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Discussioni in corso => Discussioni generali => Topic aperto da: Garbofania - Giovedì 29 Novembre 2012, 06:40:32
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Criminalizzare gli Uomini.I Maschi.Non c'è che dire!Proprio un bel deterrente contro la violenza ,in assoluto.Piovono a profusione opinioni,pareri e giudizi.Anche da parte di chi ,con il sedere nella bambagia,non sia neanche stato sfiorato dal problema.Tutti difendono il "sesso debole" dando per scontato sia quello che subisca.(spesso è vero).E le femmine son sante immolate nell'amore,e i maschi son demoni , bruti che adorano picchiare.Tv,radio,giornali e anche noi.
Sostengo che ogni forma di generalizzazione sia discriminante,ingiusta e dannosa,fuorvianteTraDonne e uomini io, non vedo una linea di demarcazione.Siamo moralmente sullo stesso piano.Dominio e stupro,violenza non sempre appartengono al maschio.Trovo purtroppo certe donne in mala fede,incapaci di autonomia,e vittime del loro vittimismo.Anche questa è subdola violenza psicologica.Impariamo a discernere senza farci trasportare da stupidi moralismi,e clichè.E non si provi a dire che stia attaccando le femmine.Purtroppo io parlo di cose che conosco e che preferirei ignorare.
Garbo contro la superficialità( della generalizzazione )sulla violenza.
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Ho molto apprezzato il coraggio che la poetessa Garbofania ha avuto nel denunciare l'ipocrisia dei tanti discorsi sulla violenza sulle donne, trattate come se esse fossero sempre angeli, al contrario degli uomini, diavoli nati. Tali generalizzazioni non rendono giustizia al problema della violenza, che purtroppo esiste, ma che, magari in forme diverse, è equamente distribuito nei due sessi. I veri problemi del rapporto uomo / donna stanno nelle difficoltà di relazione.
Leggiamo cosa scrive l'antropologo Franco La Cecla in "Modi bruschi. Antropologia del maschio" , ed. Bruno Mondadori, 2000, pagg. 4 - 5 : "Le straordinarie conquiste delle donne e del movimento delle donne negli ultimi decenni sono vanificate proprio dalla 'crisi della mascolinità' perché ovviamente non esiste una mascolinità senza la relazione con la 'differenza femminile' . Forse dovremmo smettere di ragionare nei termini di un 'muoia Sansone con tutti i filistei' . I rapporti tra sessi e tra diverse identità sessuali sono già abbastanza dialettici e tesi - nei casi migliori - per pensare che solo l'eliminazione del 'nemico' li possa aggiustare. Soprattutto credo sia giunto il momento di dire che dietro (...) i movimenti per l'eliminazione del maschio ( 'l'imene ti mena' si chiamava uno di questi movimenti in Italia) c'è la vita reale della gente. (...) Non c'è dubbio che nella vita reale la gente - uomini e donne - soffra molto per come stanno andando le cose tra maschi e femmine. Abbiamo perduto una cultura della relazione, che era un'arte smagata dell' 'impossibilità' di ricomporre le mancanze di cui parla (...) il 'Simposio' di Platone. Nella sana consapevolezza di questa impossibilità, uomini e donne riuscivano a incontrarsi usando un'arte del malinteso che a volte diventava davvero amore, e che in ogni caso era un'ottima base per l'eros. Ci siamo smarriti. Si sono smarriti i maschi -intelligenti- che hanno perduto la sicurezza di essere al loro posto, e si sono smarrite le donne che hanno pensato che una buona vendetta le avrebbe ripagate di millenni di umiliazioni. "
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In un mondo utopistico, tale discorso sarebbe giusto. In un mondo di persone mature, realizzate ma soprattutto, equilibrate, avrebbe perfettamente un senso dire che, il dito puntato verso l'uomo, è sbagliato perchè occorre non fare il profeta del male universale, a spese di un unico gruppo sociale. Lo dico da uomo, che abita in un mondo imperfetto. La violenza è per il 99% maschile. Non è ben chiaro il concetto, c'è molta confusione, chi dice che è istinto, altri che dipende dal vissuto. Probabilmente è vero tutto e non è vero nulla. Di certo, c'è un modo contorto di interpretare il rapporto uomo - donna, quando anche nelle situazioni migliori, degenera, sino a sfociare nella violenza pura. C'è istigazione? Chi può dirlo. Un uomo che non riesce a controllarsi è un pericolo in generale nella società, non certo solo per la propria compagna. Il problema, se proprio vogliamo vederlo da un punto di vista globale, è il crescendo della violenza ed indifferenza che si verifica nella nostra epoca "illuminata". E la gente è diventata indifferente all'uso della violenza, come prima ed ultima risorsa. In questo contesto, ecco che la cronaca nera si dipinge di episodi di una crudeltà, freddezza e ferocia incredibili sulle donne. Ma è il mondo che trasuda violenza estrema, non solo l'essere maschile. A difesa della mia categoria, non dirò nulla, sarebbe inutile. Ho come una sensazione: una bolla che tende a dilatarsi sempre più, sino ad esplodere. Ma invece di concentrarsi sulle cause, che la fanno dilatare, la gente cerca di bloccarla in uno spazio ristretto, per evitare che dilaghi nella società artificiosa e fittizia, creando una pericolosa anomalia; ma ovviamente non è possibile trattenerla e la bolla esplode, trascinando con sè, chi in quel momento si trovi disgraziatamente nelle vicinanze.
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Un tempo nel medioevo credo,erano le donne i “demoni senz'anima” che brutalizzavano con il loro essere semplici donne(con la tentazione incorporata) il maschio.
Adesso dicono che i cattivi siano gli uomini e le donne le povere vittime degli uomini. Non lo si può negare questo,visto che ci sono molte più donne e bambine uccise da uomini che maschi uccisi da femmine.
Forse oggi le donne “uccidono”psicologicamente un uomo,ogni volta che per ragioni pertinenti e non,decidono di rifarsi una vita fuggendo in altri lidi.I maschietti immaturi ma che io definirei inadeguati ai tempi,in questi casi “scoppiano”ed essendo solo fisicamente più forti,trascendono fino al punto d'uccidere.
Domanda:a volte chi è il violento,l'uomo ferito mortalmente nell'animo che uccide o chi lo porta a sentirsi talmente frustrato,da reagire come un pazzo?A questo punto è facile rispondere dirà più di qualcuno-a.
Sicuramente l'inadeguatezza è la vera colpevole!Il non capire quale sia il posto d'ognuno uomo o donna che sia. Quale sia il giusto comportamento per ognuno di noi,quale siano i nostri diritti e i nostri (sopratutto)doveri..quali siano i principi che ci dovrebbero guidare nella vita individuale e di coppia,di famiglia..Questa è la vera colpevole L'INADEGUATEZZA!!O forse..l'ignoranza.
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Garbofonia viene al punto quando dice...
"trovo purtroppo molte donne, in malafede
incapaci di autonomia e vittime del loro stesso
vittimismo"...
"ci hanno insegnto l'odio e l'indifferenza..."
ci hanno insegnato a essere deboli coi forti e forti con i deboli
il risultato è la disgregazione della famiglia (Iintesa come nucleo
omogeneo : basato sulla complicità e la condivisione)
l'arte del malinteso di ui riporta Terracciano, non è altro che percepire
"l'alto" come pericolo da combattere, soprattutto verbalmente...
la fisicità e la violenza è una conseguenza abberrante, 'un processo
vizioso" da cui non se ne esce...a prescindere dal sesso che la innesca
provocanola subdolamene...la reazione infine va sempre punita: ma tant'è!
A.B.
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c'è solo un modo per risolvere il contrasto, a volte violento, tra i generi, tra l'uomo e la donna: LO SPOSSESSAMENTO... se prima di adesso il rapporto uomo-donna è stato caratterizzato dal POSSESSO, da oggi in avanti deve essere caratterizzato dalla RELAZIONE... non c'è altra via...
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giustissimo dire di non essere i possessori dell'oggetto amato e che bisognerebbe saper vivere la relazione uomo-donna . ma mi chiedo se da che esiste il mondo si pensa all'amato-a come alla mia donna.al mio uomo,al mio figliolo, eccetera..anzi quando si parla dei nostri congiunti lo diciamo!ebbene mi chiedo se un certo grado di possessività non sia insito in ognuno di noi.(i comandamenti lo dicono:non desiderare la donna altrui,cioè che "appartiene"all'altro)Il senso di possesso,ti fa difendere la propria famiglia e siamo disposti a tutto per difendere la nostra donna per esempio da un assalitore.grazie al senso di possesso anche.
io penso ci vogliano tutti e due: un poco di possessività positiva ed essere sapientemente in grado di convivere con i membri della nostra famiglia sapersi come dice aldo bilato relazionare.ma non sempre è facile perchè bisogna essere disponibili,cedevoli,arrendevoli,altruisti sopratutto.questo dobbiamo continuare a coltivare in noi ma al dì d'ancoi (al giorno d'oggi)è molto difficile per alcuni se non per tutti.
(comunque a mio parere,se ammazzi o fai stragi in famiglia ti manca l'affezione naturale e credo anche qualche rotella tipo pazzo-criminale..)manicomio e o galera!anche se io sarei per la pena suprema.)
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I DUE LUPI - LEGGENDA INDIANA.
Un anziano Apache stava insegnando la vita ai suoi nipotini.
Egli disse loro:
"Dentro di me infuria una lotta, è una lotta terribile fra due lupi.
Un lupo rappresenta la paura, la rabbia, l'invidia, l'avidità, l'arroganza, il rancore, il senso d'inferiorità, il mentire, la vanagloria, la rivalità, il senso di superiorità e l'egoismo.
L'altro lupo rappresenta la gioia, la pace, l'amore, la speranza, il condividere, la serenità,
l'umiltà, la gentilezza, l'amicizia, la compassione, la generosità, la sincerità e la fiducia.
La stessa lotta si sta svolgendo dentro di voi e anche dentro ogni altra persona."
I nipoti rifletterono su queste parole per un po' e poi uno di essi chiese:
"Quale dei due vincerà?"
L'anziano rispose semplicemente: "Quello che nutri."
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I DUE LUPI - LEGGENDA INDIANA.
La stessa lotta si sta svolgendo dentro di voi e anche dentro ogni altra persona."
I nipoti rifletterono su queste parole per un po' e poi uno di essi chiese:
"Quale dei due vincerà?"
L'anziano rispose semplicemente: "Quello che nutri."
Sono d’accordo con le vostre analisi; il buon senso e lo sguardo lucido, privo di rabbia. Quella stessa invece che ho avvertito in questi giorni. Come sia possibile combattere la violenza essendone portatori, io non lo capisco. Le donne sono arrabbiate, gli uomini impauriti e confusi e in questa confusione facilmente si rompono gli argini fragili, quella linea di demarcazione che non dovrebbe essere oltrepassata. Un rapporto sano, una relazione equilibrata che non vuol dire secondo me non riconoscere certe caratteristiche al maschio o alla femmina, ma è uno scambio , un reciproco adattamento. Tutto il caos sollevato non fa che allontanarci. So quanto un uomo possa essere violento , so quanto una donna possa riuscire a mascherare la sua rabbia vendicativa. Il discorso sarebbe molto lungo. Grazie comunque , ci tenevo a mettere un punto!
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La donna gioca a fare la vittima e l'uomo, poveretto, nn è affatto vero che sia violento... nn sapete che demoni queste donne!... mai sentito un discorso più misogino e pericoloso e vedo che ha raccolto anche qlc plauso. Chissà perchè la cronaca quasi giornalmente sciorini maltrattamenti e violenza sulle donne, e mai o rarissimamente il contrario!... che perfide queste donne, che prima si innamorano e poi nn obbedendo ai loro maschi, li costringono ad ucciderle!
Trovo sconcertanti alcuni degli interventi letti, molto onestamente.
Condivido invece:
c'è solo un modo per risolvere il contrasto, a volte violento, tra i generi, tra l'uomo e la donna: LO SPOSSESSAMENTO... se prima di adesso il rapporto uomo-donna è stato caratterizzato dal POSSESSO, da oggi in avanti deve essere caratterizzato dalla RELAZIONE... non c'è altra via...
I DUE LUPI - LEGGENDA INDIANA.
Un anziano Apache stava insegnando la vita ai suoi nipotini.
Egli disse loro:
"Dentro di me infuria una lotta, è una lotta terribile fra due lupi.
Un lupo rappresenta la paura, la rabbia, l'invidia, l'avidità, l'arroganza, il rancore, il senso d'inferiorità, il mentire, la vanagloria, la rivalità, il senso di superiorità e l'egoismo.
L'altro lupo rappresenta la gioia, la pace, l'amore, la speranza, il condividere, la serenità,
l'umiltà, la gentilezza, l'amicizia, la compassione, la generosità, la sincerità e la fiducia.
La stessa lotta si sta svolgendo dentro di voi e anche dentro ogni altra persona."
I nipoti rifletterono su queste parole per un po' e poi uno di essi chiese:
"Quale dei due vincerà?"
L'anziano rispose semplicemente: "Quello che nutri."
Il bene e il male sono dentro ognuno di noi, sta a noi nutrire la parte che più riteniamo giusta.
L'amore nn ha nulla a che fare col possesso, se si ama, si rispetta e si lascia anche, seppur con dolore, andare, se è questo che l'amato desidera... il possesso porta a considerare una persona, una cosa e a distruggerla se nn si sottomette al proprio volere o peggio ancora se vuole andare.
La violenza è una cosa, un atteggiamento un'altra! La violenza nn è mai giustificabile!
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La donna gioca a fare la vittima e l'uomo, poveretto, nn è affatto vero che sia violento... nn sapete che demoni queste donne!... mai sentito un discorso più misogino
Cara Elena accusi rabbiosamente di misoginia chi abbia solo tentato di riequilibrare una situazione che francamente sembrava propendere solo da una parte.
Chi abbia dichiarato di conoscere personalmente e purtroppo ciò di cui si stesse parlando, propendendo al dialogo, al ricongiungimento e non alla vuota rabbia (livida) che invece ho riscontrato nel tuo intervento. Gradirei non esser manipolata e che non mi si attribuiscano fantasie che appartengono alla tua visione preconcetta .Nessuno ha mai giustificato la violenza, neanche negli interventi che tanto ti hanno irritata. Perchè poi ognuno non debba essere padrone del proprio pensiero e di poterlo esternare ,io proprio non lo capisco. Il tuo” J’accuse” è vuoto di considerazioni oggettive e trasuda di interpretazioni del tutto personali ma errate ,inesistenti. Francamente rivedo in te il solito atteggiamento che riflette negli altri ciò che in verità appartiene al proprio sentire. Sai che sono franca, Ti stimo ma non voglio prenderti in giro. E sei assurda con il dito puntato su qualcosa che immagini solo tu. Anche questa è una forma di prevaricazione. Assolutamente inefficace su di me. Evviva gli uomini liberi evviva le donne autonome.Ciao!
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Penso che dire che la violenza non sempre sia da una sola parte e che le responsabilità si trovino su entrambi i fronti, sia una banalità un po’ scontata. Che spesso le donne si disegnino esse stesse vittime per ragioni spesso insondabili e che a volte siano gli uomini a essere succubi nella coppia, non può che essere anche questa una verità scontata.
Però ci sono i fatti a parlare, i numeri , che parlano, nel 2012, di una donna uccisa ogni due giorni per mano di un uomo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/19/femminicidio-cento-vittime-nel-2012-donna-uccisa-ogni-due-giorni/387948/ (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/19/femminicidio-cento-vittime-nel-2012-donna-uccisa-ogni-due-giorni/387948/)
e di 4800 stupri (denunciati) all’anno
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=167247 (http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=167247)
mentre non conosco statistiche su stupri perpetrati da donne su uomini
Credo quindi che parlare di ‘certe’ donne e di alcuni casi personalmente conosciuti, non abbia la forza di questi numeri e mi pare pericoloso populismo fare un discorso generico sui rapporti donna-uomo dove, tra persone di buon senso, si possono analizzare le responsabilità di entrambi con serenità, ma là dove prevale l’incapacità dell’uomo a rinunciare al ruolo di possessore insindacabile o dove l’incapacità di considerare la donna come essere umano autodeterminate, sviscera una violenza maschile ancora davvero spaventosa sulla quale è necessario avere uno sguardo lucido e vigile,mancando ancora leggi opportune e mancando ancora una cultura generale che possa portare alla fine di queste deviazioni di pensiero e comportamentali.
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Cara Elena accusi rabbiosamente di misoginia chi abbia solo tentato di riequilibrare una situazione che francamente sembrava propendere solo da una parte.
Chi abbia dichiarato di conoscere personalmente e purtroppo ciò di cui si stesse parlando, propendendo al dialogo, al ricongiungimento e non alla vuota rabbia (livida) che invece ho riscontrato nel tuo intervento. Gradirei non esser manipolata e che non mi si attribuiscano fantasie che appartengono alla tua visione preconcetta .Nessuno ha mai giustificato la violenza, neanche negli interventi che tanto ti hanno irritata. Perchè poi ognuno non debba essere padrone del proprio pensiero e di poterlo esternare ,io proprio non lo capisco. Il tuo” J’accuse” è vuoto di considerazioni oggettive e trasuda di interpretazioni del tutto personali ma errate ,inesistenti. Francamente rivedo in te il solito atteggiamento che riflette negli altri ciò che in verità appartiene al proprio sentire. Sai che sono franca, Ti stimo ma non voglio prenderti in giro. E sei assurda con il dito puntato su qualcosa che immagini solo tu. Anche questa è una forma di prevaricazione. Assolutamente inefficace su di me. Evviva gli uomini liberi evviva le donne autonome.Ciao!
??? ??? ???
Rileggiti, rivediti... io nn ho nessuna rabbia livida e nn ho puntato il dito contro nessuno, e nn ti permettere di categorizzarmi fra le donne di cui parli tu...
E comunque, quando nn c'è un terreno comune di comunicazione, ma soprattutto quando manca il rispetto e la capacitá di capire cosa si è detto, è meglio lasciar perdere.
Ma posso dirti una cosa? Sei molto violenta e le tue parole mi sono arrivate come schiaffi e pugni, se nn peggio.
Ti pregherei gentilmente di nn rivolgerti piú a me come io nn lo faró mai piú con te... sono abituata a conversazioni civili e senza spade e coltelli, di cui vedo che sei ben armata.
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Penso che dire che la violenza non sempre sia da una sola parte e che le responsabilità si trovino su entrambi i fronti, sia una banalità un po’ scontata.
Credo quindi che parlare di ‘certe’ donne e di alcuni casi personalmente conosciuti, non abbia la forza di questi numeri e mi pare pericoloso populismo
Guarda Amara che inevitabilmente le discussioni sui forum sono generiche e sopratutto argomenti come questo non possono essere sviscerati in maniera ,come dire, capillare.(potrei dire la stessa cosa della tua affermazione che le responsabilità ci siano da entrambe le parti:certo è che sia così)E' chiaro che tutto e il suo contrario potrebbe essere detto.Il tuo parlare di populismo trovo sia fuori luogo.A nessuno credo qui, interessi fare proselitismo,ma se appena si tenti di affrontare e comunicare un proprio punto di vista questo viene immancabilmente distorto o peggio be allora direi che difettiamo Tutti un pochino di autocritica.Bo,allora limitiamoci a legger poesie....Ciao!
Cara Elena ,quando si lanciano accuse come la tua ci si deve aspettare ,come minimo, una reazione come dire alla stessa portata.Mi spiace questo ti metta in difficoltà.E si ,ai coltelli rispondo con le lame.Mi chiedo poi perchè tu debba accusare sempre ,in questo caso parli di civiltà.Naturalmente gli incivili sono quelli che non la pensano come te...
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Guarda Amara che inevitabilmente le discussioni sui forum sono generiche e sopratutto argomenti come questo non possono essere sviscerati in maniera ,come dire, capillare.(potrei dire la stessa cosa della tua affermazione che le responsabilità ci siano da entrambe le parti:certo è che sia così)E' chiaro che tutto e il suo contrario potrebbe essere detto.Il tuo parlare di populismo trovo sia fuori luogo.A nessuno credo qui, interessi fare proselitismo,ma se appena si tenti di affrontare e comunicare un proprio punto di vista questo viene immancabilmente distorto o peggio be allora direi che difettiamo Tutti un pochino di autocritica.Bo,allora limitiamoci a legger poesie....Ciao!
mi piacerebbe capire in cosa ritieni abbia distorto il tuo pensiero.. (e lo dico senza alcuna ironia)
se è vero che in un forum non si possono approfondire più di tanto gli argomenti (cosa che comunque dipende soltanto da chi vi partecipa), è anche vero che allora sarebbe meglio evitare argomenti così sensibili, d'altronde non vedo che autocritica dovrei fare visto che ho riportato delle cifre ufficiali e proposto il mio pensiero così come tu hai fatto..
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Cara Elena ,quando si lanciano accuse come la tua ci si deve aspettare ,come minimo, una reazione come dire alla stessa portata.Mi spiace questo ti metta in difficoltà.E si ,ai coltelli rispondo con le lame.Mi chiedo poi perchè tu debba accusare sempre ,in questo caso parli di civiltà.Naturalmente gli incivili sono quelli che non la pensano come te...
Io nn ho lanciato nessuna accusa, io nn sono affatto in difficoltà, ma se vedo qualcuno che lo è, quella sei proprio tu!!! Tu usi lame, coltelli e altro, io nn ne ho bisogno. Civiltà è anche lasciare che gli altri esprimano liberamente i propri pensieri e come tu lo hai fatto anch'io, come Amara e altri, tutti, siamo liberi di farlo... per me è questo parlare con civiltà. Stai dimostrando tu di nn considerare civili quelli che dissentono da ciò che dici. Gridi libertà per esprimere le tue idee ma nn tolleri che altri la possano pensare diversamente da te e che possano esprimerlo.
E riconfermo: sei violenta e anche tanto! Mi dispiace per te.
E qui la chiudo... adiòs!
PS: please, nn chiamarmi cara!
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mentre non conosco statistiche su stupri perpetrati da donne su uomini
Riporto un attimo la discussione sul punto principale: la violenza.
Pur non essendo un fenomeno conosciuto, esiste purtroppo la violenza sessuale femminile perpretrata sugli uomini, e comunque sicuramente meno esposta in quanto l'uomo, per difendere il proprio status quo di uomo, spesso non denuncia il suo carnefice.
Non mi dilungo. Sul web tempo addietro trovai questo articolo, da dove si può iniziare nella ricerca online inerente a questo problema (p.e. il "Rapporto Stern" che non conoscevo...)
http://www.giornalettismo.com/archives/55812/stupro-problema-solo-femminile/# (http://www.giornalettismo.com/archives/55812/stupro-problema-solo-femminile/#)
Saluti
Gabriele
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riporto il discorso sulla realtà e concordo pienamente con quanto detto da Amara... qui non si sta analizzando la donna da un punto di vista psicologico, se è cattiva o perfida o sadica tanto da far soffrire il povero uomo, no... qui si sta discutendo un FENOMENO reale, cioè l'assassinio da parte di familiari o compagni o mariti di donne che vogliono essere libere dal rapporto con l'uomo o con quell'uomo... a fronte di questo fenomeno reale, reale nel senso che i suoi caratteri sono indipendenti da quello che chiunque può pensare che essi siano, cioè sono indipendenti dal come io o voi la pensiate, è riduttivo perlomeno o fuorviante qualunque psicologismo che attenui la gravità di questo FENOMENO... la dissimmetria sta in ciò: che mentre la donna si relazione con l'uomo, l'uomo invece s'impossessa della donna come una merce... ed anche se qualcuno mi dimostrasse che la donna stessa s'impossessa dell'uomo (viviamo in un sistema di merci, dopotutto!), ciò non toglie che è l'uomo l'assassino e non la donna...
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bisogna comunque dire per obiettività,che la "donna"quando decide di uccidere un uomo o una rivale,si avvale dell'aiuto di un complice (amante o spasimante che sia)
:angel:
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X Gabriele.. mi pare (se ho ben compreso) che nell'articolo che linki (al rapporto stern non sono riuscita per ora ad arrivare) si parli comunque di violenza maschile perpetrata su ragazzi o altri uomini (vedi il carcere).. se così è, direi che non sposta di molto il discorso..
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Criminalizzare gli Uomini.I Maschi.Non c'è che dire!Proprio un bel deterrente contro la violenza ,in assoluto.Piovono a profusione opinioni,pareri e giudizi.Anche da parte di chi ,con il sedere nella bambagia,non sia neanche stato sfiorato dal problema.Tutti difendono il "sesso debole" dando per scontato sia quello che subisca.(spesso è vero).E le femmine son sante immolate nell'amore,e i maschi son demoni , bruti che adorano picchiare.Tv,radio,giornali e anche noi.
Sostengo che ogni forma di generalizzazione sia discriminante,ingiusta e dannosa,fuorvianteTraDonne e uomini io, non vedo una linea di demarcazione.Siamo moralmente sullo stesso piano.Dominio e stupro,violenza non sempre appartengono al maschio.Trovo purtroppo certe donne in mala fede,incapaci di autonomia,e vittime del loro vittimismo.Anche questa è subdola violenza psicologica.Impariamo a discernere senza farci trasportare da stupidi moralismi,e clichè.E non si provi a dire che stia attaccando le femmine.Purtroppo io parlo di cose che conosco e che preferirei ignorare.
Garbo contro la superficialità( della generalizzazione )sulla violenza.
Mi tengo in evidenza il tema del topic, altrimenti rischio di cadere nelle polemiche o inutili illazioni. Come citato nel mio intervento precedente e come ha sottolineato con precisione Amara, nessuno demonizza nessuno, ma è un dato di fatto che la violenza sia maschile. Che poi, ci sia da approfondire la questione della formazione caratteriale di noi uomini negli anni critici, sicuramente in mano in massima parte alle madri, ed in minore e diversa intensità ai padri ed entità sociali, più o meno definite o individuabili, è un altro discorso. Questo forse merita di essere approfondito. A volte occorre analizzare la causa e non le conseguenze, perchè nella causa, nella nascita del problema si cela anche la soluzione. Anche con questa affermazione, non intendo fissare l'attenzione su un vero colpevole, perchè in realtà il risultato è la somma di tanti elementi.
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riporto il discorso sulla realtà e concordo pienamente con quanto detto da Amara... qui non si sta analizzando la donna da un punto di vista psicologico, se è cattiva o perfida o sadica tanto da far soffrire il povero uomo, no... qui si sta discutendo un FENOMENO reale, cioè l'assassinio da parte di familiari o compagni o mariti di donne che vogliono essere libere dal rapporto con l'uomo o con quell'uomo... a fronte di questo fenomeno reale, reale nel senso che i suoi caratteri sono indipendenti da quello che chiunque può pensare che essi siano, cioè sono indipendenti dal come io o voi la pensiate, è riduttivo perlomeno o fuorviante qualunque psicologismo che attenui la gravità di questo FENOMENO... la dissimmetria sta in ciò: che mentre la donna si relazione con l'uomo, l'uomo invece s'impossessa della donna come una merce... ed anche se qualcuno mi dimostrasse che la donna stessa s'impossessa dell'uomo (viviamo in un sistema di merci, dopotutto!), ciò non toglie che è l'uomo l'assassino e non la donna...
... ho riletto il topic iniziale ed é evidente che si stesse invece analizzando la questione proprio da un punto di vista psicologico. Inoltre lo psicologismo nn è fuorviante, dal momento che è strettamente insito nel problema, visto che ad essere coinvolti sono proprio degli esseri dotati di psiche e regolati in tutto da essa. Nessuna analisi legata allo studio di fenomeni antropologici puó prescindere dalla psiche che ne costituisce sempre la scaturigine. I criminologi sono degli psicologici!!!
Non siamo macchine, mi sembra... e il fenomeno violenza è senz'altro un fenomeno psicologico.
PS: prima di cercare di banalizzare gli altri come fuori tema, fuori luogo e fuori tutto, cerchiamo di essere almeno in tema e nella giusta direzione noi!
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Ovviamente nn esiste giustificazione alcuna per un gesto efferato, che pure ha dietro ragioni psicologiche, patologiche.
L'errore, pericoloso e carico misoginia, ancora molto radicato nella nostra società, diversamente da quanto sembri (e a volte più nelle stesse donne che negli uomini), è ritenere che la causa sia da attribuire alla donna stessa. Mi è capitato di assistere a dei processi per stupri e ho trovato rivoltante l'atteggiamento della parentela femminile degli stupratori che difendevano a spada tratta i loro figli imprecando spaventosamente contro le povere vittime...
Detto questo, poichè trovo l'argomento esaurito, mi congedo.
Mi scuso se ho poco compreso o fuorviato gli interventi di qualcuno.
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Per Amara... :)
devo dire la verità, rileggendo ieri di nuovo questo articolo, effettivamente poco si parla in termini dtretti di "violenza femminile" così come la intendiamo in genere, per esempio, nel caso di uno stupro di un maschio nei confronti di una donna adulta.
Comunque come premesso, era un punto di inizio se uno vuole approfondire. a suo tempo (due anni sono lunghi) partendo da questo articoli, e passando per esempio dal "Rapporto Stern" Inglese, avevo trovato qualche statistica, che ovviamente era sbilanciata purtroppo sull'incidenza maschile delle violenze, in particolari domestiche..
L'uomo non denuncia, non ammette nemmeno l'evidenza per non essere declassato a uomo "mollaccione" o comunque non abbastanza "forte" da difendersi da una donna, soprattutto se si parla di una violenza sessuale.
Personalmente purtroppo, conosco molte "storie" di donne, ragazze e adolescenti maltrattate fisicamente e/o emotivamente (infatti non capisco tutta questa distinzione che alcuni fatto tra violenza fisica e psicologica... il danno è uguale, se non peggiore quando le violenze sono psicologiche, verbali, sottili torture eccetera), ma so solamente di un caso riferito ad una violenza su un uomo da parte di una femmina (se uso maschio in sostituzione di uomo è perchè ritengo che un uomo non possa nemmeno concepire di far del male ad una donna, ergo femmina è alla stregua, in questo caso, di maschio).
Comunque non ho la verità assoluta, può essere che mi sbaglio, ed in tal caso mi scuso con te e gli altri amici.
In ogni caso, l'utopistica mia opinione è che queste violenze dovrebbero finire, perchè sono tante, nascoste e spesso non tutelate/tutelabili in quanto non denunciate.
Grazie Amara, conversare con te anche su vedute differenti è sempre piacevole.
1 saluto
Gabri
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nella filosofia zen quando un discepolo svia dalla realtà ed inizia a delirare il maestro per ricondurlo nel solco gli dà uno schiaffetto in faccia... voglio dire che vi sono molti interventi in questo thrend dal titolo "Vari modi di essere violenti" che delirano semplicemente!... poiché il fenomeno che si sta analizzando è questo: in Italia sono assassinate delle donne un giorno sì e tre no da maschi che temono l'abbandono... e quali siano le motivazioni psicologiche o sociologiche di codesti coglioni è cosa che io non ho cura di appurare, ma vorrei che questo eccidio finisse e pertanto bisognerebbe indossare le vesti del legislatore che deve limitare o porre fine a questa strage che non va solo contro la donna, ma va contro l'umanità intera...
"Vari modi di essere violenti?", ma qui questa violenza è condotta fino all'ultima ratio, alla morte... sono stufo... >:(
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Credo che nn importi a nessuno quali patologie si celino dietro questi individui, tranne che agli addetti ai lavori.
Il mio intervento era stato suscitato da un altro che poneva l'accento su di un atteggiamento subdolo di certe donne che giocherebbero a fare le vittime e avendo trovato quel ragionamento distorto, fuorviante e pericoloso, oltre ad avermi indignata nn poco, ho deciso di rispondere, cosa che mi è costata una valanga di insulti e accuse. In genere nn partecipo a queste discussioni nel forum, perchè sembra di entrare in un ring, in cui tutti sono pronti a sferrare colpi... solo pochi riescono a nn essere offensivi. Evidentemente tutti dovremmo prendere qlc lezione di civiltà, di rispetto e soprattutto trovare un altro luogo dove dar sfogo alla nostra rabbia.
Siamo tutti nutriti da un profondo amor proprio, ma forse troppo poco o nullo verso gli altri. Nn voglio fare la filosofa della domenica, tantomeno sentenziare giudizi, dico solo che sicuramente esiste un altro modo per condurre le discussioni e scusate se sto delirando!
Per il resto, mi sono stufata anch'io!!!
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Rileggendo i vari interventi a questo topic mi sono resa conto,che siamo stati quasi tutti un po' violenti.
Oggi é morta una studentessa indiana di ventitré anni, dopo essere stata massacrata e stuprata per piú di un'ora...
Nn vi tuona ancora piú balordo il topic iniziale?
Buon anno a tutti.
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Rileggendo i vari interventi a questo topic mi sono resa conto,che siamo stati quasi tutti un po' violenti.
Oggi é morta una studentessa indiana di ventitré anni, dopo essere stata massacrata e stuprata per piú di un'ora...
Nn vi tuona ancora piú balordo il topic iniziale?
Buon anno a tutti.
E' vero e tu.... per niente balorda......Contenta??? :-\
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E' vero e tu.... per niente balorda......Contenta??? :-\
essere definita tale da chi lo è suona come un complimento!
Contenta tu di non aver capito cosa volevi dire! ;D
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;)Ok a Te l'ultima parola...contenta?Bacio