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Discussioni in corso => Discussioni fra autori => Topic aperto da: Nanael - Martedì 1 Ottobre 2013, 16:21:47

Titolo: I cavilli del regolamento
Inserito da: Nanael - Martedì 1 Ottobre 2013, 16:21:47
Salve a tutti,
son nuovo del sito e volevo schiarirmi un po' le idee sul suo funzionamento. Ho scritto al sito ma non ho ancora ricevuto risposte. Cosi', nel frattempo, mentre aspetto, mi piace esporre agli altri membri del forum alcune mie perplessità sul regolamento di questo sito.
Premetto che il sito è gagliardo, frizzante e pimpante. Pieno di cosette simpatiche. Di certo non ci si annoia. Neanche (e forse soprattutto) leggendo il suo regolamento (che, va detto, ho sottoscritto all'atto dell'iscrizione).
Venendo al punto, ho letto insomma il regolamento per la pubblicazione e in particolare le domande frequenti sul funzionamento del regolamento. A parte che, tanto per dire..., trovo quanto meno anomalo che un regolamento venga specificato (in modo assai più "delucidante") fuori dalla spazio specifico dedicato alla normativa. Intendo dire, non è mica normale che per capire meglio il funzionamento e conoscerne veramente le caratteristiche si debba andare a leggere fuori dallo spazio del regolamento stesso... cioè cliccando sul classico link delle domande frequenti. Cosa che infatti non faccio se non rarissimamente... Si scrivesse allora chiaramente qualcosa come "per capire meglio il regolamento" o "per saperne di più" o "specificazione delle applicazioni del regolamento" o ecc ecc ecc
Ma vabbè, a parte questo primo scarto logico (più o meno rilevante), trovo poi nella sezione delle delucidazioni una lunga lista di caratteristiche da dover evitare per non incappare in una mancata pubblicazione.
Parto da certi punti. Nel testo si dice che una poesia non può essere contro il regolamento, ovvero contrario a quelle caratteristiche suggerite nel testo "effettivo" del regolamento, (che sebbene trovi abbastanza rigido e al contempo approssimativo, insomma barcollante, è rispettabile...).  E fin qui siamo d'accordo.
 Poi al seguente punto dice che un testo viene rifiutato perchè "è di diverso genere letterario". E vabbè. Tra i generi si segnala che non verranno accettati testi in prosa, per quanto di grande liricità ecc. E spiega che viene considerata prosa la forma non divisa in strofe, versi ecc. Si dice poi che una prosa suggestiva, per quanto poetica, resta prosa, senza però dire - e questo secondo è molto "rilevante"-  che nemmeno vale l'incontrario... Cioè che lo stesso criterio escludente dovrebbe valere per i testi divisi in falsi versi, attraverso il semplice tagliare la riga a metà. E' ovvio che, per quanto strutturato sia, una testo in versi che nasconde in realtà una semplice prosa piena di frasi tipiche del "poetichese" non può considerasi scrittura poetica. Integrando la regola con queste considerazioni la "norma" risulterebbe più "tonda" a mio parere.
In un certo senso, detto per inciso, capisco i "legislatori" del sito comunque, perchè pensare di scrivere delle regole per la composizione poetica è una cosa talmente assurda che, se non si cerca di ammorbidire, di relativizzare e non intirizzire, è facile rischiare il grottesco. Io per primo scrivo spesso in prosa sotto forma di versi... Non è che sono Luzi o Bufalino o ecc. ecc.  E anche in questo sito, non me ne voglia nessuno, moltissime cose da me lette fin ora son proprio delle prose decapitate...  Per quanto in forma "computata", per quanto strutturata (sonetti, disdici e giochetti vari), resta solo una prosa andando a capo a metà riga. Punto e a capo...
Andando avanti in questa stimolante lettura,  si parla pure di figure poetiche, lasciando ben inteso che ne tutelano la conoscenza (si lo so, è una frase un po' scura la mia...)... E' che tutto 'sto "regolamentizzare" la scrittura mi pare il regolamento dello Scrable... A questo punto mettessero una lista di figure poetiche e bonanotte, tutti a buttar giù centoni... "Eh no - mi si dirà - il regolamento, appizzato nelle domande frequenti, dice esplicitamente che non si devono usare figure talmente usuali da risultare scontate e ci sono pure degli esempi". Ma santa Eularia dico io, ma se è pieno di "poetichese" la roba che leggo. E scusate eh...
Bisogna ora specificare che quest'ultimo punto e gli altri punti che segnalo in seguito son da considerare, cosi' si dice nel testo,  sotto il criterio della "rilevanza all'interno del testo". Ci sarà quindi una tavoletta pitagorico-poetica di convalida mi dico io...
 Comuqnue... Vien sconsigliato l'uso del linguaggio diretto e ci viene pure spiegato cosa sia, forse dimenticando che il linguaggio diretto prima di essere quello che descrivono  (cioè che "spiega il sentimento invece di esporlo"...) è una funzione del linguaggio e quindi nucleo stesso di qualsiasi espressione del linguaggio stesso, compresa quella poetica (per inciso, sulla funzionalità del linguaggio poetico ho letto ieri un bel post in questo forum...).
Questi sono alcuni punti davvero inquietanti del regolamento (o della sua applicazione...) a mio modo di vedere.
Poi ce ne sono altri meno evidentemente parziali... Come ad esempio il "divieto" ad usare un elenco (bè, dipende, mi si dirà, dalla rilevanza nel testo. Coff)... E perchè?
O anche: non vengono accettati testi personali che solo potrebbero capire le persone a cui sono indirizzati. Scusate ma questo mi sembra un po' eccessivo... Il linguaggio poetico è dotato di pervasività, e può suggerire o indicare o proporre al di fuori della funzione concreta che si era proposto, anche perchè se non fosse cosi', non staremmo davanti ad un linguaggio poetico, ma ad una semplice frescaccia...   
A mio modo di pensare la poesia, anche il punto "Non ha consistenza poetica" (eccesso di situazionismo diciamo) non è rilevante. Ho letto (mi viene in mente Kavafis) molte poesie dove nulla o poco (da valutare per il criterio di rilevanza nel testo...Coff coff) c'era di poetico nel linguaggio, ma solo si descrivevano situazioni, dalle quali poi tutto il linguaggio era trasfigurato poeticamente.

Alla fine, davvero incomprensebile secondo me, ci si arroga addirittura il diritto di valutare il percorso poetico di un autore, considerando se pubblicare o no un suo nuovo testo, quando considerato inferiore ai precedenti. Ma considerato da chi? Da chi ha fatto il regolamento... mi si dirà. Ho ancora il dubbio se ho letto bene quel punto. Spero di no...
E mi fermo qui, perchè altrimenti mi andrebbe di analizzarle tutte 'ste norme. Naturalmente, considerazioni come il rispetto per la sensibilità altrui in qualsivoglia campo o sfera dell'esperienza è da me sottoscritto, anche se faccio fatica a volte a rispettarlo, ma per semplici questioni linguistiche, si badi bene...

Insomma inisomma, non è secondo voi un regolamento che andrebbe quanto meno rivisto?
Ripeto io ho sottoscritto all'atto dell'iscrizione il regolamento e proprio per questo da interno mi voglio permettere e prendere il diritto di criticarlo e proporre eventualmente dei piccoli cambiamenti. Mi scuso se sarò sembrato presuntuoso a qualcuno, e se in qualche modo ho urtato la suscettibilità di altri. Ma la lettura di quel regolamento mi ha davvero divertito e quando mi diverto parlo e scrivo un po' a cavolo.
Ma chi me lo fa fare de perde' tutto sto tempo, mi si dirà... Bhooo.

Buonasera a tutti,
N.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Manuela R - Mercoledì 2 Ottobre 2013, 09:02:37
Tutti noi iscritti abbiamo accettato il regolamento, ed è giusto osservarlo.
Ma, se devo esprimere la mia opinione, trovo eccessiva la durata del periodo di training.
Io, ad esempio, ho pubblicato 30 poesie e sono ancora "sotto esame".
Nessuna delle mie composizioni è stata respinta o inserita nel portfolio personale, perciò trovo incomprensibile dover aspettare anche più di un giorno per vedere pubblicata una mia poesia.
Ma so che tutti gli autori, più o meno, hanno dovuto affrontare questo percorso.
Quindi, aspetto il mio turno :)
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Nanael - Mercoledì 2 Ottobre 2013, 09:28:24
E' giusto osservarlo, ma anche legittimo osservarne le mancanze, per me clamorose considerando l'evoluzione della produzione poetica e artistica in generale.  Non dico di cancellare il regolamento ma di aprirlo ad esperienze poetiche semplicemente diverse. Arrogarsi il diritto di indicare cosa sia poesia e cosa no, mi sembra piuttosto ridicolo.  :o
Per il training di cui parli, nemmeno sapevo ci fosse. Ma quello mi sembra un problema effettivamente minore.
Poi, non è da farsene un problema in generale... E' semplicemente un sito che propone scritture e decide lui chi mettere e chi no. Punto. E' che, sempre semplicemente, trovo divertente la regolamentazione della produzione poetica che propone, divertente e assurda. E diciamo pure inquietante, va...
CIao ;D
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Mercoledì 2 Ottobre 2013, 10:05:53
Spesso si respingono testi di nuovi autori, e poi si inseriscono in "Rime Scelte" composizioni quasi identiche, scritte, però, da autori più quotati.
Lungi da me il desiderio d'esser polemico, ma so bene come funziona il sito. Il giudizio è spesso (troppo) influenzato da simpatia o amicizia consolidata.
Non mi sto certo inventando niente, poiché ne ho avuto conferma da un ex-membro della redazione che mi ha chiarito certi meccanismi.
Tempo fa scrissi sul forum che trovavo sospetto il fatto che le poesie di un redattore finissero tutte in "Rime Scelte", anche quelle oggettivamente mediocri. Poi, casualmente, questo autore ha perso il "tocco magico".
Fino a due anni fa, credo, ogni mio testo finiva automaticamente in "Rime Scelte" perché superava le 200 letture. Gli altri autori hanno protestato e, giustamente, hanno cambiato il sistema. A me non importava niente di tale riconoscimento, infatti ho cancellato circa 150 testi da "Rime Scelte".
Ora il meccanismo è cambiato, ma il criterio di valutazione è basato più sui sentimenti che su oggettivi riscontri meritocratici. Lo stesso discorso si può estendere ai  "prestigiosi" titoli di "autore del mese", dell'anno, del secolo e della storia.
Insomma, ognuno di noi può avere un'opinione su questo sito ma, essendo ospiti, abbiamo il dovere di rispettare le regole. Anche quelle che non ci piacciono. Ma, al tempo stesso, abbiamo il diritto di esprimere tale opinione che, per definizione, resta opinabile.
Per quanto riguarda il periodo di training, trovo anch'io che sia eccessivo.
Io l'ho superato dopo 30 pubblicazioni.
Perciò, Manuela, abbi pazienza. Arriverà anche il tuo momento.
Peace & Love! :)
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Nanael - Mercoledì 2 Ottobre 2013, 10:16:20
Non capisco come facciate a non trovarlo assurdo 'sto regolamento... Nel senso che mi pare che per voi è una cosa normale. Sarà che son nuovo. Bho roba da matti  :o
E non mi riferisco al fatto di che si rifiuti o meno un testo... Mi rifersico alla pura e semplice redazione di quel testo. Ma non vi rendete conto che è una cosa che farebbe ridere anche un bambino alle prese con la sua prima bic blu?  :P
Poi certo Pace e Amore, ché tanto non è mica una cosa seria... Con un regolamento del genere...  ;D
 
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Amara - Mercoledì 2 Ottobre 2013, 16:41:50
..visto che finalmente c'è vita su Marte, dirò che le obiezioni che ho letto sino ad ora mi sembrano tutte condivisibili, anzi di mio aggiungo che training e portfolio dovrebbero scomparire, visto che chi ne è fuori da anni può pubblicare qualsiasi stupidata, basta che non vada a contravvenire fortemente al regolamento..
credo che il controllo di redazione dovrebbe essere su tutti o nessuno..
e siccome su tutti sarebbe un lavoro immane, penso che nessuno, sia la soluzione..
al più all'iscrizione un controllo su due tre testi per capire se un autore sia ammissibile o meno..

la qualità di alcuni testi è imbarazzante, ma mi si dice che tutti devono poter scrivere e pubblicare..
bene, che quel 'tutti' sia reale..

sul fatto che siamo ospiti e quindi dobbiamo adattarci alle regole di casa, è vero, ma penso che un buon padrone di casa debba curarsi di offrire quello che gradisce la maggior parte, ma anche dei meno a cui, magari, il caffè riscaldato non piace..

un sorriso a tutti...
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Mercoledì 2 Ottobre 2013, 18:50:37
Condivido l'opinione di Amara sul fatto che si potrebbe anche eliminare il periodo di training, o ridurlo al minimo. A me è stato detto che il training è anche un modo per limitare l'eccessivo traffico di poesie che va ad influire negativamente sulle letture. Visto il numero attuale di autori attivi, credo che tale gestione del traffico sia tutt'altro che proficua. Il problema, secondo me, è che ci sono autori che, avendo superato da tanto il periodo di training, pubblicano tutti i giorni, con risultati non sempre apprezzabili. Evito la definizione di Amara perché, magari, per molti lettori, quelle "stupidate" sono opere di grande spessore letterario (ok, non ci credo neanche io, ed ho sorriso mentre digitavo il mio pensiero). Ovviamente, non sono in grado di giudicare la qualità delle poesie altrui, perché io non so neppure cosa sia una poesia. Io sono solo uno scrittore di canzoni. Ma ci sono testi scritti veramente male, per forma, utilizzo "creativo" della grammatica e della punteggiatura. Se facessi parte della redazione, eliminerei anche le poesie degli autori che hanno superato il training. Spesso, basta leggere i primi versi per rendersi conto che certi testi non sono proprio fedeli al regolamento. Come ho scritto altre volte, sostengo il principio della soggettività del gusto, ma certe opere sono oggettivamente... "rivedibili".
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Kajemaru - Mercoledì 2 Ottobre 2013, 21:20:21
Che certi meccanismi del sito siano alquanto discutibili non credo sia mistero...... ;) questa non è polemica...è realtà...poi voler fare i bravi ospiti in casa d'altri e non voler alzare un polverone è un altro paio di maniche...altrimenti ce ne sarebbero di cose di cui parlare...oh se ce ne sarebbero  ;D
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: paolo m - Giovedì 3 Ottobre 2013, 08:24:41
Mi accodo agli interventi di Amara e Rossi Alessio e porto un caso personale -mi scuserete ma è quello che conosco meglio.
Scrivo da meno di un mese e su 11 testi pubblicati quello che ha avuto più numerosi, favorevoli (e autorevoli!) commenti è l'ultimo: pubblicato, inspiegabilmente, in Portfolio.
Per quanto ho potuto (non) capire, i criteri di selezione sono insondabili e arbitrari, per non dire capricciosi.
Eliminerei questa sezione e per limitare l'ipertrofia degli autori abbasserei il numero di testi pubblicabili (es: 2,3,5 /Settimana rispetto agli attuali 3,5,7) senza controlli sulla qualità dell'opera.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Giovedì 3 Ottobre 2013, 09:36:56
Mi accodo agli interventi di Amara e Rossi Alessio e porto un caso personale -mi scuserete ma è quello che conosco meglio.
Scrivo da meno di un mese e su 11 testi pubblicati quello che ha avuto più numerosi, favorevoli (e autorevoli!) commenti è l'ultimo: pubblicato, inspiegabilmente, in Portfolio.
Per quanto ho potuto (non) capire, i criteri di selezione sono insondabili e arbitrari, per non dire capricciosi.
Eliminerei questa sezione e per limitare l'ipertrofia degli autori abbasserei il numero di testi pubblicabili (es: 2,3,5 /Settimana rispetto agli attuali 3,5,7) senza controlli sulla qualità dell'opera.

Sono d'accordo sul fatto di ridurre le pubblicazioni di ogni autore, nuovo o veterano. Secondo me, non si dovrebbero superare le tre poesie a settimana.
Per quanto riguarda il tuo testo in portfolio, a me ha ricordato lo stile di Aldo Bilato e Amara. Stile che a me non piace perché non mi trasmette nessuna emozione, positiva o negativa. Questa è solo la mia trascurabilissima opinione di profano della poesia. Preferisco tutt'altro genere di testi. Non te ne potrà importare di meno, ma l'avrei respinta anch'io, quella tua poesia, se fossi stato un membro della redazione. Ciò non toglie che possa essere un capolavoro, come quelli di Bilato e Amara (della quale ho letto anche testi che ho apprezzato, per via di una certa somiglianza con le liriche di Manuel Agnelli). Ma, come vedi, il mio approccio alla lettura, non solo alla scrittura, è quella di un amante dei cantautori. Per me la musicalità è fondamentale, nel testo. La tua poesia è anche strutturata male, perciò faccio molta fatica a leggerla. Ma, ripeto, è solo una mera questione di gusto personale. Preferisco leggere autori come Eleonora Strazzante, Tonia Fracella, Stefano Canepa, Alessio Rossi, Elisa Cordovani o il buon vecchio Crocetti. De gustibus non disputandum est :)
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: paolo m - Giovedì 3 Ottobre 2013, 09:48:23
Certo che 'non disputandum est' e proprio per questo è inaccettabile un filtro che dovesse basarsi proprio sui gusti.
Non credo nemmeno che sia finita in Portfolio per una questione di 'gusto', non arrivano a tanto...
Essere paragonato ad Amara è uno dei migliori complimenti che potevi farmi!
Ciao.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Giovedì 3 Ottobre 2013, 10:14:43
Certo che 'non disputandum est' e proprio per questo è inaccettabile un filtro che dovesse basarsi proprio sui gusti.
Non credo nemmeno che sia finita in Portfolio per una questione di 'gusto', non arrivano a tanto...
Essere paragonato ad Amara è uno dei migliori complimenti che potevi farmi!
Ciao.


Per esperienza personale, so che il gusto di un redattore, piuttosto che di un altro, incide molto sulla valutazione. Discutendo con uno di loro, ho saputo che c'erano pareri contrastanti nei confronti dei miei testi, durante il periodo di training. Ciò non mi sorprende, dato che il 99% di quei testi non piacevano neppure a me, infatti li ho eliminati dal sito ed ho scaraventato nella spazzatura le copie cartacee. Fosse dipeso da un certo redattore, il mio periodo di training sarebbe stato molto più lungo. Ed ora posso sinceramente dire che non sarebbe stato un errore. Alcune delle mie prime composizioni erano troppo prosastiche, altre, invece, scritte in terzine rimate che ora non sopporto più. Ho tenuto solo "L'Angelo Del Peccato" perché il gentile omaggio di Elide Fumagalli, ha nobilitato il testo.
Non sorprenderti se ti dico che la presenza di un redattore o di un altro fa la differenza, nella decisione. Mi è stato anche detto che spesso è un solo redattore a valutare le poesie proposte, senza confrontarsi con gli altri membri della redazione.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: paolo m - Giovedì 3 Ottobre 2013, 10:38:07
ah...di male in peggio.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: poeta per te zaza - Giovedì 3 Ottobre 2013, 13:32:57
Mi è stato anche detto che spesso è un solo redattore a valutare le poesie proposte, senza confrontarsi con gli altri membri della redazione.


Spero tanto che non sia vero, spero che lo staff del sito, Luigi o  Elisabetta ci leggano  e chiariscano...

Zaza
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Webmaster - Giovedì 3 Ottobre 2013, 14:37:24

Spero tanto che non sia vero, spero che lo staff del sito, Luigi o  Elisabetta ci leggano  e chiariscano...

Zaza

La poesia viene valutata da un solo redattore quando la poesia è palesemente pubblicabile e non vi è alcun motivo di discussione. Se c'è anche un solo motivo di dubbio, la poesia viene discussa in redazione.
Anche se la poesia è grossolanamente impubblicabile, tipo piena di errori di grammatica od offensiva per qualcuno, viene comunque discussa in redazione.
Se invece la discussione è inutile perché la poesia è sicuramente pubblicabile, è inutile discuterne.
Quindi si, le poesie possono essere pubblicate anche sulla valutazione di un solo redattore, ma le poesie che vengono respinte sono sempre sottoposte a discussione.
La presenza di un redattore o di un altro non fa differenza, le poesie che sono pubblicate senza valutazione sono veramente poche e solo su criteri condivisi, mentre anche un solo aspetto dubbio ne provoca la permanenza in convalida.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: poeta per te zaza - Giovedì 3 Ottobre 2013, 15:03:17
Ne sono lieta, Luigi, però, a mio avviso, sarebbe auspicabile che anche quelle palesemente
pubblicabili venissero lette da più persone, nell'ottica di eventuali "Rime scelte" autorizzate
in contemporanea alla pubblicazione, come ho visto a volte accadere, in quanto su cinque persone,
quattro potrebbero pensare alla "vetrina" e una no, che magari, sfiga, è l'unica che ha letto la poesia.

Grazie anche della tempestività, Luigi!


Zaza
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Webmaster - Giovedì 3 Ottobre 2013, 15:06:03
Ne sono lieta, Luigi, però, a mio avviso, sarebbe auspicabile che anche quelle palesemente
pubblicabili venissero lette da più persone, nell'ottica di eventuali "Rime scelte" autorizzate
in contemporanea alla pubblicazione, come ho visto a volte accadere, in quanto su cinque persone,
quattro potrebbero pensare alla "vetrina" e una no, che magari, sfiga, è l'unica che ha letto la poesia.

Grazie anche della tempestività, Luigi!


Zaza

Qui stavamo parlando della convalida delle poesie. Poi ovviamente ogni redattore legge il più possibile di tutte le poesie pubblicate. Anche perché vengono fatti controlli anche sulle poesie pubblicate direttamente, nei limiti del possibile.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Kajemaru - Giovedì 3 Ottobre 2013, 15:33:16
Ringrazio intanto Massimiliano Ruggiu per le letture alle mie poesie,apprezzo molto  :D
Poi cercando di fare polemica il meno possibile aggiungo che certe valutazioni da parte della redazione su alcuni testi pubblicati sono non solo discutibili ma incomprensibili...
Ho letto poesie convalidate con palesi ed orribili errori di grammatica oppure di una banalità disarmante,mentre testi pubblicati in portfolio che definirei degne di essere lette non solo dagli autori del sito e relegate ad una strisciolina ma da tutti...
Vogliamo parlare poi delle rime scelte? no, meglio non parlarne...
Qui non si tratta di essere poeti o meno...io sono poeta? forse....o forse no,non sta a me stabilirlo.Qui si tratta di dati di fatto...
Ho sentito numerosi casi di autori che hanno pubblicato poesie che erano state convalidate,poi per motivi che non sto a spiegare le avevano cancellate e nel riproporre le stesse ed identiche poesie se le sono viste rifiutate o messe in portfolio...
Qui vedo una vera e propria mancanza di coerenza perchè se un testo era valido prima non può magicamente contrastare il regolamento dopo..e non parlo di un singolo testo ma di più testi...
Anche se la cosa non riguarda me personalmente devo dire che è una delle cose che mi da modo di dubitare sulla coerenza e sul metro di giudizio della redazione,mi dispiace dirlo ma è così...
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Vincenzo Rocciolo - Giovedì 3 Ottobre 2013, 15:39:05
Salve a tutti. Sono su questo sito dal 2009; confesso di non essere molto attivo e di non venirci spesso, perché fin dall'inizio ho trovato il Regolamento, anche se l'ho accettato, di una rigidità incredibile. La poesia è, a mio avviso, per sua stessa definizione, qualcosa di intimo e soggettivo, e sottoporre a valutazione una composizione poetica per ritenerla degna o no di essere pubblicata, è quanto meno una contraddizione in termini. Diverse delle mie poesie sono state pubblicate, alcune sono state respinte, e, francamente, a mio avviso, a volte quelle respinte erano decisamente più stimolanti e interessanti di alcune di quelle pubblicate; questo la dice lunga sui criteri soggettivi di chi giudica e di chi è giudicato. Posso capire da parte dei redattori l'imbarazzo a pubblicare una poesia palesemente sgrammaticata o offensiva, mi è difficile invece accettare giudizi del tipo: "composizione troppo prosastica", oppure "tema di cronaca ancora troppo caldo"; forse esiste uno stile predefinito e comunemente accettato di come deve essere una poesia, o forse esiste un "tempo" prestabilito per comporre? Non sono d'accordo nemmeno sul training, su Rime scelte o l'Autore del mese, e altre cose del genere; per mia struttura mentale sono per la massima libertà e partecipazione, per la non discriminazione e soprattutto per la semplicità, senza tanti cavilli e senza interferenze del tutto soggettive. Mi si dirà: allora cosa ci stai a fare qui? Risposta: perché penso che ad ognuno di noi che si diletta a scrivere fa comunque piacere far leggere quello che scriviamo, avessi più tempo mi piacerebbe anche leggere e commentare quello che scrivono altri, ma non riesco mai a trovare il tempo libero per farlo. In conclusione, il mio consiglio ai redattori è: più semplicità, meno soggettività, più accettazione della libertà di espressione!
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Giovedì 3 Ottobre 2013, 16:16:01
Ovviamente, non farei mai il nome di chi mi ha dato certe informazioni. Ma i frequentatori più assidui del forum, ricorderanno una discussione fra un autore che si lamentava di una sua poesia respinta e un redattore che gli diceva candidamente di essere stato lui a respingerla. Il tutto è avvenuto alla brillante luce del forum. Se il metodo lavorativo è cambiato in questi ultimi giorni, ne prendo atto. In me non c'è il minimo intento polemico. Ma sono abituato a parlare sempre con cognizione di causa, altrimenti preferisco tacere.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: ’Manuela’ - Giovedì 3 Ottobre 2013, 18:07:57
Non sono d'accordo nemmeno sul training, su Rime scelte o l'Autore del mese, e altre cose del genere; per mia struttura mentale sono per la massima libertà e partecipazione, per la non discriminazione e soprattutto per la semplicità, senza tanti cavilli e senza interferenze del tutto soggettive.


Concordo
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Antonio Terracciano - Giovedì 3 Ottobre 2013, 23:06:59
Premettendo che sono senz'altro il più dilettante tra i validi, ma pur sempre dilettanti, autori del sito, vorrei fare, come ogni tanto mi piace, il bastian contrario, ed affermare che io trovo valido e stimolante il regolamento di questo sito (esame delle prime poesie, eventuali loro bocciature, confino in "portfolio" , eccetera) . Tutto ciò, anziché avvilirci, ci dà un'importanza (lontanamente) paragonabile a quella che potrebbe darci una casa editrice cartacea (non quelle a pagamento! ) , una casa editrice in cui forse neppure l'un per cento dei testi proposti dai nuovi autori viene accettato.
E il commettere errori da parte della redazione fa parte del gioco e deve essere dato per scontato. Ho ripreso in mano, giorni fa, i due romanzi che possiedo del povero Guido Morselli, morto suicida nel 1973 soprattutto perché la sua produzione, oggi riconosciuta come validissima, non veniva accettata da nessun editore. E Baudelaire litigava col suo editore, che voleva cambiargli qualche verso delle "Fleurs" ( ! ) , mentre Proust non si rese forse mai conto di avere scritto il capolavoro del Novecento (la "Recherche" ) , e si dimostrava già felicissimo se "Le Figaro" gli pubblicava qualche articolo...
Il mondo della letteratura è fatto così: né gli editori né gli autori sono davvero in grado di capire se ciò che esaminano o che hanno scritto è valido. Esiste un solo arbitro: il tempo. Ed anch'esso è bizzarro; ciò che piace in certe epoche non piace in altre: in settecento anni Dante ha avuto parecchi alti e bassi, e Quasimodo al giorno d'oggi non sembra morto qualche lustro fa, ma da un secolo...
La sorte di ogni produzione letteraria è capricciosa, e penso che chi la fa (soprattutto se da dilettante) viva più serenamente tenendo presenti tanti illustri precedenti.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Elena Poldan - Venerdì 4 Ottobre 2013, 00:53:26
Ogni intervento contiene delle verità, in particolare l'ultimo, che condivido e che trovo abbia, con disinvoltura, alleggerito anche la portata di un discorso che, come una valanga, stava assumendo dimensioni, a mio modo di vedere, sproporzionate rispetto alla sua scaturigine.
Ritengo che si debba stare in questo sito, in cui si scrive per diletto (sia pure con una certa serietà e anche bravura da parte di alcuni), con lo spirito consono a qualcosa che esula dal professionismo e dalla professionalità. Chi scrive, chi commneta, il modo, la redazione, la giuria, le loro decisioni, tutto è discutibile nell'ottica del rigore, che qui non può e non deve esserci. Per cui, va bene esprimere un proprio disappunto di fronte a qualcosa che non si condivide, ma senza andare oltre, farlo credo sia fuori luogo. Un po' di leggerezza aiuta sicuramente a guardare le cose da un'ottica differente, e chi mi ha preceduta, è stato molto bravo ad alleggerire e, spero, anche a placare gli animi.

Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Nanael - Venerdì 4 Ottobre 2013, 08:52:48
Visto che ancora sto magicamente nel forum... ne approffitto 8)

E dico che gli ultimi due interventi ecumenici son piuttosto decentrati... per cosi' dire...
Il concetto qui è che se si possa o no considerare un luogo poetico un sito che non accetta la diversità ma che massifica in modo vertiginoso... Non si sta parlando di un universale: son giusti i roglamenti o no. Diciamo che son giusti. E lo sono soprattuto in un sito che pubblica e da risonanza ai testi di migliaia di autori. Se non ci fossero filtri sarebbe un caos e ne risulterebbe una massa ancor piò opaca e indistinta di testi, ancor più opaca e indista di quella che di per sé già questo sito possiede (per eccessiva quantità di inserimenti per autore, per eccessiva omologazione di stili o falsi stili ecc. ecc.).
MA per la miseria,  :o che c'entrano le case editrici non a pagamento  :o... Nulla. Quelle pubblicano forse un poeta ogni anno. Qui si sparano in "etere" migliaia di omologazioni testuali in serie... Qulle hanno una filosofia editoriale, chiara e molto meno complessa rigida e scolastica di questo sito. Quelli rischiano capitale per una sola pubblicazione, qui, come in ogni sito internet/comunità, attraverso al massificazione mantengono la compattezza e l'incremento di un preciso tipo di utente, favorendo la costruzione di un blocco forte di partecipanti di tipo medio... In questo modo si manterrà sempre una quantità significativa rispetto alle divergenze che si prefersice (o se preferite, si tende a...) relegare (quale altro senso potrebbe avere il famigerato portfolio), non stimolare, in modo che non si provochino cattivi stimoli o dissuadenze partecipative nel prezioso utente medio (che è sempre il più numeroso).  Tutto ciò giustamente e leggittimamente. Tra l'altro non credo che questo sito non riesca a guadagnarci che delle cifre poco significative, almeno per quanto riguarda il numero di visite al sito e i pochi bannerini che compaiono (non so nemmeno in che misura gestiti da loro... e comunque davvero fastidiosi in un sito di poesia, ma questo è un altro discorso, che sarebbe anche piacevole aprire in un nuovo post, tipo: ma che ci guadagnano i siti di poesia? Un bel post, magari fra un po', se ci riesco prima di essere disintegrato...).

Insomma, per dirla semplice semplice: le case editrici NON A PAGAMENTO puntano alla qualità; qui si punta alla quantità (nel senso di massa informe). Punto.

Per tornare al centro e all'ansia ecumenica di alcuni utenti, quello che si sta discutendo in questi post è la validità e la coerenza del regolamento, non se debba esserci o no.
Personalmente penso sia un regolamento assurdo e applicato in maniera ancora più assurda (senza che mi rimetto a dire il perchè, ché già  ho attacca la pippa in altri post, riguardo al tema).
E non credo che qui nessuno stia montando una tragedia. Si parla e discute in forma piuttosto tranquilla. Poi è chiaro che la tentazione all'ecumenismo e alla pseudo "leggerezza" è sempre molto forte, chè è più comodo...
Un ultimo punto. Che sia un sito amatoriale non significa che debba essere mediocre. Anzi credo che proprio per il suo carattere easy diciamo, dovrebbe mettere a disposzione dei lettori esperienze poetiche diverse, "altre",  che possano ampliare il loro panorama di letture, con tutto ciò che ne deriva... MA pare proprio che si prefersica mantenere la mappa indistinta... 
Insomma il vostro "sollevare la pace"  :angel:non dà leggerezza, anzi a me dà una pesantezza de stomaco ???, de braccia, de capelli, tutto n'ammosciamento...  :-[ Credo che il concetto di "leggerezza" vi sfugga assai... La vostra di "leggerezza" ammazza lo scambio. Sempre co' sta paura dei cambiamenti...
Madonna, manco c'avessimo 90 anni e stessimo parlando di riduzione di sussidi. Mancano stessimo parlando di lavoratori in rischio "dislocazione"... ecc. ecc. Stiamo parlando di un allegro sito di "poesia"  che secondo alcuni dei suoi autori (ed ex autori) ha molte e fondamentali falle.
Tranquilli, tanto non cambia nulla. D'altra parte si vede cha alla maggior parte delle persone va bene cosi', ovviamente. E quindi continuano a parlarsi e a scriversi addosso, come a dire: antipoesia per eccellenza.

All'utente qui sopra: guardati dalle scaturagini che son poco consone ad una signora...  ;)
Un bacio appassionato   :P
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Elena Poldan - Venerdì 4 Ottobre 2013, 09:04:09
all'utente qui sopra:
non vedo tentativi di massificare nel sito, non ho nessuna paura del cambiamento nè alcuna vocazione ecumenica, ma la ribellione sono abituata a convogliarla in modo intelligente e verso cause che lo meritino.
I baci appassionati le riservi alle sue amiche e le invidio il suo tempo libero... io, purtroppo non ne ho, e anche per questo motivo, non posso rispondere come vorrei, perchè devo scappare al lavoro.

Poichè, come sempre accade quando prendo parte ad una discussione qui nel forum, vengo tacciata delle cose più assurde (ma pavida ed ecumenica ancora mi mancavano  :o)prendo congedo e volo in paradiso...  ;D
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Venerdì 4 Ottobre 2013, 09:16:33
Io non credo che il discorso stesse assumendo "dimensioni sproporzionate", come dice Elena. Il forum dovrebbe essere uno spazio nel quale esprimere le proprie opinioni, con molta sincerità d'animo (dote sempre più rara), senza srotolare chilometri di lingua sempre pronta all'uso. Di solito, questo spazio viene riempito da haiku e poesie sperimentali (?!). Ogni tanto, è interessante confrontare il proprio pensiero con quello degli altri autori del sito. Nessuno degli interventi può definirsi oltraggioso, secondo me. Purtroppo, compaiono molti nomi che fungono da semplici spettatori, sebbene siano utenti attivi di questo apprezzabile sito. Ed è proprio questo, il punto. Muoviamo delle critiche con l'unico scopo di migliorare, almeno secondo il nostro parere, un livello già discreto, sotto diversi aspetti. Se fossimo convinti che questo luogo sia infestato da orchi e streghe cattive, migreremmo verso lidi a noi più congeniali. Ben vengano, le persone come Nanael e Crocetti, se portano con loro una ventata d'aria nuova, in questa stagnante atmosfera del forum. A me piacciono anche le discussioni accese, purché non si scada nell'offesa e nella volgarità. E' sempre meglio muovere delle critiche alla luce del sole, piuttosto che denigrare il sito nell'oscurità, come fanno tante persone. Invece di riempire la bacheca dei commenti con adulazioni tanto false quanto ridicole, si dovrebbe, ogni tanto, esprimere il proprio parere. Anche per dire che qui è tutto meraviglioso, se lo pensate realmente.  8)
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Nanael - Venerdì 4 Ottobre 2013, 09:49:36
Elena, scusami se ti son sembrato offensivo... Volevo solo stuzzicare un po' ;D
Poi se tu non vedi quello che è sotto la luce del sole, avrai i tuoi motivi. Diciam cosi' dai...
Per il resto, ti assicuro che non invidieresti il mio tempo libero...

A Massimija' sei un gajardo me pare de capi'. E dici con quattro righe  l'essenziale della questione. Ti invidio la sintesi, senza dubbio...

Hasta pronto
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Venerdì 4 Ottobre 2013, 09:58:14
Nanael, vedo che non hai ancora pubblicato una delle tue poesie respinte, qui sul forum.
Non vuoi proprio soddisfare la nostra curiosità :)
Sarebbe un altro interessante spunto di discussione, senza nessun intento polemico
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Webmaster - Venerdì 4 Ottobre 2013, 10:01:55
... E' sempre meglio muovere delle critiche alla luce del sole, piuttosto che denigrare il sito nell'oscurità, come fanno tante persone...

Voglio intervenire per dare merito di questa affermazione. Sapeste quante volte ci vengono a dire "Ma sai che ha detto quello/a di voi? Ha detto che..." è giù delle affermazioni che a quel punto non sappiamo neppure quanto siano vere o false, in quanto ci lasciano esterrefatti in quanto "quello/a" in realtà usufruisce del sito in maniera notevole, avendo il proprio indirizzo personale e quindi praticamente un sito proprio in cui pubblicare le proprie poesie quando e come vuole, e solo con le proprie poesie.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Webmaster - Venerdì 4 Ottobre 2013, 10:04:50
Nanael, vedo che non hai ancora pubblicato una delle tue poesie respinte, qui sul forum.
Non vuoi proprio soddisfare la nostra curiosità :)
Sarebbe un altro interessante spunto di discussione, senza nessun intento polemico

Non può farlo sia perché non è che si possa pubblicare nel forum le poesie respinte dalla redazione, altrimenti che facciamo, un secondo sito di poesie nel forum? ...sia perché si è cancellato dal sito.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Max Ray - Venerdì 4 Ottobre 2013, 10:17:17
Luigi, mi riferivo allo spazio dedicato alle poesie sperimentali, ovviamente, che da ormai molto tempo è utilizzato per pubblicare le composizioni respinte dalla redazione.
Ma prendo atto della tua tempestiva informazione :)
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Amara - Venerdì 4 Ottobre 2013, 15:08:29
Voglio intervenire per dare merito di questa affermazione. Sapeste quante volte ci vengono a dire "Ma sai che ha detto quello/a di voi? Ha detto che..." è giù delle affermazioni che a quel punto non sappiamo neppure quanto siano vere o false, in quanto ci lasciano esterrefatti in quanto "quello/a" in realtà usufruisce del sito in maniera notevole, avendo il proprio indirizzo personale e quindi praticamente un sito proprio in cui pubblicare le proprie poesie quando e come vuole, e solo con le proprie poesie.

..credo che al pettegolezzo non si dovrebbe dare credito, mai..
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Azar Rudif - Venerdì 4 Ottobre 2013, 19:36:27
Non è che mi piaccia più tanto entrare nelle discussioni, ma da una semplice richiesta di rivedere un regolamento, in qualcuno dei suoi articoli, si è arrivati a definire e ad aggettivare sia il sito che gli stessi autori.

Se il regolamento non piace, bisogna rivolgersi principalmente ai suoi formulatori, ai suoi legiferatori dai quali non si può pretendere che cambino le regole ad ogni soffio di vento.

Chi si iscrive in un sito del genere lo fa più per far conoscere i propri scritti ad altri, perchè si sono stufati di tenerli in un cassetto e, forse, qualcuno spera che siano poesie degne di pubblicazione editoriale. A proposito, tra le regole delle case editrici non c'è solo quella del maggior guadagno con la minor spesa o della ricerca del capolavoro a tutti i costi.
Altrimenti, non vedremmo tanti banner pubblicitari di case editrici che cercano romanzi o poesie senza curarsi di chi sia l'autore. Quello del giudizio è sempre un'attività successiva.
Anche questo sito esercita il suo elementare, razionale e logico diritto di preselezione delle opere o degli scritti.
Chi non sopporta tali restrizioni regolamentarie e la Direzione del sito non intende apportare cambiamenti e/o rettifiche, non è obbligato ad alcuna forma di partecipazione.

LA richiesta di cambiamento è stata fatta, ora non resta che attendere la risposta positiva o negativa della direzione.

In tale attesa, dovuta ad una richiesta di revisione dei regolamenti, non è correttousare i seguenti aggettivi senza dare una spiegazione delle proprie terminologie:

Il concetto qui è che se si possa o no considerare un luogo poetico un sito che non accetta la diversità ma che massifica in modo vertiginoso
Luogo poetico? Cos'è? Cosa determina un luogo poetico? Cos'è la poesia per chi scrive questo concetto. Se non si chiarisce prima la propria visione di certi concetti molto personali e soggettivi diventa inutile discutere. Stiamo parlando di favole dove ognuno può inventarsi le magie che vuole.

ancor più opaca e indista di quella che di per sé già questo sito possiede (per eccessiva quantità di inserimenti per autore, per eccessiva omologazione di stili o falsi stili ecc. ecc.)
L'eccessiva quantità è il contrario di massificazione e appiattimento degli stili e delle classi (terminologia politica quest'ultima). Però definire opaco ed indistinto un sito, oltre che poco corretto, non solo verso la direzione e i suoi fondatori,ma per gli autori che si limitano ad inserire i loro testi, è sbagliato e privo di logica. Ognuno di noi, qua, non segue certo le migliaia di testi che vengono inseriti, ma seguono un loro criterio, tipo la scelta dell'autore, la sensazione che offre un titolo o l'incipit delle poesie in prima pagina.... seguirle tutte è impossibile come è impossibile giudicarle in maniera omogenea e scorretta.
La principale caratteristica del sito è la diversificazione e non la massificazione.
Non esiste neanchè un tentativo di ecumenizzazione o di globalizzazione o di uniformazione perchè ciò avrebeb comportato la morte del sito. La poesia non ha nessuna di queste caratteristiche tra le sue ragioni d'esistere. Anzi, ogni poesia è un mondo a parte nel già diverso mondo di ogni poeta. E scusate se mi permetto di chiamre tutti poeti perchè non stiamo parlando della massificazione della regola dello scrivere poetico. Adesso si arrabbieranno i puristi dello stile poetico, ma non sto accusando alcuno stile ed alcuna forma poetca, sto solo dicendo che la poesia non può essere regolamentata all'atto delal sua stesura. LA regolamentazione della pubblicazione è un'altra cosa.


Quelli rischiano capitale per una sola pubblicazione, qui, come in ogni sito internet/comunità, attraverso al massificazione mantengono la compattezza e l'incremento di un preciso tipo di utente, favorendo la costruzione di un blocco forte di partecipanti di tipo medio
Molte case editrici si specializzano in un dato argomento letterario e non in un altro. Perseguono la massificazione con il lavaggio del cervello fatto per una certa opera e non per un'altra. Spesso, molto spesso, cercano opere che hanno il requisito del sensazionalismo e non della conoscenza. Non cercano lo stile bello e perfetto, ma quello che crea sensazione, pettegolume ecc.....  Questo perchè? Perchè le cae editrici devono anche fare soldi e se beccano qualche opera d'arte ben venga..... ma di certo, la maggior parte di loro non ricerca chissà chi e chissà cosa.
Intanto, continuo a leggere aggettivi qualificativi e giudizi personali poco corretti per tutti coloro che non si ritengono medi, ma normali.


Tra l'altro non credo che questo sito non riesca a guadagnarci che delle cifre poco significative, almeno per quanto riguarda il numero di visite al sito e i pochi bannerini che compaiono
E' poco corretto e simpatico fare i conti in tasca agli altri o giudicare lo share di un sito.

Insomma, per dirla semplice semplice: le case editrici NON A PAGAMENTO puntano alla qualità; qui si punta alla quantità (nel senso di massa informe). Punto.
Per dirla ancora più semplice, perchè da una richiesta di modifica al regolamento si è giunti a giudicare la qualità dei testi, degli stili, la bravura degli autori, la necessità di questo sito che non corrisponderebbe a qualche clichè o qualche regola che nonviene spiegata.

Per tornare al centro e all'ansia ecumenica di alcuni utenti, quello che si sta discutendo in questi post è la validità e la coerenza del regolamento, non se debba esserci o no.
Ora!
Negli ultimi post si è parlato di questioni qualitative.
Parlare di regolamenti potrebbe essere alquanto giusto, personalmente non mi interessano i regolamenti, le regole e le pubblicazioni in rubriche diverse. E' un atteggiamento massificante perchè si cerca la parolina di apporvazione dell'intero gruppo ecumenicamente riunito. La poesia è ben altro e ben lungi dall'ecumenismo. Forse, è l'esatto contrario, ma ognuno è libero di avere la propria definizione.
In questo sito, sarebbe più giusto parlare di poesia e non di regolamenti. Quelli li lascerei ai gestori che hanno, evidentemente, qualche problema nella gestione della correttezza e degli spazi anche sul server.
Questo è un sito dove si viene per leggere, per commentare o leggere i commenti degli altri. Anche i commenti potrebbero essere poesie. Si può anche essere bloccati. Di certo, uno o due mi hanno messo tra i loro indesiderati, io per principio non lo faccio, mi piacciono gli scontri (verbali e corretti, basati sulal ragione e sulla reciproca comprensione e rispetto) 
Essere giudicato normale, mediocre, massificato, ecumenico, leggero,  ecc., non mi piace e risponderò sempre per le rime ed ance senza rime.
Anche “allegro” è un termine che non presta a definizione univoca e di certo non è applicabile a questo sito ed ai suoi autori (i gestori li metto volutamente da parte perchè penso siano abituati e fa parte del gioco che si sono scelti, essere criticati), per nessuna delle sue definizioni. Io leggo testi ironici e divertenti e la definizione di allegro potrebbe pure starci, ma non ci può stare per gli altri testi che vengono scritti con impegno, qualunque ne sia il giudizio, e con serietà nella speranza di dare qualche sensazione a chi legge. Alla fine dei conti si pubblica per questo e non per sentirsi definire in vari modi, nessuno dei quali appropriato.


E quindi continuano a parlarsi e a scriversi addosso, come a dire: antipoesia per eccellenza.
E si chiude con un'ennesimo antipatico giudizio sull'uso che tanti fanno di questo sito.
Bene. Se è antipoesia, definiamo la poesia non-anti.
Se non si danno definizioni dei porpri termini, ritorniamo all'inizio del discorso..... stiamo parlando di favolette.


All'utente qui sopra: guardati dalle scaturagini che son poco consone ad una signora
Chi ha usato questo termine arcaicamente bello (scaturigIni dal latino scaturIgo) come può essere giudicato, vediamo un po':
arcaico poeta?
Desueto poetare, nello stile?
Vetusto poetare?
Prisco poeta?
Naturalmente, questo valga per chi ama classificare, massificare, globalizzare, uniformare, destilizzare, desoggettivare il proprio modo di pensare e di scrivere.


Scusate la lungaggine, ma non è simpatico trovarsi giudicato quando non si giudica. Non è simpatico sentirsi definito da chi non può e non potrà mai conoscerti. Certi termini, si dicono solo a se stessi.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Carmine Ianniello - Sabato 5 Ottobre 2013, 10:00:25
La poesia è la forma d'arte più sublime
ha in essa e nell'uomo
il mondo misterioso di componenti
razionali e irrazionali... Dunque
non c'è regolamento che tenga...
il resto tutte chiacchere
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Angela Fragiacomo - Martedì 8 Ottobre 2013, 11:34:02
Spiegazione necessaria

Ci sono versi – a volte poesie intere –
che neanch’io so cosa voglion dire. Quello
che non so
mi trattiene ancora. E tu hai ragione a chiedere.
Ma non chiedere a me.
Ti ho detto che non so.
Due luci parallele
dallo stesso centro. Il rumore dell’acqua
che cade, d’inverno, dalla grondaia colma
o il rumore di una goccia che stilla
da una rosa nel giardino annaffiato
lentamente, lentamente, una sera primaverile
come il singhiozzo di un uccello. Non so
cosa vuol dire questo rumore; e tuttavia l’accetto.
Le cose che so te le spiego. Non mi dimentico.
Ma anche queste cose aggiungono qualcosa
alla nostra vita. Lo guardavo
mentre dormiva, il ginocchio piegato ad angolo
sul lenzuolo –
Non era solo l’amore. Questo angolo
era il crinale della tenerezza, e il profumo
del lenzuolo, di pulito e di primavera completavano
quell’inspiegabile che ho tentato, ancora
inutilmente, di spiegarti.

Yannis Ritsos
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Stellaerratica - Martedì 8 Ottobre 2013, 18:59:49
mi è difficile invece accettare giudizi del tipo: "composizione troppo prosastica", oppure "tema di cronaca ancora troppo caldo"; forse esiste uno stile predefinito e comunemente accettato di come deve essere una poesia, o forse esiste un "tempo" prestabilito per comporre?

Credo che sia abbastanza chiaro cosa si intenda: una composizione troppo prosastica si può discutere, si può sviscerare con la redazione, nel caso. O con qualche amico di Scrivere: io lo facevo con vecchi autori ormai non più nel sito.
Per il tempo, invece, ho capito col tempo la ratio dell'invito a lasciar passare del tempo prima di scrivere di un accadimento, per non scrivere di getto ma per riflettere a mente "fredda" ciò che si è scritto a cuore "caldo".

Il regolamento ci dev'essere e secondo me deve avere dei pali solidi, perché si regga bene in piedi un intero sito, altrimenti sarebbe il caos.
Sul fatto del training, credo che sia importante e non debba dipendere solo dal numero di poesie (2 o 3 NON sono, a mio avviso, indicative del percorso di un autore. Ce ne vogliono un certo numero, possiamo discutere su 20 o 30 o 40, ma non abbassarlo a 2-3-5).

Si può discutere sulla Redazione finché ci si fida e si discutano scelte, anche se molto spesso se ne criticano invece le intenzioni e simpatie/antipatie.

Una volta preso il giusto distacco da queste dinamiche (come i commenti-pro-commento), allora si riesce a vivere serenamente ed obiettivamente il sito.
Ma è la MIA esperienza.
Titolo: Re:I cavilli del regolamento
Inserito da: Pino Penny - Lunedì 23 Dicembre 2013, 15:15:59
La poesia è la forma d'arte più sublime
ha in essa e nell'uomo
il mondo misterioso di componenti
razionali e irrazionali... Dunque
non c'è regolamento che tenga...
il resto tutte chiacchiere

Posso dire che mi piace quanto dici ?caro Carmine Ianniello?