non le provo nemmeno a proporle alla redazione in quanto consapevole della loro discorsività... mi rifaccio un po' Bukowski che di poesie disocrsive e autobiografiche ne sapeva qualcosa... era un poeta Bukowski?
Ieri Hodgkin... Domani?
Diciannove anni avevo
undici anni fa, settembre come oggi,
ricordo mi dissero lì con i miei:
"Alessio, hai il morbo di Hodgkin."
Piansero i miei, io non piansi mai,
ero un punk, non me ne fregava molto della vita,
m'interessava più il mio looking:
avrei perso i miei capelli mezzo arancioni?
(poi non mi caddero davvero,
e non persi neanche la capacità di procrear, tant'è vero che..
comunque mi rasai a zero)
Avrei dovuto cominciare la chemioterapia
(vomitare non mi spaventava, c'ero abitauato,
ma la nausea, e non parlo di quella di Sartre,
non è che il massimo sia.).
Le infermiere erano simpatiche,
alcune anche trombabili,
pure quando mi dovevano mettere l'ago nelle stanche vene,
dicendomi di stare attento,
che se quel certo elemento fosse uscito
dal suo corso corretto
m'avrebbe provocato ustioni di un tot grado
(cazzo! Per curarmi mi davano veleno!)
Parlavo coi vecchietti che si facevano con me
questi giretti sulle giostre di ematologia,
mentre per un esame leggevo Schopenhauer
che mi tirava un po' su di morale,
Arthur mi faceva compagnia,
mentre che il mio sangue si riempiva di robe chimiche,
e non eran quelle che trovavi nelle discoteche.
Poi sono guarito. Ora guardandomi indietro,
mi sembra che stavo meglio malato,
osservando quelle schifezze aliene
che m'entravano nelle secche vene,
con undici anni di meno
e un sacco pieno in meno di pene.