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Discussioni in corso => Discussioni generali => Topic aperto da: Gianpiero De Tomi - Lunedì 4 Febbraio 2013, 13:24:09

Titolo: La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Lunedì 4 Febbraio 2013, 13:24:09
Pochi giorni fa, in una discussione fra amici, ho assistito a quello che i poeti e scrittori che condividono i propri scritti, temono maggiormente: ovvero la critica disinvolta, verso la propria opera. Ma ciò che mi ha colpito non è stata la critica in sé stessa probabilmente anche legittima ed espressa dal modo soggettivo di concepire l'espressione letteraria, ma la furiosa reazione del poeta. Probabilmente eccessiva, sicuramente fuori luogo, ha però messo in evidenza che, specie nelle poesie, quando si mettono a nudo in una forma più o meno corretta ed evoluta, le emozioni, una critica magari legittima ma espressa in modo poco ortodosso, realizza un'offesa personale molto intensa. Ed è questo un fatto piuttosto frequente, che si alterna con la successiva indifferenza e refrattarietà ad ogni altro parere. In realtà non è vero che il poeta abbia la convinzione di aver scritto qualcosa di stupendo ed intoccabile. E' invece chiaro che  l'opera, se espressa sinceramente è dolorosa sede di nervi scoperti, che appena stimolati, reagiscono violentemente.
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Amara - Lunedì 4 Febbraio 2013, 15:37:27
..nel momento in cui si condivide si deve essere disposti ad ascoltare qualsiasi opinione ed è fondamentale separare l’ “emozione” dallo scritto.. se la critica è corretta attiene al testo e non alla persona né al suo pensiero e quindi è ingiustificata qualsiasi reazione eccessiva che io ritengo riconducibile proprio a quello che tu neghi: il ‘poeta’  ha la convinzione di aver scritto qualcosa di stupendo ed intoccabile..

..peccato.. perché non c’è nulla che aiuti di più ad evolversi di una critica appropriata..

Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Lorenzo Crocetti - Lunedì 4 Febbraio 2013, 16:11:17
Per personale esperienza mi tocca essere del tutto distante dalle "teorie" di Giampiero de Tomi, per me un po' troppo "profonde ed originali" e trovarmi invece in pieno accordo con Amara.
Vi sono un gran numero, anche proprio in questo sito, di "poeti" che scrivono poesie di una bruttezza e di una vacuità veramente improponibile, che a chi appena un poco se ne intende, appaiono veramente da buttare.
Un tempo io mi permettevo di dire quello che pensavo di certe composizioni, in forma, per la verità, non troppo addolcita, e la reazione di quei signori era talmente spropositata che la stessa redazione era costretta a togliere il mio commento e a lasciare il grande poeta nell'illusione di essere un grande della letteratura italiana.
Dopo varie esperienze, negative per me e che mi hanno fatto pensare che i commenti migliori, più graditi e più intoccabili siano quelli che dicono "bene bene bene, ottima ottima ottima, di grande impatto, degna di Omero" senza che spesso l'autore del commento non abbia neppure letto la poesia... a poesie funeraria e piene di dolore ho visto commenti tipo "una felice setimana, goditi e divertiti!"... ho cessato di commentare in questo modo, e se casomai rarissimamente mi capita di farlo addolcisco molto il commento. Altrimenti taccio. Un caso clamoroso è addirittura (degno dellintervento di esperti psicologi!) quello che riguarda gli autori che hanno il vizio di copiare le poesie degli altri, e, badiamo, non poeti di lontani continenti che possono essere poco conosciuti e quindi non vengono scoperti, ma addirittura poeti di grande impatto leterario, abbastanza conosciuti da molti.
Ebbene, quando questi poeti copiatori vengono scoperti, e si fa magari notare il plagio con le due poesie faccia a faccia (quello del vero autore e quella copiata), si stracciano le vesti, e, non potendo dire di meglio, affermano che hanno preso soltanto lo spunto, ma che la poesia è frutto della loro sensibilità ed arte. E ci credono davvero! Una cosa veramente penosa... roba da psichiatri.
A questo punto la cosa più conveniente è non curarsi di loro e pensare al proprio orticello. Sono certo che nel mio vi sono strimpellate (più che poesie) di nessunissimo valore. Ma almeno nessuno, dico nessuno, potrà dire che io ho artatamente copiato qualcosa per il gusto di ricevere elogi da chi non si è accorto della copiatura.
Ma questo ha uno scarso valore. I "poeti" che appartengono a gruppi "obbligati" a farsi commenti a vicenda, la loro unica soddisfazione dello scrivere "poesie" se la levano indipendentemente dal copiare o meno. Basta che scrivano la lista della spesa e troveranno sempre una accorrente pletora di esaltatori che dirà, al minimo: "Che stupenda omerica poesia!" (magari con qualche errore di refuso per la fretta...)
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Max Ray - Lunedì 4 Febbraio 2013, 18:01:38
Io ritengo che una critica esterna, se sincera e costruttiva, possa essere utile all'autore. Sta a questi valutare quanto il parere altrui possa portare benefici alle proprie composizioni. Io, per esempio, sono di gran lunga il peggior critico dei miei testi. Spesso, leggendone alcuni, mi capita di inorridire e chiedermi in quale stato etilico mi trovassi per concepire simili oscenità. Per questo, attualmente, ho solo 75 testi pubblicati in questo sito. Ne ho cancellati più di 300. Concordo sia con Lorenzo che con Amara. Molti autori sono troppo "affezionati" alle loro poesie e reagiscono malamente alle critiche negative. E' anche vero, però, che spesso, soprattutto in questo sito, le critiche siano in malafede. Frequentemente, alcune osservazioni negative sono volte a denigrare le opere altrui per esaltare le proprie. Tempo fa ho letto l'intervento di una ragazza che raccontava di un'autrice che aveva commentato una poesia pubblicata per il tema settimanale al quale partecipava anche lei. Sono andato a vedere e mi è dispiaciuto trovare conferma alle sue parole. Molti scrivono col cuore, riversando, su un foglio o sullo schermo, aspetti molto intimi della propria vita. Posso capire che una critica negativa, in quel caso, possa ferire l'autore. Ma ci sono autori con centinaia di pubblicazioni in bella mostra. E non tutte sono intime. Magari si potrebbe inibire il commento alle poesie emotivamente più importanti. Se, invece, la bacheca dei commenti fosse accessibile a tutti, non ci si dovrebbe offendere per i giudizi negativi. Ricordandosi sempre che ogni opinione è, per definizione, opinabile. Esiste certamente il gusto soggettivo, oltre alla bellezza oggettiva.
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Lunedì 4 Febbraio 2013, 22:35:01
Mi trovo d'accordo con ciò che avete osservato. In effetti, io sono un "teorico" della critica ed ho una predisposizione a credere nella buona fede di chiunque. Ma naturalmente, data la varietà del mondo, non è assolutamente possibile eseguire una classificazione senza tener conto delle sfumature caratteriali. Significa poter scrivere liberamente senza la spada di Damocle della critica distruttiva o costruttiva. Il motivo del topic è legato alla reazione nei contronti di una critica letteraria. Approfondendo l'argomento, anche notevoli personalità sono "intolleranti" alla critica, a volte una critica con tanto di esperti letterari. Non sono certo che l'argomento sia così semplice e facilmente liquidabile Crocetti. Sicuramente ci sono opere di basso spessore emotivo ed impatto letterario davvero lieve, però non era esattamente il punto, dato che si può anche ignorare l'opera classificata " scarsa". Invece la critica o meglio, l'opinione, ha un impatto che in ogni caso deve essere considerato e metabolizzato, specie se con spunti critici piuttosto affilati, che mettano in dubbio l'esposizione. E questo è assolutamente una proceduta difficoltosa da portare a termine, se la crudezza della critica viene riversata senza pietà sull'autore. 
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Antonio Terracciano - Lunedì 4 Febbraio 2013, 23:23:29
Penso che si debba far partire questo discorso da lontano, dalle scuole (ho fatto l'insegnante per 36 anni, e penso di saperne qualcosa) , in cui gli Italiani, soprattutto i più giovani, sono stati abituati troppo bene (bravo, bravissimo, dieci, lode, ecc. ) per ogni compitino fatto o materia studiata in modo non più che normale. Quando poi c'è qualche piccolo concorso di poesia, indetto a volte da un giornale, ogni poesiola, anche se sgrammaticata (non parliamo di quelle magari scritte dalla mamma o copiate da qualche parte) , viene spesso lodata dall'insegnante di Lettere, perché scritta con sentimento...
La critica, invece, se educata, appropriata e rivolta non tanto al contenuto (con il quale si può essere o meno d'accordo e, anche in quest'ultimo caso, conoscere il parere degli altri dovrebbe comunque costituire sempre un arricchimento per l'autore) , ma alla forma, è sempre positiva, ed io, ad esempio, l'accetto volentieri (come ho scritto nella mia "biografia" di presentazione) : ringrazio ancora gli autori di quelle (poche) critiche che mi hanno permesso di correggere alcuni errori di distrazione; in qualche raro caso, se possedevo gli argomenti per avere ragione, ho chiarito pubblicamente i motivi che orientavano la mia scelta.
Ognuno di noi, del resto, come sembra suggerirci Ruggiu, a distanza di tempo ha gli strumenti per rendersi conto della maggiore o minore bontà delle sue creazioni (ecco perché credo che non dovremmo mai pubblicare qualcosa appena scritta) .
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: paolo corinto tiberio - Martedì 5 Febbraio 2013, 21:17:20
il poeta è per sua natura, si sa, narcisista, ama se stesso e ciò che dal lui promana: le sue opere... figuriamoci perciò a maltrattarle!!  ;D
ciononostante chi critica un oggetto rappresentato come artistico deve tranquillamente e necessariamente infischiarsene di tale, a volte pernicioso, amore di sé, ma se è vera critica essa deve porre dei "limiti", fissare paletti, tracciare confini tra ciò ch'è di qua e ciò ch'è di là... tra oggetto artistico e mera impostura... tutto il resto è noi ao lamentevoli elucubrazioni come quelle di Crocetti... ;D
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Elena Poldan - Mercoledì 6 Febbraio 2013, 08:25:42
il poeta è per sua natura, si sa, narcisista, ama se stesso e ciò che dal lui promana: le sue opere... figuriamoci perciò a maltrattarle!!  ;D
ciononostante chi critica un oggetto rappresentato come artistico deve tranquillamente e necessariamente infischiarsene di tale, a volte pernicioso, amore di sé, ma se è vera critica essa deve porre dei "limiti", fissare paletti, tracciare confini tra ciò ch'è di qua e ciò ch'è di là... tra oggetto artistico e mera impostura... tutto il resto è noi ao lamentevoli elucubrazioni come quelle di Crocetti... ;D

Condivido in pieno. Ritengo tuttavia che la critica debba sempre tener conto della suscettibilità della persona, per cui dovrebbe essere garbata, leale, sincera e sicuramente, potrebbe rappresentare un efficace spunto per chi scrive, se questi sarà dotato dell'umiltà e dell'intelligenza necessaria per mettersi un po' in discussione. Ma, come appunto qualcuno nota (escludendo se stesso!) c'è chi si crede un grande poeta e nn accetta alcun appunto!
Prendiamoci meno sul serio e siamo più seri!

Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Mercoledì 6 Febbraio 2013, 13:20:24
La critica gentile, temo non esista dato che dovrebbe essere un parere molto specialistico ed oggettivo, legato alla materia, ed intendo qualsiasi materia. Però qui parliamo di "opinione" che è una questione differente. L'opinione deve essere sempre gentile ed equilibrata nell'esposizione, (non per questo accondiscendente) perchè essendo per natura soggettiva, non dovrebbe usare toni troppo crudi ed assoluti, altrimenti diventa malafede per screditare o lusingare. Sicuramente nei commenti, è sempre opinione e mai critica letteraria, a prescindere dalla preparazione del lettore, perchè della critica non interessa nulla a nessuno (ignorata proprio per la sua natura oggettiva), mentre l'opinione è sempre propositiva, tenendo conto che si tratta di altro punto di vista. Che poi la sensibilità del poeta, scrittore o come lo si voglia identificare, venga disturbata mi pare naturale. Infatti all'inizio del topic, portavo l'esempio di qualcuno che non sono era disturbato dall'opinione, ma si era ferocemente risentito di qualcosa che aveva percepito come affronto personale. Del fatto che alcune persone si sentano grandi poeti, non saprei; mi pare un inganno che ognuno deve risolvere da solo ed a nulla servirebbe cercare di convincerlo del contrario. Magari ci vuole solo un piccolo bagno di umiltà.
Titolo: Re:Sonetto criticante - La critica nella poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 6 Febbraio 2013, 13:50:17
Ispirata dal Sommo Vate, nella forma del sonetto dantesco – ABBA  ABBA CDE EDC

Nella speranza che il destinatario
lo accetti con lo stesso spirito goliardico
con cui è stato scritto, posto...





SONETTO CRITICANTE





Tanto saccente e supponente appare
il grande autore quando altrui accusa,
ch’ogni bocca non sa restare chiusa
o cerca, almeno in post, di replicare.

Scrivere sa: sentendosi lodare,
lui s’appalesa d’umiltà  vestito,
ma par che sia dall’alto del suo sito
sceso tra il volgo grezzo per poetare.

Mostrasi ben disposto a chi l’ammira,
ma monta negli astanti un fiero sdegno
per le scostanti critiche lanciate;

e  pare, a causa delle brutte entrate,
stia per uscire senza alcun ritegno
in coro dagli autori:”Se la tira!”










Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Elena Poldan - Mercoledì 6 Febbraio 2013, 15:40:19
Chiarisco che parlando di critica nn mi riferivo certo a quella letteraria, ma solo a punti di vista personali, soggettivi quindi, che comunque potrebbero rappresentare degli spunti di crescita se costruttivi e fatti con intelligenza.

Complimenti a poeta per te zaza!  :laugh:
Un bel modo per stemperare i toni (di qualcuno!) e per ricondurre tutto a quel filo di leggerezza e simpatia che dovrebbe regnare in una piazza frequentata da menti gentili e aggraziate dall'arte, seppur amatoriale, della poesia...... oltretutto anche brava!
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: paolo corinto tiberio - Mercoledì 6 Febbraio 2013, 18:43:42
il titolo è: "La critica nella poesia", se invece di critica vi era la parola opinione, avrei scritto altre cose... critica e opinione sono due cose diverse e Kant che ha criticato la ragione pura, la ragione pratica e il giudizio si mangerebbe le mani se qualcuno cambiasse le sue "critiche" con "opinioni"... criticare è qui proprio fissare dei limiti, e nel campo estetico, anche se vi è una universalità soggettiva, pur sempre chi afferma che un'opera è bella non esprime un giudizio di gusto, che non si disputa, ma un giudizio estetico che aspira al consenso generale, vuole l'adesione all'universalità... altrimenti nessuno potrebbe dire niente di niente in estetica... c'è una paura di offendere qui dentro che non ha precedenti!... come se dire che una poesia è scadentissima, per questo e per quello, sia la massima abiezione morale, il massimo della presunzione e della saccenteria, la superbia incarnata... non è così, e chiunque ci ragiona su può capirlo... se si dicono le cose con cuore sincero, senza malanimo o livore verso gli altri qualunque giudizio negativo è sacrosanto e se vi sono problemi questi ineriscono soltanto il poeta incazzato... :)
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Mercoledì 6 Febbraio 2013, 22:24:55
oh si, questo verseggiare è davvero molto piacevole! Complimenti. L'essenza della poesia non è tanto lo stupire il lettore, ma forse soltanto lasciare, attraverso i versi un messaggio che sia doloroso o ironico. Ho sempre pensato ad una crittografia nascosta  attraverso varie estensioni sensoriali, esclusiva di chi abbia quella sensibilità adeguatamente sviluppata. In ogni caso ho chiamato "critica alla poesia" il topic, perchè emergessero tutte quelle considerazioni importanti sull'argomento.
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Michele Tropiano - Giovedì 28 Marzo 2013, 13:06:01
il titolo è: "La critica nella poesia", se invece di critica vi era la parola opinione, avrei scritto altre cose... critica e opinione sono due cose diverse e Kant che ha criticato la ragione pura, la ragione pratica e il giudizio si mangerebbe le mani se qualcuno cambiasse le sue "critiche" con "opinioni"... criticare è qui proprio fissare dei limiti, e nel campo estetico, anche se vi è una universalità soggettiva, pur sempre chi afferma che un'opera è bella non esprime un giudizio di gusto, che non si disputa, ma un giudizio estetico che aspira al consenso generale, vuole l'adesione all'universalità... altrimenti nessuno potrebbe dire niente di niente in estetica... c'è una paura di offendere qui dentro che non ha precedenti!... come se dire che una poesia è scadentissima, per questo e per quello, sia la massima abiezione morale, il massimo della presunzione e della saccenteria, la superbia incarnata... non è così, e chiunque ci ragiona su può capirlo... se si dicono le cose con cuore sincero, senza malanimo o livore verso gli altri qualunque giudizio negativo è sacrosanto e se vi sono problemi questi ineriscono soltanto il poeta incazzato... :)

il rimando alla critica della ragion pura del buon emanuele è azzeccatissimo: spero che qualcuno capisca... quoto in pieno
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Garbofania - Domenica 31 Marzo 2013, 06:48:31
Recentemente sono stati cancellati alcuni miei "commenti" nei quali(PAZZESCO!) davo ragione al sig.Crocetti che esprimeva ironico disppunto sull'abitudine dei gruppi di "autoalimentarsi" con commenti ecc.Quoto l'ultimo intervento Di Paolo Tiberio e in generale son d'accordo con quel che dice Gianpiero.La critica "garbata" e gentile non è critica,ma solo espressione di inibizioni e paure,forse anche una presa per i fondelli.Evviva!
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Elena Poldan - Domenica 31 Marzo 2013, 10:46:31
Recentemente sono stati cancellati alcuni miei "commenti" nei quali(PAZZESCO!) davo ragione al sig.Crocetti che esprimeva ironico disppunto sull'abitudine dei gruppi di "autoalimentarsi" con commenti ecc.Quoto l'ultimo intervento Di Paolo Tiberio e in generale son d'accordo con quel che dice Gianpiero.La critica "garbata" e gentile non è critica,ma solo espressione di inibizioni e paure,forse anche una presa per i fondelli.Evviva!


Poichè sono le mie parole ad esser prese di mira e volutamente fuorviate come frutto di inibizione e presa per i fondelli, mi sento chiamata a rispondere e soprattutto a difendermi da assalti meschini alle spalle e dettati da non so che livori.
La critica garbata e gentile è solo civile, ma forse nn tutti ne sono dotati.
Con garbo, invece, io almeno, riesco a dire qualsiasi cosa, altro che inibizioni, tantomeno presa per i fondelli, non mi appartiene e non avrei motivo di perpetrarla. Ma una cosa sicuramente non faccio mai: sporcare un testo con frasi offensive e demolitorie solo per il gusto di oltraggiare un testo, per una forte antipatia (per non dire odio!) verso un autore e di questo vado fiera, in quanto mi sento pulita e mai tradirei la mia onestà intellettuale. Dubito che alcuni possano affermare qualcosa del genere.

Adieu...

Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Domenica 31 Marzo 2013, 12:00:11
Poichè sono le mie parole ad esser prese di mira e volutamente fuorviate come frutto di inibizione e presa per i fondelli, mi sento chiamata a rispondere e soprattutto a difendermi da assalti meschini alle spalle e dettati da non so che livori.
La critica garbata e gentile è solo civile, ma forse nn tutti ne sono dotati.
Con garbo, invece, io almeno, riesco a dire qualsiasi cosa, altro che inibizioni, tantomeno presa per i fondelli, non mi appartiene e non avrei motivo di perpetrarla. Ma una cosa sicuramente non faccio mai: sporcare un testo con frasi offensive e demolitorie solo per il gusto di oltraggiare un testo, per una forte antipatia (per non dire odio!) verso un autore e di questo vado fiera, in quanto mi sento pulita e mai tradirei la mia onestà intellettuale. Dubito che alcuni possano affermare qualcosa del genere.

Adieu...

Elena, cerco di spiegarmi meglio, per non da adito ad equivoci. Trovo che quello che hai detto è giusto a parte una parola: critica. La critica è sempre per sua stessa natura, una presa di posizione che determina un giudizio perentorio. I critici nell'arte, sono odiatissimi, a prescindere da quello che si possa mai pensare e dalla loro effettiva preparazione, perché ovviamente esprimono con una certa conoscenza dell'arte un parere professionale che a volte determina l'esito infausto dell'opera o della carriera di un artista. Non voglio discutere su questo, perchè fuori dalla mia portata. L'opinione invece è esattamente quello che ci si aspetta, ovvero un parere estemporaneo, uno stato d'animo di fronte ad un'opera più o meno apprezzata senza per questo si debba essere necessariamente dei professionisti. Il modo in cui si esprime l'opinione, varia nel modo da persona a persona e la reazione è anche questa frutto di un carattere più o meno disponibile ad un'opinione diversa. Io non trovo nulla di sbagliato nella discussione, che è sempre una crescita interiore, a patto che questa sia svolta da persone intelligenti ed umili, che hanno a cuore un contributo in termini di esperienza personale, non di frustrazione ridotta a mera critica distruttiva. Quindi trovo che tu abbia ragione a perseverare nelle tue garbate opinioni sulle opere che commenti.
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Max Ray - Domenica 31 Marzo 2013, 12:05:06
Frequento il sito da quasi tre anni, e leggo sempre le stesse discussioni, sul forum. Se dipendesse da me, verrebbero aboliti i commenti. Il 99% dei giudizi sono falsi ed interessati. Aggiungo che gli autori che elargiscono le loro critiche dotte ed inopinabili, sono, a mio avviso, gli scrittori più banali di questo spazio letterario. Ovviamente, è solo l'opinione di un autore di canzoni. Non sono un esperto di poesia, ma quando leggo i versi dei super critici, si forma sulla mia testa una nuvola fumettistica, contenente un grosso punto interrogativo. Incompetenza mia o mediocrità loro? I don't know. Happy Easter! :)
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Domenica 31 Marzo 2013, 12:11:07
Frequento il sito da quasi tre anni, e leggo sempre le stesse discussioni, sul forum. Se dipendesse da me, verrebbero aboliti i commenti. Il 99% dei giudizi sono falsi ed interessati. Aggiungo che gli autori che elargiscono le loro critiche dotte ed inopinabili, sono, a mio avviso, gli scrittori più banali di questo spazio letterario. Ovviamente, è solo l'opinione di un autore di canzoni. Non sono un esperto di poesia, ma quando leggo i versi dei super critici, si forma sulla mia testa una nuvola fumettistica, contenente un grosso punto interrogativo. Incapacità mia o mediocrità loro? I don't know. Happy Easter! :)

Di fronte a questa affermazione, la mia opinione è che ci vorrebbe, anche un po' di elasticità mentale e capacità di non drammatizzare troppo. Non è un mondo in bianco e nero, ma una realtà che si esprime in un infinito spettro di colori. Perché una persona non dovrebbe poter commentare? E' un suo diritto. Certo non può offendere e se commenta, esprimendo la sua opinione gradirei lo facesse, come dice Elena "garbatamente". Perchè trovo che un mondo fatto di comprensione e gentilezza sia più "umano".
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Max Ray - Domenica 31 Marzo 2013, 12:17:40
L'elasticità mentale servirebbe anche per cogliere l'ironia. Certo, se uno ha il senso dell'umorismo di un epitaffio, non si può pretendere troppo.  ;D
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Domenica 31 Marzo 2013, 12:20:57
il rimando alla critica della ragion pura del buon emanuele è azzeccatissimo: spero che qualcuno capisca... quoto in pieno

Ho letto un po' dell'opera di Kant e per un mio limite lo trovo a volte difficile da integrare nel mio modo di pensare. Certamente è considerato un genio, ma se mi mettessi a disquisire sulla sua opera, sarei soltanto ridicolo. Non volevo entrare in questo argomento, aprendo il topic, ma solo trarre spunto da un episodio, per aprire questa discussione con serenità. Temo purtroppo che nessuno, a meno che non abbia particolare predisposizione, accoglierà il consiglio di leggere " Critica alla ragion pura", ma non per cattiveria, solo per apprensione nella comprensione. Magari, potremmo aprire una discussione su alcuni passi del libro e sicuramente questo potrebbe essere un diverso approccio ad una lettura in altra chiave letteraria dell'opera di Kant. 
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Domenica 31 Marzo 2013, 12:23:51
L'elasticità mentale servirebbe anche per cogliere l'ironia. Certo, se uno ha il senso dell'umorismo di un epitaffio, non si può pretendere troppo.  ;D

Scusami, non ho trovato alcun fare ironico nel tuo dire, che invece pareva piuttosto polemico, ma potrebbe sicuramente essere un mio limite. Buona domenica.
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Max Ray - Domenica 31 Marzo 2013, 12:35:17
Sì, è certamente un tuo limite. Senza offesa, ovviamente.  ;)
Buona domenica
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Azar Rudif - Domenica 31 Marzo 2013, 23:47:39
Per quanto riguarda la poesia possiamo avere due tipi di critica.
La prima in ordine allo stile ed alla tecnica poetica.
La seconda in ordine ai contenuti della poesia.

Per la prima occorre ancora suddividere lo stile dalla tecnica perchè la tecnica crea lo stile di quell'autore che potrebbe, se così bravo, creare uno stile tutto suo e, di conseguenza, una certa tecnica espositiva e di scritture (il processo potrebbe anche invertirsi).
In tal caso (la tecnica) occorre saper capire bene lo stile e la tecnica dell'autore, altrimenti conviene chiedergli lumi e farsi spiegare il modo in cui scrive.... dopo di che si può criticare disapprovando o approvando.

La seconda riguarda le sensazioni dell'autore dalle quali sono scaturiti i versi in oggetto. Qua, consiglierei di rispondere o criticare secondo le proprie sensazioni, magari con altri versi, ma non si può offendere il "sentire" di un autore fintanto che questo non va contro il "comune senso del pudore". Sta al buon senso del "critico commentatore" percepire le sensazioni del poeta ed a far attenzione in quanto il cammino inverso dal verso al sentire del poeta (dall'effetto alla causa) non sempre è facile e comprensibile.
Non è facile e comprensibile perchè in poesia si fa spesso uso di immagini e metafore che per il critico commentatore potrebbero avere valore e significato diversi da quelle dell'autore.
Il critico commentatore è sempre uno che deve fare questo procedimento inverso ed è facile sbagliarsi... per cui la critica al contenuto è difficile e sconsigliabile.
In molte poesie manca anche una nota del poeta per cui l'interpretazione è davvero legata al soggettivo sentire del commentatore.

Ogni autore dovrebbe accettare e discutere, sempre con la dovuta pacatezza, ciò che gli viene detto circa la sua tecnica ed il suo stile e la spiegazione potrebbe anche rivelarsi una scoperta eccezionale per tutti.
Ogni commento allo stile dovrebbe essere improntato alla reciproca comprensione.

Ogni autore dovrebbe accettare e, caso mai, spiegare le errate interpretazioni del suo "sentire", quando riceve un commento al contenuto.
Ogni commentatore dovrebeeb usare molta attenzione nel commentare il contenuto di una poesia, perchè si tratta pur sempre di qualcosa di personale

In poche parole si tratta di reciproca comprensione in quanto non siamo tutti uguali
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: paolo corinto tiberio - Lunedì 1 Aprile 2013, 14:24:34
se kant vi dà il voltastomaco lo ritiro...  :D
ho introdotto questo filosofo mingherlino e con un gran testone solo per una definizione del termine "critica"... ch'è quella di fissare paletti, separare questo da quello, e non da intendere come una specie di gossip... detto popolarmente, deve separare i "cenci dalla lana"...immaginatevi una montagna d'indumenti di varia foggia e tessuto, ebbene il critico posto davanti a questo caos, deve saper conoscere e distinguere, deve insomma avere competenza per poter portare a compimento qualcosa di positivo... certamente potrebbe attuare ciò con le buone maniere, mettendo dalla parte dei cenci un cencio in modo delicato, garbato e non scaraventarlo brutalmente (ma che significa critica garbata?)... ma tant'è, non sempre i critici fanno valere gli argomenti delicati, anzi talvolta traggono godimento in queste scelte di loro competenza e se non sono umili noi non possiamo farci niente... tanta v'è di falsa modestia in giro che la vera umiltà è oggi scambiata come superbia
ma ci sono addirittura supercritici qui, dentro a questo sito!.. e allora piacerebbe conoscere il nome di chi pone "una nuvola fumettistica contenente un grosso punto interrogativo" sulla testa del lettore che legge una sua poesia... perché è quel punto proprio l'essenza della poesia: un interrogare!...  :D
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Gianpiero De Tomi - Martedì 2 Aprile 2013, 13:40:54
Per quanto riguarda la poesia possiamo avere due tipi di critica.
La prima in ordine allo stile ed alla tecnica poetica.
La seconda in ordine ai contenuti della poesia.

Per la prima occorre ancora suddividere lo stile dalla tecnica perchè la tecnica crea lo stile di quell'autore che potrebbe, se così bravo, creare uno stile tutto suo e, di conseguenza, una certa tecnica espositiva e di scritture (il processo potrebbe anche invertirsi).
In tal caso (la tecnica) occorre saper capire bene lo stile e la tecnica dell'autore, altrimenti conviene chiedergli lumi e farsi spiegare il modo in cui scrive.... dopo di che si può criticare disapprovando o approvando.

La seconda riguarda le sensazioni dell'autore dalle quali sono scaturiti i versi in oggetto. Qua, consiglierei di rispondere o criticare secondo le proprie sensazioni, magari con altri versi, ma non si può offendere il "sentire" di un autore fintanto che questo non va contro il "comune senso del pudore". Sta al buon senso del "critico commentatore" percepire le sensazioni del poeta ed a far attenzione in quanto il cammino inverso dal verso al sentire del poeta (dall'effetto alla causa) non sempre è facile e comprensibile.
Non è facile e comprensibile perchè in poesia si fa spesso uso di immagini e metafore che per il critico commentatore potrebbero avere valore e significato diversi da quelle dell'autore.
Il critico commentatore è sempre uno che deve fare questo procedimento inverso ed è facile sbagliarsi... per cui la critica al contenuto è difficile e sconsigliabile.
In molte poesie manca anche una nota del poeta per cui l'interpretazione è davvero legata al soggettivo sentire del commentatore.

Ogni autore dovrebbe accettare e discutere, sempre con la dovuta pacatezza, ciò che gli viene detto circa la sua tecnica ed il suo stile e la spiegazione potrebbe anche rivelarsi una scoperta eccezionale per tutti.
Ogni commento allo stile dovrebbe essere improntato alla reciproca comprensione.

Ogni autore dovrebbe accettare e, caso mai, spiegare le errate interpretazioni del suo "sentire", quando riceve un commento al contenuto.
Ogni commentatore dovrebeeb usare molta attenzione nel commentare il contenuto di una poesia, perchè si tratta pur sempre di qualcosa di personale

In poche parole si tratta di reciproca comprensione in quanto non siamo tutti uguali

Mi sembrano tutte ottime considerazioni. Ripeto che secondo me, critica ed opinione, hanno un peso diversamente accettabile e che il modo è importante per riuscire a non sembrare polemico ed aggressivo nel commento. Penso che l'opinione sulla fattura tecnica della poesia sia per pochi ( anche perchè subito dopo averla ricevuta, vado a vedere ciò che esprime il mio commentatore nelle sue opere, se tanto mi da tanto, anche per capire qualcosa di più ). Io raramente scrivo seguendo una metrica classica, mentre ci sono persone geniali sul sito, che sono capaci di utilizzare questa tecnica in modo egregio. Quindi direi che si tratta di un percorso molto personale legato ad un cambiamento ( non lo chiamerei miglioramento) della percezione, che si estende ad un'espressione poetica. Quello che può fare il lettore è percepire ciò che l'autore esprime attraverso i versi. Oppure non sentire nulla o percepire qualcosa di completamente diverso ed opposto, da ciò che voleva trasmettere realmente l'autore.


Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: EnzoL - Martedì 7 Maggio 2013, 11:59:20
il titolo è: "La critica nella poesia", se invece di critica vi era la parola opinione, avrei scritto altre cose... critica e opinione sono due cose diverse e Kant che ha criticato la ragione pura, la ragione pratica e il giudizio si mangerebbe le mani se qualcuno cambiasse le sue "critiche" con "opinioni"... criticare è qui proprio fissare dei limiti, e nel campo estetico, anche se vi è una universalità soggettiva, pur sempre chi afferma che un'opera è bella non esprime un giudizio di gusto, che non si disputa, ma un giudizio estetico che aspira al consenso generale, vuole l'adesione all'universalità... altrimenti nessuno potrebbe dire niente di niente in estetica... c'è una paura di offendere qui dentro che non ha precedenti!... come se dire che una poesia è scadentissima, per questo e per quello, sia la massima abiezione morale, il massimo della presunzione e della saccenteria, la superbia incarnata... non è così, e chiunque ci ragiona su può capirlo... se si dicono le cose con cuore sincero, senza malanimo o livore verso gli altri qualunque giudizio negativo è sacrosanto e se vi sono problemi questi ineriscono soltanto il poeta incazzato... :)
Titolo: Re:La critica nella poesia
Inserito da: Pino Penny - Domenica 29 Dicembre 2013, 00:23:39
Una volta nel sito c'era un comitato di critici e si dava anche un "premio"cioè un'evidenza alle poesie reputate "buone" o comunque meritevoli d'essere messe in evidenza..
avvertivano l'autore-trice della segnalazione e basta..tutti erano contenti .
Nei commenti invece con tatto (ma preferibilmente con un messaggio),si "criticava"l'autore o lo si lodava ma preferibilmente in privato..
Adesso c'è una fretta..! e scrivi direttamente sui commenti,critiche negative o positive,dimenticando a volte che le critiche dovrebbero essere solo e sempre...costruttive! Cioè atte a farti migliorare la poesia stessa e perciò il tuo scrivere..ma a volte "colpevole" la fretta e sotto sotto un "qualche" spirito di vendetta,fanno scrivere commenti che non c'entrano niente con la costruzione ma bensì solo con il proprio personale punto di vista .
per esempio ..dicono che tu sia semplice ma qui trovo che il tuo componimento è difficile da recepire.. Va bè ! (aggiungo io)  Non ci sono più gli utenti di una volta..oppure ci sono ma sono cambiati..