Forum degli autori
Discussioni in corso => Discussioni fra autori => Topic aperto da: Past_Or0 - Sabato 5 Novembre 2011, 10:01:33
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credo, che per le stesse motivazioni per cui non venivano accettate le poesie su personaggi famosi morti di recente, non dovrebbero essere accettate in questi giorni poesie sui fatti tragici di cronaca.
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credo, che per le stesse motivazioni per cui non venivano accettate le poesie su personaggi famosi morti di recente, non dovrebbero essere accettate in questi giorni poesie sui fatti tragici di cronaca.
Concordo, mi pare che si stia un po' esagerando...
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..non posso che essere d'accordo..
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ah, ma leggete ancora? :o
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La poesia che concerne fatti di cronaca, specie quella che implica fatti sangue, per essere pubblicata necessita di un surplus di riflessione e ponderazione da parte del suo autore.
Penso al caso Scazzi quando Misseri ha confessato la prima volta (se non sbaglio di trattava di un abuso sessuale su cadavere, aggravato dal vincolo di parentela) per poi ritrattare ripetutamente la sua versione.
Secondo me, le poesie su personaggi famosi o su episodi di cronaca debbono essere accettate, tuttavia per poter permanere sul sito devono conservare uno spirito di obbiettività, evitando di celare tra i versi ingiurie o diffamazioni (atti penalmente perseguibili).
Se si danno troppe restrizioni agli autori, si svilisce la categoria "CRONACA" del sito, la quale contiene svariate perle di poesia.
Non bisogna scrivere spinti esclusivamente da quello che ci dice il telegiornale oppure sulla base di ciò che ci appippano alcuni trasmissioni televisive del pomeriggio, evidentemente semi-necrofile.
Il Poeta sa andare oltre, cristallizzando l'essenziale, senza scadere nel volgare!
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quando si s'aprà esprimere il dolore a comando, si potrà anche scriverlo... ma fino ad allora... :-[
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Concordo con Manuele...un poeta sa andare oltre
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come si fa ad essere ispirati da "un fatto"che è tutto meno che "poesia o arte"se non che una miserrima espressione dell'imperfetta cattiveria umana,miserie condite da ottusa ignoranza sui sani ed antichi principi ormai dimenticati .
Piuttosto farei una poesia sulla nefanda mancanza della pena di morte su chi toglie la vita con l'efferatezza spietata. Individui che hanno superato quello che una normale coscenza vieta e che pertanto non meritano altro che sia loro tolta la vita
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come si fa ad essere ispirati da "un fatto"che è tutto meno che "poesia o arte"se non che una miserrima espressione dell'imperfetta cattiveria umana,miserie condite da ottusa ignoranza sui sani ed antichi principi ormai dimenticati .
Piuttosto farei una poesia sulla nefanda mancanza della pena di morte su chi toglie la vita con l'efferatezza spietata. Individui che hanno superato quello che una normale coscenza vieta e che pertanto non meritano altro che sia loro tolta la vita
Tutto può essere messo in Poesia, l'importante sta nel saper cogliere i dettagli, sia che siano belli e sia che siano infimi o abietti.
La pena di morte serve a poco, anche per la ragione che "non risarcisce" la vittima, non ha, per sua stessa natura, funzione rieducativa e tantomeno ha un compito di prevenzione generale nel commettere delitti... Se la pena di morte va verso il suo ridimensionamento è perchè resta poco efficace...
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Il poeta osserva senza dover giudicare, riporta l'emozione, riporta quel che la maggior parte delle persone prova, ma non è in grado di verbalizzare, stati dell'anima, che prescindono dalla pura cronaca del fatto.
Altrimenti diventa soltanto un monologo, il più delle volte orrendamente noioso. Quindi che sia recente o perso nel tempo, non ha importanza. Non è il diario della giornata, scritto con ricchezza di sinonimi, è un'astrazione che si trova ad un livello superiore di comunicazione.