Mastico il seme dell'introspezione,
affamato di dubbi e vane risposte,
sputando il ricordo di un'occasione
sfiorita nel buio di rigide imposte.
Il tempo rincorre i pensieri fuggiti,
mossi dall'animo sempre più inquieto,
intrecciando il rimpianto con il segreto,
lungo un sentiero di versi abortiti.
Inchiostro e saliva sotto le stelle,
angeli e demoni sulle pareti
negano il sonno al cuore ribelle,
oscurando il potere degli amuleti.
Rinchiuso nel vuoto della mia mente,
uccido ogni battito senza controllo,
graffiandomi il petto con rabbia inaudita,
gravida sposa, compagna di vita
impregnata di morte fino al midollo,
ultimo stadio del morbo latente.