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Laboratorio => A più mani => Topic aperto da: M.Carmela - Venerdì 15 Giugno 2012, 15:01:46
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Attese troppo strette
s'allunga ciò che vive.
Nessuno osa più chiedere...
da quegli occhi tremuli.
Scivola una ferita animica.
Ore astratte
per i passanti;
segue ciò che viene
nel silenzio dei rumori.
Grafite per le tue mani.
Su questa strada vuota
l'io perde forma,
il sentire diventa eco,
ombre si inventano nella mente.
Sulla tua pelle rinasce un fiore.
Nota: nota bene che c'è una nota...meglio la birra che l'acqua.
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la trovo troppo secca. come se fosse screpolata...
mi manca carne in questo testo
sento le due personalità fuse, ma il loro carattere troppo omogeneo (nello stile, intendo) per me produce troppa polvere.
(ma non si scrive anemica?)
i tentativi di rivificare, ecco, per me sono troppo labili.
per dirla direttamente: manca ciccia da spolpare.
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La lirica nel complesso potrebbe anche andare, anche se qualcosa nella forma sarebbe da migliorare, ma si tratta veramente di poco. Sono più che sicuro che la signorina Assenzio, saprà rivederla, per renderla più "gustosa" ed ottima. ;D
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... onestamente, trovo il testo arido... nn rimanda nessuna emozione... una costruzione a tavolino, nn un flusso viscerale (come, per me, dovrebbe essere la poesia...)... senza intensità, nè elettricità... lettura scarna e povera... senz'anima...
con simpatia,
PS: anch'io sapevo che si scrive "anEmica"...
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animico è riferito al sè animico... il sè animico è meno denso del corpo eterico e riflette lo stato emotivo dell'individuo.
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a me piace, senza parole inutili e grassi superflui