che fa poesia tanto per fa' e lui che fa come faber con limae labor... è una poesiuola "elitaria" nella sua "terralità"
in effetti sì, alessio, il senso di quegli ultimi due versi è proprio quello, di critica... e non onirica, perchè quelli non li ho sognati! ho sognato solo i primi due ;D ;D
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in effetti sì, alessio, il senso di quegli ultimi due versi è proprio quello, di critica... e non onirica, perchè quelli non li ho sognati! ho sognato solo i primi due ;D ;D
allora meglio che tu scriva solo quello che sogni... :) :P
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allora meglio che tu scriva solo quello che sogni... :) :P
non è il caso... tutto quello che sogno :laugh: :laugh:
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l'originalità sta nella lunghezza, nella voluta presa in giro e nel modo nuovo che l'autore propone di scrivere, nuovo e personale, come forma e contenuti, volutamente ridicolizzanti.
non è altro che un gioco, ma un gioco fatto tanto bene che diventa serio.
ammappate aò! che gusti!
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Perchè il 90% di chi scrive poesie oggi non usa più la metrica, settenari, ottonari, endecasillabi, rime baciate e rime alternate, sulla falsariga di Dante, Petrarca, Pascoli, Carducci, Leopardi?
Ovviamente non per paragonarsi a loro, ma per tentare di dire quello che comunque diciamo a rime sciolte, in un modo più musicale, nella VERA poesia, e, ovviamente, con molta più fatica.
Poeta per te - Zaza
P.S. ne ho appena inviata una a rime sciolte, tanto per cambiare
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forse perchè siamo nel 2011 e settenari ottonari ecc andavano bene in epoche tranquille e meno nevrotiche di questa. potrei anche farlo, e a volte l'ho fatto di scrivere così, ma poi mi vien da ridere.
non scrivo certo per rendere elegantemente un pensiero qualunque, piuttosto esprimo qualcosa di me.
credo che la metrica può essere come un canto interiore e come tale, istintiva. o no?
carducci contava le sillabe o andava a istinto?
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Perchè il 90% di chi scrive poesie oggi non usa più la metrica, settenari, ottonari, endecasillabi, rime baciate e rime alternate, sulla falsariga di Dante, Petrarca, Pascoli, Carducci, Leopardi?
Ovviamente non per paragonarsi a loro, ma per tentare di dire quello che comunque diciamo a rime sciolte, in un modo più musicale, nella VERA poesia, e, ovviamente, con molta più fatica.
Poeta per te - Zaza
P.S. ne ho appena inviata una a rime sciolte, tanto per cambiare
Amico Zaza (a proposito, ma sei quello della canzone? tutti ti cercavano...), la tua domanda, oggi, nel 2011 è totalmente fuori luogo, nonchè abbastanza ridicola. Sono passati più di cent'anni dallo scioglimento della metrica tradizionale, avrei potuto accettare la tua domanda agli inizi del Novecento, non certo oggi, cosa che mi fa solo sorridere! In letteratura, ma anche nella vita in generale, non si torna mai indietro; o al massimo si torna con dei passi di modernità. Gli endecasillabi oggi si possono usare, certo, ed io lo usati anche nelle mie poesie, ma non certo sulla "falsariga di" perchè sarebbe un ritorno inutile e anacronistico. Sono anche io dell'avviso che la VERA poesia sia quella di Leopardi, di Dante, ma sicuramente lo è anche quella di Mario Luzi, di Vittorio Sereni, di Edoardo Sanguineti, in parte. La mia qui, non è certo paragonabile al Sabato del Villaggio del grande Leopardi, ma è solo un esperimento, se non si sperimenta non si va da nessuna parte... naturalmente a farlo non possono essere tutti, ma questo è un altro discorso ancora...
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Non si usa più la metrica perchè primo, non c'è la conoscenza per usarla come coloro che hai citato e tanti altri autori del passato, ( anche se le regole sono chiare, mettere questo in una poesia che abbia un senso e non sia banalmente una ricerca, è molto difficile), secondo, la libera espressione in versi, consente di accedere meglio all'emozionale.
Personalmente, penso che in realtà utilizziamo solo alcune parti di metrica, per migliorare l'esposizione delle opere. Ma a questo punto, dipende dalla conoscenza personale e dalla predisposizione.
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Per mio modesto parere,che non è dovuto a studi particolari ma semplicemente ad un sincero interesse per la poesia, credo che quest'ultima debba essere un qualcosa che permetta alla persona che la scrive di esprimere uno stato d'animo, un'emozione,un pensiero...in base a questo penso sia irrilevante l'uso o meno della metrica,il ritorno al passato o la sperimentazione...personalmente penso sia una questione di gusti...
Scrivo spesso usando le rime, ma non voglio copiare o imitare nessuno, è che mi mi piace scriverle così!
Nonostante ciò non disdegno i versi liberi e le poesie brevi, e nemmeno le sperimentali...
Poco m'importa se sono stili desueti...
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Non sono per niente esperto in economia, ma so che l'aumento del numero delle merci ne abbassa il loro valore.
Lavatrici, frigoriferi, automobili, computer costano sempre meno perché se ne producono in grandissima quantità.
Le poesie in rima, circa cento anni fa, videro diminuire il loro valore perché ce n'era un'enorme produzione, fino ad arrivare alle famigerate poesiole banali e stucchevoli che facevano rima in "cuore-amore" .
Direi che ora viviamo una fase opposta: ad essere svalutate sono le poesie a verso libero (per non dire, per alcune, a versi finti, o prose in poesia) , che, come giustamente fa notare un autore che mi ha preceduto, occupano il 90 % (se non di più) del panorama poetico attuale.
Non è vietato tornare indietro, anzi: chi possiede oggi mobili d'epoca, auto d'epoca, o semplicemente una macchina per cucire "Singer" , sa di possedere del materiale pregiato, spesso oggetto di invidia da parte di amici o conoscenti che non se lo possono permettere...
Possiamo, anche in poesia, tornare indietro, naturalmente con i dovuti aggiornamenti e aggiustamenti, come hanno fatto certe case automobilistiche con i loro prodotti: la nuova "Mini" , la nuova "Cinquecento" , il nuovo "Maggiolone" ...
In poesia possiamo farlo evitando certi procedimenti ormai definitivamente sorpassati (come l'uso di parole desuete, per esempio la riduzione dell'articolo "il" in "'l" ) .
Grazie per l'attenzione.
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forse perchè siamo nel 2011 e settenari ottonari ecc andavano bene in epoche tranquille e meno nevrotiche di questa. potrei anche farlo, e a volte l'ho fatto di scrivere così, ma poi mi vien da ridere.
non scrivo certo per rendere elegantemente un pensiero qualunque, piuttosto esprimo qualcosa di me.
credo che la metrica può essere come un canto interiore e come tale, istintiva. o no?
carducci contava le sillabe o andava a istinto?
non lo so, a me di carducci interessa solo la piazza della mia città, dove c'è un bel locale di cui ho un ottimo ricordo!